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UNIVERSITA' DI TRENTO
Selezione pubblica per l'ammissione alla Scuola di dottorato di
ricerca in «Studi Giuridici Comparati ed Europei» - 21o ciclo
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Fonte: | Gazzetta ufficiale n.59 del 26/7/2005 |
Ente: | UNIVERSITA' DI TRENTO |
Località: | Trento (TN) |
Codice atto: | 05E04044 |
Sezione: | Università |
Tipologia: | Concorso |
Numero di posti: | - |
Scadenza: | 23/9/2005 |
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IL RETTORE
Vista la legge del 3 luglio 1998, n. 210 e in particolare
l'art. 4, che demanda alle Universita' il compito di disciplinare con
proprio regolamento l'istituzione dei corsi di dottorato di ricerca,
le modalita' di accesso e di conseguimento del titolo, nel rispetto
dei criteri generali fissati con regolamento ministeriale;
Visto il decreto ministeriale del 30 aprile 1999, n. 224, recante
i criteri generali cui debbono attenersi le singole sedi
universitarie nel disciplinare i corsi di dottorato di ricerca;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del
9 aprile 2001 e successive modificazioni e integrazioni, con il quale
sono stati determinati i criteri per l'uniformita' di trattamento sul
diritto agli studi universitari;
Visto lo Statuto dell'Universita' degli studi di Trento e in
particolare l'art. 8, comma 3;
Visto il regolamento di Ateneo in materia di scuole di dottorato
di ricerca dell'Universita' degli studi di Trento, emanato con
decreto rettorale del 16 dicembre 2003, n. 997;
Vista la proposta del dipartimento di scienze giuridiche;
Visto il parere espresso dal comitato scientifico nella seduta
del 10 giugno 2004 in ordine alla rilevanza scientifica delle
proposte di attivazione di scuole di dottorato di ricerca;
Vista la relazione del nucleo di valutazione interna del
19 maggio 2004 in ordine ai requisiti di idoneita' delle scuole di
dottorato di ricerca proposte;
Vista la delibera assunta congiuntamente dal senato accademico e
dalla commissione della ricerca scientifica in data 7 aprile 2005;
Decreta:
Art. 1.
Attivazione
E' attivato presso l'Universita' degli studi di Trento il 21o
ciclo della Scuola di dottorato di ricerca in «Studi Giuridici
Comparati ed Europei», in collaborazione con:
Juristisches Seminar Universität Greifswald (Germania);
Departemento de Derecho publico Universidad di Castellon de la
Plana (Spagna);
Universidad Pompeu-Fabra Barcelona (Spagna);
Universidad de Salamanca - Facultad de Derecho (Spagna);
Faculty of Law, Maastricht University (Olanda);
University of Illinois at Urbana Champaign (USA);
Ecole Normale Superiore Lyon (Francia);
Max-Planck-Institut für ausländisches und internationales
Strafrecht-Friburgo (Germania).
Durata: triennale.
Indirizzi specialistici attivati:
diritto privato e privato comparato;
diritto sostanziale e processuale del lavoro;
diritto e procedura penale;
scienze pubblicistiche;
storia del diritto e del pensiero giuridico europeo.
Settori scientifico-disciplinari:
IUS/01 - Diritto privato;
IUS/02 - Diritto privato comparato;
IUS/07 Diritto del lavoro;
IUS/09 - Istituzioni di diritto pubblico;
IUS/10 - Diritto amministrativo;
IUS/15 - Diritto processuale civile;
IUS/16 - Diritto processuale penale;
IUS/17 - Diritto penale;
IUS/19 - Storia del diritto medievale e moderno;
IUS/21 - Diritto pubblico comparato;
SPS/02 - Storia delle dottrine politiche.
Coordinatore: prof. Gabriele Fornasari - tel. 0461/883886 -
E.mail: fornasari@jus.unitn.it
Lingue ufficiali del corso: italiano e inglese.
E' indetta selezione pubblica per la copertura di sedici posti di
cui otto coperti da borsa di studio, finanziati dall'Universita'
degli studi di Trento.
I posti con borsa di studio potranno essere aumentati a seguito
di finanziamenti, erogati da altre universita', enti pubblici di
ricerca o da qualificate strutture produttive private, che si
rendessero disponibili dopo l'emanazione del presente bando ed entro
la data fissata per l'espletamento della prima prova concorsuale.
L'eventuale aumento del numero di borse di studio potra' determinare
l'incremento dei posti complessivamente messi a concorso. Di tale
incremento sara' data comunicazione alla pagina Internet:
http://www.unitn.it/ricerca/dottorati form av/ciclo 21/bandi.h
tm
Art. 2.
Requisiti di ammissione
Possono presentare domanda di partecipazione al concorso di
ammissione alla Scuola di dottorato di ricerca di cui al precedente
articolo, senza limiti di sesso, di eta' e di cittadinanza, coloro
che sono in possesso di laurea specialistica, attivata ai sensi del
decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, e successive modifiche,
di diploma di laurea del previgente ordinamento o di analogo titolo
accademico conseguito all'estero.
