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Concorsi ARPAC 2008 cod.TD D01 (Laurea) e TD C01 (Diploma) collaboratore amministr.vo
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Da: Anonimo hacker22/10/2009 21:32:37
ok
perfetto
Rispondi

Da: Anna22/10/2009 21:38:19
il sito what's?''''''
Rispondi

Da: Anonimo hacker22/10/2009 21:41:20
www.ingegneresollo.altervista.org

Appena mi viene dato tutto metto una oagina apposita

Saluti
Rispondi

Da: lilly22/10/2009 21:43:07
milly scusa ma credo che sia piu che normale che ci sia un po di rabbia,penso che essere arrabbiati dopo tutto questo sia il minimo....o ci hanno tolto la possiblità di grareggiare onestamente ad un concorso,di sudarci un posto di lavoro,ci hanno preso in giro in tutti i modi vanificando tutti il nostro impegno profuso in questo concorso e ora ci volete togliere anche il diritto di essere un tantino arrabbiati!!!Cosa vuoi che diciamo siamo contenti di essere stati presi ingiro in questo modo e di aver buttato mesi astudiare per nulla????Scusa milly ma alno un po di incazzattura credo ci sia concesso e che diamine!!!!
Rispondi

Da: Anonimo hacker22/10/2009 21:46:23
appena pronto tutto il tempo di rcevere e leggere l'email.

Pubblico tutto e aiiso sul forum
Rispondi

Da: Jonny22/10/2009 22:23:54
I primi nomi!
Andate su  http://www.casertace.it/home.asp?ultime_news_id=6835
Rispondi

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: exit poll22/10/2009 22:28:36
nel TDD02, su 140 posti totali, solo 20 risulterebbero attribuiti a non raccomandati... fatto confronto tra graduatoria e lista su il Sannio Quotidiano.
Quindi in realtà ha funzionato una riserva del posto dell'85,7 % circa, rispetto a quella del 75% indicata dal bando.
Questi hanno riservato tutto... qui è tutto esaurito.. provate altrove grazie...
Rispondi

Da: Anonimo hacker22/10/2009 22:38:43
per exit poll ,  se hai la lista del sannio,perche non mela scannerizzi e mela passi per mail,cosi stsso ora pubblico tutto
Rispondi

Da: x bolla22/10/2009 22:59:08
Rispondi

Da: x bolla22/10/2009 23:05:50
le tue osservazioni sulla signorina xxx fomentano solo ingiustificati malumori. se come dici la sig.ra xxx è laureata e titolata, esterna (quindi non raccomandata) ed ha dimostrato nella vita di avere titoli maggiori dei tuoi, perchè devi accanirti contro una compagna di sventura, che è riuscita a vincere mentre tu non ce l'hai fatta ( anche se non per colpa solo tua)?
Rispondi

Da: Il Diavolo e l''Acqua Santa22/10/2009 23:36:21
Sono ritornato sul forum per vedere un po le reazioni dei candidati alla "bolla" mediatico-giudiziaria che si è abbattuta sulla coppia di coniugi Mastella e l'ARPAC. Devo dire che sinceramente ammiro il vostro temperamento che spero si traduca in fatti concreti per tutelare i vostri diritti e interessi. Meglio tardi che mai... Sarebbe stato meglio impugnare il bando nei termini e sollevare in via incidentale la questione di legittimità costituzionale delle due finanziarie che sono alla base delle riserve, perchè in tutta onestà questo strumento di stabilizzazione non mi è mai sembrato troppo limpido, e comunque fortemente abusato dalle PP.AA.! I macroscopici difetti ora iniziano a venire a galla, anche se politicamente strumentali. Ma capisco che all'inizio voi eravate presi più dallo studio per cercare di superare i concorsi che dal leggere sopra le righe i bandi: poi col tempo avete iniziato a fare 2 + 2... Buona fortuna a tutti voi, c'a maronn v'accumpagn'!
Rispondi

