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concorso dirigenti ACI
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Da: antonio22/07/2008 12:53:07
chi parte dalla sicilia?

Da: ......22/07/2008 12:54:53
Concorrenti partecipanti 400 circa

Da: IO spero22/07/2008 13:53:04
150 ed anche meno del numero degli ammessi 130.
anzi sono sicuro.

Da: antonio22/07/2008 16:07:16
se fossimo così pochi, potremmo anche fare una prova preselettiva scadente e ritrovarci comunque agli scritti!
P.S....scusate, ma è la mia unica speranza.....

Da: ......22/07/2008 16:30:18
350-400....ipotesi matematica pari a circa il 25% delle domande...non fatevi illusioni...

Da: boh22/07/2008 16:54:05
Alla fine a Roma c'è sempre qualcuno che viene...se l'avessero fatto a Milano allora si sarebbe presentato il 20%!

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Da: luisa22/07/2008 20:00:11
io sono ancora indecisa se venire o no.
mi dispiace perdere questa occasione ma la mia preparazione è davvero scarsa e sperare solo nella fortuna mi pare limitativo.
mi sono esercitata con i quiz di management della sspa .
per quanto riguarda l'aci ho scaricato qualche informazione sul sito.
mi sono letta il de simone per quanto riguarda la gestione delle risorse umane e parte del c.c. per le obbligazioni. e ho ripassato l.241/90 e dpr 445/200 (quali altre riforme amministrative posso leggere?)
ora devo dare un'occhiata al sistema dei controlli e dovrò lasciar perdere il marketing.

non sono messa così bene.
credo che deciderò giovedi sera.
buon studio a tutti.

Da: Pinuccio23/07/2008 00:25:52
Certamente almeno 400 persone. Solo i funzionari ACI che ambiscono alla dirigenza sono circa 500 e loro ovviamente sono preparatissimi sui quiz che riguardano i servizi ACI...

Da: alex23/07/2008 10:01:00
per luisa altre riforme
do uno specchietto per tutti.


1QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
A partire dagli anni â90, profonde innovazioni istituzionali e legislative hanno interessato il nostro Paese,
fino ad arrivare alla radicale modifica apportata nella carta costituzionale sul sistema dei rapporti tra lo Stato
e gli Enti territoriali, collocati a fianco dello Stato quali elementi costitutivi della Repubblica e con pari dignità
costituzionale.
Si possono essenzialmente distinguere due distinte fasi principali del processo riformatore degli anni â90,
e precisamente:
1. periodo 1990-1993: legge sul procedimento amministrativo, prima legge organica repubblicana in materia di
enti locali, privatizzazione del pubblico impiego;
2. periodo 1997-1999: semplificazione amministrativa e federalismo amministrativo, riforma
dellâorganizzazione statale.
In conseguenza del periodo riformatore suddetto anche il ruolo della Corte dei Conti rispetto agli enti
locali ha subito delle trasformazioni. Le principali modifiche legislative in materia (Legge 20/1994 e Legge
131/2003) hanno sostanzialmente attribuito alla Corte dei Conti una funzione di controllo successivo sulla
gestione del bilancio e del patrimonio delle P.A., con la previsione che tale controllo, nei confronti delle
amministrazioni regionali, sia rivolto al perseguimento degli obiettivi stabiliti dalle leggi di principio e di
programma.
Riferimenti legislativi più importanti dal 1990 ad oggi (in ordine cronologico):
2
ï Legge n. 142 del 1990: legge di riforma della autonomie locali: ha dato il via al processo di riforma
delle autonomie locali ed ha segnato la fase più importante e rivoluzionaria
della trasformazione del ruolo della P.A.;
ï Legge 241 del 1990: in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai
documenti amministrativi: tale legge, nel porre il rapporto tra la P.A. ed il
cittadino su un piano di parità e di reciprocità di situazioni giuridiche, di
diritti e di doveri, di possibilità di intervento, di obblighi e di responsabilità
(rafforzando quindi gli strumenti di tutela del cittadino), è una delle più
importanti degli ultimi anni, anche da un punto di vista culturale e civile. Di
recente, è stata migliorata ulteriormente, con l'approvazione di una legge
approvata dalla Camera dei Deputati il 26 gennaio 2005 e non ancora
promulgata;
ï D. Lgs. n.29/1993: introduzione, per la prima volta nella legislazione statale, del principio della
separazione dei poteri tra gli organi di governo, con compiti di indirizzo
politico e di controllo, e le strutture dirigenziali, con autonomia decisionale e
responsabilità delle scelte. Introduzione, inoltre, della privatizzazione del
rapporto di lavoro della dirigenza pubblica nell'ordinamento statale;
ï Legge n. 81/1993: revisione dei sistemi elettorali relativi alla elezione diretta del Sindaco e del
Presidente della Provincia: semplificazione della formazione degli organi
esecutivi eletti direttamente dai cittadini;
ï Legge n. 20/1994: disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei Conti:
drastica riduzione del controllo preventivo di legittimità (riservato ad alcune
categorie di atti) ed estensione del controllo successivo sulla gestione del
bilancio a tutte le P.A. Conferimento di autonomia organizzativa alla Corte dei
Conti (art. 4), in base alla quale la medesima delibera con proprio
regolamento le norme concernenti lâorganizzazione, il funzionamento, la
struttura dei bilanci e la gestione delle spese. Definisce altresì, annualmente,
i programmi e criteri di riferimento del controllo successivo sulla gestione
del bilancio e del patrimonio delle P.A. (art. 3, c. 4). Il controllo nei confronti
delle amministrazioni regionali deve avere ad oggetto il perseguimento degli
obiettivi stabiliti dalle leggi di principio e di programma;
ï Legge n. 59/1997: (denominata Bassanini uno â" delega al Governo per il conferimento di funzioni
e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica
Amministrazione e per la semplificazione amministrativa): legge delega che
demanda al Governo lâadozione di appositi decreti legislativi per la concreta
individuazione delle materie da trasferire alle Regioni o agli altri EE.LL.
Decentramento di funzioni, a costituzione invariata, mediante il conferimento
di funzioni e competenze dallo Stato alle Regioni ed agli Enti Locali, secondo i
criteri di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza.â Individuazione delle
sole materie escluse dal conferimento perché riservate allo Stato, con un
meccanismo di attribuzioni di funzioni residuale;
âSUSSIDIARIETÀ: VERTICALE: criterio di allocazione delle competenze fra livelli di governo differenti
ORIZZONTALE criterio di allocazione delle competenze fra le P.A. e i soggetti privati
DIFFERENZIAZIONE nellâallocazione si devono tenere in debito conto le caratteristiche diverse
(strutturali, governative, organizzative, demografiche, associative) dei vari
livelli di governo
ADEGUATEZZA lâamministrazione cui vengono conferiti compiti e funzioni deve essere
idonea organizzativamente a garantirne lâesercizio
3
ï Legge 127/1997: (denominata Bassanini bis â" misure urgenti per lo snellimento dellâattività
amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo):
semplificazione amministrativa, riforma dei controlli sugli enti locali e
reiscrizione della disciplina dei controlli sugli atti amministrativi regionali,
