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CONCORSO INPS 2021/2022
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Il bando di concorso in gazzetta ufficiale
Leggi il bando di concorso e le altre informazioni correlate sulla gazzetta ufficiale e sulle pagine istituzionali dell'ente.


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Da: Mima92 
Reputazione utente: +63
 1  1  - 16/07/2022 20:24:38
Non hai edi*es anche tu? Se non sbaglio è scritto nelle integrazioni online, c'è il pdf di lavoro e legislazione sociale con le ultime novità 2022..

Da: gocciadirugiada  3  - 16/07/2022 20:47:17
In un concorso al.comune che feci tempo fa....la prova erano 20domande ed ognuna valeva 1.50 se corretta.....
Qui potrebbero anche farlo visto che dice massimo 30.domande.....

Da: AdMaiora91 
Reputazione utente: +53
16/07/2022 22:12:00
Buonasera, io avrei un dubbio su una domanda del secondo scritto del precedente concorso, ovvero "In base alla costruzione della curva di offerta aggregata, SALARI NOMINALI e PRODUZIONE:", per cui riporta che la risposta corretta è "variano nella stessa direzione".
Ora, posto che su Edi*es non sono riuscito a trovare la risposta specifica nella sezione di "Economia del lavoro", leggendo su Okpedia, il sito che in molti hanno consigliato sul forum, nella sezione "Costruzione della curva di offerta aggregata" riporta che la produzione (y) è una funzione correlata positivamente con il livello dei prezzi (P) e INVERSAMENTE con il livello del salario (w), ovvero y=f(P/w), e quindi l'INCREMENTO del SALARIO (w) RIDUCE la PRODUZIONE (y) e viceversa.
Stando a quanto riporta Okpedia, come è possibile che la risposta esatta sia "variano nella stessa direzione" se al crescere dell'uno l'altro dovrebbe decrescere?
Sicuramente mi manca un pezzo, qualcuno di voi saprebbe venirne a capo? Grazie in anticipo.

Da: Capitan Findus  1  - 16/07/2022 23:04:33
@gocciadirugiada

Però non cambierebbe molto, anzi forse sarebbe ancora più difficile perché per fare 21/30 con 20 domande e ogni domanda vale 1.5 significa fare 14 su 20 e quindi poterne sbagliare solo 6 su 20. A questo punto forse meglio sbagliarne 9 su 30. La proporzione in ogni caso non cambia. Se si vuole davvero "aiutare" i concorrenti l'unico modo sia quello di dare a tutti una dotazione iniziale di punteggio.

Da: Capitan Findus  1  - 16/07/2022 23:15:18
@AdMaiora91

Prendilo con le pinze, ma io avrei risposto "sono indipendenti" perché la domanda parla di salario NOMINALE.
L'aumento dei prezzi riduce il salario REALE e incentiva l'aumento del lavoro e quindi della produzione.
Ma posso sicuramente sbagliarmi...

Da: Gege2021 
Reputazione utente: +98
 2  - 16/07/2022 23:20:23
@admaiora91 forse su OKPEDIA parla di salario reale.
Io personalmente ho capito così ( prendi quello che ti dico con le pinze perché non ho studiato economia): nell'ambito del mercato del lavoro al crescere della produzione aumenta l'occupazione e diminuisce la disoccupazione. L'aumento dell'occupazione comporta una maggiore forza contrattuale dei lavoratori e i salari nominali aumentano. L'aumento dei salari porterà le imprese ad un aumento dei prezzi. Quindi ad ogni aumentano della produzione è associato un aumento dei salari quindi un aumento dei prezzi.

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Da: StormMinistero 
Reputazione utente: +57
 1  - 17/07/2022 00:05:17
Trappola prezzi-salari

Da: Gege2021 
Reputazione utente: +98
 2  - 17/07/2022 00:06:00
Bebe21 io per quanto riguarda il sistema pensionistico mi ricorderei questo:
Dal 2012 la riforma Fornero ha previsto due trattamenti pensionistici: pensione di vecchiaia e pensione anticipata.
- pensione di vecchiaia: è stato applicato il meccanismo di adeguamento alla speranza di vita, quindi dal 2021 l'età pensionabile è di 67 anni. C'è l'eccezione alla regola( come sempre) il meccanismo di adeguamento non è applicato per : 1) lavoratori dipendenti che svolgono da almeno 7 anni, nei 10 precedenti il pensionamento, attività gravose. 2) lavoratori addetti a lavori faticosi e pesanti. Questi lavoratori possono andare in pensione con 30 anni di contributi. Per accedere alla pensione di vecchiaia quindi, all'età di 67 anni,sono necessari 20 anni di contributi di qualunque tipo.
-pensione anticipata: si va in pensione in qualsiasi età purché in possesso di una determinata anzianità contributiva. A tal proposito bisogna considerare:
• la pensione anticipata ordinaria ( 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne)
• pensione anticipata contributiva: i lavoratori privi di contributi prima del 1/1/1996 possono andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contribuzione ( contributi obbligatori, volontari e da riscatto)
• pensione anticipata quota 102

