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richiesta informazioni concorso 80 posti per educatore
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Da: vm17/01/2008 17:38:36
ragazzi calma , calma c è troppa agitazione!!!

Da: vicky17/01/2008 21:58:54
Ciao a tutti!Con molta umiltà ed educazione, chiedo a coloro i quali hanno superato la preselezione su quali testi stanno studiando per le prossime prove. Purtroppo le mie colleghe non hanno superato la preselezione e non ho nessuno con cui confrontarmi. Chi volesse entrare in contatto con me, per uno scambio costruttivo, può farlo all'indirizzo e-mail vicky.bellantoni@virgilio.it
In bocca al lupo a tutti

Da: Mi auguro17/01/2008 23:24:46
che ti rispondano...

Da: flavietta18/01/2008 18:24:54
ragzzi scusatemi ma invece di insultarvi tra di voi...che non porta a niente... perchè chi è interessato al ricorso non me lo fa sapere a questo indirizzo axel_axelino@yahoo.it    lo so ragazzi che c'è tanta gente che non condivide le nostre posizioni perchè semplicemente non hanno subito un'ingiustizia come noi e la loro ipocrisia vi fa arrabbiare (io stessa ho risposto a gente di questo tipo) ma in questo momento a noi serve un pò di praticità e di fegato per far sentire la nostra voce...la nostra rabbia sfogiamola in maniera più produttiva...cerchiamo di mandare effettivamente in porto questo ricorso che mi sembra di aver perso già troppo tempo...ricordo che la scadenza del ricorso è il 12 febbraio

Da: Silvia18/01/2008 22:30:44

Da: Silvia18/01/2008 22:33:17
x Vicky:
Posso consigliare Sartarelli e De Leo; io ho anche Barone ma personalmente a me non è piaciuto.
Per il diritto minorile Moro è fatto molto bene.
E poi per un ripasso il Simone va più che bene secondo me...
buono studio. Chi ha altri testi da suggerire condivida!!

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Da: emanuela19/01/2008 10:42:35
La lotta degli educatori professionali :lavoro a nero a vita o precariato?



Vorremmo porre alla vostra cortese attenzione il presente âappelloâ pubblico realizzato da Minorionline, la community dei laureati in Scienze DellâEducazione, indirizzato ai Ministeri competenti, alle Istituzioni, alle Organizzazioni sindacali, alle Facoltà universitarie, ai Mass-Media e alle Testate giornalistiche, riguardante lâequiparazione dei titoli accademici tra i corsi di Laurea in Educazione Professionale e Scienze DellâEducazione e, più in generale, il mondo del lavoro e la professione dellâEDUCATORE.
Vi chiediamo di rendere pubblica tale problematica con inchieste, articoli, interviste. Vi chiediamo gentilmente conferma della ricezione di questa missiva e di comunicarci lâeventuale pubblicazione del nostro comunicato, come da noi auspicato.

