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Forum di macroeconomia e politica economica concorsi pubblici - attualità
4 messaggi, letto 1170 volte

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Da: La Serva della Gleba 28/04/2019 21:17:43
Apro questo forum con l'intenzione di condividere conoscenze, opinioni e teorie di macroeconomia e politica economica con chi si approccia con lo studio di queste materie per concorsi pubblici di livello superiore.
Scopo ulteriore è la discussione su questioni attuali di politica economica interna avendo riguardo alle teorie economiche sottese o disattese.
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Da: La Serva della Gleba 28/04/2019 22:50:22
Incominciamo dall'attualità di politica interna all'indomani della decisione di Standard & Poor's di "graziare" l'Italia mantenendo rating e prospettive invariate sul nostro Paese la qual cosa sicuramente avrà effetti benefici sullo spread e sulle aste di titoli pubblici in calendario nei prossimi giorni.
La "grazia" di Standard & Poor's è quindi una buona notizia ma il sollievo derivante è destinato ad essere di breve durata. Sull'Italia resta infatti la spada di Damocle di un possibile declassamento alla prossima revisione prevista per il 26 ottobre visto che l'outlook resta negativo. Un taglio del rating - fa sapere l'agenzia nel comunicato - potrebbe avvenire qualora: 1) deficit e debito dovessero crescere oltre le previsioni (stimati per il 2019 al 2,6% e 131,7% rispettivamente); 2) il contesto di mercato dovesse deteriorarsi significativamente per il Tesoro e le banche; 3) il Paese dovesse adottare politiche tali da indebolire in maniera permanente la crescita potenziale dell'economia.
L'Italia - riconosce S&P - ha un'economia ampia e diversificata e il debito, benché elevato, ha una scadenza piuttosto lunga (6,8 anni in media), il che ci permette di diluire l'impatto di eventuali fiammate dello spread. Nel nostro Paese - si legge nella nota - c'è un risparmio privato superiore al debito pubblico a cui (S&P non lo scrive ma lo lascia intendere) lo Stato può sempre attingere con una tassa patrimoniale qualora le cose si mettessero male.
A fronte di questi punti di forza restano le ben note vulnerabilità. Oltre al problema dei conti pubblici il nostro Paese c'è quello di una crescita costantemente inferiore a quella degli altri Paesi europei; di un mercato del lavoro rigido, una popolazione sempre più anziana che ha meno propensione alla spesa e più al risparmio, una pressione fiscale sulle imprese elevata. Cosa sta facendo il governo per sanare queste e altre criticità? Ben poco secondo S&P. Anzi, se possibile, il governo sta contribuendo a peggiorare la situazione. «Crediamo che la politica economica e fiscale abbia contribuito a favorire la recessione tecnica in cui il Paese è entrato nella seconda metà del 2018» scrive S&P che mette in relazione il rallentamento dell'economia all'impennata dello spread che ha penalizzato le banche. Negativo anche il giudizio sulle misure di bandiera dell'esecutivo giallo-verde: reddito di cittadinanza e quota 100. Il primo, secondo S&P, rischia di disincentivare la ricerca di lavoro e dovrebbe avere un impatto modesto sulla crescita. Quanto alle pensioni la riforma - secondo l'agenzia - non favorirà il calo della disoccupazione e in prospettiva rischia di pesare sulla tenuta delle finanze pubbliche.
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Da: rf5528/04/2019 23:02:46
la risposta è si
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Da: La Serva della Gleba 28/04/2019 23:06:00
Partiamo da alcune definizioni di concetti richiamati spesso negli argomenti di attualità.

Spread: divario tra rendimenti o tra quotazioni di più titoli o di uno stesso titolo nell'arco di una giornata.

Uno degli indicatori più importanti per il Paese è lo "spread con i bund tedeschi". Lo spread è considerato infatti un indicatore della capacità di un paese di restituire i prestiti.
Dato che lo spread è la differenza o "allargamento" (spread in inglese) di rendimento tra i titoli di Stato (come i btp) italiani e quelli tedeschi ("bund"), meno l'Italia è credibile, più alti sono gli interessi che deve pagare per avere prestiti e più aumenta lo spread con i titoli tedeschi, giudicati molto affidabili.
Pagare alti interessi può  avere come conseguenza l'impossibilità di ridurre i debiti, il che può far crollare l'affidabilità del paese, in una spirale sempre più inarrestabile.

L'indicatore è molto noto e torna alla ribalta ogni volta che si verifica un'impennata dello stesso o un suo posizionamento giudicato troppo alto per la sostenibilità del debito pubblico.
La sua importanza è conseguenza diretta dell'esposizione sui mercati internazionali dei titoli di stato acquistati e messi in vendita dai detentori che in questo modo prezzano l'affidabilità circa la sua restituzione a scadenza. Più è alto lo spread più cala la fiducia sulla solidità e affidabilità economica e finanziaria di un Paese.

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