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INPS, 296 ispettori di vigilanza
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Da: ispettore inps17/04/2009 17:09:18
ciao
sono ispettore inps ...quello vero.

è da tantissimo che non scrivo più su questo forum perchè era degenerato.

chi vuole mi trova sul gruppo di facebook.

Da: sono sempre io17/04/2009 17:11:54
vi prego vi prego ditemi le politiche comunitarie.... che devo dire... vis congiuro, sn disperata sul mio libro non ci sono... sul manualone simone lo trovo???? aiuto, ho l' esame lunedi'...ogni volta che lascio una cosa me la chiedono.

Da: siamo sempre noi17/04/2009 17:20:05
e che ci vuoi fa'... vero così sfortunata devi essere? se tela chiedono vuol dire che non era destino. ti consiglio per verificare se sei veramente sfortunata di non preparartio le politiche comunitarie.

Da: ciao17/04/2009 17:27:21
quindi ispettore l'unico modo per sapere notizie da te e' iscriversi a facebook? Perchè non dai qualche buona notizia anche a noi che siamo su questo forum? grazie

Da: grande puffo17/04/2009 17:27:49
la politica comunitaria si sostanzia in un insieme coordinato di interventi degli organi comunitari, in sostituzione delle autorità nazionali degli stati membri, nei settori espressamente indicati nei trattati comunitari, salvo il ricorso ai cd. poteri implici 308 TUE: es. politica della concorrenza (commissione se la pratica anticoncorrenziale incide sul mercato comunitario, se invece ha rilievo locale allora, nel caso italiano, interviene l'antitrus).
pertanto le politiche comunitarie sono espressione del cd metodo comunitario (I pilastro UE) e si contrappongono alle azioni basate sul metodo intergovenrativo (II e III pilastro UE)...da ricordare è il fenomeno della cd passerella comuniaria realizzata con T, Amsterdam....per quanto riguarda le singole politiche io ho fatto solo quella economica e monetaria...il resto no

Da: ciao17/04/2009 17:30:38
per esausto la domanda di amministrativo le licenze! non è che ci sia molto da dire sulle licenze.  ciao

E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android.
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Da: x ispettore inps17/04/2009 17:33:17
su facebook eh!!!

Da: ........17/04/2009 17:36:48
Salve ispettore!
Sono contenta che abbia scritto...
può rispondere ai nostri dubbi in questo forum? per piacere.......

Da: secondo me q.sta è una presa x il c....17/04/2009 17:37:51
l'ho scritto miliardi di volte e dico MILIARDI DI VOLTE QUALI SONO LE POLITICHE COMUNITARIEEEEEEEEEEEEEEEEEEE...boh, ma ce n'è gente scioccata in giro

Da: per tutti17/04/2009 17:41:17
non voglio più sentir parlare di politiche comunitarie. per cortesia. passiamo ol3

Da: x grande puffo17/04/2009 17:43:38
anche quelle realizzate col metodo intergovernativo sono politiche comunitarie...pensi che la pesc e la cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale non siano politiche comunitarie? sono politiche comunitarie lo stesso, ciò che le differenzia è solo il metodo utilizzato nella gestione delle stesse ma sono politiche comunitarie...

Da: ciao17/04/2009 17:45:49
Per ispettore inps sono nuova e non vorrei stressarti ma se ci sei perchè non ci dici esattamente se sono attendibili le voci su un allargamento della graduatoria e se sì quante persone in più l'inps potrebbe assumere 400, 600 o addirittura tutti gli idonei come si sente in giro

Da: sono sempre io per grande puffo. dove le trovo que17/04/2009 17:48:57
dove le trovo quete cose??? da dove hai studiato tu?

Da: aridaje17/04/2009 17:50:55
le trovi sul manualone guarda

Da: sposina A TUTTI QUELLI CHE VOLEVANO L'' APPALTO.17/04/2009 17:51:04
CI HO MESSO UN PO'  MA ALLA FINE HO PARTORITO.... IL TUTTO PRONTO DA STAMAPRE, BUONO STUDIO A TUTTI.
Appalto della Pubblica Amministrazione



