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ma perchè non bandiscono più concorsi?
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Da: Ciao12/01/2010 23:18:22
mi sapete dire perchè non ci sono più concorsi decenti solo robetta da 1 0 2 posti

Da: .........13/01/2010 08:29:32
perchè non hanno nemmeno assunti i vincitori dei precedenti concorsi
C'E' GENTE CHE DOPO AVER VINTO UN CONCORSO STA ASPETTANDO DA CINQUE ANNI L'ASSUNZIONE
E NON STO SCHERZANDO.....!

Da: x ciao13/01/2010 09:22:58
perché ci sono troppi dipendenti pubblici.
l'assunzione nella PA è stata per decenni un ammortizzatore sociale a spese della collettività.
ora mi dispiace ma se anche è ingiusto che la nostra generazione lo prenda in quel posto, è inevitabile che la pacchia finisca.

Da: io13/01/2010 09:45:05
perchè ci sono persone che scrivono "1 0 2 posti" con lo zero al posto della "O"...
e cmq guardala la gazetta ogni tanto, che di concorsi ce ne sono qua e la...

Da: x io13/01/2010 13:54:28
ma guarda questo su cosa deve andare a fare la punta allo stronzo

Da: x io13/01/2010 14:01:26

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Da: io13/01/2010 14:30:18
e però si scrive "però", non "xo".

Da: BLOCCO ASSUNZIONI13/01/2010 14:34:20
IO HO VINTO E NON SOLO NON MI ASSUMONO MA NON MI DICONO NEMMENO SE E QUANDO LO FARANNO
MAGARI I CONCORSI LI FANNO PURE, PERCHE' E' UN BUSINESS, PENSATE SOLO ALLE CASE  EDITRICI CHE PUBBLICANO I LIBRI PER I CONCORSI
MA I SOLDI PUBBLICI LI USANO SOLO PER SISTEMARE LE PUTTANE LORO NELLA RAI, PER PAGARE LE LAUTE CONSULENZE, PER PIAZZARE I POLITICI TROMBATI ALLE ELEZIONI NEI CONSIGLI D'AMMINISTRAZIONE, PER ASSUMERE I PRECARI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONI (LORO  RACCOMANDATI) E POI STABILIZZARLI PER LEGGE.....
QUESTA E' L'ITALIA E LA COSA ANCORA PEGGIORE E' CHE COSI' LA VOGLIONO GLI ITALIANI
E I GIOVANI, VITTIME X ECCELLENZA, INVECE DI RIBELLARSI, O SI COMPROMETTONO AL SISTEMA OPPURE VIVONO NELLA RASSEGNAZIONE, OPPURE ANCORA SONO DISPERATI, OPPURE E NON SONO POCHI VANNO VIA DALL'ITALIA

Da: penso14/01/2010 09:41:16
che prima o poi dovranno assumerti

Da: Uomo ombra10/05/2010 20:34:13
ma bandiranno qualche concorso decente?

Da: ilaria10/05/2010 21:41:07
per blocco assunzioni: ahimè hai ragione io sono una di quelli disperati....

Da: INCAZZATONERO10/05/2010 21:45:56
io sono incazzato nero,studio come una belva per un concorso,se non vinco (cosa tra l'altro del tutto probabile) data la concorrenza che c'è in giro, non posso più fare un cazzo perchè non ci sono altri concorsi in giro,bisogna aspettare i diari tra mesi e mesi,intanto cerchi di continuare a studiare per rimanere sveglio e pronto,gli anni passano,la trentina ormai se n'è andata da un bel pezzo e all'orizzonte sempre tutto buio..sempre più buio..sempre di più...e intanto atene brucia...

Da: Uomo ombra10/05/2010 22:24:58
ti capisco ma bisogna combattere!

Da: Ciccio11/05/2010 10:05:07
ma quale combattere, che se appena ti permetti di alzare la voce finisci dentro tu povero mortale, mentre Bertolaso, Anemone e compagnia bella si sono fatti i milioni e le puttane alle tue spalle e se ne vanno bellamente in giro più puliti di prima

Da: Gianluca11/05/2010 10:28:44
è vero!

Da: koala11/05/2010 10:33:47
bhè ultimamente qualche concorso è stato bandito...

