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CHIEDIAMO ALL'EUROPA DI INTERVENIRE SULLE LIBERALIZZAZIONI DELLE PROFESSIONI
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Da: incazzato14/07/2011 17:35:53
RAGAZZI IO HO INVIATO 10 E-MAIL AI VARI ORGANI DELLE ISTITUZIONI EUROPEE SOLLECITANDOLI PER L'APERTURA DI UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO L'ITALIA PER GLI ANACRONISTICI LIMITI ALL'ACCESSO DELLA PROFESSIONE FORENSE.
FATELO ANCHE VOI, SOLO SOLLECITANDO I SUDDETTI ORGANI POSSIAMO OTTENERE QUALCOSA.

Da: ma anche14/07/2011 17:57:03
sti cazzi non ce li metti

Da: Traiano14/07/2011 18:13:30
Duro l'esame di stato eh...

Già adesso il livello professionale è discutibile. Figuriamoci con l'abolizione dell'esame di accesso. Che, per inciso, esiste in tutti i paesi europei ora (anche la buffonata della 'via spagnola' è in via di definizione, difatti).

Da: x traiano14/07/2011 18:27:18
Piu che duro una pagliacciata, una farsa.
La dea bendata bacia i piu fortunati, non i più bravi

Da: .................14/07/2011 19:29:00
In realtà, penso che se il livello professionale è discutibile è allorchè più scabroso l'esame in se stesso che premia cmq i più ambienti ed i più fortunati.
I più ambienti hanno dritte varie perchè pagano fior di quattrini ed i più fortunati potrebbero essere babbei camuffati da dotti.
Liberiamo le energie e combattiamo le lobby.
Creamo sana concorrenza.

Da: ma14/07/2011 19:57:54
non credo nemmeno sia giusto quello che avevano intenzione di fare con la riforma in itinere al parlamento....se l'avvocato non produce un tot di reddito viene cancellato dall'albo.
Se gli ordini servono a varare riforme di questo tipo....i pesci grandi mangiano quelli piccoli...poi ecco la notizia dei tentativi di  liberalizzazione...come saranno rimasti i pesci grandi che volevano mangiare i pesci piccoli? Secondo me, non molto contenti...all'idea che non ci sarà più nessuno a togliere dal mare gli altri ...che magari sono andati pure a  votarli per farsi rappresentareeee

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Da: ...14/07/2011 20:02:34
avvocati: l'esame di stato d'avvocato, attualmente, è solo una questione di culo...se ti capita la commissione giusta, passi ...e lo sapete bene tutti, non fate gli gnorri. infatti prima della riforma delle commissioni itineranti, c'era il turismo concorsuale, con migliaia di avvocati abilitati a reggio calabria...evidentemente secondo la vostra ottica, era giusto anche quel sistema.
notai: sappiamo tutti, anche sulla base degli ultimi recentissimi scandali, che "passano solo i figli dei notai"...evidentemente a voi va bene questo sistema, considerato anche che il lavoro che fanno i notai italiani, negli usa è attualmente attribuito agli esercenti di pompe funebri.
arrendetevi, le professioni dovranno essere liberalizzate...se non ora, fra qualche anno.

Da: chiediamo14/07/2011 22:30:42
invece all'europa di costringere l'Italia ad assumere i vincitori di concorso piuttosto............

Da: ...14/07/2011 22:32:23
anche questo è vero :)

Da: x .......14/07/2011 23:16:07
ammettendo che l'esame di stato non sempre premia i più bravi  (ma ciò non toglie che i bravi passano...e tra gli altri, che contano quattrini e culo)...vorrei far notare che ambiente è quello che dovremmo salvaguardare e gli abbienti sono quelli che si possono permettere di pagare (il refuso va bene una volta).

Da: .................17/07/2011 18:17:10
Chiedo scusa, ho sbagliato, ma per il resto credo che la casta (professionale intendo, e primi tra tutti notai) abbia vita breve.
In specialmodo se non ci saranno più i puttanieri di centro destra...

Da: ,,,17/07/2011 18:34:37
il notariato è un'aberrazione...lo sanno i notai stessi, è una professione antistorica che genera balzelli ai cittadini per far vivere come dei monarchi, un pugno di raccomandati.

Da: Pensa positivo 17/07/2011 21:03:31
La battaglia finale contro la casta è finalmente iniziata, non temete, stavolta Pensa positivo ha veramente pensato a tutto.