La pubblica amministrazione, per perseguire i suoi fini,non si avvale unicamente delle forme e dei mezzi previsti dal diritto pubblico, ma puo’ anche utilizzare, al pari dei soggetti privati,negozi di diritto privato.in tal caso la p.a. si pone sullo stesso piano di un privato cittadino.
La prima, fondamentale distinzione che bisogna fare è quella tra contratti passivi e contratti attivi. I contratti attivi sono produttivi di un’ entrata(vendite di beni);contratti passivi, sono invece quelli produttivi di una spesa per la p.a.(appalti di opere).La materia degli appalti pubblici,è stata da sempre caratterizzata da una frammentarietà di normative.La prima legge emanata con l’ obiettivo di operare un riordino normativo in materia è stata le legge Merloni,ma tale disciplina è apparsa molto presto nuovamente lacunosa.Attualmente l’ appalto è disciplinato dal dlgs163/06(codice dei contratti pubblici). Esso puo’ essere definito come un contratto passivo, a titolo oneroso, stipulato in forma scritta, concluso tra una stazione appaltante e ente aggiudicatore con uno o piu’ operatori economici per ottenere l’ esecuzione di lavori,la fornitura di beni e la prestazione di servizi. Il dlgs 163/06, prevede una particolare procedura per la sua stipulazione, la cd evidenza publica, volta ad attuare il principio di trasparenza a tutela di coloro che partecipano alla gara. Il contratto ad evidenza publica, si caratterizza, per la coesistenza nella sua struttura di 2 procedimenti aventi finalità diverse:uno ha ad oggetto la formazione della volontàsecondo le norma privatistiche, mentre l’ altro è finalizzato ad evidenziare le ragioni di pubblico interesse che inducono la p.a. a contrattare.La procedura dell’ evidenza pubblica si articola in piu’ fasi:
1)DELIBERAZIONE A CONTRARRE;
2)BANDO DI GARA;
3)SCELTA DEL CONTRAENTE;
4)FASE DI APPROVAZIONE;
5)FASE DI ESECUZIONE.
Con la deliberazione a contrarre(che rappresenta il presupposto per l’ avvio dell’ intera procedura,la p.a. dichiara la propria volontà di voler stipulare un contratto;
con la pubblicazione del bando di gara, la p.a. rende nota la volontà di aggiudicare un appalto;
La scelta del contraente puo’ avvenire con procedure APERTE(quella in cui ogni operatore economico interessato puo’ presentare l’ offerta);RISTRETTE(quella  in cui solo gli operatori economici invitati dalle stazioni appaltanti possono presentare un’ offerta);PROCEDURA NEGOZIATA(puo’ avere luogo con o senza pubblicazione di un bando di gara);DIALOGO COMPETITIVO(si tratta di un istituto di carattere eccezionale,a cui la stazione appaltante puo’ ricorrere in casi di appalti  particolarmente complessi, avviando un dialogo con i candidati ammessi alla procedura).
La scelata del contraente avviene secondo il criterio del prezzo piu’ basso e dell’ offerta piu’ vantaggiosa dal punto di vista economico.
In seguito alla scelta si passa alla stipulazione del contratto per iscritto e alla sua esecuzione.




Da: SONO SEMPRE IO..17/04/2009 17:53:35
NON VOLEVO ESSERE PESANTE, MA NON CI HO CAPITO NULLA E NON SO DOVE STANNO SUL MANUALONE. POTRESTI DIRMI LA PAGINA, POI NON TI ROMPO PIU' TI PREGO... SEI GENTILISSIMO, GRAZIE.

Da: x grande puffo...come vedi sempre di politiche tra17/04/2009 17:55:43
l'Unione europea prende decisioni in tre ambiti (insiemi di politiche) distinti, noti anche come i tre "pilastri" dell'UE.
•Il primo pilastro è l'ambito comunitario, che comprende la maggior parte delle politiche comuni e nel quale le decisioni sono prese con il "metodo comunitario" - con la partecipazione della Commissione, del Parlamento e del Consiglio.
•Il secondo pilastro è la politica estera e di sicurezza comune, ambito nel quale il Consiglio decide da solo.
•Il terzo pilastro è la "cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale"'; anche qui l'unica istituzione che prende le decisioni è il Consiglio. Nell'ambito del primo pilastro il Consiglio decide di norma mediante voto a "maggioranza qualificata" (vedi il  glossario). Nell'ambito degli altri pilastri il Consiglio deve decidere all'unanimità: qualsiasi decisione può essere bloccata dal veto di un singolo paese.
Se così decide, il Consiglio può utilizzare la "passerella comunitaria" per trasferire una materia dal terzo al primo pilastro.

