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certificato medico
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Da: lollipop | 06/10/2011 22:24:56 |
mary non c'è!!!quando l'hai messa? | |
Da: Sono capitata in questo forum | 06/10/2011 22:47:59 |
Da: Sono capitata in questo forum | 06/10/2011 23:21:09 |
Sono capitata per caso in questo forum e mi è venuta la voglia, vista la delicatezza dell'argomento trattato, di raccontare la mia storia...magari farà sentire giadapei meno diversa e le darà un pò di speranza! La mia mamma da circa sei anni soffre di depressione...inizialmente era ansia e tristezza continua...poi la situazione è andata via, via peggiorando...ha iniziato a curarsi...l'abbiamo portata da alcuni medici privati (non volevamo rivolgerci all'ospedale per la paura che un probabile ricovero sarebbe stato solo il primo di una lunghissima serie. Il luogo comune è questo: psichiatria? Oddio...se ci vai non ne esci più!). Nel Giugno 2008 venni a sapere di aver passato lo scritto e mi misi a studiare...e ovviamente nel giro di un mese e mezzo (vista la situazione), oltre a perdere sei chili e arrivare a 42 (come ha detto giadapei: un biscotto tre-quattro volte al giorno quando ce la facevo a buttarli giù), la mia mente non era più capace di ragionare lucidamente...mi assalì il terrore...e vista l'esperienza della mia mamma...andai immediatamente dal medico...antidepressivo...che iniziò a fare il suo dovere dopo una quindicina di giorni...intanto mamma non accennava miglioramenti nonostante le medicine (forse non azzeccate al suo caso)...così la portammo in ospedale...due ricoveri nel giro di un mese...dopo il secondo ricovero e due settimane di day hospital iniziò a stare meglio...e sempre meglio...terapia e controlli costanti! Oggi...a distanza di due anni da quel periodo: io mi sono presa per un anno e mezzo le mie dieci gocce di antidepressivo al giorno (gli antidepressivi devono essere presi per un determinato lasso di tempo e devono essere smessi piano piano) e ho preso il titolo e la mia mamma è tornata ad essere la mia mamma (e non un fantasmo disperato che si alzava la mattina chiedendo aiuto e andava a letto la sera piangendo)...il dottore che la segue gli ha mano a mano diminuito la terapia ed ora prende solo una pasticca al giorno...è lucida...ride...si dà lo smalto e si pettina i capelli...! Scusate perchè forse vi ho annoiato e mi sono dilungata ma tutto questo per dire che ha ragione chi dice che la depressione è una malattia vera e propria che ti uccide nell'anima e nel corpo ma se ne può uscire...anche se nel momento in cui ce l'hai pensi che non sia così...perchè ti toglie ogni forza...ogni desiderio di andare avanti! Può anche rifare capolino ma l'importante è saperla riconoscere e non farsi travolgere facendosi aiutare! Forza Giadapei...non sei sola...le persone intelligenti capiscono...gli altri...e chi se ne frega degli altri! Per quanto riguarda l'esame...ha ragione chi ti dice che, in una scala di valori, viene decisamente dopo la tua salute e, dammi retta, non è importante se passerai quest'anno o fra un anno oppure l'anno dopo...del titolo non te ne fai niente se non stai bene...è carta straccia! Ho rotto abbastanza le palle! Buonanotte a tutti... | |
Da: lollipop | 07/10/2011 00:33:46 |
un bellissimo messaggio di positività! | |
Da: ma dott.ssa | 07/10/2011 00:53:47 |
sei davvero una merdaccia. I tuoi consigli valgon meno di te! taci! il certificato non indispone nessuno...a parte quella testa di kazzo di dott.ssa! | |
Da: sos | 07/10/2011 09:41:47 |
Io ho presentato il certificato medico. Se la commissione mi dovesse valutare in modo diverso perchè l'ho fatto .... AMEN! Nella vita vanno colte tutte le opportunità..sempre!!! Vorrei invitare tutti coloro che criticano a pensare che se un candidato si vede costretto ad inviare un certificato, considerando tutte le leggende metropolitane, forse ..è perchè è costretto a farlo! Detto ciò buono studio a tutti, con l'augurio di incontrarci, da colleghi, in un aula di tribunale!!!! :))))))))))))) | |
