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Polizia Penitenziaria - 271 VICE ISPETTORI -
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Da: il  co...................nissimo19/01/2013 14:32:35



Tranquilli ragazzi, se c'è qualche notizia la pubblico. lui perde tempo



ora, tanto non cè niente da dire. se volete argomentare, poi io vi ordino





tutto . quindi lasciatelo fare l'esaurito .

Da: POL.PEN.19/01/2013 14:33:40
L'art. 18 della legge 395/90 stabilisce al comma 6 che il Comandante del Reparto ha l'obbligo di alloggiare nell'alloggio di servizio, del quale usufruisce a titolo gratuito. La concessione dell'alloggio di servizio ha la precipua finalità di garantire la pronta e immediata presenza di chi adempie a funzioni apicali nel luogo di svolgimento dei servizi d'istituto e ciò vale tanto per i comandanti quanto per i direttori di istituto. Ad entrambi, infatti, come noto viene assegnato un cellulare che consente loro di mantenere la reperibilità vista la recente Circolare del 17.12.2012 n.0447500 ove, rilevanza o a particolari posizioni nell'organizzazione del lavoro". È lapalissiano che questa specificazione valga tanto più per la concessione dell'alloggio di servizio che di certo non può essere ritenuta equivalente e quindi surrogata dall'assegnazione di una singola stanza nella caserma agenti, dispensando l'Amministrazione da obblighi legati e connaturati al rapporto d'impiego con i propri funzionari o dirigenti. Tuttavia in base a quanto previsto dall'unica Circolare in materia, la Circolare GDAP-0229172-2009 del 23.06.2009, negli istituti privi di alloggio di servizio, ovvero nel caso in cui l'alloggio stesso sia momentaneamente inutilizzabile causa lavori di ristrutturazione, ai Comandanti di Reparto compete ai sensi del comma 7 dell'art. 18 della legge 395/90 il pagamento per i turni di reperibilità previsti dall'A.N.Q. del 24 marzo 2004 e fino al ripristino dell'appartamento di servizio del medesimo Comandante. Si parla di turni di reperibilità regolamentati dalla contrattazione collettiva, cosa ben diversa dalla reperibilità cui invece fa riferimento la legge 395/90 all'art. 18 comma 7 dove si stabilisce che il Comandante del reparto che non usufruisce dell'alloggio di servizio deve assicurare la reperibilità. "Qualcuno" avrebbe subordinato la corresponsione della reperibilità ad una apposita istanza del dipendente privo di alloggio di servizio, prassi questa alquanto discutibile considerato che la stessa Circolare prevede in automatico la corresponsione per i Comandanti di istituti privi di alloggio di servizio o con alloggio inagibile, anche se la fonte normativa nulla dice in merito. La tanto discussa reperibilità di cui all'art. 18 della legge 395/1990 pone il Comandante del Reparto, sia esso un appartenente ad un ruolo direttivo o invece ad un ruolo di concetto, in una situazione di attesa e di pronto impiego che prescinde dal requisito della volontarietà del dipendente stesso (che invece è alla base dei turni di reperibilità) ed a cui lo stesso è sempre tenuto, tanto più quando non usufruisca per qualsivoglia ragione di natura oggettiva dell'alloggio di servizio. Si ritiene giusto, oltre che lecito, per tutti i Comandanti dei Reparti di Polizia Penitenziaria che la reperibilità vada opportunamente remunerata con un trattamento accessorio rispetto alla remunerazione della prestazione di lavoro principale.

Da: POL.PEN.19/01/2013 14:34:45
Mancato avanzamento a Commissario Capo di Polizia Penitenziaria. In Polizia di Stato è tutta un'altra storia





