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CORTE DI APPELLO DI BARI
Concorso per la copertura di venticinque posti di giudice di pace
presso il distretto della Corte di appello di Bari
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Fonte: | Gazzetta ufficiale n.6 del 23/1/2004 |
Ente: | CORTE DI APPELLO DI BARI |
Località: | Bari (BA) |
Codice atto: | 04E00248 |
Sezione: | Enti pubblici |
Tipologia: | Concorso |
Numero di posti: | 25 |
Scadenza: | 23/3/2004 |
Testo piccolo - Testo medio - Testo grande
IL PRESIDENTE DELLA CORTE DI APPELLO di Bari
Vista la legge 21 novembre 1991, n. 374, e successive
modificazioni;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 10 giugno
2000, n. 198;
Ritenuta la necessita' di procedere alla copertura di posti di
magistrato onorario presso l'ufficio del giudice di pace di cui
all'allegato elenco;
Vista la circolare del Consiglio superiore della magistratura,
approvata nella seduta del 30 luglio 2002 e successive modificazioni
e integrazioni;
Vista la nota del Consiglio superiore della magistratura del
29 ottobre 2003;
Decreta:
Art. 1.
E' indetta una procedura concorsuale per la copertura dei posti
di giudice di pace presso gli uffici di cui all'elenco allegato (all.
1).
A tale fine possono essere presentate domande di trasferimento
(capo II) da parte di giudici di pace che prestano servizio presso
altri uffici, ovvero domande di ammissione al tirocinio per il
conseguimento della nomina a giudice di pace (capo III)
Qualora per un posto vacante concorrano domande di trasferimento
e domande di ammissione al tirocinio, il Consiglio superiore della
magistratura valutera' a quali accordare priorita', tenendo conto
delle esigenze dell'ufficio di provenienza dell'aspirante al
trasferimento, del numero di domande di ammissione al tirocinio
nonche' delle necessita' di celere copertura dei posti degli uffici
particolarmente gravati di carico di lavoro.
Art. 2.
Domande di trasferimento, termine per la presentazione
La domanda di trasferimento redatta dal giudice di pace
sull'apposito modulo allegato al bando di concorso (modulo A) e
diretta al Consiglio Superiore della Magistratura, deve essere
presentata nelle ore di ufficio, ovvero fatta pervenire in piego
raccomandato al Presidente della Corte di appello di Bari, per i
posti compresi nell'allegato elenco (all. I) entro il termine
perentorio di giorni sessanta dalla data di pubblicazione del
presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
Le domande di trasferimento si considerano prodotte in tempo
utile anche se spedite, a mezzo raccomandata con avviso di
ricevimento, entro il termine su indicato. A tal fine fa fede il
timbro a data dell'ufficio postale accettante.
In caso di trasmissione della domanda a mezzo posta,
l'amministrazione giudiziaria non assume responsabilita' per
eventuali dispersioni, ritardi o disguidi non imputabili a colpa
dell'amministrazione stessa.
Ciascun aspirante puo' formulare domanda di trasferimento per una
sola delle sedi oggetto di pubblicazione di questo distretto di Corte
di appello.
Non e' ammesso un ordine di preferenza delle domande presentate
per diversi distretti.
In presenza di piu' domande relative a sedi ubicate in diversi
distretti, il Consiglio Superiore della Magistratura si riserva di
individuare quella da coprire in base alle esigenze dell'ufficio.
La domanda di trasferimento deve, a pena di inammissibilita',
contenere la dichiarazione dell'aspirante di non incorrere, in
relazione alla sede per la quale intende essere trasferito, in alcuna
delle cause di incompatibilita' previste dall'art. 8 della legge
21 novembre 1991, n. 374, e successive modificazioni (1), nonche'
l'impegno a rimuovere le cause di incompatibilita' eventualmente
esistenti prima della data della deliberazione di trasferimento da
parte del Consiglio superiore della magistratura.