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Da: ah ah | 07/10/2011 13:53:44 |
bravo sos...ragioniamo con la nostra testa e non quella di capretta di gente (?) come dott.ssa ch in questo forum si è spesso distinta per squallore! | |
Da: Mariangela61 | 07/10/2011 14:40:48 |
x Lollipop C'è!!! Adesso ti porto la discussione in alto.. | |
Da: giadapei | 07/10/2011 18:25:03 |
grazie ragazzi... il mio medico mi ha fatto un certificato... per 10 gg, non sono molti, ma mi permetteranno di prendere respiro. questa mattina sono andata dalla psicologa... ha capito in un'ora tante cose di me... sono cose che io so, sono troppo rigida con me stessa e per troppo tempo ho tralasciato il mondo per l'univiersità, per la pratica, per l'esame... spero di riuscire a uscirne nel minor tempo possibile e spero di avere una chance x l'esame...ho studiato tanto... ringrazio di cuore tutti voi... | |
Da: Prima esperienza x III sott. | 07/10/2011 19:01:00 |
Coraggio Giada, puoi farcela! In bocca al lupo per tutto! :-))))) | |
Da: dott.ssa | 07/10/2011 19:01:12 |
non ho parole! non si fa così!! | |
Da: dott.ssa | 07/10/2011 19:07:51 |
ah, un commento per quel tizio/a che dice che non sono avvocato e che le date non coincidono o robe simili! io ho dato l'esame intorno alla metà di settembre .... quindi più o meno un mese fa! ho anche postato le domande! (e me ne pento!) in ogni caso, se continui ad avere dubbi a riguardo ...... "francamente me ne infischio!". mi taccio | |
Da: giadapei | 07/10/2011 19:09:35 |
ognuno la pensa come vuole... non ho pagato un medico x farmi fare un certificato... mi ha visitata, mi ha mandata da una psicologa e dopo aver parlato con lei ha deciso che ho la necessità di essere curata. mi avrebbe dato molti più gg se avessi voluto, ma io ho studiato, ho solo bisogno di recuperare l'equilibrio e un minimo di tranquillità x non buttare all'aria 3 anni di pratica e uno scritto. quindi continua a vivere x luoghi comuni se credi sia giusto.. spero che tu non debba mai provare cosa vuol dire la depressione. | |
Da: Prima esperienza | 07/10/2011 19:09:40 |
Scusatemi, il post precedente era ovviamente per Giada e non per III sott.! Sono capitato su questo forum soltanto oggi, e mi ha sorpreso trovare topic come questo: ammiro le persone come Giada, che affrontano i loro problemi e non si arrendono. | |
Da: dott.ssa | 07/10/2011 19:12:51 |
guarda, non commento perchè è meglio! | |
Da: giadapei | 07/10/2011 19:14:12 |
commenta commenta... | |
Da: gess | 07/10/2011 19:22:06 |
Ragazze, lasciate perdere dott.ssa, è un troll. A parte questo, volevo fare tanti in bocca al lupo a Giadapei. Ti auguro il meglio per tutto! (guarisci presto e spacca all'orale, mi raccomando) | |
Da: dott.ssa | 07/10/2011 19:30:26 |
un grande in bocca al lupo alle persone che si stanno facendo un mazzo tanto e che lavorano sodo per passare questo mostruoso esame!! un in bocca al lupo a chi non si tira indietro e a chi, malgrado le difficoltà (che tutti hanno), non si è arreso a facili tentazioni. un in bocca al lupo davvero! questi sono gli avvocati del domani!! | |
Da: Dindondan! | 07/10/2011 19:43:12 |
Giada, leggo con piacere le tue parole e percepisco un senso di fiducia che trovo molto bello, positivo. Sono felice per te e spero sinceramente che tu risolva i tuoi problemi. Detto questo, non so se i commenti di dott.ssa nascano dall'ignoranza in tema di depressione o se l'ingiustficato accanimento manifestato nei confronti di Giada affondi altrove le sue radici... Ad ogni buon conto, posto di seguito alcuni "punti fermi" maturati da tempo in ambito scientifico in tema di depressione. La fonte è il sito www.nessuno-perfetto.it Nel corso della loro vita, tutti gli esseri umani vanno incontro ad uno o più periodi di tristezza "normale", a seguito di perdite, delusioni o insuccessi. La durata di questi periodi può essere di giorni, settimane o mesi, e corrisponde al tempo necessario all'individuo per adattarsi all'evento