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Dirigenti scolastici - Discussione generale fino al 2012
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Da: Form. 10/01/2012 23:21:24
secondo me dovremmo scorrere gli alrgomenti e trovare quello che sappiamo di meno. Poi lo proponiamo qui e lo svipuppiamo insieme. Ora però non saprei.

Cari amici "dilettanti allo sbaraglio" : buona notte!

Alla saetta: scarica a terra prima di venire qui!
Ciao!

Da: lalas10/01/2012 23:21:29
sì, mi piace conversare con tutti ed è per questo che fin da piccola ho avuto una predisposizione alle lingue straniere, ma il liceo linguistico statale nella mia città non c'era. comunque, vi saluto, alla prossima. laura

Da: imma810/01/2012 23:21:36
Buonanotte a tutti, zzz...zzz vado a nanna.
Buona vita a tutti

Da: machimmofafa 10/01/2012 23:22:30
...io partirei...partirei...vista la vicinanza con gli scrutini, dalla valutazione

Da: machimmofafa 10/01/2012 23:23:41
ok, prima dello svenimento, vado nel bunker...a demén

Da: Groviera10/01/2012 23:24:21
Vado anch'io.
Form potremmo

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: evakant10/01/2012 23:24:26
Groviera
io di pedagogia non so nulla...x tutto il resto mi posso organizzare. Pensiamoci e domani il primo che si collega lancia l'imput.

Da: alesil 10/01/2012 23:25:35
Machi

Allora fai una ricerca sul problema che mi hanno posto oggi: le assenze per allenamenti sportivi a livello nazionale devono essere computate?

Da: evakant10/01/2012 23:27:10
Input
alesil
Vanno computate ma rientrano nelle deroghe

Da: Val 6610/01/2012 23:27:32
Fino a quando si possono dichiarare i titoli?

Da: machimmofafa 10/01/2012 23:28:05
ok alesil
preparo la risposta

Da: alesil 10/01/2012 23:28:24
Evakant

Ho risposto così anche io, ma se superano i due mesi?

Da: alesil 10/01/2012 23:29:32
Evakant

Il problema e' che nel pof del mio Istituto non e' stato definito un limite preciso

Da: alesil 10/01/2012 23:31:26
Altro quesito:

Chi stabilisce i criteri per la graduatoria interna?

