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Concorso dirigenti scolastici - Il ricorso
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Da: x tutti14/08/2013 17:30:03
CAPO III
Norme in materia di istruzione

Art.17
Misure urgenti per l'avvio dell'anno scolastico

1. Al fine di consentire l'avvio del regolare anno scolastico, in deroga all'articolo 1-sexies, comma  1, del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo

2005, n. 43, possono essere conferiti incarichi di presidenza per il solo anno scolastico 2013-2014 ai seguenti soggetti:

a) soggetti non in quiescenza risultati idonei a seguito dell'espletamento di un concorso a dirigente scolastico indetto antecedentemente alla data del 1° gennaio 2011, ma che non hanno frequentato il corso di formazione o che pur avendolo frequentato non hanno comunque completato la procedura concorsuale;

b) soggetti per i quali è pendente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto un contenzioso con oggetto la partecipazione al concorso a posti di dirigente scolastico indetto con il decreto direttoriale 22 novembre 2004 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4a serie speciale, n. 94 del 26 novembre 2004 o la partecipazione al concorso a posti di dirigente scolastico indetto con il decreto del Ministro della pubblica istruzione 3 ottobre 2006;

c) soggetti che hanno ottenuto l'annullamento degli atti del concorso bandito nella regione Lombardia ai sensi del DDG del 13 luglio 2011 e ai controinteressati nel relativo giudizio, nei limiti di spesa già previsti in relazione alla autorizzazione alla copertura di posti disponibili dell'area V.

2. Gli incarichi cessano comunque alla data di nomina dell'avente diritto. All'incaricato spetta, oltre allo stipendio proprio della relativa qualifica, una indennità di natura accessoria sostitutiva di qualunque altro emolumento di pari natura inclusa la retribuzione professionale docenti, pari all'80 per cento della retribuzione di posizione, parte variabile, di un dirigente scolastico. Alla relativa spesa si dà copertura, per la quota parte relativa la didattica sostitutiva mediante corrispondente riduzione delle facoltà assunzionali relative i dirigenti scolastici limitatamente al periodo di effettiva durata degli incarichi e per la quota parte relativa l'indennità mediante corrispondente riduzione del Fondo unico nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici.
Rispondi

Da: caduta dalle nuvole14/08/2013 17:57:21
x tutti
le novità sono contenute nello stralcio da te riportato?
Potresti riepilogare la ricaduta nella vicenda?
Grazie per la pazienza
Rispondi

Da: Leggete14/08/2013 22:07:27

http://www.calabriascuola.it/Default.aspx?id=1504&tabid=56


E gli idonei del concorso 2011 dove sono ?
Rispondi

Da: ...14/08/2013 22:28:59
"La disperazione peggiore che possa impadronirsi di una società è la convinzione che vivere rettamente sia inutile" (Corrado Alvaro).
Rispondi

Da: ...14/08/2013 22:34:38

Oltre al danno la beffa â†'



Come ridare slancio e credibilità alla scuola pubblica?




