Lettera ai futuri Carabinieri: tenervi fermi è da pazzi
Carabinieri! E solo il pronunciarne il nome ti fa immergere in un percorso di storia che parte nel 1814 ed arriva ad oggi. Carabinieri! Ed il solo vederli, dà tranquillità alle persone perbene.
Essere Carabiniere! Un desiderio che per 1.886 + 490 cittadine e cittadini italiani, sembra essere una chimera. Vincitori di concorso e soggiogati a burocrazie, chiamiamole così per non definirle beffe costruite sul farraginoso universo di uno Stato agile come un bradipo. Direi che con chi vi esprime sostegno, ad oggi che voi siete giustamente in attesa di una comunicazione che ratifichi il vostro indossare quell'uniforme, hanno beccato quello giusto… io sono figlio, nipote e - caso della vita lo ha voluto - genero di chi ha indossato una delle divise delle Forze dell'Ordine: quella della Polizia di Stato. Sono cresciuto nutrito dalla legalità e dal rispetto nei confronti di coloro i quali, ogni giorno, rischiano per uno stipendio che certo non è stato la leva motivatrice per svolgere il ruolo di tutori dell'ordine; questo mestieraccio, amiche ed amici promesse dell'Arma, lo si fa solo se motivati da quegli ideali che non faranno di voi semplici impiegati dello Stato, ma detentori di una missione da portare a termine: la difesa di questo Stato e delle sue Leggi, quale che sia il prezzo da pagare.
Siete nati Donne ed Uomini con le "D" e le "U" maiuscole e nessuno Stato per alcun motivo può farsi beffa di voi. L'ultimo "poi vedremo" del C.O.C.E.R. circa le sorti di coloro i quali, voi, secondo le loro previsioni, dovrebbero restare tagliati fuori pur avendo merito e titoli, non è solo di circostanza: ma è gravemente offensivo, e mette anche questi sindacalisti con le stellette al pari della più nota Triade fatta per lo più da omuncoli anelanti ruoli politici di prestigio, ai quali arriveranno calpestando le spalle e le aspettative di chi ha commesso l'errore di affidarvisi.
Temo che, per voi, il rischio sia pari a quello che corre un metalmeccanico. Anche voi, al pari di un operaio, rischiate di divenire merce di scambio per il raggiugimento di ambizioni personali di chi dovrebbe avere al primo posto il solo interesse della categoria che rappresenta. In un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove l'anticamera dello scontro sociale è ora, più che mai possibile e pericolosa realtà , dove forse, da qualche parte, alcune menti insane, approfittando della situazione di malessere, stanno oleando le armi per insorgere contro lo Stato, solo uno squilibrato potrebbe pensare di tenervi ancora in una fase di "stand by". La Nazione potrebbe aver bisogno di voi anche domattina!
Io non voglio e non posso credere che un Governo nazionale come quello uscente, così "illuminato", così "miracoloso", così "rianimatore delle sorti nazionali", mentre pensava di istituire una tassa per salvare una banca, non abbia pensato di istituirne un'altra per potervi pagare gli stipendi: è la tassa che avrei pagato più volentieri!
I colleghi delle altre testate, con voi e come da voi spesso sottolineato, fanno finta di niente. Ma magari chissà : siamo in campagna elettorale e potrebbe succedere che salti fuori in corso d'opera qualche politicante, in misura trasversale, pronto ad erigersi al ruolo di paladino della vostra causa: e che lo faccia magari utilizzando quella stampa per la quale sino ad oggi siete stati trasparenti…! Io potrei elencarvi mille argomenti circa l'opportunità di non fidarsi, ma non lo farò: vi dico però che persino Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, dopo mille vani proclami e vane promesse formulate da questa politica, da questa è stato lasciato solo. Non aggiungo altro se non che Milano Post è stato, è e sarà sempre, quotidianamente, incondizionatamente e coerentemente con voi. In bocca al lupo! |