Cosa più importante di tutte: la legge Fornero ha introdotto il sistema contributivo dal 1/1/2012 per il calcolo della pensione. Ovviamente è sorto il problema di chi già lavorava prima della riforma e godeva della riforma Dini. Per questi lavoratori viene applicato il sistema misto ( o pro rata), cioè fino al 31/12/2011 viene applicato il sistema retributivo e dal 2012 quello contributivo.
Sommariamente dovrebbe esserci tutto.

Da: Gege2021 
Reputazione utente: +98
17/07/2022 00:12:33
Mi sono dimenticata opzione donna ( pensione anticipata)

Da: Gabby67 17/07/2022 00:47:00
Cmq si, da venerdì è cambiato tutto sulla penalità, che prima c'era e ora non c'è, sul punteggio che viene elevato e ancora altro. In bocca al lupo a tutti

Da: AdMaiora91 
Reputazione utente: +53
17/07/2022 03:28:42
@Capitan Findus @Gege2021 Grazie ad entrambi per le vostre osservazioni, effettivamente avevo intuito che in qualche modo il punto di ingrippo poteva essere la differenza fra salario reale e nominale, ma non avevo capito in che modo.
@Gege2021 Concordo col ragionamento che hai riportato, è molto logico, però mi sorge un dubbio, assistimi un attimo nella rilettura: se aumenta per qualche motivo la domanda di beni allora le aziende di quel settore aumentano la PRODUZIONE, ma per aumentare la produzione devono impiegare più forza lavoro e, quindi, aumentano l'occupazione e si riduce la disoccupazione: poichè per le aziende diventa più difficile trovare dei lavoratori in quel settore allora aumenta la forza contrattuale di quest'ultimi e, quindi, "dovrebbero chiedere" (fra poco spiego le virgolette) un aumento dei SALARI NOMINALI; questo aumento dei salari nominali, facendo parte dei costi di produzione delle aziende, costringe quest'ultime ad aumentare i prezzi per compensare la riduzione dei profitti, ma aumentando i prezzi, come conseguenza, si riducono i salari reali (in quanto sono pari ai salari nominali diviso i prezzi).
Il dubbio è il seguente (e spiego il perchè ho usato le virgolette): siccome i lavoratori sanno a monte che richiedendo un aumento dei salari nominali provocano un aumento dei prezzi, il quale riduce i salari reali (che sono quelli a cui sono veramente interessati, in quanto rappresentano il potere d'acquisto), hanno convenienza nel farlo? Io posso sfruttare il mio potere contrattuale per aumentare il salario nominale di un tot, ma se poi l'aumento dei prezzi mi riduce il salario reale in modo tale da rendendolo inferiore al mio salario nominale precedente, io ci andrei a perdere, giusto? Non dico che sia matematico, magari l'effetto positivo dell'aumento che chiedo è superiore all'effetto negativo provocato dal conseguente aumento dei prezzi, però come faccio ad esserne sicuro in anticipo? Anche perchè il salario nominale, che io sappia, non è che si può cambiare da un giorno all'altro, una volta fissato rimane quello per tot anni, anche se i prezzi dovessero aumentare più di quanto previsto.

Probabilmente sono solo dei pipponi inutili, in quanto forse sto tralasciando dettagli importanti come la diversa valutazione dal punto di vista del singolo lavoratore e dell'aggregato della forza lavoro, ma è giusto per capire meglio e vedere se mi sfugge qualcosa nel ragionamento in questione, anche non necessariamente per il quesito in se quanto per l'argomento in generale.
Grazie per la collaborazione.