I candidati in possesso di titolo accademico straniero, che non
sia gia' stato dichiarato equipollente a una laurea italiana,
dovranno fare espressa richiesta di idoneita' del titolo di studio
nella domanda di partecipazione al concorso. In tal caso sara'
necessario allegare alla domanda stessa, oltre al certificato di
laurea o all'autocertificazione di laurea (prevista, ai sensi del
decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000,
per i soli cittadini comunitari), anche la traduzione in inglese del
certificato relativo al titolo accademico conseguito, con
l'indicazione degli esami sostenuti e delle relative votazioni,
sottoscritta sotto la propria responsabilita', al fine di consentire
al Collegio dei docenti la dichiarazione di idoneita', valida
unicamente ai fini dell'ammissione alla selezione pubblica.
I candidati extracomunitari, risultati vincitori, in possesso di
titolo accademico straniero, dovranno presentare il certificato di
laurea con esami e votazioni, tradotto e legalizzato dalle
Rappresentanze diplomatiche o consolari del Paese al cui ordinamento
appartenga l'istituzione che li ha rilasciati e la relativa
dichiarazione di valore entro la data fissata per l'iscrizione.
Possono partecipare alla selezione anche coloro che conseguiranno
il diploma di laurea entro la data fissata per l'espletamento della
prima prova concorsuale. In tale caso l'ammissione alla selezione
verra' disposta «con riserva» e il candidato sara' tenuto a
presentare, a pena di decadenza, il relativo certificato di laurea o
autocertificazione (prevista, ai sensi del decreto del Presidente
della Repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000, ai soli cittadini
comunitari) prima di tale data.
Art. 3.
Programma del corso
Il programma formativo del primo anno e' comune a tutti gli
indirizzi specialistici attivati. Esso si fonda su di una serie di
incontri scientifici su tematiche di natura interdisciplinare,
suddivisi in quattro moduli («Analisi economica del diritto»;
«Formazione della Scienza giuridica europea»; «Funzioni e metodo
della comparazione giuridica»; «Tutela dei diritti fondamentali») per
un impegno di 120 ore di lezione.
In particolare, saranno affrontati argomenti quali:
la formazione delle fonti del diritto europeo;
la storia dell'idea di giustizia;
lo sviluppo della scienza giuridica europea;
l'idea della circolazione dei modelli giuridici;
il confronto tra sistemi di Common law e Civil law;
analisi economica del diritto;
le istituzioni del diritto islamico;
metodi ed obiettivi della ricerca nel diritto comparato;
resistenze ed innovazioni nell'ambito della globalizzazione;
regime ed evoluzione dei diritti fondamentali;
la trasformazione del diritto costituzionale nella prospettiva
comparata;
i processi integrativi tra ordinamenti;
l'istituzione dei tribunali penali internazionali;
il rapporto fra scienze criminali e scienze sociali;
le alternative alla soluzione dei conflitti.
Le lezioni saranno tenute in parte da docenti appartenenti al
collegio dei docenti e afferenti al dipartimento di scienze
giuridiche dell'Universita' degli studi di Trento, in parte da
docenti italiani e stranieri di fama internazionale.
Parte delle lezioni sopra indicate saranno tenute in lingua
inglese.
Per i dottorandi e' previsto un periodo di soggiorno all'estero
della durata di sei mesi (anche non consecutivi) presso le strutture
che hanno manifestato la disponibilita' ad accoglierli.
I dottorandi saranno incentivati a frequentare stages e masters
tenuti presso importanti Universita' straniere con le quali si
intrattengono rapporti di scambio di giovani studiosi e presso le
quali insegnano, stabilmente o in qualita' di visiting professor,
alcuni componenti del Collegio dei docenti.
Programma degli anni successivi (suddiviso per indirizzi
specialistici).
Diritto privato e privato comparato.
Gli ambiti tematici del dottorato in riferimento al secondo e
terzo anno di corso saranno:
la conoscenza dei modelli - macrocomparazione e comparazione
diacronica;
la comparazione degli istituti - microcomparazione e
comparazione sincronica.
Saranno approfondite in particolare le seguenti tematiche
corrispondenti a moduli didattici:
sistemi giuridici comparati - proprieta', contratto e
responsabilita' nelle esperienze di Civil Law e di Common Law;
formazione di un diritto privato comune europeo;
circolazione dei modelli nell'ambito del diritto privato
europeo - circolazione di modelli di Civil Law e di Common Law;
diritto dell'economia - circolazione dei modelli ed analisi
economica.
Gia' nel corso del 19° e 20° ciclo, il percorso di analisi
economica del diritto inserito all'interno della Scuola di dottorato
in studi giuridici comparati ed europei ha consentito una stretta
collaborazione con il dipartimento di economia per la realizzazione
di alcune iniziative rivolte ai dottorandi. In particolare, si
segnala l'esperienza, che si intende ripetere, della tavola rotonda
su «Teoria e prassi della regolazione» che ha visto il coinvolgimento
del prof. Lorenzo Sacconi. Anche per questo ciclo i dottorandi
potranno partecipare ad altre iniziative organizzate dal dipartimento
di economia, come il Summer Institute in Behavioral Economics, e ad
altri seminari su temi di ricerca comuni ai dipartimenti di scienze
giuridiche e di economia. E' previsto, inoltre, lo svolgimento di
lezioni di analisi economica del diritto in comune con la Scuola di
dottorato in economics and management.
Diritto sostanziale e processuale del lavoro.
