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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
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Da: x Annuska31/03/2009 02:11:32
Io alla fin fine vorrei sapere quale è tuttora la scelta professionale di Annuska :)   (v. pagina 2)
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Da: Gino31/03/2009 02:13:41
moi!
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Da: al giorno d''oggi31/03/2009 12:24:27
se non hai le spalle coperte certi sogni difficilmente diventano realtà...
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Da: ...31/03/2009 12:26:39
Ma andate a zappare la terra .......che sono necessarie tante braccia vigorose .......invece che menarvela così...
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Da: x ...31/03/2009 13:44:45
Che imbecille che sei..
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Da: ...31/03/2009 14:39:02
Vuoi un'alternativa vieni a raccogliere il letame degli animali di allevamento...
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Da: x alternativa31/03/2009 14:55:39
l'indifferenza è il sentimento più nobile che si può provare per te
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Da: ...31/03/2009 14:59:49
Guarda che ti pago bene, il lavoro non manca e l' azienda è in crescita....mica c'è da offendersi...
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Da: Raf x Confusa31/03/2009 16:50:56
da quello che ho letto fin ora, l'intuito mi suggerisce di consigliarti senz'altro la pa.: non mi sembra che tu abbia "velleità esistenziali esagerate", vuoi una vita normale, magari un futuro con famiglia, forse avrai bisogno di tempo libero, credo che questa sia un'occasione di lavoro certamente, ma anche e soprattutto di modus vivendi...eppoi ha ragione chi ti dice che la libera professione puoi sempre "riacciuffarla" un domani! In bocca al lupo!
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Da: dubbio01/04/2009 17:33:28
Piuttosto, avrei questo dubbio che mi lascia pensare a proprosito degli orali nei pubblici concorsi:avendo riportato un voto non buono appunto negli orali dell'ultimo concorso cui ho partecipato- C1-, ne ho chiesto spiegazione.
Mi è stato risposto che la valutazione della commissione è discrezionale, come e più che negli scritti, e che il confronto cn gli altri candidati è ancor più rilevante. Mi è stato inoltre detto che il fatto che la commissione non contesti il candidato e lo lasci parlare non è indice sicuro della bontà della prova, perchè bisogna valutare i singoli contenuti. In altre parole, a fronte di due candidati che non vengono ugualmente interrotti, uno può limitarsi al mero dato normativo e/o manualistico, l'altro può fornire approfondimenti, citare autori e monografie specifiche, fare insomma una prova di eccellenza.
Rimango onestamente basito, perchè ciò, oltre a collidere con la mia esperienza universitaria e con quella relativa ai miei precedenti concorsi, compreso quello -da B3- che ho vinto, non è anche in contrasto coi principi di trasparenza e pubblicità dell'azione amm.va? Voglio dire, come faccio a sapere che non ho fatto una buona prova (ma solo mediocre) se sul momento non mi viene detto nulla, ma debbo attendere la conclusione della giornata di colloqui? Cioè, al limite potrei dire anche puttanate e nessuno SUL MOMENTO sarebbe tenuto a correggermi e a farmi capire che sono fuori strada, salvo poi bocciarmi o darmi un brutto voto? Ma non è assurdo?
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Da: mike01/04/2009 18:38:01
Attualmente, chi ha la bravura di sostenere gli orali deve sottostare all'opinabilità della valutazione espressa dal commissario. Quest'ultimo non ha un  compito semplice, sia per l'elevato numero di candidati sia per la mancanza di testi e/o programmi di riferimento per cui la valutazione viene definita in astratto e non secondo un parametro di raffronto. Una volta raggiunto un buon livello di preparazione conta poco se sia più o meno approfondita; a quel punto bisogna solo dare una buona impressione di se stessi cioè, per i comuni mortali, essere fortunati.
Se vogliamo vincere un concorso dobbiamo essere  tenaci e tentare e ritentare..................
Il problema delle motivazioni delle valutazioni è annoso e di difficile soluzione in quanto il commissario dovrebbe di volta in volta, scusa la semplificazione, esprimersi comparativamente su tutti i candidati esaminati per cui nella pratica si esaltano le esigenze di celerità della selezione sacrificando, parzialmente, la trasparenza del procedimento.
Per quanto riguarda l'atteggiamento silente del commissario diciamo che non è suo compito , esemplificando, instaurare un contraddittorio con il candidato ma solo "pesare" la bontà di ciò che ascolta..................
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Da: giuggi01/04/2009 22:43:39
ciao ragazzi, sono abilitata come voi e  ho scelto la p.a., cosa che rifarei, ma non mi accontenterei più di un posto da diplomata, finisci in pasto a colleghi frustrati che nn vedono l'ora di fare a pezzi un laureato...pensateci prima di accettare...
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Da: sconci01/04/2009 22:52:57
concordo pienamente con giuggi...ma io sono tenace e, dopo il mio primo concorso che richiedeva la laurea ma mi dava un inquadramento inferiore ai diplomati astiosi, continuerò a farne di altri da esterna per migliorare la mia posizione. Loro invece questo non possono farlo: spiace, ma è questo che li fa rosicare tutti!!!
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Da: confusa02/04/2009 00:19:29
x giuggi: quindi tu mi consigli di non accettare il posto da diploma? Però non so se sarà facile vincere un concorso di livello superiore entro poco...Secondo te vale la pena di rimanere studio legale piuttosto che finire tra diplomati?
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Da: x dubbio02/04/2009 09:14:39
Guarda ke e' proprio cosi' all'universita' l'interruzione ha uno scopo didattico ai concorsi la commissione ascolta e giudica e basta.
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Da: giuggi02/04/2009 21:56:24