assoggettandone a controllo soltanto due categorie (i regolamenti regionali,
eccettuati quelli attinenti lâautonomia organizzativa, funzionale e contabile
dei Consigli regionali, e gli atti che costituiscono adempimento degli obblighi
derivanti dalla appartenenza alla U.E.). Fondamentali innovazioni alla
struttura ed al funzionamento degli enti Locali, anche di portata epocale,
come la riforma della dirigenza locale e dei segretari comunali e provinciali;
ï D. Lgs. n. 112/1998: (in attuazione della Legge n. 59/ 1997 â" capo I): conferimento di funzioni e
compiti amministrativi, ad eccezione di quelle espressamente riservate allo
Stato (elencate nella L. 59/1997), alle Regioni ed agli Enti Locali: pertanto,
esercizio di compiti e funzioni amministrativi a livello locale e intervento
dello Stato residuale, nel rispetto del principio di sussidiarietà;
ï D. Lgs. n. 286/1999 (in attuazione della Legge n. 59/ 1997 â" art.11): norme per il riordino ed il
potenziamento dei meccanismi e degli strumenti di monitoraggio e valutazione
dei costi, dei rendimenti e dei risultati dellâattività svolta dalle P.A. Svolta
nei criteri di gestione dellâente pubblico mediante lâintroduzione di quattro
tipologie di controlli:
1. controllo di regolarità amministrativa e contabile
2. controllo di gestione
3. valutazione del personale dirigente
4. valutazione e controllo strategico
ï Legge n. 265/1999 disposizioni in materia di autonomia e ordinamento degli enti locali nonché
modifiche alla legge 142/1990: autonomia statutaria e regolamentare,
ampliamento autonomia degli enti locali;
ï Legge Cost. n. 1/1999 elezione diretta del Presidente della Giunta Regionale, autonomia degli
statuti, libertà di scelta della forma di governo regionale e del sistema
elettorale, ridefinizione dei tratti del procedimento di formazione dello
Statuto regionale (intera competenza al livello regionale), riformulazione
delle norme in tema di scioglimento del Consiglio regionale e di rimozione del
Presidente;
ï D. Lgs. n. 56/2000 disposizioni in materia di federalismo fiscale a norma dellâart. 10 della Legge
n. 133/1999 (disposizioni in materia di perequazione, razionalizzazione e
federalismo fiscale;
ï D. Lgs. n. 267/2000 (Testo Unico delle leggi sullâordinamento degli Enti locali): modifica della
Legge 142/1990, recepimento delle modifiche introdotte dalla Legge
127/1997 in tema di controlli (assoggettamento al controllo necessario del
CO.RE.CO. soltanto di alcuni atti dellâente locale, statuti, regolamenti di
competenza del Consiglio con alcune esclusioni, bilanci annuali e pluriennali,
rendicontazione della gestione), raccolta delle norme relative alla gestione
contabile e patrimoniale e ridefinizione delle attività connesse al controllo di
gestione. Delinea il sistema regionale della autonomie locali;
ï D. Lgs. n. 165/2001 norme generali sullâordinamento del lavoro alle dipendenze delle pubbliche
amministrazioni
ï Legge Cost. n. 3/2001 modifiche al titolo V della parte II della Costituzione (copertura
costituzionale alla riforma Bassanini che, con legge ordinaria, ha reso
possibile la massima concessione di autonomia a Regioni, Province e Comuni da
parte dello Stato).
4
Nuovo assetto della Repubblica che, oggi, non è più sinonimo di Stato, ma si
identifica con lâinsieme di Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni e
Stato, con pari dignità istituzionale pur nella diversità delle rispettive
competenze. Altri elementi caratteristici:
â titolarità generale delle funzioni amministrative in capo ai Comuni;
â nuova formulazione dellâart. 117 Cost. con la fissazione tassativa delle
materie sulle quali Stato ha legislazione esclusiva, oltre ad un settore di
legislazione concorrente ed un ulteriore settore(residuale) con potestà
legislativa regionale esclusiva;
â affiancamento del principio di sussidiarietà a quello di differenziazione
ed adeguatezza;
â costituzionalizzazione del principio di sussidiarietà verticale e
orizzontale;
â costituzionalizzazione del federalismo fiscale;
â previsione di intervento sostitutivo dello Stato nei confronti di Regioni ed
Enti Locali a fronte di gravi inadempienze;
â previsione del Consiglio delle autonomie locali
â abolizione del sistema dei controlli sugli atti degli enti territoriali
ï L. 131/2003 (cosiddetta âLegge La Loggiaâ): attuativa del titolo V della Costituzione. Tra
le altre cose, colloca il perseguimento degli obiettivi posti dalle leggi statali o
regionali di principio e di programma tra gli aspetti oggetto di verifica da
parte delle Sezioni Regionali di controllo della Corte dei Conti.
IL SISTEMA DEI CONTROLLI
a) Legge Costituzionale n. 3/2001
A seguito della riforma costituzionale, il sistema dei controlli previgente tra enti che hanno pari dignità
costituzionale è stato radicalmente mutato.
La fase di transizione del diritto delle P.A. da unâamministrazione per atti ad una di risultati evidenziatasi
negli ultimi anni, con lâaccentuazione dellâautoresponsabilità dellâamministrazione, ha trovato conferma nella
Legge Costituzionale n. 3/2001, che, di fatto, ha eliminato del tutto i controlli (sia sui provvedimenti
amministrativi che sulle leggi regionali), potenziando in tal modo lâautonomia amministrativa degli enti territoriali
conseguente al riconoscimento della pari dignità costituzionale degli Enti che costituiscono la Repubblica
(Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato), secondo il principio di sussidiarietà e con un riparto di
poteri dal basso verso lâalto (art. 114 Cost.).
Tale eliminazione è conseguente a:
â abrogazione dellâart. 124 Cost. che istituiva la figura del Commissario di Governo;
â riformulazione dellâart. 125, comma 1 Cost. riferito al controllo sugli atti amministrativi regionali da parte
della Commissione Statale di Controllo;
â riformulazione dellâart. 127, comma 1 e 2 Cost. sui controlli preventivi di legittimità e di ricorso preventivo
alla Corte Costituzionale sulle leggi regionali;
â abrogazione dellâart. 130 Cost. che stabiliva che un organo della Regione esercitasse, anche in forma
decentrata, il controllo di legittimità sugli atti delle Province, dei Comuni e degli altri enti locali. La Regione
del Veneto, con Circolare 9/11/2001, n. 22 (approvata con D.G.R. n. 3011/9.11.2001), ha preso atto
dellâabrogazione di tale articolo.
In precedenza, era previsto un controllo preventivo di legittimità o di merito sia sui provvedimenti
amministrativi che sulle leggi regionali, che, prima di poter diventare esecutive e quindi applicabili, dovevano
essere inviate, per lâapprovazione, al Governo, tramite un suo Commissario nella Regione. Quando il Governo
riscontrava una incompetenza regionale nella legge, od un contrasto con lâinteresse nazionale, poteva rinviarla al
5
Consiglio e promuoverne o la questione di legittimità davanti alla Corte Costituzionale, o di merito davanti al
Parlamento per contrasti di interesse.
Successivamente alla riforma costituzionale (art. 127 Cost):
â gli atti amministrativi non sono soggetti ad alcun controllo da parte dello Stato;
â le leggi entrano in vigore direttamente e sono inviate per conoscenza al Governo: se il Governo ritiene che
esse eccedano la competenza regionale, può portare il caso davanti alla Corte Costituzionale per motivi di
legittimità (controllo successivo di legittimità).
b) legge n. 131/2003 (Legge La Loggia)
Come già detto, la riforma del Titolo V della Costituzione ha configurato un nuovo assetto del sistema
delle autonomie territoriali, collocando gli enti territoriali a fianco dello Stato come elementi costitutivi della
Repubblica.
Pertanto Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato hanno pari dignità (pur nella diversità
delle rispettive competenze), potestà legislativa attribuita a Stato e Regioni, e riconoscimento a Comuni,
Province e Città Metropolitane della natura di enti autonomi, con propri statuti, poteri e funzioni secondo
quanto previsto dallâart. 114 della Costituzione.
Con la Legge 05.06.2003, n. 131, la cosiddetta âLegge La Loggiaâ, si è inteso adeguare lâordinamento della
Repubblica alle modifiche introdotte al titolo V della Costituzione dalla Legge Cost. n. 3/2001, mediante la
previsione delle norme necessarie a rendere operative le nuove funzioni delle Regioni e degli Enti Locali.
Con lâart. 118 della Costituzione e lâart. 7 della Legge 131/2003, sostanzialmente, la Repubblica concepita
secondo un processo discendente, è stata sostituita da una Repubblica ascendente, secondo il principio di
sussidiarietà che tiene in maggior conto il ruolo del governo più vicino alla base sociale.
La âLegge La Loggiaâ, fa riferimento, fedelmente, ai principi delle norme novellate della Costituzione,
cercando di coniugare lâautonomia delle regioni e degli enti locali da un lato, e, dallâaltro, lâunità della Repubblica.
Punti caratteristici, in tema di controlli, della Legge 131/03:
â art. 2: delega al Governo per lâadozione, entro un anno, di uno o più decreti legislativi per la individuazione
delle funzioni fondamentali ai sensi dellâart. 117, II c. lettera p, della Costituzione, essenziali per il
funzionamento degli enti locali, nonché per la revisione delle disposizioni legislative in materia di
ordinamento degli enti locali (al fine di renderlo coerente alla riforma del titolo V). Previsione che lo statuto
dellâente individui sistemi di controllo interno per garantire efficienza, efficacia ed economicità allâazione
amministrativa, controllo sugli organi degli enti locali e sugli aspetti più importanti della loro attività
finanziaria;
â art. 7 (attuazione dellâart. 118 Cost. in materia di esercizio delle funzioni amministrative) ha previsto due
differenti modelli di attuazione del trasferimento delle funzioni amministrative e delle relative risorse
dello Stato al sistema delle autonomie):
1. c. 2: presentazione di disegni di legge collegati alla manovra finanziaria annuale in cui siano indicate le
funzioni amministrative e le relative risorse da trasferire;
2. c. 3: facoltà concessa allo Stato di avviare, nelle more dellâapprovazione dei disegni di legge collegati alla
finanziaria, i trasferimenti di beni e risorse, con appositi Decreti del Presidente del Consiglio dei
Ministri, secondo i principi di invarianza della spesa;
3. c. 7: disciplina del controllo delle Sezioni Regionali di Controllo della Corte dei Conti sugli enti locali, con
lâattribuzione alle stesse della verifica:
° sul rispetto degli equilibri di bilancio da parte di Comuni, Province, Città Metropolitane e
Regioni in relazione al patto di stabilità interno ed ai vincoli derivanti dallâappartenenza
dellâItalia alla U.E.;