Gli ambiti tematici relativi al secondo e terzo anno di corso
riguarderanno l'approfondimento delle materie di carattere
giuslavoristico, in particolare la disciplina dei rapporti
individuali e collettivi di lavoro in prospettiva europea e
transnazionale, nonche' i profili fondamentali del rito e
dell'arbitrato lavoristici.
In questa parte si approfondiranno, attraverso una lettura
interdisciplinare, la disciplina dei rapporti di lavoro (subordinato,
parasubordinato e autonomo) nonche' le forme e le tecniche di tutela
dei lavoratori (giudiziali e stragiudiziali), intese nella loro piu'
ampia accezione, nell'ambito della dimensione nazionale e
transnazionale.
Lo studio di tali tematiche, collocandosi all'interno di sistemi
caratterizzati dall'interagire di una pluralita' di fonti normative
nazionali, internazionali e comunitarie, suggerisce, anche al fine di
affinare l'impiego delle metodologie della comparazione, di prevedere
un curriculum formativo strutturato su due livelli: il primo
finalizzato all'approfondimento dei principi generali in materia di
tutela dei diritti fondamentali della persona e dei principi
caratterizzanti il giusto processo; il secondo rivolto allo studio di
tematiche piu' specifiche, strettamente inerenti al diritto
sostanziale e processuale del lavoro e attinenti alla tutela dei
lavoratori. Si tratta di due centri d'attenzione diversi, ma
liberamente aggregabili entro una prospettiva unitaria sia sul piano
del diritto nazionale e comparato, sia sul piano del diritto
internazionale e sovranazionale.
In quest'ottica, particolare attenzione verra' dedicata ai temi
connessi alla sempre piu' forte spinta all'armonizzazione normativa
certamente derivante dal rafforzamento dell'Unione europea, ma
riscontrabili anche sul piano transnazionale, che determina un
sostanziale indebolimento del ruolo della sovranita' nazionale, perno
dei tradizionali sistemi di sicurezza sociale.
Pertanto, oltre alle problematiche di carattere generale
concernenti la tutela dei diritti e delle liberta' fondamentali della
persona, saranno oggetto del curriculum i seguenti grandi temi:
rapporto fra diritto sovranazionale - con particolare riguardo
al diritto dell'Unione europea e dell'OIL - e diritto interno;
armonizzazione o «comunitarizzazione» delle discipline nei
diversi settori con particolare riferimento a:
liberta' di circolazione dei lavoratori;
diritti dei lavoratori comunitari ed extracomunitari;
tutela della parita' uomo-donna ed azioni positive;
tutela della privacy e nuove tecnologie;
promozione dell'impiego e formazione professionale;
sicurezza e ambiente di lavoro;
tipologia dei rapporti di lavoro: subordinato,
parasubordinato, autonomo;
promozione e valorizzazione degli strumenti di flessibilita'
in entrata ed in uscita dal mercato del lavoro;
poteri del creditore e diritti del prestatore di lavoro;
strumenti e tecniche di tutela: autotutela e tutela
giurisdizionale: civile, penale e amministrativa;
le tecniche di tutela alternative al processo
giurisdizionale: conciliazione ed arbitrato;
ruolo delle organizzazioni collettive di interessi nel
contesto nazionale, comunitario e internazionale;
contrattazione collettiva transnazionale ed europea.
I dottorandi verranno inoltre indirizzati alla frequenza delle
iniziative culturali e scientifiche organizzate dall'Associazione
italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale (AIDLASS),
nonche' a quella promossa dalla Associazione italiana fra gli
studiosi del processo civile.
Diritto e procedura penale.
I temi di ricerca proposti sviluppano in parte quelli gia'
oggetto dei precedenti cicli di dottorato per il curriculum in
diritto penale:
armonizzazione del diritto penale e processuale penale in
prospettiva europea e transnazionale;
diritto penale dell'economia e delle nuove tecnologie;
tecniche alternative di risoluzione dei conflitti in materia
penale: profili sostanziali e processuali della mediazione in ambito
minorile e competenza penale del giudice di pace;
ed in altra parte li arricchiscono con piu' specialistici profili,
connessi ai seguenti temi di particolare attualita':
1. Rapporti fra sistema della giustizia penale (negli aspetti
sia sostanziali sia relativi al processo) e diritto sovranazionale,
con specifico riguardo a:
a) diritto comunitario e diritto dell'Unione europea, in
particolare nella prospettiva della nuova Costituzione per l'Europa.
La sempre piu' forte spinta all'armonizzazione degli ordinamenti
anche penali degli Stati membri, soprattutto con gli strumenti del
III Pilastro (Convenzioni e decisioni quadro, in particolare in
materia di lotta alle frodi, al terrorismo, alla criminalita'
organizzata, al riciclaggio, alla tratta di esseri umani, tutela
dell'ambiente, ecc.) presentano prospettive nuove e piu' ampie di
indagine, di fronte all'imminente approvazione della Costituzione per
l'Europa che sancisce la competenza dell'Unione in materia penale e a
concreti progetti di unificazione a livello europeo del diritto e
della procedura penale in singoli settori (progetto di Corpus Juris
per la tutela penale degli interessi finanziari comunitari e per
l'istituzione d'un pubblico ministero europeo; mandato d'arresto
europeo; Eurojust ecc.).