Continuano i ritardi riguardanti le procedure presso il Consiglio di Amministrazione del Ministero della Giustizia e relative alla promozione alla qualifiche superiori di appartenenti ai ruoli ordinario e speciale dei Commissari di Polizia Penitenziaria. Non succede così in altre amministrazioni. Infatti il Ministero dell'Interno ha comunicato l'avvio degli scrutini per merito comparativo alla qualifica di Vice Questore Aggiunto n.48 appartenenti alla Polizia di Stato. Dalla tale circolare emerge, anche che la decorrenza è relativa a fine giugno e metà ottobre 2012, ovvero riguarda Funzionari che dopo poco più di 6 mesi, ovvero 3 mesi, saranno valutati. Inoltre, viene comunicato il nominativo del Funzionario Responsabile del procedimento nonché una fase partecipativa con gli interessati, dai tempi contenutissimi per "necessità di tempestiva definizione della procedura di scrutinio". Il divario tra le due amministrazioni è abissale anche se dovrebbero avere tempi e procedure analoghe

Da: dap19/01/2013 14:38:21

- Messaggio eliminato -

Da: il   minch.....................ne19/01/2013 15:09:16
Tranquilli ragazzi, se c'è qualche notizia la pubblico. lui perde tempo ora, tanto non cè niente da dire. se volete argomentare, poi io vi ordino tutto . quindi lasciatelo fare l'esaurito .

Da: ER   GRILLO19/01/2013 15:11:24
I pianisti della Regione Siciliana




"I grillini denunciano i "pianisti" all'Ars! Ardizzone: pronto a tagliare la diaria: "Durante la seduta del 17 gennaio si discuteva la mozione sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, ma su 90 "Onorevoli" solo in 27 erano presenti, e di questi, 15 erano del MoVimento 5 Stelle. Ecco il solito spreco di denaro pubblico...e i cittadini pagano la loro giornata lavorativa per intero. Di questa arroganza e superficialità ne facciamo volentieri a meno". Il capogruppo del MoVimento 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, solleva la polemica dei deputati "fantasma", presenti ma assenti al momento del voto di una mozione che riguardava la realizzazione del ponte sullo Stretto. Il grillino Cancelleri, rivolgendosi al presidente dell'Assemblea regionale Giovanni Ardizzone, ha chiesto quindi un intervento immediato per evitare che ai deputati assenti venga assegnata la presenza evitando così la trattenuta in busta paga."
Segnalazione di Paolo Rivera

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Da: ER   GRILLO19/01/2013 15:13:24
Il declino della democrazia è del tutto evidente




Quando i popoli sono oppressi, si dice, hanno il diritto di ribellarsi. La questione è capire se gli oppressi hanno la coscienza reale di esserlo, altrimenti nessuno darà inizio alla ribellione. Se la tirannia non è conclamata e si vive più una fase di strisciante declino della democrazia, la gente crede ancora che la situazione possa migliorare e che la democrazia non sia in pericolo, anche se, come in molti paesi d'indubbia democraticità, ormai quasi la metà degli aventi diritto al voto si astenga.

Ma come si arriva a controllare e abusare di un popolo? I singoli o i gruppi di persone possono conseguire il controllo di una collettività in due modi: con l'uso della forza bruta o, in democrazia, con quello della convinzione. Ma convincere la maggioranza di aver ragione, non sempre coincide con l'averla davvero e, d'altro canto, puoi avere tutte le ragioni del mondo, argomentare con pazienza e onestà, ma se non riesci a farti capire ed essere convincente, in democrazia sei perdente (e con te la verità) e vincono gli illusionisti e gli ipnotizzatori.

E' chiaro, pertanto, che perché essa funzioni, alla base di tutto c'è la capacità di giudizio del corpo elettorale che dipende a sua volta dalla semplicità e chiarezza degli apparati normativi e legislativi, dal livello d'istruzione che esso possiede e dalla qualità e quantità dell'informazione cui può attingere. Quest'ultima dipende alla sua volta dalla trasparenza della politica e dall'indipendenza dei media.

I cittadini devono perciò esigere norme e regole semplici, chiare e facilmente attingibili, poiché la confusione, l'interpretazione ambigua o, peggio, la loro mancata o inadeguata divulgazione sono l'habitat naturale degli antidemocratici. Devono, inoltre, esigere una formazione culturale aperta, pluralistica, libera e adeguata, che formi menti critiche e non omologate. Per garantire che la democrazia sia effettiva e non il risultato di un'ipnosi collettiva per opera di un pifferaio magico, non basta partecipare tramite il solo esercizio del voto; c'è bisogno di partecipazione continua e di un controllo costante sul comportamento degli eletti, la trasparenza dei loro atti e la semplicità delle norme prodotte.