Quando si parla di pubblico impiego, immancabilmente si citano i privilegi supposti e talvolta reali degli "statali". Sovente ci si dimentica, però, di
ricordare che nel cosiddetto mondo dei Servizi alla persona e alla collettività, sia nelle pubbliche Amministrazioni sia in quelle private, oltre a dirigenti, manager, consulenti, spesso esageratamente super pagati e lottizzati, operano lavoratori PURTROPPO IN TUTTA ITALIA, con profili sociali disastrosi e precari che per mille euro, e a volte meno, al mese stanno quotidianamente al fianco di malati, tossicodipendenti, disabili, utenti psichiatrici, anziani, minori, extra comunitari, prostitute, emarginati, etc. Tra queste figure c'è l'Educatore.
Ma, chi è lâEducatore? Molteplici sono state le definizioni riguardanti il ruolo e la professionalità dellâEducatore; un aspetto, tuttavia, è chiaro: non è facile delineare un quadro sintetico e ben definito su chi è e quale sia il ruolo dellâEducatore, in quanto questa figura, operante da diversi anni nei progetti di intervento sulla salute, in ambito sociale e comunitario, con finalità e modalità differenti, ha un tortuoso percorso di sviluppo. A tuttâoggi non esiste una omogeneità di classificazione degli interventi effettuati da questa figura professionale. Inizialmente si asseriva che âlâEducatore era colui che è dedicato allâistruzione e al governo dei fanciulli, colui che conduce fuori (dal significato etimologico: e-ducere) le potenzialità del minore, guida e indirizza sia attraverso un contributo di formazione teorica che di esperienza di vitaâ. Tale denominazione ha così confuso lâattività dellâEducatore con quella dellâinsegnante utilizzandolo in prevalenza per interventi istituzionali a favore dei minori. Confusione circa i ruoli? Spesso lâEducatore è stato, ed è ancora oggi, confuso anche con lâoperatore socio sanitario o con lâanimatore, a causa della diversità degli interventi per i quali viene utilizzata questa figura professionale. Solo nellâultimo secolo si è andata delineando quella che possiamo identificare come la competenza maggiore attribuita allâEducatore e cioè quella riguardante la funzione di riabilitatore, inteso come colui che è impegnato a ricercare e cogliere il potenziale residuo presente nei soggetti con i quali interagisce e a partire da questo per stimolare le loro potenzialità psichiche, socio-relazionali e fisiche residue. A tal proposito, si capisce benissimo che il ruolo primario dellâEducatore è quello di aiutare le persone a educere, cioè a estrapolare le loro risorse nascoste e le loro potenzialità, riconoscendo loro qualunque sia lâetà, la propria cultura, la propria memoria storica, il proprio bagaglio esperienziale e il proprio vissuto emotivo e corporeo che lo caratterizza. Tutto ciò con quale finalità?
Con quello di aiutare il soggetto a vedersi protagonista del proprio processo di crescita e del proprio cambiamento, ottenendo così un conseguente miglioramento psico-fisico-sociale. Così facendo, si riesce ad attivare e a sviluppare nellâindividuo la capacità di elaborazione autonoma delle conoscenze, a generare fiducia in sé allâinterno di una relazione autenticamente comunicativa, in cui possa emergere il piacere dello scambio, permettendogli di interagire nel contesto di lavoro con i suoi bisogni e le sue attese e sentendosi, così, parte integrante di un progetto, del suo progetto di vita! Spesso, anche fra gli âaddetti ai lavoriâ, câè la tendenza a confondere i termini animazione, educazione e riabilitazione con conseguenti difficoltà nel delimitare le professionalità e gli ambiti di lavoro. Indubbiamente esiste un intreccio tra questi tre ambiti ed è, cioè, quello di provocare un
cambiamento nellâindividuo con cui si va ad operare.Inoltre, il ruolo dellâEducatore è quello di attuare interventi e progetti mirati e specifici atti a migliorare la qualità di vita di coloro che presentano diversi deficit.
In base a quanto detto, si capisce benissimo che il ruolo dellâEducatore è qualcosa di più complesso di quello istruttivo didattico.
Dopo questa necessaria spiegazione, si rende necessario un ulteriore approfondimento.
Da alcuni anni si sono istituiti due corsi di Laurea, uno facente capo alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, lâaltro alla Facoltà di Scienze della Formazione. Ebbene, secondo il DM 520/98, i laureati in Educazione Professionale (facente capo alla facoltà di Medicina e Chirurgia) hanno diritto di prestare la loro opera sia nel settore sanitario che in quello privato, non considerando neanche lâesistenza dei laureati in Scienze DellâEducazione (facente capo alla Facoltà di Scienze della Formazione) i quali, così, si vedono limitare la possibilità ad accedere nel settore pubblico sanitario.: eppure siamo entrambi EDUCATORI!!!
Nel sito dellâANEP (Associazione Nazionale Educatori Professionali) si può trovare tutta la storia e
tutto quello che lâANEP in questi anni ha fatto per mantenere la figura unica dellâEducatore e per non parcellizzarla con quella del laureato in Educazione Professionale e in Scienze DellâEducazione: una prova di ciò è che, dopo pochi mesi dalla definizione del profilo e del riconoscimento del laureato in Educazione Professionale, lâANEP è stata tra le prime e lâunica associazione a chiedere al MIUR una Commissione che si occupasse della doppia formazione dei laureati in Educazione
Professionale e Scienze Dell'Educazione (commissione Pinchera, che ha svolto i suoi lavori nel 2003); chi, però, gestisce la formazione universitaria ha preferito decretare due percorsi distinti, piuttosto che ratificarne uno solo. La posizione dellâANEP è chiara: da sempre chiede la figura unica, un unico profilo e un'unica formazione che diano accesso, qualifichino e abilitino alla professione in tutte le aree dove lâintervento dellâEducatore è importante. Questo è l'obiettivo dell'associazione che è stato ribadito più volte in tutte le assemblee nazionali dei delegati Le vicende normative e i poteri legati al mondo della formazione non hanno permesso di raggiungere
ancora questo risultato, ma il loro impegno continua. Dipendesse dallâANEP, sarebbe già tutto chiaro fin dal 1984, l'anno in cui si definì per la prima volta il nostro profilo con l'allora Ministro della Salute Degan, e poi dal 1998, quando il profilo sanitario venne steso insieme al Ministero della Salute ed affermammo nella prima riga del profilo: l'Educatore è un operatore sociale e sanitario.
Quindi, oggi lâANEP e tante altre associazioni di categoria dicono BASTA con le divisioni e
le frammentazioni; per tale motivo, in tutti questi anni hanno continuato e continuano tuttora a cercare di lavorare con i Ministeri e il Parlamento, ma l'evoluzione normativa dopo il 2000 non è stata lineare e ha portato sempre più a parcellizzazioni invece che a unioni.
LâANEP non ha mai abbandonato l'idea della figura unica senza rifugiarsi in una comoda associazione, anzi.Invitiamo a leggere il sito e i documenti prodotti da ANEP per capire come si stia muovendo e quali sono le sue posizioni che ci sembrano chiare, dal momento che fra i suoi soci ci sono laureati in Educazione Professionale e laureati in Scienze DellâEducazione che spesso lavorano entrambi in sanità e nel privato sociale. LâANEP, come tante altre associazioni, ribadisce che, se siamo frammentati, non è per la natura della professione, ma per la confusione di chi ci governa. E su questo ANEP si impegna a far chiarezza, anche attraverso i rapporti internazionali: in Europa lâItalia è lâunica nazione ad avere una doppia formazione universitaria, quindi un profilo monco.
Le normative attuali evidenziano condizioni e lacune davvero penose in questo ambito professionale per conseguire briciole di risultati. Quello che si è ottenuto per i laureati in Educazione Professionale è solo un primo passo. E per fare questo primo passo ci sono voluti 14 anni; per ottenere il riconoscimento dei laureati di Scienze DellâEducazione, lâANEP ci sta lavorando da 8 anni e per unire entrambi i profili...non si sa.