Il giudice di pace aspirante al trasferimento nella domanda,
compilata secondo il modulo allegato al presente bando (modulo A)
deve dichiarare il proprio cognome, nome e luogo di residenza e deve
indicare:
1) la data e il luogo di nascita;
2) il numero di codice fiscale;
3) la data del decreto presidenziale o ministeriale di nomina o
di conferma nell'incarico di giudice di pace;
4) l'ufficio del giudice di pace ove attualmente presta
servizio;
5) la data di assunzione del possesso delle funzioni presso
l'ufficio del giudice di pace ove attualmente presta servizio.
Tutte le comunicazioni all'interessato relative alla procedura di
trasferimento verranno effettuate presso l'ufficio ove attualmente
presta servizio.
Nota:
(1) - Si riporta il testo integrale dell'art. 8 della
legge 21 novembre 1991, n. 374 e successive modificazioni:
«Art. 8 (Incompatibilita). - 1. Non possono esercitare
le funzioni di giudice di pace:
a) i membri del Parlamento, consiglieri regionali,
provinciali, comunali e circoscrizionali, i componenti dei
comitati di controllo sugli atti degli enti locali e delle
loro sezioni;
b) gli ecclesiastici e i ministri di qualunque
confessione religiosa;
c) coloro che ricoprono o abbiano ricoperto nei tre
anni precedenti alla nomina incarichi direttivi o esecutivi
nei partiti politici.
----> Vedere modelli da pag. 5 a pag. 12 <----
c-bis) coloro che svolgono attivita' professionale
per imprese di assicurazione o banche oppure hanno il
coniuge, convivente, parenti fino al secondo grado o affini
entro il primo grado che svolgono abitualmente tale
attivita'.
1-bis). Gli avvocati non possono esercitare le funzioni
di giudice di pace nel circondario del tribunale nel quale
esercitano la professione forense ovvero nel quale
esercitano la professione forense i loro associati di
studio, il coniuge, i conviventi, i parenti fino al secondo
grado o gli affini entro il primo grado.
1-ter). Gli avvocati che svolgono le funzioni di
giudice di pace non possono esercitare la funzione forense
dinanzi all'ufficio del giudice di pace al quale
appartengono e non possono rappresentare, assistere o
difendere le parti di procedimenti svolti dinanzi al
medesimo ufficio nei successivi gradi di giudizio. Il
divieto si applica anche agli associati di studio, al
coniuge, ai conviventi, ai parenti entro il secondo grado e
agli affini entro il primo grado.».
Art. 3.
Titoli di preferenza
Il presidente della Corte di appello trasmettera' le domande di
trasferimento al Consiglio superiore della magistratura unitamente
alle domande di ammissione al tirocinio.
Le domande saranno valutate dal Consiglio superiore della
magistratura secondo le modalita' ed i criteri stabiliti al «Capo VII
- Trasferimenti» della delibera del Consiglio superiore della
magistratura adottata nella seduta del 30 luglio 2002 (allegato 2).
Nella ipotesi in cui per il singolo posto siano state presentate
domande di trasferimento di piu' aspiranti, verra' preferito il
giudice di pace che vanta maggiori titoli di preferenza.
Costituiscono titoli di preferenza, nell'ordine, l'esercizio,
anche pregresso:
a) delle funzioni di giudice di pace;
b) di altre funzioni giudiziarie, anche onorarie;
o) della professione forense;
d) di funzioni notarili.
I documenti comprovanti il possesso dei titoli di preferenza
devono essere presentati unitamente alla domanda di trasferimento e
devono contenere l'esatta indicazione delle date di effettivo inizio
(presa di possesso ovvero iscrizione negli albi professionali) e di
cessazione eventualmente gia' avvenuta dell'esercizio delle relative
attivita' e funzioni. La mancanza di tale indicazione costituisce
causa di esclusione del titolo di preferenza ai fini della formazione
delle graduatorie.
Il periodo di esercizio delle attivita' e funzioni svolte per
frazioni di tempo superiori a sei mesi e' considerato equivalente ad
un anno.
