Da: Amor vincit omnia	02/10/2021 13:11:08
Ciao a tutti, Sono dipendente a tempo indeterminato presso un comune di circa 13.000 abitanti, vicino casa. Sono vedova da quando il mio bimbo ha 4 mesi. Il mio bimbo ora ha quasi 6 anni e ha la legge 104 art 3 comma 3 (gravità). Ha un ritardo cognitivo grave dovuto a cause genetiche. In ufficio siamo in 2 (tributi). Io ho diverse possibilità per gestirlo, i permessi mensili (3 gg), il prolungamento del congedo parentale, il congedo straordinario (ovviamente alternativi) che uso per le esigenze del bimbo: terapia, colloqui coi terapisti, assistenza quando i centri che lo seguono e la scuola sono chiusi. Io cerco di avvisare sempre per tempo e venire incontro se possibile alle esigenze della collega, nonché di prendermi per tempo col lavoro. Ma ogni volta sono commenti negativi, della serie che i permessi non tengono conto delle esigenze dell ufficio, che sarebbe meglio stessi a casa tutto il periodo di fila così cercano un sostituto. Questo quanto dice la collega, i responsabile mi da l ok ma mi dice sempre di sentire sta collega se a lei va bene . Ora io capisco tutto, davvero, però io sono da sola a gestire il bimbo e anche da adulto avrà necessità di essere seguito. Io ho necessità di prendere i permessi in base alle sue esigenze. Loro conoscono bene la mia situazione ma poi ognuno pensa ai suoi interessi. Suggerimenti? Forse in enti più grandi queste situazioni vengono gestite meglio?
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