b) diritto penale, processo penale e strumenti internazionali
di tutela dei diritti fondamentali, in particolare Convenzione
europea dei diritti dell'uomo e giurisprudenza della Corte europea di
Strasburgo. Lo sviluppo e l'incidenza sempre piu' penetranti della
giurisprudenza europea nei sistemi nazionali di giustizia penale, in
gran parte recepita anche dalla Corte di giustizia CE, rendono
attuale la verifica del ruolo che hanno in concreto i diritti
fondamentali quale «oggetto» e «limite» del diritto penale moderno e
dei poteri che si esercitano nel processo.
c) diritto e procedura penale internazionale, in specie alla
luce dello Statuto di Roma istitutivo della Corte penale
internazionale (ICC) e della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc per
il Ruanda e la ex Jugoslavia. L'entrata in funzione della Corte
penale internazionale, la ricca produzione dottrinale in materia,
l'ampio sviluppo della giurisprudenza dei Tribunali ad hoc consentono
di svolgere articolate indagini, sia sui profili di parte generale e
di teoria generale del reato del nuovo diritto penale internazionale
(presupposti della responsabilita', individuale e concorsuale,
elemento soggettivo ed errore, scusanti e scriminanti, commisurazione
della pena, ecc.), sia sulle singole fattispecie criminose che
vengono in rilievo (genocidio, crimini di guerra, crimini contro
l'umanita', crimine di aggressione), sia sulle categorie di base
della nascente procedura penale internazionale (azione; ruolo
dell'accusa; tecniche d'indagine e cooperazione internazionale al
riguardo; formazione della prova; cosa giudicata e c.d. ne bis in
idem internazionale).
2. Diritto penale delle nuove tecnologie, con particolare
riguardo al diritto penale dell'informatica e di Internet
(computercrime e cybercrime), alla genetica, alle tecniche di
fecondazione assistita, ai trattamenti sanitari di fine vita, ecc.,
nonche' ai profili processuali a tal proposito. L'imponente sviluppo
dell'informatica e di Internet, con le nuove esigenze di disciplina
ed armonizzazione che ha posto in tutti gli ordinamenti e di cui si
fanno interpreti numerosi organismi sopranazionali (ONU, Consiglio
d'Europa, in specie con la Convenzione Cybercrime del 2001, Unione
europea, OMPI, ecc.) aprono sempre nuovi ed ampi campi di indagine,
in prospettiva transnazionale e comparata, su plurimi settori: dalla
tutela penale della privacy a quella del copyright, dalla lotta alle
frodi, alle falsita', ai danneggiamenti, agli accessi abusivi ed alle
intercettazioni illecite, alla diffusione di materiali pornografici e
contenuti nocivi, ecc., alla responsabilizzazione dei
service-provider ed operatori professionali, in specie titolari di
imprese ed enti, ecc., con creazione e sperimentazione di nuovi
istituti giuridici, pure sul piano processuale e probatorio, e forme
di cooperazione internazionale.
3. Sanzioni non carcerarie e tecniche alternative di
risoluzione dei conflitti con particolare riguardo al sistema della
competenza penale dei giudici di pace ed a quello minorile. La
generale e riscontrata crisi della pena detentiva, quale mezzo
ordinario di controllo della devianza e di risoluzione di conflitti
che abbiano una dimensione soprattutto interpersonale (non espressiva
di forme gravi di criminalita' ne' di aggressioni a beni di
particolare importanza per la collettivita' o la persona) ha
stimolato la ricerca - non solo a livello teorico, ma anche di prassi
normative ed applicative, sperimentate gia' da tempo in numerosi
ordinamenti stranieri - di sanzioni non carcerarie e tecniche
alternative di risoluzione dei conflitti in ambito penale. In
particolare vengono in rilievo, quali oggetto di indagine, gli
istituti della giustizia riparativa (restorative justice), quali la
mediazione (penale) tra autore e vittima, l'incentivazione, con
favorevoli effetti sull'esito del processo penale, di condotte
riparatorie e risarcitorie, l'introduzione di ipotesi di rinuncia
all'esercizio o prosecuzione dell'azione penale, per tenuita' od
«irrilevanza» del fatto, quando risulti non necessario o non
opportuno lo svolgimento o la conclusione del processo; ecc. Tali
istituti, introdotti nel nostro ordinamento a partire dall'ambito
della giustizia penale minorile (in particolare attraverso le
«definizioni alternative» del processo previste dal decreto del
Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448), si sono di
recente estesi anche alla giustizia penale degli adulti, attraverso
la normativa che ha introdotto la competenza penale del Giudice di
pace (decreto legislativo 28 agosto 2000 n. 274, di attuazione della
legge di delega 24 novembre 1999 n. 468), su cui si sta sviluppando
un ampio dibattito dottrinale e stanno emergendo i primi
significativi dati sulla prassi giudiziaria.
Scienze pubblicistiche.
Gli ambiti tematici relativi al secondo e terzo anno di corso
riguarderanno l'approfondimento delle materie di carattere
giuspubblicistico, in particolare la tutela dei diritti fondamentali.
In questa parte, l'indirizzo specialistico manterra' al proprio
interno una struttura unitaria, anche se articolata in una pluralita'
di centri d'attenzione disciplinare liberamente aggregabili entro una
prospettiva sia di diritto nazionale e comparato, sia di diritto
internazionale e comunitario, in virtu' delle analogie dei fondamenti
sostanziali e procedurali della tutela dei diritti fondamentali.