Da: x sono sempre io17/04/2009 18:00:43
no scusami tu, nn volevo dirti che sei pesante....ti volevo dire che nn ti posso dire una pagina precisa xkè le politiche sono sparse nel libro, ti sto dicendo fatti pesc e cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale e politica economica e monetaria, ma solo x quento riguarda l'introduzione dell'euro e l'istituzione della bce e della sebc....non mi sembra che chiedono le politiche comunitarie in generale...chiedono la pesc ad esempio e basta dire secondo che è il secondo pilastro dell'ue, che sono politiche adottate col metodo intergovernativo, quali obiettivi si prefiggono, gli organi che operano in essa, ossia il consiglio dell'unione e il consiglio europeo, cioè quello riunito a livello dei capi di stato e di governo e poi q.cosina sull'alto rappresentante ceh è poi il segretario generale del consiglio...ma così...non è che ti devi studiare tutte le cose precisine...capito?

Da: x sono sempre io17/04/2009 18:04:49
cmq sopra ho postato un articoletto dal quale puoi partire....

Da: SONO SEMPRE IO..17/04/2009 18:14:26
OK GRAZIE MILLE

Da: sposina LE POLITICHE COMUNITARIEEEEEEE17/04/2009 18:16:00
Politica commerciale comune
In seguito alla firma del Trattato di Lisbona
La politica commerciale comune costituisce uno dei principali strumenti delle relazioni esterne dell'Unione europea. Tale politica rientra nella sfera di competenza esclusiva della Comunità (articolo 133 del trattato che istituisce la Comunità europea). Essa costituisce la contropartita dell'Unione doganale fra gli Stati membri.
La politica commerciale comune implica una gestione uniforme delle relazioni commerciali con i paesi terzi, segnatamente tramite una tariffa doganale comune e tramite regimi comuni che regolano le importazioni e le esportazioni.
La Comunità persegue l'eliminazione delle restrizioni agli scambi, nonché delle barriere doganali. Per proteggere il mercato comunitario, la Comunità dispone di strumenti quali le misure antidumping e antisovvenzioni, il regolamento sugli ostacoli al commercio e le misure di salvaguardia.
La Commissione negozia e conclude accordi internazionali a nome della Comunità nel quadro delle sue relazioni bilaterali e multilaterali. Essa partecipa attivamente all'Organizzazione mondiale del commercio.
L'Unione europea sostiene un commercio liberalizzato, equilibrato e favorevole agli interessi di tutti gli operatori internazionali e in particolare dei paesi meno favoriti. In tal senso, le misure preferenziali generali e specifiche in favore di questi ultimi costituiscono un aspetto importante della politica commerciale comune.
Politica comune dei trasporti
L'obiettivo della politica comune dei trasporti è eliminare gli ostacoli alle frontiere tra gli Stati membri e contribuire così alla libera circolazione delle persone e delle merci.
Gli assi portanti di tale politica mirano a completare la realizzazione del mercato interno dei trasporti, ad assicurare lo sviluppo sostenibile del settore, a garantire la gestione dei programmi di sostegno finanziario, a controllare lo spazio e a rafforzare la sicurezza e la cooperazione internazionale. La politica comune dei trasporti fissa inoltre le condizioni per l'ammissione dei vettori non residenti ai trasporti nazionali in un altro Stato membro.
Dall'entrata in vigore del trattato di Amsterdam le decisioni in materia di trasporti sono prese secondo la procedura di codecisione, previa consultazione del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni.
Politica comune della pesca