Da: Jonny23/10/2009 07:22:02
Ciao,
io sto preparando il ricorso al TAR contro la graduatoria TD C01.
Per questioni legali mi servono i nominativi con relativi indirizzi di residenza di un paio di candidati che si sono classificati nei primi 50.
Chi mi vuole aiutare può mandare le informaziioni che chiedo alla mail   mundino@libero.it
Nel  caso in cui venga accolto il mio ricorso, la graduatoria verrà annullata. Diversamente questa inchiesta della Magistratura non produrrà gli effetti da noi desiderati: paradossalmente sarà solo un macigno irremovobile sulla strada di oramai poco probabili nuove assunzioni tramite scorrimenti.
Rispondi

Da: milly23/10/2009 07:28:06
x Anonimo hacker
adesso tocca a te...è giusto che tutti sappiano.
Rispondi

Da: idonea td0223/10/2009 08:50:07

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: malo23/10/2009 10:29:55
Per LUx, Milly, peppe e .....
Questo è il momento buono per agire...Aderiamo alla  mailing-list di LUX e attraverso quella chiedo a LUX di organizzare un incontro tra gli idonei non vicitori a Napoli per discutere sulle iniziative da prendere..
Rispondi

Da: Anonimo hacker23/10/2009 10:52:21

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: Da Raffa23/10/2009 12:00:03
Sono d'accordo con malo.Ieri sera a "porta a porta" un funzionario dell'Arpac ha detto che la pianta organica presenta circa 500 persone e che ne mancano ancora 300...noi idonei riuniamoci per lo scorrimento delle graduatorie: è questo il momento! Lux ,perchè non ci riuniamo?! io ci sono!
Rispondi

Da: PARI OPPORTUNITÀ PER TUTTI23/10/2009 12:04:50
http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/napoli-mastella/verbali-inchiesta-arpac/verbali-inchiesta-arpac.html

NAPOLI - Un'altra zavorra pesava sulla crisi rifiuti della Campania. Era la quota di quei raccomandati assunti nell'agenzia regionale per l'ambiente Arpac che, con il protrarsi del disastro ambientale ed in mancanza di specifiche competenze, "lucravano sulla persistente durata dell'emergenza, conseguendo continue proroghe contrattuali e illeciti profitti". È l'impietosa analisi del gip Anna Laura Alfano. Dalla sua ordinanza di quasi mille pagine, ecco altri frammenti inquietanti di Mastelleide. Chi ostacolava i desiderata del partito-famiglia dei Mastella, era "vessato, minacciato, cacciato".

I controllori dei suoli. Annota il gip: "L'Arpac è un ente di particolare rilievo che, specie nel periodo della crisi rifiuti, è stato uno snodo decisivo". Il giudice parla di una segnalazione per una persona da assumere al Servizio accettazione del laboratorio "Unità suoli e rifiuti". La segretaria dell'Arpac Tiziana Lamanna, il 10 luglio 2007, chiama al telefono Luciano Capobianco, direttore generale dell'agenzia: "Ti volevo dire che ha chiamato l'onorevole Iossa (consigliere regionale dello Sdi, ndr), vuole notizie di Laura R., se ha avuto il contratto triennale. Ha detto: un contratto triennale". Capobianco: "Lasciamo stare per telefono". Lamanna: "Vuole essere chiamato da me per sapere se l'ha avuto o non l'ha avuto". Capobianco: "Tu non ti puoi permettere di chiamare nessuno". Risulta poi che la stessa persona ha sottoscritto un contratto di "Cococo" in quell'ufficio.

"Io sto sugli attenti". Tra il politico e l'estivo è il tono della conversazione che si snoda, il 30 luglio 2007, tra l'ex assessore regionale Udeur Luigi Nocera e il direttore generale dell'Arpac Luciano Capobianco. Quest'ultimo si vanta di aver inserito nelle commissioni dei concorsi "alcuni amici salernitani", che poi si sono precipitati "tutti" a ringraziarlo. Nocera: "Lucia'". Capobianco: "Io sto sugli attenti. Senti, ho avuto un sacco di telefonate da alcuni amici salernitani, molto più affettuosi degli altri. Io ho fatto una serie di nomine nella commissione dei concorsi e ho inserito dei salernitani. Ti devo dire la verità? Mi hanno chiamato quasi tutti".

