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POER Agenzia delle Entrate
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Da: Armando Catapulta 14/06/2019 12:18:00
Abbiamo superato egregiamente la 37

Supereremo anche le altre (eventuali)

Abbiamo impostato ormai tutto sul fiduciario e facciamo come ci pare e piace

Altro giro, altra corsa

Da: Torto30  1  - 14/06/2019 12:19:00
Voglio spiegarmi meglio : i fondi pari a euro  52,mln ca come riportato da lotar sono ora a fondo del Mef, dato che le Poer non hanno deleghe di funzioni non possono essere pagate con quei capitoli
I fondi del Mef in entrata sono buchi neri : quello che vi entra dentro scompare ( le esigenze senza fine dello Stato )
Insomma, a mio parere se l'Ae riuscirà ad averne 20 mln e' grasso che cola

Da: lotar  1  - 14/06/2019 12:19:11
X torto 30
Sinceramente non credo sia un problema di cassa per l'agenzia.  Il 21 giugno o al massimo il 23 luglio questa problematica da te espressa dovrebbe manifestarsi.  Vedremo.
Per me fino al 19 novembre ( corte costituzionale-pot dogane) non succederà  nulla di nuovo.

Da: X serva 14/06/2019 12:19:40

- Messaggio eliminato -

Da: LA CORTE DEI CONTI 14/06/2019 12:20:53
PROCEDE ALACREMENTE

Da: La corte 14/06/2019 12:23:49

- Messaggio eliminato -

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Da: Armando Catapulta 14/06/2019 12:24:47
La Corte dei Conti?

Non si è mai interessata al caso

Da: Torto30  1  - 14/06/2019 12:40:57
Secondo me, con la mancata previsione negli incarichi della lett c del comma 1 art 93, lex 205/2017 e' un grosso rischio di illecito contabile a pagare le Poer come previsto
Devono trovare soluzione parametrata ai 17 a livello economico
Visto che a livello organizzativo sono gia' state formalmente declassate all'art 17
Tutto qua

Da: @Armando Catapulta14/06/2019 13:09:04
Come mai la cdc non se ne occupa? Strano.

Da: Continua la saga Csm 14/06/2019 13:50:49

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Da: Dix 1  - 14/06/2019 14:12:01
W Dirpubblica,
W BARRA .

Da: TUTTE LE CORTI 14/06/2019 14:31:51
VI ASPETTANO AL VARCO ALACREMENTE

Da: Anc  1  - 14/06/2019 14:50:58
Intanto nessun sindacato parla dell'incontro per gli art 17 e 18..... gatta ci cova

Da: x Serva della gleba14/06/2019 14:58:40
in che senso la situazione è grave? mi sembri l'unica allarmata, sembra che domattina saremo tutti disoccupati ahahha
Ma non lo hai ancora capito che questi in un modo o nell'altro riescono sempre a risolvere tutto?
stai serena che non succederà nulla e se anche le poer dovessero cadere troveranno il modo di aggiustare tutto riciclandoli come art. 17 o 18.

Da: anche qui  1  - 14/06/2019 15:04:47
Si denota l incoerenza di molti.
A morte i sindacati!! E ogni tre per due...cosa dicono?
Son tutti buffoni....E poi 'w dirpubblica'
Allora,siate seri...o son chiaviche sempre oppure non é che quando ci fan comodo sono utili,sono dei " grandi"

Da: Se lo dice Savona 14/06/2019 15:11:49

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Da: Amici tutti 14/06/2019 15:23:24

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Da: Amici tutti 14/06/2019 15:27:42

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Da: Calcio italiano 14/06/2019 15:30:41

- Messaggio eliminato -

Da: La Serva della Gleba  14/06/2019 15:33:32
Per essere sostenibile il debito ol tasso di crescita dell'economia deve maggiore del tasso di interesse quindi se questo è del 3% e il tasso dell'economia è prossimo allo zero il debito non è sostenibile. È anche vero che bisogna tener conto della forza delle imprese e della vocazione all'export che finora ci hanno permesso di non affondare come anche  del grande risparmio privato (al quale si può attingere in caso di necessità) ma non si può continuare ad accumulare debito che sposta le tasse e il risparmio verso un'entità improduttiva che schiaccia letteralmente l'economia interna e i consumi. In definitiva il futuro di un Paese.