spiacevole. La forza del carattere, la buona volontà, le distrazioni, i viaggi, l'affetto e il calore dei familiari e degli amici favoriscono questo adattamento. I farmaci antidepressivi non hanno alcun effetto. In questi casi, non si deve parlare di depressione. La depressione propriamente detta è, invece, una condizione patologica che colpisce, nel corso della sua esistenza, un segmento di popolazione compreso tra il 5 e il 15%. Essa può insorgere anche del tutto spontaneamente (cioè, non preceduta da alcun evento spiacevole). In altri casi, esiste un evento scatenante, ma la reazione della persona è sproporzionata per intensità e/o durata. Il quadro clinico non comprende soltanto la tristezza, ma anche diversi altri aspetti (vedi oltre). Il funzionamento sociale e lavorativo è compromesso in maniera più o meno significativa. Le distrazioni e i viaggi non hanno alcun effetto sullo stato d'animo della persona, oppure hanno un effetto molto limitato. Un adeguato trattamento farmacologico e/o psicoterapeutico è in grado invece, nella grande maggioranza dei casi, di migliorare in maniera molto significativa o addirittura di risolvere la situazione. Per quanto riguarda la depressione, a tutti noi giungono continuamente due messaggi contrastanti. Da un lato si sostiene che è una "malattia del cervello", su base biologica, che si cura soltanto con i farmaci e su cui le psicoterapie non hanno alcun effetto. Dall'altro, si afferma che è una condizione di disagio esistenziale sulla quale i farmaci possono avere un effetto a volte solo sintomatico, ma sempre grave nel non consentire all'individuo di prendere consapevolezza dei suoi problemi, la qual cosa, invece, è possibile con un intervento psicoterapeutico. Questi messaggi divergenti finiscono per disorientare, non solo l'opinione pubblica, ma soprattutto le persone depresse e i loro familiari. Qual'è, dunque, la verità? La verità è che non esiste "la depressione", ma esistono "le depressioni", cioè una varietà di condizioni depressive che si manifestano in maniera differente, che vengono prodotte da combinazioni differenti di fattori biologici, psicologici e sociali, e che si curano in maniera differente. Questa varietà di condizioni depressive può essere rappresentata come un "continuum" (cioè, una gamma o uno spettro), che porta agli estremi due quadri tipici: la depressione maggiore melancolica la depressione minore ansiosa Nella pratica clinica si incontrano diversi quadri depressivi che si avvicinano più o meno esattamente all'una o all'altra di queste due condizioni tipiche, ma anche diversi altri quadri che presentano caratteristiche intermedie o miste (e che si dispongono quindi idealmente nei vari punti del "continuum" compresi fra i due estremi). Le "cause" delle depressioni Le depressioni sono patologie "complesse" o "comuni", come i tumori e le coronaropatie. Esse non hanno una "causa", ma riconoscono una serie di "fattori di rischio", che intervengono in misura differente da caso a caso e spesso non sono esattamente ricostruibili nel singolo caso. Più esattamente, nelle depressioni, noi distinguiamo fattori predisponenti, fattori scatenanti e fattori protettivi. I più importanti fattori predisponenti sembrano essere, allo stato attuale delle conoscenze : la familiarità gli eventi di perdita e di separazione che intervengono nella prima infanzia uno stile di pensiero caratterizzato da una visione negativa di se stesso, del mondo e del futuro I più importanti fattori scatenanti sembrano essere: gli eventi di perdita, separazione e insuccesso che intervengono nel corso della vita le malattie fisiche gravi e/o croniche alcune fasi della vita riproduttiva della donna (puerperio, menopausa) l'uso di farmaci (alcuni anti-ipertensivi, i cortisonici, i contraccettivi orali) I più importanti fattori protettivi, la cui presenza riduce la probabilità che si manifesti una condizione depressiva, sembrano essere: il supporto sociale di cui la persona dispone una vita affettiva e lavorativa soddisfacente