Le magliette "fai cadere Prodi". Nella stessa lunga telefonata tra Capobianco e Nocera, si racconta anche di una goliardica gita in barca. In carica c'è ancora il governo Prodi e il direttore dell'Arpac Capobianco racconta che un amico di traversata, esponente di An, gli ha fatto indossare una t-shirt con su scritto: "Una preghierina: fai cadere Prodi e D'Alema". A quel punto il marinaio, contrariato, ha fatto una manovra che ne ha provocato la caduta in mare con la stessa t-shirt. Capobianco: "Eh, ieri sono andato a finì a mare vestito, dopo mangiato". Nocera: "E stavi ubriaco?". Capobianco: "Eh, po' te lo racconto da vicino. Sai chi venne sul gommone? Enzo Rivellini (attuale europarlamentare Pdl, diventato famoso per il suo intervento in lingua napoletana all'insediamento del nuovo Parlamento europeo, ndr). Mi ha detto: " "Mò ti devi mettere questa maglietta". Eh, una maglietta che era tutto un programma, poi te la faccio vedere". Nocera: "E che c'è scritto?". Capobianco: "Una preghierina, "Fai cadere Prodi, fai cadere D'Alema". Sai, quelle stronzate sue. Allora la vide il marinaio e dice, "Lucia', 'sta maglietta te l''hai leva'. Ah, insomma, 'sto figlio di puttana quando io ritornai, mi fece cadere in mare cò tutti i panni e la maglietta, e pure il telefonino, tutto, chillu disgraziato".

La documentazione scottante. Teresa Suero è un'altra teste importante dell'indagine. Già primario di Medicina legale all'Asl Benevento, moglie di un politico additato come "nemico" dai Mastella, ha uno studio che si trova da 20 anni sullo stesso pianerottolo dell'ufficio professionale dell'ingegnere Carlo Camilleri, il consuocero di Mastella. Racconta la Suero che, "la sera prima degli arresti che colpirono Camilleri e gli altri del gruppo, nel gennaio 2008, vidi un grande trambusto nel suo studio. La porta si apriva e si chiudeva continuamente, gente agitata entrava e usciva. Mi affacciai e vidi che gli impiegati portavano via documenti, carte, dischetti informatici, Il giorno dopo, quando si seppe del blitz, pensai che avevano portato via materiale compromettente. Verosimilmente Camilleri aveva saputo degli imminenti arresti e si liberò della documentazione scottante". Il giorno del blitz, Camilleri, non a caso, era già stato ricoverato per un improvviso malore. Negli ospedali degli amici.

"Chi non lavora, chi non sa far nulla". In privato si lamentavano della qualità dei loro raccomandati, in pubblico nessun rilievo. Il 30 luglio 2007 il dirigente Arpac Carmelo Lomazzo parla al telefono con una tale Sara. Lomazzo: "E siccome dice: "tu devi fare il dirigente", adesso lo faccio davvero e ti scrivo chi è che fa e chi è che non fa. Ti scrivo che Mimmo F. l'hanno mandato su dieci cose e nove non le sa fare. Chill''ato (quell'altro, ndr) non viene mai, chist' 'ato (quest'altro) sta ammalato, dimmi tu come posso portarla avanti questa struttura e poi Renzo T. è nu demente. Dimmi tu come posso portarla avanti 'na struttura che gestisce cento milioni di euro cò sta gente. E ti faccio l'esempio, come si chiama chillo architetto?". Sara: "ma chi, Altamura?". Lomazzo: "No Altamura". Sara: "Ah, Merito?" Lomazzo: "Eh, Merito! Nun vene mai! Ci dicette, siente ("senti", ndr), è mai possibile che chisto nu juorne vene e nu mese nun ce vene (un giorno viene e un mese no, ndr)? Io mo' scrivo pure alla Regione che questo nun vene mai (non viene)! Mi pregò come un santo! Disse: per favore Carme', non fare 'sta cosa, mi metti in grandissima difficoltà".
Rispondi