I titoli di preferenza conseguiti o comunque prodotti
dall'aspirante oltre il termine di scadenza per la presentazione
delle domande previsto dal presente bando non possono essere presi in
considerazione ai fini della formazione e definizione della
graduatoria.
Ove, tenuto anche conto della durata del periodo in cui
l'aspirante ha svolto le su indicate attivita' e funzioni, non
risulti dirimente l'applicazione dei criteri enunciati, e' preferito
il piu' giovane di eta'.
Art. 4.
Le domande per l'ammissione al tirocinio ai fini del
conseguimento della nomina a giudice di pace in relazione ai posti
presso gli uffici del giudice di pace di cui all'elenco allegato
(allegato 1), sono presentate con le modalita' di seguito
specificate.
Art. 5.
Requisiti per l'ammissione al tirocinio e la nomina
Per l'ammissione al tirocinio al fine del conseguimento della
nomina a giudice di pace e' necessario che l'aspirante:
a) sia cittadino italiano;
b) abbia l'esercizio dei diritti civili e politici;
c) non abbia riportato condanne per delitti non colposi o a
pena detentiva per contravvenzione e non sia sottoposto a misure di
prevenzione o di sicurezza;
d) abbia conseguito la laurea in giurisprudenza in una delle
universita' della Repubblica o presso una universita' estera di un
Paese con il quale sia intervenuto un accordo di equipollenza;
e) abbia la idoneita' fisica e psichica;
f) abbia eta' non inferiore a trenta anni e non superiore a
settanta anni;
g) abbia cessato, o si impegni a cessare prima dell'assunzione
delle funzioni di giudice di pace, l'esercizio di qualsiasi attivita'
lavorativa dipendente, pubblica o privata;
h) abbia superato l'esame di abilitazione all'esercizio della
professione forense.
Il requisito di cui alla lettera h) non e' richiesto per
l'aspirante che abbia esercitato:
1) funzioni giudiziarie, anche onorarie, per almeno un biennio;
2) funzioni notarili;
3) insegnamento di materie giuridiche nelle universita';
4) funzioni inerenti alle qualifiche dirigenziali e alla ex
carriera direttiva delle cancellerie e segreterie giudiziarie.
Art. 6.
Domanda di ammissione e termine per la presentazione
La domanda per l'ammissione al tirocinio al fine del
conseguimento della nomina a giudice di pace deve essere redatta
dall'aspirante, a pena di inammissibilita', esclusivamente
sull'apposito modulo allegato al bando di concorso, in originale e in
copia, (modulo b)) diretta al Consiglio superiore della magistratura
e deve essere presentata nelle ore di ufficio, ovvero fatta pervenire
in piego raccomandato, al presidente della Corte d'appello di Bari,
per i posti compresi nell'allegato elenco (allegato 1), entro il
termine perentorio di giorni sessanta che decorre dalla data di
pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica.
La domanda, ai sensi dell'art. 38 del decreto del Presidente
della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, e' valida se sottoscritta
dall'interessato in presenza del dipendente addetto alla ricezione
ovvero se sottoscritta e presentata (anche a mezzo raccomandata con
avviso di ricevimento) unitamente a copia fotostatica non autenticata
di un documento di identita' del sottoscrittore.
Nel modulo della domanda di partecipazione allegato al presente
bando sono state inserite le formule per le dichiarazioni sostitutive
(da rendere ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del
Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 che gli
aspiranti hanno facolta' di utilizzare.
Nel caso in cui gli interessati non intendano avvalersi di tale
facolta', la domanda dovra' essere corredata dalla documentazione
comprovante il possesso dei requisiti richiesti per la nomina
indicati al punto 9 del presente articolo.
Le domande si considerano prodotte in tempo utile anche se
spedite a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, entro il
termine su indicato. A tal fine fa fede il timbro a data dell'ufficio
postale accettante.
In caso di trasmissione della domanda a mezzo posta,
l'amministrazione giudiziaria non assume responsabilita' per
eventuali dispersioni, ritardi o disguidi non imputabili a colpa
dell'amministrazione stessa.
