Pol - Idonei concorsi pubblici, Flp-Cse a fianco del Comitato nazionale XXVII ottobre Roma - 28 gen (Prima Pagina News) A seguito dell'approvazione della Legge di Stabilità per il 2015, il Governo, al fine di gestire gli oltre 20.000 esuberi causati dalla soppressione degli enti provinciali (in applicazione della c.d. Legge Delrio che dispone l'abolizione delle province), ha imposto a tutte le amministrazioni (sia territoriali che centrali), il blocco delle assunzioni degli idonei dei concorsi pubblici, imponendo una clausola di salvaguardia ad esclusivo appannaggio dei candidati risultati "vincitori" di ogni procedura (i quali sono in numero molto esiguo, in quanto molti sono stati già assunti). Tale blocco delle assunzioni, che vale per gli esercizi finanziari 2015 e 2016, ha praticamente distrutto i sogni di quei ragazzi che, spesso, si differenziano dai cosiddetti "vincitori" soltanto per non avere un figlio a carico, o per avere un'anzianità anagrafica maggiore; tutte caratteristiche totalmente estranee alla più generale categoria del MERITO. Oltretutto, con l'approvazione della L. 125/13 (cosiddetta Legge D'Alia), le aspettative di questi giovani meritevoli avevano trovato accoglimento proprio in una Legge dello Stato (che peraltro faceva proprie le numerose sentenze giurisprudenziali in favore degli idonei), che praticamente parificava (all'art. 4 comma 3) i candidati risultati vincitori delle procedure concorsuali più recenti (approvate dall'anno 2007 in poi) ai candidati risultati idonei, lasciando inalterata la facoltà in capo alle Amministrazioni nel poter assumere gli idonei delle graduatorie più datate (ovvero quelle approvate a partire dall'anno 2003 in poi). La stessa Legge D'Alia, inoltre, prorogava tutte le graduatorie fino al 31/12/2016, proroga che, alla luce degli eventi sopra descritti, si rivela totalmente inutile. La Legge D'Alia dunque, che con grande buon senso aveva riconosciuto agli idonei diritti che prima non avevano, viene, a distanza di neanche un anno, TOTALMENTE SVUOTATA della propria reale efficacia, con un conseguente caos normativo che, peraltro, sfocerà in un inevitabile inflazionamento del contenzioso. E' cristallino l'intento dell'esecutivo: arrivare alla scadenza delle graduatorie fissata al 31/12/2016 senza poter dare a questi ragazzi ciò che chiedono, ovvero la POSSIBILITA' (NON L'ASSUNZIONE CERTA) di subentrare "naturalmente" (e nel corso del tempo) alle cessazioni del personale dipendente (insomma, il cosiddetto "turnover", peraltro già ridotto dalle leggi vigenti in materia di finanza pubblica che, a causa della crisi economica che ha investito l'Europa e anche il nostro Paese, hanno discriminato un'intera generazione di aspiranti dipendenti pubblici che non hanno potuto avere, al contrario dei loro padri, il meritato lavoro). E' chiara dunque l'intenzione dell'esecutivo di far scadere le graduatorie ad oggi valide (altrimenti lo stesso avrebbe previsto un'ulteriore proroga delle graduatorie nella stessa Legge di Stabilità o nella Legge "milleproroghe" come peraltro è stato fatto per i contratti a termine, proroga che, solo per le graduatorie dei concorsi, non è stata prevista…) e magari, dopo il 2017, si ricominceranno a bandire concorsi per migliaia di posti (poiché i dipendenti nel frattempo saranno andati in pensione) che costeranno milioni di euro (quando invece si possono assumere fin da subito dalle graduatorie ad oggi valide, e organizzare nuovi concorsi per le future generazioni in quei profili che, dal 2017, saranno meno presenti nella Pubblica Amministrazione italiana). La FLP-CSE, assieme ai comitati di settore, sono state le uniche forze a sostegno di questa nobile causa e condividiamo con il Comitato XXVII Ottobre e il suo Presidente Alessio Mercanti, tutti i principi che animano la giusta lotta degli idonei dei concorsi pubblici. Per questo motivo saremo insieme, l'11 febbraio 2015 in Piazza Montecitorio a Roma in una manifestazione nazionale in cui chiederemo al Governo: 1) Il ripristino dello status quo ante legge di stabilità 2015, con totale possibilità , per gli idonei (sia delle amministrazioni centrali che degli enti locali), di essere assunti secondo le esigenze delle rispettive Amministrazioni di appartenenza; 2) Una soluzione per gestire parte degli esuberi delle province mediante prepensionamenti o messe in disponibilità "controllate" dei dipendenti con età prossima alla pensione. Tale proposta, peraltro, sarebbe in linea