premesso che io in uno studio legale nn ci sarei mai rimasta, nn avendo le spalle coperte, nn ti ho consigliato di nn accettare, quello dipende dalla tua situazione personale, la mia era tale per cui nn ho potuto rifiutare pensando poi di migliorare, poi è successo che una volta che mi sono visti quei 4 soldi in tasca mi sono seduta e addio aspirazioni...in più dovevo e devo combattere con colleghi che ti fanno pesare ogni giorno il fatto che 6 "fuori posto" .... ti ho detto di pensarci e di nn fare l'errore nel caso accettassi di farti passare  . come ho fatto io -  la voglia di studiare...ci sono molti concorsi x laureati nella p.a., devi essere però consapevole che lavorare e studiare è complicato e poi mai e poi mai dovrai farti prendere dalle situazioni che andrai a trovare, devi sempre tenere la testa fuori da quel posto, sennò ti abbrutisci e diventi banale e meschina come i diplomati
Rispondi

Da: granpogna02/04/2009 22:26:51
Ci sono avvocati e avvocati. Ci sono magistrati e magistrati. Fulvio Croce, il presidente dell'Ordine degli avvocati di Torino, era un avvocato e merita il massimo rispetto, come tanti altri avvocati che tutti abbiamo conosciuto e apprezzato. Durante gli anni di piombo, quando le Brigate Rosse revocarono il mandato ai loro difensori di fiducia, egli adempì al proprio dovere di difensore d'ufficio. Si guadagnò l'epiteto di > e fu assassinato per aver fatto il proprio dovere. Anche i magistrati non sono per niente tutti uguali. Quando ho partecipato al convegno dell'Associazione nazionale magistrati, a Roma, dal 30 marzo al 2 aprile 2000, ho rivisto il bellissimo manifesto realizzato per la commemorazione delle vittime della strage di Capaci. Rose tagliate in due e una semplice lista di nomi di magistrati, in ordine alfabetico; comincia con Emilio Alessandrini e finisce con Cesare Terranova. Ci sono avvocati e avvocati. Ci sono magistrati e magistrati. Ci sono delinquenti e delinquenti.

