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Ministero dell'Interno, concorso per 250 FUNZIONARI AMMINISTRATIVI
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Da: gufopatentato 21/02/2018 23:43:19
????
Rispondi

Da: @Wael22/02/2018 06:46:31
A mio avviso hai dimostrato intelligenza e gentilezza proprio perché ti sei limitata a condividere le modalità di esame e non le domande vere e proprie. Forse sono esagerato ma penso che la competizione debba rimanere viva fino all'ultimo. Non dimentichiamo che ci sono anche le sedi da scegliere e qualche posizione in graduatoria può servire.
Buona giornata a tutti.
Rispondi

Da: @tutti 22/02/2018 07:16:46
C'è una graduatoria provvisoria?
Rispondi

Da: Venere22/02/2018 07:38:18
Sì, c'è una graduatoria provvisoria e parzialissima. La graduatoria completa e naturalmente non ufficiale, al lordo del conteggio dei titoli aggiuntivi, di coloro che hanno fin'ora completato l'orale, vede al 250simo posto 5 concorrenti che hanno, tra scritto e orale, totalizzato 159,5

Rispondi

Da: Tulipano verde22/02/2018 08:47:43
A me hanno detto 162
Rispondi

Da: Gufoparentato22/02/2018 08:49:38
Si entra con 158
Parola del vs. Gufetto
Rispondi

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Da: gufopatentato 22/02/2018 08:57:24
Confermo 158
Anche se di gufo ce n'è uno
Tutti gli son nessuno
Rispondi

Da: gufopatentato 22/02/2018 09:01:52
In ogni caso il gufo non si offende.
È un vero piacere leggere i vostri post di stima e affetto.
Il desiderio di voler emulare il gufo poi, oltre che lusinghiero per il gufo stesso, è anche normale se considerate quali gesta il nostro rapace ha compiuto.
Rispondi

Da: gufopatentato 22/02/2018 09:04:36
Il gufo non ha ancora deciso che conoscenze trasmettervi oggi.
Fino alle dieci a.m. potrete fare delle proposte, che verranno vagliate personalmente dal gufo con obiettività e professionalità.
grazie
Rispondi

Da: Edin22/02/2018 10:03:19
Dunque sarebbero centosettanta candidati tra il 140 e il 158 e rotti. Duecentocinquanta da qui in su.

A prescindere dal presunto scorrimento o meno (che attenderò serenamente, con la consapevolezza di avere dato tutto e di non essermi buttato la zappa sui piedi da solo), il prossimo amico o collega che mi propone di andare a provare un concorso pubblico qui in Italia sarà sottoposto ad immediato trattamento inumano e degradante.
Rispondi

Da: Venerea22/02/2018 10:24:49
@Edin. Rosicare così non ha senso. Quando si partecipa ad una gara c'è chi vince e c'è chi perde. È normale. Comunque  tuoi calcoli sono sbagliati. I 140 , 141, 142  e 143 sono pochissimi
Rispondi

Da: gufopatentato 22/02/2018 10:36:24
Quale esattamente tra le veneree?
Rispondi

Da: Edin22/02/2018 10:41:58
Più che una rosicata, è una riflessione in generale sul concorso pubblico oggi in Italia.
Penso ad esempio ai 400 posti per analisti all'INPS (si sono iscritti alcuni miei amici, mentre io ho simpaticamente declinato l'invito):
ammesso e non concesso che arrivino sino agli orali finali, ci saranno sicuramente 400 fenomeni matematico-statistici, nascosti tipo Vietcong in qualche sperduta cittadina italiana, disoccupati, chiusi nella propria stanzetta senza mai vedere la luce del sole, che staccheranno tutta la concorrenza con punteggi mostruosi...lasciando, come unico obiettivo realistico per i comuni mortali, un posto da idoneo in graduatoria, con conseguente speranza di scorrimento e nulla più.

Sono contento di essere arrivato fino in fondo in questo concorso perché, onestamente, difficilmente avrei avuto tempo e voglia per riprovarci altrove.

PS: poi lasciamo del tutto perdere concorsi come notariato, magistratura o prefettura (50 posti!)...
Rispondi

Da: gufopatentato 22/02/2018 10:45:41
Edin
Che siano difficili i concorsi pubblici si sa.
Se uno vuole fare quel lavoro deve adeguarsi...
Rispondi

Da: gufopatentato 22/02/2018 11:06:08
Ho deciso di suggerirvi oggi la lettura di Billy Budd di Melville, autore che personalmente adoro, per il suo stile narrativo, per i temi affrontati e il frequente ricorso all'allegoria.
Aggiungo una breve recensione, così possiate farvi un'idea del romanzo che vi invito a leggere.