C'è da dire, tuttavia, che tutto ciò diventa via via più difficile a misura che crescono le dimensioni di una collettività: se è facile applicare i principi democratici all'amministrazione di una famiglia dove tutti ne conoscono a fondo i problemi, come pure la credibilità e l'affidabilità dei componenti e le regole sono poche e chiare a tutti, ciò diventa sempre più difficile man mano che si passa all'amministrazione di un condominio, di un comune, di una regione, di uno stato. Inutile dire che controllare l'operato degli eletti e la trasparenza dell'amministrazione di un sistema complesso e sovranazionale come l'UE, diventa pressoché impossibile per un  semplice cittadino, che è dunque costretto a delegare tutto ciò ad altri eletti. In definitiva, più aumentano le dimensioni di una collettività, più aumentano le chance per gli antidemocratici d'infiltrarsi nella sua amministrazione, più l'esercizio della democrazia diventa difficile e più questa rischia di divenire una scatola vuota.

L'UE, così com'è congegnata adesso, con alcuni stati nazionali che già le hanno delegato parte della loro sovranità popolare, è quanto di più antidemocratico possa esistere in questo momento nel panorama del mondo occidentale, soprattutto se consideriamo quanto sia limitato il potere del suo parlamento. Solo combinando i principi della democrazia con quelli del federalismo in un'Europa suddivisa in territori che rispecchino fedelmente l'identità storico-culturale dei numerosi popoli che la abitano e non secondo i confini degli attuali stati nazionali, sarà possibile nell'UE un esercizio effettivo della democrazia, diversamente gli europei saranno sudditi dei banchieri e della cricca di Bilderberg.

Questo per la semplice ragione che è più facile per questi poteri forti e più o meno occulti comprare e controllare le governance di pochi stati nazionali piuttosto che tutte quelle di una moltitudine di territori, strettamente collegati ai popoli che li abitano, i quali, di conseguenza, hanno loro la possibilità di controllare più da vicino e rinnovare se necessario le proprie governance. I "casi Sicilia", ossia di territori con i conti in disordine a causa di classi dirigenti locali corrotte e spendaccione cui corrisponde un elettorato immaturo e in vendita, non cesserebbero di esistere, ma i loro dirigenti corrotti, seppur infiltrati nell'apparato centrale, avrebbero un minor peso e le conseguenze economiche del malgoverno locale un impatto limitato nell'economia generale di una struttura federale siffatta. Questi territori sarebbero comunque soggetti al principio di responsabilità individuale essendo obbligati ad accettare un commissariamento europeo, pena l'esclusione dalla comunità.

Se si sceglie la democrazia, ossia la capacità di convincere al posto della forza bruta, bisogna inoltre dotarsi di un sistema elettorale che definisca le regole elettive, tra cui ci potrebbe essere anche quella che esclude del tutto il quorum (per cui i risultati sono sempre validi, anche se ha votato una sola persona) o, all'estremo opposto, quella che toglie i diritti di cittadinanza per sempre a chi non vota anche per una sola volta senza un giustificato motivo, rendendo di fatto un obbligo vincolante votare. La scelta delle regole elettive è però il punto cruciale, dove il ragionamento si avvita su se stesso, ossia: la democrazia ha bisogno di definire regole elettive che, a sua volta hanno bisogno di regole democratiche per essere scelte. Come dire: è nato prima l'uovo o la gallina?

Nella realtà, la democrazia è il risultato di un processo storico-evolutivo di cui si possono riconoscere i primi semi (fin dove si arriva con le conoscenze) e il frutto attuale. Essa è in continua evoluzione e, per chi la pensa in termini positivisti, in continuo miglioramento, nello sforzo di coniugare rappresentatività, pluralismo e governabilità. C'è però il serio rischio che il suo organismo normativo diventi sempre più mastodontico e complicato e che essa rimanga bloccata sotto il suo stesso peso.