Da: INCAZZATONERO11/05/2010 11:53:41
koala/claudio/claudio1980 sei sempre il + sfigato che gira sui forum...ma taci na buona volta che nn capisci un tubo...dici che ce l'hai il posto al ministero...forse lo vorremmo anche noi vista la mole di lavoro che c'è lì da te che scrivi sui forum da mattina a sera...SALUTI

Da: CONCORDO12/05/2010 14:06:06
CON incazzato nero.
i forumisti impiegati pubblici fanno cagare. andassero a lavorare.
o liberassimo il posto visto che sono sanguisuga 70enni

Da: andrea12/05/2010 14:21:37
secondo me è tutto dovuto alle agenzie interinali

Da: Elio20/02/2011 13:13:39
Per aiutare i giovani a trovare un posto , i politici sia di destra o di sinistra devono fare una legge che prevede un solo lavoro, non è possibile che milioni di laureati e diplomati non riescono a trovare un lavoro, mentre quelli che lavorano hanno incarichi in amministrazioni statali o private, consulenze, revisori di conti ,professori , professionisti...ecc

Da: Cipollino07/09/2011 13:40:52
Più passa il tempo e peggio diventa per chi come me ha passato i 30... come apprendista te lo sogni,per ovvie ragioni e dall'altro lato ovunque vada a sentire mi rispondono -" Hai esperienza,perchè altrimenti nada..." ma dico io,se non fanno lavorare come se fa esperienza?... E inoltre nessuno di noi ha l'omniscienza,non si sa far tutto,ogni persona ha un percorso lavorativo differente che chiaramente la porta ad avere determinate competenze e di contro determinate lacune,ma se manca elasticità in ambito legislativo che permetta le assunzioni - a fronte della creazione di posti di lavoro ovviamente - uno che deve fare?!

Da: Mah07/09/2011 14:08:58
ci sono un sacco di concorsi per zoccole.
anche improvvisate come le mogli dei notai e della Bari bene.
selezionatore l'ottantenne emilio fede.
utilizzatiori finali: diversi esponenti del governo, leghisti diversamente disabili, e il nano puzzolente.

quando devi sistemare tutto questo puttanaio, che non ti basta neanche l'olgettina, dovendo forse ricorrere all'edilizia di stato per costruire lupanari di varia metratura, come puoi valorizzare lo studio?

se poi aggiungi tutto quello che devi dare agli amici, alle cosche, agli affini, le risorse sono andate.

inoltre in questi concorsi rischi di trovare le mogli di coloro che hanno niminato la commissione, come è accaduto al tar.
ovvero situazioni analoghe.

mi pare che tutto sommato convenga emigrare.

Da: Mah07/09/2011 14:12:09
FORSE, se vogliamo capire un poco quel che accade in Italia, bisogna pensare alle guerre, ai tabù che esse infrangono. Clausewitz, ad esempio, diceva che le guerre napoleoniche avevano "abbattuto le barriere del possibile, prima giacenti solo nell'inconscio", e che risollevarle era "estremamente difficile". Non dissimile è quel che ci sta succedendo.

Un capo di governo ci s'accampa davanti, e passa il tempo a distribuire soldi perché cali il silenzio su verità che lo riguardano. Non qualche soldo, ma tanti e sfacciati. Sfacciati perché la stessa persona dice che verseremo "lacrime e sangue", per riparare una crisi che per anni ha occultato, non sentendosene responsabile. Mentre noi faticosamente contiamo quello che pagheremo, lui sta lì, in un narcisistico altrove, e dice che i soldi li elargisce a persone bisognose, disperate, a lui care: i coniugi Tarantini, Lele Mora, Marcello dell'Utri, e parecchi altri.

