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ACCESSO con esame di Stato - ACCESSO libero
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Da: duralex23/08/2011 12:25:31
Ah...

Da: duralex23/08/2011 12:27:33
Io lo farei pure l'esame, ma riformato!

Da: x voi23/08/2011 12:51:45
non alimentate illusioni con notizie infondate. La professione di avvocato è e rimane una professione regolamentata finchè ci saranno gli ordini professionali

Da: x CARMINE23/08/2011 13:01:54
Chi ha presentato quella legge quadro?

Da: x brillante23/08/2011 13:55:29
novità dal cugino parlamentare ?

Da: stufo23/08/2011 14:47:56
prego si attendono notizie!

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
Scaricala subito GRATIS!

Da: Califfo23/08/2011 18:13:28
tutto il resto e' noia...

Da: Brillante23/08/2011 18:17:58
Mio cugino mi ha riferito, che moltissimi erano per l'abolizione dell' esame di stato, ma un certo numero di avvocati parlamentari, parlavano di una certa regolamentazione... vedremo in questi giorni...

Da: xxxxx brillante xxxxxxxx23/08/2011 19:13:37
dicci tutto ciò che sai

Da: biura23/08/2011 21:33:15
mi sembra di capire che gli avvocati parlamentari continuano a frenare la liberalizzazione,
eppure è passato più di un mese dall'ultima volta :-)

Da: THEsun23/08/2011 23:25:18
Speriamo che riusciranno a convincerli!!

Da: x voi23/08/2011 23:36:53
Mah, non capisco come fate a dare credito a tali notizie. Le liberalizzazioni non verranno modificate in senso più favorevole ai praticanti, rimarranno così come previste dalla manovra. Tra 12 mesi i principi in essa contenuti (tariffe, pubblicità, equo compenso) dovranno essere attuati dagli ordini professionali.

Da: Esame-farsa23/08/2011 23:40:19
Chissà! Aspettiamo e vediamo; può darsi che in questo anno cambi qualcosa....

Da: lucag24/08/2011 01:39:43
con la manovra hanno liberalizzato tutto tranne le corporazione degli ordini. e chissà come mai poi. al governo ci sono tanti avvocati e commercialisti e stanno solo salvaguardando i loro interessi

Da: D.m.s.24/08/2011 01:45:18
Tanto per cambiare; io spero che L'UE (che a far fuori gli ordini ci tiene davvero) cominci a fare le giuste pressioni, anche perchè se aspettiamo i politici nostrani stamo freschi!!!!

Da: lucag24/08/2011 02:00:58
D.M.S. condivido. dopo la laurea dovrebbe bastare il tirocinio e la formazione continua e poi tutto il resto viene lasciato al mercato. gli ordini che impongono l'esame di stato che è una farsa assoluta dovrebbero essere eliminati!!

Da: lucag24/08/2011 02:13:03
qui spiega perchè sarebbe giusto abolirli

http://ordiniprofessionali.wordpress.com/perche-abolir/

Da: Don Omar24/08/2011 22:58:20
Ballate la Danza Kuduro, che l'esame va via:)
Bailando y follando, hasta la victoria siempre! Vamos amigos;)

Da: THEsun25/08/2011 12:48:23
Già anni fa l'Autorità Antitrust aveva spiegato che l'istituzione di questa pletora di albi avrebbe determinato «una significativa restrizione della concorrenza attraverso una limitazione all'entrata di nuovi operatori e la creazione di riserve di attività», nonostante i requisiti di qualificazione professionale esistenti risultassero già garantiti da specifici percorsi formativi, in alcuni casi anche universitari. Concludeva l'Antitrust, sul punto della tutela dei consumatori, «che le asimmetrie informative non appaiono tali da giustificare una restrizione della concorrenza attraverso l'imposizione di forme di selezione all'entrata». Il tutto, come aveva rilevato anche la Commissione Europea, si sarebbe risolto in maggiori costi senza migliore qualità.