Ciò che, di fatto, avviene in Italia, dove esistono ben cinque sistemi elettorali che puntualmente sono modificati dai governi di una o dell'altra parte per pura convenienza politica e grazie a una costituzione omnicomprensiva che consente di legiferare su tutto e il suo contrario (tranne che sul fatto di poter essere essa stessa modificata) ingenerando confusione nei cittadini e continui conflitti tra la magistratura e le altre istituzioni, con quest'ultima assunta al rango di efori spartani, organismo tutt'altro che democratico ma garante dello statu quo e dei privilegi dell'apparato statale, mentre d'altro canto la casta politica difende i propri nel Parlamento. Oppure c'è il rischio che essa rimanga sulla carta, come in Europa, inattuabile a causa delle dimensioni territoriali dell'UE e del suo centralismo, fattore quest'ultimo comunque sempre negativo per la democrazia.

Da: ER   GRILLO19/01/2013 15:30:30
SIAMO UN POPOLO DI ANALFABETI SENZA IDEALI


RICORDO A TUTTI CHE SENZA CULTURA NON SI  VA DA NESSUNA PARTE



I POLITICI SONO LO SPECCHIO DEGLI ITALIANI!

Da: dap19/01/2013 15:31:56

- Messaggio eliminato -

Da: ER   GRILLO19/01/2013 15:37:43
si bravo...


E te vai a votare i tuoi cari politici che ti hanno preso per il culo per 20 ANNI!

Da: il  co............neeeeeeeeeeeee19/01/2013 15:38:24
Tranquilli ragazzi, se c'è qualche notizia la pubblico. lui perde tempo ora, tanto non cè niente da dire. se volete argomentare, poi io vi ordino tutto . quindi lasciatelo fare l'esaurito .

Da: the others× il co..........neeeeeee19/01/2013 16:45:03
Secondo me tu sei fuori di testa che ripeti sempre la stessa cosa mettitelo bene in testa gli ora verranno annullati coglione che sei...........

Da: ...................19/01/2013 17:39:31
povero illuso...

Da: dap19/01/2013 17:54:48

- Messaggio eliminato -

Da: the others19/01/2013 19:04:56
Tranquilli ragazzi, se c'è qualche notizia la pubblico. lui perde tempo ora, tanto non cè niente da dire. se volete argomentare, poi io vi ordino tutto . quindi lasciatelo fare l'esaurito

Da: the others19/01/2013 19:05:13
Tranquilli ragazzi, se c'è qualche notizia la pubblico. lui perde tempo ora, tanto non cè niente da dire. se volete argomentare, poi io vi ordino tutto . quindi lasciatelo fare l'esaurito

Da: .............19/01/2013 20:03:26
zac zac zac

Da: TheB U S T voto 17 (5,66)19/01/2013 20:36:21
ahahahahahahhahahahahahahahahahahaahhahaahahhahahahahahahahahahahhahahahahahhahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahha

Ci sarebbero diversi motivi per ridere sugli idonei (solo sulla carta)  ...

Da: idoneo vero19/01/2013 20:56:28
davvero? e dicci almeno 1 motivo.

Da: the others19/01/2013 21:31:37

LO ZERO ALLA CARICA

Ai video di noi poveri Ita­liani s'è pre­sen­tato, in piena cam­pa­gna elet­to­rale, l'On. D'Alema, mica l'impresario delle pompe fune­bri. Que­sta volta ha lasciato a casa l'autoritratto che si porta die­tro d'abitudine. Segno evi­dente che non intende sot­to­li­neare i molti meriti della sua per­sona e del suo cer­vello, cosa che soli­ta­mente fa con impe­gno. Infatti si è pavo­neg­giato a livello quasi zero. Come mai? Pro­ba­bil­mente, esi­bire il suo tem­pe­ra­mento per natura ʺschiat­to­soʺ gli è sem­brato cosa inop­por­tuna, ina­datta all'occasione. Pescare voti o con­senso signi­fica farsi alquanto pecora, no?
Così tra­ve­stito da pié­coro, o auto­mi­ti­gato, ha detto cose molto impor­tanti, dico impor­tanti, ma molto, insomma: fino ad un certo punto.

