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1548 allievi carabinieri 2011
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Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:15
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
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Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:15
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:16
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:16
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
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Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:18
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:20
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
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Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:22
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:29
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:29
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:30
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
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Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:31
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:32
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:33
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:34
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
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Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:36
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: XX11 mi aggreco anche io a sto punto20/12/2011 02:22:36
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:24:11
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:24:13
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:24:22
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:24:42
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:25:11
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:25:35
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:25:48
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:26:00
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:26:03
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:26:06
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:26:12
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:26:23
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:26:28
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
Rispondi

Da: studia dottore cc20/12/2011 02:26:30
L'Arma dei Carabinieri è una delle quattro forze armate italiane, con collocazione autonoma nell'ambito del Ministero della Difesa. È una forza militare di polizia in servizio permanente di pubblica sicurezza. Per via della sua doppia natura di forza militare e forza di polizia le sono devoluti compiti militari in cui concorre alla difesa del territorio italiano, garantisce la sicurezza delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, partecipa alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa, esercita le funzioni di polizia militare nonché, ai sensi dei codici penali militari, di polizia giudiziaria militare alle dipendenze della giustizia militare. Nell'ambito dei poteri di polizia esercita le funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza alle dipendenze funzionali del ministro dell'Interno. L' attuale Comandante Generale é Leonardo Gallitelli
Per contattare i Carabinieri in Italia è necessario comporre su un qualsiasi telefono cellulare o telefono fisso il numero 112, privo di alcun costo.
Nel 2006 l'Arma dei Carabinieri contava un totale di 112.226 persone[1] così ripartite: 3.862 ufficiali, 29.034 marescialli, 19.156 brigadieri, 58.843 appuntati e carabinieri, 1.331 allievi.[2]
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
La fondazione [modifica]
Il corpo fu creato a Cagliari nel giugno del 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno del 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.
Le guerre [modifica]
I Carabinieri hanno sempre combattuto in ogni conflitto nel quale l'Italia sia stata coinvolta, riportando molte perdite in termini di vite umane e componendo un imponente medagliere per atti eroici compiuti in ogni parte del mondo. I Carabinieri sono particolarmente orgogliosi della memoria del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, che morì a Palidoro, vicino a Roma, durante la seconda guerra mondiale, precisamente il 23 settembre del 1943, ucciso dai tedeschi per rappresaglia dopo essersi autoaccusato per salvare 22 condannati a morte, benché innocente, per un presunto attentato nel quale erano morti due militari germanici. La storia dei Carabinieri è coronata da molti altri simili comportamenti altruistici, che ha garantito nel tempo una grande popolarità all'Arma presso la popolazione e guadagnandosi l'appellativo di "Benemerita". Il contraltare della storia, però, porta ad annotare come l'Arma, abbia anch'essa marciato con il passo dell'oca nelle parate del regime fascista. C'è da dire anche che all'Arma, in esecuzione dei propri specifici compiti di istituto di polizia militare, durante la Prima guerra mondiale fu richiesta la rigida applicazione delle norme del codice penale militare di guerra, allora in vigore, sui combattenti che si rendevano responsabili dei reati consumati "in zona di guerra e di fronte al nemico" (ad esempio codardia, diserzione e simili) e durante il periodo della dittatura fascista si ritrovarono a dover applicare le rigide leggi razziali. Va pur tuttavia ricordato che circa 2.700 carabinieri subirono la deportazione per essersi rifiutati di applicarle e che, per esempio, dieci carabinieri furono vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Le principali battaglie cui presero parte i Carabinieri, prima delle guerre mondiali, sono:
Grenoble, 6 luglio 1815 (battesimo del fuoco)
Pastrengo, 30 aprile 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia d'argento al valor militare.
Verona, 6 maggio 1848, bandiera dell'Arma insignita della prima medaglia di bronzo al valor militare.
Custoza, Staffalo, Sommacampagna, Valeggio, Milano, Peschiera del Garda, 24 luglio - 4 agosto 1848.
Perugia, Garigliano, Mola di Gaeta, 14 settembre - 4 novembre 1860.
Monzambano, Villafranca, Custoza, 24 giugno 1866.
Presa di Roma, 20 settembre 1870, insieme ai Bersaglieri.
Sciara Sciat e Due Palme (guerra italo-turca, 1911-1912).