Ahimé, non finisce qui, in quanto anche i giornalisti beneficeranno della protezione dei parlamentari: la Commissione Cultura della Camera dei deputati ha approvato unanimemente una mini riforma dell'Ordine che - strano ma vero - limita l'ingresso nella professione. Come se già non bastasse l'esame di accesso, sarà necessaria una laurea triennale per iscriversi al registro dei praticanti giornalisti (e quindi poter essere assunti da un giornale) e addirittura un esame di cultura generale per entrare nell'albo dei pubblicisti (i quali praticano la professione senza continuità). Entrambi i requisiti saranno utilissimi per chi si occupa di ippica, giardinaggio o vela. Valentino Rossi non potrebbe mai essere assunto da una televisione per commentare i gran premi di motociclismo: non ha la laurea triennale! La sfiducia nel fatto che i giornali abbiano un sano interesse ad assumere o far collaborare le migliori professionalità è evidente: se fossi un direttore o un vice-direttore me ne avrei molto a male.
A prima vista non mi sembra che il decreto ferragostano sia incompatibile con queste nuove norme di stampo corporativo: il sospetto è che gli estensori lo capiscano benissimo e, tutto sommato, ne siano contenti.

adenicola@adamsmith.it

L'ABILITAZIONE

01 | L'esame di Stato
In base alla manovra di Ferragosto (decreto legge 138 del 2011), resta fermo l'esame di Stato per l'accesso alle professioni regolamentate. Tuttavia gli ordinamenti professionali devono garantire che l'esercizio dell'attività risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, a una differenziazione e pluralità di offerta che garantisca agli utenti una possibilità di scelta effettiva

02 | TIROCINIO
La disciplina del tirocinio per l'accesso alla professione deve conformarsi a criteri che garantiscano l'effettivo svolgimento dell'attività formativa. Al tirocinante dovrà essere corrisposto un equo compenso di natura indennitaria, commisurato al suo concreto apporto. La durata del tirocinio non potrà essere superiore a tre anni e potrà essere svolto, in presenza di una convenzione-quadro stipulata tra i Consigli nazionali e il ministero dell'Istruzione, in concomitanza al corso di studio per il conseguimento della laurea di primo livello o di quella magistrale o ancora specialistica

Da: THEsun26/08/2011 17:03:30
La riforma delle professioni intellettuali e la liberalizzazione dei servizi
Nel gennaio 2009 l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha concluso un'indagine conoscitiva su diversi ordini professionali, rilevando una certa resistenza da parte dei medesimi all'attuazione dei principi concorrenziali in materia di servizi professionali contenuti nella "riforma Bersani" (decreto-legge 223/2006, convertito dalla legge 248/2006). L'Autorità antitrust si è in particolare soffermata sul mancato adeguamento dei codici deontologici a tali principi, sulla questione dell'abolizione dei minimi tariffari, sui temi dell'accesso alle professioni e della formazione dei professionisti, sulla costituzione di società multidisciplinari.

In materia, si segnala come l'art. 29 della prima manovra finanziaria (decreto-legge n. 98/2011, convertito dalla legge n.  111/2011) abbia previsto l'istituzione, presso il Ministero della giustizia, di un'Alta Commissione per la formulazione di proposte in materia di liberalizzazione dei servizi, composta da esperti nominati dai Ministri della giustizia, dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali (membri ulteriori dovranno essere esperti della Commissione europea, dell'OCSE e del F.M.I.). Spetterà al Governo, sentita l'Alta Commissione (il cui termine dei lavori è fissato decorsi 6 mesi dall'entrata in vigore del decreto-legge), l'elaborazione definitiva di proposte di riforma in materia di liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche da presentare alle categorie interessate. In ogni caso, decorsi 8 mesi dal 17 luglio 2011 (data di conversione del D.L. 98), tali servizi e attività economiche si intenderanno liberalizzati, salvo quanto espressamente regolamentato con apposite norme. L'art. 29 precisa che dalla liberalizzazione sono escluse le categorie implicitamente menzionate dall'art. 33, comma 5, della Costituzione, che fa riferimento alle professioni per le quali è prescritto un esame di Stato abilitante all'esercizio professionale.

