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ESAME AVVOCATO 2009
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Da: anto15/12/2009 20:24:08
torino  da venezia
bari da torino

Da: klimt15/12/2009 20:31:33
Bari corretta da torino? è un bene o un male? com'è torino?grazie

Da: torinooo15/12/2009 21:04:00
un male.. a torino la commissione non è troppo buona...
e noi siamo corretti da venezia.. com'è??

Da: sami15/12/2009 22:18:22
Supremo consesso in forma allargata :)

Da: sami15/12/2009 22:18:53
Ha posto...un arresto :)

Da: johnny15/12/2009 22:28:40
l'atto sarà un'opposizione a contravvenzione per photored

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: begia15/12/2009 22:31:23
per johnny:sinceramente mi sembra un pò banale!
fate i seri sapete qualcosa su i possibili argomenti o sentenze che possono uscire per il parere di penale o per l'atto?

Da: veggente15/12/2009 23:03:24
la seconda osluzione di altalex è coerente nelle conclusioni, ma non mi trovo con i riferimenti normativi....voi avete citato la sentenza del 92 in relazione al 636?..io sono andato sparato sul 634 e nullità della clausola

Da: torinoooo16/12/2009 01:11:59
anche io veggente!

Da: MESSINA16/12/2009 07:18:23
Ma se ieri la commissione ci ha detto che ci corregge ANCONA...AXXO DICI ANONIMO!!!!

Da: modena216/12/2009 07:21:43
per favore qualcuno sa dirmi la possibile traccia di penale di oggi

Da: sofi napoli16/12/2009 07:35:48
qualcuno sa qualcosa dei pareri di oggi?

Da: scheggia16/12/2009 08:04:49
BUONGIORNO

Da: pino16/12/2009 08:11:49
buongiorno. ieri qualcuno alle 11.47 su questo forum ha fatto un bel regalo a molti, a lui auguriamo tutto il bene del mondo. Con la speranza che oggi qulcuno ne faccia un altro, vi consiglio di non scrivere le solite cazzate, tipo riferimenti a email che nessuno considera, intasando il forum. Aspettate e basta per il bene di chi sta dentro a farsi il mazzo per 7 ore e soprattutto per quelli che stanno fuori alla ricerca SOLO DI COSE SERIE!!!GRAZIE

Da: mefisto16/12/2009 08:15:32
anonimo spara cazzate..sapete chi corregge milano?

Da: avvo16/12/2009 09:00:57
stanno dettando

Da: alex16/12/2009 10:16:43
qualcuno sa già quali sono le tracce?

Da: alex16/12/2009 10:16:48
qualcuno sa già quali sono le tracce?

Da: alex16/12/2009 10:16:54
qualcuno sa già quali sono le tracce?

Da: pino16/12/2009 10:22:31
vai su "esame avvocato",  ieri sono uscite li, e aspetta.

Da: raga16/12/2009 10:29:20
le tracce

Da: tino16/12/2009 11:08:31
qual'è il link di esame avvocato

Da: maria16/12/2009 11:24:17
cass.sez unite 2009 n.22676

Da: hostudiatocon leichestadandol''esame16/12/2009 12:19:51
http://www.dirittoeprocesso.com/index.php?option=com_content&view=article&id=664:esame-avvocato-parere-penale-1-&catid=25:corsi-esame-avvocato-2009&Itemid=50

Da: seconda traccia16/12/2009 12:28:15

Da: seconda traccia16/12/2009 12:28:40
ragazzi potete ripostare la seconda traccia...pls

Da: muscio16/12/2009 17:29:00
questa potrebbe essere la soluzione:

