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Agenzia delle DOGANE, 49 posti
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Da: x x Ispettore del lavoro | 04/06/2015 18:58:35 |
ma tu stai ancora a perdere tempo nel rispondere a questi imbecilli? Questi non hanno la più pallida idea di cosa faccia l'Agenzia, del livello di informatizzazione che abbiamo raggiunto, neanche ipotizzabile nelle altre PA, del fatto che siamo una delle pochissime amministrazioni che hanno voce in capitolo a Bruxelles. Vorrei chiedere a questi geni a quali altre amministrazioni italiane i tedeschi chiedono di spiegare, in un consesso mondiale che loro organizzano a Francoforte, come fanno (gli italiani) ad ottenere risultati di natura strategica per loro (i tedeschi) inspiegabili. E chi conosce i tedeschi conosce la valenza di cosa sto parlando. Poi possiamo disquisire quanto volete sul fatto che, se non si premia il merito, una società è condannata alla regressione, è pacifico che non si può più andare avanti come fatto finora (da secoli, non da qualche anno) e che quindi bisogna cambiare il sistema. Quello che non posso accettare e che, in verità , mi fa ridere, è che a dire queste cose, gettando solo fango su una delle amministrazioni di punta di questo paese, siano appartenenti (veri o falsi, dato il numero di trolls presenti in questo forum) di amministrazioni che i risultati raggiunti dall'Agenzia se li sognano. Basta chiedersi perchè lo sportello unico, spinto dal 2003 dall'Agenzia, ancora stenti a decollare per ragioni "organizzative" della maggior parte delle altre 17 amministrazioni che dovrebbero parteciparvi. Non dovrebbe essere esattamente l'inverso dato che in Agenzia la gran parte di chi ha contribuito a questo sono raccomandati e incapaci mentre nelle altre amministrazioni passano solo i bravissimi, attraverso i concorsi che i doganali non potrebbero mai affrontare? | |
Da: x ispettore del lavoro | 04/06/2015 20:15:03 |
Chi precede, ha ragione. Se non ti piaceva l' Agenzia delle dogane, perché hai fatto il loro concorso? ed è forse meglio il nostro Ministero? | |
Da: per amore di verità | 04/06/2015 20:38:49 |
X tempo CdS | |
Da: The public manager | 04/06/2015 21:14:28 |
Tengo a precisare che nell'era manageriale la professione del management si pone alla pari se non al di sopra di ogni altra pur prestigiosa professione. | |
Da: e ''sti | 04/06/2015 21:47:49 |
cazzi?! | |
Da: Marco entrate | 04/06/2015 23:03:09 |
Dai lo sanno tutti che siete ignoranti. Non capite nulla di IVA, di intrastat e di amministrativo. Sapete qualcosa solo su accise e dogana. Noi in media siamo più bravi . Non è necessariamente un male: voi lavorate meno e guadagnate di più. Che ve ne fotte? | |
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Da: tempo | 05/06/2015 06:39:21 |
Grazie x amor di verità . Quindi è stato presentato ricorso al cds. Immagino da parte di chi ha superato l' orale. ci vorranno ancora mesi allora conviene studiare x la Corte dei Conti, che le prove sono a metà ottobre | |
Da: Rimborso 10 euro | 05/06/2015 08:03:03 |
Concorso a 49 posti: visto l'annullamento del concorso, per quanto riguarda le richieste di rimborso dei 10 euro non è stata diramata nessuna istruzione? | |
Da: .cogito ergo sum | 05/06/2015 08:13:29 |
non ho notizia del concorso Corte dei Conti. quando è stato pubblicato e per quanti posti ? | |
Da: ????? | 05/06/2015 08:42:21 |
l'unica cosa giusta era quella di annullare questo concorso ed è stata effettuata, tutto il resto non conta | |
Da: tempo | 05/06/2015 09:14:42 |
Corte conti, 40 posti, già scaduto termine. Scritti ad ottobre | |
Da: Ispettore del lavoro | 05/06/2015 09:32:24 |
Perché, volete fare il concorso alla corte dei conti e magari pure quello al TAR????? Ma dove vi presentate?? Pensate ad inserire dati in quei sistemi Sogei che avete che è neglio | |
Da: MA FATEMI CAPIRE UNA COSA | 05/06/2015 09:50:25 |
l'obiettivo raggiunto era l'annullamento del concorso per poi ottenere che cosa? un altro concorso o il mantenimento dello status quo? secondo me la sentenza non fa altro che mantenere lo status quo. poi sbaglio | |
Da: x Marco entrate | 05/06/2015 10:57:28 |