Le previsioni dell'art. 29 del DL 98/2011 va, tuttavia, integrato con quanto stabilito in materia di professioni dalla seconda manovra finanziaria estiva (decreto-legge n. 138/2011, in corso di conversione). Il provvedimento, recante  misure per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo, detta  (art. 3, comma 5) nuove disposizioni volte a favorire la liberalizzazione del settore delle professioni che, ispirandosi esplicitamente ai principi di libera concorrenza,  delineano il perimetro di un percorso di riforma. In generale, si prevede, fermo restando l'esame di Stato per l'accesso alle professioni regolamentate, che gli ordinamenti professionali debbano garantire che l'esercizio dell'attivita' risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralita' di offerta che garantisca l'effettiva possibilita' di scelta degli utenti nell'ambito della piu' ampia informazione relativamente ai servizi offerti. L'art. 3, comma 5, più in particolare, detta una serie specifica di principi cui deve essere informata la prossima riforma degli ordinamenti professionali (da attuare entro 12 mesi dalla vigenza del provvedimento) ovvero: a) libertà dell'accesso alla professione, ed impossibilità, in forza di una disposizione di legge, di istituire "numeri chiusi" (ovvero  limitazioni territoriali del numero di persone abilitate ad esercitare una certa professione), salvo ragioni di interesse pubblico, nonchè di introdurre discriminazioni  basate sulla nazionalità;  in relazione alle società tra professionisti,la norma si limita a denunciare la possibilità dell'esercizio in forma societaria della professione  escludendo discriminazioni derivanti dal luogo in cui la società ha sede; b) obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente; c) adeguamento del tirocinio all'esigenza di garantire lo svolgimento effettivo dell'attività formativa ed il suo costante adeguamento alle esigenze di miglior esercizio della professione; d)  pattuizione scritta del compenso professionale al momento del conferimento dell'incarico, prendendo a riferimento le tariffe professionali; e) obbligo, per il professionista, di stipulare idonea assicurazione a tutela del cliente, per i rischi professionali; f) previsione di organismi disciplinari separati da quelli di natura amministrativa; g) libertà di pubblicità informativa sulla specializzazione professionale, struttura dello studio e compensi richiesti per le prestazioni.

In materia, inoltre, la Camera ha avviato l'esame di una serie di proposte di legge, tutte d'iniziativa parlamentare (A.C. 3 e abb.), volte ad una complessiva riforma dell'ordinamento sia delle "professioni regolamentate" sia delle "professioni non regolamentate". Le prime sono essenzialmente le professioni strutturate in ordini professionali e caratterizzate dalla presenza di preminenti interessi pubblici; le seconde, organizzate in strutture associative, sono invece le professioni alle quali non viene riconosciuto lo stesso rilievo delle professioni regolamentate, ma che sono comunque assoggettate, attraverso un apposito registro tenuto dal Ministro della Giustizia, alla vigilanza governativa.

In una prima fase dell'iter, i due aspetti sono stati trattati congiuntamente; successivamente, le Commissioni competenti (giustizia e attività produttive) hanno deciso di separare i procedimenti legislativi relativi alla riforma delle professioni regolamentate e di quelle non regolamentate (seduta del 23 giugno 2010).

