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Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:43:49
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:43:53
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:43:56
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:00
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:09
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:12
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

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Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:16
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:19
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:22
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:25
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:28
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:31
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:35
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:39
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:42
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: La storia della patata inps 16/12/2018 02:44:46
LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

LA NOIA
Martedì grasso dei primi anni 2000. Io e tre coinquilini, che per rispettare la privacy chiameremo il Metallaro, Rocco, e TP (noto vip del punk italiano) passiamo una serata noiosissima in casa guardando fiction. Neppure una bottiglia di vino. Niente. Noia totale. Palla de fieno che rotola.
Le vicine di casa, dirimpettaie di finestra, invece fanno festa per il carnevale. YEAH YEAH tutte mascherate con i loro amici vanno verso piazza maggiore a festeggiare non si sa cosa. Questo innervosisce non poco il mio coinquilino Metallaro, che affacciandosi alla finestra decide per scorno di lanciare loro una cipolla. Purtroppo il lancio non va a buon fine, e non solo non le colpisce, ma loro manco se lo cagano perché non si accorgono di niente. Scorno.
Niente. Palla di fieno, e guardiamo la fiction di Canale 5, che non so ma forse era Ultimo con Raoul Bova. Noia totale. Misantropia.
Alle una sentiamo per strada i rumori dell'allegra combriccola mascherata delle coinquiline del cazzo che ritornano dal loro festeggiare non si sa cosa con un buonumore non si sa perché, e l'infastidimento precedentemente manifestatosi con la cipolla si ripalesa ma di grado estremamente superiore. Dunque il Metallaro dice "tiriamogli qualcosa", ma mentre Rocco cerca un oggetto qualsiasi, la carovana già è entrata nel portone davanti al nostro e sta già salendo le scale verso casa.

L'IRREPARABILE
Cazzo, frustrazione. Ma: ecco che il Metallaro si pone a cavalcioni del davanzale della finestra della cucina (rischiando la vita, secondo piano, 60% del corpo fuori dalla finestra sullo strapiombo) mentre io ho trovato nella credenza una patata di all'incirca 1 kg con le dimensioni di un grosso sasso.
Porgo la patata al Metallaro, ignaro di quello che sta per succedere.
Le vicine entrano in casa, si vede dalla finestra accendersi la luce.
Il Metallaro scaglia con una potenza inaudita a 200 km all'ora la patata-sasso che frantuma il vetro della finestra delle vicine facendo schizzare tutti i vetri sulla parete opposta.
Il gelo.
TP guarda con occhi pallati Rocco.
E' immediata la consapevolezza di doversi ritirare dalla cucina, spegnendo la luce, fuggendo in un'altra stanza per decidere il da farsi.

