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Docenti indonei : dove andremo ? Cosa faremo ? chi siamo ?
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Da: scoiattoloprecario 19/07/2013 11:37:20
ormai siamo messi makissimi la carrozza vuole ridurre di un anno la scuola superiore ecco la sua dichiaraziine vii cosa ne pensate?
Carrozza: rispetto all'Ue i nostri ragazzi escono da scuola un anno dopo

di Pasquale Almirante La ministra Carrozza, intervenendo al videoforum di RepubblicaTv, oltre a parlare di stage e di lavoro, ha detto pure che la nostra scuola dura un anno in più rispetto all'Ue


''Mai più si deve arrivare a 25 anni senza aver mai lavorato nemmeno 1 giorno: questo ci fa stare fuori dall'Europa". Bisogna agire in modo "da favorire le attività di stage e il lavoro estivo'' degli studenti italiani. Rispetto agli altri paesi Ue ''i nostri studenti escono un anno dopo dal liceo e questo è già un peso in termini di competitività, una questione che non va presa a cuor leggero''.
Ecco, sono proprio queste ultime parole che rilasciano qualche sospetto (benché si faccia peccato) e che meritano qualche riga di commento.
Perché infatti questo richiamo alla durata degli studi delle scuole estere? Un anno in più in Italia, dove si esce a 19 anni, provoca, dice la ministra, un "peso in termini di competitività". E siccome, pare di capire, le Nazioni globalizzate si poggiano sulla concorrenza, occorre competere, mettendo sul mercato forze giovani, diciottenni, che possono capovolgere i destini del nostro Paese. Prima i nostri studenti raggiungono il diploma, prima possono aiutare a sollevare i destini della Patria, in armi sulle trincee dell'economia col resto del mondo.
Ma si potrebbe pure leggere quella frase nel senso che il "peso in termini di competitività" siano le spese che lo stato deve affrontare per mantenere un anno in più i suoi ragazzi nelle scuole, per cui, invece di fare investimenti "produttivi" e "competitivi" in altri settori, magari strategici per l'economia e l'occupazione, li deve impiega per l'istruzione, impedendo di dirottare risorse preziose altrove.
In ogni caso, tuttavia, sia la lettura: a) e sia la lettura: b) sembrano volere dire che un giorno o l'altro questa questione della durata dell'anno in più della nostra scuola, che inibisce la competitività e che è un peso che non "va presa a cuor leggero" bisogna discuterlo e a fondo.
Se facciamo riferimento, ricordandolo, quando propose il già ministro Profumo, coinvolgendo perfino un gruppo di lavoro su questa precisa materia, sembra proprio che fra non molto la scuola di istruzione secondaria superiore sia condannata a perdere un anno, passando da 5 a 4 anni.

Da: galogero 19/07/2013 11:39:22
si lilllllllllli son un tuo protettottore...

Da: galogero 19/07/2013 11:44:21
x fabrizio notizia già vecchi si piu' aggiornato..

per scoiattolo....la situazione delle superiori di diminuire un anno nn è una novità se ne parlato pure quando c'era profumo nulla di nuovo aggiornati pure tu...

poi se i miei post...riguardo i personale ata precario vengono contestati....sempre...perchè siete dei sapientoni ormai siamo art. 40 per sempre...non cè da discutere piu' nulla...non so' in che ottica vedete le cose certo..siamo messi male...pero' siete troppo tragediatori....sinceramente ogni volta mi siddia fare il vostro piscologo......

Da: lillllli 19/07/2013 11:58:10
non il mio di sicuro

Da: galogero 19/07/2013 12:03:33
lilllli non facciamo chè ti stai innamorando di me ?

Da: galogero 19/07/2013 12:11:38
holiday tu cosa ne pensi...? di qusta intervista della carrozza ? come la interpreti ?.. chiedo un tuo commento..

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Da: lillllli 19/07/2013 12:40:44
piuttosto mi faccio suora

Da: floppinda 19/07/2013 12:43:32
ahahahhahaahh siete proprio come sandra e raimondo ! suor lilllllllllli !

Da: galogero 19/07/2013 13:01:37
non sono una suora non sono una santa mi vuscu u pani all 'acquasanta...