In particolare, oggetto specifico del curriculum saranno i
seguenti temi:
diritti fondamentali: origini filosofiche e codificazione
costituzionale;
diritti fondamentali: fondamento, regime, struttura e
contenuto;
diritti dei cittadini comunitari;
diritti dei cittadini extracomunitari;
gli strumenti internazionali di tutela: strumenti universali
(ONU) e strumenti regionali (Consiglio d'Europa, OUA, OSA);
gli strumenti processuali internazionali e sovranazionali:
giudici internazionali e giudice comunitario; rapporti con le
giurisdizioni nazionali;
gli strumenti di tutela del settore: la liberta' di
manifestazione del pensiero (liberta' informatica, liberta' di
comunicazione, diritto di accesso ai documenti amministrativi, tutela
dei dati sanitari, tutela dei dati statistici, il regime delle
deroghe); la partecipazione al procedimento amministrativo; le carte
dei servizi (la posizione dell'utente nei confronti dei soggetti
erogatori di servizi pubblici); gli strumenti di attuazione del
principio di sussidiarieta' orizzontale;
i diritti delle minoranze (etniche, linguistiche): strumenti
di tutela individuale e collettiva;
i diritti fondamentali di fronte alle nuove tecnologie
(BioDiritto);
strumenti di tutela:
a) giustizia costituzionale;
b) giustizia amministrativa;
c) giurisdizione ordinaria;
strumenti di tutela: tutela definitiva e tutela cautelare.
Storia del diritto e del pensiero giuridico europeo.
Gli ambiti tematici relativi al secondo e terzo anno di corso
saranno rivolti ad abbracciare un orizzonte molto ampio di studi
storico-giuridici, dai diritti dell'antichita' e dalla tradizione
romanistica al diritto comune fino alla piena modernita',
caratterizzandosi per un'attenzione speciale alla dimensione
giurisprudenziale e dottrinale del diritto. Il curriculum
storico-giuridico non e' destinato a svolgere alcuna funzione
incoativa, ma a sottolineare l'intrinseca dimensione storica
dell'esperienza giuridica, e in particolar modo dell'elaborazione
giusdottrinale nella lunga durata dello ius commune Europaeum.
Il contributo delle discipline storiche alla formazione dei
dottorandi si indirizza percio' da una parte verso la comunicazione
del patrimonio metodologico e concettuale depositato nella tradizione
giuridica europea, dall'altra verso la comprensione di specifici
ambiti di esperienza storica del diritto, individuati in relazione ai
temi di ricerca dei singoli dottorandi.
Tra i temi specifici della ricerca, da strutturarsi nei due anni
successivi al primo anno comune, si palesano quelli relativi alla
produzione dottrinale nell'ambito del diritto pubblico, al processo,
al rapporto tra forme letterarie ed elaborazione teorica (letteratura
consulente e commentariale), alla comparazione tra i diritti propri
nella loro dimensione storica.
Nel suo complesso il curriculum tende a valorizzare l'idea della
pluridimensionalita' del diritto nella sua esperienza concreta.
Art. 4.
Domanda di ammissione
La domanda di ammissione al concorso deve essere redatta
utilizzando il fac-simile allegato al presente bando.
La domanda, corredata degli allegati richiesti, dovra' pervenire
all'Universita' degli studi di Trento, entro il termine perentorio
del 23 settembre 2005, con una delle seguenti modalita':
consegna a mano all'Ufficio dottorati di ricerca, via Inama
n. 5 - 38100 Trento dal lunedi' al venerdi', dalle ore 10 alle ore
12;
spedizione tramite servizio postale al seguente indirizzo: Al
Magnifico Rettore dell'Universita' degli studi di Trento, via
Belenzani n. 12 - 38100 Trento - Italia (specificando sulla busta
«Concorso per la Scuola di dottorato di ricerca in studi giuridici
comparati ed europei»);
trasmissione della domanda via telefax al seguente numero: + 39
0461 882191.
L'Universita' degli studi di Trento non assume alcuna
responsabilita' per la perdita di comunicazioni dipendente da
inesatta indicazione del recapito da parte del candidato, ne' per
eventuali disguidi postali o telegrafici non imputabili a colpa
dell'amministrazione stessa.
Non si terra' conto delle domande pervenute oltre il 23 settembre
2005 anche se spedite prima.
Ai sensi della legge 104/92, art. 20, nonche' della legge 68/99,
art. 16 comma 1, i candidati portatori di handicap dovranno fare
esplicita richiesta, nella domanda di ammissione al concorso,
riguardo l'ausilio e i tempi aggiuntivi eventualmente necessari per
poter sostenere le prove. A tale riguardo, i dati sensibili saranno
custoditi e trattati con la riservatezza prevista dal decreto
legislativo 196/03 «Codice in materia di protezione dei dati
personali».
Allegati alla domanda di partecipazione:
fotocopia della carta d'identita' in carta libera o del
passaporto;
il proprio curriculum di studi;
eventuali certificati di conoscenza di lingue straniere.
I candidati in possesso di titolo accademico straniero non ancora
dichiarato equipollente ad una laurea italiana dovranno far pervenire
anche una traduzione in inglese del certificato relativo al titolo
accademico conseguito, con l'indicazione degli esami sostenuti e
delle relative votazioni, sottoscritta sotto la propria
responsabilita', al fine di consentire al Collegio dei docenti la
dichiarazione di idoneita', valida unicamente ai fini dell'ammissione
alla selezione pubblica.