Da: AdMaiora91 
Reputazione utente: +53
17/07/2022 03:28:48
@Capitan Findus @Gege2021 Grazie ad entrambi per le vostre osservazioni, effettivamente avevo intuito che in qualche modo il punto di ingrippo poteva essere la differenza fra salario reale e nominale, ma non avevo capito in che modo.
@Gege2021 Concordo col ragionamento che hai riportato, è molto logico, però mi sorge un dubbio, assistimi un attimo nella rilettura: se aumenta per qualche motivo la domanda di beni allora le aziende di quel settore aumentano la PRODUZIONE, ma per aumentare la produzione devono impiegare più forza lavoro e, quindi, aumentano l'occupazione e si riduce la disoccupazione: poichè per le aziende diventa più difficile trovare dei lavoratori in quel settore allora aumenta la forza contrattuale di quest'ultimi e, quindi, "dovrebbero chiedere" (fra poco spiego le virgolette) un aumento dei SALARI NOMINALI; questo aumento dei salari nominali, facendo parte dei costi di produzione delle aziende, costringe quest'ultime ad aumentare i prezzi per compensare la riduzione dei profitti, ma aumentando i prezzi, come conseguenza, si riducono i salari reali (in quanto sono pari ai salari nominali diviso i prezzi).
Il dubbio è il seguente (e spiego il perchè ho usato le virgolette): siccome i lavoratori sanno a monte che richiedendo un aumento dei salari nominali provocano un aumento dei prezzi, il quale riduce i salari reali (che sono quelli a cui sono veramente interessati, in quanto rappresentano il potere d'acquisto), hanno convenienza nel farlo? Io posso sfruttare il mio potere contrattuale per aumentare il salario nominale di un tot, ma se poi l'aumento dei prezzi mi riduce il salario reale in modo tale da rendendolo inferiore al mio salario nominale precedente, io ci andrei a perdere, giusto? Non dico che sia matematico, magari l'effetto positivo dell'aumento che chiedo è superiore all'effetto negativo provocato dal conseguente aumento dei prezzi, però come faccio ad esserne sicuro in anticipo? Anche perchè il salario nominale, che io sappia, non è che si può cambiare da un giorno all'altro, una volta fissato rimane quello per tot anni, anche se i prezzi dovessero aumentare più di quanto previsto.

Probabilmente sono solo dei pipponi inutili, in quanto forse sto tralasciando dettagli importanti come la diversa valutazione dal punto di vista del singolo lavoratore e dell'aggregato della forza lavoro, ma è giusto per capire meglio e vedere se mi sfugge qualcosa nel ragionamento in questione, anche non necessariamente per il quesito in se quanto per l'argomento in generale.
Grazie per la collaborazione.

Da: paolofz  2  - 17/07/2022 07:17:17
In concorrenza perfetta, i salari sono completamente flessibili, quindi aumento di produzione comporta aumento dei prezzi e di conseguenza dei salari nominali. Fino al punto di equilibrio. Quindi la risposta sarebbe che variano nella stessa direzione. In condizioni di concorrenza imperfetta, essendo i salari vischiosi, cioè adeguandosi lentamente a variazioni della produzione e dei prezzi, direi che non variano nel breve periodo (cioè in fase di costruzione della curva di offerta aggregata). Dipende quindi in quale situazione di mercato ci troviamo, strano che la domanda non lo dica, non hai per caso perso un pezzo per strada?

Da: Capitan Findus 17/07/2022 08:02:03
@paolofz

Perdonami Paolo, ma qui si sta parlando di salari NOMINALI.

http://tuttofineco.blogspot.com/2009/08/lofferta-aggregata-parte-1-il-modello_05.html?m=1

Il modello dei salari vischiosi pone l'accento sul fatto che i salari nominali sono stipulati da contratti a lungo termine e che quindi non si aggiustano con pari velocità rispetto ai cambiamenti economici del mercato.
Tutto ciò porta a delle conseguenze:
Se i salari nominali sono rigidi, quando si verifica un aumento dei prezzi il salario reale si abbassa e di conseguenza il lavoro diviene meno costoso
Salari reali più bassi = maggiori incentivi per le imprese ad assumere nuovi lavoratori
Più lavoratori = più produzione
Questo giustifica il fatto che la curva di offerta aggregata abbia pendenza positiva.

Da: paolofz 17/07/2022 08:27:41
E' giusto Capitan Findus, ma non mi pare sia in disaccordo con ciò che ho detto. In concorrenza imperfetta i salari nominali non variano, poiché rigidi nel breve periodo. In concorrenza perfetta si e variano positivamente.

Da: Ral87 17/07/2022 08:45:47
Ho incontrato anche io questa domanda e la risposta è collegata alla differenza tra salario nominale e reale. Quello reale dipende negativamente dai prezzi ovvero dal mark up perché a parità di salario nominale, se aumentano i prezzi, quello reale diminuisce, non essendo adeguato ai nuovi mark up applicati. La funzoone di produzione è però positiva rispetto ai salari nominali perché se la produzione aumenta perché anche i prezzi sono aumentati, e l'equazione dei salari mette in relazione il salario nominale e i prezzi attesi, non quelli effettivi. All'aumentare dei prezzi attesi aumenta anche il salario nominale. Spero di non essermi sbagliata

Da: Capitan Findus 17/07/2022 08:51:55
@paolofz

Essendo I salari nominali una variabile esogena, anche in concorrenza perfetta c'è vischiosita' dei salari.
Non avendo altri dati su cui basarmi sulla domanda posta, avrei risposto che sono indipendenti.