Da: Ragno23/10/2009 12:35:38
E' sospeso il tempo delle pressioni... Ora la "bolla di sapone" deve prima dissolversi: nel frattempo tutto resterà immutato, i co.co.co. raccomandati secondo gli inquirenti e la stampa, segnalati secondo gli indagati, resteranno al loro posto, a scaldare le sedie (ammesso che le abbiano!) ed a percepire fraudolentemente il loro stipendio in cambio di una prestazione inesistente o probabilmente poco efficiente, segno dei tempi della P.A. italiana, nonostante il "fumo negli occhi" che Brunetta tenta di lanciare! Con l'archiviazione dei procedimenti a carico degli indagati ed il "silenzio" mediatico che ne seguirà, l'unica voce "fuori dal coro" sarà la vostra, cari idonei esterni che, magari insieme ai disoccupati e studenti più o meno "modello" (?) che ogni giorno bloccano le strade della città per protestare, continuerete forse a fare pallide manifestazioni, ma sicuramente tante illazioni su questo forum, che lasceranno il tempo che trovano... La verità è che i diritti calpestati non pagano la politica: impieghereste di certo in maniera migliore il vostro tempo cercando una buona raccomandazione per il futuro, spero non troppo lontano, perchè la strada segnata da Mastella & co. è lungi dal morire, neppure la magistratura sarà in grado di fare il suo corso!
Rispondi

Da: Questa è la realtà23/10/2009 12:42:33
Non badate a chi vi dice che, passata la
bufera, tutto ritornerà come prima e la
questione finirà nel dimenticatoio.
Dovete attivarvi ora...fondate un comitato,
contattate stampa e televisioni...solo così
riuscirete a fare rispettare i vostri diritti.
Credetemi, quei concorsi sono stati una
completa farsa...
Rispondi

Da: ..lux23/10/2009 12:55:29
Per anonimo hacker e per tutti

..Io purtroppo non riesco a vedere niente sul tuo sito....sono assolutamente d'accordo sul creare un comitato di idonei per incontarci e iniziare a fare qualcosa.
Ora secondo me è molto importante scrivere una lettera da inviare ai ministri Brunetta e Carfagna, nonchè a tutte le trasmissioni Tv di denuncia (Iene, Striscia, Mi manda rai 3 , report, eccc...)
Cerchiamo di fare in fretta prima che cada tutto nel dimenticatoio
Rispondi

Da: Da Raffa23/10/2009 13:00:22
Ragazzi incontriamoci e decidiamo sul da farsi! Dobbiamo essere in tant ! Lux, la mia mail te l'ho mandata.
Rispondi

Da: bolla23/10/2009 13:07:46
x jonni
guarda ke x avere gli indirizzi nn ci vuole kissà ksa:il tuo legale si reki c/o il Comune di Napoli uff. certificati x avere tutte le informazioni.

x ignoto
forse nn mi sono spiegata.."io sn laureata e titolata" (anke se sembra quasi borioso dirlo) ho sostenuto un bell'esame, ho avuto i Kmplimnti dei ragazzi ke stavano fuori...e mi sn trovata idonea nn vincitrice in c01. Tu dirai: xkè hai partecipato a c01 e nn d01? risposta semplice...se si fa parte del popolo dei concorsi si sa ke se nn hai spinte meglio partire dal basso....
Chiedo scusa x l'errore di prima: è calunnia e non diffamazione
Rispondi

Da: mary idonea td0223/10/2009 13:32:07
Sono d'accordo anch'io dobbiamo fare qualcosa l'unione fa la forza riunirsi e discutere delle vie da intraprendere è molto utile
Rispondi

Da: Anonimo hacker23/10/2009 13:41:20
ragazzi molto probabilmente se nn vedete nulla avete un bowser vecchissimo,installatevi google chrome leggero ed eficiente.


cmq ragazzi dal tg è emerso anche che dietro c'è anche il clan Casalese
Rispondi

Da: zzzzz23/10/2009 13:42:42
hacker io mi sono iscritta cerchiamo quanto prima di fare qualcosa ....devono cacciarli questi segnalatiiii  ...e la maggior parte so tutti raccomandatiiiiiiiiiii...e su alcuni che avevo il  sospetto ho avuto la piena confermaaaaa
Rispondi

Da: rufolo vito 20/06/1979 c0723/10/2009 13:53:06
ciao volevo dire che anche io ci stò facciamo qualcosa contro questa ingiustizia
Rispondi