Abbondano i diminutivi, i vezzeggiativi, nelle intercettazioni sempre più nauseabonde che leggiamo: si parla di regalini, noccioline, problemini. I diminutivi sono spesso sospetti, nella lingua italiana: nascondono infamie. Nel caso specifico nascondono la cosa più infame, che è il ricatto: sto zitto e ti sono amico, ma a condizione che paghi. Amico? Piuttosto "complice in crudeltà", come diceva La Boétie nella Servitù Volontaria. Dice la moglie di Tarantini, sul mensile di 20.000 euro che il premier elargì per anni ai coniugi che spedivano escort a Palazzo Grazioli: "Ci servivano tutti quei soldi perché abbiamo un tenore di vita alto". Dovevano andare a Cortina, precisa. Chissà perché: dovevano. Questa è la disperazione che Berlusconi incrocia passeggiando. Uno sciopero, immagino non gli dica nulla su chi dispera.

Ricattare un uomo è peggio di sfruttarlo. È conoscerne i misfatti e racimolando prove guadagnarci. Le conversazioni fra Tarantini e il faccendiere Lavitola sono istruttive: il premier va "tenuto sulla corda"; messo "con le spalle al muro"; "in ginocchio". È insultare il bisogno chiamarli bisognosi. La giustizia accerterà, ma già sappiamo parecchio: il premier è ricattabile, non padrone di sé. È una marionetta, manovrata da burattinai nell'ombra. Si è avuta quest'impressione, netta, quando Dell'Utri commentò, il 29-6-2010, la sentenza che lo condannò in appello per concorso esterno in associazione mafiosa. Ancora una volta glorificò Mangano, il tutore-stalliere distaccato a Arcore dalla mafia che mai nominò Berlusconi. Poi aggiunse, singolare postilla: "Io non l'avrei fatto. Forse non avrei resistito a quello cui ha resistito lui". La frase non era buttata lì; pareva un pizzino: "Stai in guardia, posso parlare, io non sono un eroe".

Uno che accetta d'esser ricattabile pensa di dominare ma è dominato; sproloquia di un Paese che ama ma lo considera "di merda". La guerra distorce gli animi a tal punto. Come può governare, se è ostaggio di uomini e donne che lo spremono? Come, se la sua vulnerabilità al ricatto diventa un male banale, un'ordinaria abitudine omertosa, e questo nell'ora in cui dagli italiani si esige una ripresa, morale oltre che economica, e una solidarietà con i poveri, i giovani derubati di pensione e futuro, i precari che la Banca d'Italia chiede di tutelare (comunicazione al Parlamento del vicedirettore Ignazio Visco, 30-8-11) e che la manovra ignora? Non è solo Berlusconi, il sequestrato. La cultura estorsiva secerne i suoi habitués, per contaminazione. Fra essi potrebbe esserci Tremonti, il così imprudente, così stupidamente spavaldo uomo-chiave della crisi.
Gli stava vicino un ometto tracotante e avido, Marco Milanese: ma proditoriamente. Accusato di associazione a delinquere, corruzione, rivelazione di segreto, si spera che il Parlamento ne autorizzi l'arresto. Milanese aveva anche dato al ministro un appartamento al centro di Roma che Tremonti pagava in parte e senza fattura. Il perché resta oscuro. Il ministro ha detto che la Guardia di finanza lo spiava: cosa strana per chi della Gdf è capo. Più la faccenda s'annebbia, più cresce il sospetto che anch'egli sia ricattato da un "complice in crudeltà".

Ma c'è di più: la debolezza di Berlusconi accresce negli italiani il disprezzo, l'odio della politica. Proprio lui, che entrò in scena vituperando i politici di professione ed esaltando meriti e competenze, incarna ora la politica quando si fa putrescente. La sua è una profezia che si autoavvera: aveva dipinto la separatezza teatrale del politico, e l'immagine s'è fatta iper-realtà. Al posto dei partiti le cerchie, le cosche: più che mai i cittadini sono tenuti all'oscuro. Per questo è così vitale raccogliere le firme per abolire tramite referendum la legge elettorale che ha potenziato le cosche. Disse ancora Dell'Utri, nel 2010, che mai avrebbe voluto fare il ministro: "Voglio scegliere i ministri". Ecco lo scopo delle cosche: scegliere, ma dietro le quinte. Berlusconi accusa tutti, di debilitare il premier: costituzione, Parlamento, oppositori, giornali. Non accusato è solo chi amichevolmente lo irretisce in permanenti ricatti.