Il lettore ha il piacere di ritrovare la maestria di Melville nel suo ambiente di osservazione privilegiato, il mare, in quel microcosmo di una nave sia essa baleniera o come in questo caso vascello della marina inglese, entro i confini della quale scandagliare l'animo umano, i dubbi che lo angosciano, confrontarsi con la Storia e il sovrannaturale. E Billy Budd, ancora una volta si presta a molteplici letture, con la sua ricchezza allegorica che ispira numerose riflessioni. Messa da parte la baleniera, Melville ci porta su una nave della marina inglese (chiamata in alcune versioni Indomitable e in altre Bellipotent) in un luogo non troppo precisato del Mediterraneo, nell'estate del 1797 durante la guerra quindi tra l'Inghilterra e la Francia napoleonica. Ma soprattutto, la vicenda si svolge alcuni mesi dopo il Grande Ammutinamento del Nore, cui sono seguiti durissimi provvedimenti e il timore per atti di ribellione simili si aggira come uno spettro su ogni nave della flotta reale inglese, anche in seguito agli arruolamenti forzati cui la marina è costretta a ricorrere per cercare di resistere nella guerra in corso.

Billy Budd, il bel marinaio ventunenne protagonista della vicenda, è stato a sua volta obbligato a lasciare il mercantile sul quale prestava servizio (e con enorme dispiacere del capitano e di tutto l'equipaggio affezionato al giovane) per diventare gabbiere di parrocchetto sulla nave di Vere, serio e valoroso comandante attento alla disciplina, riservato e dall'indole sognatrice. Un uomo poco incline al cameratismo forse, ma onesto e giusto, che come il resto dell'equipaggio prende fin da subito in simpatia il buon Billy, trovatello analfabeta che nulla sa del suo passato se non di essere stato lasciato ancora in fasce in un cesto foderato di seta appeso alla porta di un brav'uomo di Bristol che lo ha allevato come un figlio. Le nobili origini traspaiono dal contegno e da quella finezza di lineamenti che ne fanno il "bel marinaio", giovane e innocente, la cui perfezione è rotta solo da un lieve difetto di balbuzie che lo coglie nei momenti di tensione.