Da: galogero 19/07/2013 13:15:29
Si riapre la partita sulla stabilizzazione dei precari della scuola con almeno tre anni di servizio svolti. Il 18 luglio il combattivo sindacato Anief ha infatti comunicato di aver ottenuto dalla Consulta il rinvio alla Corte di giustizia europea della decisione sulla stabilizzazione di diverse decine di migliaia di precari cosiddetti "storici".
Quando i giochi sembravano praticamente chiusi, a seguito della sentenza negativa 1027 della Cassazione, emessa nel giugno del 2012, ecco che la Corte Costituzionale, con ordinanza n. 207/13, depositata il 18 giugno 2013, ha rimesso ai giudici di Lussemburgo la questione sulla compatibilità della normativa italiana con la direttiva comunitaria in tema di reiterazione dei contratti a termine e assenza di risarcimento del danno per i precari della scuola. Il nodo della questione è uno dei "cavalli di battaglia" dell'Anief: la direttiva comunitaria 1999/70/CE, la quale non ammette deroghe sulle assunzioni a tempo determinato per i precari con almeno 36 mesi di servizio svolto, attraverso il Decreto Legge 70/2011, convertito nella Legge 106 del 12 luglio 2011, che ha permesso all'Italia di aggirare questa indicazione europea.
La scorsa estate, la Cassazione aveva gettato su di loro una doccia fredda sostenendo che la norma nazionale era chiara e che fosse quindi inutile rivolgersi alla Corte di Lussemburgo su possibili conflitti con la norma comunitaria. Ma ora la Consulta riapre le speranze e sposta la partita in Europa.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, "la decisione dei giudici delle leggi è stata saggia, considerata che un'altra ordinanza di remissione, promossa dal giudice del lavoro di Napoli nel gennaio scorso, è pendente alla Corte di giustizia europea". Pacifico ricorda che "sono migliaia i ricorrenti che si sono rivolti all'Anief in questi anni per ottenere giustizia dai tribunali della Repubblica. Molti di essi hanno ottenuto in primo grado risarcimenti fino a 30.000 euro per la mancata stabilizzazione".
Ma si tratta di esiti riguardanti singoli ricorrenti. Quel che occorre per la stabilizzazione di massa - ad avere svolto i tre anni di supplenze potrebbero essere almeno 100mila precari tra docenti e Ata ("Altro che 15mila posti proposti dal ministro Carrozza", commenta Pacifico) - è che il Parlamento vari una norma che abbatta i paletti sinora tirati su per non adottare le indicazioni che provengono dall'Ue. E anche il Governo Letta non è da meno, visto che la nuova proposta di legge europea approvata in Senato non tiene conto né della direttiva comunitaria 1999/70/CE, né della recente procedura d'infrazione attivata dalla Commissione UE contro l'Italia proprio sui precari della scuola. "Il cui testo - conclude il sindacalista Anief-Confedir - rimane secretato persino ai parlamentari della Repubblica". Presto, però, potrebbe trattarsi di un particolare superato dagli eventi.

Da: HolidayEquipe 19/07/2013 16:55:46
INTERESSANTE...
SI VUOLE ORGANIZZARE UNO SCIOPERO DELLA FAME DAVANTI AL MIUR...

Da: Sara57 19/07/2013 17:00:44
Ecco qua ...I biglietti per il circo non sono finiti....altro giiiirrrroooo  altra corsaaaaa.....

SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVII LEGISLATURA --------------------

7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


21ª seduta: mercoledì 24 luglio 2013, ore 15
22ª seduta: giovedì 25 luglio 2013, ore 8,30


ORDINE DEL GIORNO

IN SEDE REFERENTE

Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. PUGLISI ed altri. - Abrogazione dei commi 13, 14 e 15 dell'articolo 14 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in materia di transito del personale docente dichiarato permanentemente inidoneo e di insegnanti tecnico-pratici nei ruoli di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA).
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(316)

2. CENTINAIO. - Abrogazione dei commi 13, 14 e 15 dell'articolo 14 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, in materia di transito del personale docente dichiarato permanentemente inidoneo e di insegnanti tecnico-pratici nei ruoli di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA).
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(728)
- Relatrice alla Commissione PUGLISI.