Nella prima guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia del Podgora, 19 luglio 1915.
Per il contributo nel primo conflitto mondiale la bandiera dell'Arma fu insignita della prima medaglia d'oro al valor militare.
Nella seconda guerra mondiale i Carabinieri si distinsero nelle seguenti battaglie:
battaglia di Culqualber (Etiopia), 6 agosto - 21 novembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita della seconda medaglia d'oro al valor militare.
battaglia di Eluet El Asel (Libia), 19 dicembre 1941.
battaglia di Klisura (fronte greco-albanese), 16-30 dicembre 1941, Bandiera dell'Arma insignita di medaglia di bronzo al valor militare
Nel 1962 il generale Giovanni De Lorenzo fu investito della carica di comandante generale dell'Arma, succedendo al generale De Francesco; il nuovo comandante sarebbe restato, nel bene o nel male, il più conosciuto fra tutti i responsabili di questa istituzione ed avrebbe contrassegnato con la sua impronta, o secondo alcuni con la sua ombra, un periodo che resta nella storia dell'Arma ed in quella italiana per il tentativo di golpe denominato piano Solo, con cui - nelle intenzioni dei golpisti - l'Arma dei Carabinieri avrebbe dovuto instaurare un regime militare in Italia nel 1964.
Elevamento a forza armata autonoma [modifica]
Fino all'anno 2000 era parte integrante dell'Esercito Italiano con il rango di arma (definita «prima arma dell'Esercito»); attraverso l'art. 1 della legge delega 31 marzo 2000, n. 78[4] i Carabinieri vengono elevati a forza armata autonoma con rango di forza Armata, nell'ambito del Ministero della difesa.
Questo permette anche all'Arma dei Carabinieri di avere come Comandante generale un Ufficiale generale proveniente dai suoi ranghi. Il primo Comandante generale, proveniente dalle sue stesse fila, è stato nel 2004 il generale di corpo d'armata Luciano Gottardo. In precedenza il Comandante generale dell'Arma era tratto da Ufficiali Generali in possesso di peculiari caratteristiche provenienti dall'Esercito.
Nonostante il nuovo rango, secondo i principi stabiliti dalla legge 18 febbraio 1997, n. 25 sui vertici militari, ancora in vigore, non è concesso a un ufficiale generale dei Carabinieri di ricoprire la carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa che può essere assunta solo da un ufficiale Generale (con determinato grado) dell'Esercito, della Marina o dell'Aeronautica.[5]
Compiti istituzionali [modifica]
L'Arma dei carabinieri, fino a quel momento la "prima Arma dell'Esercito", con il decreto legislativo 5 ottobre 2000, n. 297 (di attuazione della legge delega n. 78/2000) [1], è stata elevata a "rango di forza armata, nell'ambito del Ministero della Difesa, con dipendenza del comandante generale dal capo di Stato Maggiore della Difesa. In ragione della sua peculiare connotazione di forza di polizia ad ordinamento militare e competenza generale, le sono affidati i seguenti compiti:
militari (art. 1, comma 2, legge 78/2000):
concorso alla difesa della Patria e alla salvaguardia delle libere istituzioni e del bene della collettività nazionale nei casi di pubblica calamità, in conformità con l'articolo 1 della legge 11 luglio 1978, n. 382;
partecipazione alle operazioni militari in Italia e all'estero sulla base della pianificazione d'impiego delle forze armate stabilita dal capo di Stato Maggiore della Difesa;
partecipazione ad operazioni di polizia militare all'estero e, sulla base di accordi e mandati internazionali, concorso alla ricostituzione dei corpi di polizia locali nelle aree di presenza delle Forze Armate in missioni di supporto alla pace;
esercizio esclusivo delle funzioni di polizia militare e sicurezza per l'Esercito, per la Marina Militare e per l'Aeronautica Militare, nonché, ai sensi del codice penale militare di guerra e di pace, esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria militare alle dipendenze degli organi della giustizia militare;
sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane ivi compresa quella degli uffici degli addetti militari all'estero;
assistenza ai comandi e alle unità militari impegnati in attività istituzionali nel territorio nazionale, concorso al servizio
di mobilitazione.
di polizia (art. 3, comma 2 e 3 del decreto legislativo 297/2000):
esercizio delle funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza pubblica
quale struttura operativa nazionale di protezione civile, assicurazione della continuità del servizio di istituto nelle aree colpite dalle pubbliche calamità, concorrendo a prestare soccorso alle popolazioni interessate agli eventi calamitosi.
Servizio Sanitario [modifica]
Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata l'Arma dei Carabinieri ha provveduto tempestivamente alla riorganizzazione del proprio Servizio Sanitario. La formazione del personale operante nelle Infermerie della "Benemerita" si forma presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Firenze per il ramo delle professioni sanitarie (fisioterapisti, infermieri e tecnici di radiologia) mentre il personale del ruolo medico accede attualmente per concorso pubblico a specifici corsi per Ruolo Tecnico (RT).
Servizio Amministrativo [modifica]
Il Servizio nasce dall'esigenza di gestire in maniera autonoma l'aspetto amministrativo proprio dell'Arma. Conseguentemente all'elevazione a rango di Forza Armata è stata necessaria la creazione di un Centro Nazionale Amministrativo trattenendo nelle proprie fila gli Ufficiali del Corpo Amministrativo dell'Esercito presenti all'atto della trasformazione in Forza Armata.
Forze speciali [modifica]
L'arma dei Carabinieri ha istituito nel 1978 dei reparti speciali con sede a Livorno, in particolare per missioni estere. Si tratta di corpi d'élite come il Gruppo di intervento speciale (GIS), unità antiterrorismo e per Operazioni speciali, e il 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", unità speciale nata nel 1975 (reggimento dal 1996). Entrambi sono inquadrati nella Seconda Brigata Mobile Carabinieri. Due altre unità dedicate alle operazioni speciali sono lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Calabria" e lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori "Sardegna". Consistono in due compagnie dislocate rispettivamente a Vibo Valentia e ad Abbasanta vicino Oristano create per vigilare sul territorio e contrastare i sequestri di persona.
Simboli [modifica]

