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Polizia Penitenziaria, 133 vice commissari
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Da: POVERI ILLUSI03/08/2010 10:05:26
se non arrivate voi si ferma la pol pen, se non arrivate voi cade il governo, se non arrivate voi Obama si dimette...

Da: Ehi03/08/2010 10:47:18
Scusate ragazzi, ma dove si può leggere una conferma sull’incontro fissato per domani al CdM per il Dlg?sono ancora voci?

Da: X POVERI ILLUSI03/08/2010 10:51:20
ancora?ma quanto rosichi?

Da: fiducioso x Ehi03/08/2010 10:54:17
questo è il link,ma al momento non ci sono ancora conferme aspettiamo:
http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/index.asp

Da: Ehi03/08/2010 11:08:14
Fiducioso....sei un grande!!!! ti ringrazio per tutto ciò che fai...:-)

Da: Ehi03/08/2010 11:14:06
Ancora x fiducioso…ma in genere danno notizia delle riunioni future? Cioè su quel sito dovremmo cmq avere una conferma o una sulla riunione che si dovrebbe tenere domani? E se si, in genere quando ne danno notizia?

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Da: ciao fiducioso03/08/2010 11:18:48
mi hanno aumentato la rata dell'assicurazione. puoi fare qualcosa?

Da: chiamate fiduciosi03/08/2010 11:22:04
cioa fiducioso, quel ladro del salumiere mi ha fatto pagare un botto questi 200 grammi di mortazza, puoi intervenire tu?

Da: mosè03/08/2010 11:34:13
noto un po' di rosicamento generalizzato misto ad invidia

Da: chiamate fiduciosi03/08/2010 11:41:06
contro le diarree estive hai consigli? sai se è previsto un consiglio dei ministri?

Da: vice-commissario wallery03/08/2010 11:45:10
teneteci informati!

Da: ....................03/08/2010 12:05:05
Ditemi, se domani ci sarà il decreto legge che accadrà?

Da: .................03/08/2010 12:14:40
i primi 300 agenti idonei verranno assunti grazie al turn-over, di cui esiste la copertura finaziaria, ne resteranno 500 da assumere con metodo straordinario, il resto concorso pubblico e assunzione idonei vice commissari.

Da: paranza03/08/2010 12:49:48
concordo con il messaggio precedente:"i primi 300 agenti idonei verranno assunti grazie al turn-over, di cui esiste la copertura finaziaria, ne resteranno 500 da assumere con metodo straordinario, il resto concorso pubblico e assunzione idonei vice commissari" di .......
teniamoci pronti, si cambia vita

Da: situazione carceri italiane03/08/2010 12:56:31
Dossier sul carcere in Italia

Dall'analisi complessiva del "pianeta carcere", compiuta in questi anni dagli eletti Radicali con visite sistematiche negli Istituti di Pena, emerge la fotografia di una situazione di vero e proprio sfascio di legalità
Popolazione detenuta in Italia è cresciuta egli ultimi dieci anni dell’80%. A fronte di spazi e strutture rimasti sostanzialmente invariati. E quindi sempre più invivibili. Ci sono detenuti stipati in posti in cui si fa una sadica economia dello spazio: a Poggioreale dovrebbero essere in 1308, ma ci stanno in più di 2.200. Per lo più stranieri. E le cose non vanno meglio a Regina CÅ"li, San Vittore e negli altri istituti “metropolitaniâ€. Ci sono quelli che stanno in edifici vincolati dalla Sovrintendenza ai Beni Architettonici, in stabili costruiti nel ‘700 - ‘800, decadenti e privi di spazi si socialità, di aree verdi e di qualunque struttura sportiva. Posti in cui anche l’aria sembra vecchia. Ci sono quelli che stanno nelle carceri più nuove: quelle che hanno fatto la fortuna di progettisti e architetti che potremmo definire “sperimentaliâ€. A Padova “Due Palazzi†la pavimentazione non è mai stata finita e pochi anni dopo l’inaugurazione è stato necessario rifare l’intero sistema idraulico in quanto completamente marcito. Ad Asti i consiglieri regionali radicali del Piemonte hanno denunciato che il carcere costruito nel 1990 non è mai stato allacciato alla rete idrica: l’acqua è prelevata grazie a dei pozzi artesiani da una falda molto calcarea che danneggia tubature e caldaie…quindi docce, celle e cibo freddi. A Catania non solo non fa freddo, ma non esiste neppure il problema dell’acqua, che non c’è. Semplicemente. Mentre a Vicenza le sbarre affondano in una zona paludosa, con fognature intasate, sangue di zanzare sulle pareti e pioggia in biblioteca. Poi ci sono quelli che vivono nelle cosiddette “carceri d’oroâ€, costate miliardi di lire ai contribuenti degli anni ’80, progettate per fronteggiare l’emergenza terrorista, ma costruite ed aperte con qualche anno di ritardo sulla tabella di marcia della Storia. La priorità è data alla sicurezza, a scapito della vivibilità. Lontane dai centri abitati e mal servite dai mezzi pubblici. Eppure tutte le carceri hanno qualcosa in comune: hanno tutte (o quasi) bagno e cucina nello stesso locale; cambio lenzuola ogni 15 giorni; cesso alla turca o water separato dagli sguardi e dalla vita degli altri da un muretto alto appena un metro e poi decadenza e decrepitudine.