Ecc...ecc...
Ciao ciao


Da: lillllli 19/07/2013 19:07:27
Tre, infatti, appaiono le questioni sostanziali alla base di tale resistenza: porre fine a qualunque residua forma di stato sociale; licenziare definitivamente il personale precario amministrativo e tecnico; trovare un meccanismo di demansionamento continuo attraverso il quale riposizionare personale in esubero, malato e troppo " vecchio" per stare in classe. Ma l'assedio del parlamento continua e inidonei, precari amministrativi e tecnici, ITP ex enti locali, hanno deciso di ritrovarsi nuovamente in piazza in occasione delle nuove sedute di camera, e senato, slittate al 24 e 25 luglio prossimi. Così, ad un anno esatto dall'inizio della mobilitazione e dello sciopero della fame che ha posto il caso "inidonei" a livello nazionale ed è riuscita a bloccare il provvedimento finale, i lavoratori e lavoratrici si ritroveranno ancora una volta in piazza per gridare il loro fermo no all'intera operazione.
finalmente si iniziano a dire le cose come stanno

Da: lillllli 19/07/2013 19:12:08
...la differenza tra noi  e la grecia? a loro dicono le cose come stanno

Da: HolidayEquipe 19/07/2013 19:36:33
finiamola di fare i perbenisti e gli ipocriti...
diciamo le cose come stanno...

una percentuale di docenti inidonei ci marciano sulla salute,
Con la complicita' dei medici hanno ottenuto l'inidoneita' per grattarsi la panza a vita...
c'e' chi fa l'inidoneo a scuola...e poi fa doppio lavoro per cavoli propri.

come ci sono i falsi invalidi, ci sono i falsi inidonei.
Il problema e' che come in tutte le cose...chi ci va di mezzo è chi sta male veramente.
Ma a prescindere, un po' di pulizia tra gli inidonei andrebbe fatta.
gli inidonei non vanno difesi tutti...solo quelli realmente malati.
e ricordatevi che secondo me c''e gente ch enon ha nemmeno dignita'.
mi rivolgo a quelli che sapendo del transito, hanno richiesto di rientrare a insegnare...
MA CAZZO...TUTTI MIRACOLATI?
IO PIETA' PER CERTA GENTE NON NE HO...PERCHE' IL PREZZO PER QUESTA GENTE LO PAGO ANCHE IO...

Da: lillllli 19/07/2013 19:47:05
quelli che ho conosciuto io erano malati....ma nn escludo quel che dici

Da: Luna.. 19/07/2013 19:53:28
Infatti condivido la in pieno quello che ha scritto Holy..
Ci sono i veri e i falsi..

Da: lillllli 19/07/2013 19:56:32
però l'analisi del fatto che il governo non intende essere il bacino di assistenza ..di assunzione...ma verificando l'invecchiamento della popolazione ..di persone dipendenti dello stato ..stà attuando un piano di esclusione ..di demansionamento..di esclusione (vedi i precari)...nn vi sembra di essere in un tunnel incasinato dove non si comprende ..perchè non vogliono farcelo capire cosa ..sta accadendo?

Da: scoiattoloprecario 19/07/2013 20:11:38
RICORDO A TUTTI CHE GIA' LA CARROZZA VUOLE RIDURRE DI 1 ANNO LA SCUOLA SUPERIORE(LO HA DETTO A CHIARE LETTERE IN UN INERVISTA).
ovviamente l'incontro del 25 luglio(sarà) è rinviato al 2 agosto e poi se ne riparlerà a settembre sempre che non cada il governo tanto la copertura non esisterà mai in 1 anno lo abbiamo visto come ci hanno preso per il culo, PER QUANTO RIGUARDA LA GIUSTIZIA EUROPEA MI SONO INFORMATO CON 2 AVVOCATI PURTROPPO CI VOGLIONO DAI 4 AI 5 ANNI PER AVERE GIUSTIZIA FATTA  ormai i più fortunati saranno art.40 chissà in quale mese visto che le assegnazioni provissorie usciranno forse ai primi di settembre...........lo stao attuale è questo che ci piaccia o no.