Ciascun aspirante deve formulare singola domanda per ogni
distretto di Corte di appello nella cui giurisdizione sono comprese e
messe a concorso le sedi per le quali intende concorrere e non puo'
presentare domanda in piu' di tre diversi distretti nello stesso
anno.
Nella singola domanda l'aspirante deve indicare le sedi degli
uffici del giudice di pace per le quali intende concorrere, per un
numero non superiore a sei.
Non e' ammesso un ordine di preferenza delle sedi richieste per
il singolo distretto ne' delle domande presentate per diversi
distretti.
Il consiglio giudiziario presso la Corte di appello ed il
Consiglio superiore della magistratura esamineranno le domande
secondo l'ordine che sara' ritenuto maggiormente utile a soddisfare
le esigenze di buona amministrazione e di copertura celere delle
vacanze.
La domanda di ammissione al tirocinio deve, a pena di
inammissibilita', contenere le dichiarazioni dell'aspirante di non
essere gia' stato ammesso al tirocinio in corso di svolgimento, o
ancora da svolgersi, presso il medesimo o altro distretto di Corte di
appello, nonche' di non essere stato gia' sottoposto per almeno due
volte ad un giudizio di inidoneita' all'assunzione dell'incarico di
giudice di pace per qualunque distretto.
E' obbligo dell'aspirante, al momento dell'ammissione al
tirocinio, di dare tempestiva comunicazione al Consiglio superiore
della magistratura di eventuali giudizi di inidoneita' allo
svolgimento delle funzioni di giudice di pace che abbiano ad
intervenire successivamente alla proposizione della domanda.
L'inadempimento di tale obbligo costituisce motivo di esclusione
dallo svolgimento del tirocinio a cui eventualmente egli sia stato
ammesso.
L'aspirante nella domanda di ammissione al tirocinio, compilata
secondo il modulo allegato al presente bando (modulo b), deve
dichiarare il proprio cognome, nome e luogo di residenza nonche', ai
sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della
Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, il possesso dei seguenti
requisiti, evidenziando, eventualmente, quelli che tra essi sono in
corso di perfezionamento:
1) la data e il luogo di nascita;
2) il possesso della cittadinanza italiana;
3) il comune nelle cui liste elettorali sia iscritto, ovvero i
motivi della non iscrizione o della cancellazione dalle liste
medesime;
4) le condanne eventualmente riportate per delitti non colposi
o a pena detentiva per contravvenzione nonche' le misure di
prevenzione o di sicurezza cui eventualmente sia in atto sottoposto;
5) la conoscenza di procedimenti penali od amministrativi per
l'applicazione di misure di sicurezza o di prevenzione pendenti a
proprio carico;
6) l'esistenza di qualsiasi precedente giudiziario iscrivibile
nel casellario giudiziario a norma dell'art. 686 del codice di
procedura penale;
7) la laurea in giurisprudenza, con l'esatta menzione della
data di conseguimento, della votazione assegnata nonche'
dell'universita' presso la quale e' stata conseguita;
8) l'inesistenza di qualsiasi rapporto di lavoro dipendente
pubblico o privato ovvero, nel caso in cui si richiede la nomina
condizionata ai sensi dell'art. 5, comma 1, lettera g), della legge
21 novembre 1991, n. 374, e successive modificazioni, l'impegno a
cessare l'esercizio dell'attivita' lavorativa dipendente prima
dell'assunzione delle funzioni di giudice di pace e, comunque, entro
trenta giorni dalla data della nomina, ai sensi dell'art. 5, comma 4,
della stessa legge;
9) l'aver superato l'esame di abilitazione all'esercizio della
professione forense, con l'indicazione della data di superamento e
della Corte di appello presso la quale e' stato sostenuto l'esame
nonche', se avvocato, della data di iscrizione e dell'Albo degli
avvocati presso il quale si e' iscritti, ovvero, in alternativa,
l'aver esercitato una delle seguenti attivita':
a) funzioni giudiziarie, anche onorarie, per almeno un
biennio, con l'indicazione esatta delle date di assunzione del
possesso delle relative funzioni e di cessazione eventualmente gia'
avvenuta;
b) funzioni notarili, con la menzione della data di
iscrizione e del collegio notarile presso il quale si e' iscritti;
c) insegnamento di materie giuridiche nelle universita', con
l'indicazione dell'attuale o ultima universita' presso la quale e'
stato svolto;
d) funzioni inerenti alle qualifiche dirigenziali e alla ex
carriera direttiva delle cancellerie e segreterie giudiziarie;
10) l'impegno, in caso di attuale svolgimento ovvero di
assunzione dopo la presentazione della domanda di funzioni di giudice
onorario aggregato delle sezioni stralcio, di giudice onorario di
tribunale, di vice procuratore onorario o di componente laico di
organi giudicanti, a cessare da dette funzioni all'atto della nomina
a giudice di pace;
11) le cause di eventuale cancellazione, sospensione,
radiazione o destituzione dagli albi professionali tenuti dai
consigli dell'ordine degli avvocati o dai collegi notarili, nonche'
le cause di eventuale risoluzione od estinzione di rapporti di
impiego pubblico o privato.