Nella vicenda di Peppino Impastato, diventata celebre anche per l'opera commovente che ne ha tratto Marco Tullio Giordana, c'è un aspetto per me particolarmente significativo. Quando i mafiosi decisero di eliminare Peppino Impastato, pensarono che innanzitutto il padre avesse l'obbligo di eliminare il figlio. La madre di Peppino Impastato ha raccontato questo episodio per primo, appena la grande stampa ha dato notorietà alla vicenda: >. Questa è la logica della mafia. Ed è una logica non da poco, visto che il padre di Peppino Impastato si rifiutò di eliminare il figlio, ma poi a sua volta scomparve in circostanze poco chiare. Chi si rifiuta di adempiere ad un ordine della mafia, rischia la pelle.

Che c'entra? Andiamo con ordine.

L'ex segretario generale della Corte dei Conti, il dottor Sergio Ristuccia, oggi avvocato amministrativista, è stato condannato ad otto mesi di reclusione per falso dalla seconda sezione del Tribunale di Roma. La vicenda riguarda il doppio incarico di Giuseppe Carbone, come presidente della Corte dei Conti e presidente del Consiglio di Amministrazione della società Gemat, su cui nel 1989 fu aperto un procedimento disciplinare in seguito all'esposto di un consigliere della Corte: Natale Aricò. In sede di appello è stato prosciolto. Il magistrato Maria Cordova, che aveva sostenuto l'accusa e che è nota come un magistrato rigoroso, evidentemente era di parere diverso. Mentre esprimo il mio compiacimento per il risultato definitivo, sottolineo che Sergio Ristuccia è stato mio avvocato. Anzi, il mio avvocato presso il Consiglio di Stato. Ha diretto la strategia processuale, è andato a difendermi in aula, mi ha costantemente rassicurato sull'esito della vertenza, sconsigliandomi o, per meglio dire, proibendomi determinate iniziative che volevo prendere sul piano penale. In nome dei rapporti affettuosi, fraterni, paterni, che aveva con me da ben trenta anni. Uno dei miei amici migliori, che dire, non un amico, quasi un altro padre.
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Da: forza!03/04/2009 07:25:22
salve a tutti ragazzi, ho letto con interesse questa discussione. Anche io mi trovo nella stessa situazione: quasi 32 anni, laureato e un'attività che non c'entra nulla con la laurea. La cosa positiva è che la gestisco io /anche se non posso minimamente pensare di costruirmi una famiglia con quello che gudagno) e posso continuare a studiare, infatti mi sto preparando per i concorsi; credo che un posto in PA sia un posto ambito dalla maggior parte di noi. La libera professione ci fa diventare degli automi; anche se dopo alcuni anni potresti guadagnare molto di più di uno stipendiato della PA. Perciò a quanti, come me stanno studiando per un posto con orari di lavoro "umani", dico: forza!
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Da: giuggi03/04/2009 16:01:59
..scusa..granpogna...ma a chi hai risposto con gli elogi a magistrati e avvocati? qui si parla di avvocati che hanno rinunciato per una poco gratificante carriera nella pa .... mi sono perso qualcosa nella discussione?
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Da: x giuggi03/04/2009 17:25:21
Perchè poco gratificante? E' meglio stare rinchiuso 10 ore al giorno nello studio di qualcun altro a fare tutto?
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Da: giuggi03/04/2009 18:40:25
...poco gratificante perchè la preparazione è sovradimensionata rispetto alle reali mansioni, poco gratificante perchè appena sanno che 6 laureata ti si fiondano addosso come avvoltoi per rifilarti mansioni superiori che il raccomandato di turno che sta al posto che spetterebbe a te nn vuol fare ... poco gratificante perchè hai intorno colleghi rosi dall'invidia e che aspettano un tuo passo falso per saltarti addosso....ecco perchè
Rispondi

Da: x giuggi03/04/2009 20:47:05
...invece tra colleghi degli studi legali si vogliono tutti bene..vero? Lì ci sono i  veri avvoltoi disposti a frodare pur di entrare nelle grazie del titolare...
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Da: mike03/04/2009 21:47:18

Signori, scusate l'intrusione, non sono un avvocato ma, eventualmente, un commercialista.