Da: Magic Excalibur 19/07/2013 20:21:18
Holiday penso anch'io quello che dici........scoiattolo credimi il tuo.sconforto é di tutti.....ma se accadesse quello che tu pensi non cambiarebbe in meglio a nessuno la propria.vita....io volevo come gli altri la.serenità che ci hanno solo fatto desiderare..mai.avuta.....ribbellati porca.giuda.....io ho litigato con tutto e.tutti nella.scuola dove ho lavorato.quest'anno.....il.precario non vale un kazzo...il lekkino invece si.....x.me devono solo marcire all'inferno tutti sti porci.

Da: galogero 19/07/2013 22:06:13
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 146/2013 con la quale ha rigettato buona parte delle speranze dei precari della scuola in tema di scatti di anzianità, arrivano ora due ordinanze sulla questione stabilizzazione dei precari.
Con una prima ordinanza la numero 206/2013 si affronta la questione di legittimità costituzionale dell'art. 4, comma 1, della legge n. 124 del 1999 e dell'art. 93, commi 1 e 2, della legge prov. Trento n. 5 del 2006 "nella parte in cui consentono la copertura delle cattedre e dei posti di insegnamento, che risultino effettivamente vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre e che rimangano prevedibilmente tali per l'intero anno scolastico, mediante il conferimento di supplenze annuali, in attesa dell'espletamento delle procedure concorsuali per l'assunzione di personale docente di ruolo, così da determinare l'utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato per il perseguimento, da parte dell'Amministrazione datrice, di uno scopo (il contenimento della spesa pubblica) non riconducibile ad una "finalità di politica sociale di uno Stato membro", secondo l'accezione desumibile dalla giurisprudenza della Corte di giustizia".
L'iniziativa è stata intrapresa dal Tribunale di Trento.
La Corte Costituzionale affermerà che la generale preclusione della possibilità di trasformare i contratti a tempo determinato nel settore pubblico in contratti a tempo indeterminato è stata specificamente ribadita per il settore scolastico con l'inserimento - previsto dall'art. 1, comma 1, decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134 (Disposizioni urgenti per garantire la continuità del servizio scolastico ed educativo per l'anno 2009/2010), convertito con modifiche dall'art. 1, comma 1, della legge 24 novembre 2009, n. 167 - del comma 14/bis nell'art. 4 della legge n. 124 del 1999, secondo il quale i contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze di cui ai commi 1, 2 e 3 del medesimo articolo "possono trasformarsi in rapporti di lavoro a tempo indeterminato solo nel caso di immissione in ruolo".
Preciserà che il successivo art. 9, comma 18, del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70 (Semestre Europeo - Prime disposizioni urgenti per l'economia), convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, della legge 12 luglio 2011, n. 106 - disposizione della quale fa menzione anche il giudice a quo - nell'aggiungere il comma 4/bis all'art. 10 del D.L.gs. n. 368 del 2001, ha previsto che sono esclusi dall'applicazione di quel decreto "i contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze del personale docente ed ata, considerata la necessità di garantire la costante erogazione del servizio scolastico ed educativo anche in caso di assenza temporanea del personale docente ed ata con rapporto di lavoro a tempo indeterminato ed anche determinato"; che la norma ora richiamata ha altresì stabilito che non trova applicazione, al personale scolastico, l'art. 5, comma 4/bis, del medesimo decreto n. 368 del 2001, che è la disposizione in base alla quale, in caso di reiterazione di contratti a termine, fra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, per un tempo complessivamente superiore ai trentasei mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi, il contratto si considera a tempo indeterminato; che, pertanto, aver sottoposto all'esame di questa Corte le sole disposizioni prima richiamate comporta un'incompletezza della ricostruzione del quadro normativo ed una conseguente inefficacia dell'ipotetica pronuncia di accoglimento ai fini della decisione della domanda giudiziale concretamente posta al Tribunale di Trento, e dichiara la manifesta inammissibilità delle questioni di legittimità costituzionale.