Una situazione confusa e piena di contraddizioni quella dellâEducatore, riconosciuto pienamente
nel comparto della sanità (corso di laurea in Educazione Professionale classe 2SNT) e nell'ambito socio-educativo (corso di laurea inScienze DellâEducazione classe XVIII): questa prima distinzione dovrebbe già far riflettere sul sistema Universitario italiano. Questa situazione consente a molte Università e a Enti di interpretare furbescamente la normativa mantenendo le due classi di Laurea in inquadramenti lavorativi inferiori: da una parte vi è lâUniversità che, con le sue guide, illude i suoi studenti, una volta laureati, con garanzie di crescita personale e professionale, dallâaltra parte, vi sono gli Enti e il mondo del lavoro che sottopagano gli Educatori stessi e negano un adeguato riconoscimento del loro profilo professionale. A volte, alcune Amministrazioni pubbliche bandiscono concorsi per entrambe le classi e a volte solo per una di esse, con l'inevitabile conseguenza di non permettere a molti di noi, per lo più laureati in Scienze DellâEducazione, di sostenere concorsi; infine, spesso si abusa di forme contrattuali "PRECARIE": infatti, a molti laureati in ScienzeDellâEducazione capita di essere inseriti in categorie molte basse, alcune volte nella posizione economica C, altre nella B, percependo anche cinque euro allâora.