Il personale è insufficiente. Gli assistenti sociali in organico dovrebbero essere 1.630; gli effettivi sono 1.235 (- 395). Gli educatori previsti in organico dovrebbero essere 1.376; gli effettivi sono 588 (- 788). Gli psicologi praticamente non esistono: dei 95 previsti, risultano presenti 4 (- 91). I medici, dei 42 previsti sono presenti 20 (- 22). Per quanto riguarda il Settore della professionalità Organizzativa e delle Relazioni-Direttore, l'organico previsto corrisponde a 653 unità fra Direttori Coordinatori, Direttori e Collaboratori; se ne contano invece 440 in tutto (- 213).

L’assistenza sanitaria è di pessima qualità. Il diritto alla salute dei detenuti è rimasto sulla carta, dopo l’assegnazione dell’assistenza sanitaria in carcere alle ASL, che non hanno né i mezzi, né il know how necessario ad operare nei luoghi di restrizione della libertà.

La situazione è particolarmente grave per quanto riguarda i tossicodipendenti. Dei 55.275 detenuti presenti al 31/12/2001, 15.442 erano tossicodipendenti (27,94%).1.421 erano i detenuti sieropositivi all'HIV (2,57% del totale). Di questi 169 erano in AIDS conclamato (al 31 dicembre 2000 erano 128). I detenuti in trattamento metadonico erano 1.686 (11% del totale).

Fra tutti i detenuti nelle carceri italiane solo 13.704 hanno la possibilità di svolgere un lavoro. Si è passati da una percentuale del 43,54 % nel giugno 1990 al 24,79 % attuale. Un detenuto su quattro ha oggi la possibilità di svolgere un lavoro a stipendio dimezzato perché condiviso con un altro detenuto che altrimenti non avrebbe questa opportunità.
L'85 % dei detenuti lavoranti è alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria e svolge lavori di pulizia o di preparazione e distribuzione del vitto. Il restante 15 % è costituito per la maggior parte da semiliberi dipendenti da datori di lavoro esterni.

Da: situazione carceri italiane bis03/08/2010 12:58:09
ersonale sotto organico, locali insufficienti, detenzione comune tra condannati a reati anche gravissimi e persone in attesa di giudizio. In Italia ogni anno muore in carcere un detenuto su mille, negli Stati Uniti uno su 4 mila

di Guido Melis*
autore foto: ciclocuoco, da flickr (immagini di autore foto: ciclocuoco, da flickr)
Pubblichiamo l’intervento in aula alla Camera di Guido Melis (Pd), 11 gennaio 2010
Tratto da guidomelis.wordpress.com

Grazie signor Presidente. Nello scorso mese di dicembre ho passato quasi tre ore nel carcere circondariale di Sassari, ancora ospitato nell’edificio ottocentesco di San Sebastiano al centro della città. Dico “ancora†perché, come più volte ribadito dal ministro anche in risposta a mie specifiche interrogazioni in commissione giustizia, questo carcere dovrebbe essere interamente trasferito in altro edificio, più idoneo, da anni in fase di costruzione. Solo che l’inaugurazione del nuovo complesso, prevista tassativamente entro il 2010, slitterà sicuramente â€" dicono notizie ufficiali â€" al 2011 se non oltre. San Sebastiano intanto è in funzione, ed è (non temo smentite) il peggior carcere che abbiamo in Italia. Una costruzione fatiscente, un piano â€" quello superiore â€" a rischio di crollo e perciò di recente sgombrato, 200 detenuti ammassati in celle anguste, 4 per cella, tre metri per due, senza luce, con poca aria, al caldo d’estate e al freddo d’inverno (il mese scorso il riscaldamento centrale era interrotto perché il fornitore della nafta non era stato pagato dal Ministero), in condizioni di promiscuità subumane. 125 tossicodipendenti. Un personale (di grande professionalità) ampiamente sotto organico (su una pianta di 212 solo 168 in servizio effettivo, ora d’aria in uno squallido cortile riparato da una tettoia di lamiera, servizi igienici meglio soprassedere, con gravi problemi persino nell’assicurare la pulizia ordinaria dei locali. Mi dice la direttrice del carcere che i tagli recenti, incidendo sul capitolo delle mercedi, impediscono addirittura di utilizzare i detenuti nelle piccole pulizie quotidiane.