Se Billy è in generale benvoluto per il buon carattere e la serietà con cui attende ai propri compiti, non trascorre molto tempo senza che susciti l'invidia di un membro della nave, il perfido sottoufficiale John Claggart: maestro d'armi (colui che ha il compito di mantenere la disciplina), di aspetto gradevole ma di quella bellezza velata da un'indole malvagia, misterioso, ossequioso nei riguardi dei superiori, fa del bel marinaio oggetto di attenzione particolare nei suoi compiti di garante della disciplina. Billy, semplice e ingenuo, inizialmente non crede alle parole amichevoli di chi lo vuol mettere in guardia dall'invidia di Claggart ma presto il caso e la malizia del sottoufficiale conducono il giovane marinaio verso la rovina. Quando, ingiustamente accusato di ammutinamento, Billy reagirà violentemente in un folle avventato gesto, questa sarà la causa ultima della tragica caduta. Mentre il capitano Vere è straziato dal dilemma sulla sorte di Billy, il marinaio va incontro al proprio destino forte della sua integrità morale, preservando fino all'ultimo l'innocenza e la bontà del suo cuore. In una vicenda piuttosto semplice e lineare, Melville costruisce il suo universo simbolico allegorico per raccontare la triste storia del bel marinaio, già questo topos ben radicato nella cultura occidentale, e della leggenda che intorno a lui si creerà celebrata anche dalla ballata finale. Il background viene delineato piuttosto precisamente, con continui riferimenti alla situazione storica nella quale la vicenda è calata, dove più della guerra contro la Francia è il fantasma degli ammutinamenti dopo i già citati fatti del Nore a rendere tesa la situazione a bordo di una nave in cui buona parte dell'equipaggio era stata arruolata a forza (come nel caso di Billy, ma non tutti prendono ovviamente la cosa di buon grado); inoltre il narratore si lancia in numerose digressioni e riflessioni personali che spesso riportano ad episodi gloriosi della storia inglese per mezzo della celebrata figura di Nelson, il grande ammiraglio che ha dato la propria vita per sconfiggere Napoleone. E sempre dal punto di vista inglese Melville riprende un certo sguardo anglicano nel presentare per contrasto l'antagonista di Billy, il cattivo della storia, associandolo a personaggi o eventi di stampo papista. Se l'antagonismo tra Billy e Claggart è in fondo un po' stilizzato e non molto approfondito, imputabile forse alla mancata revisione dell'autore, nel presentare il dilemma morale del capitano Vere a proposito della sorte del marinaio sventurato, Melville regala invece al lettore un personaggio molto interessante che dimostra una già notevole complessità psicologica pur nello spazio del romanzo breve. Come il resto dell'equipaggio, anche Vere accoglie Billy con simpatia pur restando ad osservarlo da lontano nel ruolo di Capitano e le accuse di Claggart che dipingono il giovane marinaio come un ribelle che complotta per rovesciare l'autorità colgono il capitano di sorpresa e si dimostra fin da principio certo dell'innocenza di Billy. Il punto focale infatti nella tragica caduta di Billy non è l'accusa di ammutinamento, presto liquidata, ma il folle gesto da lui compiuto: quando il giovane, incapace di rispondere a parole alle accuse, colpisce a morte il suo antagonista sarà proprio questa azione ad essergli fatale. In tempi come questi e secondo un integerrimo capitano quale Vere, la mancanza di rispetto della disciplina e dei superiori deve essere punita duramente, anche se a farne le spese è un'anima pura come Billy: «Colpito a morte da un angelo del Signore, e tuttavia l'angelo va impiccato». E nell'universo biblico-simbolico di Melville, Vere diviene al tempo stesso Dio che sacrifica il Figlio prediletto per salvare l'umanità (quello stesso figlio che aveva mandato tra gli uomini affinchè la sua anima innocente fosse luce in quegli anni oscuri, allo stesso modo di Billy) ma anche Abramo pronto ad immolare Isacco. Sicuro della necessità di punire con la morte l'infrazione della legge, Vere è moralmente dilaniato e terribilmente dispiaciuto della sorte toccata al bel marinaio, e contradditorio: egli chiama infatti a decidere la corte marziale (e in effetti è strano che il capitano anziché aspettare di trovarsi di fronte all'ammiraglio, come la legge prevede in casi simili, affretti la decisione sulla sorte di Billy verso una celere conclusione) in un gesto che inizialmente pare dettato dal desiderio di non prendersi la responsabilità dell'atto e in generale rimettere ad altri la decisione sul destino del marinaio, ma poi di fronte all'indecisione degli ufficiali lascia il posto di testimone per suggerire quale sia l'unica decisione possibile, seppur a malincuore. In quel breve tempo intercorso tra la morte di Claggart e la decisione della corte marziale, Billy è rimasto calmo nella sua cella consapevole del funesto destino che lo attende, di lì a poco confermato dal capitano stesso venuto personalmente a parlare con il prigioniero; ed è lo stesso spirito con il quale, si è detto, il marinaio va incontro al suo destino all'alba del giorno dopo pronto anche a perdonare coloro che, seppur rosi dal dubbio, lo hanno condannato a morte: «Dio benedica il capitano Vere!» sono infatti le ultime parole di Billy. La scena dell'impiccagione è il cuore della storia: il carattere soprannaturale di Billy reso ancor più evidente dall'uso di un vocabolario biblico-cristiano che lo accompagna dal momento della condanna fino alla morte, dove il corpo del giovane è prima "trafitto" dalla luce rossa dell'alba e pochi istanti dopo appare come "crocifisso" per la straordinaria immobilità subito seguita all'impiccagione e che lascia esterrefatti i marinai chiamati ad assistere, i suoi abiti divengono "sudario".
Rispondi

Da: @tutti22/02/2018 11:07:25
Qualcuno può fare chiarezza sulla graduatoria fb? Ieri voto minimo 157, oggi 159,5
Rispondi

Da: gufopatentato 22/02/2018 11:09:25
158 la soglia
Rispondi

Da: Edin22/02/2018 11:09:51
Ah...e se avesse il coraggio di rosicare uno come me, che alla Fiera di Roma si è presentato in modalità "turistica" ed è andato, nelle prove successive, oltre ogni pronostico (nonostante enormi lacune in storia, geopolitica e inizialmente anche protezione internazionale), dovrebbe sputarsi in faccia da solo...anche solo per rispetto nei confronti dei 79 o 78 alla preselettiva :D

Piuttosto, riflettevo sul livello di competizione clamorosamente alto per posizioni lavorative che sono, a livello remunerativo, tutt'altro che esaltanti.
Se devi essere over the top per 1500 euro al mese, non oso immaginare cosa serva per diventare prefetto, diplomatico o magistrato. Lascio ad altri il piacere di scoprirlo!
Rispondi

Da: z110man 22/02/2018 11:11:22
@venere

Ma dove si trova questa graduatoria di cui parli? 159,5 punti a ben 5 persone al 250 posto mi sembra parecchio strano come dato.. Significa che agli scritti (di cui non conosciamo i voti perché non sono pubblici) dovrebbero esserci oltre 100 persone che hanno avuto un voto superiore ad 80!
Rispondi