Da: isterica18/07/2011 11:04:18
buongiorno a tutti,
io ritengo che l'esame di stato così com'è strutturato premia solo i più fortunati...io come tanti altri colleghi che non siamo passati non siamo inferiori a nessuno, solo sfigati! cioò premesso, penso anche che la preannunciata liberalizzazione all'accesso alle professioni sia sacrosanta...non devono essere avvocati o professori universatari a giudicare un candidato che giudicano sulla base di criteri assolutamente soggettivi e spesso senza conoscere l'argomento trattato! la baravura di un giovane laureato si vede nelle aule di tribunale ed il mercato che fa una selezione "naturale" dei migliori.
convinta di quanto sinora detto, non possiamo aspettare che siano gli altri a fare qualcosa per noi, anche perchè gli ordini degli avvocati, sono contrari alla liberalizzazione....non mi soffermo a spiegare le loro ragioni (le sappiamo tutti!), dobbiamo essere noi ad organizzarci in gruppo ed a protestare e chiedere che la liberalizzazione sia una realtà.

Da: RXHJ18/07/2011 11:29:44
La liberalizzazione delle professioni si farà e anche molto presto. Non temete.
La crisi attuale dei mercati finanziari, del nostro paese in particolare, non lascia altra scelta al Governo. Questo governo o il governo tecnico che nei prossini giorni si insediarà sarà costretto ad attaurla in modo molto selvaggio per fare ripartire l'economia. I poteri forti la pretendono da mesi (Confindustria in prima linea). Gli ordini professionali se ne dovranno fare una ragione. Purtroppo, siamo prossimi al fallimento cocnclamato dell'economia

Da: Una Luce in Fondo al Tunnel 18/07/2011 12:08:02
Il tentativo maldestro dell'attuale governo di bloccare le liberalizzazioni avrà vita breve. Ci penseranno i mercati finanziari internazionali a provvedere in tempi assai celeri a risolvere i problemi.

Da: Ultima speranza18/07/2011 13:26:16
Abbasso la casta dei Bunga Bunga...
Viva la meritocrazia...
A casa i ricconi capricciosi ed annoiati...

Berlusconen, il processo bene, il legittimo impedimento, il caso Ruby e le amministrative sono state la "Tua Stalingrado":
A CASAAAAAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: x Ultima speranza18/07/2011 18:51:14
SOTTOSCRIVOOOOOOOO  !!!!!!!!!!!!!!