Quanto più il quadro clinico si avvicina al prototipo della depressione maggiore melancolica, tanto più importanti sembrano essere la familiarità e i fattori scatenanti di natura biologica. Quanto più il quadro clinico si avvicina al prototipo della depressione minore ansiosa, tanto più significativo sembra essere il ruolo dei fattori predisponenti e scatenanti di natura psicosociale. La "cura" delle depressioni: pillole o parole? La terapia della depressione non può essere la stessa in tutti i casi. Non ha senso dire che "la depressione si cura con i farmaci" o che "la depressione si cura con le psicoterapie". Il trattamento deve essere personalizzato, cioè va impostato in ogni singolo caso sulla base di una serie di elementi, tra cui: le caratteristiche del quadro clinico,le informazioni disponibili circa il ruolo dei vari fattori predisponenti, scatenanti e protettivi nel caso specifico,le attuali condizioni fisiche della persona depressa - la sua risposta ad eventuali trattamenti precedenti. Quanto più il quadro clinico si avvicina al prototipo della depressione maggiore melancolica, tanto più centrale è il ruolo dei farmaci. Tra questi, gli antidepressivi triciclici (imipramina, clorimipramina, amitriptilina, desipramina) sono i più potenti, ma presentano alcuni effetti collaterali frequenti e fastidiosi (come bocca secca, stitichezza e disturbi nella visione da vicino), possono causare abbassamento della pressione arteriosa e sono pericolosi in caso di sovradosaggio. Altri farmaci, in genere meglio tollerati, sono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (fluoxetina, fluvoxamina, paroxetina, sertralina, citalopram, venlafaxina, reboxetina, mirtazapina, mianserina, trazodone, S-adenosilmetionina). L'identificazione del farmaco più appropriato nel singolo caso richiede a volte vari tentativi successivi. Nel caso del disturbo bipolare, allo scopo di prevenire i nuovi episodi depressivi e maniacali, si attua in genere un trattamento a lungo termine con uno o più farmaci stabilizzatori dell'umore (litio, valproato, carbamazepina). Quanto più il quadro clinico si avvicina al prototipo della depressione minore ansiosa, tanto più importante è il ruolo delle psicoterapie. Le psicoterapie oggi utilizzate nelle depressioni sono di tre tipi: 1) ad orientamento cognitivo 2) ad orientamento interpersonale 3) ad orientamento psicodinamico. Le psicoterapie ad orientamento cognitivo si propongono di identificare e correggere gli schemi mentali della persona (visione negativa di se stesso, del mondo, del futuro) che possono aver contribuito a produrre la condizione depressiva. Le psicoterapie ad orientamento interpersonale mirano ad identificare e correggere i problemi nelle relazioni interpersonali attuali, che possono aver precipitato la condizione depressiva. Le psicoterapie ad orientamento psicodinamico si propongono di ricostruire gli eventi ed i conflitti di vecchia data che possono aver predisposto l'individuo alla depressione. Come comportarsi con le persone depresse? I familiari e gli amici di una persona depressa possono aiutarla: ascoltandola con pazienza; ripetendole che uscirà dalla sua attuale situazione, citando statistiche o casi di altre persone che sono venute fuori dalla depressione; convincendola a rivolgersi ad uno specialista, magari offrendosi di prendere l'appuntamento e di accompagnarla; controllando che la persona segua regolarmente la terapia e si presenti ai controlli o alle sedute. E' invece opportuno evitare di: esortare la persona depressa a "reagire", a "metterci la buona volontà", a "distrarsi" (queste esortazioni danno alla persona depressa la sensazione di non essere compresa e possono accentuare il suo senso di colpa); incoraggiare la persona depressa a cambiare il lavoro, la casa o il partner (tutte decisioni che non vanno prese finché è presente la depressione); manifestare incertezze o perplessità sulla terapia in corso (che vanno comunicate direttamente al terapeuta). DEPRESSIONE MAGGIORE MELANCONICA La