Ma con l'ordinanza successiva, la numero n. 207/2013, i cui quesiti saranno promossi dal Tribunale di Roma e Lamezia Terme (Cz) nel 2012, anche se nella sostanza simili a quelli del Tribunale di Trento, manifesterà un dubbio.
Su circa otto pagine di ordinanza (n. 207/2013) ben quattro sono ricche di argomentazioni che ben lasciano intendere come la Corte Costituzionale fosse orientata negativamente verso i diritti dei lavoratori in tema di stabilizzazione, e l'ordinanza precedente, la numero 206/13 conferma questa tesi, ben quattro pagine che forse serviranno alla Corte di Giustizia Europea, magari con i giusti condizionamenti politici, a blindare quel pronunciamento che la Corte Costituzionale ora non ha osato realizzare, ma sui cui è andata abbastanza vicino.
Prima di entrare nel merito delle argomentazioni, cerchiamo di capire il perché di questa strategia.
La Corte di Giustizia Europea, si è già pronunciata più volte sulle questioni che riguardano gli abusi del contratto a tempo determinato, violazioni dei termini, inesistenza dei termini, delle ragioni obiettive e così via discorrendo, ponendo dei paletti ben chiari e precisi, salvo un caso in cui è possibile derogare ai principi dettati dalla nota clausola articolo 5 punto 1 della direttiva 1999/70/CE e l'accordo quadro ad essa allegato ovvero quando l'esigenza temporanea di personale sostitutivo, prevista da una normativa nazionale, può, in linea di principio, costituire una ragione obiettiva ai sensi di detta clausola (sentenza 26 gennaio 2012, in causa C-586/10, Kucuk, punti 30-31).
Ed ecco che la Corte Costituzionale ben motiva le esigenze obiettive che vorrebbero rispettata questa clausola , con quattro pagine di argomentazioni, e ben ricordando che l'art. 36, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche), dispone che, in ogni caso, "la violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori, da parte delle pubbliche amministrazioni, non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni, ferma restando ogni responsabilità e sanzione. Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative". Tale norma è stata ritenuta dalla Corte Costituzionale rispettosa degli artt. 3 e 97 Cost. (sentenza n. 89 del 2003); e la Corte di giustizia ha affermato che la medesima non è in contrasto con la clausola 5 dell'accordo-quadro sul lavoro a tempo determinato, quando siano previste, "nel settore interessato, altre misure effettive per evitare, ed eventualmente sanzionare, il ricorso abusivo a contratti a tempo determinato stipulati in successione" (ordinanza 1° ottobre 2010, in causa C-3/10, Affatato, punto 51).
Cosa potrebbe accadere se la Corte di Giustizia Europea dovesse affermare che la normativa comunitaria osta ad una normativa come quella italiana in tema di precariato nella scuola?
Stabilizzazioni di massa per i precari ricorrenti, stabilizzazioni d'ufficio per i non ricorrenti in via di autotutela da parte dell'amministrazione che hanno superato i famigerati 36 mesi, in caso contrario partiranno nuovi ricorsi e nuovi danni erariali per lo Stato ma conseguentemente a ciò arriverà una chiara riforma del sistema delle graduatorie che in sostanza comporterebbe un limite temporale per i contratti a tempo determinato detto in breve, non si potrà lavorare nella scuola per un periodo superiore ai 36 mesi,salvo una sola proroga, superato questo periodo o si verrà stabilizzati oppure per quale ragione lo Stato dovrebbe perseverare in una condicio di illecito civile? Paradossi del sistema.
La soluzione più prevedibile potrebbe essere la seguente: la Comunità Europea ha già avviato procedure d'infrazione avverso l'Italia proprio per la situazione del precariato nella scuola, ma nulla è mutato. Con le giuste influenze politiche, specialmente in tempo di austerità, la Corte di Giustizia Europea potrebbe, ricollegandosi alle eccezioni già espresse in passato, legittimare il quadro normativo italiano esistente nel settore della scuola, salvaguardando così da un lato le casse dello Stato, nessuna stabilizzazione di massa troverò luogo, salvo l'accontentino con qualche assunzione, ma cosa da poco rispetto ai numeri reali del precariato, e dall'altro soddisferà la Corte Costituzionale che, come ben ha già anticipato nella sua ordinanza,sia la 206 che la 2017 del 2013, blinderà il suo responso negativo e per anni si porrà la parola fine all'enorme contenzioso in tema di precariato nella scuola.