Con specifico riferimento alla responsabilità penale di Sempronio in
conseguenza della cessione o di cessione intermedia di sostanza
stupefacente cui sia seguita la morte di Caio, la questione deve
essere esaminata e risolta considerando, in via generale, la natura e
l'ambito della responsabilità prevista dall'art. 586 cod. pen..
Come è noto, l'art. 586 cod. pen. (Morte o lesioni come conseguenza di
altro delitto) dispone che "Quando da un fatto preveduto come delitto
doloso deriva, quale conseguenza non voluta dal colpevole, la morte o
la lesione di una persona, si applicano le disposizioni dell'art. 83
c.p., ma le pene stabilite negli artt. 589 e 590 sono aumentate".
L'art. 83 cod. pen. (Evento diverso da quello voluto dall'agente) a
sua volta prevede che "Fuori dei casi preveduti dall'articolo
precedente, se per errore nell'uso dei mezzi di esecuzione del reato,
o per un'altra causa, si cagiona un evento diverso da quello voluto,
il colpevole risponde, a titolo di colpa, dell'evento non voluto,
quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo. Se il
colpevole ha cagionato altresì l'evento voluto si applicano le regole
sul concorso dei reati". Secondo l'opinione prevalente in
giurisprudenza, l'art. 586 c.p. è norma speciale rispetto all'art. 83
c.p., comma 2 (aberratio delicti plurilesiva), avendo in comune una
condotta base dolosa ed una conseguente produzione non voluta anche di
un'altra e diversa offesa, e come elementi specializzanti la natura
del reato base che deve essere un delitto e la natura dell'offesa non
voluta che deve consistere nella morte o nelle lesioni (Cass.,
4.11.2002, n. 2595).
Morte o lesioni devono comunque costituire una conseguenza non voluta,
e quindi non devono essere sorrette da alcun coefficiente di volontà,
nemmeno nel grado minimo del dolo eventuale, giacchè in tal caso
l'agente risponde anche dell'ulteriore delitto di omicidio volontario
o di lesioni volontarie in concorso con il delitto inizialmente
voluto.
In ordine alla natura della responsabilità per la morte o le lesioni
non volute ai sensi dell'art. 586 cod. pen., sono ravvisabili in
giurisprudenza ed in dottrina diversi orientamenti.
Il primo e più risalente orientamento giurisprudenziale ravvisava
nellâart. 586 c.p. un caso di responsabilità oggettiva, riconducibile
al disposto del comma terzo, dellâart. 42 c.p. La norma da ultimo
citata, dopo aver sancito al secondo comma che nessuno può essere
punito per un fatto previsto dalla legge come reato se non lâha
commesso con dolo, salvo i casi di delitto preterintenzionale o
colposo, dispone che ââla legge determina i casi nei quali lâevento è
posto altrimenti a carico dellâagente, come conseguenza della sua
azione od omissioneâºâº.  In tale disposizione venne individuata la
matrice di una responsabilità penale, diversa da quella dolosa o
colposa indicata nel precedente comma, e fondata sul puro rapporto
causale tra azione od omissione ed evento.
Per questa prima teoria, accertato il delitto di cessione di sostanza
stupefacente, di cui allâart. 73 d.p.R. 309 del 1990, per ricondurre
allo spacciatore la responsabilità della morte o lesione patita
dallâassuntore, è necessaria una mera analisi sulla sussistenza del
rapporto di causalità naturale, non interrotto da cause sopravvenute
di carattere eccezionale. Pertanto, la responsabilità per la morte
Caio prescinderebbe da un qualsiasi accertamento dellâelemento
psicologico di Sempronio, in quanto se la morte era stata pensata come
possibile, accettando il relativo rischio creato, Sempronio
risponderebbe di un omicidio volontario, quantomeno a titolo di dolo
eventuale, mentre del tutto avulsa rimarrebbe un indagine
sullâesistenza della colpa.Altro orientamento ravvisa nellâart. 586 c.p. una forma di
responsabilità per lâevento morte o lesioni fondata su una colpa
specifica, derivante dalla violazione della norma penale
incriminatrice del delitto doloso di base. In tale prospettiva
allâart. 586 c.p. viene assegnato un ruolo di protezione ultima della
vita e della salute individuale, e di conseguenza esso troverebbe
applicazione nei confronti di Sempronio anche nel casi in cui il
comportamento doloso di base non sia diretto ad offendere il bene
giuridico specificamente tutelato, purché tra il comportamento
illecito e lâevento non voluto (morte o lesioni) sussista un rapporto
di causalità materiale. Pertanto, a ben vedere per Sempronio tale
teoria si risolverebbe in unâequivalenza di effetti con la forma della
responsabilità oggettiva. Infatti essa configurerebbe una colpa
presunta della quale sarebbe inutile un qualsiasi accertamento.
accettando tale opinione, lâevento non voluto verrebbe posto a carico
di Sempronio solo sulla base del puro nesso di causalità.
Un terzo orientamento, postula che al fine di poter imputare al reo
lâevento non voluto cagionato (morte o lesioni) sarebbe necessario ed
ineluttabile il requisito della prevedibilità, limitando però tale
concetto alla prevedibilità in astratto. Questa teoria si risolve nel
semplice richiamo ad una prevedibilità in re ipsa, insita e sempre
presente in qualsiasi cessione di sostanza stupefacente.