La domanda, altresi', deve contenere, a pena di inammissibilita',
la dichiarazione dell'aspirante di non versare in alcuna delle cause
di incompatibilita' previste dall'art. 8 della legge 21 novembre
1991, n. 374, e successive modificazioni (1), nonche' l'impegno a
rimuovere le cause di incompatibilita' eventualmente esistenti prima
della delibera di nomina a giudice di pace da parte del Consiglio
superiore della magistratura.
I requisiti per l'ammissione al tirocinio, ai sensi dell'art. 9
del decreto del Presidente della Repubblica 10 giugno 2000, n. 198,
devono essere posseduti alla data della deliberazione di ammissione
al tirocinio da parte del Consiglio superiore della magistratura.
L'aspirante, inoltre, deve dichiarare nella domanda:
a) il numero di codice fiscale;
b) il luogo ove desidera che eventuali comunicazioni relative
al concorso gli vengano effettuate. In assenza di dichiarazione, le
comunicazioni verranno inviate al luogo di residenza;
c) l'eventuale appartenenza ad associazioni.
La domanda, in conformita' a quanto previsto dall'art. 10 del
decreto del Presidente della Repubblica 10 giugno 2000, n. 198,
dovra' essere corredata del certificato medico, rilasciato
dall'azienda sanitaria competente per territorio (per la regione
Lombardia, vedi pero' legge regionale 4 agosto 2003, n. 12) o da un
medico militare, attestante il possesso del requisito dell'idoneita'
fisica e psichica dell'interessato a ricoprire l'incarico di giudice
di pace.
L'amministrazione giudiziaria non assume alcuna responsabilita'
nel caso di dispersione di comunicazioni dipendente da inesatte
comunicazioni del recapito da parte dell'aspirante o da mancata
oppure tardiva comunicazione del cambiamento di indirizzo indicato
nella domanda, ne' per eventuali disguidi postali o telegrafici non
imputabili a colpa dell'amministrazione stessa.
Art. 7.
Titoli di preferenza
La domanda, in conformita' a quanto previsto dagli articoli 12 e
13 del decreto del Presidente della Repubblica 10 giugno 2000,
n. 198, dovra' essere corredata dai documenti comprovanti il possesso
da parte dell'aspirante dei titoli di preferenza per l'ammissione al
tirocinio e per la nomina, costituti dall'esercizio anche pregresso,
nell'ordine:
a) delle funzioni di giudice di pace, per almeno un biennio;
b) di altre funzioni giudiziarie, anche onorarie, per almeno un
biennio;
c) della professione forense, per almeno un biennio;
d) di funzioni notarili;
e) dell'insegnamento di materie giuridiche nelle universita';
f) di funzioni inerenti alle qualifiche dirigenziali e alla ex
carriera direttiva delle cancellerie e segreterie giudiziarie.