con gli iniziali (buoni) propositi di "ricambio generazionale" tanto sbandierati da questo Governo (nella persona del Ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Marianna Madia) prima delle elezioni europee, ma totalmente disattesi dai provvedimenti assunti con la legge di stabilità per il 2015, che invece si preoccupa solo di ricollocare dipendenti con età media di oltre 57 anni; 3) Una mediazione di alto profilo senza ricorrere ad approcci ad excludendum. Tutti noi abbiamo ottime ragioni per ritenere che lo spazio ci sia per tutti (come è stato peraltro confermato dalla recentissima delibera della Corte dei Conti n. 23/2014/G), pertanto non si ravvede la necessità di escludere gli idonei dalle future assunzioni, i quali, peraltro, hanno meritato di lavorare nella Pubblica Amministrazione in quanto hanno sostenuto e superato un concorso pubblico come sancito dall'Art. 97 della Costituzione. Allo stesso modo, ribadiremo la nostra vicinanza alla lotta dei lavoratori delle province, i quali, a nostro avviso, in seguito alla soppressione operata dalla Legge Delrio, dovrebbero trovare naturale ricollocazione nei nuovi enti che assolveranno le funzioni che prima erano in carico alle province (ovvero in misura prevalente alle regioni, che non possono "scansarsi" dalle proprie responsabilità con la scusa della loro autonomia); 4) Delle misure per agevolare l'assunzione dei vincitori di concorso in quelle realtà locali compromesse sotto il punto di vista della finanza pubblica (v. 22 procedure di Roma Capitale); 5) Delle norme volte all'esaurimento delle graduatorie in essere, delle quali non v'è traccia alcuna, neanche nel "DDL Madia" di riforma della Pubblica Amministrazione attualmente in discussione al Senato (che invece si preoccupa che le future procedure concorsuali possano creare il minor numero di "idonei" possibile, pertanto, se il Governo si è posto il problema per il futuro limitando il riconoscimento delle idoneità nelle future procedure concorsuali, non può cancellare con un colpo di spugna chi oggi è già IDONEO! Questa sarebbe una contraddizione intollerabile!). Qualora tali giuste rivendicazioni non venissero accolte, procederemo insieme ad attuare un piano basato su: a. Ricorso alla Corte di Giustizia europea per violazione del principio di non discriminazione rispetto alla deroga prevista per i candidati risultati idonei nelle procedure concorsuali incardinate presso il Ministero per i Beni e Attività Culturali; deroga che condividiamo integralmente ma che va estesa anche alle altre amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, degli enti locali, degli enti parastatali eccetera; b. Procedura giurisdizionale con contestuale sollevamento della questione di incostituzionalità ex Artt. 3 e 97 Cost; c. Question time ed ogni altra iniziativa parlamentare volta a far emergere la gravissima violazione dei diritti subita dagli idonei dei concorsi pubblici; d. Ulteriori iniziative di lotta e forme concrete di mobilitazione democratica a sostegno di una giusta causa che, comunque, deve essere risolta accendendo la luce del dialogo, delle buone maniere, e della trasparenza, creando le condizioni per soddisfare tutti con la messa in campo di un mix che può essere tradotto così: vincitori, idonei, e perdenti posto della PA possono stare tranquillamente insieme e possono salire sulla stessa nave denominata lavoro. In considerazione poi del fatto che la nave della PA può ancora ospitare tanta altra gente, per i grandi vuoti di organico, è giusto pure far salire altre persone e altri giovani che attendono ancora di fare il loro primo concorso pubblico. Noi abbiamo le idee chiare e le proposte giuste per dare risposte concrete ed esaustive a tutti, a cominciare proprio dagli idonei. Speriamo che il Governo e la politica ci ascoltino, anche nel loro interesse. E' tempo di unire le forze per avere più lavoro e per avere una PA più forte e più efficiente. Insieme, perché insieme vogliamo essere una forza che sia aperta all'esterno, alle nuove generazioni e ai più deboli. Insieme per combattere una battaglia di civiltà , perché quella degli idonei ai concorsi pubblici è una battaglia di civiltà prima ancora di essere una battaglia di merito. Insieme, perché vogliamo una società più giusta dove i Padri aiutino i propri figli, dove il conflitto generazionale sia soppiantato da un modello sociale basato sulla solidarietà organica.
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