Qualora, successivamente alla presentazione della domanda di
partecipazione al concorso, il candidato dovesse integrare la propria
documentazione, dovra' far pervenire entro e non oltre il termine
perentorio del 23 settembre 2005, il materiale aggiuntivo
specificando sulla busta: nome, cognome, scuola di dottorato alla
quale concorre e l'oggetto: Integrazione domanda.
L'Universita' degli studi di Trento si riserva di effettuare
controlli anche a campione secondo quanto previsto dagli articoli 71
e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del
28 dicembre 2000. Potra' essere disposta in ogni momento, con
provvedimento motivato, l'esclusione dei candidati alla selezione per
difetto di requisiti previsti dal presente bando.
Art. 5.
Prove di ammissione
Le prove di esame si svolgeranno in lingua italiana o in altra
lingua straniera scelta dal candidato tra l'inglese, il tedesco, il
francese e lo spagnolo e sono intese ad accertare le conoscenze di
base e l'attitudine del candidato alla ricerca con specifico
riferimento all'indirizzo specialistico prescelto.
La selezione consiste in una prova scritta su un tema vertente,
per ciascun indirizzo, su di un argomento estratto a sorte tra quelli
predisposti dalla commissione, nonche' in una prova orale comprensiva
di una verifica delle conoscenze relative ad una lingua a scelta fra
inglese, tedesco, francese e spagnolo.
Per sostenere le prove i candidati dovranno esibire un idoneo
documento di riconoscimento.
Sono ammessi alla prova orale i candidati che nella prova scritta
abbiano riportato un punteggio pari o superiore a 36/60.
La prova orale si intende superata con il conseguimento di un
punteggio pari o superiore a 36/60.
Il calendario delle prove, con l'indicazione della data, del
luogo e dell'ora in cui si terranno, sara' reso noto almeno venti
giorni prima, con avviso pubblicato in Internet, alla pagina:
http://www.unitn.it/ricerca/dottorati form av/ciclo 21/calen
dario prove.htm
come previsto dall'art. 19 del regolamento di Ateneo in materia di
scuole di dottorato di ricerca.
Art. 6.
Programma di esame
La prova scritta consiste in un elaborato avente ad oggetto un
argomento relativo ad uno degli indirizzi specialistici attivati.
I candidati che sceglieranno il curriculum di scienze
pubblicistiche avranno l'opzione tra un tema concernente il diritto
costituzionale ed uno concernente il diritto amministrativo, mentre
coloro che sceglieranno il curriculum di diritto privato e privato
comparato avranno l'opzione tra un elaborato concernente il diritto
privato comparato ed uno concernente l'analisi economica del diritto.
I candidati che sceglieranno il curriculum di diritto sostanziale
e processuale del lavoro avranno l'opzione tra un tema concernente il
diritto del lavoro ed uno concernente il diritto processuale civile,
mentre coloro che sceglieranno il curriculum di diritto e procedura
penale avranno l'opzione tra un elaborato concernente il diritto
penale ed uno concernente il diritto processuale penale.
La prova orale sara' volta ad una verifica generale delle
conoscenze del candidato riguardo alla materia dell'indirizzo
prescelto ed avra' altresi' ad oggetto la ricerca che il candidato
intende svolgere.
Art. 7.
Commissione esaminatrice
La commissione esaminatrice per l'accesso al corso e' nominata
dal rettore sentito il collegio dei docenti. Essa si compone di tre
membri scelti tra i professori e i ricercatori di ruolo, anche
stranieri, afferenti alle aree scientifico-disciplinari cui si
riferiscono gli indirizzi specialistici. La commissione puo' essere,
inoltre, integrata da non piu' di due esperti, anche stranieri,
scelti nell'ambito di enti e di strutture pubbliche e private di
ricerca. La nomina di tali esperti e' obbligatoria nel caso di
convenzioni o intese con piccole e medie imprese.
Espletate le prove di concorso, la commissione compila la
graduatoria generale di merito sulla base dei punteggi ottenuti dai
candidati nelle singole prove.
La graduatoria sara' resa pubblica sul sito Internet
all'indirizzo:
http://www.unitn.it/ricerca/dottorati form av/ciclo 21/gradu
a torie/index.htm
Mediante tale avviso si intende assolto l'adempimento relativo
alla pubblicita' degli atti.
Ai concorrenti vincitori non saranno inviate comunicazioni
personali.
Art. 8.
Ammissione alla scuola di dottorato
I candidati saranno ammessi alla Scuola secondo l'ordine di
graduatoria fino alla concorrenza del numero dei posti messi a
concorso.
In caso di pari merito: per l'assegnazione dei posti con borsa di
studio prevale la valutazione della situazione economica determinata
ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del
9 aprile 2001 e successive modificazioni e integrazioni; per
l'assegnazione dei posti senza borsa di studio prevale la minore
eta'.
In corrispondenza di eventuale rinuncia dell'avente diritto prima
dell'inizio del corso, subentra altro candidato secondo l'ordine
della graduatoria.
In caso di rinuncia o di esclusione del vincitore nel primo
trimestre del primo anno di corso, e' facolta' del Collegio dei
docenti valutare l'opportunita' di coprire il posto vacante con un
altro candidato secondo l'ordine della graduatoria.