Una professionalità che va sempre più a sminuirsi. Come community, ciò che chiediamo e che stiamo chiedendo da moltissimo tempo, rivolgendoci a Enti, Ministeri, rettori di Università e a trasmissioni televisive, è il riconoscimento della nostra figura professionale, al di là di ogni distinzione accademica, in quanto formati per essere EDUCATORI in tutti i campi; inoltre, chiediamo stabilità lavorativa ed economica: non ci gratifica e non ci sembra che sia giusto che ci venga offerto solo il lavoro a co.co.co. o il lavoro ad ore o a progetto.

Per concludere unâultima riflessione: quanto è bello e duro lavorare nel sociale ce lo dimostra il fatto che, durante tutto lâanno, varie trasmissioni televisive, con parole e immagini, mostrano comunità, scuole, centri sportivi per i diversamente abili, botteghe per gli ex-detenuti, etc.. costruite e avviate con i soldi di tutti gli italiani; ma mai si è mostrato il lavoro âdietro le quinteâ, mai si è chiesto chi lavori per loro; si usa il termine operatore: NO, CI DISPIACE, ma chi lavora in tali enti sono i LAUREATI in EDUCAZIONE PROFESSIONALE O IN SCIENZE DELLâEDUCAZIONE. Abbiamo spesso lavorato in luoghi dove gli operatori erano volontari, diplomati in ragioneria o altro; NOI SIAMO LAUREATI, SIAMO DOTTORI, e se anche non ci chiamano così, DOTTORI, siamo molto professionali, amiamo il nostro ruolo e il nostro lavoro, ma soprattutto crediamo in quello che facciamo. È incomprensibile che la nostra professione non venga riconosciuta: è come se fosse invisibile ciò che facciamo; eppure, le scienze pedagogiche, come le discipline scientifiche, oggigiorno utilizzano protocolli e test di lavoro che devono alla fine produrre dei risultati. È vero che lâutilità del nostro lavoro, non avendo come obiettivo la diagnosi e la guarigione delle persone di cui ci occupiamo, non viene ben compresa dalla collettività; a tal fine sarebbe molto opportuno mostrare come cambia la qualità della vita delle persone a cui il nostro lavoro viene rivolto.
Se lâItalia è davvero una Repubblica democratica fondata sul lavoro e se davvero, come cita lâart.36 della Costituzione, si deve garantire al lavoratore un lavoro tale che possa far vivere dignitosamente lui/lei e la sua famiglia, allora NOI VOGLIAMO QUESTO DIRITTO.



Pertanto, Vi chiediamo
di citarci nelle vostre inchieste e nelle vostre puntate, di interrogarci venendoci a trovare con le vostre telecamere nei posti in cui lavoriamo, di scrivere articoli su di noi, di aiutarci nella nostra
lotta.





Lâiniziativa è sostenuta dalla Community:

www.minorionline.it


www.educare.it

formicarossa@gmail.com

www.pedagogistionline.it

www.aquiloneblu.org

www.orizzontescuola.net

www.mammeonline.net

www.sordelli.net

www.peer-education.it

www.gescosociale.it


Per contatti:


Dott.ssa Emanuela Cimmino: responsabile del portale minorionline.it


e-mail: emanuela_cimmino@alice.it

Cell: 393-7880580


Dott. Rocco Mastrolonardo: autore della lettera e collaboratore del portale minorionline.it

e-mail: rocco.m71@virgilio.it

Da: sara19/01/2008 11:39:16
ciao silvana io non ho ancora ricevuto alcuna notizia; tuttavia mi impegno a comunicare per tempo ogni nuovo eventuale cambiamento.