Da: mauritius10/01/2012 23:32:09
AREA- Unione Europea, le sue politiche e i suoi Programmi in materia di istruzione e formazione, i sistemi formativi e gli ordinamenti degli studi in Italia e nei paesi dell'Unione europea, con particolare riferimento al rapporto tra le autonomie scolastiche e quelle territoriali e ai processi di riforme
ordinamentali in atto
•    Attraverso la strategia di Lisbona, l'Unione europea si è prefissa l'obiettivo di diventare l'economia più competitiva del mondo entro il 2010
•    Quale trattato è attualmente in vigore: il trattato di Lisbona
•    Nell'Unione europea il settimo programma quadro 2007-2013 rappresenta uno strumento fondamentale:  della politica comunitaria di ricerca
•    Quale è un fondo strutturale ?  il Fondo europeo di sviluppo regionale
•    Pareri e raccomandazioni delle istituzioni comunitarie sono vincolanti per gli Stati membri ?   mai
•    La Corte europea dei diritti dell'uomo è una istituzione del Consiglio d'Europa
•    Che cosa si intende con «libro bianco» nel gergo comunitario ?  documenti che contengono proposte di azione comunitaria in un settore specifico
•    Il principio di sussidiarietà si applica:  ai settori di competenza concorrente o condivisa tra Comunità e Stati membri
•    Da chi è composto il COREPER?  dai rappresentanti diplomatici  nazionali presso le Comunità
•    Nell'Unione europea, le comunicazioni sono normalmente adottate:  dalla Commissione
•    Il Consiglio d'Europa  è un'organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia e i diritti dell'uomo
•    In ambito comunitario, la politica dell'immigrazione è materia di competenza  condivisa
•    Autorità nazionali per l'Italia del "Programma per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita" sono  MIUR e Ministero del Lavoro
•    L'Agenzia nazionale per l'Italia di "Leonardo da Vinci" è presso ISFOL
•    L'Agenzia nazionale per l'Italia di "Comenius" è presso  Ansas/Indire
•    Un progetto di partenariato "Comenius" ha una durata di  due anni
•    La mobilità individuale degli alunni delle scuole nell'ambito di Comenius può essere realizzata solo tra istituti che abbiano già realizzato un partenariato Comenius
•    Un progetto di partenariato Comenius può essere basato su un accordo  bilaterale o multilaterale
•    I partenariati Comenius Regio promuovono attività di cooperazione transnazionale tra due autorità educative locali o regionali di due diversi Paesi europei partecipanti a LLP
•    La durata di un partenariato Comenius Regio  è biennale
•    Nell'ambito dei partenariati Comenius, per numero di mobilità si intende  il numero delle persone che si spostano all'estero nell'arco del periodo di attività
•    La formazione degli insegnanti nell'ambito di LLP è prevista in "Comenius" e "Grundtvig"
•    Nell'ambito di LLP cosa sono i "TOI"?  progetti di trasferimento dell'innovazione
•    "Leonardo da Vinci" è il sottoprogramma destinato principalmente a  sostenere il miglioramento della qualità e dell'innovazione nei sistemi, negli istituti e nelle prassi di istruzione e formazione professionale
•    La mobilità in "Leonardo da Vinci" può riguardare  persone in formazione professionale iniziale
•    Eurydice è la rete di informazione sull'istruzione in Europa
•    Il Consiglio europeo  non esercita funzioni legislative
•    Il Fondo sociale europeo è  un fondo strutturale
•    Nel caso di conflitto tra diritto comunitario e diritto nazionale  il diritto comunitario prevale
•    Nell'U.E. il Comitato delle regioni  è un organo consultivo
•    Quale documento del dispositivo EUROPASS è possibile compilare personalmente e autonomamente? EUROPASS passaporto delle lingue
•    I programmi d'insegnamento  Rientrano nella competenza nazionale
•    Chi si pronuncia sul contrasto tra norme europee e norme nazionali?  La Corte di Giustizia europea
•    Cosa vuol dire la sigla PESC?  Politica estera e di sicurezza comune
•    La Carta di Nizza raggruppa i seguenti principi in materia di diritti  Dignità, libertà, giustizia, cittadinanza, solidarietà, uguaglianza
•    Quale documento raccoglie unitariamente i diritti civili, politici, economici e sociali dei cittadini europei ? Carta dei diritti fondamentali dell'UE
•    Qual è la circoscrizione amministrativa attraverso cui il Ministero dell'istruzione francese organizza i servizi decentrati a livello regionale?  L'Académie
•    Quanti anni dura l'istruzione obbligatoria in Francia?  10 anni (dai 6 ai 16 anni di età)
•    Al termine di quale classe si conclude l'istruzione obbligatoria in Francia?  Al termine della classe seconde (primo anno dell'istruzione secondaria superiore)
•    Da quale dei seguenti corpi ispettivi viene effettuata la valutazione del funzionamento delle scuole primarie francesi?  Dagli ispettori dell'educazione nazionale (IEN - Inspecteurs de l'Education Nationale)
•    Chi è responsabile della definizione dei programmi scolastici in Francia?  Il Ministero dell'istruzione
•    A quale livello di istruzione corrisponde il collège francese?  Istruzione secondaria inferiore
•    Quale tra questi organismi è un organo consultivo del Ministero dell'istruzione francese?  L'Haut Conseil de l'éducation
•    Qual è il diploma rilasciato al termine degli studi di lycée in Francia?  Il Baccalauréat
•    Il socle commun de connaissances et de compétences è:  Una base comune di conoscenze e competenze che gli alunni francesi devono acquisire al termine della scolarizzazione obbligatoria
•    Quale tra i seguenti soggetti non è membro dell'équipe direttiva degli istituti secondari (EPLE - Etablissements publics locaux d'enseignement) francesi?  Il professeur principal
•    Nel sistema educativo francese, a quale diploma corrisponde il primo livello di qualifica professionale che ha come obiettivo primario l'accesso al mondo del lavoro?   Al certificato di attitudine professionale  (CAP)
•    Che cosa sono le classes d'initiation (CLIN) nel sistema educativo francese?   Classi che accolgono alunni immigrati nuovi arrivati non francofoni prima dell'inserimento nei corsi dell'istruzione ordinaria
•    I risultati individuali degli alunni della scuola primaria francese nelle valutazioni standardizzate a livello nazionale sono comunicati a:  Insegnanti e genitori
•    Gli insegnanti francesi del livello primario sono valutati da:  Gli ispettori dell'educazione nazionale (IEN - Inspecteurs de l'Education Nationale)
•    In quale dei seguenti paesi l'obbligo di istruzione si conclude al diciottesimo anno di età?  Ungheria e Paesi Bassi
•    In quale dei seguenti paesi l'ultimo anno dell'istruzione pre-primaria è obbligatorio?  Ungheria
•    Quale dei seguenti paesi ha il ciclo dell'obbligo organizzato in una struttura unica?  Repubblica ceca
•    Da chi è stato messo a punto il sistema internazionale di classificazione standard dell'istruzione (ISCED)? Unesco
•    Quale tra i seguenti soggetti è il principale responsabile dell'offerta di istruzione e formazione in Finlandia?  La municipalità
•    Qual è il livello amministrativo responsabile dell'assunzione degli insegnanti francesi dell'istruzione primaria e secondaria?  Il livello centrale per entrambe le tipologie di insegnanti
•    Qual è l'organo deliberante e consultivo degli istituti secondari (EPLE - Etablissements publics locaux d'enseignement) francesi?   Il Conseil d'administration
•    Negli istituti secondari francesi, gli assistenti educativi di supporto all'équipe didattica, in particolare per quello che concerne la sorveglianza degli alunni e l'accoglienza e l'integrazione degli alunni handicappati, sono reclutati da:   Il capo di istituto
•    Qual è il livello amministrativo responsabile dell'assunzione degli insegnanti portoghesi dell'istruzione primaria e secondaria?  Il livello centrale per entrambe le tipologie di insegnanti
•    In Ungheria, la formazione in servizio degli insegnanti del livello primario e secondario è:  Obbligatoria
•    Nell'ambito del sistema di istruzione e formazione francese, che cosa è l'ONISEP?  Un organismo pubblico che offre informazione e orientamento per i giovani sui percorsi formativi e sulle professioni
•    Quasi tutti i paesi europei prevedono forme di valutazione esterna delle scuole dell'istruzione obbligatoria e più di un terzo ne pubblica sistematicamente i risultati. Quali delle seguenti affermazioni è corretta per il Portogallo?   È prevista la pubblicazione sistematica dei risultati dei singoli istituti scolastici
•    La certificazione di fine studi secondari superiori in Francia viene rilasciato sulla base: di prove finali esterne
•    Quali sono i membri che compongono il Conseil pédagogique nei lycées francesi?   Il capo di istituto, almeno un professeur principal di ciascun livello di istruzione, almeno un professore per ambito disciplinare e un conseiller principal d'éducation
•    A chi spetta l'ultima parola in merito all'ammissione al primo anno del livello primario della scuola ungherese (altalános iskola)?   Al capo di istituto
•    Quale tra le seguenti materie non è prevista nei programmi scolastici della scuola primaria francese?  Religione
•    In quale dei seguenti gruppi di paesi i bambini che non sono giudicati pronti per iniziare la scuola primaria vengono iscritti in classi cosiddette di transizione?   Repubblica ceca, Germania, Austria
•    In quale di questi paesi il capo di istituto dura in carica 4 anni rinnovabili per ulteriori 4 anni?   Spagna Rispetto alle Comunità Autonome della Spagna che hanno una seconda lingua ufficiale, quale delle seguenti affermazioni è esatta?    Il Ministero definisce il 55% del curricolo e il restante 45% è demandato alla singola Comunità Autonoma
•    In Spagna, gli apprendimenti degli alunni sono valutati esternamente attraverso test standardizzati. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? Ci sono due rilevazioni distinte, una organizzata a livello nazionale, anche in collaborazione con le Comunità Autonome, e una organizzata a livello di singola Comunità Autonoma
•    Per quanto riguarda la valutazione esterna delle scuole in Spagna, quale delle seguenti affermazioni è corretta? La valutazione esterna delle scuole è condotta dall'Ispettorato educativo (Inspección Educativ di ogni Comunità Autonoma secondo un piano di valutazione stabilito dalla Comunità stessa
•    In Spagna, dopo aver concluso l'istruzione secondaria obbligatoria, gli studenti possono scegliere fra diversi percorsi. Quale fra le seguenti opzioni non esiste?   Il Bachillerato di tipo professionale
•    Con riferimento al numero di esami conclusivi dei diversi livelli di istruzione sostenuti dagli studenti, quale fra le seguenti affermazioni è esatta?  In Spagna, gli studenti non sostengono un esame conclusivo né al termine dell'istruzione secondaria inferiore, né al termine dell'istruzione secondaria superiore generale
•    In Spagna, l'educazione prescolare è parte del sistema educativo e ha una durata di 6 anni (0-6 anni di età)
•    In quale di questi paesi è espressamente previsto dalla normativa vigente che la formazione in servizio possa essere svolta all'estero?  Ungheria
•    In Spagna, la Educación Secundaria Obligatoria (ESO) ha la durata complessiva di  4 anni
•    In quale dei seguenti paesi la lingua latina è una delle materie facoltative previste nel curricolo a livello di istruzione secondaria inferiore?   Spagna
•    In Portogallo, l'orario settimanale a livello secondario inferiore è costituito da lezioni della durata di 90 minuti
•    In Spagna, a quali delle seguenti categorie appartengono gli 'alunni con un bisogno specifico di supporto educativo'?  alunni con bisogni educativi speciali, alunni particolarmente dotati e alunni immigrati
•    In Spagna a cosa hanno diritto gli alunni che provengono da situazioni di svantaggio socio-economico? Borse di studio e aiuti economici per compensare lo svantaggio
•    In quale dei seguenti casi, in Spagna, gli alunni con bisogni educativi speciali frequentano istituti speciali diversi da quelli ordinari?  Esclusivamente nel caso di alunni con disabilità particolarmente gravi che richiedono strutture e sostegno adeguati
•    In Spagna, cosa sono i centros concertados?  scuole private finanziate con fondi pubblici sulla base di accordi con le autorità educative locali
•    In Spagna, cosa sono le Enseñanzas de régimen especial?  Percorsi di istruzione nei settori delle arti, della musica, della danza, delle lingue e dello sport
•    In Spagna, cosa è il proyecto educativo?  Il documento in cui la scuola descrive il proprio piano formativo
•    Fra i seguenti candidati alla selezione per la nomina a capo di istituto in una scuola spagnola, a chi viene data la priorità?  A un insegnante della scuola per la quale si seleziona il capo di istituto
•    In Spagna, dopo aver passato la selezione per la nomina a capo di istituto, cosa occorre fare per avere la nomina definitiva? Seguire un programma di formazione iniziale organizzato a livello di Comunità Autonoma
•    Le scuole inglesi sono ispezionate periodicamente dagli ispettori dell'OfSTED (Office for Standards in Education). Come viene diffuso il rapporto con i risultati dell'ispezione? Viene pubblicato in versione integrale sul sito dell'OfSTED ed è disponibile a chiunque
•    Il capo d'istituto nel sistema educativo francese può rimanere nello stesso istituto per un periodo limitato, dopo di che deve chiedere di essere trasferito. Qual è il periodo massimo di permanenza del dirigente in uno stesso istituto?   9 ANNI
•    Il capo d'istituto nel sistema scolastico francese può chiedere il trasferimento di sede solo dopo un periodo di effettivo servizio nella stessa scuola. Qual è la durata di questo periodo?   Almeno 3 anni
•    In che cosa consiste il programma inglese National Professional Qualification for Headship?  E' un corso di qualificazione obbligatorio per accedere alla dirigenza scolastica
•    In che cosa consiste TALIS (Teaching And Learning International Survey)?  E' una ricerca comparativa condotta dall'OCSE in diversi paesi europei ed extra-europei sull'insegnamento e l'apprendimento
•    In che cosa consiste il progetto PISA (Project for International Student Assessment)?  E' una ricerca comparativa ricorrente condotta dall'OCSE in diversi paesi europei ed extra-europei per valutare il livello di alfabetizzazione degli allievi di 15 anni
•    Alcune scuole in Inghilterra vengono considerate come in "special measures" (misure speciali). Che cosa significa questo? Si tratta di scuole dove, nella loro visita, gli ispettori hanno riscontrato aspetti deboli nel funzionamento e nell'efficacia. La scuola sarà monitorata e ri-ispezionata a breve per controllare le evoluzioni
•    In Francia i capi d'istituto sono responsabili della valutazione dei docenti delle scuole secondarie  Sì ma solo per quanto riguarda il comportamento generale del docente, la componente didattica e disciplinare dell'azionedell'insegnante viene valutata dagli ispettori
•    Il concetto di "alfabetizzazione" è centrale nella riflessione educativa ed è a fondamento di importanti indagini quali il progetto PISA (Project for International Student Assessment) cui i paesi europei partecipano. Quali di queste definizioni è più vicina all'idea di alfabetizzazione utilizzata in PISA?  E' un processo evolutivo continuo in cui si catalizzano tutti i successivi apprendimenti - formali e non formali - dell'individuo, nonché le sue esperienze come membro attivo di un gruppo sociale
•    Il sistema 'duale' fa parte degli ordinamenti di tutti i seguenti Paesi europei, tranne uno. Di quale Paese si tratta?   Francia
•    In quale dei seguenti Paesi europei il sistema "pubblico" di istruzione è organizzato e offerto soprattutto da soggetti privati?  Olanda
•    Completare in modo concettualmente corretto: In relazione all'implementazione degli standard formativi per l'istruzione primaria e secondaria in Germania…  le Länder sono impegnate a sviluppare dei sistemi di somministrazione di test per valutare il raggiungimento degli standard formativi
•    Nel 2006 la Conferenza Permanente dei Ministri ha deciso di adottare una strategia pluriforme per il monitoraggio della qualità del sistema educativo in Germania, che comprende quale dei seguenti elementi? la partecipazione alle indagini internazionali sugli apprendimenti degli alunni (tipo PISA, TIMSS, PIRLS)
•    In Germania, i capi d'istituto vengono selezionati e nominati in quale dei seguenti modi?  A tutti gli effetti le selezioni e nomine vengono effettuate centralmente a livello di ogni singola Land
•    In Germania, gli alunni che completano con successo il proprio percorso obbligatorio di istruzione secondaria ottengono una certificazione valida a quale livello?   Federale
•    In Germania, all'interno del previsto controllo del servizio prestato, gli insegnanti, in quanto dipendenti pubblici, sono sottoposti in determinate occasioni a valutazione da parte di quale Organismo? l'Ispettorato
•    In Spagna, in quali momenti del percorso scolastico degli alunni sono obbligatorie le valutazioni diagnostiche generali nell'istruzione primaria e secondaria?  al termine del secondo ciclo dell'istruzione primaria e al termine del secondo anno dell'istruzione secondaria obbligatoria
•    Di quanti cicli è formata l'istruzione primaria in Spagna?   3
•    Quale delle seguenti affermazioni è corretta per quanto riguarda l'istruzione degli alunni con bisogni educativi speciali in Germania?  circa l'80% degli alunni con bisogni educativi speciali frequentano scuole
Speciali
•    Completare in modo concettualmente corretto: In Olanda, l'ispezione degli istituti scolastici, per controllare la qualità dell'istruzione impartita, avviene…. sempre a partire dall'autovalutazione effettuata dal particolare istituto scolastico
•    Che cosa è CITO?   l'acronimo dell'istituto nazionale olandese per la misurazione degli apprendimenti e dei risultati dell'istruzione
•    Nella Repubblica Ceca, il capo d'istituto può partecipare solo su invito alle riunioni di quale dei seguenti Organi scolastici?   il consiglio scolastico, o Åškolska rada
•    Nella Repubblica Ceca, il reclutamento degli insegnanti avviene a quale livello?  al livello del singolo istituto scolastico, tramite il reclutamento effettuato dal capo d'istituto
•    Completare in modo concettualmente corretto: In Germania, di norma, il capo d'istituto … ha un carico orario di insegnamento, diminuito in funzione delle sue responsabilità
•    In Svezia, come avviene la distribuzione del numero minimo di ore di lezione stabilite per il curricolo obbligatorio?  ogni istituto scolastico decide autonomamente il numero di ore di lezione per settimana e la durata della giornata scolastica
•    Quali delle seguenti affermazioni è corretta per quanto riguarda la valutazione degli insegnanti in Finlandia?  In Finlandia non vi è una diretta o esplicita valutazione degli insegnanti e del loro insegnamento
•    Nell'ambito dei percorsi liceali  sono possibili, a partire dal secondo biennio, percorsi in partnership con le università, le istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, l'istruzione tecnica superiore e l'istruzione e formazione tecnica superiore
•    Nell'ambito dei percorsi liceali   possono essere attivati, a partire dal secondo biennio, percorsi di alternanza scuola-lavoro
•    Il percorso del liceo linguistico è l'unico che prevede, ordinamentalmente, lo studio di due discipline non linguistiche in due distinte lingue straniere
•    In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89   la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, al 30 per cento nel secondo biennio e al 20 per cento nel quinto anno
•    In base al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89  l'istituzione scolastica, se rispetta le modalità di esercizio della quota di autonomia dettate dall'articolo 10, comma 1 lettera c del predetto decreto, è libera di modificare i quadri orari
•    La valutazione periodica e finale degli apprendimenti nei percorsi liceali  è effettuata secondo quanto previsto dall'articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 e successive modificazioni, dall'articolo 2 del decreto legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169 e dal decreto del Presidente della repubblica 22 giugno 2009, n. 122
•    L'istituzione di sezioni di liceo musicale, in prima attivazione,  è subordinata alla stipula di apposita convenzione con i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati ai sensi dell'articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999 n. 508
