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DIRIGENTE TECNICO MIUR
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Da: vito | 11/05/2010 07:40:03 |
buon lavoro | |
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Da: bia | 11/05/2010 08:21:25 |
x giulia arditi ...e chi lo sà ...sembra così ma siamo in un mare...grande! | |
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Da: cinetta | 11/05/2010 16:20:10 |
x semprepiùincerta premesso che al concorso viene richiesta la conoscenza di "tutto dalle origini delle galassie ai giorni nostri", trovo su http://www.sarannomagistrati.it/novita/bagaglio.htm qualche suggerimento riguardo ai codici non commentati. vengono offerti anche consigli utili per lo svolgimento delle prove; Anche per gli avvocati vale: "Al concorso possono portarsi solo i codici non commentati e le leggi. Ovviamente i codici non possono essere annotati a mano, né possono contenere appunti" dice anche il sito: "Scegliete, poi, un codice che abbia il maggior numero di rinvii interni possibile. Quando si è acquista una certa preparazione, infatti, i rinvii ad altre norme e le note di richiamo possono essere utilissime per farvi ricordare concetti e nozioni. In determinati casi possono suggerirvi intere parti del tema. Proprio per l'importanza dei rinvii è opportuno portare con sé più di un codice per ciascuna materia. La presenza di rinvii diversi può indicare l'esistenza di più teorie relative ad un determinato istituto, teorie che possono essere esposte e raffrontate nello svolgimento del tema. " credo a noi possa servire: 1) Raccolta delle leggi amministrative fondamentali , 2) TU della scuola (Dlg.297/94.. quel che ne rimane..) 3) CCNL ultimo del comparto scuola (docenti/ATA) 4) CCNL Area V 5) Codice civile con i trattati CE, trattato UE e norme complementari 6) Codice penale 7) Codice procedura civile 8) la Costituzione | |
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Da: Francesca | 11/05/2010 18:26:36 |
Sì, ma così bisogna andare agli scritti con la carriola! | |
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Da: DT2010 | 11/05/2010 19:04:55 |
Riscontro x PHIL La traccia che mi proponi è senz’altro valida ed interessante Il concetto di "Valutazione degli apprendimenti" è, ovviamente, da considerarsi quale Valutazione Esterna. Si può sviluppare senza problemi, tenendo presente alcuni punti chiave. Ciao | |
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Da: senexag | 11/05/2010 19:45:02 |
Non ho ancora trovato niente di soddisfacente e di aggiornato sui sistemi scolastici europei, qualcuno sarebbe in grado di darmi dei suggerimenti diversi dal solito eurydice versione italiana? | |
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Da: bia | 11/05/2010 19:49:09 |
xsenexag non è facile trovare informazioni precise sui sistemi scolastici europei. Diversi testi trattano questioni parziali dei vari sistemi educativi. Se vuoi ti posso fornire alcuni titoli. | |
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Da: PHIL | 11/05/2010 19:52:07 |
X DT 2010 HAI RAGIONE INDUBBIAMENTE E' VALUTAZIONE ESTERNA POI MAGARI POTREMO ANCHE APRIRE IL GRANDE FALDONE DELLA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE, TI PARE? PREPARO UNA SCALETTA PER IL TEMA PROPOSTO E' COMUNQUE UNA TRACCIA ED AVREMO TEMPO PER INTEGRARLA O MODIFICARLA RITENGO CHE BISOGNA ORMAI PROCEDERE COSI' E NON LEGGERE LEGGERE ...LEGGERE CHE NE DICI ? | |
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Da: senexag x bia | 11/05/2010 19:55:16 |
Ti sarei grata se mi dessi qualche indicazione. Grazie | |
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Da: DT2010 | 11/05/2010 20:09:27 |
Leggere, leggere, leggere è molto importante perché se hai raccolto e interiorizzato sufficienti informazioni, dati, opinioni, la stesura della tematica viene quasi naturale Altrettanto importante, però, è scrivere per verificare le competenze acquisite; penso che pochissimi tra noi si siano mai cimentati nella redazione di saggi sugli Ordinamenti scolastici o sulla Gestione delle istituzioni scolastiche e cose del genere (non io, certamente). Le problematiche sono ben note, il materiale è disponibile e accessibile a tutti: si tratta di rielaborarlo e sintetizzarlo in modo coeso e coerente. Diceva una ispettrice durante una lezione : Gli ingredienti sono questi, ognuno dovrà trovare il modo giusto di cucinarli. | |
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Da: albachiara | 11/05/2010 21:10:03 |
per caso qualcuno può dirmi qualcosa sulla gestione dei conflitti? | |
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Da: semprepiuincerta | 11/05/2010 21:14:08 |
grazie | |
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Da: bia | 11/05/2010 21:14:38 |
x senexag inviami una mail a biagiocutropia@neomedia.it ti invierò alcuni titoli | |
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Da: PHIL | 11/05/2010 21:29:08 |
bene andiamo con la valutazione poi procederemo con gli ordinamenti scolastici e con la gestione delle istituzioni scolastiche abbiamo un po' di tempo | |