Mi permetto di esprimere alcune mie considerazioni di carattere generale: la professione, qualsiasi essa sia, richiede un impegno gravoso, pertanto coloro che non la sentono con passione dovrebbero starne lontani. La mia percezione del mondo delle professioni è quella di un universo estremamente eterogeneo
tuttavia governato, troppo spesso, che nessuno si offenda, dal malaffare.
Che cosa sarebbe quest'ultimo senza i professionisti ?
Pochissimi, tra le altre cose, sono i professionisti veramente competenti, mentre, gli altri fanno ciò che possono poichè in qualche modo bisogna sbarcare il lunario!! 
Ciò che dispiace constatare sempre più spesso è che molti non hanno nessun tipo di deontologia professionale.............la stragrante maggioranza di medici per esempio dimentica costantemente di rilasciare regolare parcella........................
Eppure il mondo dellle professioni dovrebbe essere la forza trainante di un paese !!

Vi chiedo scusa forse ho generalizzato un pò ma non troppo!
Provate a considerare quanto vicino sia l'avvocato che s'inventa un incidente stradale con Tizio oppure quanto sia vicino il commercialista che suggerisce al datore di lavoro come fare uscire dalla cassa lo stipendio del lavoratore a nero!!
Rispondi

Da: mike03/04/2009 21:51:21
errata corrige: stragrande
Rispondi

Da: Caterina08/04/2009 18:30:15
Bè che il lavoro nella p.a. è poco gratificante è tutto da dimostrare: dove lo trovi oggi un posto di lavoro "sicuro" e stabile? Dove vivo io é una chimera.
Se poi ti da noia che gli ordini te li dia chi ha un titolo inferiore al tuo....bè questo é il mondo del lavoro, che - spesso - non è meritocratico. Comunque succede ovunque, anche nel privato. Te lo dico per esperienza.
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Da: ...19/05/2009 21:06:13
tutti spariti? L'argomento è interessante!
Rispondi

Da: mmm04/06/2009 17:51:32
io sono un po' basita dal tono di qs forum:"devi sempre tenere la testa fuori da quel posto, sennò ti abbrutisci e diventi banale e meschina come i diplomati"...??? Ma ke siete fuori di testa? la laurea è diventata l'antidoto contro banalità e meschinità? Ma per piacere!! conosco laureati di una meschinità sconcertante!!ma ki vi credete di essere?Io sono entrata in PA da "mezza laureata" perkè ho anteposto la sicurezza economica al titolo e certo nn mi pento...ho degli orari "umani", come giustamente ha osservato qualcuno, elastici, ke mi permettono di studiare e di coltivare pure qualke hobby..nn mi sembra così meschino costruirsi una vita a misura d'uomo e nn di robot. Inoltre nn ho mai assistito a questa "guerra al laureato": nn è ke vi piace crederlo?...ma certo! vuoi mettere la soddisfazione nel sentirsi invidiati dagli altri??...ke pena
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Da: simply04/06/2009 18:05:49
io collaboro in uno studio legale gratis x 3 volte a settimana, poi studio per i concorsi sperando di vincerne uno.Fino ad ora solo due idoneità che già so non mi serviranno a nulla.
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Da: x simply04/06/2009 19:27:22
non disperare..a volte le idoneità servono eccome!!
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Da: simply04/06/2009 21:59:31
x x simply
nei concorsi nazionali servono sono d'accordo con te, ma  un'idoneità conseguita in un concorso in un ente locale e l'altra fresca fresca all'arpac non serviranno proprio a nulla credimi.
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