Sebbene prevista sin dal 1957 dal trattato di Roma, la politica comune della pesca (PCP) - "l'Europa blu" - è divenuta una politica comune a pieno titolo soltanto nel 1983.
La PCP condivide con la politica agricola comune (PAC) la stessa base giuridica (articoli 32-38 del trattato) e i medesimi obiettivi: incrementare la produttività, stabilizzare i mercati, garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori. La PCP, come la PAC, è un ambito di competenza condiviso tra l'Unione europea e gli Stati membri.
In seguito ad una serie di riforme gli obiettivi iniziali della PCP sono stati completati per includervi anche: lo sfruttamento sostenibile delle risorse, la protezione dell'ambiente, la garanzia di un livello elevato di protezione della salute umana e la partecipazione alla realizzazione dell'obiettivo di coesione economica e sociale.
In particolare, la protezione delle risorse alieutiche e dell'ambiente marino rappresenta un obiettivo cruciale di fronte alla sfida rappresentata dalla rarefazione delle risorse.
La PCP agisce a quattro livelli, segnatamente:
§    la conservazione e la gestione sostenibile delle risorse alieutiche con la finalità di proteggere tali risorse;
§    l'organizzazione dei mercati con l'obiettivo di assicurare l'adeguamento dell'offerta e della domanda a vantaggio dei produttori e dei consumatori;
§    la politica strutturale volta ad aiutare i settori "pesca" e "acquicoltura" nel processo di adattamento delle attrezzature e delle loro organizzazioni alle esigenze imposte dall'esiguità delle risorse e dal mercato. In tale ambito il sostegno comunitario è assicurato essenzialmente dallo Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP) ;
§    le relazioni con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali che consistono nell'elaborazione di accordi di pesca su scala internazionale e di misure comuni di conservazione in relazione alla pesca di altura.
L'Unione europea si adopera oggi per creare una vera e propria politica marittima che comprenda le politiche della pesca, dell'ambiente e delle industrie del mare.
Politica delle imprese
La politica d'impresa ha l'obiettivo di creare un ambiente più favorevole alla costituzione e allo sviluppo delle imprese, in particolare delle piccole e medie imprese (PMI), all'interno dell'Unione europea.
Gli sforzi intrapresi nel quadro di tale politica riguardano:
§    la promozione dell'imprenditorialità (favorire la creazione di imprese nella fase di avviamento e di crescita, segnatamente per quanto riguarda le PMI);
§    la promozione delle prestazioni europee in materia di competitività (favorire l'adattamento delle imprese ai cambiamenti strutturali e garantire una crescita elevata e continua della produttività);
§    la presa in considerazione delle caratteristiche e dei bisogni specifici dei differenti settori industriali;
§    la promozione dell'innovazione (sviluppi al passo dell'evoluzione delle tecnologie, nuovi concetti di prodotti, sviluppo di nuove forme di commercializzazione);
§    un miglior accesso al finanziamento, ai programmi e alle reti di sostegno;
§    la semplificazione del quadro regolamentare e amministrativo.
La politica d'impresa contribuisce in tal modo ad una crescita durevole e alla creazione di posti di lavoro. Essa partecipa inoltre alla realizzazione dell'obiettivo del Consiglio europeo di Lisbona, dei giorni 23 e 24 marzo 2000, in occasione del quale i capi di Stato e di governo hanno dichiarato che l'Unione dovrebbe diventare entro il 2010 l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo.
L'azione dell'Unione in materia di politica d'impresa si traduce in un sostegno e in un coordinamento dell'azione svolta dagli Stati membri. L'Unione non può peraltro assumersi competenze nazionali, né armonizzare legislazioni e normative nazionali
Politica economica
L'Unione economica e monetaria (UEM) comporta uno stretto coordinamento delle politiche economiche nazionali, le quali ormai sono diventate una questione di interesse comune. Per dare concreta attuazione a tale coordinamento, il Consiglio dei ministri, deliberando a maggioranza qualificata su raccomandazione della Commissione, elabora un progetto di indirizzi di massima, che viene trasmesso al Consiglio europeo. Sulla base delle conclusioni di quest'ultimo, il Consiglio dei ministri, deliberando a maggioranza qualificata, adotta una raccomandazione che fissa gli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità e ne informa il Parlamento europeo (articolo 99 del trattato CE). Gli indirizzi di massima annuali rappresentano un elemento fondamentale del coordinamento delle politiche economiche dell'Unione.
Oltre agli indirizzi di massima il trattato CE (Titolo VII) prevede altre disposizioni sulla politica economica, in particolare:
§    sorveglianza multilaterale: gli Stati membri, riuniti in seno al Consiglio, sorvegliano l'evoluzione economica e l'applicazione degli indirizzi di massima per le politiche economiche. Essi possono rivolgere raccomandazioni al governo di uno Stato membro che non si attenga agli indirizzi di massima;
§    procedura per i disavanzi eccessivi: gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi; spetta alla Commissione vigilare sul rispetto di tale principio;
§    assistenza finanziaria: quando uno Stato membro si trovi a dover far fronte a gravi difficoltà, il Consiglio può concedere, a determinate condizioni, un'assistenza finanziaria;
§    divieto di subentrare agli impegni di altri Stati membri: la Comunità e gli Stati membri non possono subentrare agli impegni assunti da un altro Stato membro;
§    divieto di accesso privilegiato: è vietato concedere agli organi, alle amministrazioni o alle imprese pubbliche un accesso privilegiato ai finanziamenti.
Il trattato CE specifica altresì le disposizioni di carattere istituzionale relative alla Banca centrale europea e le disposizioni transitorie per l'attuazione delle diverse tappe dell'UEM
Politica estera e di sicurezza comune (PESC)