IL SUMMIT
La riunione al buio del corridoio verte su due punti: la paranoia di aver ucciso qualcuno e la necessità di mantenere una linea di difesa da qui all'eternità dei tempi, senza contraddizioni.
La paranoia si basa sulla certezza che arriveranno le teste di cuoio e verremo incarcerati per mille anni come pena esemplare per scoraggiare eventuali imitatori di chi ha inventato il fenomeno teppistico del 2000, cioè (dopo i sassi dal cavalcavia) la patata nella finestra senza alcun motivo.
Per la strategia di difesa, decidiamo all'unanimità di non confessare e di negare l'evidenza in stile noi non abbiamo fatto niente, maccosa io dormivo. E' altresì vero che possiamo essere stati solo noi a lanciare la patata, in quanto davanti alla finestra delle vicine c'è solo la nostra finestra e quella di una vecchia di 89 anni, e che per sfondare un vetro dalla strada ci sarebbe voluto Hulk sbronzo che però dà il giro all'ortaggio facendogli compiere una traiettoria balisticamente improbabile attorno ad un albero con caratteristiche da medaglia d'oro delle olimpiadi, per violenza e parabola.
E' necessario intanto chiudere la finestra della cucina che è rimasta aperta: Rocco striscia come un marine in cucina al buio e con manine segrete chiude le persiane, peccato che ovviamente se c'era qualcuno affacciato di fronte avrebbe visto una stanza buia vuota con due manine spuntate non si sa da dove che chiudono le persiane pianissimo. E' necessario in secondo luogo nascondere sotto le coperte il coinquilino TP che già suda senso di colpa dagli occhi, essendo incapace di fare cose che comportino malafede.
Ma soprattutto è necessario, per dindirindina, nascondere l'arma del delitto, in questo caso TUTTE le patate presenti nell'appartamento, ma la modalità con cui farlo è discutibile. E viene discusso, sottovoce in una tempesta di paranoie:
a) mangiamo tutte le patate? No, se entrano le teste di cuoio ci trovano all'una e mezza di notte che mangiamo 5 chili di patate ci colgono in flagrante.
b) nascondiamo le patate nelle giacche negli armadi? No, in caso di perquisa delle forze dell'ordine saremmo parimenti spacciati.
c) nascondiamo le patate nelle buche delle chitarre e rimontiamo le corde? Maccosa.
d) diamo la colpa alla vecchia di 89 anni lasciando il sacco di patate fuori dal suo pianerottolo? Non credo che i Ris di Parma ci cascherebbero.
e) buttiamo le patate nel water?
La mozione e) sembra a tutti la più convincente. Solo che le patate non vanno giù nel water, ci tocca tagliarle a pezzi sulla lavatrice, ma ancora non vanno giù, non passano dallo scarico. Cristo.

LA SOLUZIONE
E' evidente: tutte le patate debbono essere sbucciate velocemente sulla lavatrice, masticate una ad una crude per essere ammorbidite, dopodichè sputate nel cesso e tirare l'acqua. E così viene fatto, io, Rocco, il Metallaro e TP (nel panico) mastichiamo le patate e le sputiamo nel cesso fino alla nausea, certi che questa sia la mossa migliore per passarla liscia con quelli di C.S.I. che stanno arrivando.
Purtroppo, giunti a due patate dalla fine, dobbiamo arrenderci allo schifo e decidiamo di nascondere le ultime due prove della nostra colpevolezza. Ma dove?

L'IGUANA
Al tempo un nostro coinquilino abruzzese (quel giorno assente) possedeva un' iguana che viveva in un televisore svuotato adibito a ternario, da cui il nome della bestia era Grundig. Non stupitevi, aveva i rasta. (Il coinquilino, non l'iguana). Noi comunque decidiamo che le ultime due patate vanno nascoste dietro al tronco di legno dove dorme Grundig, e cosi facciamo.
Ecco fatto, adesso è il momento della fase b, cioè mettersi a letto e simulare di stare dormendo dalle ore 21. Io divido la camera con l'inquilino TP, che trovo mummificato e sudante sotto le coperte, non proferisce parola e sta già pensando al pigiama per il carcere. Passiamo qualche minuto a immaginarci il clamore mediatico di questo nostro gesto, e i commenti di Umberto Galimberti su questa gioventù priva di valori. Passiamo qualche altro minuto a temere l'imminente arrivo delle teste di cuoio.
Quand'ecco.