premesso che dubito che tu sia delle entrate, vediamo una domandina border line: tu la contesteresti l'evasione dell'IVA all'importazione ex art. 70 DPR 633/72, applicando l'art. 282 del TULD, per introduzioni di merce in Italia in frode da San Marino? | |
Da: io no | 05/06/2015 11:16:35 |
Io no, non la contesterei, perché non si realizza una frode alla importazione | |
Da: x Marco entrate | 05/06/2015 13:02:58 |
e perchè non si realizza? La cassazione non la pensa come te (50320/2014): Questa Corte deve ribadire il principio secondo il quale "a seguito della stipulazione dell'Accordo tra la Comunità Europea e la Repubblica di San Marino del 16 dicembre 1991, gli scambi con l'Italia vengono effettuati in esenzione da tutti i dazi all'importazione e all'esportazione, con la conseguenza che non può configurarsi il reato di contrabbando doganale (D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, artt. 292, 293 e 295), mentre è configurabile il reato di evasione dell'I.V.A. all'importazione (D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, art. 70), che, per la sua natura di tributo interno, non rientra tra i diritti di confine" (Sez. 3, n. 34256 del 12/07/2012, Pierino, Rv. 253661; Sez. 3, n. 42073 del 06/10/2011, Vigni, Rv. 251310; cfr. | |
Da: io no | 05/06/2015 13:11:24 |
Grazie per la spiegazione. Io pensavo appunto all'accordo del 91, perciò non pensavo alla importazione. Importante è la giurisprudenza che hai citato. PS io non sono quello delle entrate. Sono un ministeriale. | |
Da: Heidi, Heidi | 05/06/2015 13:36:02 |
i doganieri ti faccio ciao!!! | |
Da: Heidi, Heidi | 05/06/2015 13:45:54 |
i doganieri ti fanno bau!!! | |
Da: x Marco entrate | 05/06/2015 14:34:16 |
x io no. La domanda era diretta a Marco entrate che ne sa molto più di me di tributario. A te invece dico di aspettare prima di arrivare alle conclusioni che hai riportato sulla base del mio intervento. Ne riparliamo, aspettiamo i soloni del diritto tributario IVA che si sono espressi in questo forum contro i doganali, ammesso che qualcuno abbia il coraggio di confrontarsi, oltre che di sparare minchiate. | |
Da: io no | 05/06/2015 14:52:53 |
Ok. Mi interessa il confronto costruttivo. Studio tributario da tempo. Tuttavia, è ben diverso lo studio dai manuali, che la pratica. Perciò ho trovato la tua domanda, e la tua risposta, alquanto interessanti. | |
Da: x Marco entrate | 05/06/2015 16:35:21 |
se questo è il tuo fine, purtroppo temo che tu abbia sbagliato forum, qui non trovi le pofessionalità che ti possano aiutare. Chissà , forse "Siete fuori dalla realtá", che ha detto di essere preparatissimo e pronto a "tastare" i doganali.......aspettiamo fiduciosi | |
Da: X Marco entrate | 05/06/2015 18:56:20 |
x io no. Se ti piace approfondire prova a leggere anche 42073 2011, 34256 2012 e 3084 2013, stessa sezione. Se ad un certo punto ti sembra di non capire dove vanno a parare, non ti preoccupare, non lo hanno capito neanche loro. | |
Da: io sono della dogana da sempre | 06/06/2015 14:39:04 |
Vi dico solo che o la smettete o chiamo il cim | |
Da: Ma... | 06/06/2015 17:02:21 |
Pasticcio e-cig, linea dura di Renzi sui responsabili Peleggi, n.1 di dogane-monopoli, sotto tiro. Per l'Aams è pronto un tecnico. Giuseppe Peleggi. Con il boccone amaro delle pensioni ancora da digerire, il governo ne ha dovuto ingoiare un secondo, sempre per gentile pensiero della Corte costituzionale. Se non altro più esiguo: quello sul tema delle sigarette elettroniche, e cioè la bocciatura della super tassa al 58,5%. In questo caso però l'esecutivo guidato da Matteo Renzi è deciso a individuare i colpevoli e far pagare il prezzo ai diretti responsabili. TUTTA COLPA DELL'ADM. Il messaggio è chiaro: la colpa per il buco erariale di 120 milioni di euro - che presto sono destinati a diventare 250 - è interamente dei vertici dell'Agenzia delle dogane e monopoli (Adm). Loro hanno scritto leggi e decreti ministeriali, loro hanno stabilito i metodi di calcolo e livello dell'imposizione fiscale esercitando un eccesso di discrezionalità . RIFLETTORI SU PELEGGI. E loro avrebbero dovuto fare opera di controllo, mai avviata nonostante una circolare rimasta solo inchiostro su carta. In particolare, i riflettori si starebbero accendendo su Giuseppe Peleggi, dal 2008 direttore delle