La PESC è istituita e disciplinata dal titolo V del trattato sull'Unione europea (UE). Essa ha sostituito la cooperazione politica europea (CPE) e prevede, in futuro, la definizione di una politica comune di difesa, che al momento opportuno potrebbe portare a una difesa comune.
Gli obiettivi del secondo pilastro dell'Unione sono stabiliti dall'articolo 11 del trattato UE e sono conseguiti attraverso strumenti giuridici specifici (azione comune, posizione comune), adottati all'unanimità in sede di Consiglio. Con l'entrata in vigore del trattato di Amsterdam (1999), l'Unione europea può ormai avvalersi di un nuovo strumento: la strategia comune. Il trattato di Amsterdam ha previsto inoltre la possibilità di ricorrere alla votazione a maggioranza qualificata in determinati casi. Dopo la firma del trattato di Amsterdam, dunque, il settore della PESC ha continuato ad evolversi praticamente ad ogni Consiglio europeo.
Il trattato di Nizza (2001) ha previsto la possibilità di instaurare, a determinate condizioni, una cooperazione rafforzata nel settore della PESC per attuare un'azione comune o una posizione comune. Tale cooperazione rafforzata non può riguardare questioni con implicazioni militari o relative alla difesa.
Politica europea di sicurezza e di difesa (PESD)
La politica estera e di sicurezza comune (PESC) dell'Unione europea comporta la definizione progressiva di una politica di difesa comune che, al momento opportuno, potrebbe portare ad una difesa comune. La Politica europea di sicurezza e di difesa (PESD) intende consentire all'Unione di sviluppare le proprie capacità civili e militari di gestione delle crisi e di prevenzione dei conflitti su scala internazionale, contribuendo così al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, conformemente alla Carta delle Nazioni Unite. La PESD, che non comporta la creazione di un esercito europeo, si sviluppa compatibilmente con la NATO e in maniera coordinata con essa.
Il trattato di Maastricht (1992) ha previsto per la prima volta disposizioni concernenti la responsabilità dell'Unione in termini di sicurezza e un'eventuale politica comune di difesa. Con l'entrata in vigore del trattato di Amsterdam (1999), nel trattato sull'Unione europea (titolo V) sono state inserite nuove missioni. Tale importante innovazione riguarda le missioni umanitarie e di evacuazione, le missioni per il mantenimento della pace e quelle costituite da forze di combattimento per la gestione delle crisi, comprese le missioni intese a riportare la pace (le cosiddette missioni di Petersberg). A tali missioni di gestione delle crisi civili e militari si aggiunge la componente «prevenzione dei conflitti» della PESD. Il comitato politico e di sicurezza (COPS), il comitato militare dell'UE (CMUE) e lo Stato maggiore dell'UE (EMUE) costituiscono le strutture politiche e militari permanenti per una politica di difesa autonoma e operativa dell'Unione. Peraltro, il Consiglio europeo di Helsinki del dicembre 1999 ha stabilito "l'obiettivo globale", cioè la possibilità per l'Unione di schierare, entro 60 giorni e per almeno un anno, fino a 60 000 uomini.
In occasione del Consiglio europeo di Göteborg (giugno 2001), i capi di Stato e di governo hanno manifestato la volontà di migliorare le capacità dell'UE nei settori della prevenzione dei conflitti e della gestione delle crisi con mezzi militari e civili.
Il trattato di Nizza (2001) ha affidato al COPS le operazioni di gestione delle crisi, sempre sotto la responsabilità del Consiglio.
Politica monetaria
Le disposizioni relative alla politica monetaria sono previste dagli articoli 105-111 (ex articoli 105-109) dal trattato che istituisce la Comunità europea, che costituiscono un elemento fondamentale dell'Unione economica e monetaria (UEM). In sede di attuazione sono applicabili molteplici procedure decisionali, a seconda delle questioni trattate:
§    la procedura di cooperazione, con consultazione della Banca centrale europea (BCE) per consentire agli Stati membri di coniare monete metalliche (articolo 106, paragrafo 2);
§    la maggioranza qualificata del Consiglio, su raccomandazione della Banca centrale europea (BCE) o della Commissione, previa consultazione della BCE, per stabilire gli orientamenti generali della politica di cambio (articolo 111, paragrafo 2);
§    la maggioranza qualificata in sede di Consiglio, su raccomandazione della BCE e previa consultazione del Parlamento europeo e della Commissione, per le misure finalizzate all'attuazione dello statuto del sistema europeo di banche centrali (SEBC) (articolo 107, paragrafo 6) e per i limiti e le condizioni secondo cui la BCE è autorizzata ad infliggere ammende (articolo 109, paragrafo 3);
§    la maggioranza qualificata in sede di Consiglio, su raccomandazione della BCE, previa consultazione della Commissione e previo parere conforme del Parlamento europeo per gli emendamenti tecnici allo statuto del SEBC (articolo 107, paragrafo 5);
§    l'unanimità in sede di Consiglio, su raccomandazione della BCE o della Commissione e previa consultazione della BCE e del Parlamento europeo, per i tassi di cambio dell'ECU nei confronti delle monete non comunitarie (articolo 111, paragrafo 1).
Notiamo che le disposizioni istituzionali (articoli 1112-115) e transitorie (articoli 116-124), rubricate nel Titolo VII (ex Titolo VI) del trattato istitutivo della Comunità europea (politica economica e monetaria) prevedono procedure decisionali particolari, distinte da quelle summenzionate
Politica sociale
L'integrazione nel trattato che istituisce la Comunità europea, ad opera del trattato di Amsterdam, dell'accordo sociale stipulato da undici Stati membri pone fine ad una situazione complessa. Tra il 1993 e il 1999 esistevano infatti in materia di politica sociale due basi giuridiche distinte: il trattato CE e un accordo separato al quale il Regno Unito non aveva inteso aderire. Ormai, invece, tutti i provvedimenti sono riuniti nel titolo XI del trattato CE.
Gli obiettivi della politica sociale definiti nel trattato CE annoverano: la promozione dell'occupazione, il miglioramento delle condizioni di lavoro, un'adeguata protezione sociale, il dialogo sociale, uno sviluppo delle risorse umane che consenta un elevato e durevole livello di occupazione e la lotta contro l'emarginazione. Questi principi si ispirano alla carta sociale europea del 1961 e alla carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori del 1989.