Da: NO ALLA MAFIA19/07/2011 23:16:50
up

Da: Revangelo 21/07/2011 11:14:36
Oggi  c'è la crisi economica internazionale, la recessione globale. L'Italia, comunque, sono anni che non cresce e, prima che esplodesse "La grande crisi 2008",  i giornali hanno versato fiumi di inchiostro per imputar la causa a fattori esogeni: attentato torri gemelle, Cina, petrolio etc…, riducendo, la "bellissima penisola del mediterraneo", a mera "repubblica delle banane". Se lo stesso fiume di parole fosse stato speso per sostenere le necessarie riforme strutturali, probabilmente saremmo oggi qui a discutere di altre cose. Per ora,  Status quo, Debito pubblico e Recessione sono una vera e propria combinazione malefica per sperare in un futuro migliore.
Rimarrò, comunque, sempre d'accordo con chi sostiene che l'Italia non sia una "Repubblica delle Banane" e che sia invece capace di creare ricchezza endogena.
Un primo e forte segnale di cambiamento potrebbe partire proprio dalle autonomie locali. Molti sono i cittadini che sentono ormai il lezzo della mediocrità con cui viene gestita la cosa pubblica e cominciano a risvegliarsi dal torpore dell'indifferenza al quale sono stati sino ad ora abituati. E' forse giunto il tempo che l'indifferenza ceda il passo all'indignazione coraggiosa di chi non riesce più a far finta di niente. L'annuncio di Brunetta che tutti ricorderanno, "guerra ai fannulloni" nella pubblica amministrazione,  avrebbe avuto più senso  se, attraverso una serie di regole, soprattutto attuando quelle già esistenti, avesse determinato le premesse per garantire nei fatti amministratori responsabili, con una chiara visione di sviluppo e di crescita economica della propria comunità  e dei servizi necessari per soddisfare al meglio i bisogni dei cittadini. Con amministratori responsabili, i fannulloni, che vanno sicuramente biasimati, soprattutto, quelli che svolgono doppio o triplo lavoro completamente sconosciuto al fisco, si conterebbero sulla punta delle dita di una mano.
Noi abbiamo bisogno di concrete riforme utili e necessarie al Paese non di una giustizia sociale che sia un contributo di carità, priva di valori, e utilizzata per finalità di potere e mistificazione.
La giustizia sociale di cui abbiamo bisogno, per dirla in parole brevi, è quella che possa essere verificata nel quotidiano e che sia riparo dei più deboli. A noi serve un Governo che redistribuisca opportunità e che elimini ogni forma di discriminazione.
Quanto sia liberal democratico il nostro Paese è una domanda che spesso mi faccio e alla quale non sempre riesco a darmi una risposta convincente. In un Paese, nel quale è così forte il senso dell'ingiustizia sociale, nel quale il più forte prevarica sul più debole, nel quale il furbo è considerato " persona in gamba", nel quale la meritocrazia è  parola vuota di contenuto, parlare di democrazia è quasi un'eresia. Sarebbe bello immaginare un giorno nel quale dire di cuore, bravo a chi merita, perché consapevoli che la meritocrazia produce ricchezza per se e per gli altri, nel quale dire, la giustizia è uguale per tutti, nel quale dire l'egoismo è un male da combattere, nel quale si affermi il valore che libertà economica e concorrenza, nel rispetto delle regole, è un bene dal quale tutti ne trarranno vantaggio. La realtà di tutti i giorni è però diversa.
In un articolo di Sergio Romano pubblicato sul Corriere della Sera del 31 Luglio 2006 si citano tra gli effetti negativi sul costo, sulla qualità e sulla efficacia dei servizi professionali anche quelli rappresentati dall'accesso alla professione basato su criteri diversi dal merito, come i legami di sangue, lo scambio di favori o la fedeltà.
E' indubbio che nessuno si sognerebbe mai di ammettere di essere stato raccomandato per
superare l'esame di stato da un politico, da un ufficiale o sottoufficiale della G.d.F., da un
professore universitario, da un rappresentante dell'ordine professionale o di aver assistito, magari,
nello studio di quest'ultimo, ad una lunga fila di raccomandati. Vi è chi sostiene di averlo superato
per merito, questo mi rallegra. Sarebbe, nel complesso interessante capire quanto prevale il merito e
quanto il "sostegno di terzi". Ci pensino i percorsi universitari a preparare allo svolgimento delle professioni, e se fossero troppo facili allora si rendano più difficili. Io che sono laureato in Economia quante volte ho sentito dire dai colleghi "meglio se avessi scelto di fare il ragioniere ed iniziato a lavorare almeno quattro anni prima". Vero, anzi verissimo "due piccioni con una fava". Si perché nel frattempo chi era ragioniere commercialista, ha cavalcato l'onda delle "Lauree Facili" ha concretizzato in crediti formativi l'esperienza lavorativa e con pochi esami è diventato, finalmente, anche lui "dottore".
Quanti, laureati in Economia, "meno fortunati", in virtù di un claudicante sistema di accesso alle professioni, occupano, spesso, lavori precari e soprattutto che non rientrano nelle loro aspettative "…E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona…" Ma di questi nessuno ne parla, del resto, si sa, l'egoismo prevale sull'altruismo.
E' vero quando si afferma che i giovani non hanno possibilità di accesso al mondo delle professioni se una mano dal cielo non viene in loro sostegno. Non prendiamoci in giro sulla garanzia di professionalità offerta dagli albi. Nel mondo così variegato delle professioni (diplomati, laureati e "laureati con lo sconto") la famigerata contesa per l'attribuzione di privilegi più che essere corrispondente al grado di impegno dei percorsi formativi, ha seguito meri criteri di appartenenza ad un determinato ordine e/o collegio professionale, regolati da sistema di accesso tutt'altro che trasparenti.
Il sistema delle professioni in Italia è così pieno di incrostazioni da costituire un vero e proprio freno alla crescita e allo sviluppo del Paese. E molti che non emergeranno, anche se bravi, rimarranno sempre nel dubbio se includersi tra i"Coglioni", gli "Impazziti" o più semplicemente tra i "disgraziati" vittime di un sistema ingiusto.


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