Tale teoria unitamente alle precedenti non
risulta essere armonizzabile al moderno concetto di colpevolezza
delineato dalla Corte Costituzionale con la âteoria della
responsabilità da rischio totalmente illecitoâ .
Con sentenza la sentenza n. 322 del 2007, la Corte Costituzionale,
nel confermare quanto già statuito nel 1988, ha chiarito che ââlâart.
27 Cost. mira a garantire ai consociati libere scelte dâazione, sulla
base di una valutazione anticipata delle conseguenze giuridico penali
della propria condotta; calcolabilità che verrebbe meno ove allâagente
fossero addossati accadimenti estranei alla sua sfera di consapevole
dominio, perché non voluti né concretamente rappresentati, ma neppure
prevedibili ed evitabiliâºâº.
Da tali principi costituzionali discende la scelta obbligata di
disattendere interpretazioni dellâart. 586 c.p. fondate sulla mera
responsabilità oggettiva pura o propria, la quale si limita a
richiedere il sussistere del solo nesso di causalità, sia
lâorientamento della colpa presunta per violazione di legge, sempre
immancabile e che in definitiva si traduce in un camuffamento della
responsabilità oggettiva, così come quello che richiede un
prevedibilità in astratto, ossia una prevedibilità formale e in re
ipsa.
Con la sentenza a sez. un., 22 gennaio 2009 , n. 22676 la Corte di
Cassazione ha ritenuto di poter ravvedere nella fattispecie di cui
allâart. 586 c.p. una responsabilità per colpa in concreto, ancorata
alla violazione di una regola cautelare ed a un coefficiente di
prevedibilità ed evitabilità in concreto, del rischio creato per la
vita o lâincolumità fisica, intrinseco al reato dolo di base. La
Suprema Corte sancisce, infatti, che âânellâipotesi di morte
verificatasi in conseguenza dellâassunzione di sostanza stupefacente,
la responsabilità penale dello spacciatore per lâevento morte non
voluto richiede che sia accertato non solo il nesso di causalità tra
cessione e morte, non interrotto da cause eccezionali sopravvenute, ma
anche che la morte sia in concreto rimproverabile allo spacciatore e
che quindi sia accertata in capo allo stesso la presenza dellâelemento
soggettivo della colpa in concreto, ancorata alla violazione di una
regola precauzionale (diversa dalla norma penale che incrimina il
reato base) e ad un coefficiente di prevedibilità ed evitabilità in
concreto del rischio per il bene della vita del soggetto che assume la
sostanza, valutate dal punto di vista di un razionale agente che si
trovi nella concreta situazione dellâagente reale ed alla stregua di
tutte le circostanze del caso concreto conosciute o conoscibili
dallâagente realeâºâº.
Pertanto, come nel caso in esame lâssunzione di alcol commista
allâassunzione della droga inconoscibile da Sempronio in cui
difettando il requisito della prevedibilità dellâevento non potrà
essere rimproverata a Sempronio la morte o lesione di Caio.
Potrà, invece, essere affermata la responsabilità penale di Sempronio
nei casi in cui egli abbia fornito la dose letale essendo a conoscenza
della circostanza che lâassuntore fosse dedito al consumo di alcol.
Nellâipotesi in cui la morte dei Caio, terzo assuntore, non conosciuto
né conoscibile dal cedente originario, sia intervenuta per fattori
ignoti e non conoscibili da Sempronio, come quello dellâassunzione
contemporanea di alcol, la colpa dovrà dirsi esclusa.
Rimarrebbe ferma la penale responsabilità di Sempronio in ordine al
delitto di cui al primo comma dellâart. 73 d.p.R. 309 del 1990, di cui
si ravviserebbero gli estremi per lâelevata quantità di sostanza
stupefacente (800 g.), la suddivisone in dosi e la presenza di
attrezzature atte alla pesatura (il bilancino di precisione) e la
sostanza da taglio. In ordine alla prescrizione del reato, poi, il
nuovo testo dell'articolo 157 del codice penale, così come modificato
dalla L. 251/05, al comma 2° sancisce che â per determinare il tempo
necessario a prescrivere si ha riguardo alla pena stabilita per legge
per il reato consumato o tentato, senza tener conto della diminuzione
per le circostanze attenuanti â In ipotesi di violazione dell'art. 73
del dpr 309/90, si dovrà, quindi, tener fermo, ai fini della
quantificazione del termine prescrizionale, il limite di 20 anni,
perchè esso è il quantitativo massimo di pena irrogabile per il reato
base, prescindendo dalla valutazione in ordine all'effettiva
sussistenza di attenuanti od aggravanti.

Da: veramente16/12/2009 18:29:45
veramente il limite di 250 mg è stato introdotto nel 2006 prima c'era un altro decreto.

Da: Bologna16/12/2009 21:04:27
BOLOGNA è CORRETTA DA ROMA
INVECE NAPOLI SARA' CORRETTA DA BOLOGNA
OGGI IL PRESIDENTE CI HA DETTO CHE CAUSA I 6000 CANDIDATI DI NAPOLI I RISULTATI DI BOLOGNA SI SAPRANNO MOLTO TARDI

mi dispiace x i napoletani sarà una stangata micidiale
la commissione bolognese è stata un incubo in questi due giorni ..ci accompagnano in bagno e ci scortano al tavolo..ragà na schifezza !!
Cmq saluto i miei vecchi amici del forum

Da: Bologna16/12/2009 21:12:17
Da meridionale mi pento di appartenere a questa corte d'appello bolognese...un incubo uff

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