Fantascienza giuridica?
No, un pensiero critico e doveroso dal punto di vista etico.
Ritornando all'ordinanza di cui si discute, la Corte Costituzionale ha rilevato che "La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali"; e che pertanto un sospettato contrasto tra legge nazionale e norma comunitaria si traduce in una questione di legittimità costituzionale rispetto ai parametri dell'art. 11 e dell'art. 117, primo comma, Cost., integrati e resi operativi dalla norma comunitaria pertinente. Secondo i Tribunali di Roma e di Lamezia Terme, la normativa italiana in tema di contratti a tempo determinato nella scuola, non sarebbe compatibile con il diritto dell'Unione europea, in quanto l'accordo quadro CES, UNICE e CEEP del 28 giugno 1999 sul lavoro a tempo determinato stabilisce che gli Stati membri sono tenuti ad introdurre nelle rispettive legislazioni nazionali norme idonee a prevenire e a sanzionare l'abuso costituito dalla successione nel tempo di tali tipi di contratto; che la legislazione italiana, per il settore scolastico, non contiene né una durata massima dei contratti di lavoro a tempo determinato, né l'indicazione del numero massimo di rinnovi possibili. La Corte Costituzionale tra le varie cose ricorda anche che per il personale della scuola, l'art. 10, comma 4/bis, del D.lgs. n. 368 del 2001, di attuazione della direttiva che qui interessa, esclude che le disposizioni del decreto, che prevedono per il pubblico impiego il risarcimento del danno in caso di abusiva reiterazione dei contratti a termine, si applichino in relazione ai contratti a tempo determinato stipulati per il conferimento delle supplenze del personale scolastico docente e ata (amministrativo, tecnico ed ausiliario), dato che la necessità di procedere, per le supplenze nell'ambito del settore scolastico, alla stipula di contratti a tempo determinato, anche ripetuti nel tempo, risponde ad esigenze peculiari ed insopprimibili di quel settore;che, di conseguenza, pur avendo la Corte di giustizia già pronunciato varie sentenze sull'argomento, appare necessario chiedere alla medesima Corte in via pregiudiziale l'interpretazione della clausola 5, punto 1, della direttiva n. 1999/70/CE, in rapporto alla questione sottoposta a questa Corte per il giudizio di legittimità costituzionale, poiché sussiste un dubbio circa la puntuale interpretazione di tale disposizione comunitaria e la conseguente compatibilità della normativa nazionale sin qui illustrata.
In cosa consiste il dubbio della Corte Costituzionale?
Se la clausola 5, punto 1, dell'accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, allegato alla direttiva del Consiglio 28 giugno 1999, n. 1999/70/CE debba essere interpretata nel senso che osta all'applicazione dell'art. 4, commi 1, ultima proposizione, e 11, della legge 3 maggio 1999, n. 124 (Disposizioni urgenti in materia di personale scolastico) - i quali, dopo aver disciplinato il conferimento di supplenze annuali su posti "che risultino
effettivamente vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre", dispongono che si provvede mediante il conferimento di supplenze annuali, "in attesa dell'espletamento delle procedure concorsuali per l'assunzione di personale docente di ruolo" - disposizione la quale consente che si faccia ricorso a contratti a tempo determinato senza indicare tempi certi per l'espletamento dei concorsi e in una condizione che non prevede il diritto al risarcimento del danno; se costituiscano ragioni obiettive, ai sensi della clausola 5, punto 1, della direttiva 28 giugno 1999, n. 1999/70/CE, le esigenze di organizzazione del sistema scolastico italiano come sopra delineato, tali da rendere compatibile con il diritto dell'Unione europea una normativa come quella italiana che per l'assunzione del personale scolastico a tempo determinato non prevede il diritto al risarcimento del danno.
Non si parla dunque nello specifico del superamento del periodo massimo consentito quali i 36 mesi, non si parla del fatto che nel nostro ordinamento non sussiste, per quanto concerne i contratti a tempo determinato nel settore pubblico, una sanzione specifica che possa disincentivare l'amministrazione pubblica a ricorrere in modo abusivo a tale forma di contratto, ma si attiene a questioni di principio generale.

