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In dubbio se accettare C1 in Comune o società In-House, cosa consigliate?
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Da: Boid7 | 18/12/2020 18:41:53 |
Salve, Da una settimana mi sto arrovellando il cranio per decidere se accettare un contratto C1 in Comune, oppure un III° livello in società In-House a totale partecipazione pubblica fondata oltre 35 anni fa. In entrambi i casi ho superato un concorso. Percepisco questo come un'importante scelta di vita, per garantirmi una stabilità economica fino a naturale messa a riposo (quindi diciamo tra 40 anni). I dubbi sorgono soprattutto sulla stabilità a lungo termine della società partecipata In-House, non avendo personalmente alcuna esperienza nelle partecipate per valutarne eventuali rischi e dovendo comunque prefiggermi l'obiettivo di arrivare alla pensione. Nessun problema di spostamenti per raggiungere entrambi i luoghi di lavoro. Valutando i CCNL applicati, i due stipendi risultano molto simili. Ovviamente il III livello ottiene scatti di anzianità in date fisse, mentre la progressione orizzontale del C1 è sottesa alla valutazione performance, pertanto si aggiunge il dubbio delle opportunità di carriera. Sarei felice di ricevere consigli in merito. Il mondo delle partecipate pubbliche In-House mi è estraneo; quindi non riesco a capire quanto possano o meno essere soggette a rischio chiusura. | |
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Da: Chiedi qui | 18/12/2020 23:12:30 |
www.mininterno.net/fmess.asp?idt=26328 | |
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Da: Per Boid | 19/12/2020 12:28:17 |
Ciao, io lavoro in un'amministrazione pubblica (centrale) e mia moglie in una società in house, quindi ho esperienza di entrambi gli ambiti. In realtà i pro e i contro li hai già ben presenti: la società in house prevede scatti fissi, un contratto privato che in genere ha qualche vantaggio in più del pubblico a parità di livello; gli orari di lavoro però sono più lunghi - spesso - delle 36 ore classiche del pubblico. Per contro gli ambienti che puoi trovare sono i più disparati: e comunque la presenza della politica, e quindi eventuali cambi di sindaco etc., si fanno sentire. La carriera avviene "privatisticamente", e quindi per diventare quadro (i dirigenti sono spesso semplicemente nominati dalla politica) sei soggetto a discrezionalità dei superiori. Il lavoro in comune può essere, quasi sempre, più tranquillo e sottoposto a meno pressioni, e dalla sede del tuo comune non ti schioda nessuno (invece nella PA centrale a volte capita che si facciano riorganizzazioni, che un ufficio venga chiuso o accorpato etc.); quest'ultimo è un vantaggio non da poco. Per contro, scalare i livelli può essere un'operazione lenta e faticosa (le riqualificazioni, concorsi e passaggi di fascia economica negli ultimi anni si sono molto ridotti). Per guadagnare in modo significativo occorre diventare dirigenti, e si passa da concorsi pubblici sempre più ridotti e sempre più difficili, ai quali partecipano diversi e motivati candidati. Non so quindi darti una risposta precisa, entrambi i posti, intendiamoci, in questo periodo sono manna dal cielo: forse se aspiri a stabilità e tranquillità un filino più consigliato il comune, se la società in house dove andresti è moderna e dinamica e tu hai ambizioni, allora forse la società in house. | |
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Da: Boid7 | 19/12/2020 17:24:25 |
Grazie del riscontro! Indubbiamente, la stabilità economica risulta prioritaria ed un privilegio difficilmente rifiutabile. Cercherò quanto possibile approfondire e verificare la stabilità della società In-House ed i progetti futuri, trattandosi della maggior discriminante tra le due opzioni. | |
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Da: Calimero84 | 26/12/2020 22:28:25 |
Ciao mi accodo ai dubbi di boid7...anch'io come boid7 ho come obiettivo la stabilità economica a lungo termine e per questo sto decidendo di cambiare azienda ovvero da un'azienda privata operante nelle telecomunicazioni e ferroviario sul livello nazionale ad una società in house operante nel settore ferroviario regionale, Tpl. Ho vinto il concorso. Ovviamente nel privato lo stipendio è leggermente più alto ma a lungo termine credo dovrebbe essere più stabile una in house. Gentilmente potreste darmi dei consigli a riguardo? | |
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Da: X calimero | 26/12/2020 23:08:46 |
Le in-house possono fallire e lasciarti a piedi, il rischio di fallimento è molto alto, sono amministrate molto peggio rispetto alle vere aziende private e non hai la stabilità del vero dipendente pubblico. | |
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Da: X calimero | 26/12/2020 23:12:52 |
Io sceglierei tra un posto pubblico o un'azienda privata vera, le porcherie ibride tra pubblico e privato le lascerei perdere perché prendono il peggio dell'uno e dell'altro. | |
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Da: Calimero84 | 28/12/2020 10:39:48 |
Buongiorno, grazie del riscontro. Sì è una società in house (o ibrida) in pratica è una ex ferrovia concessa ovvero proprietaria di alcune tratte regionali che si collegano alla rete nazionale e gestisce oltre alla manutenzione della rete proprietaria anche il servizio di trasporto pubblico locale (regionale) su treno in aggiunta a quello di Trenitalia regionale. Alla fine penso che l'infrastruttura ferroviaria proprietaria è sinonimo di stabilità ...non saprei... Grazie in anticipo per eventuali consigli o osservazioni. | |
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Da: info news info | 03/04/2021 13:53:32 |
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