Ha detto che biso­gna togliere di mezzo tutti quelli che si ser­vono della poli­tica per fini per­so­nali e non a ser­vi­zio della col­let­ti­vità. Ha detto, se ben ricordo, che biso­gna ridurre le tasse. Ha detto che ci vuole una ammi­ni­stra­zione dello stato più agile, che si renda utile ai cit­ta­dini con mag­giore sol­le­ci­tu­dine. Ha detto che biso­gna rive­dere i metodi della magi­stra­tura, che tal­volta non fun­zio­nano a dovere, spe­cie per le lun­gag­gini. Ha detto anche, molto en pas­sant per non per­dere tempo pre­zioso, che sarebbe bene ridurre alquanto il numero dei par­la­men­tari, e ha alluso anche alla neces­sità, neces­sa­ria que­sta, di rive­dere il sistema elet­to­rale. Ha detto che biso­gna lot­tare sem­pre e poi sem­pre con­tro la Mafia (pro­ba­bil­mente anche con­tro la 'Ndran­gheta, la Sacra Corona, la Camorra, etc.), ma lot­tare con con­vin­zione, non così, lot­tare e basta. Ha detto che forse biso­gna snel­lire un poco la strut­tura gene­rale dello Stato, che forse è alquanto arruf­fata. Ha detto in sostanza: meno chiac­chiere più fatti -, que­sto è quel che ci vuole, santo Iddio!

Cir­co­stanza note­vole: egli ha detto, invero con mag­gior det­ta­glio e peri­zia, cose molto impor­tanti, come dimo­stra il fatto che le dicono e le ripe­tono tutti i nostri par­la­men­tari, anche al bar, quale che sia la loro ban­diera: il che è la prova migliore che si tratta di pro­po­siti essen­ziali e assai serî. E poi, come si sa, gutta cavat lapi­dem… etc.

Non ha detto, ma è stato come se l'avesse detto, che biso­gna essere più buoni, nel senso di essere migliori, rispet­tare le leggi, non solo non eva­dere il fisco ma anche pagarle, le tasse; volersi più bene l'un l'altro, non calun­niare il pros­simo, o almeno farlo con mode­ra­zione. Non fosse stato per neces­sa­ria carat­te­riz­za­zione ideo­lo­gica, penso che ci avrebbe anche rac­co­man­dato di con­fes­sarci almeno a Pasqua, se non a Natale, di andare alquanto a messa, almeno di dome­nica, di non desi­de­rare la donna altrui (e nem­meno l'uomo, dati i tempi che cor­rono, e per carità nep­pure il bambino).

Insomma, ha detto cose belle; e ha rac­co­man­dato ʺdi fare i buo­niʺ, come il Cosimo Cinieri: pro­ba­bil­mente ci ha presi per panet­toni. Ma lo stile è ottimo: se ne potrebbe fare un bel libro da met­tere accanto alla Ars hone­ste petandi in socie­tate, nella biblio­te­china di Gar­gan­tua che, come rac­conta Rabe­lais, teneva molto a que­ste ed a con­si­mili pre­ziose guide indi­spen­sa­bili per l'educazione del cit­ta­dino modello.

Tutto que­sto evi­den­te­mente è ben detto, è quel che si deve dire, è quel che usual­mente si dice, come dimo­stra il fatto che lo si dice. Mi ha ricor­dato un mio nipo­tino che, aveva cin­que anni, andava in giro per il vil­lag­gio per ʺin­se­gnare ad abba­iare ai caniʺ. E cioè, per dirla in altre parole, que­ste lita­nie di meri intenti sono acqua calda, broda per cer­velli a bagno-maria, fla­tus vocis, chic­chi­ri­chì e coc­codè, insomma roba buona. La stessa roba che gor­gheg­giano il Pre­si­dente Zar­zuela, il Casini, la classe poli­tica in genere, uni­ta­mente ai sigg. de La palice, Panurgo, Cata­lano e com­pa­gnia can­tante. Come è noto, e qui si vede, la ripe­ti­zione assi­dua è la base dell'educazione.