Da: x calcio italiano 14/06/2019 15:39:33
Hai dimenticato Italia Ecuador ore 20.30 finale 3o posto mondiale under 20 e finale campionato primavera stasera.

Da: X serva 14/06/2019 15:41:13

- Messaggio eliminato -

Da: Calcio italiano 14/06/2019 15:45:21

- Messaggio eliminato -

Da: Billy joe  1  - 14/06/2019 15:51:31
A Torto30
Hai colto nel segno, facendo ritornare al mef i 52 mln, sono sostanzialmente persi.
Ora, ad es., anche il mef potrebbe farsi domande molto scomode sul perché sono ritornate indietro le risorse per pagare le poer... Che però sono inaediate e vengono (a questo punto forse) pagate...
Diciamo che se qualcuno al mef vuole far saltare il banco ha in mano le carte giuste

Da: x serva14/06/2019 16:05:31
e niente...quando serva comincia a parlare di macro o di politica si perde........

questo che segue è quel "pericoloso giornale populista" che è  Milano Finanza..........

Quei pregiudizi sul debito

di Guido Salerno Aletta

Per evitare la procedura d'infrazione Bruxelles chiede a Roma altre misure recessive ma sono 37 anni che l'Italia produce forti avanzi primari. Forse è ora di cambiare ricette e favorire misure espansive che favoriscano la crescita del Pil

Procedura di infrazione per debito eccessivo. Nei confronti dell'Italia, ed è il primo caso in assoluto, a Bruxelles hanno dato una accelerazione: ci saranno riunioni, trattative, dichiarazioni ruvide e caute aperture: fa tutto parte della negoziazione delle settimane a venire.

Ma è dal passato che bisogna partire, da ciò che è successo a partire dal 2009. E non è affatto una lunga storia, perché bastano pochi numeri a dare il senso di ciò che è accaduto e che si sta ripetendo: da più di un decennio l'Italia vive tra profonde recessioni, lente riprese e nuove stagnazioni. Si guarda solo al bilancio pubblico, come fattore decisivo per incidere sui processi di crescita, in ciò errando.

Partiamo dall'economia reale. Nel 2019, il prodotto interno lordo dell'Italia calcolato a prezzi costanti sarà ancora inferiore di ben 54,2 miliardi di euro rispetto a quello del 2008: 1.615 miliardi rispetto ai 1.669 miliardi di allora. Sommando algebricamente le variazioni positive e negative delle variazioni annuali del pil, il totale reca il segno negativo: -3,2%. Nel confronto, la Francia ha aumentato il pil del 12%, la Germania del 16% e la Spagna del 9,6%. C'è dunque un problema, per noi, di crescita negativa.

Schermata del 2019 06 09 10 47 03rid

A prezzi correnti, aggiungendo la variazione dei prezzi, il pil italiano è aumentato di 139 miliardi: circa 12,5 miliardi l'anno. Stiamo parlando del nulla. L'inflazione accumulata tra il 2009 ed il 2019 è stata del 13,5%: poco più di un punto l'anno. Se andiamo a vedere a casa d'altri, rileviamo che in Francia il valore accumulato è stato del 13%, mentre in Germania è arrivato al 14,4%: si è ribaltata la graduatoria dei Paesi con più alta inflazione, che in passato ci vedeva sempre nettamente in testa. E' questo un altro motivo da considerare ai fini del rapporto debito/pil, dove quest'ultimo è calcolato al nominale: se il pil reale diminuisce e non c'è neppure inflazione, il rapporto non può migliorare neppure nell'ipotesi di un bilancio perfettamente in pareggio.

Basta guardare indietro, al lunghissimo periodo 1992-2007 durante il quale l'Italia riuscì a ridurre il rapporto debito/pil dal 109,7% al 99,8%: in quel lasso di tempo, il pil reale era cresciuto del 23%, ad una media annua dell'1,4%. La variazione cumulata dell'inflazione era stata altissima rispetto all'oggi: del 60,3%, pari ad una media annua del 3,75%. Crescita modesta per via degli avanzi primari di bilancio ed elevata inflazione: pur arrancando, ce l'avevamo fatta.