tipica depressione maggiore melancolica è caratterizzata dai seguenti aspetti: Profonda depressione del tono dell'umore. La persona esprime verbalmente, e manifesta con la mimica e il comportamento, un vissuto di profondo dolore psichico, prostrazione e disperazione. Questo vissuto è insensibile alle influenze esterne (le parole di incoraggiamento o di conforto di un familiare o di un amico non sono in grado di alleviarlo) e differisce dalla tristezza "normale" sia dal punto di vista quantitativo (per la sua intensità e durata), sia sul piano qualitativo (per la sua natura; la persona riferisce che il suo vissuto attuale è completamente diverso da ciò che ha provato in passato, ad esempio per la morte di una persona cara). Marcata riduzione o scomparsa dell'interesse e del piacere in tutte le attività. Tutto ciò che abitualmente interessava la persona e le piaceva (compagnia del partner e degli amici, musica, sport, ecc.) non le provoca più alcuna emozione significativa. Marcato rallentamento psichico e motorio. La persona parla poco, risponde a monosillabi, si muove poco e lentamente (più raramente si osserva invece affollamento delle idee nella mente ed agitazione). Mancanza di energia; affaticabilità. Sentimenti di inadeguatezza, di inutilità, di disperazione. Nei casi più gravi, ci possono essere idee di colpa (la persona si accusa di gravi azioni che in realtà non ha commesso) o di rovina (il soggetto si convince che egli stesso e i suoi familiari siano destinati al fallimento). Mancanza di appetito e perdita di peso (più raramente può invece comparire aumento dell'appetito e del peso). Disturbo del sonno (in genere insonnia, per lo più consistente in un risveglio mattutino precoce; più raramente compare aumento della durata del sonno). Difficoltà a concentrarsi e a ricordare. Pensieri di morte. Nei casi più gravi, ci sono propositi, e anche tentativi, di suicidio, in genere assai determinati (cioè, il soggetto vuole realmente togliersi la vita, e se non ci riesce è soltanto per caso o perché lo strumento che ha scelto non si rivela efficace quanto egli pensava). Variazione diurna della sintomatologia (peggioramento mattutino). Decorso episodico (la patologia si presenta, cioè, in periodi circoscritti, con un inizio ed una fine abbastanza ben distinguibili). Spesso gli episodi non sono preceduti da eventi scatenanti. Oltre ad uno o più episodi depressivi, la persona può avere, nel corso della sua vita, uno o più episodi di eccitamento maniacale (con euforia immotivata, iperattività, loquacità eccessiva, idee grandiose, affari incauti o spese esagerate, aumento del desiderio sessuale), nel qual caso si parla di "disturbo bipolare. DEPRESSIONE MINORE ANSIOSA La tipica depressione minore ansiosa è caratterizzata dai seguenti aspetti: Depressione del tono dell'umore meno marcata rispetto alla forma precedente. Il vissuto depressivo può essere parzialmente e transitoriamente sensibile alle influenze esterne (le parole di incoraggiamento o di conforto di un familiare o di un amico possono alleviare in parte e brevemente lo stato d'animo della persona). Inoltre, il vissuto differisce dalla tristezza "normale" sul piano quantitativo (è più intenso e duraturo e compromette in maniera significativa il funzionamento sociale e lavorativo), ma non dal punto di vista qualitativo (cioè, per la sua natura). Ansia accentuata (in parte somatizzata, cioè espressa attraverso dolori e fastidi fisici variamente localizzati, dei quali il soggetto si lamenta ripetutamente ed è assai preoccupato). Irrequietezza motoria. Tendenza ad autocompiangersi e ad incolpare gli altri delle proprie condizioni. Pessimismo; sentimenti di incapacità ed inutilità (mai idee di colpa o di rovina). Astenia e affaticabilità. Insonnia (per lo più difficoltà ad addormentarsi e fragilità del sonno, con incubi e risvegli frequenti). Irritabilità ed apprensività. Disturbi della concentrazione e sensazione di "mente vuota". Assenza della variazione diurna della sintomatologia (oppure peggioramento nelle ore pomeridiane e serali). Decorso continuo o subcontinuo (con esacerbazioni e remissioni in rapporto ad eventi esistenziali). | |