Da: Edin22/02/2018 11:12:50
Con questa considerazione-riflessione vi saluto per un po' (causa impegni personali) e ci aggiorniamo, con i commenti a caldo, post-pubblicazione graduatoria.
Penso che per metà marzo dovremmo farcela...e ci sarà davvero da ridere!!!
Rispondi

Da: gufopatentato 22/02/2018 11:15:38
edin

hai fatto una considerazione corretta e il gufo ti risponderà.
è vero che c'è molta comptezione anche per posizioni lavorative scarsamente retribuite, ma la comptezione non è minore rispetto a quella per posizioni "dirigenziali".
certo, il livelo di preparazione richiesto varia, ma le persone che partecipano ai concorsi pubblici sono molte e soltamente appartengono al medesimo profilo.
non è infrequente, infatti, che molte persone che vincono concorsi per magistrato, notaio o prefetto hanno già vinto in precedenza altri concorsi "minori".
insomma, la concorrenza è sempre spietata, per ogni posto di lavoro.
se uno sceglie di competere e di entra in questo circuito (scelta ovviamente non obbligata) conviene non avere paura e non tirarsi mai indietro.
tutte le persone di buona volontà mediamente dotate dal punto di vista cognitivo hanno concrete possibilità di superare una delle prove in cui si sono cimentati.
Rispondi

Da: Veneree22/02/2018 11:36:35
Rispondo brevemente a tutti: allo scritto gli 80 sono più di 100;
I voti degli scritti sono noti, basta saperli cercare;
I voti all'orale sono "giustamente calibrati in maniera tale da non assumere gente assai scarsa che sminuirebbe di molto la qualità del personale che deve appunto essere altamente qualificato;
tra noi che vinceremo questo concorso saranno scelti i dirigenti di domani che, in questo settore, non possono essere i prefettizi.

Oggettivamente questo concorso era molto, ma molto facile.
La selezione è stata causata non dalla difficoltà delle prove, ma dalla scarsissima qualità e preparazione di chi ha partecipato


Rispondi

Da: Ma..22/02/2018 11:43:59
Considerando i voti condivisi su fb (al netto dei titoli aggiuntivi) anche a me risultano 5 persone con valutazione pari a 159 che, al momento, rappresenta la soglia. Considerando poi la distribuzione, con i dati ad oggi disponibili, è presumibile pensare che la maggior parte dei voti mancanti si distribusca nella fascia tra 160 e 170..quindi la soglia è destinata a salire, purtroppo!
Rispondi

Da: Veneree22/02/2018 11:45:01
In questo concorso sono rimasti sul terreno persone come Edin che non aprono (certo per altri impegni assorbenti) un libro da anni e gente che si adatta a fare supplenze brevi nella scuola e non è più avvezza a scrivere o a studiare in forma intensa. L'affollamento, peraltro, è dovuto al blocco del turn over che ha causato la strettoia a collo di bottiglia e ha provocato la presenza massiccia di over 35, stanchi, spremuti e sfiduciati dall'esclusione sociale a cui sono stati costretti da una politica per i giovani disastrosa. Il tutto ha favorito i neolaureati che senza bisogno di ulteriori titoli oltre la laurea, hanno sfruttato la loro freschezza mentale e il loro entusiasmo
Rispondi

Da: gufopatentato 22/02/2018 11:47:03
tu quanti anni hai veneree?
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Da: Veneree22/02/2018 11:50:49
Ha ragione Edin quando mostra rassegnazione e intenzione di non partecipare ad altre selezioni e di avviarsi con i suoi piedi alla discarica sociale a cui sono destinati la maggior parte di voi che, giustamente, non si sono voluti svilire a fare gli esecutivi nell'amministrazione della giustizia. La massa di manovalanza che stanno assumendo dal concorso di assistente è imbarazzante. questi giovani ignoranti sono destinati a compiti elementari e umilianti e so
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Da: @Ma22/02/2018 11:52:26
Quindi solo 5 persone con 159? Per il resto 160 in su
Rispondi

Da: @Ma22/02/2018 11:52:31
Quindi solo 5 persone con 159? Per il resto 160 in su
Rispondi

Da: gufopatentato 22/02/2018 11:57:21
veneree

cattivello/a

tu in che fascia ti età posizioni il tuo estro geniale?
Rispondi

Da: Ma..22/02/2018 12:00:35
Sì, stando ai voti pubblicati (che sono ad oggi 114, senza titoli aggiuntivi), facendo la proporzione, la situazione è questa..però i dati sono pochi e non ci sono elementi per fare proiezioni statistiche veramente attendibili (insomma, l'indice di bontà statistico è basso!)
Rispondi

Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 308, 309, 310, 311, 312, 313, 314, 315, 316, 317, 318, ..., 727, 728, 729, 730, 731, 732 - Successiva >>


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