L'Arma dei Carabinieri è rappresentata da:
uno stemma araldico;
una bandiera di guerra;
una marcia d'ordinanza;
una santa patrona (la Virgo Fidelis).
Lo stemma araldico [modifica]


Lo stemma araldico
Lo stemma araldico attualmente in uso venne concesso, e in parte modificato, il 21 maggio 2002 con l'elevazione dei Carabinieri a rango di forza armata.
È uno scudo italiano di forma mistilinea rosso inquartato da una croce diminuita d'argento con al capo sfondo azzurro. Il rosso a significare l'ardire e il coraggio e il sacrificio; l'azzurro simboleggia il valore, la fedeltà e la patria, nonché il colore simbolo di Casa Savoia. Nel I e IV quadrante inquartato una mano destra recisa d'argento impugnante un serpente verde, con la testa e la coda rivolta a destra, allumato e linguato di nero. Il serpente simboleggia la cautela e il buon governo. Nel II e III quadrante inquartato invece una granata d'oro infiammata. La granata è anche l'unico simbolo presente sulle divise (sul cappello e sul braccio) ed è da sempre simbolo di ordini militari moderni; infatti venne applicata per la prima volta come simbolo dai nobili Brugioni che avevano, ottenendo per questo il titolo, comandato l'artiglieria nella vittoria degli Estensi contro le truppe papali. Al capo è presente un leone illeopardito, passante, d'oro, allumato, linguato di rosso, armato d'oro e sostenuto dalla linea di partizione. Il leone indica la determinazione del buon governo. Sullo sfondo del leone il tronco di rovere d'argento con i rami doppiamente decussati con otto ghiande color oro. Il rovere significa glorie militari, decorazioni conseguite, antichità, costante rinverdimento, merito riconosciuto e animo forte e spirito guerriero. Sotto lo scudo su lista svolazzante color azzurro scuro il motto, creato dal capitano Cenisio Fusi, a caratteri maiuscolo in lettere lapidarie romane colore oro spento NEI SECOLI FEDELE. L'intero scudo è timbrato da una corona color oro. La corona è turrita merlata alla guelfa, murata di nero, formata da cerchio rosso interno, con due cordoni di muro sostenenti otto torri di cui cinque visibili. Le torri a loro volta sono di foggia rettangolare merlate di dodici con quattro merli visibili e due angolari, chiuse e finestrate di uno di nero, il fastigio merlato di quarantotto di cui ventiquattro visibili e sei merli fra torre e torre[non chiaro].
La marcia [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce La Fedelissima.