Da: ilaria20/01/2008 00:19:39
non ti risponderà nessuno perchè non si fidano di buttare il loro tempo e denaro dietro un RICORSO CONTRO LA P. A.!!!!!
anche io non ho passato il concorso, pur studiando e mi dico pazienza.
non sapete proprio come va iol mondo.
Tra l'altro io stessa ho consultato un avvocato ufficiosamente e mi ha riso in faccia. I presupposti per il ricorso non ci sono e comunque non sono così evidenti da investirci. Comunque come tu stessa hai notato, nonostante tanti candidati che hanno sostenuto la prova i ricorristi si contano sulle dita di una mano.......
trai tu le conclusioni

Da: carlo f.20/01/2008 23:16:59
per le persone serie che si stanno preparando per la prova scritta:
abbandonate questo ridicolo forum di studentelle frustrate delle magistrali... andate su concorsi.it, che è un forum un poì più serio, per gente adulta.
Non troverete più questioni su ricorsi e quant'altro!
L'unica "bimba" del forum ("emac") che ha sparato a zero su noi che siamo passati, inventando chissà quali raccomandazioni, ha fatto una magra figura ed è sparita dalla circolazione.

PS Per la cronaca e per le bimbe invidiose:
- sono passato con 31,37 ultimo punteggio utile,
- ho studiato 6 (sei) ore per prepararmi a questa preselezione,
- non ho visto nessuma irregolarità,
Conclusione: per me, a 40 anni, diventare educatore in carcere sarebbe un sogno... una missione.
Non sono stato raccomandato, perchè non ho "bisogno" di vincere il concorso a tutti i costi, anche imbrogliando e scavalcando gli altri!
Lavoro a tempo pieno, con stipendio lordo di 30.800 euro (esatto!)
Non per soldi nè per necessità, ma per amore...


Da: natalie21/01/2008 10:19:40
per Carlo...
allora lascia spazio ai giovani...del resto se lo vuoi fare per amore   e non per denaro , come hai detto tu, puoi sempre fare volontariato  nei carceri!!!non prendere in giro le persone e se ritieni che questo forum sia poco serio....ma che ci vieni a fare e addirittura ci scrivi pure ....datti una regolata che a 40 anni non hai ancora le idee chiare , figuriamoci se devi fare pure l educatore!!!

Da: Silvia21/01/2008 13:26:26
X carlo:
non mi sembrano molto carine e costruttive le tue parole: tra le attitudini dell'educatore dovrebbe esserci in primo luogo il rispetto degli altri.
PS. specifico che non parlo per offesa personale: tra l'altro ho la maturità scientifica ed ho passato la preselezione con 43,35, senza aiuti di sorta.

Da: vero21/01/2008 19:38:23
alle prime armi e neo laureate. non che questo giustifichi l insolenza, ma certo la mancanza di esperienza ci fa comprendere meglio il tutto...

Da: carlo f.22/01/2008 13:52:18
Grazie per le risposte, vuol dire che vi ho punto sul vivo...

Se ho scritto il precedente messaggio (forse con un tono troppo sarcastico, e mi scuso) è proprio perchè:
- lavoro come educatore dal 1994
- sono socio fondatore e attualmente coordinatore del personale di una cooperativa per l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati (di cui il 40% ex carcerati)
- sono volontario in carcere a Verona dal 1992...

che RIBADISCO: si cerca di entrare come educatori in carcere minorile soprattutto perchè si ha maturato una particolare sensibilità e competenza!
In carcere ci sono già troppe persone (che ho incontrato) che lavorano per:
- arrivare allo stipendio di fine mese,
- scaricare le proprie frustrazioni a chi gli capita a tiro,
- perchè entrate tramite raccomandazione e assolutamente incapaci di svolgere le mansioni assegnate
-....
Nel nostro ambiente carcerario ci vuole equilibrio e maturità, non atteggiamenti "vittimistici" nè "rivendicativi".