Non si creda che basti toglierlo di scena perché tutto torni a posto. Che basti sostituirlo con altri spregiatori della politica, magari invischiati come lui in conflitti d'interesse. Se tante barriere sono cadute, abbassando la soglia del fattibile, è perché da 17 anni la sinistra ingoia i conflitti d'interessi, e si irrita quando qualche stravagante parla di questione morale. Perché anch'essa custodisce sue cerchie. Altrimenti avrebbe capito un po' prima che a Milano e Napoli montava una rivolta della decenza che infine ha incensato, ma di cui non fu l'iniziatrice. Altrimenti si getterebbe ora nella raccolta di firme sulla legge elettorale. Altrimenti elogerebbe ogni giorno l'opera di Visco e Prodi contro l'evasione fiscale. Il male di Berlusconi contagia: è "dentro di noi", come scrisse Max Picard di Hitler nel '46. Come spiegare in altro modo l'incuria, l'impreparazione, davanti ai tanti scandali che assillano il Pd: da Tedesco a Pronzato e Penati?

Certo la sinistra non è Berlusconi: rispetta la giustizia, e non è poco. Ma una cosa rischia di accomunarli: il virus viene riconosciuto solo quando i magistrati lo scoperchiano, non è debellato in anticipo da anticorpi presenti nei partiti. Le condotte di Penati non erano ignote. Fin dal 2005 fu sospettato d'aver acquistato a caro prezzo azioni dell'autostrada Serravalle, quand'era Presidente della provincia a Milano, nonostante la società fosse già pubblica: per ottenere forse dall'imprenditore Gavio, cui comprò le azioni, contributi alla scalata di Bnl. Poi vennero le tangenti per l'ex Area Falck di Sesto San Giovanni. Nel 2007 il giornalista Gianni Barbacetto scrisse su questo un libro (I compagni che sbagliano). Prudenza avrebbe consigliato l'allontanamento da Penati. Invece niente. Passano soli due anni, e nel 2009 Bersani nomina proprio Penati capo della sua segreteria. Era "l'uomo del Nord", scrive Nando Dalla Chiesa sul Fatto, e il Nord s'espugna con i figli del berlusconismo.

Si racconta che un giorno i discepoli di Confucio gli chiesero: "Quale sarà la prima mossa, come imperatore della Cina?". Rispose: "Comincerei col fissare il senso delle parole". È quello di cui abbiamo bisogno anche noi, è la via aurea che s'imbocca quando - finite le guerre - urge rialzare le barriere del fattibile. Rimettere ordine nelle parole è anche smettere gli smorti totem che ci assillano: parole come riformismo, o centrismo. Ormai sappiamo che riformista è chi si accredita conservando lo status quo, facendo favori a gruppi d'interesse, Chiesa compresa. Liberare l'Italia da mafie e ricatti non è considerato riformista. Sbarazzarsi di Berlusconi servirà a poco, in queste condizioni. Gli elettori sono disgustati dalla politica come nel '93-'94. Cercheranno un nuovo Berlusconi.

Da: ...07/09/2011 14:43:38
ormai siamo ai conati di vomito, in questo Paese definito di m.... da chi meglio non poteva rappresentarlo.

Da: paolpaol07/09/2011 14:52:40
finiremo come la Grecia se non peggio.

Da: chiacchere da bar07/09/2011 14:56:48
Ma perchè prima col centrosinistra al Governo si facevano più concorsi?
E' cambiato il sistema economico e finanziario negli ultimi 15/20 anni se non ve ne siete accorti...
Le spese devono essere razionalizzate, i bei tempi sono andati...
Oggi in pochi(ssimi) entrano nella PA, e spesso anche i vincitori di concorsi rimangono al palo per diversi anni...
Chi ancora non ha compreso che non vale la pena puntare sui concorsi o alemno non vale la pena dedicarsi SOLO ED ESCLUSIVAMENTE a quelli, come pare facciano molti in questo forum, sta giocando col fuoco perchè rischia di rimanere invischiato nel tunnel della disoccupazione praticamente a vita...
Viceversa se costoro si rimbocassero le maniche intanto a cercarsi un lavoro, mestiere nel privato, forse l'intera economia nazionale ne gioverebbe...invece bisogna vedere ragazzi di trent'anni poltrire ancora sui libri o spulciare la gazzetta ufficiale con la stessa foga con cui gli adolescenti sfogliano un giornaletto porno, quando in altri paesi i loro coetanei hanno già lavoro, moglie e figli...Che tristezza!

