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Malattia e agenzie interinali
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Da: DianaV | 07/09/2021 19:28:22 |
Buonasera, È la prima volta che scrivo in questo forum in quanto vorrei sapere la vostra su una situazione a dir poco imbarazzante avvenuta con la mia agenzia, di cui non preferisco citare il nome. Sono stata assunta in data 1 settembre 2020, un anno fa. Premetto che tutte le mie aasenze sono state comunicate regolarmente sia all'azienda che all'agenzia, seguire poi da regolare certificato di protocollo INPS. Stamattina, in seguito a un violento attacco di panico con vomito, ho dapprima avvisato l'azienda, dopodiché ho chiamato l'agenzia. Ho dovuto interloquire con una collega differente dalla referente con la quale regolarmente conferisco, poiché era in ferie. Non avevo mai parlato con questa persona prima. Le ho detto che stavo poco bene e mi sarei assentata per un giorno, e le ho chiesto a chi avrei potuto inviare il numero di protocollo, considerato che la mia referente era assente. Sono stata letteralmente aggredita. L'impiegata ha assunto che io mi stessi "auto-diagnosticando" una malattia senza aver prima sentito il dottore (che sarebbe stato disponibile solo nel pomeriggio). È entrata nel merito di tutte le malattie che ho fatto da un anno a oggi, facendomi presente che anche in data 23/08 avevo chiesto un giorno solo di malattia. Le ho fatto presente che in data 23/08 ho dovuto fare un tampone rapido in quanto mostravo sintomi sospetti COVID, pertanto il medico mi aveva mandato il regolare numero di protocollo. La sua risposta è stata "potevi chiedere ferie, e anche per oggi devi chiedere ferie, PERCHÉ UN GIORNO SOLO NON È MALATTIA" - queste sono le sue testuali parole. Le ho chiesto il motivo, in quanto mi sembra assurdo dover attingere dalle mie ferie per coprire dei giorni in cui NON sono in ferie ma sto male. Lei ha continuato a ribadire che un giorno solo di malattia non è malattia, quindi per le prossime volte avrei dovuto chiedere UN GIORNO DI RIPOSO, (quindi ferie). Tutto ciò mi sembra assurdo. Anche perché la legge parla chiaro: se il dipendente sta male, ha tutto il diritto di contattare il dottore per farsi dare il numero di protocollo, anche se è per un giorno solo. Inutile dire che questa impiegata è entrata nel merito dei miei interessi personali: ha voluto sapere a tutti i costi che cosa avevo avuto "di così grave", e si è permessa addirittura di dirmi "prenditi 2 gocce di xanax, gli attacchi di panico non compromettono l'attività lavorativa." Inoltre si è permessa di dire che sono una semplice impiegata, non un lavoratore di fatica, pertanto non si spiega queste malattie di così breve durata in così poco tempo. Nessun datore di lavoro dovrebbe entrare nel merito delle malattie del lavoratore - esiste l'uscita del medico fiscale se il datore di lavoro non si fida del lavoratore. Che ne pensate di tutto ciò? Purtroppo non ho evidenza della telefonata, ma ho preso nota di tutto ciò che mi è stato detto. Ritengo che mi siano state dette cose molto molto gravi. Secondo voi posso rivalermi nei confronti di qualcuno, o come posso segnalarlo? Lo ritengo un comportamento deplorevole. | |
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