In base all'art. 18, comma 3 del regolamento di Ateneo in materia
di scuole di dottorato di ricerca e a quanto precedentemente
deliberato dal Collegio dei docenti, la commissione esaminatrice
ammettera' in soprannumero, in misura non eccedente il 12,5% del
totale dei posti attivati, candidati idonei nella graduatoria di
merito appartenenti ad una della seguenti categorie:
candidati extracomunitari che risultino assegnatari di borsa di
studio a qualsiasi titolo conferita;
candidati appartenenti a Paesi con i quali esista uno specifico
accordo intergovernativo seguito da apposita convenzione con
l'Ateneo, senza oneri finanziari obbligatori per l'Universita' di
Trento;
assegnisti di ricerca, ai sensi dell'art. 51 della legge
449/97.
Art. 9.
Modalita' di iscrizione alla scuola di dottorato
I candidati, utilmente collocati nella graduatoria di merito,
dovranno presentare o fare pervenire domanda di iscrizione alla
scuola di dottorato in carta legale al seguente indirizzo:
«Universita' degli studi di Trento - Direzione servizi e
comunicazione - Ufficio dottorati di ricerca, via Inama n. 5 - 38100
Trento - Italia», entro quindici giorni a decorrere dal giorno
successivo a quello di pubblicazione della graduatoria finale.
La domanda, dovra' essere corredata, ove previsto, della ricevuta
del pagamento della Tassa provinciale per il diritto allo studio
universitario (TDS).
Nella domanda di iscrizione (disponibile presso l'Ufficio
dottorati di ricerca e scaricabile alla pagina:
http://www.unitn.it/ricerca/dottorati form av/ciclo 21/download/m
odulo iscrizione.doc),
il candidato dichiara:
di chiedere/non chiedere l'erogazione della borsa di studio
(anche i vincitori non beneficiari di borsa devono effettuare tale
opzione nell'eventualita' che un candidato avente titolo alla borsa
vi rinunci);
di essere/non essere titolare di una borsa di studio conferita
dal Ministero degli affari esteri o da altra istituzione italiana o
straniera;
di avere/non avere gia' usufruito in precedenza di una borsa di
studio (anche per un solo anno) per un corso di dottorato di ricerca
in Italia;
di non essere iscritto e di impegnarsi a non iscriversi a corsi
di diploma, di laurea, a scuole di specializzazione, ad altre
scuole/corsi di dottorato e a master di I e II livello fino al
conseguimento del titolo. In caso affermativo, di impegnarsi a
sospenderne la frequenza prima dell'inizio del corso;
di essere/non essere in servizio presso una pubblica
amministrazione o altro ente pubblico italiano;
di impegnarsi a richiedere preventivamente al Collegio dei
docenti l'autorizzazione allo svolgimento di eventuali attivita'
lavorative;
di impegnarsi a comunicare tempestivamente ogni cambiamento
della propria residenza e recapito.
I vincitori provenienti da Paesi non comunitari, in possesso di
titolo accademico straniero, dovranno inoltre allegare il certificato
di laurea con esami e votazioni, tradotto e legalizzato dalle
Rappresentanze diplomatiche o consolari italiane del Paese al cui
ordinamento appartenga l'istituzione che li ha rilasciati e la
relativa dichiarazione di valore.
I vincitori che non presentano la domanda di ammissione nel
termine di quindici giorni, decorrente dal giorno successivo a quello
di pubblicazione della graduatoria finale alla pagina Internet
http://www.unitn.it/ricerca/dottorati form av/ciclo 21/graduatorie
/index.htm sono considerati rinunciatari e i posti corrispondenti
sono messi a disposizione dei candidati classificatisi idonei,
secondo l'ordine della graduatoria.
Art. 10.
Borse di studio
Le borse di studio sono assegnate in base alla graduatoria
generale di merito redatta dalla competente commissione esaminatrice.
Qualora l'avente titolo rinunci alla borsa subentra altro
candidato secondo l'ordine della graduatoria.
In presenza di una o piu' borse di dottorato finanziate da Enti
esterni, i candidati possono scegliere di quale fruire in relazione
alla loro posizione nella graduatoria generale di merito. Qualora la
borsa finanziata da enti esterni vincoli l'erogazione della stessa a
specifiche tematiche di tesi, il candidato puo' scegliere se
accettare la borsa o rinunciarvi. In caso di accettazione il
candidato sara' tenuto a menzionare l'ente finanziatore nella tesi di
dottorato e, a consegnare, all'ottenimento del titolo, una copia
della tesi all'ente finanziatore stesso.
L'importo annuo della borsa di studio ammonta a Euro 10.561,54 al
lordo di eventuali oneri a carico del dottorando previsti dalla
normativa vigente.
Le somme vengono erogate, di norma, a cadenza bimestrale
anticipata, salvo recupero di indebito per le ipotesi di esclusione o
sospensione del dottorando.
Le borse di dottorato non possono essere cumulate con altre borse
di studio a qualsiasi titolo conferite tranne che con quelle concesse
da Istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare, con
soggiorni all'estero, l'attivita' di ricerca del dottorando.
La borsa di studio e' aumentata del 50%, per eventuali periodi di
permanenza all'estero autorizzati dal coordinatore o dal Collegio dei
docenti.
Previo mantenimento dei requisiti di merito, la durata
dell'erogazione della borsa di studio e' pari all'intera durata del
ciclo.