IL NAPOLETANO
Dlin dlon.
Suona il campanello. Sono ormai le due e un quarto. Vado in pigiama a chiedere "chi è", simulando di essere stato svegliato. "siamo le ragazze, le vicine di fronte". Argh. Apro. Entrano due ragazze e un tipo vestito militare, taglio parà, accento direi partenopeo.
"Che è successo?" dico stropicciandomi gli occhi dal sonno. Arrivano anche Rocco e il Metallaro, TP rimane nella cripta.
"Ci hanno sfondato una finestra con una patata"
"Eeeeh?"
Simuliamo incredulità. Forse siamo davvero increduli, il gesto che abbiamo fatto è effettivamente incredibilmente senza senso. Iniziamo a sproloquiare cose tipo "Ma chi è stato? E soprattutto perché? Ma potevano uccidervi! Ma è assurdo! C'era qualche messaggio con la patata? Avete dei nemici? Noi troveremo i colpevoli! Ma soprattutto: che senso ha tirare una patata in una finestra" eccetera.
Facce a culo così, viste poche volte nella vita. Diamo loro anche del cartone da imballaggio per coprire la finestra. Il napoletano non è tanto convinto, noi siamo anche un po' offesi perché hanno pensato a noi come colpevoli, dato che facendo tutte le ipotesi del caso, potremmo essere stati solo noi.
Le salutiamo raccomandandoci di tenerci informati su questo incredibile caso.
Torniamo a letto, sapendo che non la passeremo liscia.

LA PULA
Passa mezz'ora, e verso le 3 suona il campanello.
Rocco chiede al citofono chi è, ma una voce già di qua dalla porta dice "apra: carabinieri"
Argh.
Entrano due carabinieri, uno che fa le domande e uno che si guarda attorno (secondo noi cerca tracce di patate) prendendo appunti. Noi aggrediamo subito:
"Agenti venite per quella cosa della patata? E' una cosa incredibile, assurda, ma chi può essere stato?"
"Ehm, ragazzi.. c'è stata una festa qui stasera?"
iniziano a cercare tracce di spinelli, bottiglie di vino o resti di festeggiamenti e baldoria.
Non c'è niente.
Niente.
Sono basiti, vedono solo 4 stolti in pigiama che si arrampicano sugli specchi, ma non hanno prove. Vedono anche tanti poster dei Dimmu Borgir e degli Immortal. Il Metallaro è amico di Attila Cshar dei Mayem. Proviamo con la tattica "In effetti possiamo essere stati solo noi: ma agente, mi dica: per quale motivo? Non c'è alcun motivo sensato per un gesto del genere!"
Era vero.
Il Metallaro tira fuori a questo punto la perla:
"Vede, agente, in questo quartiere succedono cose strane. Pensi che l'altra settimana qualcuno ha lanciato un portacenere a della gente che cenava sul balcone. Incredibile, no?"
Era stato lui.
I carabinieri se ne vanno. Li sentiamo dalla finestra dire alle ragazze, in strada, qualcosa tipo "Possono essere stati solo loro, ma non c'è traccia di niente".
Passa la nottata, con sogni strani a base di tribunali e inquisizioni. TP è immobile. Gli provo la febbre, ha 31°. E' ormai di marmo.

IL GIORNO DOPO
Nessuno crede di averla scampata. Usciamo di casa dopo ore di tentennamenti, ma usciamo a scaglioni e tutti con gli occhiali scuri. Io e il Metallaro, in un bar, vediamo avvicinarsi due poliziotti.
Ansia.
Penso alla fuga modello tetti di palazzi in film americani.
I poliziotti ordinano un cappuccino.

L'IGUANA 2
Torno a casa, verso sera suona il campanello. Sono di nuovo le ragazze. Argh.
"Siamo venute a SCUSARCI per ieri. Vi abbiamo dato la colpa subito, ma voi siete stati così gentili verso di noi. Non capiamo chi possa essere stato, ma vi volevamo invitare a cena per scusarci."
Ah-ah. Il crimine paga.
Arrogantemente, mi dichiaro un po' offeso ma so perdonare, e gli mostro la nostra casa.
"venite di qua, vi mostro la nostra iguana Grundig"
Musica di Simonetti.
Spunta una patata da sotto il tronco.
Prendo di forza le ragazze per il braccio, le trascino via dalla stanza dell'iguana, e dico
"Ma no, venite di qua: vi mostro la cucina."

THE END

Da: Barcollo ma non mollo al quadrato  1  - 16/12/2018 08:40:36
Non vedo l'ora di domani di prendermi il bel regalo del presidente: l'idoneita. Speriamo che quella stronza non rompa le palle.