•    Quali sono gli elementi che devono essere previsti in una convenzione tra un conservatorio, un istituto musicale pareggiato e una istituzione scolastica, ai fini dell'istituzione di una sezione di liceo musicale?  Le modalità di organizzazione e svolgimento della didattica e di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nelle discipline musicali previste dal piano degli studi. La convenzione può ricomprendere e normare altri aspetti, liberamente scelti e pattuiti tra istituzione scolastica e Istituzione AFAM
•    Quali sono gli elementi che devono essere previsti in una convenzione tra l'Accademia nazionale di danza e una istituzione scolastica, ai fini dell'istituzione di una sezione di liceo coreutico?  Il decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89 non prevede alcun contenuto specifico
•    Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89,  è articolato in una breve premessa, nell'elenco dei risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi liceali e nell'elenco dei risultati di apprendimento dei distinti percorsi liceali
•    Il profilo educativo, culturale e professionale di cui all'allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, elenca alcuni aspetti del lavoro scolastico, specificando che detto elenco è orientativo, ma i punti che prevede sono "fondamentali e imprescindibili"
•    Il piano degli studi del liceo scientifico, opzione scienze applicate,   non prevede che all'insegnamento di Matematica sia demandato anche l'insegnamento di informatica al primo biennio
•    Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali  sono state adottate attraverso un decreto ministeriale
•    Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per ciascuna disciplina prevedono delle linee generali che comprendono una descrizione delle competenze attese alla fine del percorso e gli obiettivi specifici di apprendimento relativi a ciascun biennio e all'ultimo anno
•    Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei  sono vincolanti. Le istituzioni scolastiche e gli insegnanti sono chiamati a integrarle e arricchirle, ma non possono prescinderne
•    Qual è il rapporto tra le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei e il profilo educativo, culturale e professionale?  Il secondo costituisce il preambolo alle prime. I due provvedimenti vanno letti insieme, in quanto si integrano a vicenda
•    La nota introduttiva alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei individua la lingua e la letteratura italiana, la lingua e la cultura straniera, la matematica, la storia e le scienze quali discipline cardine comuni con l'istruzione tecnica e professionale
•    Quali sono, in base alla nota introduttiva alle Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, i criteri costitutivi delle Indicazioni medesime?   L'indicazione dei nuclei fondanti e dei contenuti imprescindibili delle discipline, la rivendicazione dell'unitarietà della conoscenza, l'enfasi sulla necessità di costruire un profilo coerente e unitario dei processi culturali attraverso il dialogo tra le discipline, la competenza linguistica nell'uso dell'italiano come obiettivo proprio di tutti gli insegnamenti, la possibilità di essere riviste periodicamente
•    Per quali discipline le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei  hanno adottato linee generali e competenze e obiettivi identici per tutti i percorsi liceali?  Lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, lingua e cultura straniera 1
•    Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la lingua e la cultura straniera hanno adottato il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue, fissando al livello B2 il livello di padronanza minimo da acquisire nella Lingua e cultura straniera 1 per tutti i percorsi
•    Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento per i licei, per quanto riguarda la lingua e letteratura italiana  prevedono nel primo biennio anche lo studio di testi di autori greci e latini e, alla fine del primo biennio, lo studio delle prime espressioni della letteratura italiana
•    La relazione illustrativa al decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89  sottolinea come dato acquisito la pari dignità tra i percorsi del sistema dell'istruzione secondaria superiore (licei, istituti tecnici e istituti professionali) e del sistema dell'istruzione e formazione professionale
•    La relazione illustrativa al decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89  demanda alle istituzioni scolastiche, attraverso il Piano dell'offerta formativa, la ricerca progettuale e l'elaborazione di specifici progetti culturali chiamati a integrare i requisiti e le indicazioni previsti dallo Stato e a declinarli a seconda delle specificità del territorio, delle esperienze svolte e delle eccellenze presenti al loro interno
•    La relazione illustrativa al decreto del Presidente della repubblica 15 marzo 2010, n. 89 individua tra gli aspetti generali del riordino del sistema dei licei   il superamento della frammentazione dei percorsi di studio, delimitando un quadro orario atto all'approfondimento delle discipline e mirato al possesso di una solida cultura comune, costituita da alcuni pilastri (l'italiano, lamatematica, le scienze, la filosofia, la storia dell'arte), su cui poggiano le materie più specificamente di indirizzo
•    Con il Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007… si dettano i criteri generali per il conferimento dell'autonomia ai Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti
•    In base agli artt.1 e 2 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007 l'autonomia è conferita ad un Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti: secondo i criteri e i parametri previsti dalla normativa vigente in relazione all'utenza dei centri con il riconoscimento di un proprio organico
•    Quali utenti possono iscriversi ai percorsi organizzati dai Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti e previsti dagli art. 3 e 4 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007?   adulti privi del livello culturale e/o titolo di studio corrispondente a ciascun tipo di percorso attivato e immigrati che intendano apprendere la lingua italiana per la loro integrazione linguistica e sociale
•    Secondo il testo dell'art. 9 del Decreto del Ministro dell'Istruzione del 25 ottobre 2007 come dovrebbe essere costituito l'organico di base di un Centro Provinciale per l'Istruzione degli Adulti salvo possibili integrazioni? Da gruppi di 10 docenti ogni 120 adulti iscritti
•    Secondo il punto 7.4 dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, a chi spetta la pianificazione e la programmazione dell'offerta formativa integrata rivolta agli adulti?  Alla regione che istituisce un apposito comitato regionale
•    Secondo il punto 7.6 dell'Accordo Stato Regioni del marzo 2000, come si caratterizza il modello formativo destinato agli adulti?   Deve essere strutturato in percorsi aperti e flessibili caratterizzati da moduli, finiti in sé, adattabili alle esperienze ed esigenze dell'adulto che rientra in formazione
•    La Legge 18 dicembre 1997, n. 440 disciplina… l'istituzione di un Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi con cui possono essere finanziate le attività di Istruzione degli Adulti
•    Secondo il testo dell'art. 1 della Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, chi ha la facoltà di istituire un CTP?   Il provveditore agli studi, sentito il Comitato Provinciale per l'istruzione dell'età adulta
•    Secondo il testo dell'art. 10 della Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, chi presiede il Comitato Provinciale per l'istruzione dell'età adulta?  Il provveditore agli studi
•    Secondo il testo dell'art. 1 dell'OM 455/97, qual è il riferimento didattico ed amministrativo di un Centro Territoriale Permanente?   un'istituzione scolastica individuata tra quelle nel cui ambito territoriale sono programmate attività per adulti
•    Secondo il testo dell'art.1 dell'Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, il provveditore agli studi a chi conferisce l'incarico di coordinatore del Centro Territoriale Permanente?  Al dirigente scolastico dell' istituzione scolastica individuata come riferimento didattico ed amministrativo del CTP
•    Secondo il testo dell'art.4 dell'Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, come dovrebbe essere composto l'organico di base di un Centro Territoriale Permanente?  5 docenti provenienti dalla scuola secondaria di primo grado e 3 docenti provenienti dalla scuola elementare
•    Secondo il testo dell'art.1 dell'Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, qual è il flusso di utenza sulla base del quale può essere istituito un CTP?   90/110 utenti
•    Secondo il testo dell'art.7 dell' Ordinanza Ministeriale 29 luglio 1997, n. 455, quali certificazioni può rilasciare un Centro Territoriale Permanente?   titolo di licenza elementare, titolo di licenza media, attestato delle attività di professionalizzazione o di riqualificazione professionale, nei casi in cui siano state attivate specifiche intese, attestato delle attività di cultura generale seguite
•    Ai sensi del Decreto del Ministero degli Interni del 4 giugno 2010, qual è il livello di conoscenza della lingua italiana del quadro comune di riferimento europeo che uno straniero deve dimostrare di possedere per ottenere un permesso di soggiorno CE?   A2
•    L'Ordinanza del Ministro della pubblica istruzione del 29 luglio 1997, n. 455 istituisce e disciplina… i Centri Territoriali Permanenti
•    L'Ordinanza del Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca del 3.12.2004, n.87 disciplina… il passaggio dal sistema della formazione professionale e dall'apprendistato al sistema dell'istruzione
•    La Circolare Ministeriale n. 305 del 20 maggio 1997… introduce importanti innovazioni organizzative e didattiche nell'impianto didattico ed organizzativo dei corsi serali
•    Ai sensi della circolare ministeriale n. 7809 del 25 luglio 1990 ai fini della formazione dei singoli corsi serali sono necessarie per le classi iniziali almeno…  20 richieste di iscrizione
•    Ai sensi della Circolare Ministeriale n. 7809 del 25 luglio 1990 ai fini della formazione dei singoli corsi serali sono necessarie per le classi intermedie almeno… 10 richieste di iscrizione
•    Ai sensi della Circolare Ministeriale n. 7809 del 25 luglio 1990 in caso di frequenza parziale dei corsi… deve comunque effettuarsi la valutazione del profitto conseguito
•    Ai sensi della Circolare Ministeriale N. 7809 del 25 luglio 1990 a quali condizioni possono essere realizzati corsi serali presso aziende o centri formativi aziendali?  qualora il numero dei dipendenti interessati giustifichi l'istituzione del corso e venga garantito il pieno espletamento dell'attività didattica
•    Quale norma ha istituito l'alternanza scuola lavoro ?   Legge 28 marzo 2003, n. 53
•    In base all'art. 4 della Legge n. 53/2003 i corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, da chi sono progettati, attuati e valutati? Dall'istituzione scolastica e formativa in collaborazione con le imprese, con le rispettive associazioni di rappresentanza e con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura
•    L'alternanza, secondo il Decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, art. 1, comma 1, è indicata come una modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo. In quale sistema può essere realizzata? Sia nel sistema dei licei, sia nel sistema dell'istruzione e della formazione professionale
•    Indicare fra le scelte proposte quali sono gli studenti che possono svolgere l'alternanza  Gli studenti che hanno compiuto il quindicesimo anno di età
•    I percorsi in alternanza rientrano all'interno del piano dell'offerta formativa ?   Si, i percorsi in alternanza sono definiti e programmati all'interno del piano dell'offerta formativa
•    Qual è il ruolo del docente tutor interno nei percorsi di alternanza in base all'art. 5 comma 2 Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77?  Il docente tutor interno svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza
•    Quali sono le funzione del tutor formativo esterno previste dall'art.5 D.lgs. 77/2005 comma 3?   Il tutor formativo esterno favorisce l'inserimento dello studente nel contesto operativo, lo assiste nel percorso di formazione sul lavoro e fornisce all'istituzione scolastica o formativa ogni elemento atto a verificare e valutare le attività dello studente e l'efficacia dei processi formativi
•    Da parte di chi sono oggetto di verifica e valutazione i percorsi in alternanza?   I percorsi in alternanza sono oggetto di verifica e valutazione da parte dell'istituzione scolastica o formativa
•    Chi certifica le competenze acquisite dagli studenti nei percorsi di alternanza?   L'istituzione scolastica o formativa
•    Secondo l'art. 5. del Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 da chi è svolta la funzione tutoriale nei percorsi in alternanza?  Dal docente tutor interno e dal tutor esterno
•    Nel caso di attività scuola-lavoro promosse dalle istituzioni scolastiche è necessario attivare una specifica posizione assicurativa presso l'INAIL ?   Nel caso di attività scuola-lavoro promosse dalle istituzioni scolastiche non è necessario attivare una specifica posizione assicurativa presso l'INAIL, a norma del DPR n.156 del 9 aprile 1999
•    Secondo il testo dell'art. 1 comma 2 del Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 i percorsi in alternanza sulla base di cosa sono progettati, attuati, verificati?   I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni
•    Quali sono i soggetti con i quali è possibile stabilire apposite convenzioni per la realizzazione dei percorsi di alternanza?   I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore
•    Che cosa regolano le convenzioni relative alla realizzazione dei percorsi di alternanza?  Le convenzioni, in relazione al progetto formativo, regolano i rapporti e le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti nei percorsi in alternanza
•    Nel decreto del Presidente della Repubblica n. 87 del 15 marzo 2010 l'area di professionalizzazione con cosa è sostituita?  L'area di professionalizzazione è sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell'ordinamento con 132 ore di attività in alternanza scuola lavoro
•    Per quale periodo di tempo sono adottati i Piani territoriali previsti nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?   per ogni triennio
•    Quale soggetto adotta i Piani territoriali?   la Regione
•    Indicare fra le scelte proposte quale descrive alcuni dei criteri comuni sia ai percorsi formativi promossi dagli ITS sia ai percorsi IFTS, come da Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25/01/2008:   i docenti provengono per non meno del 50% dal mondo del lavoro con una specifica esperienza professionale maturata nel settore per almeno cinque anni
•    Qual è la figura giuridica prevista per gli Istituti Tecnici Superiori (ITS)?  Fondazione di partecipazione
•    Indicare fra le scelte proposte quale descrive lo standard organizzativo minimo degli Istituti Tecnici superiori (ITS):   un istituto tecnico o professionale; una struttura formativa accreditata dalla Regione per l'alta formazione; un'impresa del settore produttivo cui si riferisce l'ITS; un dipartimento universitario o altro organismo di ricerca; un Ente locale
•    Quale soggetto costituisce l'ente di riferimento degli Istituti Tecnici Superiori (ITS)?  un istituto di istruzione secondaria superiore, statale o paritario, che appartenga all'ordine tecnico o professionale
•    Qual è la durata dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS)?  4 semestri per un totale di 1800/2400 ore
•    Indicare fra le scelte proposte chi accede corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS), secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008:  giovani e adulti in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore
•    Indicare fra le scelte proposte la composizione dei partenariati che progettano e gestiscono i percorsi IFTS: istituti di istruzione secondaria di secondo grado, Università, enti pubblici di ricerca, centri e agenzie di formazione professionale accreditati dalle Regioni, imprese
•    Qual è, di regola, la durata dei percorsi IFTS, secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?    2 semestri per un totale di 800/1000 ore
•    A chi è consentito l'accesso ai percorsi IFTS, secondo quanto indicato nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?   giovani e adulti in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore; giovani e adulti in possesso del diploma professionale di tecnico; non diplomati previo accertamento delle competenze acquisite in percorsi successivi all'assolvimento dell'obbligo di istruzione; coloro che sono in possesso dell'ammissione al quinto anno dell'istruzione liceale
•    I percorsi IFTS sono finalizzati al conseguimento di:  certificato di specializzazione tecnica superiore
•    A quali soggetti che partecipano alla costituzione degli Istituti Tecnici Superiori come soci fondatori è richiesta una pregressa esperienza nella realizzazione dei percorsi IFTS e/o nella attuazione delle relative misure per l'integrazione dei sistemi formativi? istituti tecnici e professionali, strutture formative accreditate, università
•    Da quali risorse è sostenuta la realizzazione dei Piani territoriali, secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?  risorse nazionali con il contributo delle regioni e delle province autonome nella misura di almeno il 30% delle risorse nazionali
•    Quale legge ha istituito il sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore?legge 17 maggio 1999, n. 144
•    A chi è affidata la conduzione scientifica sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS, secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008?   comitato di progetto, composto dai rappresentanti dei soggetti formativi
•    Secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, i curricoli sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS fanno riferimento a: sia a competenze comuni che a competenze tecnico professionali riguardanti la specifica figura
•    Secondo quanto indicato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, quali sono le competenze comuni alle quali si riferiscono i curricoli sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS?  competenze linguistiche, scientifiche e tecnologiche, giuridiche ed economiche, organizzative, comunicative e relazionali
•    Nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, gli stage aziendali e i tirocini formativi, sia dei corsi promossi dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sia dei percorsi IFTS, sono obbligatori in quale percentuale rispetto al monte ore complessivo?   almeno il 30%
•    Secondo quanto esplicitato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, il diploma di Tecnico Superiore e il certificati di Specializzazione tecnica superiore costituiscono titolo per l'accesso ai pubblici concorsi?   sì, entrambi
•    Secondo quanto previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) 25/01/2008, qual è il soggetto che esercita il controllo sull'amministrazione delle Fondazioni ITS?   Prefetto
•    Quali sono le tipologie dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) previsti dal D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226?   percorsi di durata triennale e percorsi di durata almeno quadriennale
•    Quali sono le tipologie di riferimento per l'erogazione dell'offerta sussidiaria dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010?  offerta sussidiaria integrativa e offerta sussidiaria complementare
•    Indicare fra le scelte proposte quale descrive le caratteristiche dell'offerta sussidiaria integrativa dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010:   gli studenti iscritti ai percorsi quinquennali degli Istituti Professionali possono conseguire, al termine del terzo anno, anche i titoli di Qualifica professionale in relazione all'indirizzo di studio frequentato
•    Indicare fra le scelte proposte quale descrive le caratteristiche dell'offerta sussidiaria complementare dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010:  gli studenti possono conseguire la Qualifica e il Diploma Professionale presso gli Istituti Professionali, i quali, a tal fine, attivano classi che assumono gli standard formativi e la regolamentazione dell'ordinamento dei percorsi di IeFP, determinati da ciascuna Regione