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Da: vito | 11/05/2010 22:37:40 |
Dopo aver letto qualcosa su Lisbona 2000 adesso noto che c'è anche "il processo di Bologna". ma cosa dice di preciso??? | |
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Da: vito | 11/05/2010 22:43:11 |
Trovato! pubblico una serie obiettivi. La Dichiarazione iniziale firmata a Bologna (1999) enunciava sei obiettivi specifici: • Adozione di un sistema di titoli facilmente comprensibili e comparabili, anche tramite l'uso del Diploma Supplement. • Adozione di un sistema essenzialmente fondato su due cicli principali, rispettivamente di primo e secondo livello. • Adozione di un sistema di crediti didattici - sul modello dell'ECTS. • Promozione della mobilità attraverso la rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della circolazione di studenti, ricercatori e personale amministrativo. • Promozione della cooperazione europea nell'assicurazione della qualità . • Promozione della necessaria dimensione europea dell'istruzione superiore. | |
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Da: bia | 11/05/2010 22:46:04 |
xvito il processo di Bologna si occupa di istruzione universitaria...credo non ci interessi | |
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Da: sintesi | 11/05/2010 22:55:53 |
Processo di Bologna Il Processo di Bologna è un processo dinamico di riforma a carattere europeo iniziato nel 1999 che ha per obiettivo la realizzazione entro il 2010 di uno Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore coerente e coeso. Si tratta di un grande sforzo di convergenza dei sistemi universitari europei teso a raggiungere una organizzazione che garantisca : * trasparenza e leggibilità dei percorsi formativi e dei titoli di studio; * possibilità concreta per studenti e laureati di proseguire agevolmente gli studi o trovare un'occupazione in un altro paese europeo; * maggiore capacità di attrazione dell'istruzione superiore europea nei confronti di cittadini di paesi extra europei; * offerta di un'ampia base di conoscenze di alta qualità per assicurare lo sviluppo economico e sociale dell'Europa. La caratteristica del Processo è l’adesione libera e volontaria dei paesi partecipanti: non esiste nessun trattato internazionale vincolante. E’ inoltre importante sottolineare che il processo non si propone l’armonizzazione dei sistemi di istruzione europei: persegue il mantenimento delle loro diversità e specificità all’interno però di una cornice comune. 45 i Paesi europei partecipanti: Albania, Andorra, Armenia, Austria, Azerbaijan, Belgio, Bosnia e Herzegovina, Bulgaria, Città del Vaticano, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica ex-Yugoslavia di Macedonia, Repubblica Slovacca, Romania, Russia, Serbia e Montenegro, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria. Membri consultivi: Consiglio d'Europa, EI (Education International Pan-European Structure), ENQA (European Network for Quality Assurance in Higher Education), ESIB (European National Union of Students), EUA (European University Association), EURASHE (European Association of Institutions in Higher Education), UNESCO-CEPES (European Centre for Higher Education) e UNICE (Confederation of European Business). | |
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Da: Puntini ... | 11/05/2010 22:59:04 |
Credo anche io che ci interessi relativamente. Si occupava di armonizzare l'istruzione superiore tra i paesi membri. Tra le altre credo che sia uno dei responsabili dell'introduzione delle lauree triennali. Una lettura non credo che faccia male ... | |
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Da: qui c''è di più | 11/05/2010 23:01:31 |
The Bologna Process - Towards the European Higher Education Area The Bologna Process aims to create a European Higher Education Area by 2010, in which students can choose from a wide and transparent range of high quality courses and benefit from smooth recognition procedures. The Bologna Declaration of June 1999 has put in motion a series of reforms needed to make European Higher Education more compatible and comparable, more competitive and more attractive for Europeans and for students and scholars from other continents. Reform was needed then and reform is still needed today if Europe is to match the performance of the best performing systems in the world, notably the United States and Asia. The three overarching objectives of the Bologna process have been from the start: introduction of the three cycle system (bachelor/master/doctorate), quality assurance and recognition of qualifications and periods of study. In the Leuven Communiqué of 2009 the Ministers identified these priorities for the coming decade: * social dimension: equitable access and completion, * lifelong learning; * employability; * student-centred learning and the teaching mission of higher education; * education, research and innovation; * international openness; * mobility; * data collection; * multidimensional