È roba di qua­lità, mi per­metto di dire io, ʺpre­viaʺ. Pre­via per­ché que­sto mine­strone di ghiot­to­ne­rie, così ben descritte e pre­scritte, lo si dovrebbe pre­sup­porre come ovvio, e pas­sare diret­ta­mente al capi­tolo numero due, che per noi è il numero uno: ed è il ʺcomeʺ. ʺCome si deve fare, in con­creto, per cuci­nare que­sta sapo­rita mine­stra?" Oppure, forse, chissà, è meglio con­ti­nuare a vivere leg­gendo ricette di cucina, stan­do­sene a digiuno?

Ed è qui che casca l'asino (per carità, dico ʺasi­noʺ solo per­ché lo si dice, infatti si dice pro­prio così; non è colpa mia).

L'esortazione di D'Alema si arre­sta qui. Ma dico, ancora un passo, e si ver­rebbe al sodo: che si snoc­ciola come segue. Rifa­ci­mento urgente della Costi­tu­zione nata ʺrea­zio­na­riaʺ ovvero con­ser­va­trice spinta, dico nata com'è noto in tempi di timori di rigur­giti fasci­stici (ma in verità, e invece, in festosa attesa del defi­ni­tivo rigur­gito comu­ni­sta); dimez­za­mento dei par­la­men­tari; ripri­stino della par con­di­cio nella com­po­si­zione di orga­ni­smi pub­blici come la Corte Costi­tu­zio­nale, il Con­si­glio Sup. della Magi­stra­tura etc.; rispetto della tri­par­ti­zione del Mon­te­squieu; ridu­zione dei poteri dello Stato e snel­li­mento dei modi della loro attua­zione; sepa­ra­zione delle car­riere tra ʺser­vi­to­riʺ dello Stato inqui­renti e giu­di­canti; lesina nella spesa pub­blica; eli­mi­na­zione degli enti inu­tili, delle Pro­vince p.es., eli­mi­na­zione o severo con­trollo dei finan­zia­menti ai par­titi; crea­zione di un cre­dito ban­ca­rio agile e inno­va­tivo; dra­stico snel­li­mento della buro­cra­zia; faci­li­ta­zione d'impianto per le imprese in genere e segna­ta­mente per quelle estere, etc. etc.

Ma que­sto è un lin­guag­gio pedante, che si acco­sta peri­co­lo­sa­mente al ʺfa­reʺ, metodo gros­so­lano, estra­neo al nostro ele­gante mondo poli­tico. È il lin­guag­gio che usa il solo Ber­lu­sconi, o quasi. Ma come è noto il Ber­lu­sconi è uno di quei pro­vin­ciali screan­zati che dicono pane al pane e vino al vino; uno che, senza cau­tele e senza garbo, spiat­tella le cose anzi­ché tro­vare il modo di non dirle quasi, per il neces­sa­rio rispetto dell'eleganza â€" che dia­mine, lo stile! â€" come fanno il D'Alema, re Zar­zuela, il Casini, il Fini e tutti quanti. Noi scon­si­gliamo di dar retta a uno che osa rom­pere con una vec­chia tra­di­zione di finezza, e che passa, o vor­rebbe pas­sare, subito ai fatti. Uno che dà impiego a 52mila per­sone, ognuna delle quali, tranne qual­che depresso ona­ni­sta, ha almeno un coniuge e un figlio, il che dun­que fa 150mila anime. Bravo, e poi, se faces­sero tutti così, che reste­rebbe da fare? Ma come si per­mette? Votate bene, mi raccomando.

Da: L''antiscemo (x the bust naturalmente19/01/2013 21:41:37
the bust ma che vuoi ridere, ci sarebbe da piangere visto come sei disturbato mentalmente e stupido, e pure INVIDIOSO!!!!!!
c o g l i o n e!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: ER   GRILLO   D''ITALIA19/01/2013 21:57:18
98 miliardi di eruo di evasione da parte delle DITTE DELLE SLOT MACHINE...CACCIATO,INVECE DI FARLO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA è STATO CACCIATO...UNO DEI MASSIMI ESPERTI DI TRUFFE TELEMATICHE

Da: ER   GRILLO   DITALIA19/01/2013 22:01:26





Invece del redditometro

facciamo il politometro

Da: ER   GRILLO   DITALIA19/01/2013 22:04:39
scajola non si candida,

si godrà la casa al Colosseo,

sempre che abbia finalmente saputo di averla

Da: ER   GRILLO   DITALIA19/01/2013 22:06:42
punto 1 del progamma: devono andare via tutti!!!