Da: x chiacchiere da bar07/09/2011 15:19:01
è giusto quello che dici..ma sinceramente io che ho qualche buona idea imprenditoriale non mi voglio sbattere per pagare le tasse a questa classe politica e a quelli che vengono ancora piazzati ovunque...difronte a questo p....naio,  se permetti arrivati a questo punto, preferisco fare la valigia e andarmene all'estero.

Da: Mah07/09/2011 15:52:56
con il centro sinistroìa si sono fatti molti più concorsi affossati poi dal nano puzzolente.
nei due anni di prodi furono deliberati i concorsi inps, inail, magistratura, e diversi altri per qualche migliaio di posti.

qui la politica non c entra nulla.
qui c'è una persona malata che ha bisogno di governare come un bambino delle caramelle.

questo uomo di merda si è rubato il nostro paese.

Da: x tutti07/09/2011 16:22:47
Sono chiacchere da bar...E inoltre dite cose sbagliate...
Tanto per dire che la realtà è un pò più variegata del si o no a Berlusconi, sotto il governo di centro destra, quello che in teoria dovrebbe essere più cattivo nei confronti dei magistrati, sono stati banditi più concorsi in magistratura del governo di centro sinistra..
Sempre sotto il governo di centro destra sono stati banditi concorsi nelle agenzie fiscali e al MEF...
Insomma, lo volete capire che è erroneo pensare che la crisi della PA e del resclutamento del personale derivi da Berluscono sì o no?
La crisi della PA e del sistema dei concorsi parte da lontano..
E la mazzata iniziale fu la privatizzazione del PI operata nel 1993 quindi prima che Berlusconi scendesse in campo...
Applicando al lavoro nello Stato le stesse regole del codice civile sono cominciati i problemi e il concorso pubblico è entrato in crisi perchè la riforma del 1993 ha "massificato" la PA, cooptando dentro gli enti pubblici personale reclutato con metodi di selezione"privata", colloqui...aprendo il varco successivamente alla piaga del lavoro interinale, precario, a progetto, alla sommnistrazione...
Risultato il personale della PA è aumentato, la spesa è cresciuta a fronte di un minor numerpo di candidati selezionati per concorso, sistema definitivamente annichilito con il blocco del turn over (introdotto dal centro sinistra!!!!!!) per ragioni di contenimento della spesa pubblica a causa dell'ingresso dell'Italia nel mercato comune europeo e del rispetto dei parametri di Maastricht( ve li ricordate?)..
Documentatevi prima di parlare, altrimenti fate solo bar sport!

Da: Mah08/09/2011 12:47:40
Silvio Berlusconi e il presidente di Panama, Ricardo Martinelli? Due amiconi, come no? Una volta, a Milano, Berlusconi chiese al collega di procuragli "qualche attrattiva locale" quando si fosse recato in visita dalle parti del Canale. E Martinelli, un miliardario (ramo supermercati) di origini toscane, appena può, non manca mai di rendere omaggio a quel simpaticone del premier italiano. Poi però c'è anche quell'altro italiano, Valter Lavitola, Valterino per gli amici, professione commerciante di pesce con la passione dei traffici internazionali. Lavitola è di casa a Palazzo Grazioli, ma va alla grande anche a Panama. Frequenta le stanze del potere, conosce il presidente Martinelli. Sarà un caso, e forse non c'è rapporto di parentela, ma il presidente dell'associazione degli italiani a Panama si chiama Arnolfo La Vitola.