•    Secondo quanto indicato nelle Linee guida allegate all'Accordo della Conferenza Unificata del 16/12/2010, da chi è effettuata l'attribuzione del personale alle classi nelle quali si realizza l'offerta sussidiaria complementare dei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP)?   dal Dirigente scolastico dell'Istituto Professionale, nell'ambito delle procedure ordinarie che riguardano la generalità delle classi dell'istituzione scolastica
•    Secondo quanto indicato al D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226, per i percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), ai fini della valutazione annuale e dell'ammissione agli esami è necessario che lo studente abbia:   frequentato almeno tre quarti della durata del percorso
•    In quale tra i seguenti documenti è riportata la seguente frase: "È opportuno sviluppare un piano nazionale per lo sviluppo della cultura tecnica che rafforzi l'orientamento, migliori la governance, sviluppi i percorsi di aggiornamento innovativi per gli insegnanti, adegui i programmi alle innovazioni scientifiche e tecnologiche, modernizzi i laboratori in stretto collegamento con la domanda del settore produttivo, rafforzi l'esperienza stage- tirocinio -alternanza e il raccordo scuola - impresa attraverso l'istituzione dei nuovi comitati tecnico scientifici".    Italia 2020. Piano di azione per l'occupabilità dei giovani attraverso l'integrazione tra apprendimento e lavoro
•    I tirocini sono svolti sulla base di apposite convenzioni stipulate tra i soggetti promotori e i datori di lavoro pubblici e privati. Indicare fra le scelte proposte quali documenti devono essere allegati alla convenzione.  Alla convenzione deve essere allegato un progetto formativo e di orientamento
•    I periodi di tirocinio svolti dagli studenti nell'ambito dell'alternanza costituiscono rapporto individuale di lavoro ?    No, non costituiscono rapporto individuale di lavoro
•    I percorsi in alternanza si articolano in:  Periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro
•    I periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, previsti nel progetto educativo personalizzato relativo al percorso scolastico o formativo, possono essere svolti:   Anche in periodi diversi da quelli fissati dal calendario delle lezioni
•    Quale norma regolamenta i tirocini ?  Legge 24 giugno 1997, n. 196; decreto del Ministero del lavoro e previdenza sociale del 25 marzo del 1998, n. 142; decreto del Presidente della Repubblica del 9 aprile 1999, n.156
•    Secondo quanto indicato dal decreto del Ministero del lavoro e previdenza sociale del 25 marzo del 1998, n. 142 la durata del tirocinio per gli studenti della scuola superiore è previsto per un massimo di:  4 mesi
•    Il Piano dell' Offerta Formativa è elaborato con riferimento alle Indicazioni per il Curricolo …  dall'a.s. 2007/2008, ai sensi del D.M. del 31.07.2007
•    Qual è la finalità della Scuola dell'Infanzia nelle Indicazioni per il Curricolo?  Lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della competenza, della cittadinanza
•    Quali sono i campi di esperienza per la Scuola dell'Infanzia nelle Indicazioni per il Curricolo?  1) Il sé e l'altro; 2) Il corpo e il movimento; 3) Linguaggi, creatività, espressione; 4) I discorsi e le parole; 5) La conoscenza del mondo
•    Le Indicazioni per il Curricolo definiscono … le finalità che ogni scuola deve rispettare
•    Le Indicazioni per il Curricolo nella scuola primaria affidano gli insegnamenti ...ai diversi docenti, con riferimento alle professionalità e alle inclinazioni
•    Le Indicazioni per il Curricolo fissano gli obiettivi di apprendimento al termine ... del terzo e del quinto anno della scuola primaria e del terzo anno della scuola secondaria di primo grado
•    L'armonizzazione fra le Indicazioni Nazionali (D.Lgs. n°59/2004) e le Indicazioni per il Curricolo (D.M.31.07.2007) è proposta …  col Piano Programmatico del Ministro Gelmini (Art. 64 L.n°133/2008)
•    Quale insegnamento è introdotto dalla L.n°169/2008?   Cittadinanza e Costituzione
•    Quale legge introduce il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell'insegnamento della Religione Cattolica?   La L.n°121/1985
•    Nella Scuola Primaria si costituiscono classi funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali ai sensi della legge…   n° 169/2008
•    Quale norma attiva le "Sezioni Primavera", rivolte a bambini dai 24 ai 36 mesi di età?  La L.n° 296/2006
•    Quale legge introduce per la prima volta l'insegnamento di una lingua straniera nella scuola primaria?  La L. n° 148/1990
•    Quale norma introduce in forma generalizzata l'insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria?  Il D.Lgs. n°59/2004
•    Ai sensi del D.P.R. n°81/2009, nella scuola dell'infanzia, quando non è possibile accogliere i bambini in scuole viciniori, si possono ridistribuire fra le sezioni eventuali nuove iscrizioni, fino a un massimo di ….  29 unità per sezione, in assenza di disabili