Da: Quella cretina 16/12/2018 08:42:48
È meglio che non si fa vedere. Io ho l'esaMe martedì. Domani vengo a fare un giro a vedere come funziona.
Ora si stanno organizzando come sfuggire alla commissione di merda. Speriamo che il presidente non se ne accorga.

Da: Enzuccio il compare  1  - 16/12/2018 09:19:05
Solita storia... gasati da mammina, papino, nonni e zii, x essersi laureati con 110 imparando a memoria migliaia di pagine senza alcuno sforzo critico (con università compiacenti) ci si scontra con la realtà e anziché attribuire a sé stessi la causa del fallimento si dà la colpa agli altri... a 45 anni manco la maturità di fare autocritica? Vabé fino ai 70 c'è tempo

Da: Quella cretina  1  - 16/12/2018 09:24:41
Compare appoggio tutto quello che hai detto. Rischia di rovinarci sta scema e fare diventare l'esame difficile. Per adesso è stato una barzelletta con le domande già fatte. Pensa la settimana di Natale che pacchia può essere.

Da: Tutti zitti16/12/2018 10:00:07
Ma voi lo sapevate che la terza regione che prenderà il reddito di cittadinanza, per numeri, sarà la Lombardia?
Alla faccia delle parole di quei razzisti che se la prendono col sud asserendo che sarebbe interamente sulle spalle delle ricche regioni del nord..

A quanto pare la povertà è un "vizio" diffuso un pò ovunque..

Da: Noi in vizio16/12/2018 10:24:25
ce lo togliamo questa settimana con l'idoneità garantita dal Presidente. E' natale è Natale si può fare di piùùùùù

Da: BarbaGianni4616/12/2018 10:30:40
Se davvero ha 45 anni e già un lavoro in un ministero.. penso che l'Inps voglia dare una svecchiata assumendo al massimo dei 35enni.

Da: @@16/12/2018 10:41:20
Un concorso di bestie

Da: Illaio 16/12/2018 10:50:11
Grazie al cazzo che la Lombardia avrà in numeri assoluti tanti destinatari di quella porcata dell'erredicci, da sola ha più di un sesto della popolazione italiana. È per quello che esistono i valori relativi e le percentuali, analfabeta.

Da: Si certo16/12/2018 10:59:52
hanno dato l'idoneità ad una che ha 52 anni. Rendiamoci conto di questa che viene a rompere il cazzo ai giovani. Non solo ci hanno distrutto il futuro con la loro tracotanza e la loro furbizia. Ha creato quel coso di merda su fb solo per avere la vita spianata. Questo è il fallimento permettere ad una milf ancora di rompere le palle e rompere i giovani che sono contretti a fare un concorso di merda per stare dientro ad uno sportello di merda e dover aspettare ancora.
Ho visto giovani accettare la bocciatura con maturità. I vecchi invece sono i piu infimi perché vogliono tutto perché hanno mangiato a pane tagliato.
Quella di 45 anni chissa come è finitia a lavorare nella Pa. Presa magari dalle graduatorie del comune di castel di sangro.
Ma andassero a fanculo vecchi d merda.

Da: JKK16/12/2018 11:06:48
postate il link del post di protesta su facebook, please????

Da: BarbaGianni4616/12/2018 11:09:04
Ho notato che quelli "trattati male" dalla commissione, almeno da ciò che si legge su facebook, sono persone in là con gli anni. Quindi la mia è una deduzione logica..

Da: fan della storia della patata INPS 1  - 16/12/2018 11:09:46
Siete tutti dei cretini fa benissimo a protestare la vecchia di economia è una strega

Dovreste lottare per i vostri diritti patatoni non dare del cretino a chi lo fa per voi

VERGOGNA

Da: Lugio  1  - 16/12/2018 11:10:40
Ma quanto sono ridicoli quelli che credono ancora che gli ammetteranno la sspl?? 😂😂😂

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