I documenti comprovanti il possesso dei titoli di preferenza
devono contenere l'esatta indicazione delle date di effettivo inizio
(presa di possesso ovvero iscrizione negli albi professionali) e di
cessazione eventualmente gia' avvenuta dell'esercizio delle relative
attivita' e funzioni.
La mancanza di tali indicazioni costituisce causa di esclusione
del titolo di preferenza ai fini della formazione delle graduatorie.
Il periodo di esercizio delle attivita' e funzioni svolte per
frazioni di tempo superiori a sei mesi e' considerato equivalente ad
un anno.
I titoli di preferenza conseguiti o comunque prodotti
dall'aspirante oltre il termine di scadenza per la presentazione
delle domande previsto dal presente bando non possono essere presi in
considerazione ai fini della formazione e definizione della
graduatoria.
Ove, tenuto anche conto della durata del periodo in cui
l'aspirante ha svolto le suindicate attivita' e funzioni, non risulti
dirimente l'applicazione dei criteri enunciati, e' preferito il piu'
giovane di eta'.
Art. 8.
Tirocinio e nomina
Il Consiglio superiore della magistratura delibera l'ammissione
al tirocinio per un numero di aspiranti non superiore al doppio del
numero dei posti di cui all'elenco allegato, tenuto conto dei posti
coperti con i trasferimenti.
L'aspirante ammesso al tirocinio dovra' svolgere, ai sensi
dell'art. 4-bis della legge 21 novembre 1991, n. 374, e successive
modificazioni, un periodo di tirocinio della durata di sei mesi nei
termini e secondo le modalita' stabilite dal consiglio giudiziario
integrato, in attuazione delle direttive del Consiglio superiore
della magistratura di cui alla delibera adottata nella seduta del
30 luglio 2002 e successive modificazioni ed integrazioni.
Il candidato dichiarato idoneo al termine del tirocinio, ma che
non sia stato nominato in nessuna delle sedi indicate nella domanda,
potra' chiedere di essere destinato ad altra sede vacante per la
quale non sia stata gia' disposta la pubblicazione a norma
dell'art. 4, comma 1, della stessa legge, nei termini e secondo le
modalita' stabilite dal presidente della Corte di appello.
Art. 9.
Documenti di rito e termine di presentazione
I candidati nominati giudici di pace saranno invitati a
regolarizzare entro trenta giorni dalla immissione in servizio, a
pena di decadenza, la documentazione incompleta, affetta da vizio
sanabile, che abbia perso di validita' o debba essere regolarizzata
con le norme sul bollo.
Si allega al presente bando estratto coordinato della circolare
del Consiglio superiore della magistratura approvata nella seduta del
30 luglio 2002, e successive modificazioni ed integrazioni (allegato
2).
Art. 10.
Trattamento dei dati personali
Ai sensi dell'art. 10, primo comma, della legge 31 dicembre 1996,
n. 675, i dati personali forniti dai candidati saranno raccolti e
trattati presso il consiglio giudiziario territorialmente competente
e presso il Consiglio superiore della magistratura ai fini degli
adempimenti da compiere per la nomina.
Il conferimento di tali dati e' obbligatorio ai fini della
valutazione dei requisiti di partecipazione, pena l'esclusione dal
concorso.
I dati forniti potranno essere comunicati unicamente alle
amministrazioni e ai soggetti interessati dal procedimento per la
nomina, indicati dalla legge 21 novembre 1991, n. 374, e successive
modificazioni, dal decreto del Presidente della Repubblica 10 giugno
2000, n. 198, nonche' dalla circolare del Consiglio superiore della
magistratura in data 30 luglio 2002 e successive modificazioni ed
integrazioni.
L'interessato gode dei diritti di cui all'art. 13 della legge
31 dicembre 1996, n. 675.
Il Consiglio superiore della magistratura e i consigli giudiziari
territorialmente competenti sono responsabili del trattamento dei
dati personali.
Bari, 15 gennaio 2004
Il presidente della Corte: de Marco
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