I nostri vicini europei avevano registrato invece un tasso di inflazione dimezzato rispetto al nostro: nel complesso, +31,9% la Francia e +37,6% la Germania. Ma furono assai meno severi dell'Italia nel governo della finanza pubblica, visto che il rapporto debito/pil della Francia peggiorò di oltre 24 punti percentuali e quello della Germania di 22 punti. Il differenziale nel rapporto debito/pil si era fortemente ridotto a favore dell'Italia, passando all'incirca da 70 a 40 punti.

Bisogna guardare ora al numeratore della frazione, al debito. Questo consiste nel valore cumulato dei deficit annui, che a loro volta dipendono dall'andamento delle entrate e delle spese, tra cui sono assai rilevanti quelle per interessi. Il saldo primario, in proposito, misura la quota delle entrate che viene destinata al pagamento degli interessi, con un deflusso netto di risorse derivanti dalla tassazione al sistema finanziario: l'eventuale deficit di bilancio serve a coprire il residuo. Un saldo primario negativo, al contrario, dimostra che ci si indebita non solo per coprire l'intera spesa per interessi, ma anche per far affluire risorse di spesa netta all'economia reale.

Bisogna vedere, a questo punto, l'evoluzione dei bilanci pubblici tra il 2008 ed il 2019. In Italia, in valori assoluti, le entrate totali sono passate da 737 ad 823 miliardi (+86) mentre le spese sono passate da 780 ad 870 (+90). In Francia, le entrate sono aumentate di 269 miliardi e le spese di 284; in Germania di 463 e 419 miliardi. Sembra in quest'ultimo caso che ci sia stata una politica di severità assoluta, ed invece è solo un riflesso dei tassi di interesse negativi sul debito. Bisogna scendere di livello, guardando alla spesa primaria, quella calcolata al netto degli interessi. in Germania, quest'ultima è cresciuta, arrivando a 466 miliardi. Anche in Italia il bilancio ha beneficiato del calo degli interessi, visto che la spesa primaria è aumentata di 107 miliardi. La Francia ha largheggiato, aumentandola di 302 miliardi. Calcolata rispetto al pil, la spesa primaria è aumentata in Italia del 2,7%; in Germania del 2,8% ed in Francia del 3,7%. Siamo stati severi come la Germania, ed anche un pelo di più.

Dove le differenze si fanno astronomiche, è sul costo del debito: la spesa cumulata per interessi è stata di 858 miliardi per l'Italia (in discesa dal 4,9% al 3,6% del pil tra 2008 e 2019); di 566 miliardi per la Francia (dal 2,9% all'1,6 del pil); di 594 miliardi per la Germania (dal 2,7% allo 0,6% del pil).

La politica di rigore è dimostrata concretamente dal valore accumulato in termini di saldo primario: tra il 2008 ed il 2019, in Italia è stato attivo per complessivi 223 miliardi (cumulato, il 13,4% del pil), ed in Germania per 529 miliardi (cumulato, il 16,7% del pil). All'opposto, la Francia ha accumulato un saldo primario passivo di 557 miliardi (-26,5% del pil), con la Spagna che ha sprofondato con 531 miliardi (-49,6% del pil).

Quando si confronta la crescita del pil spagnolo e francese rispetto alla stagnazione dell'Italia, bisogna tenere a mente queste differenza. Il deficit di bilancio di Francia e Spagna, con il saldo primario perennemente negativo, è andato a finanziare la spesa pubblica e quindi l'economia.

In Italia, è accaduto esattamente il contrario. Siamo in avanzo primario da ben 37 anni, dal 1992 al 2019, con la sola eccezione del 2009 e del 2010 quando il saldo fu negativo rispettivamente dell'1% e dello 0,1% del pil. Nel periodo 1992-2008 l'attivo italiano è stato di 475 miliardi di euro, mentre la Francia accumulava un passivo di 132 miliardi e la Germania uno di 67 miliardi. Furono per l'Italia sacrifici che valsero la riduzione del rapporto debito/pil, ma che sono stati poi letteralmente polverizzati con la crisi iniziata nel 2008.

Arriviamo alla fine, al debito: l'Italia lo ha aumentato di 692 miliardi, passando dai 1671 miliardi del 2009 ai 2363 miliardi del 2019. Al confronto, la Francia lo ha aumentato di 1025 miliardi, passando da 1370 a 2395 miliardi: in termini assoluti, lo ha praticamente raddoppiato. Ma questo, ai fini del Fiscal Compact, non rileva. La Spagna, tanto omaggiata, ha accumulato 759 miliardi di nuovo debito: è arrivata così a 1199 miliardi rispetto ai 439 di partenza, triplicando la posta. Anche questo, ai fini dei parametri europei, non conta.