Dogane, poi anche dei Monopoli a seguito all'accorpamento voluto da Mario Monti e poi alle recenti dimissioni dell'ex finanziere Luigi Magistro, oggi alla guida del Mose a Venezia. L'ULTIMO VISCO-BOYS. Peleggi, 57 anni, è considerato l'ultimo dei Visco-boys, coloro cioè che hanno percorso gran parte della loro carriera accanto l'ex ministro dell'Economia del governo Prodi. La sua ascesa è cominciata a metà degli Anni 90 come consigliere economico del ministro Augusto Fantozzi, carica confermata con l'arrivo di Visco e di Del Turco. La vittoria di Berlusconi del 2001 stravolse gli assetti del ministero dell'Economia e quindi Peleggi venne "dirottato" al coordinamento dell'Ufficio studi delle azioni di contrasto alla contraffazione e nominato in seguito direttore dell'ufficio strategie per l'innovazione. IL SOGNO DELLE ENTRATE. La direzione dell'Adm è storia recente anche se in cuor suo, come sostengono fonti vicine al premier, Peleggi aspirava a ricoprire analogo ruolo all'interno dell'Agenzia delle Entrate. Ma in quell'occasione Renzi si mise di traverso affidandola a una persona di sua fiducia come Rossella Orlandi. Ma gli rinnovò la fiducia come direttore dell'Agenzia dogane e monopoli. Grossolani errori sulla scrittura dei provvedimenti Italo Volpe. Fiducia che però ora inizia a mancare a causa grossolani errori commessi in fase di scrittura dei provvedimenti sul comparto del fumo elettronico. STRONCATURA DEL TAR. Dopo una legge mal concepita e gestita con enormi ritardi, ci fu il decreto ministeriale di regolamentazione del regime dei prodotti succedanei dei tabacchi lavorati, stroncato quasi immediatamente dal Tar Lazio per una «evidente irragionevolezza e inapplicabilità ». Poi ecco la modifica allo stesso decreto ministeriale con la quale vennero stabilite le modalità di calcolo dell'accisa e di commercializzazione dei prodotti sostitutivi del fumo. Anche questo secondo provvedimento, impugnato da Anafe-Confindustria, fu rinviato dal Tar alla Corte costituzionale. LEGGE INCOSTITUZIONALE. La sentenza pubblicata dalla Consulta ora ha stabilito l'incostituzionalità della legge del 2014, provocando di fatto il buco da 120 milioni di euro nelle casse erariali. E, visto che la ratio legis è stata ripetuta, è evidente come la sentenza potrà essere verosimilmente replicata anche per la legge 2015, pur presentando questa alcuni aspetti diversi nella forma, ma non nella sostanza. Andando così a raddoppiare il mancato introito, peraltro già praticamente perso a causa dell'eccesso di imposizione fiscale e della mancanza di regole, che ha consegnato il mercato italiano nelle mani di aziende e siti web esteri. LINEA DURA DI RENZI. Dopo lo smacco delle pensioni, Renzi non vuole più lasciar correre e intende mantenere la linea dura con chi sbaglia e con chi, soprattutto, non "fa squadra". Al Mef, con la sicura supervisione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, il delicato ruolo di scegliere il nuovo direttore di Aams (agenzia che ha in carico tabacchi, e-cig e giochi) che dovrà far capo proprio a Peleggi. POSIZIONE TRABALLANTE. Ma in prospettiva anche la sua posizione potrebbe essere in discussione, in quanto proprio perché il settore delle sigarette elettroniche rappresenta in valore assoluto una parte molto esigua di quanto gestito dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, il governo vorrebbe evitare errori di questo genere con l'imminente decreto legislativo sui giochi, su cui ballano miliardi di euro. POLEMICA SUL RUOLO DI VOLPE. E anche su questo da più parti sono sorte polemiche per il ruolo del consigliere Italo Volpe, a capo della direzione normativa dell'Agenzia dogane e monopoli, considerato però troppo vicino ad alcune grandi aziende del settore. E come lui non sembra trovare spazio neppure Alessandro Aronica, direttore del personale Adm, anch'esso Visco-boy e sponsorizzato da Peleggi. A capo dell'Aams in arrivo un tecnico: Mario Fiorentino? Matteo Renzi. La quasi rivoluzione all'Adm potrebbe quindi portare a capo dell'Aams un tecnico. Non un fedelissimo del "Giglio magico" della prima ora, dunque, ma un valido e competente professionista in materie giuridico-fiscali: l'avvocato Mario Fiorentino, direttore generale del