E' innegabile che negli ultimi lustri l'istruzione pubblica, in generale, e gli insegnanti, in particolare, hanno subito un forte calo di consenso sociale. Un crescente numero di cittadini/utenti considera i docenti dei privilegiati, nell'ipotesi migliore, dei fannulloni, in quella peggiore. Il fatto che i soggetti interessati al servizio scolastico (direttamente o indirettamente), i cosiddetti stakeholder, esprimano dei giudizi così severi nei riguardi di un'importante componente del pianeta scuola dovrebbe far riflettere. Non si tratta, infatti, di una valutazione espressa da persone inconsapevoli, ma da portatori di interessi che a vario titolo sono (o dovrebbero essere) coinvolti nella complessa macchina dell'istruzione pubblica: soggetti economici, altri enti, rappresentanti in seno agli organi collegiali, genitori e, soprattutto, alunni.
La scuola è divenuta un'organizzazione complessa (forse troppo complessa) e fatica a dare delle risposte alle legittime aspettative dei cittadini. Le istituzioni scolastiche molto spesso finiscono per trascurare le reali esigenze degli alunni, delle famiglie e dei territori per trincerarsi dietro un insopportabile formalismo burocratico che (ahimè!) sembra essere divenuto la loro ragion d'essere. E tutto questo nonostante lo spirito di alcuni importanti provvedimenti legislativi, ormai datati, si muovesse nella direzione opposta. Si pensi ad esempio all'introduzione dell'autonomia scolastica che, tra le altre cose, avrebbe dovuto favorire una maggiore integrazione tra scuola e territorio e, di conseguenza, rendere possibile la pianificazione di un'offerta formativa orientata alle esigenze di quest'ultimo. Il Piano dell'Offerta Formativa, in effetti, nelle intenzioni del legislatore avrebbe dovuto essere il frutto di una collaborazione tra scuola e stakeholder al fine di poter rappresentare adeguatamente "le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenuto conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa". Ma sono rare le istituzioni scolastiche dove ciò avviene concretamente.
L'approccio formalistico, la mancanza di trasparenza e l'assenza di un'efficace attività di accountability (quasi nessun ente pubblico dà conto agli utenti del proprio operato) hanno contribuito non poco allo scollamento tra cittadini e pubblica amministrazione. Per ridare slancio e senso all'autonomia scolastica, nonché immagine e prestigio alle singole scuole e agli operatori dell'educazione, occorre accelerare sul versante della rendicontazione sociale. E' necessario, infatti, che chi esercita una funzione pubblica abbia l'obbligo di rispondere (davvero!)  del proprio operato.
Un'autonomia zoppa, priva cioè di un efficace sistema di rendicontazione sociale (accountability), rende impossibile qualsiasi ipotesi di crescita qualitativa della formazione italiana. Lo smantellamento del vecchio sistema scolastico, verticistico, basato sull'asse Ministero/Provveditorato/Preside, e la contestuale introduzione di un'astratta e monca autonomia, ha generato confusione e incertezza finendo, in molti casi, per far perdere di vista la vera mission della scuola: favorire la crescita culturale e morale dei giovani e, di conseguenza, dei territori.
Nelle intenzioni del legislatore dell'autonomia vi era la costruzione di un sistema scolastico estremamente flessibile e dinamico, capace di porre al centro della propria attenzione le alunne e gli alunni e, contestualmente, recepire le specifiche esigenze delle realtà locali, sia pure nel rispetto di direttrici curriculari di base valide a livello nazionale. Sono rare le istituzioni scolastiche che hanno raggiunto questo traguardo, limitate quelle che si sono avvicinate, numerosissime, specie al Sud, quelle che ancora sono lontane dalla meta.
L'incomprensibile politica dei tagli lineari, praticata in questi ultimi anni, e un certo arretramento sul versante dell'etica professionale, che non ha risparmiato il mondo della formazione, hanno finito per ingigantire il problema, determinando il forte calo di consenso sociale della scuola pubblica. L'introduzione, per legge, di un codice deontologico che aiuti e orienti gli operatori dell'educazione nell'espletamento delle proprie funzioni rappresenta un'esigenza oramai ineludibile. Occorre, infatti, ridefinire le dimensioni etiche della funzione educativa attraverso una chiara individuazione dei doveri ad essa inerenti, anche in considerazione della centralità che la figura dell'insegnante ha finito per assumere nella scuola dell'autonomia. In un contesto in cui l'insegnamento si fa più libero, problematico e complesso occorre definire dei parametri capaci di garantire la misurabilità dell'impegno professionale e, di conseguenza, la valorizzazione del merito.
Soltanto la pianificazione di un efficace sistema di rendicontazione sociale e una ridefinizione della funzione educativa, accompagnate da maggiori investimenti, potranno ridare slancio e credibilità alla scuola italiana.

Giuseppe Iaconis
Rispondi

Da: qualcuno15/08/2013 09:57:14
vuol ricorrere per spostare il ferragosto.
Lo faccia subito! Almeno prima che aboliscano i TAR

e i C. di Stato.........
Rispondi

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Da: Evviva15/08/2013 10:22:40
la semplificazione della Giustizia, ma anche l'allontanamento di

Dirigenti troppo furbi e traffichini!
Rispondi

Da: Evviva15/08/2013 10:22:40
la semplificazione della Giustizia, ma anche l'allontanamento di

Dirigenti troppo furbi e traffichini!
Rispondi

Da: @Evviva15/08/2013 15:58:40
bella risposta!
Rispondi

Da: Intanto15/08/2013 17:00:42
è in arrivo per la Puglia la nuova infornata di ds.
Rispondi

Da: Intanto15/08/2013 17:04:45
"La disperazione peggiore che possa impadronirsi di una società è la convinzione che vivere rettamente sia inutile" (Corrado Alvaro).