Con specifico riferimento alle "professioni regolamentate", i provvedimenti sopra richiamati: ne disciplinano l'organizzazione in ordini professionali, prevedono l'articolazione di questi ultimi nel Consiglio nazionale e negli ordini territoriali e intervengono sulle funzioni e sulle modalità di elezione del consiglio nazionale; qualificano come libero l'accesso alla professione e, in alcune ipotesi, ammettono che il legislatore ponga vincoli di predeterminazione numerica; intervengono sulla disciplina dell'esame di Stato, nonché sulla disciplina del percorso formativo e delle modalità del tirocinio, rinviando la disciplina dettagliata di tali ultimi aspetti alla successiva attività normativa del Governo o agli ordinamenti di categoria; disciplinano i profili deontologici e di responsabilità disciplinare dei professionisti, prevedendo in particolare l'adozione del codice deontologico e delineando il quadro delle sanzioni disciplinari applicabili; intervengono secondo modalità tra loro divergenti sul tema del regime tariffario; prescrivono ai professionisti l'assicurazione obbligatoria per la responsabilità professionale; confermano che l'esercizio professionale possa formare oggetto di pubblicità informativa; prevedono che l'attività professionale possa essere svolta sia in forma societaria che in forma associata, dettando una disciplina dettagliata delle società tra professionisti.

Relativamente invece alle "professioni non regolamentate", tali provvedimenti: introducono il principio del libero esercizio della professione, consentendo al professionista di scegliere la forma in cui esercitare la propria professione (in forma individuale ovvero associata o societaria); disciplinano la procedura di riconoscimento delle professioni non regolamentate, precisando che comunque il riconoscimento non costituisce motivo di riserva della professione; disciplinano le associazioni professionali garantendone la libertà di costituzione, prevedendo altresì la possibilità di riconoscimento delle associazioni in possesso di determinati requisiti; vietano alle associazioni di adottare e usare denominazioni professionali relative a professioni organizzate in ordini o collegi; prevedono l'istituzione del Registro delle associazioni professionali presso il Ministero della giustizia, precisando che in caso di irregolarità nell'operato delle stesse associazioni o di perdita dei requisiti necessari viene disposta la loro cancellazione dal Registro; dispongono l'istituzione dell'attestato di competenza, che però non è requisito vincolante ai fini dell'esercizio della professione; recano inoltre deleghe per la disciplina delle forme di tutela previdenziale dei soggetti che esercitano le professioni in oggetto.

Si segnala, inoltre, che la Camera sta esaminando:

una proposta di legge che mira a semplificare e rafforzare i rapporti tra professionisti e P.A. e a incentivarne l'attività professionale (A.C. 3480);
con riferimento alle singole professioni - a parte la riforma della professione forense (su cui infra) -  una proposta di legge di modifica della legge n. 69/1963, in materia di ordinamento della professione di giornalista; alcune proposte di legge che disciplinano: l'ordinamento della professione di statistico e istituzione dell'Ordine e dell'albo degli statistici (A.C. 1294); la professione di estetista professionale e l'attività di onicotecnico (AC 3591); la professione di autista di rappresentanza (AC 2390 e abb.).
La riforma della professione forense
La Camera sta esaminando un testo di riforma della professione forense, già approvato dal Senato (A.C. 3900), e altre proposte di legge di iniziativa parlamentare in materia.

I principali profili di novità contenuti nel testo consistono nei seguenti: l'inserimento tra le attività riservate in esclusiva agli avvocati delle attività di consulenza legale e assistenza legale stragiudiziale; la nuova disciplina delle società tra avvocati e, in particolare delle società multidisciplinari; la figura dell'avvocato specialista;l'obbligo di formazione continua; l'obbligo di assicurazione per la responsabilità civile; la vincolatività dei minimi tariffari e il sostanziale ripristino del divieto del patto di quota lite; l'obbligo di esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione, pena la cancellazione dall'albo; la nuova e più rigorosa disciplina del tirocinio professionale e del regime di incompatibilità per il praticante;le modifiche alla disciplina del procedimento disciplinare, anche sotto il profilo degli organi competenti.