Allievi marescialli del 1º anno di corso alla parata del 2 giugno 2006 a Roma
La marcia di ordinanza dell'Arma dei Carabinieri è intitolata La fedelissima e fu composta nel 1929 dal direttore della banda dell'Arma, il maestro Luigi Cirenei.
L'esecuzione avviene generalmente in occasione della Festa dell'Arma dei Carabinieri, del concerto in onore del santo patrono (la Virgo Fidelis, il 21 novembre), della parata militare del 2 giugno (Festa della Repubblica), e dei giuramenti. L'esecuzione avviene anche quando Ufficiali Generali dell'Arma passano in rassegna reparti schierati. Così come tutte le marce d'ordinanza (e l'inno nazionale) anche La Fedelissima è spesso il brano conclusivo dei concerti della Banda Musicale del Corpo.
Prima della sua adozione il Corpo veniva rappresentato da un'altra marcia d'ordinanza scritta dal maestro Luigi Cajoli che fu il direttore della disciolta Banda della Legione Allievi Carabinieri.
Il motto [modifica]
Il motto dell'Arma dei Carabinieri è «nei secoli fedele».
Venne creato nel 1914, per il primo centenario dell'Arma, e concesso come motto araldico ai carabinieri da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933, in applicazione della legge 24 marzo 1932 n. 293, che riguarda i motti araldici per l'Esercito Italiano.
Contrariamente a quanto si crede, non fu Gabriele d'Annunzio a coniarlo, ma il capitano Cenisio Fusi.
Il motto andò a sostituire il precedente, "Usi obbedir tacendo e tacendo morir" (versi tratti dal poema "La Rassegna di Novara", di Costantino Nigra), sebbene si dovette attendere ben oltre dopo la seconda guerra mondiale perché il nuovo riscuotesse sufficiente diffusione.
La Festa [modifica]
La data del 5 giugno è stata assunta come Festa dell'Arma dei Carabinieri, in celebrazione del 5 giugno 1920, data in cui la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'oro al Valor Militare per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima guerra mondiale.
La patrona: Virgo Fidelis [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Virgo Fidelis.
La patrona dell'Arma dei Carabinieri è la Virgo Fidelis, appellativo cattolico di Maria, madre di Gesù, scelta quale patrona dell'Arma dei Carabinieri l'11 novembre 1949, data della promulgazione di un apposito Breve apostolico da parte di papa Pio XII.
La ricorrenza della Patrona è stata fissata dallo stesso papa Pio XII per il 21 novembre, giorno in cui cade la Presentazione della Beata Vergine Maria e la ricorrenza della battaglia di Culqualber.
La preghiera [modifica]
La preghiera del carabiniere viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano l'Arma o i suoi appartenenti. Fu scritta dallo stesso arcivescovo, Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949, come ordinario militare, sollecitò la scelta della Virgo Fidelis come patrona.[6]
Denominazione nelle lingue minoritarie d'Italia [modifica]
Nelle regioni italiane che beneficiano di un regime di bilinguismo, la denominazione Carabinieri è stata resa:
in Valle d'Aosta, bilingue italiano/francese, Carabiniers;
in Friuli-Venezia Giulia, nei comuni delle province di Trieste, Gorizia e Udine il cui statuto prevede il bilinguismo italiano/sloveno, Karabinjerji;
nella provincia autonoma di Bolzano, bilingue italiano/tedesco, dopo un periodo iniziale di utilizzo del termine Gendarmerie, la variante italiana è stata accettata anche in tedesco.
Militaria [modifica]

Uniformi [modifica]