Da: Mecotek 20/07/2013 00:14:10
Ma quale stabilizzazione........
Con la proposta di diminuzione di 1 anno di scuola superiore sai quanti posti saltano.........
altri tagli alla scuola celate dalle "buone" intenzioni...........
prrrrrrrrrr :P

Da: Precario scuola 20/07/2013 06:25:08
La senatrice Alessia Petraglia, capogruppo dei senatori di Sinistra, Ecologia e Liberta' in commissione Istruzione ha commentato favorevolmente la decisione della Corte Costituzionale di rimettere alla Corte di Giustizia Europea la vertenza sulla stabilizzazione dei precari della scuola, con un "ma".

''Bene ha fatto la Corte Costituzionale a rimettere alla Corte di Giustizia Europea la vertenza sulla stabilizzazione dei precari della scuola ma la nostra preoccupazione resta, perché il ministro ha riconfermato che i dati del turnover rimangono limitati a sole 59.000 unità nei prossimi quattro anni e in particolare per il 2013/2014 non sono ipotizzabili più di 15.000 assunzioni tra docenti ed ATA, a causa degli effetti della riforma Fornero sui requisiti pensionistici''.

''Si tratta di numeri limitatissimi al confronto degli oltre 130.000 supplenti attualmente in servizio e dei posti messi a concorso - ha aggiunto -. Stabilizzare i posti di lavoro per dare serenità non solo ai docenti precari, ma anche alle scuole e alle famiglie. Al primo settembre 2013 i posti liberi in organico di diritto saranno 29.523. Se si procedesse a stabilizzare tutti i posti oggi conferiti fino al 30 giugno sia per il personale docente che ATA, ci sarebbero subito le condizioni per stabilizzare 105.930. Ci sono già le condizioni perche' la scuola - ha concluso Petraglia - non sia più un'enclave di precariato''.

Da: galogero 20/07/2013 09:02:21
giorno forumu..leggendo i post tutti abbiamo ragione....nel commentarli...so solo chè il sangue ci sta diventando acqua...

riguardo il commento di holiday..non è una novita...gli inidonei non sono tutti con patologie gravi....attenzione non scaturiamo un altravolta la guerra tra poveri..non è il momento.. la tensione tra noi ata e inidonei già e alta..quindi..meglio certe si tuazioni certi sfoghi  non scriverli tanto sappiamo come funzionano le cose  in italia ..si lavora sempre per fottere il prossimo..

Da: galogero 20/07/2013 09:08:31
fratello holiday pur vero chè la morale  alcune volte me la dovrei fare io nei miei commenti un po' scurrili a causa di stonate\i.....pero' dai non mettiamo benzina nel fuoco.... perchè si scaturisce na guerra tra poveri tu sai benissimi chè noi per fare guerre siamo bravissimi hahahhaa

Da: galogero 20/07/2013 09:23:14
Al Parlamento la questine dei docenti idonei ad altri compiti annaspa. Docenti ed ATA coinvolti protestano.

Il 16 luglio presso la VII commissione cultura si è ancora discusso dei docenti inidonei, ma siamo ancora lontani dal raggiungimento di una soluzione.

Il cosiddetto "decreto della vergogna", al centro delle polemiche, vorrebbe il transito forzato dei docenti inidonei fuori ruolo della scuola e dei titolari nelle classi di concorso C999 e C555 nei ruoli del personale ATA. Con grave danno per gli ATA precari.

Per tali ragioni la FLCGIL ha presentato diffida legale ai due Ministeri (Miur e Mef) per cancellare, si legge nel comunicato "questa norma illegittima ed indecente perché attacca contemporaneamente il diritto alla salute, la professionalità di docenti e ATA e la funzionalità dei servizi scolastici. Il nostro obiettivo è ottenere la soppressione tout court di questa disposizione."

Da: galogero 20/07/2013 09:25:13
RAGà PUNTUALE IL COPIA INCOLLA MENSILE DELLA CGIL

Da: HolidayEquipe 20/07/2013 09:38:55
hehehe cgil salerno. Una AA era presente all'incontro di ieri alla cgil salerno...
Quando la sindacalista ha detto che da 3 anni si battono per scongiurare il transito, la collega ha alzato la mano :"ma davvero?...non ce ne siamo accorti" hahaha

Da: galogero 20/07/2013 10:33:13
hahahah

Da: HolidayEquipe 20/07/2013 11:01:05
che poi pensavo...dopo aver trovato le coperture, serve la riformulazione degli emendamenti e il voto in parlamento...
Penso che escludendo ulteriori tagli al personale nella spending 2, escludendo la caduta del governo per condanna berlusconi, potremmo farcela entro natale

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