° sul perseguimento degli obiettivi posti dalle leggi statali e regionali di principio e di
programmazione;
° sulla sana gestione finanziaria degli enti locali e funzionamento dei controlli interni;
informando degli esiti delle verifiche âesclusivamenteâ i Consigli degli enti controllati;
6
4. c. 8: previsione che le Regioni possano chiedere ulteriori forme di collaborazione alle Sezioni Regionali di
Controllo della Corte dei Conti, ai fini della regolare gestione finanziaria e dellâefficienza ed efficacia
dellâazione amministrativa, oltre a pareri in materia di contabilità pubblica;
5. c. 9: previsione che le Sezioni Regionali di Controllo della Corte dei Conti possano essere integrate da
due rappresentanti designati, rispettivamente, dal Consiglio Regionale e dal Consiglio delle autonomie
locali, (senza nuovi maggiori oneri per la finanza pubblica), scelti tra persone particolarmente esperte
nelle materie aziandalistiche, economiche, finanziarie, giuridiche e contabili. Ne disciplina inoltre la
durata in carica, lo status e la nomina;
â art. 8 (di attuazione dellâart. 120 Cost. sugli interventi sostitutivi del Governo nei confronti delle Regioni e
degli Enti Locali): disciplina delle procedure del potere sostitutivo, al fine di garantire che tale funzione sia
esercitata nel rispetto del principio di leale collaborazione (secondo il dettato costituzionale);
Dallâart. 7 suddetto, si può pertanto desumere una conferma del ruolo della Corte dei Conti nel sistema di
vigilanza sulle contabilità delle P.A., con finalità di coordinamento della finanza pubblica e del rispetto della
natura collaborativa del controllo di gestione sulle Regioni, oltre ad uno stretto legame (dal punto di vista
organizzativo e funzionale) tra le Sezioni Regionali di Controllo della Corte dei Conti e gli enti controllati,
derivante, anche, dallâintegrazione di tali Sezioni con due componenti designati dalle amministrazioni soggette al
controllo.
In sintesi, i citati mutamenti normativi hanno:
â rafforzato il ruolo della Corte dei Conti quale garante del rispetto degli equilibri di bilancio da parte dei
Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni: controllo finanziario;
â ampliato gli ambiti del controllo sulla gestione, in vista di obiettivi di sana gestione finanziaria;
â valorizzato i controlli successivi sulla gestione (di tipo collaborativo) in quanto strumenti per garantire la
maggiore economicità, efficienza ed efficacia dellâazione amministrativa.
ARGOMENTI TRATTATI
ï âPROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICAâ:
° presupposti fondamentali
° analisi del comportamento individuale nel contesto di relazione
ï âMODELLI DI RAZIONALITÀ LIMITATAâ (H. Simon):
° considerazioni sulla qualità del processo decisionale
ï âMETODO PDCAâ: la Ruota di Deming
ï âCERTIFICAZIONE DI QUALITÀâ:
° qualità percepita (o âcustomer satisfactionâ): strumento di conoscenza della reale capacità
dellâazienda di raggiungere obiettivi di efficacia dellâazione amministrativa
° innovazione e cambiamento (orientati allâanalisi del grado di soddisfacimento e dei bisogni della
collettività): mezzi atti a cambiare o contribuire a modificare gli obiettivi reali dellâente locale e
ad incidere sulle scelte da intraprendere
ï âEMPOWERMENTâ:
° responsabilizzazione
° mercato-organizzazione-dipendenti: dinamiche funzionali allo sviluppo innovativo del sistema
produttivo
° per un funzionamento migliore dellâorganizzazione, ruolo del manager nel processo di
responsabilizzazione e compartecipazione dei dipendenti agli obiettivi aziendali, senso di
appartenenza
ï âCOMUNICAZIONEâ:
7
° i tre livelli della comunicazione umana: livello verbale; livello paraverbale (âcomeâ si comunica);
livello non verbale (gestualità, gestione spazio e territorio)
ï âORGANIZZAZIONEâ:
° dalla burocrazia alla leadership: comparazione degli aspetti distintivi dellâorganizzazione rigida
rispetto a quella flessibile
ï âPROCESSO DI ATTUAZIONE DI UN SISTEMA DI CONTROLLO DI GESTIONEâ:
° migliorativo della missione aziendale nella presa di decisione;
° favorente i comportamenti della dirigenza;
° disamina dei criteri e risultati del processo: abbattimento barriere fra i vari settori dellâente,
assegnazione risorse e responsabilità, ecc.;
° analisi della funzione di guida della gestione: funzioni di pianificazione, di organizzazione e di
controllo;
° valutazione dei dirigenti e dellâazione amministrativa;
° ruolo e compiti del servizio di controllo interno;
° indicatori di attività e di risultato quali rivelatori del grado di raggiungimento dellâobiettivo
analitico nellâambito di ogni attività/centro di costo
ï âDECRETO LEGISLATIVO N. 286/1999â:
° analisi del passaggio dal controllo burocratico al controllo di gestione;
° disamina delle criticità/conflittualità e della gestione/risoluzione delle stesse;
° importanza del sistema di reporting;
° controlli interni ed esterni allâente;
° analisi delle tipologie del controllo interno (controllo di regolarità amministrativa e contabile;
controllo di gestione; valutazione e controllo strategico; valutazione della dirigenza)
ï âLEGGE N. 131/2003â:
° valutazione della âLegge â La Loggiaâ quale mezzo per adeguare lâordinamento della Repubblica
alle modifiche al Titolo V della Costituzione;
° disamina degli artt. 2, 7 e 8;
° ruolo della Corte dei Conti nel sistema dei controlli.