Da: milly23/10/2009 13:58:02
Eccomi...sono d'accordo nel formare un comitato e di renderci subito visibili davanti alla sede dell'Arpac e della Regione e possibilmente anche davanti a qualche telecamera.
Da qui per poi passare ad una tutela legale, per scongiurare l'annullamento dei concorsi.
Sono idonea al TD01 e ricordo di aver fatto la mia prova scritta, senza consultarmi nè ricevere aiuti..ho preso 29/30 un solo errore forse due che ricordo; certo all'orale mi hanno stoppata con un voto non male, ma non quanto pensavo, e come me tanti altri fermati all'orale.
Quindi dimostriamo che alla fin fine la nostra idoneità non è stata tanto truccata.
Rispondi

Da: raccomandato23/10/2009 14:02:00
...il SANNIO se la vedrà nera!!!!!!!!
Rispondi

Da: Libertiamo23/10/2009 14:24:50
Lo Stato criminogeno
Inserito il 23 ottobre 2009

La vicenda degli appalti pilotati e delle assunzioni âraccomandateâ in Campania apre lâennesimo squarcio sulle distorsioni illecite nella gestione della cosa pubblica nel nostro paese.
Non sappiamo lâentità e la fondatezza penale dello scandalo che ha colpito la famiglia Mastella.
Ma questo ulteriore episodio (dopo tanti che hanno colpito la Campania e non solo) sembra confermare quanto già da tempo hanno denunziato Donatella della Porta e Alberto Vannucci nel volume Mani impunite. Vecchia e nuova corruzione in Italia. Che cioè dopo le inchieste dei primi anni 90 la corruzione non è affatto scomparsa.
Quello delle malversazioni è solo uno dei capitoli della crisi profonda in cui si è avvitato il nostro martoriato paese. Lâiceberg di uno sbandamento e di una distorsione delle funzioni di governo, di cui il malcostume comune, lâinefficienza, lo spreco, lâincertezza del diritto, i bizantinismi burocratici, la pessima qualità dei servizi pubblici e, chi più ne ha più ne metta, costituiscono la grande massa sommersa.Come con tangentopoli si squaderna, davanti a noi, lâimmagine di una caduta verticale dellâetica pubblica, di una sovrapposizione cannibalesca degli  interessi privati, locali, parziali, sullâinteresse generale.
Persino alcuni moralizzatori di un tempo, o i loro sodali, appaiono coinvolti in questa deriva vergognosa. A dimostrazione che lâetica pubblica non può essere strumentalizzata come una bandiera di parte, ma dovrebbe essere la premessa di tutto e tutti.
Sono ormai troppi decenni che la âquestione moraleâ si ripropone, arricchendosi di anno in anno di nuove versioni, rivedute e corrette.
A questo punto però non ci si può limitare a reagire solo con lâindignazione e lo scandalo, rivelatisi spesso tanto veementi, quanto passeggeri.
Eâ necessaria una lettura politica degli accadimenti. Bisogna prendere una volta per tutte atto che lâappello alla mozione degli affetti, lâevocazione della rettitudine, lâesibizione della rabbia non basta più. La rabbia, lâindignazione e lo scandalo può essere il sentimento del cittadino comune, dello spettatore più esterno delle vicende pubbliche. Non la maschera dietro la quale, opportunisticamente, si trincera la classe politica o i tribuni di professione, proponendo superficiali lavacri rigeneratori, senza intervenire, nel profondo, sulle cause del problema.
Cosa che nessuno ha mai fatto, ripiegando su qualche pannicello caldo buono magari a vincere unâelezione sullâonda dellâindignazione popolare.
Il patologico tasso di corrotti e corruttori, malversatori, opportunisti, avventurieri, patroni e clienti in Italia non può essere solo il frutto di una âcaduta moraleâ. Si deve prendere atto che câè qualche problema di sistema.
E il problema è il fallimento dello Stato. Di questo Stato, sia ben chiaro. Di questo modo di concepire le istituzioni pubbliche come necessità immanente e onnipresente nella vita della società.
Câè un fallimento dello Stato sociale, costruito sullâillusione di una spesa pubblica tendente allâinfinito e ormai ridotto alla conservazione di âchi ha avutoâ pagando a debito e infischiandosene di chi âha datoâ (come le nuove generazioni) senza che nemmeno gli fosse chiesto.