Due carabineri a cavallo


Carabinieri in uniforme da ordine pubblico


Un carabiniere in moto


Carabinieri (al centro con la sciabola) a Palazzo Madama


Carabinieri in uniforme estiva negli scavi di Pompei


Berretto utilizzato dal grado di Carabiniere fino ad Appuntato scelto
L'uniforme ordinaria è di colore nero sia nella versione invernale che estiva (esse si differenziano solo per la qualità del tessuto): si compone di una giacca ad un petto con quattro bottoni argentati indossata sopra a camicia bianca con cravatta nera. Gli ufficiali hanno alamari a foglie d'acanto composti da palma branca e nappo sui baveri (il restante organico ha gli alamari metallici fissati con clips o in filo d'argento) e non portano la banda rossa verticale sul lato dei pantaloni (la banda rossa sul lato dei pantaloni è portata fino al grado di maresciallo capo).
Il colore adottato dall'uniforme è variato sul nero solo verso la fine degli anni novanta. Sino a settembre 1987, il colore dell'uniforme estiva era il cachi (familiarmente noto come "coloniale"). Per un breve periodo, dal 1990 sino al 1998-1999, l'uniforme estiva è stata di colore blu turchino (il modello blu e quello nero hanno convissuto per qualche tempo, nell'attesa che fosse completata l'acquisizione delle uniformi nere che costituiscono la dotazione vigente).
L'uniforme di servizio estiva si compone di una camicia di colore turchino e pantaloni neri; anch'essa sino alla fine degli anni ottanta era di color cachi. Tra il 1990 ed 1999,per le ragioni prima ricordate, i calzoni furono blu turchino.
I marescialli, ad eccezione dei luogotenenti, ed i brigadieri capo nei servizi armati indossano il Sam Browne chiamato anche cinturone con spallaccio (ove viene appesa una fondina chiusa in cuoio per la pistola), mentre il restante personale indossa la tradizionale bandoliera e porta la pistola in una specifica fondina da fianco. Gli ufficiali e i marescialli (non in servizio armato) portano l'arma d'ordinanza sotto la falda della giacca.
Sin dalla fondazione del Corpo, i carabinieri portano sul bavero della giubba gli alamari anziché l'ordinaria mostrina di tutti gli altri militari italiani (con l'unica altra eccezione per i Granatieri di Sardegna): si tratta di una delle differenze che nel tempo questa uniforme ha sempre avuto rispetto alle altre (fra le prime, il colore celeste del colletto e dei paramani, la fodera rossa della giubba, i bottoni in argento bombati).
Il copricapo (il berretto) è rigido con fregio dell'Arma (metallico per appuntati e carabinieri, ricamato in tessuto argentato per i brigadieri, dorato per i marescialli e gli ufficiali mentre per i generali il fregio è a forma di aquila con monogramma RI al centro). Ogni berretto è nero e riporta un soggolo fermato da due bottoni bombati, il soggolo è nero per carabinieri e appuntati, per i brigadieri capo è anche nero però con l'aggiunta di barrette argentate laterali screziate di nero; mentre diventa argentato screziato di nero al centro dal grado di maresciallo a quello di maresciallo capo. Per i Marescialli Aiutanti sostituti Ufficiali di P.S. il soggolo è bordato di rosso, mentre per il grado apicale ovvero il Luogotenente il soggolo è argentato ma bordato di rosso Per gli Ufficiali è interamente in argento bordato di nero fino al grado di capitano poiché dal grado di maggiore il soggolo diventa in doppio cordoncino intrecciato sempre argentato. Dal grado generale di brigata infine il soggolo diventa una treccia anch'essa argentata.
Il fregio dei Carabinieri è una granata sormontata da una fiamma con tredici punte[7], piegata dal vento con monogramma R.I., anch'essa un segno di vicinanza con i Granatieri (che hanno uguale granata ma con la fiamma ritta), ma dal grado di generale (come per gli ufficiali generali delle altre Forze Armate) diventa un'aquila circondata dagli allori con monogramma RI al centro, impresso in uno scudo.
La grande uniforme speciale (GUS) è costituita da una marsina (con code) con spalline metalliche con frange (riportano le insegne di grado per gli ufficiali), cordelline ed eventuali decorazioni, pantaloni con bande (pantalone lungo con doppia banda rossa per gli ufficiali); pantalone corto con doppia banda e stivali per i reparti montati, camicia bianca con colletto diritto inamidato, guanti in filo bianco, stivaletti neri (con fascette metalliche di sperone per i soli ufficiali) e, se necessario, cappotto impermeabile (mantello di panno nero per gli ufficiali).
Il copricapo della grande uniforme speciale, detto "lucerna", si distingue per il notissimo pennacchio rosso e blu (gli ufficiali indossano invece la feluca con il "cento piume" rosso-blu. I militari appartenenti alla Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri e alle fanfare dei battaglioni indossano, invece, un pennacchio bianco e rosso.
L'uniforme operativa (o da ordine pubblico) è di colore blu: si compone di basco, giubba e pantaloni, fazzoletto da collo blu con profilatura rossa, guanti in pelle nera, stivaletti anfibi neri operativi. Per i seguenti reparti operativi è previsto un completo mimetico:
Cacciatori di Calabria e Sardegna; (versione vecchia a policroma)
1o Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (versione combat woodland)
Le uniformi femminili si distinguono da quelle maschili per le abbottonature, la foggia delle giacche, la gonna (solo all'interno degli uffici) e per il berretto di particolare foggia.
Onorificenze [modifica]

Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri
Decorazioni individuali a militari dell'Arma dei Carabinieri
Personale [modifica]

Ruoli e gradi [modifica]
    Per approfondire, vedi le voci gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri e distintivi di grado italiani.
I gradi dell'Arma si dividono in 4 categorie, definite ruoli:
Ufficiali (che a sua volta si suddividono in ufficiali inferiori, superiori e generali);
Ispettori[8] (per i quali si utilizza la denominazione di maresciallo, con affissi diversi a seconda dell'anzianità nel grado: maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo, maresciallo aiutante, Luogotenente);
Sovrintendenti[8] (vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo nella carriera apicale);
Appuntati e carabinieri[9] (carabiniere, carabiniere scelto, appuntato, appuntato scelto);
Dotazione organica [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Dotazione organica massima dei ruoli.
Oggi la forza prevista dalle leggi è attestata sulle 117.943 unità.[3]
Reclutamento [modifica]
    Per approfondire, vedi la voce Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri#Reclutamento e avanzamento di ruolo.
Organizzazione e specialità [modifica]