Da: antonio23/07/2008 16:04:47
io ci rinuncio...non ho potuto fare nulla fino ad oggi e non mi sento in grado di affrontare una prova con una preparazione scadente...un saluto ed un in bocca al lupo ad alex ed a tutti i partecipanti di questo forum.
P.s. vi consiglio di scaricare e leggere, dal sito dell'ACI, il loro statuto che, credo, sia per loro importante e determinante per i quiz....
alla prossima!!!

Da: Pinuccio23/07/2008 16:49:20
non credo che lo statuto sia determinante: lì non si parla di servizi, ma semplicemente dell'assetto degli organi dell'ACI e degli Automobile Club con un accenno molto generico alle competenze. I servizi dell'ACI possono essere trovati sul sito. In generale, comunque, i servizi si dividono in:
- servizi delegati (PRA e tasse automobilistiche)
- servizi istituzionali (servizi destinati ai soci e servizi turistici)
- servizi commerciali (ad es. servizi per enti locali)
ci sono poi servizi specifici tipo quelli sulla mobilità, il traffico e gli studi di carattere tecnico e giuridico.

Da: alex25/07/2008 01:14:53
per antonio e gli altri , prendi l'aereo domani mattina, assolutamente

Da: Simona25/07/2008 17:12:48
http://www.aci.it/fileadmin/documenti/ACI/concorsi/9dirigenti/Ammessi.pdf