•    Ai sensi della L. n°104/1992, quale documento "pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata"? Il Profilo Dinamico Funzionale 
•    La L. n° 104/1992 NON contempla, fra coloro che provvedono alla elaborazione del Piano Educativo Individualizzato … l'assistente educatore
•    Ai sensi della L.n° 104/1992, un ispettore tecnico partecipa al …  GLIP: Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale
•    Qual è la "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"? La L. n°328/2000
•    Quale norma modifica le procedure di individuazione dell'alunno con disabilità, nel rispetto della L.n° 104/1992?    Il D.P.C.M. n°185/2006
•    Quale legge introduce il docente di sostegno nella Scuola dell'Infanzia?   La L. n° 270/1982
•    Le "Linee guida per l'Integrazione scolastica degli alunni con disabilità" , Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2009, confermano che il docente assegnato alle attività di sostegno… deve operare secondo la logica sistemica, affinché l'iter formativo dell'alunno possa continuare anche in sua assenza
•    Quale norma prevede interventi diretti alla tutela dei diritti del bambino malato ed ospedalizzato?   La L. n° 285/1997
•    In base alle "Linee guida sul servizio di istruzione domiciliare, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2003", l' istruzione domiciliare può essere erogata nei confronti di alunni di scuole di ogni ordine e grado, già ospedalizzati a causa di gravi patologie, sottoposti a terapie domiciliari che impediscono la frequenza della scuola per un periodo di tempo ...  non inferiore a 30 giorni, anche non continuativi
•    In base alle "Linee guida sul servizio di istruzione domiciliare, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, 2003", chi sono i titolari della gestione del servizio di istruzione domiciliare?   Gli Uffici Scolastici Regionali
•    Iniziative volte al potenziamento e alla qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica degli alunni ricoverati in ospedale sono finanziate in base alla …    L. n° 440/1997
•    Qual è il compito dei CTS (Centri Territoriali di Supporto), in base al Progetto "Nuove Tecnologie e Disabilità", cogestito dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Dipartimento per l'Innovazione Tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri?   Offrire a insegnanti, genitori, alunni, consulenza sul tema delle tecnologie a favore degli alunni disabili
•    Quale norma sancisce che, nell'organico di diritto dei posti di sostegno, a livello nazionale non si possa superare il rapporto medio di un insegnante ogni due alunni con disabilità?  La L. n° 244/2007 (Finanziaria 2008)
•    I compiti connessi all'assistenza degli alunni diversamente abili sono attribuiti dal Dirigente Scolastico ai Collaboratori Scolastici ai sensi … del CCNL SCUOLA, 2006-2009
•    La L. n°482/1999 prevede, nei territori abitati da minoranze linguistiche tutelate, l'uso anche della lingua della minoranza come strumento di insegnamento …. nella scuola primaria e nella secondaria di 1° grado
•    Il riordino e il potenziamento degli istituti tecnici è disposto:  dal decreto legge 31 gennaio 2007, n.7, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40
•    Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, art.2, l'identità degli istituti tecnici si caratterizza per:   una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell'Unione europea
•    Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, art.2, l'identità degli istituti tecnici è espressa da:    un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che l'ufficio tecnico:   è in dotazione degli istituti tecnici per il settore tecnologico, con il compito di sostenere l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, attribuisce al comitato tecnico-scientifico degli istituti tecnici:    funzioni consultive e di proposta per l'organizzazione delle aree di indirizzo e l'utilizzazione degli spazi di autonomia e di flessibilità
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici si realizzano:    attraverso metodologie finalizzate a sviluppare competenze basate sulla didattica di laboratorio, l'analisi e la soluzione dei problemi, il lavoro per progetti
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare la seguente quota di autonomia dei curricoli:   fino al 20 per cento dell'orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, all'art.5, comma 3, stabilisce che la quota di autonomia dei curricoli può essere utilizzata per:   attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare i seguenti spazi di flessibilità:   entro il 30 per cento nel secondo biennio e il 35 per cento nell'ultimo anno
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono utilizzare gli spazi di flessibilità per:    articolare le aree di indirizzo in opzioni, purché incluse in un apposito elenco nazionale
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che ambiti, criteri e modalità per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo degli istituti tecnici in opzioni sono definiti:   con Decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, articolo 7, stabilisce che i percorsi degli istituti tecnici sono oggetto di monitoraggio   costante, anche ai fini della loro innovazione permanente, nel confronto con le Regioni, gli Enti locali, le parti sociali e gli altri Ministeri interessati
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che indirizzi, profili e risultati di apprendimento degli istituti tecnici sono aggiornati:   periodicamente, con riferimento agli esiti del monitoraggio, agli sviluppi della ricerca scientifica e alle innovazioni tecnologiche nonché alle esigenze espresse dal mondo economico e produttivo
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i risultati del monitoraggio e della valutazione sono oggetto di:   un rapporto presentato al Parlamento ogni tre anni dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca
•    Il Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF) consente di:    mettere in relazione e posizionare in una struttura a otto livelli l'intera gamma dei titoli di studio e di qualificazione rilasciati nei Paesi membri
•    Qual è l'obiettivo delle aree di indirizzo degli istituti tecnici indicato nel PECUP (Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88)?   Far acquisire agli studenti sia conoscenze teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di lavoro, sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi, sapersi gestire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue, assumere progressivamente anche responsabilità per la valutazione e il miglioramento dei risultati ottenuti
•    Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, agli istituti tecnici si riferiscono gli istituti tecnici superiori, con l'obiettivo prioritario di:     sostenere lo sviluppo delle professioni tecniche a livello terziario, mediante le specializzazioni richieste dal mondo del lavoro con particolare riferimento alle piccole e medie imprese
•    Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, qual è negli istituti tecnici il compito principale dell'ufficio tecnico?   Sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori i a fini didattici e il loro adeguamento in relazione alle esigenze poste dall'innovazione tecnologica, nonché per la sicurezza delle persone e dell'ambiente
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che gli istituti tecnici possono contrarre contratti d'opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni:   ai fini dell'arricchimento dell'offerta formativa e per competenze specialistiche non presenti nell'istituto
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.88, stabilisce che i criteri generali per l'insegnamento nel quinto anno degli istituti tecnici di una disciplina non linguistica in lingua inglese sono definiti:   con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze
•    Il riordino e il potenziamento degli istituti professionali è disposto:    dal decreto legge 31 gennaio 2007,n.7, convertito con modificazioni dalla legge 2 aprile 2007, n.40
•    Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, l'identità degli istituti professionali si caratterizza per:una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa,  saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica
•    Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, qual è negli istituti professionali il compito principale dell'ufficio tecnico?   Sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori i a fini didattici e il loro adeguamento in relazione alle esigenze poste dall'innovazione tecnologica, nonché per la sicurezza delle persone e dell'ambiente
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che l'ufficio tecnico: è in dotazione agli istituti professionali per il settore industria e artigianato, con il compito di sostenere la migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, attribuisce al comitato tecnico-scientifico degli istituti professionali:  funzioni consultive e di proposta per l'organizzazione delle aree di indirizzo e l'utilizzazione degli spazi di autonomia e di flessibilità
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che i percorsi degli istituti professionali si sviluppano:   attraverso metodologie basate sulla didattica di laboratorio, la personalizzazione dei prodotti e dei servizi, la gestione di processi in contesti organizzati e alternanza scuola-lavoro
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la seguente quota di autonomia dei curricoli:  fino al 20 per cento dell'orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare la quota di autonomia per:    potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, con particolare riferimento alle attività di laboratorio
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la quota di autonomia dei curricoli può essere utilizzata per:   attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell'offerta formativa
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la quota di autonomia dei curricoli può essere utilizzata:   per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti sia dell'area di istruzione generale, comune a tutti gli indirizzi, sia dell'area di indirizzo
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che la determinazione della quota di autonomia:    tiene conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, indica che gli spazi di flessibilità degli istituti professionali possono essere utilizzati:    esclusivamente per introdurre modifiche nelle attività e insegnamenti delle aree di indirizzo
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che ambiti, criteri e modalità per l'ulteriore articolazione delle aree di indirizzo degli istituti professionali in opzioni sono definiti:  con Decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere della Conferenza Stato, Regioni e Province autonome
•    Le linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli istituti professionali, emanate con la Direttiva del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 28 luglio 2010, n. 65, precisano che le opzioni sono: indicate da un elenco nazionale contenente anche le classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzate per gli insegnamenti previsti
•    Secondo il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, art.2, comma 3, gli istituti professionali:    possono svolgere, in regime di sussidiarietà e nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni in materia, un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema di istruzione e formazione professionale
•    Gli istituti professionali possono svolgere un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema di istruzione e formazione professionale regionale, per la realizzazione di:   organici raccordi finalizzati al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali di competenza delle Regioni, compresi in un apposito repertorio nazionale
•    Gli organici raccordi tra i percorsi degli Istituti Professionali e il sistema di Istruzione e Formazione Professionale di competenza regionale si realizzano sulla base di:   Linee guida di cui all'Intesa sancita in sede di Conferenza unificata il 16 dicembre 2010, adottate con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 18 gennaio 2011, n. 4
•    Il decreto del Presidente della Repubblica del 15 marzo 2010, n.87, stabilisce che gli istituti professionali possono utilizzare gli spazi di flessibilità: anche nel primo biennio entro il 25% dell'orario annuale delle lezioni solo se svolgono un ruolo integrativo e complementare rispetto al sistema dell'istruzione e della formazione professionale regionale
•    Quale/i organo/i in Inghilterra è/sono responsabile/i, a livello nazionale, del servizio educativo per tutti i livelli dell'istruzione, compresa l'istruzione terziaria?   Il Department for Education e il Department for Business, Innovation and Skills
•    Da chi è formato l'organo di governo della scuola (school governing body) in Inghilterra?  Capo di istituto, rappresentanti delle Local Authorites (LA), della comunità, dei genitori, del personale docente e non docente
•    È prevista la partecipazione dei genitori nel processo decisionale relativo alla ripetenza a livello secondario inferiore in Inghilterra?   Sì; è necessario il loro consenso
•    Che cosa sono le specialist schools inglesi?  Scuole secondarie specializzate in una particolare area del curriculum
•    In quali dei seguenti gruppi di paesi l'istruzione secondaria inferiore si divide in diversi tipi di offerta educativa?    Germania, Austria, Paesi Bassi
•    Quali sono le materie obbligatorie comuni a tutti gli indirizzi di studi nell'istruzione di livello secondario superiore post-obbligatorio in Inghilterra?  Non sono previste materie obbligatorie; lo studente definisce il proprio curriculum in base alle qualifiche che intende ottenere
•    Quali organi definiscono le qualifiche generali e professionali, con i relativi programmi, conseguibili dagli studenti nel livello secondario superiore in Inghilterra? Gli awarding bodies, nel rispetto del regolamento definito dall'Office of the Qualifications and Examinations Regulator (Ofqual) per l'assicurazione del rispetto degli standard
•    Gli insegnanti in Inghilterra sono valutati da:    il capo di istituto con il supporto di un consulente esterno e da alcuni membri dello l'organo di governo della scuola (school governing body)
•    Quale dei seguenti organismi è responsabile della valutazione le scuole in Inghilterra?   L'Office  for Standards in Education (Ofsted)
•    Qual è il numero massimo raccomandato di alunni per classe nell'istruzione primaria in Inghilterra? 30 alunni, ma solo nel key stage 1 ( 5 -7 anni di età); nessuna raccomandazione presente per gli anni restanti
•    Da chi vengono assunti gli insegnanti in Inghilterra?  Dalla Local Authority o dai singoli istituti, a seconda della categoria giuridica di scuola
•    A che cosa corrisponde la definizione Ensino básico nel sistema scolastico portoghese?   All'istruzione primaria e all'istruzione secondaria inferiore
•    Quali sono le materie fondamentali (core subjects) del National Curriculum inglese per l'istruzione primaria? Inglese, matematica, scienze
•    In quale/i livello/i di istruzione è obbligatorio l'insegnamento di una lingua straniera in Inghilterra?   Solo nel livello secondario inferiore
•    Qual è il livello amministrativo responsabile dell'assunzione degli insegnanti in Ungheria?   L'autorità educativa locale
•    In quale legge si prevede che le istituzioni scolastiche della scuola primaria costituiscano classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali?    L 169/08
•    Che cosa prevede, in ordine alla formazione iniziale dei docenti, l'art 6 della L 169/08?   Il valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria
•    Quanti insegnanti prevede il DPR 89/09 per le classi a tempo pieno?   Due, eventualmente coadiuvati da insegnanti di religione cattolica e di inglese in possesso dei titoli o requisiti necessari
•    Da chi è effettuata, in base al DPR 122/09, nella scuola primaria la valutazione periodica e finale degli apprendimenti?   Dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe
•    In base al DPR 122/09, nella scuola primaria la valutazione del comportamento è espressa attraverso … un giudizio, formulato attraverso le modalità deliberate dal Collegio dei docenti, e riportato nel documento di valutazione
•    Chi svolge il monitoraggio delle attività realizzate dalle istituzioni scolastiche, nel triennio 2009-2012, ai fini dell'eventuale revisione delle Indicazioni nazionali, secondo il DPR 89/09?   L'Ansas/Indire e l'INVALSI
•    Quali sono le condizioni previste dal DPR 89/09 affinché nella scuola secondaria di I grado sia autorizzato il tempo prolungato a 40 ore?  La richiesta maggioritaria delle famiglie, la presenza di strutture idonee a garantire il funzionamento delle attività pomeridiane, la presenza di un intero corso a tempo prolungato
•    Secondo il DPR 89/09 in quale orario si realizzano i corsi ad indirizzo musicale nella scuola secondaria di I grado?   Oltre l'orario obbligatorio delle lezioni per le classi a tempo normale
•    In quali spazi dell'orario è previsto l'insegnamento dell'inglese potenziato, secondo il DPR 89/09?  Nelle due ore previste per l'insegnamento della seconda lingua comunitaria o nei margini di autonomia previsti dal DPR 275/99
•    Ai sensi del DPR 122/09 come viene espresso, nella scuola secondaria di I grado, la valutazione del comportamento?   Con voto numerico collegiale espresso in decimi, accompagnato da specifica nota e scritto in lettere nel documento di valutazione
•    Ai sensi dell'art. 2 c. 10 del DPR 122/09 chi si occupa di regolamentare il n° di assenze che possono pregiudicare l'accesso alla valutazione finale dell'allievo?  Il Collegio dei docenti, che definisce i criteri generali, e il Consiglio di classe che ne accerta il rispetto con apposita verbalizzazione
•    Secondo il DLgs n.59/04, il primo ciclo dell'istruzione è costituito … dalla scuola primaria e dalla secondaria di I grado, per la durata di 8 anni
•    Secondo la legge n. 53/03 e il Dlgs n.59/04, la scuola primaria, della durata di 5 anni, è articolata … in un primo anno, raccordato con la scuola dell'infanzia, e in due periodi didattici biennali
•    Secondo il DLgs n.59/04, la scuola secondaria di I grado, della durata di 3 anni, è articolata … in un biennio e in un terzo anno orientativo e di raccordo con il secondo ciclo di istruzione e di formazione
•    Nel DLgs n.59/04, le scuole dell'istruzione primaria, al fine di personalizzare il piano di studi per i propri allievi, nell'ambito del POF, organizzano attività ed insegnamenti coerenti con il profilo educativo per ulteriori 99 ore annue rispetto alle obbligatorie per l'esercizio del diritto-dovere, con le seguenti caratteristiche: a scelta facoltativa ed opzionale per gli allievi, con frequenza obbligatoria, ma gratuita
•    Secondo il Dlgs n.59/04, il docente "tutor", fatta salva la contitolarità didattica degli altri colleghi docenti, svolge funzioni di:   orientamento rispetto alle attività facoltative ed opzionali; coordinamento delle attività educative e didattiche; cura delle relazioni con le famiglie; cura della documentazione del percorso degli allievi tutorati
•    Nella scuola primaria, secondo il Dlgs n.59/04, il miglioramento dei processi di apprendimento e relativa valutazione, nonché la continuità didattica, sono assicurati anche attraverso la permanenza dei docenti nella sede di titolarità almeno per … il tempo corrispondente a ciascun periodo didattico
•    l'intera durata della scuola primaria
•    Secondo gli allegati al DLgs 59/04, nel primo ciclo scolastico, il Portfolio delle competenze individuali comprende fra l'altro: una descrizione essenziale dei percorsi seguiti e dei progressi educativi raggiunti;  una documentazione regolare e significativa, di elaborati che offra indicazioni di orientamento fondate sulle risorse, i modi, i tempi dell'apprendimento, gli interessi, le attitudini e le aspirazioni personali degli allievi
•    Secondo gli allegati del Dlgs n.59/04, a quale fondamentale principio obbediscono gli obiettivi specifici dell'apprendimento e le "educazioni" che fanno capo alla Convivenza civile? Della sintesi e dell'ologramma
•    Secondo gli allegati del Dlgs n.59/04, gli obiettivi generali del processo formativo, nella scuola primaria, tendono a promuovere … l'educazione integrale della personalità dei fanciulli, stimolandoli all'autoregolazione degli apprendimenti, ad una elevata percezione di autoefficacia, alla massima attivazione delle risorse di cui sono dotati
•    Secondo gli allegati del Dlgs n.59/04, l'Unità di Apprendimento si differenzia dalle Unità Didattiche perché … mette al centro del proprio costituirsi l'apprendimento dell'allievo che utilizza come strumento l'insegnamento della struttura epistemologica, concettuale e metodologica delle discipline
•    Secondo il Dlgs n.59/04, qual è il fine per cui le istituzioni scolastiche della scuola secondaria di I grado aggiungono alla quota orario obbligatoria annuale, attività e insegnamenti coerenti con il profilo educativo e con la prosecuzione degli studi del secondo ciclo, per ulteriori 198 ore annue, facoltative e opzionali?  Per realizzare la personalizzazione del piano di studi di ciascun allievo
•    Quali sono le due sezioni che costituiscono il Portfolio delle competenze individuali, secondo gli allegati al Dlgs n.59/04?  Quella dedicata alla valutazione e quella dedicata all'orientamento
•    Qual è il primo compito previsto dalla Legge n 170/10 per tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, nei confronti dei disturbi specifici di apprendimento (DSA)?  Attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti
•    Secondo la Legge 170/10, gli studenti con diagnosi di Disturbi Specifici di Apprendimento (DS hanno diritto a fruire … di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari
•    Le tecnologie informatiche, all'interno della Legge n 170/10, sono ritenute strumenti … compensativi
•    Quale di queste affermazioni, in relazione alla Legge n 170/10, è corretta?   I familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA impegnati nell'assistenza alle attività scolastiche a casa hanno diritto di usufruire di orari di lavoro flessibili
•    Che cosa fa la scuola se uno studente con DSA, nonostante le adeguate e mirate attività di recupero didattico messe in campo, continua a presentare persistenti difficoltà?Trasmette apposita comunicazione alla famiglia
•    Quale di queste affermazioni, relative alle norme che regolano i congedi parentali per l'assistenza a familiari con handicap grave, è corretta?   La legge n 183/10 (il cosiddetto Collegato lavoro) modifica le norme introdotte dalla L 104/92
•    In base al DPR n 122/09, come è costituito il voto finale dell'Esame di Stato conclusivo del I ciclo?  Dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5
•    Quale norma prevede che l'esame di Stato che conclude il primo ciclo comprenda anche una prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti?  Il DL n 147/07 che modifica il Dlgs n.59/04
•    Quale norma introduce l'obbligo d'istruzione elevato a 10 anni?   La legge n 296/06 (Finanziaria 2007)
•    Qual è lo scopo del DM 139/07?  Regolare con apposite norme l'obbligo di istruzione
•    Il DM n 139/07 prevede che coloro che non hanno conseguito il titolo conclusivo del primo ciclo e che hanno compiuto il sedicesimo anno di età possono adempire all'obbligo di istruzione presso … i Centri provinciali per l'istruzione degli adulti istituiti dalla legge n. 296/06 (finanziaria 2007)