Signor Presidente, Sassari non è un’eccezione. Ho visitato l’anno passato, tra l’altro, Rebibbia-Nuovo complesso a Roma, nel quale la situazione è apparentemente meno grave ma i problemi strutturali che ho elencato si ripresentano puntualmente: anche in questo caso poco personale, demotivato e lasciato a sé stesso, locali ampiamente insufficienti a contenere un flusso di detenuti sovradimensionato, detenzione comune tra condannati a reati anche gravissimi e persone in attesa di giudizio.

A Rebibbia un folto gruppo di detenuti di nazionalità romena, condannati in primo grado per reati vari, ha chiesto di poter scontare la pena nel proprio Paese, rinunciando perciò a esperire l’appello contro la sentenza che li condanna. Non ci riescono. Abbiamo interrogato su questo specifico punto il ministro che ci ha dato ampie assicurazioni. Siamo, ahimé, sempre al punto di prima, perché in Italia non solo non si fanno le riforme grandi ma neppure si mettono in pratica i piccoli rimedi, quelli che potrebbero â€" intanto â€" almeno alleviare un po’ la situazione disastrosa nella quale versiamo.

C’era a Rebibbia, a luglio, un detenuto, pure romeno, ammalato di cancro. Gli erano state interrotte le cure, anche per effetto del disordine nel quale è avvenuto il passaggio dalla sanità gestita dal Ministero della giustizia alla sanità gestita dalle Asl. Una mia interrogazione su questo punto al ministro competente è rimasta, dopo oltre 6 mesi, senza risposta.

La sequenza dei morti nelle carceri italiane è impressionante. Muoiono persone giovani, giovanissime. Nel 2009, 171. Undici nel solo mese di novembre, delle quali 8 in giovane età, stroncate dal “mal di carcereâ€: suicidi, overdose, morti che spesso restano senza una spiegazione. 159 sono i detenuti morti in questo modo dall’inizio dell’anno. 72 i suicidi accertati come tali. E il 60% era in attesa di giudizio. In Italia ogni anno muore in carcere un detenuto su mille, contro il dato â€" per esempio â€" degli Stati Uniti di uno su 4 mila.

I quotidiani degli ultimi giorni hanno provato a stilare l’elenco di questi morti sconosciuti. Se ne perde il conto. Voglio qui ricordare a titolo di mero esempio due casi di detenuti romeni dei quali mi sto occupando: quello di Cristian Lupu, Frosinone, 24 anni, secondo i carabinieri suicidatosi gettandosi dalla tromba delle scale mentre era sotto custodia (custodia qui è un eufemismo, a quanto pare). E lo scorso ottobre quello di Sorin Calin, a Montecatini, morto in caserma, secondo fonte ufficiale per essersi suicidato.

Ho di recente visitato la struttura dell’Ospedale Pertini di Roma dove è morto il povero Stefano Cucchi, un caso sul quale il vicesegretario del mio Partito, l’on. Enrico Letta, ha di recente energicamente sollecitato il presidente del Consiglio a intervenire di persona. Questo ragazzo, che avrà pure fatto uso di droghe, avrà pure commesso i reati che gli si addebitano, ma che è stato prelevato dai carabinieri ed era quindi da quel momento sotto la responsabilità dello Stato italiano, è deceduto perché selvaggiamente percosso â€" non si riesce ancora a sapere da chi, come, in quali circostanze e in quali luoghi di custodia â€" nella colpevole inerzia di tutte le strutture che lo hanno avuto in custodia. Nessuno, dico nessuno, dei medici che lo hanno visitato ha sentito il bisogno e il dovere di denunciare quanto andava accertando all’autorità giudiziaria.

Signor Presidente, ma in che paese viviamo? Di casi come quello di Stefano Cucchi, venuto alla luce anche per il coraggio e il senso civico dei suoi familiari, ce ne sono moltissimi altri, ma censurati, letteralmente sepolti dall’indifferenza delle autorità e dalla debolezza di chi li subisce.

Siamo un Paese a democrazia limitata, perché solo in questo modo si può definire una situazione nella quale il sistema delle garanzie costituzionali non oltrepassa le soglie del carcere.