    Per approfondire, vedi le voci Lista dei reparti dell'Arma dei Carabinieri e Organigramma dell'Arma dei Carabinieri.
I distintivi mostrati per guida mezzi veloci e moto, non sono ammessi nell'Arma dei carabinieri.
Mezzi in dotazione [modifica]



Alfa Romeo 159


Land Rover Discovery II


VM 90P


Batello in servizio a Venezia


Iveco Daily


Elicottero AB-412
Gazzelle
Alfa Romeo Giulia (fuori servizio)
Alfa Romeo Alfetta (fuori servizio)
Alfa Romeo 90 (fuori servizio)
Alfa Romeo 75 (fuori servizio)
Alfa Romeo 155 (fuori servizio)
Alfa Romeo 156
Alfa Romeo 159
Fiat Bravo
Automobili
Bertone Freeclimber
Toyota Carina 2
Subaru Forester SW
Fiat Brava 1600
Fiat Panda 4×4 (fuori servizio)
Land Rover Freelander
Land Rover Defender 90
Land Rover Discovery II e III
Fiat Punto 60 1ª serie
Fiat Punto ELX 2ª serie
Fiat Stilo 1.9 JTD
Fiat Tempra
Fiat Grande Punto
Fiat Bravo
Fiat Marea
Lancia K (solo al Comando Carabinieri Banca d'Italia)
Piaggio Porter
Lotus Evora
Furgoni
OM 55 (prossimo alla dismissione)
Iveco Daily
Fiat Ducato e Fiat Ducato blindato
Motociclette
Moto Guzzi California (solo Corazzieri)
BMW F650 GS
BMW R850 RT(-P)[10]
Elicotteri
Agusta-Bell AB 206 B1(radiati)
Agusta-Bell AB 412
Agusta A109 (versioni A e A2)
AgustaWestland AW109 (versioni POWER e NEXUS)
Aereo
Piaggio P180 Avanti
Veicoli da combattimento
Land Rover Defender 110
VM90 Torpedo
VM90 Protetto
Blindo Puma 6×6
Blindo 6616G
VCC1 M113
Land Systems OMC / IVECO RG-12
Motovedette
Battello pneumatico STINGER
Veicoli speciali
Global Electric Motorcars
    Per approfondire, vedi la voce Targhe utilizzate dall'Arma dei Carabinieri.
Fino al 2000 le targhe utilizzate erano le stesse utilizzate dall'Esercito Italiano, poiché l'Arma era parte integrante dell'Esercito. La targa quindi era così:
EI AA 000
Nel 2000 l'Arma ottenne una targa propria, in quanto l'Arma diventò forza armata autonoma. La targa è simile a quella utilizzata in precedenza, ma la sigla EI fu sostituita dalla sigla CC, la quale sta per Carabinieri[11].
CC AA 000
Armamento [modifica]

L'armamento in dotazione all'Arma dei Carabinieri solitamente viene suddiviso in armamento ordinario (in dotazione a tutto il personale) e armamento speciale (in dotazione ad alcuni reparti).
L'armamento ordinario è composto da:
Pistola Beretta 92 SB e FS
Pistola Mitragliatrice Beretta PM12 S e S2
Fucile Beretta SC 70/90
Mitragliatrice leggera FN Minimi
L'armamento speciale comprende:
Pistola Glock 17
Pistola Mitragliatrice Heckler & Koch MP5
Fucile ad anima liscia Franchi Spas 15 MIL
Carabina per tiratore scelto Mauser sp 66
Fucile per tiratore scelto Accuracy International AWP
Comandanti generali [modifica]