ministero dello Sviluppo, in tempi recenti nominato nel Comitato dei garanti della dirigenza prezzo la presidenza del Consiglio. Quello che ci vorrebbe, insomma, per ridare luce a una struttura pubblica che finora più che occuparsi di fumo, se ne è circondata. DE MICHELI AL LAVORO. Intanto il sottosegretario Paola De Micheli starebbe lavorando per trovare una soluzione al tema sigarette elettroniche in tempi brevi, anche per scongiurare l'intervento del Tar del Lazio previsto per il primo luglio, che darebbe il colpo definitivo alla nuova legge che equipara la tassa sulle e-cig a quella di altri prodotti a tabacco riscaldato. RESET SULLA LEGGE. L'intenzione politica sarebbe resettare la legge esistente (tassa di 4,5 euro ogni 10 millilitri di liquido), anch'essa a chiaro rischio di incostituzionalità , e riformularne una in grado di funzionare e di non far perdere ulteriori soldi al Fisco. Secondo fonti governative, il Mef starebbe ragionando di tassare soltanto la nicotina contenuta nei liquidi, come da indicazioni della Corte. FATTURATI SPOSTATI ALL'ESTERO. In questo caso sarebbero tutti contenti: lo Stato perché incasserebbe finalmente la tanto agognata tassa, i produttori e i rivenditori che tornerebbero a vedere risalire i fatturati - attualmente si sono semplicemente spostati all'estero - e i consumatori che vedrebbero un calo dei prezzi al dettaglio. ITALIA ESEMPIO VIRTUOSO? E così il governo italiano oltre a risolvere un problema che aggrava da anni imprese e negozi, con una normativa bilanciata sul tema potrebbe diventare un esempio in Europa, visto che l'Italia, per iniziativa dell'ex premier Enrico Letta, è stata il primo Paese a tassare le e-cig. A Matteo Renzi la palla. Venerdì, 05 Giugno 2015 | |
Da: Ex incaricato di funzioni dirigenziali | 06/06/2015 23:54:40 |
Paleggi è il migliore Direttore che abbia mai avuto l'agenzia delle dogane | |
Da: Ex incaricato di funzioni dirigenziali | 06/06/2015 23:56:02 |
ovviamente intendo anche nelle precedenti forme giuridiche dipartimento dogane ecc | |
Da: Ex incaricato di funzioni dirigenziali | 06/06/2015 23:57:25 |
.... Attaccate peleggi ed aronica solo per invidia | |
Da: X Marco entrate | 07/06/2015 09:02:45 |
Caro "io no" Come ti avevo detto ed hai potuto verificare questo forum è popolato essenzialmente da trolls, come ogni altro forum che si rispetti e da una serie di disadattati che hanno la prevalenza, attraverso la potenza delle loro affermazioni non verificabili sui funzionari doganali, su ogni tentativo di confronto civile. La conseguenza è che viene sistematicamente stravolta la realtà ed il quadro che ne risulta è distorto, con il risultato che diventa impossibile distinguere tra le (legittimamente) libere proteste e rivendicazioni, su cui poter fare un'analisi personale per raggiungere la propria convinzione o posizione basata su dati reali e le affermazioni populiste e offensive che, nell'impossibilità di una verifica "scientificamente valida", possono portare a giudizi o conclusioni (e possibili scelte) sbagliati. Venendo alla questione di cui stavamo discutendo, tu avevi dato la riposta giusta. Se in questo forum intervenisse qualcuno dei colleghi delle entrate che conosco, molto preparati ed educati, tanto da non sognarsi nemmeno di mettersi a fare paragoni come quelli riportati da "Marco entrate", che molto somiglia a "vigile urbano", ti avrebbe risposto che: - da San marino l'introduzione di beni non costituisce una importazione ai fini doganali (termine non proprio corretto) in quanto, per effetto dell'accordo CEE-RSM la merce è già in posizione comunitaria, quindi in libera pratica, pertanto non è necessario né possibile il vincolo all'omonimo regime doganale di immissione in libera pratica. Di qui l'assenza oggettiva di dazi, salvo la merce non rientri in Italia ancora vincolata ad un precedente transito esterno; - non costituisce neanche "importazione" ai fini IVA, in quanto queste operazioni, per effetto dell'accordo Italia-San Marino, sono disciplinate ai suddetti fini dall'art. 71 del DPR 633/72 e non dagli artt. da 68 a 70 (e sono definite "introduzioni"); - il fatto che siano disciplinate dall'art. 71 discende dalla circostanza che l'accordo ha previsto, ai fini IVA, degli