Attuazione della direttiva "servizi"
Con il decreto legislativo 59/2010 si è data attuazione alla direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno, nota anche come direttiva "servizi", che mira a facilitare la libertà di stabilimento dei prestatori negli Stati membri e la libera circolazione dei servizi (compresi i servizi forniti da professionisti) tra Stati membri garantendo al contempo un'elevata qualità dei servizi stessi (cfr.  L'attuazione della direttiva "servizi").

Da: Esame-farsa26/08/2011 17:35:37
X the Sun: cosa vuol dire l'articolo da te citato quando afferma che il decreto interviene sull'esame di stato? E per il patrocino vige ancora il limite di 6 anni o con questa riforma entro 12 mesi si prendera' in esame quest'aspetto?

Da: THEsun26/08/2011 17:37:58
Booo

Da: THEsun26/08/2011 18:56:30
Vorrei cercare di svolgere un'altra attività ma neanche il call center mi vuole!!!!

Da: LiuLà27/08/2011 10:48:14
Ancora se ne parla?? ma fateci capire meglio xò!

Da: Manovra, il Cnf su tirocinio ed esame di Stato 26/27/08/2011 12:57:50

Roma 26/8/2011. La proposta di anticipare il tirocinio professionale all'interno dei corsi di laurea e la identificazione dell'esame di stato con l'esame di laurea è disastrosa, populistica e velleitaria. Ignora che oggi gli studenti riescono con fatica a completare il curriculum degli studi nei tempi stabiliti, e che molti , non riuscendo nell'intanto, debbono iscriversi fuori corso per incapacità di sostenere gli esami alle scadenze previste. Solo chi non conosce il declino degli studi universitari e la reale situazione in cui versano studenti e professori può lanciare proposte così balzane.Il tirocinio è una cosa seria,non un semplice adempimento formale che si può effettuare mentre le forze dovrebbero essere concentrate sugli esami finali e sulla redazione della tesi che sarà discussa dinanzi alla commissione. L'esame di laurea conferisce un titolo che può dare accesso a molti impieghi, e non tutti gli studenti si avviano alle professioni, preferendo un rapporto di lavoro subordinato oppure l'esercizio di una attività d'impresa. Il tirocinio post lauream serve ad acquisire ulteriori conoscenze specifiche e ad effettuare quella esperienza pratica che l'Università non ha potuto fornire. Chi si preparare per entrare nel mondo professionale deve sapere che il tirocinio è l'anticamera di una attività seria, difficile, e che può causare danni gravi ai clienti, se la preparazione non è adeguata. Confondere l'esame di laurea con l'esame di Stato è anche un errore giuridico: si tratta di due valutazioni diverse, con contenuti e finalità diverse. E poi finiamola con l'inserimento di norme balzane nel testo di una manovra che pone già tanti problemi sociali, politici ed economici, e che ha lo scopo di dare un futuro al Paese piuttosto che riformare il corso degli studi. Anche l'Università è una cosa seria, e no si possono acchiappare le idee come le farfalle e distruggere, senza competenza, un patrimonio che abbiamo accumulato con fatica.

Da: da il SOLE24ORE27/08/2011 14:27:37
http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-08-25/bene-articolo-rivedere-tariffe-213842.shtml?uuid=AasHW3yD

«Bene l'articolo 41, da rivedere le tariffe dei professionisti»

di Laura CavestriCronologia articolo26 agosto 2011
In questo articolo

Argomenti: Libere professioni | Antonio Catricalà
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Tirocini «più brevi e integrati nel percorso universitario». Da rivedere la formulazione sulle tariffe, una retromarcia che «avalla intese informali». E l'assenza delle società professionali? «Il decreto Bersani ha già eliminato gli ostacoli. Chi impedisce a un avvocato e a un commercialista di costituirsi in srl?». Sarà inviata oggi, alle Camere, la segnalazione dell'Authority Antitrust con le osservazioni del presidente Antonio Catricalà, alla manovra, il decreto di Ferragosto, in corso di conversione.