    Per approfondire, vedi la voce Cronotassi dei comandanti e vice comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri.
Provenienti dal'Esercito [modifica]
Giuseppe Thaon di Revel di Sant'Andrea, Gen. d'A.: 3 agosto 1814 - 23 dicembre 1814;
Giorgio Des Geneys, Luog. Gen.: 24 dicembre 1814 - 13 gennaio 1815;
Carlo Lodi di Capriglio, Col.: 14 gennaio 1815 - 15 ottobre 1816;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Col.: 1 novembre 1816 - 19 marzo 1819;
Alessandro Di Saluzzo di Menusiglio, Col.: 23 marzo 1819 - 27 novembre 1820;
Giovanni Maria Cavasanti, Col.: 2 dicembre 1820 - 31 ottobre 1822;
Giovanni Battista D'Oncieu de La Bàtie, Magg. Gen.: 1 novembre 1822 - 11 dicembre 1830;
Giovanni Maria Cavasanti, Magg. Gen.: 12 dicembre 1830 - 11 gennaio 1831;
Luigi Maria Richieri di Montichieri, Col. e Magg. Gen.: 12 gennaio 1831 - 2 luglio 1835;
Michele Taffini D'Acceglio, Magg. Gen.: 16 luglio 1835 - 11 dicembre 1847;
Fabrizio Lazari, Magg. Gen.: 1º gennaio 1848 - 13 ottobre 1848;
Federico Costanzo Lovera di Maria, Magg. Gen.: 14 ottobre 1848 - 1 luglio 1867;
Antonio Massidda, Luog. Gen.: 11 agosto 1867 - 16 luglio 1869;
Luigi Incisa Beccaria di S. Stefano, Luog. Gen.: 17 luglio 1869 - 17 maggio 1877;
Ignazio De Genova di Pattinengo, Luog. Gen.: 18 maggio 1877 - 3 novembre 1877;
Leonardo Roissard de Bellet, Magg. Gen. e Ten. Gen.: 5 ottobre 1878 - 16 aprile 1891;
Luigi Taffini D'Acceglio, Ten. Gen.: 17 aprile 1891 - 15 settembre 1896;
Francesco Carenzi, Ten. Gen.: 16 settembre 1896 - 22 giugno 1897;
Bruto Bruti, Ten. Gen.: 16 luglio 1897 - 15 febbraio 1900;
Felice Sismondo, Ten. Gen.: 16 febbraio 1900 - 15 aprile 1904;
Federigo Pizzuti, Ten. Gen.: 16 aprile 1904 - 24 luglio 1905;
Giuseppe Bellati, Ten. Gen.: 5 agosto 1905 - 15 febbraio 1908;
Paolo Spingardi, Ten. Gen.: 16 febbraio 1908 - 30 aprile 1909;
Giuseppe Del Rosso, Ten. Gen.: 1 agosto 1909 - 13 settembre 1914;
Gaetano Zoppi, Ten. Gen.: 14 settembre 1914 - 3 gennaio 1918;
Luigi Cauvin, Ten. Gen.: 4 gennaio 1918 - 24 agosto 1919;
Carlo Petitti di Roreto, Ten. Gen.: 25 agosto 1919 - 29 ottobre 1921;
Giacomo Ponzio, Gen. C.A.: 23 novembre 1921 - 4 gennaio 1925;
Enrico Asinari di San Marzano, Gen. C.A.: 5 gennaio 1925 - 27 novembre 1935;
Riccardo Moizo, Gen. C.A.: 30 novembre 1935 - 24 agosto 1940;
Remo Gambelli, Gen. C.A.: 27 agosto 1940 - 22 febbraio 1943;
Azolino Hazon, Gen. C.A.: 23 febbraio 1943 - 19 luglio 1943;
Angelo Cerica, Gen. C.A.: 23 luglio 1943 - 11 settembre 1943;
Giuseppe Pieche, Gen. D.: 19 novembre 1943 - 20 luglio 1944;
Taddeo Orlando, Gen. C.A.: 21 luglio 1944 - 6 marzo 1945;
Brunetto Brunetti, Gen. D.: 7 marzo 1945 - 5 aprile 1947;
Fedele De Giorgis, Gen. C.A.: 16 maggio 1947 - 24 maggio 1950;
Alberto Mannerini, G en. C.A.: 25 maggio 1950 - 4 maggio 1954;
Luigi Morosini, Gen. C.A.: 5 maggio 1954 - 14 ottobre 1958;
Luigi Lombardi, Gen. C.A.: 15 ottobre 1958 - 28 febbraio 1961;
Renato De Francesco, Gen. C.A.: 1 marzo 1961 - 14 ottobre 1962;
Giovanni De Lorenzo, Gen. C.A.: 15 ottobre 1962 - 31 gennaio 1966;
Carlo Ciglieri, Gen. C.A.: 1 febbraio 1966 - 25 febbraio 1968;
Luigi Fiorlenza, Gen. C.A.: 26 febbraio 1968 - 2 gennaio 1971;
Corrado San Giorgio, Gen. C.A.: 3 gennaio 1971 - 7 febbraio 1973;
Enrico Mino, Gen. C.A.: 8 febbraio 1973 - 31 ottobre 1977;
Pietro Corsini, Gen. C.A.: 5 novembre 1977 - 31 gennaio 1980;
Umberto Cappuzzo, Gen. C.A.: 1 febbraio 1980 - 13 settembre 1981;
Lorenzo Valditara, Gen. C.A.: 14 settembre 1981 - 19 gennaio 1984;
Riccardo Bisogniero, Gen. C.A.: 20 gennaio 1984 - 7 gennaio 1986;
Roberto Jucci, Gen. C.A.: 8 gennaio 1986 - 20 aprile 1989;
Antonio Viesti, Gen. C.A.: 21 aprile 1989 - 8 marzo 1993;
Luigi Federici, Gen. C.A.: 9 marzo 1993 - 20 febbraio 1997;
Sergio Siracusa, Gen. C.A.: 21 febbraio 1997 - 17 aprile 2002
Guido Bellini, Gen. C.A. (18 aprile 2002 - 5 maggio 2004)
Provenienti dall'Arma [modifica]
Luciano Gottardo, Gen. C.A. (6 maggio 2004 - 5 luglio 2006)
Gianfrancesco Siazzu, Gen. C.A. (6 luglio 2006 - 22 luglio 2009)
Leonardo Gallitelli Gen. C.A. (23 luglio 2009 - in carica)
Influenza nella società [modifica]