adempimenti (assolvimento ai sensi dell'art. 17 DPR 633/72 e non in dogana) non compatibili con le disposizioni dagli artt. da 68 a 70 e, quindi, non potevano rientrare nella definizione di "importazione", ai sensi dell'art. 67. Pertanto le introduzioni in Italia da RSM vengono disciplinate in maniera diversa da quelle, praticamente identiche, dei territori UE dove non vengono applicate le direttive IVA (Isole Canarie, Monte Athos, Martinica ecc). Per queste ultime, infatti, è tutt'ora prevista la dichiarazione doganale (ai soli fini IVA in quanto la merce è già in libera pratica), la presentazione della merce in dogana, la determinazione della base imponibile IVA ai sensi degli artt. da 29 a 32 del codice doganale comunitario e, ai fini sanzionatori, l'applicazione delle pene previste dal TULD e non dai Dlgs 471/97 e 74/2000; - in sostanza l'introduzione da RSM è una via di mezzo tra operazione intra e cessione interna da entità non soggetto passivo d'imposta nello Stato. Quindi la quinta diversa tipologia di operazione IVA su beni che vengono ceduti con destinazione Italia. Non ha caso, in alcune circostanze, sono previsti i listing intra; - la conseguenza di quanto sopra è che le pene applicabili, per le violazioni inerenti l'IVA sui beni introdotti in Italia da San Marino, sono quelle dei Dlgs 471/97 e 74/2000 e non quelle del TULD, tra cui la confisca ex art 301; - quindi l'intero filone giurisprudenziale di cui stiamo parlando non è corretto. La sentenza 50320 del 2014 dispone la conferma del sequestro preventivo ai fini della confisca ex 301 TULD mentre, come abbiamo visto, il TULD non si applica. Le altre sentenze, pur giungendo alla revoca del sequestro, lo fanno disquisendo sull'IVA all'importazione se diritto di confine o meno (questione del tutto ininfluente, in generale, sull'IVA all'importazione, se non in fase di qualificazione del titolo del reato, perché le pene sono le stesse). Quindi ammettono che si tratti di IVA all'importazione (ai sensi dell'art. 67), affermazione non corretta. Evidentemente i giudici sono stati sviati da accusa e difesa e mi sorprende soprattutto quest'ultima, basterebbero due righe per far cadere il castello accusatorio già a livello di riesame e, comunque, la Cassazione si sarebbe risparmiata le 4 pagine di motivazione della sentenza 34256 del 2012. Come detto la conclusione è corretta perché era stato contestato direttamente il contrabbando per IVA diritto di confine, ma ha aperto la porta alla successiva pronuncia sull'applicabilità dell'art. 70 (stesse pene del contrabbando) che, invece, non può essere applicato; - Tra le altre cose, non è corretta neanche l'affermazione che "Questa Corte deve ribadire il principio secondo il quale "a seguito della stipulazione dell'Accordo tra la Comunità Europea e la Repubblica di San Marino del 16 dicembre 1991, gli scambi con l'Italia vengono effettuati in esenzione da tutti i dazi all'importazione e all'esportazione, con la conseguenza che non può configurarsi il reato di contrabbando doganale (D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, artt. 292, 293 e 295).". Infatti, se le introduzioni da RSM fossero delle "importazioni" e ricadessero nella disciplina degli artt. da 67 a 70, il contrabbando per evasione dei diritti di confine si configurerebbe eccome, per i prodotti soggetti ad accisa come il carburante ed il lubrificante contenuti nei mezzi di trasporto al momento del trasferimento in Italia. In realtà anche la disciplina delle accise ha una gestione del tutto particolare con RSM. Quindi, caro "io no", avevi ragione tu e non la Cassazione | |
Da: io no | 07/06/2015 09:50:18 |
Grazie! Sapessi quanta gioia mi dà questa tua articolata risposta. Sono davvero molti mesi , anni, che studio. Tributario, amministrativo, doganale, eppure mi sembra sempre di non sapere nulla. Alla luce di quanto avevo studiato, mi pareva proprio che non fosse configurabile una importazione. Poi...leggendo la tua precedente risposta, con la giurisprudenza citata, non capivo più nulla. Ora mi conforta non poco sapere che, invece, la soluzione che avevo individuato era corretta. Riprendo a studiare, con rinnovata grinta. Grazie! | |
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