Da: si17/04/2009 18:19:15
ma tutta sta roba nun se pò fà se no ce scappa er morto

Da: ciao17/04/2009 18:20:53
Certo che non capisco tutto questo accanimento per le politiche comunitarie con tutte le domande che possono uscire.. bah!

Da: sposina17/04/2009 18:22:00
SONO LUNGHE, CHE CI POSSO FARE? CIAO

Da: quella ke n sa nulla17/04/2009 18:30:28
x disperata:m sono appena connessa....spero tu abbia cambiato già idea e ke hai deciso di partecipare all'orale:NON MOLLARE

PS qualke anima pia può dirmi come vedere la graduatoria provvisoria?so stata sul sito ufficiale ma n riesco a trovarla

PSS come faccio a trovare l'altro forum su fb?grazie uagliù


Da: ....17/04/2009 18:52:52
Sul sito di fb il gruppo è privato non si può accedere :(

Da: Gioia17/04/2009 19:06:17
Salve ispettore, tutto bene?
Ci dia lei qualche notizia ( e magari posti la graduatoria), perchè il forum su fb è privato e non si accede...
Io ho mandato mio marito in avanscoperta ad inoltrare una richiesta di amicizia ma non è stata accolta...

Da: per Gioia17/04/2009 19:26:38
non diamo troppe soddisfazioni ai partecipanti al gruppo fb, non ritengo siano persone corrette, in fin dei conti tra due mesi la graduatoria sarà resa pubblica, e poi, graduatoria degli scritti alla mano, con 74/75 si è dentro al 100% (si dovranno valutare solo i titoli di prefenza per i pari merito, dei quali neanche quelli del gruppo fb hanno contezza, visto che non sono affissi con i voti).

Da: ex..ex boys17/04/2009 19:33:29
gioia..sei splendida..le tue parole sono la mdimostrazione del ns feeling.. infatti hai ben capito..se avessi bisogno di qualcosa ..sorridi e mostra i tuoi okki ..bellissimi-
grazie..

allora cosa dirvi..mamma come siete messi male..uffi..
dopo cena ma tardi scriverò..un pò ..se hai domande scrivi.smack
ex ex
daniela smettila..non esser pessimistica..

Da: gioia17/04/2009 19:33:54
x:per Gioia

Lo so e la penso come te. Se avessi avuto la graduatoria l'avrei postata in ogni caso perchè io credo nella giustizia.
Ho chiesto a mio marito di inoltrare la richiesta di amcizia perchè io non ho un account su fb e non ho intenzione di averlo
ciao  

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