Da: Pinuccio25/07/2008 17:15:37
Il concorso è andato: 80 domande in 50 minuti. Rigidità assoluta. 368 partecipanti (su circa 1500 iscritti...dunque una bella scrematura). I risultati sul sito dell'ACI lunedì prossimo. Cosa devo dire? Io mi sento nel complesso soddisfatto (avevo stuiato molto), ma intorno a me c'erano molti che andavano lì solo per provare. La sorpresa è stata che nei quiz non si trattavano assolutamente materie fondamentali quali il d.lgs. 163/2006, tutti i decreti sul lavoro flessibile (per il lavoro pubblico si parlava solo dell'ARAN e di altre piccole parti del 165, ben poco di dirigenti), mancava ogni accenno alle riforme amministrative (a parte un paio di domande sulla comunicazione istituzionale). Si parlava dei servizi e dello statuto ACI, ma c'erano domande complesse sul...codice della strada (????) e cose strane tipo cosa significa AISCAT (non credo sia molto utile). Qualcosa delle obbligazioni e pochissimo di marketing. Molte domande generiche sul contratto pubblico e sulla responsabilità amministrativa. Insomma, nel complesso conveniva andarci, in quanto era molto più semplice di quello che le materie nel bando sembravano promettere ma d'altra parte ne esco anche un po' deluso...

Da: Simona25/07/2008 17:17:10
guarda che i risultati ci sono già. vedi il mess precedente al tuo

Da: alex25/07/2008 20:47:10
a differenza di pinuccio
io ne esco e per questo sono molto deluso, ma non puo' andare sempre bene.

in gamba per simona che fa tutte le gare e spesso in pole position.

in bocca al lupo agli   altri

Da: Nestore ballipompa25/07/2008 21:50:43
E' meglio il meglio migliore o il meglio migliore del meglio?

Da: dario6825/07/2008 23:26:42
Scusate ma adesso gli scritti quando sono...? Mi è sfuggito qualcosa..?

Da: Pinuccio26/07/2008 08:43:30
è vero...sono passato!!! Ma adesso quando ci saranno gli scritti?

Da: Simona27/07/2008 19:13:59
grazie alex. non sentirti deluso. questi concorsi sono solo ed esclusivamente una tombola.

Da: alfredo28/07/2008 08:57:04
fuori;secondo voi con quante risposte esatte si andava avanti?
grazie

Da: alex28/07/2008 09:46:49
per alfredo

invia e- mail a

http://www.aci.it/index.php?id=450

info risorse umane

Da: alfio29/07/2008 19:04:45
...all'ufficio concorsi mi hanno detto che la commissione non si è ancora riunita per decidere le date degli scritti.
Richiamare dopo ferragosto.

Buone vacanze a tutti

Da: pinuccio29/07/2008 20:23:46
ma si riesce a capire da chi è formata la commissione? Io credo che sarebbeimportante per capire su quali materie calcare la mano per gli scritti...qualcuno di voi lo sa?

Da: idoneimp29/07/2008 20:31:31
caro alex, leggo che non sei passato e mene dispiace,a me onestamente sono sembrati facili e poi la percentuiale era 1 su tre, poichè come ti dicevo sono sicuro che sei molto preparato, permettimi di darti un consiglio peri test non pubblicati , abbandona le letture di alto profilo un pò prima dei test e dedica qualche giorno alla lettura del più becero manuale simone(anche gli elementi) quel che serve peri test è una vsione senza lacune delle pure norme.  

Da: lux30/07/2008 09:17:49
io chiederò di vedere i test. avendo saputo il punteggio dell'ultimo il 130° 44.10 mi sembra quasi impossibile che io abbia potuto sbagliare piu di 35 domande . ho studiato molto e le domande concordo con voi erano semplici.

Da: alex30/07/2008 09:38:52
per idoneiimp
hai pienamente  ragione , negli ultimi giorni dell'aci ho fatto davvero poco e non solo  per lo studio di alto profilo, ma  per voglia di vacanza( comunque il giorno prima avevo fatto i test del MIUR)

alla prossima

per lux x accesso agli atti inviare richiesta motivata al numero fax
aci gestione e sviluppo num 06/49982590 per avere copia del formulario.

Da: lux30/07/2008 10:43:27
per alex
grazie pensi che mi facciano vedere sia le mie risposte e sia le domande, e sulle risposte ci sarà il punteggio scritto

Da: alex30/07/2008 11:36:48
non lo so, io  sto aspettando copia del mio questionario.

Da: x tutti02/08/2008 11:33:02
spero di darvi comunicazione gradita : a chi è stato ammesso arriverà una raccomandata comunicante l'ammissione e che la data degli scritti verrà comunicata tramite raccomandata

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