transparency tools; * funding. Every second year, Ministers responsible for higher education in the 46 Bologna countries meet to measure progress and set priorities for action. After Bologna (1999), they met in Prague (2001), Berlin (2003) and Bergen (2005), London (2007) and Leuven/Louvain-La-Neuve, Belgium (April 2009). After more than ten years of intensive reforms, the Ministers are now meeting again on 11/12 March 2010 in Budapest and Vienna to officially launch the European Higher Education Area, as decided back in 1999. Steered by European Ministers responsible for higher education, the Bologna process, is a collective effort of public authorities, universities, teachers and students, together with stakeholder associations, employers, quality assurance agencies, international organisations and institutions. Although the process goes beyond the EU’s borders, it is closely connected with EU policies and programmes. For the EU, the Bologna Process is part of a broader effort in the drive for a Europe of knowledge which includes: * lifelong learning and development, * Strategic framework for the Open Method of Coordination in Education and Training, ET2020, * the Copenhagen Process for enhanced European co-operation in Vocational Education and Training, and * initiatives under the European Research Area. The EU supports a broad range of measures to modernise the content and practices of higher education in the 27 Member States and the EU's 28 neighbouring countries, including with the support of the Lifelong Learning Programme (LLP), the Instrument for Pre-accession Assistance (IPA), the European Neighbourhood and Partnership Instrument (ENPI) and the Development Cooperation Instrument (DCI), the Tempus programme and the EU's programme for worldwide academic cooperation: Erasmus Mundus. The EU also works to support the modernisation agenda of universities through the implementation of the 7th EU Framework Programme for Research (European Research Area) and the Competitiveness and Innovation Programme as well as the Structural Funds and loans from the European Investment Bank. To establish synergies between the Bologna process and the Copenhagen process, which concerns vocational education and training, in co-operation with Member States, the Commission has established a European Qualifications Framework for lifelong learning (EQF). The EQF is linked to and supported by other initiatives in the fields of transparency of qualifications (Europass), credit transfer (the European Credit Transfer and Accumulation System for higher education - ECTS - and the European Credit System for Vocational Education and Training - ECVET) and quality assurance (European association for quality assurance in higher education - ENQA - and the European Network for Quality Assurance in Vocational Education and Training - ENQA-AVET). | |
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Da: in breve e in italiano | 11/05/2010 23:11:19 |
Il processo di Bologna è un processo di armonizzazione dei sistemi di istruzione superiore, nato nel 1999 dopo che 29 ministri dell'istruzione europei si incontrarono nel settembre del 1998 a Bologna per sottoscrivere un accordo, noto come la Dichiarazione di Bologna. | |
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Da: in breve e in italiano | 11/05/2010 23:12:42 |
L'Italia è stata uno dei primissimi paesi ad adattare il proprio sistema universitario al nuovo sistema delineato nel processo di Bologna (in alcune università e limitatamente ad alcuni corsi di studio la riforma è partita già nell'anno accademico 1998/1999, e nelle altre università nell'anno 1999/2000 o, al più tardi, nell'anno 2000/2001). L'Italia si discosta dalla maggior parte degli altri paesi europei per alcune peculiarità nell'attribuzione di titoli/denominazioni, e ciò rende spesso non chiara l'interpretazione, in Europa, dei titoli accademici conseguiti in Italia. La laurea di primo livello in molti stati europei è definita come "diploma", mentre in Italia col termine diploma si intende il titolo conseguito alla fine della scuola secondaria di secondo grado. I corsi di studio universitari di II livello vengono in tutto il mondo denominati master, in Italia vengono definiti lauree specialistiche/magistrali. I titoli di studio universitario di terzo livello (dottorato di ricerca o scuola di specializzazione) sono gli unici che, in tutto il mondo, danno diritto a chi li detiene di fregiarsi del titolo di dottore, mentre in Italia per fregiarsi di tale titolo la laurea di primo livello è sufficiente; in questo modo il termine "dottore" ha un significato sociale, culturale ed economico molto inferiore di quello che ha all'estero. | |
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Da: vito | 11/05/2010 23:15:26 |
Ok grazie, credo di aver capito. altro problema, i sistemi scolastici Europei. ecco un sito che potrebbe risultare utile: http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=869 | |