PS. Forse era il caso che al ministero accettassero le domande solo degli educatori dai 30 anni in su....




Da: dada22/01/2008 14:41:24
PER CARLO
io in un IPM ci lavoro e ti assicuro che non bastano 6 ore di preparazione (tempo da te impiegato per superare la preselezione) per acquisire competenze ed esperienza...come ben saprai! Credo nel mio lavoro e per ora ho molte soddisfazioni. Io non ho passato la prova esattamente per 1 punto (30,37) e, a parte la tua preparazione, se stanno così le cose,  hai avuto soprattutto un gran "fattore C."!!!! Lasciatelo dire!

Da: natalie22/01/2008 16:30:53
da quando la maturità di una persona si può misurare con l età anagrafica????complimenti sei un buon esempio di educatore......
se partecipo ad un concorso al ministero  lo faccio per motivi oltre che morali soprattutto per ragioni materiali....francamente non vivo d'aria!!!!!se voglio fare del bene, aiutare il prossimo con amore e sensibilità .....bè questo posso farlo anche senza vincere un concorso....mi dispiace ma anche se trattasi di un forum .....sono sempre sincera con me stessa e con il prossimo...non vengo a fare la morale ....

Da: carlo f.22/01/2008 17:48:28
si DADA,
concordo con te: oltre alle competenze e conoscenze accumulate in 13 anni di lavoro e negli studi (due lauree), e 8 partecipazioni a concorsi (con infinite giornate di preparazione),
SENZA DUBBIO E' INTERVENUTO IL FATTORE "C"!

Però sono convinto che, molte volte, passare una selezione dipende anche dal bagaglio di sapere che in tanti anni si è maturato...

per Natalie
naturalmente per i 30 anni non mi riferiveo alla "maturità della persona" (sennò neanche dai 50 anni in su... ;-)
ma al fatto di aver maturato una discreta esperienza nel mondo del lavoro.
Ti chiedo una cosa: quando vai da un dottore o da un'infermiera e ti accorgi che manca di sensibilità e competenza (che invece da loro ti aspetti)  nei tuoi confronti, e ti lamenti...
ti va bene che la loro risposta sia
"faccio il dottore / infermiera soprattutto per ragioni materiali....francamente non vivo d'aria!!!!!"

Anch'io cerco di essere sincero con me stessa e con il prossimo, anche se a volte sembro duro
...non è questione di fare la morale, ma di PRETENDERE che chi esercita una funzione in carcere (che negli anni SFIBRA!!!)testimoni sempre PROFESSIONALITA' insieme AD UMANITA'.
Se sei principalmente preoccupata di sbarcare il lunario, di 'campà',
forse la tua strada non è un lavoro a forte "valenza sociale" (come, oltre alle figure citate, anche il lavoro di insegnante, di assistente sociale, ecc..)
Ci sono modi e strade (molto più redditizie) di lavorare (commercio, servizi alle imprese,)  senza operare con le persone.







Da: Alessandra22/01/2008 22:37:01
Ormai si sta arrivando al peggio...penso che ora possa bastare!...non credete?...tanto alla fine qualsiasi cosa venga detta...viene sempre fraintesa.

Da: peppe24/01/2008 00:40:13

Da: peppe24/01/2008 00:42:15
già gli errori dimostrano la tua ignoranza.poi a posteri larga sentenza

Da: Silvia24/01/2008 10:43:09
Ai posteri l'ardua sentenza: non facciamo rivoltare Marzoni nella tomba cortesemente. A proposito di ignoranza...