Da: evakant10/01/2012 23:34:46
Alesil
Le deroghe possono stabilirle i singoli consigli di classe discrezionalmente sr nel pof il criterio é generale.

Da: il lupo10/01/2012 23:35:48
il lupo (Filippo) perde il pelo ma non il vizio!
Un bacione anche a te caro!

Da: alesil 10/01/2012 23:35:59
Grazie Evakant
domani riferisco

Da: evakant10/01/2012 23:37:16
Alesil
Le deroghe possono stabilirle i singoli consigli di classe discrezionalmente sr nel pof il criterio é generale.

Da: mauritius10/01/2012 23:39:27
Gianfranco Dalmasso -
Hegel e l'Aufhebung del segno
•    1. L'intreccio fra sapere e ragione
•    2. La via della psicologia come scienza della libertà
•    3. La centralità della parola nella vita dell'intelligenza
1. L'intreccio fra sapere e ragione 
Il tema di questo colloquio riguarda la domanda originaria. Domanda e origine sono problemi del pensiero che, fin dall'inizio della filosofia, non costituiscono un approccio di controllo e di dominio dell'esistenza, quanto piuttosto un ripiegamento su sé stessi che si interroga sulla propria genesi. In termini meno esistenziali e più antichi tale questione occupa il posto dell'anima. Dalla consapevolezza dell'incombere della morte nel primo stasimo dell'Antigone al costituirsi, per così dire, di un'«interiorità» nella Sofistica e in Platone, l'anima ha funzionato come principio originario in una forma diversa che il dominio. Principio che annoda e che manifesta, secondo vie non solo immediate e speculari, il logos, il noein come conoscenza e misura di un ordine. Quando il nous, attraverso Aristotele, acquista tutto il suo sviluppo concettuale e strategico, nel pensiero tardo-antico, a partire da Plotino, l' anima rimane ed è ribadita come il luogo e il venire a coscienza del rapporto con lo stesso nous, cioè con il formularsi dell'originario (Uno, Bene o Atto che sia).
Scelgo di leggere Hegel. Scelta motivata da miei interessi attuali di ricerca, ma anche, più ampiamente, dall'attualità di un linguaggio che è in grado di riformulare questioni sull'assetto moderno del sapere e sul soggetto di tale sapere. Su un io, che, nella esplicita strategia hegeliana, articola e raddoppia il ruolo dell'anima. Sapere su di un io è comunque per Hegel un sapere sulle strutture di un chi, che è in grado di formulare una domanda originaria.
Il testo, di cui intendo proporre alcune note essenziali di commento, riguarda i paragrafi dal 440 al 458 della Psicologia, sezione della Filosofia dello Spirito contenuta nella edizione dell'Enciclopedia del 1830.1
A differenza della Antropologia, in cui l'anima è considerata come l'aspetto immediato della vita dello spirito (anima considerata come il sonno dello spirito, problemi del rapporto dell'anima con il corpo, questioni del sonno, della veglia, delle sensazioni ecc.) la Psicologia non è scienza dell'anima, ma scienza del sapere intorno all'anima, cioè scienza veramente tale, nella sua portata concettuale. Per Hegel scienza, Wissenschaft, ogni scienza, e soprattutto quella scienza massimamente rigorosa che è la filosofia, è scienza sempre di secondo grado: scienza che controlla e che ha come oggetto la sua stessa genesi. Scienza che misura il negativo rispetto al suo assunto e al suo stesso metodo, scienza che è in grado di smarcarsi dal piano del suo stesso sapere e di comprendere il rapporto dinamico, generativo e mai astrattamente speculare, in cui la conoscenza si costituisce. Così, nel caso del testo che stiamo per commentare, i contenuti della psicologia hegeliana sono curiosamente tutti diversi da quelli che nell'assetto della fine dell'Ottocento e del primo Novecento ci si aspetterebbe da una psicologia in senso moderno e scientifico. La psicologia non è scienza delle leggi della psiche, ma del movimento generativo delle leggi della psiche.
I testi che sono oggetto del mio commento sono, come è noto, estremamente difficili. Prima di cominciare vorrei fare qualche rilievo sul problema della difficoltà in generale nella lettura del testo di Hegel. La questione si pone secondo tre punti di vista. Innanzi tutto come questione della natura e della destinazione del testo. Ad esempio l'Enciclopedia delle scienze filosofiche, nel nostro caso, è pensata come un riassunto delle lezioni per gli studenti. In secondo luogo il problema del significato espresso, del voler dire del discorso hegeliano. In terzo luogo, che è quello decisivo, la questione del metodo di composizione del testo di Hegel, metodo che riguarda, d'un colpo solo, autore e lettore. Questioni, dette altrimenti, di sintonizzarsi con il testo che, per quanto riguarda il metodo di lavoro di Hegel, non può essere altro che ripercorrere l'elemento generativo del significato di ciò che Hegel dice. Senza di questo incessante ripercorrimento a livello della genesi del testo, il suo significato risulta inevitabilmente incomprensibile o appiattito. Appiattito come su di una superficie, in modo che il gioco delle interpretazioni del lettore, anche nel caso si tratti di studioso molto qualificato, tende spesso a sbizzarrirsi in grovigli di ipotesi filologiche o di carattere ideologico-metafisico. Il minimo comun denominatore è la perdita del nesso fra il significato di ciò che è detto nel testo con li movimento generativo di tale significato.. Così si può separare perfino il concetto di negativo dal concetto di generazione sovrapponendo l'uno sull'altro e rendendo incomprensibili entrambi. Questione che si pone in modo non infrequente, anzi malessere spesso diffuso anche nei commenti «professionali».
Iniziamo la lettura partendo dalle prime righe del par. 440.
Lo spirito si è determinato divenendo la verità dell'anima e della coscienza, cioè la verità di quella totalità semplice e immediata e di questo sapere.
Adesso il sapere, in quanto forma infinita, non è più limitato da quel contenuto, non sta in rapporto con esso come con un oggetto, ma è sapere della totalità sostanziale, né soggettiva né oggettiva.2
ll problema del rapporto fra il sapere e la ragione inaugura qui il dibattito sulla scienza della psiche. L'intreccio fra sapere e ragione inizia a dipanarsi nel paragrafo seguente:
L'anima è finita nella misura in cui è determinata immediatamente, cioè determinata per natura.
La coscienza è finita nella misura in cui ha un oggetto.
Lo spirito è invece finito (insofern ist endlich) nella misura in cui esso, nel suo sapere (in seinem Wissen) non ha più un oggetto, ma una determinatezza, nel senso che è finito per via della sua immediatezza e -- che è la stessa cosa -- perché è soggettivo, è cioè come il Concetto.3
Lo spirito è finito nella misura in cui esso, nel suo sapere, non ha più un oggetto, ma una determinatezza. Lo spirito sembra essere quell'attività in grado di contenere e controllare l'intreccio fra la ragione e il sapere, anche se ora solo nella forma dell'immediatezza. L'intreccio si organizza su due poli: la ragione e il sapere. Essi si implicano reciprocamente . A seconda che si consideri come concetto la ragione o il sapere.
Qui è indifferente ciò che viene determinato come concetto dello spirito e ciò che viene invece determinato come realità (Realität) di questo concetto. Se infatti la ragione assolutamente infinita, oggettiva, viene posta come concetto dello spirito, allora la realità è il sapere, cioè l'intelligenza; se invece è il sapere a essere considerato come il concetto, allora la realità del concetto è questa ragione e la realizzazione (Realisierung) del sapere consiste nell'appropriarsi della ragione.
La finitezza dello spirito pertanto consiste in ciò: il sapere non comprende l'Essere in-sé-e-per-sé della sua ragione. In altri termini: la ragione non si è manifestata pienamente nel sapere.4
C'è un dislivello dunque strutturale con la ragione che funziona nel sapere. Dislivello strutturale che per i greci era invece costituito dal rapporto fra il sapere e la verità. Comunque la realtà, considerata come realtà del sapere o come realtà della ragione, si costituisce e funziona per Hegel come un farsi che è un intreccio inestricabile. Una purità e verginità dell'origine è introvabile.
La questione di un sapere dello/sullo spirito si articola ulteriormente nel paragrafo 442:
Il procedere dello spirito è sviluppo (Entwicklung) nella misura in cui la sua esistenza, il sapere, ha entro se stessa l'essere -- determinato in sé e per sé, cioè ha per contenuto (Gehalte) e per fine (Zweck) il razionale (Vernunftige); l'attività di trasposizione è dunque puramente e soltanto il passaggio formale nella manifestazione e, in questa, è ritorno entro sé (Rückkehr in sich).
Nella misura in cui il sapere, affetto dalla sua prima determinatezza, è soltanto astratto, cioè formale, la meta dello spirito è quella di produrre il riempimento oggettivo (die objective Erfüllung hervorzubringen) e quindi, a un tempo, la libertà del suo sapere.5
2. La via della psicologia come scienza della libertà 
In questo testo il movimento del sapere e il suo saperne si articola come questione della conoscenza dell'originario. Tale questione, che ha la forma del ritorno, è pensabile come libertà. L'avventura dello spirito che, hegelianamente, è sempre un appropriarsi, un far proprio, qui, e secondo la radicalità della sua struttura, funziona come appropriarsi del sapere e coincide con l'avventura della libertà.
Il cammino dello spirito consiste pertanto:
a.    nell'essere spirito teoretico, cioè nell'avere a che fare con il Razionale nella sua determinatezza immediata, e di porlo adesso come il Suo; in altre parole: il cammino consiste innanzi tutto nel liberare il sapere dal presupposto e, con ciò, dalla sua astrazione, e rendere soggettiva la determinatezza. Poiché in tal modo il sapere è in sé e per sé determinato come sapere entro sé, e poiché la determinatezza è posta come la sua, quindi come intelligenza libera, il sapere è
b.    volontà, spirito pratico, il quale innanzi tutto è anch'esso formale: ha un contenuto che è soltanto il suo: esso vuole immediatamente, e adesso libera la sua determinazione di volontà dalla soggettività che la condizionava come forma unilaterale del proprio contenuto. In tal modo lo spirito
c.    diviene come spirito libero, nel quale è rimossa quella doppia unilateralità.6
Lo scorcio teorico fornito in questo paragrafo merita una puntualizzazione. Abbiamo in precedenza accennato alla cornice della Psicologia hegeliana come progetto scientifico: scienza della psiche che si pone come scienza dei fattori generativi della psiche.
Il percorso dello spirito che si sforza di conoscere se stesso, che tenta di comprendere l'esperienza della sua libertà, che nella Fenomenologia dello spirito prende la via della morale come storia, in queste pagine prende la via della psicologia come scienza della libertà Che il sapere possa afferrare se stesso, possa appropriarsi di sé: la strategia hegeliana implica che l'originario, per il soggetto e per il sapere, funzioni e sia conoscibile come effetto di questo appropriarsi che è etico, pratico.
Se non si pensa il significato del sapere e del suo soggetto come etico, pratico, il soggetto del sapere si dibatte «in una doppia unilateralità»: la rappresentazione che il soggetto fa di sé come suo e l'immediatezza di tale rappresentazione.
Anticipiamo. La libertà è pensabile come lo spiazzamento in cui il soggetto del sapere conosce il suo essere fatto, nonostante e attraverso il suo fare, impossibilitato a cogliere l'identità fra sé e la sua immagine. Questa divisione e dislivello interno che è l'impossibilità di cogliere l'origine del proprio costituirsi è per Hegel l'Intelligenza.
Nel montaggio linguistico di questo testo tale divisione e tale dislivello vanno ad occupare il posto della classica opposizione fra il dentro e il fuori.
L'intelligenza, in quanto è questa unità concreta dei due momenti -- vale a dire, immediatamente, (1) di essere ricordata entro sé in questo materiale esteriormente essente, e (2) di essere immersa nell'essere fuori-di-sé mentre entro sé si interiorizza col proprio ricordo --, è intuizione.7
3. La centralità della parola nella vita dell'intelligenza 
Il cammino dell'Intelligenza sta proprio nel battere in breccia l'opposizione fra il dentro e il fuori.
L'intelligenza, quando ricorda inizialmente l'intuizione, pone il contenuto del sentimento nella propria interiorità, nel suo proprio spazio e nel suo proprio tempo In tal modo il contenuto è immagine, liberata dalla sua prima immediatezza e dalla singolarità astratta rispetto ad altro, in quanto essa è accolta nella singolarità dell'Io in generale.8
Questo battere in breccia, visto dal punto di vista dell'intelligenza, è ll'immagine. L'intelligenza possiede dunque le immagini. L'intelligenza -- dice Hegel -- è il Quando e il Dove dell'immagine.
L'immagine è per sé transeunte, e l'intelligenza stessa, in quanto attenzione, è il tempo e anche lo spazio -- il Quando e il Dove -- dell'immagine.
L'intelligenza però non è soltanto la coscienza e l'Esserci delle proprie determinazioni, bensì, in quanto tale, ne è anche il soggetto e l'In-sé. Ricordata nell'intelligenza, perciò, l'immagine non è più esistente, ma è conservata inconsciamente.9
Nell'Anmerkung dello stesso paragrafo Hegel inaugura la metafora del pozzo notturno per definire il funzionamento dell'intelligenza come un luogo in cui sono conservate immagini e rappresentazioni che l'intelligenza stessa non conosce. Hegel prosegue la sua indagine attraverso una sorta di tiro incrociato fra intuizione ed immagine, mettendo in azione uno stile agostiniano alla De magistro. Anche la nozione, classica, di rappresentazione entra, ricompresa e ripensata, come dall'interno, nel movimento produttivo dell'intelligenza.
La nozione di memoria è anch'essa ripercorsa, nella sua struttura classica, come movimento attivo e imprendibile, funzionante nell'intelligenza e produttiva di essa, in una svolta decisiva del paragrafo 456.
L'intelligenza è la potenza che domina sulla riserva di immagini e rappresentazioni che le appartengono; essa è quindi congiunzione e sussunzione libera di questa riserva sotto il contenuto peculiare. L'intelligenza si ricorda ed interiorizza in modo determinato entro quella riserva, e la plasma immaginativamente secondo questo suo contenuto: essa è quindi fantasia, immaginazione simbolizzante, allegorizzante o poetante.
Questa formazioni immaginative più o meno concrete, più o meno individualizzate, sono ancora delle sintesi nella misura in cui il materiale, in cui il contenuto soggettivo conferisce un Esserci alla rappresentazione, proviene dal Trovato (dem Gefundenen) dell'intuizione.10
Passività, evidenza, sorpresa di fonte al darsi originario (?) delle cose riguarda perciò per Hegel un movimento che ha come suo elemento lo scenario dell'interiorità. Il trovato dell'intuizione, incontro, evidenza, accoglienza della realtà è pensabile in un registro che è già una traduzione. È nel registro di una traduzione che nel percorso di questo testo di Hegel, di una traduzione del fuori nel dentro e viceversa, che si può avvistare ciò in filosofia si chiama realtà.
Quando l'intelligenza, in quanto ragione, parte dall'appropriazione dell'immediatezza trovata entro sé (par. 445; cfr. par. 455 Anm.), cioè la determina come Universale, ecco allora che la sua attività razionale (par. 438) procede dal punto attuale (dem nunmehrigen Punkte) a determinare come essente ciò che in essa si è sviluppato in autointuizione concreta, procede cioè a rendere se stessa Essere, Cosa.11
L'intelligenza stessa così si fa essente, si fa Cosa.
Quando è attiva in questa determinazione, l'intelligenza si estrinseca (aussernd), produce (produzierend) intuizione: è fantasia che si esprime in segni (Zeichen machende Phantasie).12
L'intelligenza esiste in quanto fantasia... Tesi non immediatamente prevedibile nel dispositivo, intricato, di questo percorso hegeliano. Tesi cui pure spinge, con rigorosa necessità, questa analisi «scientifica» della psiche. Questo testo di Hegel innesca consapevolmente una polemica ed anche una riformulazione metodologica radicale nei confronti della tradizione empirista, dei sensisti, di Condillac e degli ideologues.
Attraverso le scorribande dell'intelligenza fra sapere e segno, scienza e realtà, attraverso e al di là della dialettica fra il positivo e il negativo, fra il soggetto e la verità ecc, Hegel afferma che l'intelligenza è il suo atto. Esistere non è l'immediatezza di un che rispetto a se stessi, ma è l'atto in cui, in un contenuto determinato, l'intelligenza si rapporta a se stessa.
La fantasia è il punto centrale in cui l'Universale e l'Essere, il Proprio e il Trovato, l'Interno e l'Esterno, sono perfettamente unificati. Le sintesi precedenti dell'intuizione, del ricordo ecc., sono unificazioni del medesimo momento, tuttavia si tratta pur sempre di sintesi. Solo nella fantasia l'intelligenza non è più come il pozzo indeterminato e come l'Universale, bensì è come Singolare, cioè come soggettività concreta nella quale l'autorelazione è determinata sia come Essere sia come Universalità.13
L'intelligenza è intelligenza di un individuo, di un singolo, è soggettività concreta solo nella fantasia. Tale questione è chiarita dal seguito della stessa Anmerkung:
Tutti riconoscono che le immagini della fantasia costituiscono tali unificazioni del Proprio e dell'Interno dello spirito con l'elemento intuitivo. Il loro contenuto ulteriormente determinato appartiene ad altri ambiti, mentre qui questa fucina interna va intesa soltanto secondo quel momento astratto.
In quanto attività di questa unione, la fantasia è ragione, ma è ragione formale, solo nella misura in cui il contenuto in quanto tale della fantasia è indifferente. La ragione in quanto tale, invece, determia a verità anche il contenuto.14
Nell'Anmerkung successiva nello stesso paragrafo Hegel opera la svolta decisiva nel breve percorso che qui ci interessa:
In particolare bisogna ancora rilevare questo fatto. Poiché la fantasia porta il contenuto interno a immagine e a intuizione -- e ciò viene espresso dicendo che essa lo determina come essente-, non deve sembrare sorprendente l'espressione secondo cui l'intelligenza si farebbe essente, si farebbe Cosa. Il contenuto dell'intelligenza, infatti, è l'intelligenza stessa, e lo è altrettanto la determinazione che essa gli conferisce.
L'immagine prodotta dalla fantasia è solo soggettivamente intuitiva, mentre è nel segno che la fantasia aggiunge a ciò l'autentica intuibilità (eigentliche Anschaulichkeit); nella memoria meccanica, poi essa completa in sé questa forma dell'Essere.
L'immagine solo nel segno è autentica intuibilità di ciò che è. L'essente è coglibile come segno, non come dato, come dono. Dato e dono non sono pensabili, ma neppure sperimentabili nella forma della presenza, cioè in un darsi (che, in termini hegeliani, è la materia dell'intuizione). Essi sono già trascritti nel contenuto interno dell'intelligenza, cioè come segni.
L'elemento imprendibile, enigmatico della conoscenza è il segno e non il dato, .il dono. Nella struttura di questo testo Hegel afferma che il non proprio, il non mio sovrasta e spiazza nella forma del segno, non nella forma del dono.
In questa unità, procedente dall'intelligenza, di una rappresentazione autonoma (selbständiger Vorstellung)) e di una intuizione, la materia dell'intuizione è certo innanzitutto un qualcosa di accolto, di immediato e di dato (ein aufgenommenes, etwas unmittelbares oder gegebenes) (per esempio il colore della coccarda e affini).
In questa identità però l'intuizione non ha il valore di rappresentare positivamente e di rappresentare se stessa, bensì di rappresentare qualcos'altro. Essa è un'immagine che ha ricevuto entro sé una rappresentazione autonoma dell'intelligenza come anima, che ha ricevuto, cioè, il suo significato. Questa intuizione è il segno.15
L'intuizione, rapportata «scientificamente» alla sua origine, ha la forma del segno. Tale forma ha una struttura che coinvolge i termine stessi dell'intelligenza. L'intelligenza sembra funzionare in una deriva di cui il segno costituisce una sorta di cerniera, snodo in cui l'intelligenza stessa è tolta-conservata.
L'intuizione che immediatamente e inizialmente è qualcosa di dato e di spaziale (gegebenes und raumliches) una volta impiegata come segno riceve la determinazione essenziale di essere soltanto come intuizione rimossa. Questa sua negatività è l'intelligenza.
Perciò la figura più autentica dell'intuizione, che è un segno, è di essere un Esserci nel tempo: un dileguare (Verschwinden) dell'Esserci mentre l'esserci è.
Inoltre, secondo la sua ulteriore determinatezza esteriore, psichica, la figura più vera dell'intuizione è un essere-posta dall'intelligenza, esser-posta che viene fuori dalla naturalità propria (antropologica) dell'intelligenza stessa: è il tono (Ton), cioè l'estrinsecazione riempita dell'interiorità annunciantesi.
Il tono che si articola ulteriormente in vista delle rappresentazioni determinate è il discorso, e il sistema del discorso è la lingua. In questo ambito il tono conferisce a sensazioni, intuizioni e rappresentazioni un secondo Esserci, più elevato dell'Esserci immediato: in generale conferisce loro un'esistenza che ha valore nel regno dell'attività rappresentativa.16
Questo progetto hegeliano di una scienza della psiche tenta qui un ulteriore radicale approccio alla genesi dell'intelligenza. L'intuizione, in quanto funzionante come segno, «riceve la determinazione essenziale di essere soltanto come intuizione rimossa» (zu einem Zeichen gebraucht wird, die wesentliche Bestimmung nur als aufgehobene zu sein). In questo esser rimosso, tolto-conservato dell'intuizione sta l'origine dell'intelligenza. La negatività di cui essa è fatta si intreccia strutturalmente alla nozione di tempo. L'intuizione non è dominabile da un soggetto se non nella forma del dopo: «un dileguare dell'Esserci mentre Esserci è».
Quell'altro intreccio che costituisce l'intuizione, l'intreccio fra il dentro e il fuori si esprime nel tono, suono articolato (Ton). Il tono, visto in rapporto ad una rappresentazione determinata, è il discorso (Rede) e il sistema del discorso è la lingua (Sprache).
A questo punto del suo percorso la strategia di Hegel si incontra con il privilegio greco e platonico accordato alla parola, al logos in quanto vivente pronunciato, detto. Come in Platone anche in Hegel la parola è centrale nella vita dell'intelligenza, ma di una centralità che occupa il luogo di un movimento originario ed imprendibile.