Il gioco è fatto, allora. Parte la giostra degli affari. Tutto ruota attorno alla visita di Berlusconi a Panama del 30 giugno dell'anno scorso. È la prima volta che un capo di governo italiano mette piede da quelle parti. Martinelli, però, nel settembre 2009, due mesi dopo l'elezione a presidente, si era già scapicollato in Italia dall'amico Silvio. Così tocca ricambiare. Tra una cerimonia e l'altra si mettono le basi di un grande appalto che di lì a poco finirà in mani italiane. Tre aziende del gruppo Finmeccanica (Agusta Westland, Selex Sistemi e Telespazio) si aggiudicano una commessa da oltre 230 milioni di dollari (165 milioni di euro). Lavitola gioca la partita da protagonista. E ci mancherebbe. Ormai è diventato un fidato consigliere di Berlusconi. Con Martinelli non ci sono problemi. E perfino Finmeccanica gli ha fatto un contratto di consulenza. Da pagarsi sul conto di una società creata dalle parti di Panama, secondo quanto si capisce dalle intercettazioni telefoniche allegate dai pm di Napoli nella richiesta di arresto di Gianpaolo Tarantini e dello stesso Lavitola, al momento latitante.

Questo però è soltanto il primo atto di una vicenda più complessa. Berlusconi, come noto, è persona generosa. E Martinelli è un grande amico, un altro imprenditore costretto a bere l'amaro calice della politica. Detto, fatto: è pronto un bel regalo con destinazione Panama. Il governo decide di donare al Paese centroamericano ben sei navi da guerra, sei pattugliatori in forze alla Guardia costiera italiana. Ricapitoliamo: Finmeccanica aumenta il fatturato con la commessa siglata grazie anche ai buoni uffici di Lavitola. E a stretto giro di posta lo Stato italiano, cioè noi contribuenti, spedisce dall'altra parte dell'Oceano un gradito pacco dono sotto forma di navi. Tra altro il regalo berlusconiano vale almeno una cinquantina di milioni.

Ancora più sorprendenti, però, sono le modalità con cui il gentile omaggio all'amico Martinelli viene presentato in Parlamento. Come segnalato dal giornale online Linkiesta, la cessione dei sei pattugliatori è stata infatti inserita in due successivi decreti per il rifinanziamento delle missioni militari all'estero. A febbraio di quest'anno è passato il primo pacchetto di quattro navi. E in agosto, un mese fa, è arrivato il decreto per le altre due. Queste ultime erano state promesse in permuta al gruppo pubblico Fincantieri come parziale pagamento di una commessa per complessivi 125 milioni. In pratica il governo si era a suo tempo impegnato a pagare in natura una parte del prezzo per due imbarcazioni costruite dai cantieri navali di Stato. E invece no. Marcia indietro. Le navi vanno a Panama. Fincantieri verrà pagata cash.

Resta da capire che cosa c'entrino le missioni militari all'estero con Panama e i buoni rapporti con Martinelli. Di sicuro l'attivissimo Lavitola, tra una telefonata a Gianpi Tarantini e un'altra a Berlusconi, trovava il tempo di occuparsi anche degli affari della Marina. Nelle carte dell'inchiesta di Napoli, infatti, spunta anche una telefonata tra il nostro uomo a Panama, alias Valterino, e l'ammiraglio di squadra Alessandro Picchio, consigliere militare di Berlusconi. Da quello che si capisce, Lavitola chiama Picchio proprio per avere notizie sul provvedimento per le due navi da spedire a Panama. L'ammiraglio si schermisce, prende tempo, accampa qualche scusa. "Sto aspettando - dice - di vedere la bozza (del decreto, ndr) che ancora non è stata pubblicata". Lavitola insiste, implacabile. "Comunque lei non mi può far sapere se per caso insorgono problemi nel prossimo preconsiglio?", chiede l'amico personale di Berlusconi al militare in sevizio a Palazzo Chigi. Alla fine Picchio sbotta: "Se uno insiste troppo si crea l'effetto contrario", dice al suo interlocutore, al quale, comunque, non manca di garantire il suo interessamento.

La telefonata porta la data del 27 maggio. Alla fine il decreto per il rifinanziamento delle missioni militari all'estero verrà approvato dal Consiglio dei ministri il 7 luglio successivo. Il via libera definitivo dalla Camera, con voto unanime di maggioranza e opposizione (Idv esclusa) arriva il 2 agosto. In tempi di crisi nera per il bilancio pubblico anche le spese per le missioni militari vengono tagliate per 120 milioni. Ma il governo riesce comunque a trovare 17 milioni per rimborsare Fincantieri. L'amico Martinelli, da Panama, sarà contento.

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