Le sospensioni della frequenza del corso di durata superiore a
trenta giorni comportano la sospensione dell'erogazione della borsa.
Art. 11.
Obblighi e diritti dei dottorandi
I dottorandi hanno l'obbligo di frequentare i corsi di dottorato
e di compiere continuativamente attivita' di studio e di ricerca,
secondo i programmi e le modalita' fissate dal collegio dei docenti,
come specificato all'art. 3 del presente bando.
I dottorandi impegnati in un programma di co-tutela di tesi hanno
altresi' l'obbligo di seguire le attivita' di studio e di ricerca
fissate secondo l'apposita convenzione con l'universita' straniera.
Ogni dottorando, nel periodo compreso tra l'inizio del secondo e
la fine del terzo anno di corso, e' tenuto a trascorrere un periodo
minimo di sei mesi (non necessariamente continuativi) di ricerca
presso istituti stranieri, salva espressa deroga del collegio dei
docenti su richiesta dell'interessato.
A seguito della valutazione dell'attivita' svolta dal dottorando,
il collegio dei docenti puo', con motivata deliberazione, proporre al
rettore l'esclusione dalla scuola.
Le borse di studio, finanziate da enti esterni, che prevedano lo
svolgimento di una specifica attivita' di ricerca, vincolano gli
assegnatari allo svolgimento di tale attivita'.
L'Universita' garantisce nel periodo di frequenza del corso la
copertura assicurativa per infortuni e responsabilita' civile,
limitatamente alle attivita' che si riferiscono al dottorato di
ricerca.
Il pubblico dipendente ammesso al dottorato di ricerca puo'
domandare di essere collocato, fin dall'inizio e per tutta la durata
del corso di dottorato, in aspettativa per motivi di studio, senza
assegni, e puo' usufruire della borsa di studio, ove ricorrano le
condizioni richieste.
1' Alla data di emanazione del presente bando la normativa
vigente prevede, ex art. 2, comma 26 della legge n. 395/1995 e
successive modifiche ed integrazioni, che la borsa di dottorato sia
assoggettabile a contributo I.N.P.S. pari al 10% o al 18% di cui 1/3
a carico del dottorando. In caso di ammissione a corsi di
dottorato di ricerca senza borsa di studio, o di rinuncia a questa,
l'interessato in aspettativa conserva il trattamento economico,
previdenziale e di quiescenza in godimento da parte
dell'amministrazione pubblica presso la quale e' instaurato il
rapporto di lavoro. Qualora, dopo il conseguimento del dottorato di
ricerca, il rapporto di lavoro con l'amministrazione pubblica cessi
per volonta' del dipendente nei due anni successivi, e' dovuta la
ripetizione degli importi corrisposti durante il corso di dottorato.
Art. 12.
Conseguimento del titolo
A conclusione del ciclo, il dottorando sostiene un esame finale
davanti ad una commissione giudicatrice nominata dal rettore, su
designazione del collegio dei docenti in conformita' al regolamento
di Ateneo in materia di scuole di dottorato di ricerca.
Il dottorando discute la tesi nella lingua concordata con il
coordinatore.
Il dottorando che abbia sostenuto l'esame finale con esito
positivo consegue il titolo di dottore di ricerca.
Art. 12-bis
Dottorato europeo
Il dottorato prevede la possibilita' di conseguire il
riconoscimento di carattere europeo a condizione che rispetti i
requisiti richiesti dalla dichiarazione della Conferenza dei rettori
dell'Unione europea, formulata al Congresso di Salamanca del 1991.
In particolare, in questi casi:
1. la tesi dottorale dovra' essere approvata da almeno due
docenti, appartenenti a due Stati europei diversi dall'Italia;
2. almeno uno dei membri della commissione giudicatrice sara'
un professore di uno di questi due Stati diversi dall'Italia;
3. almeno una parte della discussione della tesi avverra' in
una lingua (tedesco, spagnolo, inglese o francese) diversa da quella
dello Stato in cui ha luogo l'esame finale;
4. la preparazione della tesi avra' luogo con attivita' di
ricerca che preveda la permanenza all'estero, per almeno un
trimestre, presso le strutture universitarie e di ricerca che hanno
aderito o dichiarato la disponibilita' alla collaborazione con il
dottorato.
Art. 13.
Trattamento dei dati personali
L'Universita' degli studi di Trento, in attuazione del decreto
legislativo 196/03 «Codice in materia di protezione dei dati
personali», si impegna a utilizzare i dati personali forniti dal
candidato per l'espletamento delle procedure concorsuali e per fini
istituzionali.
La partecipazione al concorso comporta, nel rispetto dei principi
di cui alla succitata legge espressione di tacito consenso a che i
dati personali dei candidati e quelli relativi alle prove concorsuali
vengano pubblicati sul sito Internet dell'Universita' degli studi di
Trento.
Art. 14.
Norme di riferimento
Per quanto non previsto dal presente bando si fa riferimento
all'art. 4 della legge n. 210 del 3 luglio 1998, al decreto
ministeriale n. 224 del 30 aprile 1999 e al regolamento di Ateneo in
materia di scuole di dottorato di ricerca dell'Universita' degli
studi di Trento emanato con decreto rettorale n. 997 del 16 dicembre
2003.
Trento, 13 luglio 2005
Il rettore: Bassi
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