La Germania ha fatto meglio di tutti, aumentandolo solo di 304 miliardi; ma in questo caso l'aumento del pil ha portato ad una riduzione del rapporto, sceso dal 65,2% al 56,9%. Per quanto riguarda l'Italia, è stato il crollo del pil a penalizzarla: l'incidenza del debito è aumentata di 31 punti, passando dal 102,4% al 133,4%; in Francia è aumentata di 30 punti, pressappoco quanto l'Italia. La Spagna lo ha fatto crescere di oltre 56 punti percentuali, ma tutto tace.

Per quanto riguarda la procedura per debito eccessivo a carico dell'Italia, che è in corso di istruttoria, è indubitabile che i dati del 2018 e del 2019 non sono in linea con le attese, ma ciò in ragione della peggiore performance del pil rispetto alle attese. Se questo cala per ragioni esogene, dai timori per la Brexit alle conseguenze della guerra commerciale tra Usa e Cina, una correzione fiscale sarebbe davvero controproducente perché darebbe un ulteriore impulso recessivo.

La politica del rigore fiscale non ha portato ad alcun risultato positivo in termini di risanamento finanziario, ma ha provocato guasti profondi all'economia reale. E l'intero sistema economico italiano si è piantato, dopo le crisi bancarie. Come se non bastassero gli effetti costrittivi dell'avanzo primario, anche il credito all'economia è crollato: gli impieghi a favore del settore privato, famiglie ed imprese, sono passati dai 1691 miliardi del 2011 ai 1435 miliardi di aprile scorso: sono 256 miliardi in meno. Una enormità, visto l'effetto demoltiplicatore.

Questo è il grande limite dei parametri europei; guardano al mondo con un occhio solo, e pure bendato.

Da: Forse ho perso dei passaggi 14/06/2019 16:16:02
Forse ho perso dei passaggi.
Ma chi ha detto che i 52 mil sono andati al mef?
Il risparmio degli emolumenti ai dirigenti (che già non c'erano, quindi solo virtuale) serviva per pagare le poer, che si sono insediate, anche se non esercitano tutte le funzioni previste vanno pagate come previsto. La misura del compenso è prevista da ae con provvedimento, comprese le graduazioni( non so se alle dogane i compensi siano diversi ma potrebbe anche essere) perché non dovrebbero essere pagate come previsto se ae le considera delle poer?
Mi dispiace torto30 ma hai torto marcio. Stacce, come si suol dire.

Da: La Serva della Gleba  14/06/2019 16:17:23
Non ho letto Aletta né nessun' altro. Faccio studi sulla materia ed espongo mie idee che non coincidono con il rigore finanziario attualmente imposto dalla Ue. Non aggiungo altro . Parleranno le mie pubblicazioni se e quando avrò tempo a disposizione. Considerando l'attuale situazione di AE non vedo lontana la prospettiva.

Da: Giurista# 14/06/2019 16:25:58
#anche se non esercitano tutte le funzioni previste vanno pagate come previsto#

Ehm...

Da: anti-antares  14/06/2019 16:27:38
X x serva: Esatto...p.s: Sono 27 anni di avanzo primario...non 37...;
P.s2: Con la "lotta all'evasione" cui inneggiano tanti pitocchi si spostano miliardi dall'economia reale alla finanza ( mediante il pagamento interessi sul debbbitto );
P.s3: Se la banca centrale funge da prestatrice di ultima istanza, non c'e' " insostenibilita' del debbbitto " ed altre cazzate per dementi che tengano...;
4) la Francia emette il cfa...e nessuno le dice niente...I crucchi non ricomprendono nel loro debito pubblico quello dei landers e quello previdenziale...Se lo facessero, starebbero peggio di noi...In aggiunta a cio', hanno una banca pubblica che prende i soldi in prestito da bce e ci finanzia l'economia reale...
Ecc

Dedicato ai grandi economisti e fiscalisti piddioti del "celochiedel'europa"...Ma fatevi dare dove sapete...!

Da: La Serva della Gleba  14/06/2019 16:38:39
http://amp.ilsole24ore.com/pagina/ACFlH7Q

Almeno uno sano di mente.

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