Da: mauritius10/01/2012 23:43:09
LE « SOCLE COMMUN DE CONNAISSANCES ET DE COMPETENCES » EN
FRANCE : PARADIGME NOUVEAU, MISE EN OEUVRE COMPLEXE…
Roger-François Gauthier, inspecteur général de l'administration de l'éducation
nationale et de la recherche, consultant à l'UNESCO
Le « socle commun », est-ce que c'est la grande affaire dans les
politiques éducatives françaises contemporaines ?
Oui en principe, pas encore dans la réalité !
Qu'est-ce qu'il avait de « révolutionnaire » à l'origine ?
Plusieurs choses ! D'abord ce fait que c'est la première fois (le socle a été créé
aux termes de la loi sur l'école de 2005, proposée par un gouvernement de
droite, ce qui mérite d'être noté) depuis la fin du XIX ème siècle qu'une politique
éducative en France se construit autour d'objectifs à atteindre par les élèves, et
pas en termes de programmes abstraits par disciplines ou de décisions relatives
aux flux quantitatifs des élèves : seule l'école primaire de Jules Ferry avait été
définie en son temps à partir d'une grande ambition nationale d'éducation.
Et ce qui est en France exceptionnel, c'est que les objectifs de ce « socle » ne
sont pas fixés par les seuls spécialistes de l'éducation et notamment les
corporations enseignantes, mais par le Législateur.
Mais sur le fond, ce « socle », il innove en quoi ?
Regardons les mots : « socle commun de connaissances et de compétences en
fin de scolarité obligatoire » : chacun importe :
• « socle », d'abord : le mot définit les objectifs de la scolarité en termes
d'un « équipement » nécessaire à tous, indispensable pour vivre dans la
société contemporaine aussi bien que pour poursuivre des études : c'est
bien le sens de cette idée de « socle ».
• ensuite, on voit apparaître pour la première fois le mot de
« compétences », associé à celui de « connaissances », pour définir les
objectifs de l'école : l'idée est qu'il ne s'agit pas que de mémoriser des
savoirs scolaires venant des différentes disciplines, mais aussi de se
préoccuper du réinvestissement de ces savoirs et de leur sens dans le
monde.
• aussi important l'adjectif « commun » : depuis 1975, quand a été créé le
collège unique, c'était en question : les contenus doivent-ils être distincts
selon les élèves, comme ils l'étaient naguère, ou bien « communs », visant
la construction d'une culture qui serait celle de chaque élève passé par
l'école française ? Cette fois, enfin, on a une réponse, « compréhensive »,
au sens anglais du mot.
• last but not least, la mention qu'il s'agit du socle de « fin de scolarité
obligatoire » : cela donne pour la première fois un sens pédagogique à
cette notion de scolarité obligatoire, notion jusqu'ici surtout juridique. Il ne
s'agit pas des objectifs du collège, ou de l'école primaire, mais des
objectifs communs à l'ensemble, alors que ces deux niveaux scolaires
n'ont jamais jusqu'ici « marché » ensemble1.
1 La France n'a jamais eu l'équivalent de la scuola media italienne, le « collège » étant surtout resté
l'antichambre des seules filières prestigieuses du lycée.
A quoi ressemble-t-il, dans la réalité, ce socle ?
Il associe sept grandes « compétences » (ou « piliers »), mais les
« compétences » sont définies ici spécifiquement comme la combinaison de
« connaissances », de « capacités » et d' « attitudes » : 1-la maîtrise de la
langue française ; 2-la pratique d'une langue vivante étrangère ; 3-les principaux
éléments de mathématiques et la culture scientifique et technologique ; 4-la
maîtrise des techniques usuelles de l'information et de la communication; 5-la
culture humaniste ; 6-les compétences sociales et civiques ; 7-l'autonomie et
l'esprit d'initiative.
Cela veut dire que si on le rapproche des compétences-clés proposées dans
différents pays ou au niveau européen, on peut estimer que la solution française
réalise peut-être plus ambitieusement la synthèse entre la « compétence » et le
« patrimoine », entre les savoir faire procéduraux qui servent à apprendre et la
référence à des monuments et oeuvres qui composent la culture humaine.
En même temps les deux derniers « piliers » font appel à des champs de
formation qui étaient jusqu'ici relativement étrangères à l'école française, comme
l'autonomie et l'esprit d'initiative : c'est l'école qui est invitée à changer, et non
la fixation d'un minimum pour les élèves en difficulté
Précisément, le « socle » avait été critiqué comme SMIC culturel… Que
faut-il penser de cette accusation ?
Cela avait été l'une des grandes attaques contre le socle, et c'était
paradoxalement la gauche qui s'y opposait avec cet argument : le socle serait un
abandon des enfants des milieux populaires à des savoirs basiques. Force est de
reconnaître que ce qui est proposé ne correspond pas à cela, et on a même
entendu le reproche inverse : le socle serait promis à être inaccessible pour
beaucoup d'élèves. En fait cette querelle n'a pas elle-même beaucoup de sens,
tout dépendra des modalités d'évaluation.
Qu'en est-il de sa mise en oeuvre ? Change-t-il les conditions des
apprentissages des élèves ?
Je crois qu'il est trop tôt pour le dire : en matière d'éducation, les
transformations de fond sont lentes si on veut qu'elles soient profondes. Leur
agenda n'est pas toujours celui des ministres qui veulent des résultats à court
terme !
Je crois qu'il ne faut pas aussi se cacher que si le socle a mis trente ans pour voir
le jour, les ennemis de cette logique « compréhensive » et tournée vers tous les
élèves n'ont pas disparu par enchantement ! Les lobbies des disciplines et
certaines traditions professorales ont rejoint tous ceux qui considèrent que les
changements en éducation sont un abandon de l'âge d'or ! Donc le « socle »
continue et continuera à être un combat militant pour que la loi soit appliquée, et
pour que la commune éducabilité des esprits devienne enfin en France une thèse
et une exigence reconnue par tous les acteurs de l'école !
Il faudra du temps, de l'ordre d'une dizaine d'années.
A quoi va-t-on voir néanmoins si les choses avancent ?
A plusieurs signaux :
• les fondateurs du socle ont dit dès le début que le socle dépendait de ce
qu'il adviendrait de l'évaluation : si l'évaluation certificative (le « brevet »,
équivalent de la licenza media) restait inchangée, en continuant à
« compenser » des notes traditionnelles par le calcul de leur moyenne, le
socle serait un échec, parce que cela signifierait qu'il n'aurait pas été pris
au sérieux et qu'on en resterait aux enseignements de l'ancien paradigme.
En effet il est dit qu'il ne saurait être question de compenser entre elles les
compétences comme dans un examen académique2 : chacune a du sens et
chacune doit être obtenue séparément.
• il faudra voir aussi ce que deviennent les programmes scolaires
traditionnels ? s'adapteront-ils vraiment ou feront-ils semblant ? le socle,
avec ses projets en termes de compétences, avec ses exigences en termes
d'autonomie des élèves, de capacité d'initiative etc. aura-t-il la préséance
sur les contenus disciplinaires anciens ?
• autre point : les établissements scolaires sauront-ils prendre et utiliser
leur autonomie pour mettre en place les exigences du socle (l'objectif) de
façon adaptée à leur public réel ? Si l'on n'y prend pas garde, le socle qui
est fait pour aider tous les élèves à réussir risque, avec ses trois paliers
d'évaluation, de devenir une redoutable machine à faire redoubler ! L'enfer
pédagogique est souvent pavé des meilleures intentions ! Cela impliquera
beaucoup d'imagination de la part des établissements pour l'écriture
précise des curricula et pour introduire les variations nécessaires aux
rythmes d'apprentissage des élèves. Il n'est pas certain qu'ils y soient
prêts…
• dernier point : il faudra bien vérifier que le discours sur le socle n'est pas
assimilé par les uns ou les autres à un discours sur les « basiques », ou les
« fondamentaux » que précisément il a évité d'être. Il ne s'agit pas de
savoirs élémentaires, mais de compétences nécessaires à tous, ce qui n'a
pas le même sens.
En conclusion on peut dire que depuis 1975, date de création du collège unique,
le socle commun était une nécessité. Il s'agit de monter le niveau moyen de
connaissances et d'être au clair sur les compétences attendues de l'ensemble de
la population, à la fois pour limiter le nombre de sorties sans qualifications et
pour mettre les élèves en position de réussir mieux au lycée et dans
l'enseignement supérieur. A ce titre, le socle est un élément stratégique vers la
société de la connaissance, qui doit refuser l'exclusion dont l'école est encore
trop souvent responsable.