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Da: bia | 12/05/2010 09:21:12 |
xvito questo mi pare più interessante rispetto al processo di bologna -Alternanza scuola-lavoro e ambito europeo: il processo di Bruges-Copenhagen- | |
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Da: giulia arditi | 12/05/2010 14:49:17 |
Credo che il processo di Bologna venga forse a volte confuso con il convegno di Bologna(maggio1999) in cui si formalizzarono sollecitazioni affinchè la scuola ponesse l'attenzione alle relazioni fra competenze e nuovi curricoli. Furono coinvolte le associazioni dei docenti direttamente interpellati in ordine agli itinerari didattico -formativi, oggetto della stessa sessione di lavoro," QUALI COMPETENZE PERI NUOVI CURRICOLI?" | |
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Da: giulia arditi | 12/05/2010 15:04:55 |
Era il seguito del convegno di Frascati(marzo1999), anche questo su iniativa del Ministero PI, dove il tema in discussione fu quello di una definizione condivisa del concetto di competenza,sia in rapporto ai suoi connotati disciplinari e alla sua valenza trasversale che in relazione ai livelli formativi e alle immediate ricadute professionali. Gli atti di entrambi i convegni furono pubblicati negli Annali della P.I: In base agli stimoli provenienti dai due convegni fu istituito il Coordinamento nazionale per l'autonomia( parteciparono Criscuoli, Borrello,Cicala...) nel gennaio 2000 | |
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Da: cinetta | 12/05/2010 15:45:55 |
x francesca si, con la carriola:)) segnalo bibliog. essenziale sulla valutazione (Fonte : LUISS) RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI AA.VV., Gli indicatori di qualità in relazione agli obiettivi di Lisbona: progressi realizzati e prospettive di sviluppo, Atti del Seminario internazionale svoltosi a Frascati, 29-31 ottobre 2003, a cura dell’INValSI, AA.VV., Knowledge Management, Torino, Sperling & Kupfer, 2000. ALLULLI G., Le misure della qualità , Roma, SEAM, 2000. BARZANO’ G., MOSCA S., SCHEERENZ S. (a cura di), L’autovalutazione nella scuola, Milano, Mondatori, 2000. BERTOLINI G., NARDI D., Statistica applicata alla ricerca educativa, Milano, Guerini, 1998. BONDIOLI A., FERRARI M. (a cura di), Manuale di valutazione del contesto educativo: teorie, modelli, studi per la rilevazione della qualità della scuola, Milano, Franco Angeli, 2000. GAZIEL H., WARNET M., Il fattore qualità nella scuola del 2000, Brescia, La Scuola, 2000. MANTOVANI S., La ricerca sul campo in educazione. I metodi qualitativi, Milano, Mondatori, 1998. VERTECCHI B. (a cura di), Manuale critico della sperimentazione e della ricerca educativa, Milano, Franco Angeli, 1986. VERTECCHI B., Manuale della valutazione, Roma, Editori Riuniti, 1984. VERTECCHI B. (a cura di), Valutazione e qualità degli studi. Per un servizio docimologico nazionale, Napoli, Tecnodid, 1989. VERTECCHI B., Archivio docimologico per l’autovalutazione delle scuole, Frascati, CEDE, 1999. VERTECCHI B., Che cos’è la docimologia, paper, Università degli Studi Roma Tre, Laboratorio di Psicologia sperimentale, Roma, 2003. FONTE: Luiss altri links interessanti: il quadro della valutazione in Italia e in Europa http://slidefinder.net/q/quadro_valutazione_europa_italia_daniele/4393518 Quaderni di TREELLE http://www.treellle.org/pubblicazioni Quaderno n. 2 L'europa valuta la scuola. E l'Italia? Un sistema nazionale di valutazione per una scuola autonoma e responsabile Seminario n.10 Treelle Sistemi europei di valutazione della scuola a confronto http://www.treellle.org/files/lll/seminario10_0.pdf Comitato di Valutazione del sistema scolastico provinciale (Trento) http://www.vivoscuola.it/Valutazion/doc/sintesi.pdf L’AUTONOMIA NEI SISTEMI SCOLASTICI EUROPEI:POLITICHE E MODALITÀ ATTUATIVE http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/eurydice///autonomia_scolastica_sintesi_ragionata_2008.pdf | |
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Da: riferimento recente | 12/05/2010 16:41:04 |
sempre su Frascati , segnalo il recente ( ma non a caso già out of date )seminario del 2009 , sempre sulla valutazione esterna di sistema. | |
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Da: Francesca | 13/05/2010 07:47:08 |
Ciao a tutti, oggi si pronuncia il TAR sui ricorsi vero? Il primo che sa qualcosa a riguardo lo metta in rete, per favore. A dopo | |
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Da: Viola di rabbia | 13/05/2010 09:07:37 |
Secondo le disposizioni contenute nel D.Lgs. 165/2001, il giudice ordinario è competente A nelle controversie concernenti i rapporti di lavoro pubblico che non sono stati privatizzati B solo nelle controversie relative all’assunzione al lavoro e al conferimento e alla revoca degli incarichi dirigenziali C in tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pp.aa. D nelle controversie attinenti ai diritti patrimoniali connessi ai rapporti di lavoro di cui all’art. 3 del decreto stesso qual è quella non sbagliata? | |
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