Da: Alessandra24/01/2008 11:12:04
X peppe: Non riesco davvero a capire il tuo accanimento contro di me...ma hai letto tutte le mie risposte sul forum?...devvero mi viene il dubbio che non si tratti della mia di ignoranza!
Mi dispiace davvero che continui con gli insulti quando non mi sono permessa io a farlo,dopo le parole pesanti che hai usato contro di me.Avrei potuto insultarti anche io per gli errori che anche tu hai fatto,ma penso che chiunque possa sbagliare a scrivere su un pc,specie quando è nervoso.Non pensi che ora stai esagerando?
E poi...se Silvia anche tu gli dai corda...chi sarebbe Marzoni?forse Manzoni!...come vedete a tutti può capire,ma non per questo posso reputare ignorante una persona,giusto?!non si vede certo da questo.
Ti chiedo solo di smetterla di accusarmi di cose non dette(mi chiedo se hai letto la mia risposta a questo punto,o se spari a zero giusto per...)e di rileggere quello che ho scritto,ma soprattutto cerca di essere meno offensivo nella vita...non è di certo in questo modo che si va avanti.
Ps.questa volta ho messo da parte la mia ignoranza non credi?ho scritto bene! ;)

Da: peppe24/01/2008 13:01:02
andavo di fretta e ho sbagliato. Può capitare quando una scrive velocemente.Cmq io voglio solo sottolineare che io non ho offeso nessuno ma chi lo ha fatto sei tu mia cara.

Da: Alessandra24/01/2008 16:47:09
vorrei solo ke mi spiegassi in ke modo e in quale occasione...cmq hai sbagliato xkè andavi di fretta,dove?!

Da: Alessandra24/01/2008 16:52:57
Cmq...sei stato a kiamarmi oca,ipocrita,falsa,ignorante ... non sono offese?cosa sarebbero allora?...e x gli errori:tu ti giustifichi a causa della fretta e allora va tutto bene,ed io invece vengo chiamata ignorante.
Non so davvero che dire...so solo che mi hai accusata di cose non vere e mi hai offesa e cerchi cmq di difenderti.
.....................................................................................
Ti ripeto:leggi gli interventi!

Da: Silvia24/01/2008 17:47:07
Un errore di battitura: naturalmente mi riferivo al componimento "5 maggio" di A. Manzoni. Comunque se ho offeso qualcuno me ne scuso, volevo solo scrivere correttamente la citazione, :-)
Una domanda da 10 milioni di dollari per tutto il forum: Mi sapete spiegare se la graduatoria finale sarà su base nazionale o regionale?
Grazie e buona serata... e bando alle polemiche!

Da: Alessandra24/01/2008 18:36:01
Tranqui Silvia!scusami se ti ho citata,era solo per fare 1 esempio visto che qui ormai bisogna andare con i piedi di piombo altrimenti si viene insultati!

Da: daniela24/01/2008 23:48:53
che forum assurdo. per i vincitori: qualche novità? che tempi prevedete?

Da: Gianni25/01/2008 11:17:33
Penso che davvero stiate arrivando al limite!perchè ognuno non pensa a se stesso e non si fa 1 analisi di quello che dice senza accusare gli altri di cose che non esistono?...mi rivolgo ad 1 persona in particolare:e tu saresti un educatore?vabbè,bando alle ciance e cerchiamo di smetterla,non è un forum per insulti,ma solo un posto dove poter scambiare idee e opinioni,siamo in 1 paese libero o sbaglio?

Da: caterina25/01/2008 14:16:26
ciao...mi sono sorti un paio di dubbi e mi chiedevo se qualcuno più navigato in concorsi (per me è il primo) può rispondere...primo: qualche tempo fa è stato scritto che la richiesta di educatori è superiore ai posti messi a bando, per cui è possibile che assumano più di 80 persone..ma è successo in altri concorsi che voi sappiate qualcosa del genere?
Secondo: la graduatoria che si formerà sarà permanente? nel senso che chi non rientra nei primi 80 avrà possibilità di essere chiamato in seguito?
Forse sono quesiti un pò prematuri, ma io ho passato la preselezione, con 39,02, ma nel frattempo ho trovato lavoro a tempo pieno come educatore, e mi chiedevo quanto mi convenga investire nella preparazione, giusto perchè sono precisina e mi piace essere ben preparata...
Grazie a chi mi darà qualche informazione
Caterina

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