Presidente Catricalà, che valutazione dà del provvedimento?
Complessivamente positiva. Proprio il tema delle liberalizzazioni, negli ultimi anni, aveva subito uno stop. E diamo atto al Governo che la manovra contiene il giusto respiro. Il riferimento all'articolo 41, alle libertà economiche e al principio che sul mercato tutto ciò che non è vietato deve essere consentito avrà effetti anche sui settori maggiormente regolamentati.

Ma c'è sempre la presunta salvaguardia dell'«interesse pubblico»...
Che deve essere reale e non una scusa per posizioni corporative. In Parlamento, sinora, hanno premuto disegni di legge, ad esempio quello sull'ordinamento forense o sulla revisione delle parafarmacie, con forti connotati anticoncorrenziali. Io credo che la manovra porrà un freno a certe istanze o costringerà ad abbandonarle.

Cosa segnalerete al Parlamento?
Consegneremo il testo oggi. I punti riguardano, tra gli altri, le professioni e i servizi pubblici locali. Va rivista la disposizione sulle tariffe, perché il continuo riferimento al tariffario come "parametro" sembra legittimare il conformarsi ai minimi stabiliti e avallare un'intesa "informale" a tenersi al di sopra delle soglie. Può essere letta come una moral suasion a non derogare. Poi vanno abbreviati i tempi dei tirocini. La norma prevede non più di 3 anni. Ma la maggioranza degli ordini non più di due. La manovra sembra "autorizzare" tempi più lunghi. Perché invece non integrare l'esame di Stato e quello di laurea? Con commissioni miste di docenti e professionisti e un tirocinio teorico/pratico svolto negli anni di università e magari esteso anche a periodi di attività, ad esempio, in tribunale. Insomma, serve più coraggio.

Abolire gli Ordini o l'esame di Stato fa aumentare il Pil?
No. Ma entrare nel mercato del lavoro 2-3 anni prima sì. Anticipare la percezione di un reddito e la possibilità di consumare aumenta la domanda. Diminuire il costo delle prestazioni, libera risorse per famiglie e imprese. Ciò vale anche per assicurazioni, trasporti, energia. Le parafarmacie non hanno "ammazzato" i redditi dei farmacisti. E la concorrenza nella telefonia ha fatto bene all'ex monopolista pubblico. Sul medio periodo, quando cresce la concorrenza, cresce anche la torta.

La manovra, però, non contempla le società professionali, una misura di reale sostegno alla competitività.
Infatti, non se ne parla neppure nella nostra segnalazione. Però, il decreto Bersani, nel 2006, ha già stabilito che non vi sono ostacoli all'esercizio in forma societaria. Ma non c'è stata la corsa ad aggregarsi perché i professionisti vivono ancora con un certo pregiudizio un'organizzazione diversa da quella del tradizionale studio. La manovra incoraggia la libertà d'impresa. In realtà, se un avvocato e un commercialista volessero costituirsi in srl, potrebbero perfettamente farlo. Credo che il giudice darebbe loro ragione.

Sui servizi pubblici locali c'è invece un doppio binario in base alla rilevanza economica, che ne pensa?
Apprezziamo il percorso riformatore. La liberalizzazione crea molte aspettative. Tuttavia, siamo perplessi sull'utilizzo della procedura in house per servizi di valore pari o minori a 900mila euro. Una soglia che non è proprio un de minimis e che potrebbe anche essere inferiore.

Da: Esame-farsa27/08/2011 14:39:30
Quindi CATRICALà SAREBBE PER ABOLIRE L'ESAME.....

Da: x esame-fara27/08/2011 15:04:37
Catricalà in Italia rappresenta un autorità fortemente orientata allo sviluppo delle politiche su cui si fonda l'UE

Da: leghista27/08/2011 15:43:21
a morte catricalà

Da: Minnise27/08/2011 16:38:17
bravo catricalà!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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