Molte cose si potrebbero, si dovrebbero fare. Non veniteci a dire che tutto si risolverà con il Piano carceri. Siamo stanchi di sentirne parlare, di questo fantomatico Piano, del quale il ministro stesso ammette l’inesistenza dei finanziamenti. Qui il problema è molto serio. Richiede intanto una presa d’atto da parte dell’intera classe dirigente, a cominciare dalla politica. Richiede una concreta politica di depenalizzazione e di ricerca di pene alternative: l’esatto contrario di quanto state facendo penalizzando sino al parossismo ogni angolo del codice. Il collega Vitali ha svolto un intervento molto aperto, parlando anche lui di depenalizzare. Ma il reato di clandestinità, che ha riempito le carceri di immigrati, l’avete inventato voi, non noi. E ce l’ho avete imposto a colpi di voto di fiducia.

Ma il problema richiede anche â€" io credo â€" un po’ più di umiltà. Ci sono cose anche piccole, che possono essere fatte subito. Facciamole. Facciamole insieme. Mi fa piacere ricordare qui una battuta dell’on. Lenher, che parlando di carceri suggerì (con espressione forse un po’ cruda, ma che rende l’idea) di applicare la raccolta differenziata, evitando di mettere insieme detenuti condannati e pluricondannati con persone in attesa di giudizio, distinguendo la detenzione per tipi di reati, magari â€" aggiungo â€" affrontando il paradosso che un’altissima percentuale di ospiti delle nostre carceri trascorre in detenzione solo pochi giorni e poche notti (l’effetto porta girevole, è stato chiamato), il che suggerisce che potrebbe subire altre forme, meno invasive e pesanti, di carcerazione provvisoria.

Bisogna, insomma, affrontare il problema in tutte le sue dimensioni, da quelle strutturali a quelle più occasionali, sulle quali è possibile intanto agire immediatamente. E naturalmente accrescere l’investimento, non tagliare â€" come si fa â€" i fondi, assumere il personale che necessita e curarne la selezione e prima ancora la formazione. Il carcere è una grande questione nazionale. Sarebbe ora che venisse messa nell’agenda del governo e del Parlamento nel posto che le spetta.â€

* Deputato Pd

Da: ....................03/08/2010 12:58:18
Makkè…finchè non si vede, non ci crediamo..ragazzi se domani non ci sarà qst decreto siamo fritti….il governo potrebbe cadere…………………………………
Ma entro i 60 gg chiamerebbero dopo il decreto??
VIRGILIO, hai altre nesw interessanti sulla possibilità della riunione di domani???
HELP!!!!!!!!!!!!!! Ma voi come vi sentite??siete agitati all’idea di domani??

Da: ....................03/08/2010 13:04:45
vabbè è vecchissimo....di Gennaio 2010...però, devo dire, bello.

Da: .....03/08/2010 13:34:11
il governo non cadrà facilmente, non conviene a nessuno per il momento, poi una volta che siamo entrati noi ci fregherà poco....

Da: ....................03/08/2010 13:37:29
hai ragione ma kissà se renderanno operativo un decreto  legge approvato (nella migliore delle ipotesi) anche se so che non potranno snobbarlo..

Da: alice03/08/2010 13:46:01
ciao a tutti ragazzi causa un lavoro di m....da non ho piu' seguito il forum.
Ditemi che tutto quello che leggo sia la verità!!!!!!!!!!!!!
non sto piu' nella pelle!!!

Da: x alice03/08/2010 13:55:07
purtroppo è solo un sogno.

Da: ...03/08/2010 14:12:36
http://www.sappe.it/file_pubblici/03082010%20scrutinio.pdf

Da: xxx03/08/2010 14:40:45
ovviamente quel paranza è finto ma ormai si capisce

Da: per xxx03/08/2010 15:30:17
se non è lui sei tu? se non è lui e non sei tu, che fine ha fatto il vero paranza?come fai a dire che non è lui?

Da: ....................03/08/2010 15:33:18
Ragazzi, novità?strano questo silenzio sulla riunione decisiva per noi..

Da: ssssssss03/08/2010 15:34:37
siamo scaramantici ed incrociamo le dita

Da: ottimista ma non illuso03/08/2010 15:44:43
come al solito qui non ci sono mezze misure....
In verità più volte in passato gli ordini del giorno sono stati colpi di teatro che non hanno avuto seguito.. quindi se ci aspettiamo l'assunzione per via di quell'ordine del giorno mi sa che resteremo delusi.
La cosa che invece mi rende ottimista è che la nostra assunzione sia stata inserita nel piano delle 2000 assunzioni straordinarie, questo mi rende più ottimista perchè non credo che non possano rimangiarsele all'ultimo momento.

Da: X ottimista03/08/2010 15:51:46
Il problema è che pure i sindacati sono di parte: quelli filogovernativi parlano di una buona manovra mentre quelli non governativi dicono che si tratta di un colpo di teatro.

Da: dante03/08/2010 15:51:49
x ancora è presto
ciao ti volevo chiedere cosa nè pensi di tutto questo visto che io ti reputo sin dall'inizio la persona piu' affidabile insieme al comitato?

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