Da: Mariangela61 | 07/10/2011 19:47:44 |
Dindon, sei unica nel tuo genere!! :)) Giadapei, hai visto che anche qui c'è gente che, pur non conoscendoti, ti vuole un sacco di bene??? Dai, metticela tutta!!! ;) | |
Da: giadapei | 07/10/2011 19:49:53 |
:-) grazie. | |
Da: giadapei | 07/10/2011 19:53:21 |
io non so che dire..non avrei mai pensato di trovare persone così carine!! non so davvero come ringraziarvi... | |
Da: lollipop | 07/10/2011 20:22:14 |
La signorilità la preparazione la dialettica e la sensibilità di dindondan ne fanno non solo un grande avvocato ma una grande persona!chi si erge a giudice di situazioni senza conoscerle ed emette sentenze con "vizio di eccesso di potere" perché come dice la dottrina:straripa lo cassiamo a norma del 606 cpp!!giusto mariangela!??Sono felice di sentirti propositiva giada!vai vai e ricorda la gianduia! | |
Da: Sono capitata in questo forum | 07/10/2011 22:16:56 |
X Dott.ssa: hai ragione quando dici che tutti hanno problemi ma sbagli se pensi che tutti i problemi siano uguali e ogni persona sia in grado di affrontarli...purtroppo ognuno di noi ha un limite (il fatto c he sia più o meno alto dipende da una serie di fattori che spesso sono del tutto indipendenti da noi), superato il quale, si cade e non si ha la forza di rialzarsi se non veniamo aiutati...mi auguro che tu non debba mai superare il tuo limite perchè ti garantisco che se ti accadesse e una persona di dicesse le cose che te stai dicendo non ti aiuterebbe affatto ma ti farebbe sentire ancora più inetta e incapace! | |
Da: Sono capitata in questo forum | 07/10/2011 22:24:08 |
X Dindondan: ho apprezzato particolarmente il tarttato sulla depressione (brava/o...non sono mai troppe le informazioni su questa malattia di merda...sensibilizzare e far conoscere fa sentire meno soli e diversi coloro che ne soffrono) anche se, purtroppo, ne conoscevo in gran parte il contenuto! | |
Da: Mariangela61 | 07/10/2011 22:33:03 |
x sono capitata per caso.... è una malattia orribile, una delle peggiori. Tanto invisibile quanto devastante... Auguro a te e a tua madre di uscirne presto. | |
Da: Sono capitata in questo forum | 07/10/2011 22:48:45 |
Grazie...mamma sta molto meglio...è stato un lento ma costante recupero...e io sono rinata nel giro di pochi mesi...non nego però che a volte la paura di ricaderci fa capolino...soprattutto nei momenti più difficili! Ma tu hai già sostenuto l'esame? Se no...in bocca al lupo!!!!!!!! | |
Da: dott.ssa | 07/10/2011 22:51:28 |
visto che siamo sul qualunquismo più andante vi informo che ci sono malattie molto più gravi! c'è gente che affronta malattie mortali con il sorriso! quindi la definizione "malattia orribile" lasciamola a questi casi per favore. cercate di scindere e di non usare parole "gravi" a sprposito visto che fate tanto le "maestrine"! e non ditemi che nn conosco la depressione perchè ho già risposto, please! è che io nn mi piango andosso, e per di più non lo faccio in un forum! che gran cosa la dignità.... inoltre la depressione nn passa in 10 gg in ogni caso! | |
Da: Sono capitata in questo forum | 07/10/2011 23:00:13 |
Ma che personaggo sei? E come ti arrabbi...Qualunquismo...in che senso...ma dai...i luoghi comuni li fai te sostenendo che non è una malattia...ti farei girare dieci minuti in una corsi di psichiatria...forse cambieresti idea! Te la depressione non hai idea di cosa sia (e bada bene...sono felice per te)...solo su una cosa hai ragione: è una malattia che non passa in 10 giorni...e quindi...non è un raffreddore...una sciatica...la varicella...! | |
Da: nuova! | 08/10/2011 10:22:28 |
Mariangela, Dindondan : PASSATOOOOO!!!!!!!!!!:)))) Bene ora non mi resta che fare un grande in bocca al lupo a tutti voi e ringraziarvi per questi mesi di compagnia virtuali,trascorsi tra consigli, sfoghi e risate! | |
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