Câè un fallimento dello Stato di diritto, incapace di assicurare una giustizia certa che, almeno nei tempi, non sia da terzo mondo; incapace di sgomberare il campo da una criminalità organizzata che attanaglia almeno un terzo del paese e ricicla e si ricicla altrove. Una criminalità con la quale, forse, è dovuto persino scendere a patti.
Câè un fallimento dello Stato interventista nellâeconomia, che ha trasformato questo in un paese di semi-socialismo reale, con più della metà della reddito nazionale che è spesa pubblica.
Câè un fallimento, infine, dello Stato come mito positivo, capace di orientare al progresso la società, di offrire opportunità paritarie per tutti.
I fatti della Campania, ma non solo essi, ci mostrano lâimmagine di un paese in cui lâinterposizione pubblica anziché divenire emancipatrice è diventata criminogena.
Né câè da stupirsi. Con una politica e unâamministrazione che si intromette pressoché in ogni ganglio della vita sociale, moltiplicata da centri di potere pubblico (territoriali e non, come lâArpac dei Mastella) di ogni dimensione e per ogni bisogno e interesse, è impossibile evitare le degenerazioni. Tale reticolato di condizionamento della società è ormai presidiato da terminali di affarismo, politica, interesse. Tutto a spese dello Stato, cioè nostre.
Di fronte ad una tale galassia pulviscolare di concrezioni, come si poâ pretendere di operare unâadeguata vigilanza ed un efficace controllo? Ci vorrebbe un paese di gendarmi. E poi qualcuno che controllasse a suo volta i controllori.
Prendiamone atto. Il nostro modello di Stato è fallito. Lâetica pubblica sviluppatasi allâombra del Molock che abbiamo edificato non somiglia a quella scandinava ma a quella dei paesi dellâest e dellâUnione sovietica prima della caduta del muro.
E i riformisti di tutte le osservanze dovrebbero prendere atto che questo Stato è criminogeno e distorsivo, premia i parassiti, i questuanti, gli amici degli amici. Umilia gli eroi inconsapevoli che non si piegano e induce alla prostituzione i padri e le madri per il bene dei figli da raccomandare a qualche santo.
Prendiamone atto. E smantelliamo le troppe superfetazioni, giustificate scomodando i più grandi ideali di eguaglianza e fratellanza, e gestite solo per arricchire di soldi e munizioni i protagonisti della quotidiana guerra di potere nello Stato.
Eâ necessario cambiare radicalmente paradigma. Lo Stato non può più essere la mammella cui strappare risorse e potere da spartire ciascuno nella propria corporazione. Ma un regolatore sobrio che non tartassa i cittadini per rimpinguare gli sprechi.
Eâ venuto il tempo di quella rivoluzione liberale che, in Italia, non câè mai stata. Perché lâalternativa è la bancarotta economica, sociale e (se ancora non câè) morale.
E i riformatori, se ancora ci sono, a destra e a sinistra, dovrebbero imbracciare questa rivoluzione, piuttosto che tradire la propria onestà intellettuale per un posto da (inascoltato) consigliere del principe.
Altro che evocazione, irresponsabile e populista, del posto fisso e inamovibile, incrollabile mito della retorica statalista che ci ha portato al fallimento, ingrassando solo i furbetti della spesa pubblica.

Inserito da:

Giovanni Guzzetta - che ha inserito 1 articoli in Libertiamo.it.

Nato a Messina nel 1966, è un costituzionalista italiano. Presidente nazionale della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) dal 1987 al 1990, attualmente è professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico presso l'Università degli studi di Roma "Tor Vergata", nonché titolare della cattedra Jean Monnet in Costitutional Trends in European Integration nel medesimo ateneo. Presidente del comitato promotore dei referendum costituzionali, ha elaborato gli attuali quesiti referendari ed è stato, nel 1993, l'ideatore, insieme a Serio Galeotti, dei quesiti per il referendum sulla legge elettorale. È coautore di un manuale di diritto pubblico italiano ed europeo, nonché autore di diverse monografie.

http://www.libertiamo.it/2009/10/23/lo-stato-criminogeno/
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