>Concorsi
>Forum
>Bandi/G.U.
 
 
 
 
  Login |  Registrati 

NB: La redazione di mininterno.net non si assume alcuna responsabilità riguardo al contenuto dei messaggi.

Min.Interno: 115 assistenti amministrativi contabili
23664 messaggi, letto 449266 volte

Registrati per aggiungere questa o altre pagine ai tuoi Preferiti su Mininterno.

Torna al forum  - Rispondi    


Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 244, 245, 246, 247, 248, 249, 250, 251, 252, 253, 254, ..., 784, 785, 786, 787, 788, 789 - Successiva >>

Da: bene!25/06/2009 23:36:16
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:36:22
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:36:23
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:36:31
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:36:37
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:36:45
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Rispondi

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: bene!25/06/2009 23:36:53
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:37:15
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:37:26
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:37:33
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:37:38
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:37:44
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:38:08
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:38:20
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:38:27
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:38:34
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:38:41
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:38:49
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: rassegnatevi25/06/2009 23:38:53

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:38:58
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:39:10
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:39:19
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:39:35
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:39:43
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:39:58
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:40:05
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:40:13
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:40:14
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:40:20
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Da: bene!25/06/2009 23:40:31
On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come l’esigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. L’impiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. E’ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto all’utilizzo di personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno. E’ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quant’altro. E’ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno “sconto” del 20% sull’anzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi “ad hoc” anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni “usurati” da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti d’istituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dell’Amministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



Rispondi

Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 244, 245, 246, 247, 248, 249, 250, 251, 252, 253, 254, ..., 784, 785, 786, 787, 788, 789 - Successiva >>


Aggiungi la tua risposta alla discussione!

Il tuo nome

Testo della risposta

Aggiungi risposta
 
Avvisami per e-mail quando qualcuno scrive altri messaggi
  (funzionalità disponibile solo per gli utenti registrati)