Da: Ha fatto bene, quella che ti ha dissanguato!10/01/2012 23:44:01

Da: mauritius    10/01/2012 22.44.21
questo forum e' solo un covo di vipere, vipere che aspirano a diventare ds. In realtà sono delle sgualdrine ormai andate a male che in un disperato sussulto egoistico vorrebbero far finta (non sia mai!) di dirigere una scuola. Il loro intento, pero', e' quello di continuare dissanguare la società dopo aver dissanguato i loro uomini.


Da: mauritius10/01/2012 23:45:34
TRADUZIONE

Lo zoccolo comune di conoscenze e competenze in Francia

Lo «zoccolo comune» (socle commun), è il grande «affaire» nelle attuali politiche educative francesi?
Sì, nel principio, non ancora nella realtà!
Che cosa aveva di «rivoluzionario» inizialmente?
Diverse cose! Prima di tutto il fatto che è la prima volta (lo zoccolo è stato creato in base alla legge sulla scuola del 2005, proposta da un governo di destra) dalla fine del XIX secolo che una politica educativa in Francia si costruisce attorno ad obiettivi da raggiungere da parte degli alunni, e non in termini di programmi astratti per discipline o di decisioni relative ai flussi quantitativi degli stessi: solo la scuola primaria di Jules Ferry era stata definita, a suo tempo, a partire da una grande ambizione nazionale di istruzione.
E fatto particolarmente inedito per la Francia è che gli obiettivi di questo "zoccolo" non sono definiti dai soli specialisti dell'istruzione e in particolare dalle corporazioni dei docenti, ma dal Legislatore.
Ma nel merito, questo «zoccolo» in cosa è realmente innovativo ?
Analizziamo le parole : « zoccolo comune di conoscenze e competenze alla fine della scolarità obbligatoria » :
    "zoccolo", prima di tutto: la parola definisce gli obiettivi della scolarità in termini di un "equipaggiamento" necessario a tutti, indispensabile per vivere nella società contemporanea e per proseguire gli studi; è proprio questo il senso dell'idea di "socle".
    Poi, si vede apparire per la prima volta la parola "competenze", associata a quella di "conoscenze", per definire gli obiettivi della scuola: l'idea è che non si tratta solo di memorizzare saperi scolastici provenienti dalle diverse discipline, ma anche di preoccuparsi di reinvestire questi saperi e di dar loro un senso nel mondo.
    Importante è anche l'aggettivo "comune": dal 1975, quando è stato creato un collège unico (scuola secondaria di primo grado, ndt), era in questione: i contenuti devono essere distinti a seconda degli alunni, come lo erano prima, oppure "comuni", aventi per obiettivo la costruzione di una cultura che sarebbe quella di ciascun alunno passato dalla scuola francese? Questa volta, finalmente, si ha una risposta, "comprensiva", nel senso inglese della parola.
    Per ultima, ma non meno importante, la menzione che si tratta dello zoccolo da acquisire alla "fine della scolarità obbligatoria": questo dà per la prima volta un senso pedagogico a questa nozione di scolarità obbligatoria, nozione finora soprattutto giuridica. Non si tratta degli obiettivi del collège, o della scuola primaria, ma degli obiettivi comuni a tutto l'insieme del percorso, quando questi due livelli scolastici non hanno mai finora "camminato" insieme.

In cosa consiste concretamente questo « zoccolo »?
Associa sette macro "competenze" (o "pilastri"), ma le "competenze" sono definite qui specificamente come la combinazione di "conoscenze", "capacità" e "attitudini":
1.    la padronanza della lingua francese;
2.    la pratica di una lingua straniera moderna;
3.    principali elementi di matematica e di cultura scientifica e tecnologica;
4.    padronanza delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione;
5.    la cultura umanista;
6.    le competenze sociali e civiche;
7.    l'autonomia e lo spirito di iniziativa.
Ciò significa che se lo si confronta alle competenze chiave proposte in diversi paesi o a livello europeo, si può ritenere che la soluzione francese realizza forse in maniera più ambiziosa la sintesi tra la "competenza" e il "patrimonio", tra i saper fare procedurali che servono ad apprendere e il riferimento a monumenti e opere che compongono la cultura umana.
Allo stesso tempo i due ultimi "pilastri" fanno appello ad ambiti di formazione che finora erano relativamente estranei alla scuola francese, come l'autonomia e lo spirito di iniziativa: è la scuola che è invitata a cambiare, non si tratta semplicemente della determinazione di un minimo per gli alunni in difficoltà.
Appunto, lo « zoccolo » era stato criticato come una sorta di salario minimo culturale… che cosa bisogna pensare di questa accusa?
Effettivamente questo è stato uno dei grandi attacchi contro lo "zoccolo comune", e paradossalmente era la sinistra che vi si opponeva con questo argomento: lo zoccolo sarebbe stato un abbandonare i bambini degli ambienti popolari a dei saperi basici. Giocoforza è di riconoscere che ciò che è proposto non corrisponde a questo, e si è anche sentito il rimprovero opposto: lo zoccolo sarebbe destinato ad essere inaccessibile per molti alunni. Di fatto questa querelle non ha molto senso, tutto dipenderà dalle modalità di valutazione.
Che ne è stato nella pratica dello zoccolo comune? Sono cambiate effettivamente le condizioni degli apprendimenti degli alunni?
Credo che sia troppo presto per dirlo: in materia di istruzione, le trasformazioni di fondo sono lente se vogliamo che siano profonde. La loro agenda non corrisponde sempre a quella dei ministri che vogliono dei risultati a breve termine!
Non bisogna nemmeno nascondersi che se lo zoccolo ha impiegato trent'anni per venire alla luce, i nemici di questa logica "comprensiva" e rivolta a tutti gli alunni non sono scomparsi per incanto! Le lobby delle discipline e certe tradizioni professorali hanno unito tutti coloro che considerano che i cambiamenti in materia educativa sono un abbandono dell'età dell'oro! Pertanto lo "zoccolo" continua e continuerà ad essere una lotta militante perché la legge sia applicata, e perché la comune educabilità delle menti divenga finalmente in Francia una tesi e un'esigenza riconosciuta da tutti gli attori della scuola!
Ci vorrà del tempo, nell'ordine di una decina di anni.
Da cosa si capisce se le cose comunque stanno andando avanti?
Da diversi segnali. I fondatori dello zoccolo hanno detto fin dall'inizio che lo zoccolo dipendeva da ciò che sarebbe avvenuto della valutazione: se la valutazione certificativa (il "brevet", l'equivalente della licenza media) restava invariata, continuando a "compensare" voti tradizionali attraverso il calcolo della loro media, lo zoccolo sarebbe stato un fiasco, perché ciò avrebbe significato non averlo preso sul serio ed essere rimasti alle discipline del vecchio paradigma. In effetti non sarebbe possibile compensare tra loro le competenze come in un esame universitario: ciascuna ha un senso e ciascuna deve essere ottenuta separatamente.
Bisognerà vedere anche ciò che diverranno i programmi scolastici tradizionali: si adatteranno veramente o faranno solo finta? Lo zoccolo, con i suoi progetti in termini di competenze, con le sue esigenze in termini di autonomia degli alunni, di capacità di iniziativa ecc.. avrà la precedenza sui vecchi contenuti disciplinari?

Altro punto: gli istituti scolastici sapranno prendere e utilizzare la loro autonomia per realizzare l'obiettivo dello zoccolo in maniera adeguata al loro pubblico reale? Se non si pone attenzione a ciò, lo zoccolo che è fatto per aiutare tutti gli alunni a compiere con successo il loro percorso scolastico rischia, con i suoi tre stadi di valutazione, di diventare un temibile strumento di bocciatura! Le strade dell'inferno pedagogico sono spesso lastricate di buone intenzioni! Ciò richiederà molta immaginazione da parte degli istituti scolastici per la scrittura precisa dei curricoli e per introdurre le variazioni necessarie ai ritmi di apprendimento degli alunni. Non è certo che le scuole siano pronte per fare questo…

Ultimo punto: bisognerà verificare attentamente che il discorso sullo zoccolo non sia assimilato da una parte o dall'altra a un discorso sugli "elementi di base" o sui "fondamentali". Non si tratta di saperi elementari, ma di competenze necessarie a tutti, e questo non è la stessa cosa.
In conclusione si può dire che dal 1975, data di creazione del collège unique, lo zoccolo comune era sentito come una necessità. Si tratta di stabilire il livello minimo di conoscenze e chiarire le competenze attese dall'insieme della popolazione, sia per diminuire il numero di alunni che escono dal sistema educativo senza qualifica che per dare a questi gli strumenti per un percorso scolastico di successo al liceo e nell'istruzione superiore. A questo titolo, lo zoccolo è un elemento strategico verso la società della conoscenza, che deve rifiutare l'esclusione di cui la scuola è ancora troppo spesso responsabile.
Traduzione dall'originale francese
       

Da: Val 6610/01/2012 23:45:45
Fino a quando si possono dichiarare i titoli?

Da: Ma come sei cool!10/01/2012 23:48:46
Faccia di cool!

Da: sympa 10/01/2012 23:49:33
Che ROMPIPALLEEEEEEEEEEEEE
Ma vattene da un'altra parte a sfogare le tue frustrazioni...uffaa
Notte ragazzi.....
a domani...deficiente permettendo...

Da: @Ha fatto bene, quella che ti ha dissanguato!10/01/2012 23:52:37
sì, è morta di Aids tra atroci dolori. Così come capiterà a te!

Da: ahahahahahah10/01/2012 23:56:02
ne valeva comunque la pena, anche se, ne son certo, non ne valeva di certo il pene!

Da: @ahahahahahah11/01/2012 00:39:25
...vorresti provare brutto finocchio? no, non te li concedo i miei 24 cm...crepa

Da: A chi pagano la casa, a chi pagano i soggiorni...11/01/2012 01:04:08
L'INCONTRO - L'incontro - fanno notare fonti vicine al sottosegretario - sarebbe stato chiesto la scorsa settimana dallo stesso Malinconico. L'ex presidente della Fieg ha spiegato di non aver «mai fatto favori ai personaggi coinvolti» e di aver appreso «solo ora che Piscicelli avrebbe pagato di propria iniziativa e per ragioni a me del tutto ignote alcuni dei miei soggiorni presso la struttura alberghiera».

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