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Consiglio su cambiamento lavoro
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Da: Amleto83 | 02/01/2019 13:21:26 |
Buongiorno. Vi scrivo dopo aver già esposto la presente questione personale circa 2 mesi or sono e aver (come mio solito) rinviato la decisione. Ho 35 anni e questo è il mio ultimo anno di regime dei minimi: l'anno prossimo mi vedrò triplicati i contributi da versare alla cassa forense e la percentuale di tassazione passerà dal 5% al 15%. Lo studio in cui collaboro mi passa 500 euro lordi mensili più una percentuale sulle cause più infime (quelle da 300/400 euro di parcella), oltre 2000 euro ogni 6 mesi che percepisco per un'attività di consulenza su affitti. In pratica sono 11/12.000 euro lordi annui che, di fatto sarebbero 7/8.000 euro netti, per adesso. Di fatto sono un dipendente sottopagato a partita iva. Vivo con mia madre che, di fatto, mi mantiene con una pensione di reversibilità gravata da 3 prestiti. Detesto questo lavoro e sono arrivato a detestare tutti coloro che compongono questa "magnifica" professione: avvocati, giudici, cancellieri etc... La goccia che ha fatto traboccare il vaso? l'ordine vorrebbe censurarmi perchè non ho acquisito 2 crediti nello scorso triennio formativo, quando in realtà il difetto consiste nel non aver indicato per un corso l'orario di uscita...(!!!) Fatta questa premessa, il marito di una collega conosciuta in questi anni mi ha proposto un lavoro (ancora non ben delineato) nella sua nuova azienda, proponendo uno stipendio da 1.500 euro con contratto a tempo indeterminato già pronto. Dovrei curare le fasi di produzione di un alimento. E' una nuova impresa ma il titolare appartiene a una della famiglie più facoltose della mia città, con varie attività già in essere. Voi cosa fareste? Sono talmente conciato male, psicologicamente parlando, che i dubbi più paradossali mi assalgono: -se me ne vado già da a gennaio non prenderò più il 500 euro che mi passa il mio collega ogni mese, come farò pertanto a pagare le spese condominiali, le utenze etc... -e se non fossi in grado di fare questo lavoro, che rappresenta per me una assoluta incognita? -se venissi lasciato a casa dopo poche settimane? (resta il fatto che il titolare mi ha anche riferito che nel caso la cosa non decollasse, per vari motivi, avrebbe già un ripiego per me in una delle sue altre attività). In realtà, tabella alla mano, resistendo ancora un anno presso lo studio legale riuscirei a risparmiare entro gennaio 2020 la bellezza di "2000 euro", considerando anche tredicesima di mia madre e i 4000 euro per la gestione affitti. Ma avrei già un anno in più, con la sicurezza che nel 2020 non farei più parte del regime dei minimi ma del regime forfettario. In totale, non so dove sbattere la testa. Chiedo consigli sinceri e non battutacce da perdigiorno | |
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