I carabinieri arrestano Pinocchio - Illustrazione di Carlo Chiostri
Per tradizione i Carabinieri costituiscono storicamente un importante modello comportamentale all'interno della cultura italiana e godono di un grande rispetto ed affetto largamente diffusi tra la popolazione.[12] Negli ultimi decenni, i Carabinieri sono coinvolti come protagonisti di numerose barzellette, mentre un secolo fa, la prima apparizione in un romanzo dei carabinieri nel Pinocchio di Carlo Collodi aveva rappresentato uno scandalo[senza fonte] (essendo la prima opera letteraria "leggera" in cui venissero rappresentati).
Da allora molte sono state le opere cinematografiche e le serie televisive, per ultime le fiction, in cui i Carabinieri sono presenti o protagonisti: I due marescialli, I racconti del Maresciallo, La tenda nera, Il Maresciallo Rocca, Carabinieri, R.I.S. - Delitti imperfetti, Don Matteo sono solo alcuni dei titoli che sono stati realizzati negli ultimi anni.
Tra i vari nomignoli con cui i Carabinieri sono apostrofati, ricorderemo quelli del Linguaggio CB: i Neri (ovvio riferimento all'uniforme ordinaria) ed i Charlie Charlie (doppia C nell'Alfabeto fonetico NATO).
L'Arma dei Carabinieri vanta anche un celebre calendario storico illustrato.
Note [modifica]

^ Intervista al gen. Massimo Fogari, Capo di Stato Maggiore, ad Unomattina Estate, 2 giugno 2010.
^ Calendario atlante De Agostini 2007, pagina 206.
^ a b (IT) Pagina "Reclutamento" sito ufficiale Arma dei Carabinieri
^ Delega al Governo in materia di riordino dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo forestale dello Stato, del Corpo della Guardia di finanza e della Polizia di Stato. URL consultato il 29-09-2009.
^ Il capo di Stato Maggiore della Difesa - Configurazione della carica in difesa.it. URL consultato il 29-09-2009.
^ Testo della preghiera
^ lo stemma araldico precedente all'attuale, riportava però una fiamma a dodici punte (vedi Stemma araldico CC
^ a b La denominazione "sottufficiali" non esiste più ed è stata sostituita dagli attuali Ispettori e Sovrintendenti che però rappresentano due categorie ben distinte.
^ La denominazione "graduati di truppa" è stata sostituita dalla denominazione "appartenenti al ruolo appuntati e carabinieri".
^ [Articolo recente che indica il tipo esatto- (-P) spesso aggiunto informalmente per la versione dedicata alle forze dell'ordine 28-03-2009]
^ La doppia "C" indica il plurale del termine (come la sigla VVF per i Vigili del Fuoco), e non "Corpo Carabinieri" come, a volte, è erroneamente riportato
^ (IT) I Carabinieri: nei secoli fedeli
Bibliografia [modifica]

Atti normativi [modifica]
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, Codice dell'ordinamento militare.
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare.
Voci correlate [modifica]

Servizio Aereo Carabinieri
Forza di gendarmeria europea
Storia dell'Arma dei Carabinieri
Carabinieri pontifici
Cronologia dell'Arma dei Carabinieri
Comandanti e Vice Comandanti
Piano Solo
Decorazioni alla bandiera
Decorazioni individuali
Scuola Ufficiali Carabinieri
Caserma Podgora
Caserma "Vittoria"
6º Battaglione Carabinieri "Toscana"
10° Battaglione carabinieri "Campania"
Etica militare in Italia
Associazione Nazionale Carabinieri
Carabiniere ausiliario
Polizia di prossimità
Carabinieri a San Marino
Il Carabiniere (rivista)
Rassegna dell'Arma dei Carabinieri
Regione Carabinieri "Toscana"
Forze armate italiane
Forze di polizia in Italia
Coordinamento (diritto)
Vittime del dovere
Associazione Italiana vittime del terrorismo
Ordinariato militare in Italia
Direzione generale della sanità militare
Carta Multiservizi della Difesa
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