Da: Ral87 17/07/2022 08:55:39
@paolofz: la vischiosita' dei salari spiega un altro paradosso se ricordo bene: anche con una disoccupazione elevata, i salari nominali non diminuiscono proprio per la lentezza di adeguamento ai nuovi prezzi, nel breve periodo. Poi leggendo questi teoremi personalmente trovo tante contraddizioni però dobbiamo fidarci dei loro autori....

Da: paolofz 17/07/2022 09:06:57
In concorrenza perfetta i salari nominali sono flessibili non vischiosi, sono abbastanza sicuro ma vado a rivedere. La vischiosità dei salari spiega i non aggiustamenti di breve periodo quindi anche nel caso della domanda di AdMaiora, se siamo in concorrenza imperfetta, ad un aumento della produzione i salari nominali restano invariati. Dipende appunto dal mercato in cui ci troviamo, secondo me

Da: Scuo 17/07/2022 09:14:25
Gege2021
� pensione anticipata contributiva: i lavoratori privi di contributi prima del 1/1/1996 possono andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contribuzione ( contributi obbligatori, volontari e da riscatto)
Questa però se raggiungi un assegno minimo pari a 2,8 volte l'assegno sociale.
giusto?

Da: Capitan Findus 17/07/2022 09:21:27
@paolofz

Anche in concorrenza perfetta i salari nominali sono vischiosi nel breve periodo.
Essendo la domanda posta in termini generici (che ripropongo per comodità con le opzioni di risposta) a mio parere è la risposta B. Ovviamente rimango sempre aperto al confronto costruttivo come stiamo facendo ora e finalmente si parla di studio.

In base alla costruzione della curva di offerta aggregata, salari nominali e produzione:

A) variano in direzioni opposte, poiché la curva di offerta aggregata è decrescente
B) sono indipendenti
C) variano nella stessa direzione
D) variano in direzioni opposte, poiché la curva di offerta aggregata è crescente.



Da: Capitan Findus 17/07/2022 09:22:45
@Scuo

Esatto

Da: Elav84 17/07/2022 09:22:49
Buongiorno, io nel 2018 persi tempo dietro ai vari sistemi pensionistici e relative riforme e alla fine non mi capitò nemmeno una domanda!
Provo a chiedere anche io una cosa: qualcuno sarebbe così gentile da spiegarmi perché nella bilancia dei pagamenti, il pagamento di un alloggio all'estero da parte di un italiana è registrato come importazione di servizi?

Da: Eria  1  - 17/07/2022 09:43:30
Domanda :i contributi sociali sono da considerare nel calcolo della pressione fiscale o pressione tributaria?

Da: paolofz 17/07/2022 09:43:33
Senza altre specificazioni direi b. Ma quella corretta non ricordo più quale sarebbe per mininterno? Elav, perché paghi un servizio che contribuisce ad aumentare il reddito di un paese X all'estero

Da: sarap. 17/07/2022 10:02:00
Buongiorno. Chi mi aiuta a capire questo calcolo?
Se il costo totale di un'impresa è euro 500 quando la produzione è zero, euro 1000 quando la produzione è 10 e euro 1400 quando la produzione è 20, il costo fisso è uguale a:
risposta corretta 500.
Grazie a chi potrà aiutarmi

Da: Bebe21 
Reputazione utente: +46
17/07/2022 10:18:51
Se è 500 quando la produzione è zero significa che  quel 500 è un costo fisso ossia un costo che l impresa dovrà supportare indipendentemente dal fatto che decida o meno di produrre( ad esempio se si è fatta finanziamento per pagare macchinari sia se produce sia se non produce alcuna unità dovrà cmq sborsare i soldi del finanziamento che è un costo fisso... fisso perché è uguale sia se si produce sia se non si produce)

Da: Bebe21 
Reputazione utente: +46
 1  - 17/07/2022 10:20:27
Non devi fare calcoli solo sapere differenza tra costi fissi e variabili....anche io appena ho visto i numeri nella domanda mi sono impanicata ho seriamente pensato di tornare indietro ai giorni della preselettiva:D

Da: Elav84 17/07/2022 10:35:43
@paolofz grazie, ma perché "importazione"? Perché è visto come un'uscita di moneta, ma non ho importato niente pagando un alloggio all'estero...mi confonde

Da: Scuo 17/07/2022 10:37:10
Eria
Domanda :i contributi sociali sono da considerare nel calcolo della pressione fiscale o pressione tributaria?
secondo me, no ma questa risposta solo per logica "definizionistica"!

Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 322, 323, 324, 325, 326, 327, 328, 329, 330, 331, 332, ..., 600, 601, 602, 603, 604, 605 - Successiva >>


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