Professoressa: Qual è l'animale più veloce?
Pierino: È il pidocchio!
Professori: Il pidocchio!?!
Pierino: Sì, sta sempre in testa! (Alvaro Vitali)

:)
Rispondi

Da: Intanto15/08/2013 17:06:33
Spero che sia tutto chiaro!
Rispondi

Da: nordpugliese15/08/2013 18:28:17
l'infornata dei pugliesi a quanto ammonta?
Rispondi

Da: nordpugliese15/08/2013 18:28:18
l'infornata dei pugliesi a quanto ammonta?
Rispondi

Da: domanda da un milione di $15/08/2013 20:46:28
Ma quella pazza calabrese che passa le sue giornate sul forum a postare minchiate è stata finalmente ricoverata d'urgenza o da brava tamarra è andata in vacanza a ferragosto?
Rispondi

Da: ascolta15/08/2013 21:08:55
io conosco la risposta ma prima voglio il milione.
Rispondi

Da: @ ascolta15/08/2013 23:12:13
la conosco anch'io la risposta. Dividiamo?
Rispondi

Da: @nordpugliese15/08/2013 23:13:31
sarà come quella piemontese,più di 170!
Rispondi

Da: X @ ascolta16/08/2013 10:07:41
Va bene: Francia o Spagna, purchè se magna!
Rispondi

Da: nordpugliese16/08/2013 11:34:05
Vi è difficile dare risposte sensate?
Bisogna solo sapere se verranno nominati tanti DS quanto sono le sedi vuote(81) in Puglia.
Rispondi

Da: alura16/08/2013 16:41:16
qualcuno si degna di fornire una risposta?
Rispondi

Da: @ nordpugliese17/08/2013 09:26:56
"quanto sono le sedi"??? Sicura?
L'accendiamo?
Rispondi

Da: X @nordpugliese17/08/2013 11:44:00
Ti diverte imitare Jerry Scotti? Che pena!
Rispondi

Da: Jerry...17/08/2013 12:59:33
Lo vuoi proprio sapere?....................
Te lo dico dopo :)
Rispondi

Da: @ Jerry...17/08/2013 17:07:57
Se me lo dicevi prima! (Enzo Jannacci)
Rispondi

Da: dal Messaggero17/08/2013 17:34:51
LA PREVENZIONE
ROMA Diciassette anni. Non sono bastati per portare a termine l'anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica. L'ultimo appello è stato lanciato a giugno da Cittadinanza attiva in un memorandum «La scuola che vorrei». L'associazione ha chiesto di completare l'anagrafe entro il 2013 per avere una panoramica esatta della situazione degli edifici scolastici. Un censimento importante che servirebbe a dare una mappatura delle maggiori criticità delle scuole. Prevista dalla legge 23 dell'11 gennaio 1996, lanciata subito dal ministero dell'Istruzione con una serie di iniziative, a tutt'oggi non è stata ancora portata a termine. Sono ancora molte le regioni che non hanno nemmeno comunicato i dati richiesti. E magari hanno preferito realizzare una propria anagrafe.
E così per avere un quadro della situazione degli edifici scolastici in Italia bisogna far riferimento alle indagini del Censis e di Legambiente. Gli unici dati in possesso del Miur sono stati raccolti, l'anno scorso, tramite un questionario inviato a tutti i dirigenti scolastici. Qualcosa si muove sul fronte della prevenzione del rischio sismico. Il dl del Fare, infatti, ha autorizzato la spesa di 3,5 milioni di euro per ciascun anno dal 2014 al 2016 per il potenziamento della rete di monitoraggio degli edifici scolastici. Lo stanziamento è a carico del ministero dell'Economia e delle finanze con accantonamenti previsti dal ministero dell'Ambiente. La maggioranza degli edifici scolastici è stata costruita in Italia prima del 1974, l'anno della legge antisismica. Ma secondo l'ultima indagine di Legambiente emerge che pure le scuole costruite dopo il 1974 non sono state edificate con criteri antisismici. Solo l'8,22% supera l'esame.
Rispondi

Da: in Calabria17/08/2013 19:06:16
Aumenta il numero delle poltrone che scottano... ricordate il concorso del 2000? Io si e ci sarà davvero da ridere!
Rispondi

Da: @ @ Jerry17/08/2013 22:26:16
L'importante è finire (Mina)
Rispondi

Da: Marziano17/08/2013 22:36:22
Vengo da un altro pianeta, da un'altra dimensione
Conosco il mondo e le sue bugie, che contano
Nascere, crescere e poi morire, evoluzione di quale specie?
C'è un buco fatto a forma di.....???
Forse non finisce tutto qui, forse è così…
C'è un senso, a tutto c'è un perché,....



Rispondi

Da: @ Marziano18/08/2013 15:57:59
Scusami, ma non ho mai letto una cagata del genere.
Rispondi

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