Da: POL.PEN.19/01/2013 22:08:09
Indennità di reperibilità per Comandanti dei reparti di Polizia Penitenziaria



L'art. 18 della legge 395/90 stabilisce al comma 6 che il Comandante del Reparto ha l'obbligo di alloggiare nell'alloggio di servizio, del quale usufruisce a titolo gratuito. La concessione dell'alloggio di servizio ha la precipua finalità di garantire la pronta e immediata presenza di chi adempie a funzioni apicali nel luogo di svolgimento dei servizi d'istituto e ciò vale tanto per i comandanti quanto per i direttori di istituto. Ad entrambi, infatti, come noto viene assegnato un cellulare che consente loro di mantenere la reperibilità vista la recente Circolare del 17.12.2012 n.0447500 ove, rilevanza o a particolari posizioni nell'organizzazione del lavoro". È lapalissiano che questa specificazione valga tanto più per la concessione dell'alloggio di servizio che di certo non può essere ritenuta equivalente e quindi surrogata dall'assegnazione di una singola stanza nella caserma agenti, dispensando l'Amministrazione da obblighi legati e connaturati al rapporto d'impiego con i propri funzionari o dirigenti. Tuttavia in base a quanto previsto dall'unica Circolare in materia, la Circolare GDAP-0229172-2009 del 23.06.2009, negli istituti privi di alloggio di servizio, ovvero nel caso in cui l'alloggio stesso sia momentaneamente inutilizzabile causa lavori di ristrutturazione, ai Comandanti di Reparto compete ai sensi del comma 7 dell'art. 18 della legge 395/90 il pagamento per i turni di reperibilità previsti dall'A.N.Q. del 24 marzo 2004 e fino al ripristino dell'appartamento di servizio del medesimo Comandante. Si parla di turni di reperibilità regolamentati dalla contrattazione collettiva, cosa ben diversa dalla reperibilità cui invece fa riferimento la legge 395/90 all'art. 18 comma 7 dove si stabilisce che il Comandante del reparto che non usufruisce dell'alloggio di servizio deve assicurare la reperibilità. "Qualcuno" avrebbe subordinato la corresponsione della reperibilità ad una apposita istanza del dipendente privo di alloggio di servizio, prassi questa alquanto discutibile considerato che la stessa Circolare prevede in automatico la corresponsione per i Comandanti di istituti privi di alloggio di servizio o con alloggio inagibile, anche se la fonte normativa nulla dice in merito. La tanto discussa reperibilità di cui all'art. 18 della legge 395/1990 pone il Comandante del Reparto, sia esso un appartenente ad un ruolo direttivo o invece ad un ruolo di concetto, in una situazione di attesa e di pronto impiego che prescinde dal requisito della volontarietà del dipendente stesso (che invece è alla base dei turni di reperibilità) ed a cui lo stesso è sempre tenuto, tanto più quando non usufruisca per qualsivoglia ragione di natura oggettiva dell'alloggio di servizio. Si ritiene giusto, oltre che lecito, per tutti i Comandanti dei Reparti di Polizia Penitenziaria che la reperibilità vada opportunamente remunerata con un trattamento accessorio rispetto alla remunerazione della prestazione di lavoro principale.

18/01/2013

Da: dap19/01/2013 22:43:47

- Messaggio eliminato -

Da: .............19/01/2013 22:56:24
poveri idonei, piangeranno coi lacrimoni....

Da: ppp20/01/2013 00:33:42
spero che le nostre lacrime ti possano servire per farti un bel bidet....te lo lavi almeno una volta al mese?mi sembra difficile...dove lo trovi il tempo che stai sempre incollato sul pc...?????'lavati che puzzi..

Da: Tilt20/01/2013 07:54:51

- Messaggio eliminato -

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