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CONCORSO MAGISTRATURA 2019
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Da: -Antigone-  
Reputazione utente: +41
 1  1  - 05/03/2020 15:43:51
Ragazzi, in queste settimane che ci separano dagli esiti secondo me abbiamo anche un po' bisogno di stemperare la tensione...
Abbiamo sviscerato i temi e ormai credo abbiamo tutti più o meno contezza degli errori fatti e di quale fosse, grosso modo, la struttura ipotetica dei compiti. Non ci resta che aspettare.
Mi chiedevo, quindi, se vi andasse di condividere cosa vi ha spinto ad iniziare questo percorso e cosa, realmente, vi affascina.
Mi scuso sin da ora se, invece, vi sembra off topic o comunque inutile.

Da: @Antigone05/03/2020 16:03:33
Ammetto che all'inizio vedevo la professione del magistrato come un ripiego visto che non c'e spazio per i giovani avvocati, sorvolando sulle polemiche.
Dopo aver iniziato a studiare e a scrivere temi ho capito che quello che mi piaceva fare era applicare il diritto per cercare di risolvere, per quanto possibile, i problemi delle persone. Un altro aspetto che mi affascina è la soddisfazione intellettuale che si prova nell'effettuare un ragionamento giuridico.
Con tutto il rispetto ma non è la stessa cosa che fare l'impiegato passa carte

Da: -Antigone-  
Reputazione utente: +41
05/03/2020 16:24:55
Le tue motivazioni in parte sono simili alle mie. Concordo, poi, sul fatto che per i giovani avvocati ci sia davvero poco spazio.
Io non sono una di quelle che sogna da sempre di fare il magistrato. Ho iniziato a pensarci poco prima della laurea, a dire il vero. Poi, subito dopo ho iniziato il tirocinio ex art 73.
Lì si è acceso un fuoco. Il mio magistrato affidatario mi ha fatto innamorare del lavoro in sé, non solo dell'ideale. Come te, anche io sono affascinata dal momento in cui riesco a "sciogliere i nodi" e risolvere un problema giuridico.
Durante il tirocinio, poi, mi sono venuti i brividi a vedere le lacrime di gioia dell'imputato assolto da un'accusa pesantissima e ad assistere ai tormenti interiori dell'affidatario nel decidere o meno una condanna. È un lavoro di enorme responsabilità, ma emozionante davvero.
Ridare a chi ha perso tutto almeno la speranza nella giustizia, credo sia quello il senso profondo.
Una volta, mentre raccontavo ad un amico le difficoltà del concorso, mi disse " non ho capito molto come funziona, sembra difficile. Ma tu non smettere di provarci, perché quando ne parli gli occhi ti brillano".
Forse, in fondo è solo questo il punto: trovare qualcosa che, nonostante tutto, ci faccia brillare gli occhi.

Da: @Antigone05/03/2020 16:31:12
Sono d'accordo con te. Non so come riuscirò a passare questo ultimo mese. Sono ormai tre anni che ci credo. Comunque non è un lavoro per tutti...

Da: X voi tutti 05/03/2020 16:36:17
Pensate a chi si ammala di Coronavirus, mentre voi piangete per il concorsello.

Da: -Antigone-  
Reputazione utente: +41
05/03/2020 16:37:13
Sarà un mese lungo. A volte, vorrei che il momento della pubblicazione arrivasse più tardi possibile, solo per poterci sperare ancora un po'. Già so che, preso atto della bocciatura, sarà necessario ricominciare tutto da capo, e non sarà semplice.
In questo momento, invece, ognuno di noi ha ancora la sua possibilità.
Ma non molliamo...

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Da: @Antigone05/03/2020 16:39:23
Ricordo di aver letto, nelle pagine precedenti, le scalette dei tuoi temi. Secondo me hai buone possibilità di superare il concorso, incrociamo le dita

Da: -Antigone-  
Reputazione utente: +41
05/03/2020 16:45:21
@ X voi tutti
Sai, avere un sogno non significa credere sia l'unica cosa importante nella vita. Se proprio vuoi saperlo, potendo scegliere darei mille vittorie al concorso in magistratura pur di non vivere momenti che, purtroppo, ho vissuto.
Ognuno di noi ha ben chiara la percezione della realtà, stai tranquillo.

Da: Proiezioni 05/03/2020 16:47:30
Antigone, rileggendo il tuo profondo pensiero mi sono tornati in mente quelli che hanno fatto sorgere in me il proposito di iniziare questo percorso. Sono motivazioni.come le tue a far grande un magistrato, ed è un peccato che spesso vengano frustrate per lasciare spazio a chi non ha in sè questo spirito.

Da: Brintes 05/03/2020 16:48:16
@Codice87..scusa potresti ripetere il sito dove poter leggere i prototipi di temi valutati idonei?grazie🙂

Da: -Antigone-  
Reputazione utente: +41
05/03/2020 16:59:31
Grazie ragazzi. Credo che in questi giorni tutti abbiamo bisogno di incoraggiamento. Incrociamo le dita.

@Proiezioni
Ti ringrazio, davvero. Hai detto una cosa bellissima.

Da: Codice 87  -banned!-05/03/2020 17:35:54
Non sò il sito.
Io avevo cercato temi idonei concorso di magistratura, o, fax simile temi idonei concorso di magistratura.

Me ne aveva dato diversi.

Da: Terb 05/03/2020 17:44:56
@Antigone

Le mie motivazioni. Svolgendo la professione mi son resa conto che non potevo ridurre la mia vita a lavorare 7/7 14 ore al giorno, nell'interesse del cliente. Non ho paura di lavorare tanto ma, se devo dedicare la mia intera vita al lavoro, deve trattarsi di qualcosa che realizza un interesse maggiore (non quello al mero quattrino).
E voglio farlo con il diritto, perché il ragionamento giuridico mi dà pienezza, completezza. Non so come dire. Quando lo porti a compimento ti senti come ad aver fatto una bella scorpacciata di cose buone senza sentirti minimamente scoppiare.
E mi piacerebbe farlo servendo il mio Paese.
Di qui, la magistratura.

Da: Terb 05/03/2020 17:47:49
...ma quanto faticoso è studiare in questi giorni?
Restare concentrata è davvero difficilissimo per me.

Da: -Antigone-  
Reputazione utente: +41
05/03/2020 17:56:19
@Terb
Hai fatto un paragone che davvero rende l'idea... Complimenti!
È quasi impossibile, oserei dire.

Da: @terb05/03/2020 18:37:39
hai reso perfettamente l'idea con il paragone sul cibo! grande !

Da: 8ore 05/03/2020 18:56:21
Rispetto all'intervento di Antigone di ieri sui raccomandati, mi sento di fare una citazione che trovo particolarmente ficcante, sebbene riferita a tutt'altro (è di Ferrando Mantovani): "la difficoltà di realizzare un obiettivo non è mai un motivo per criticare, sul piano ideale, l'obiettivo stesso". Della serie "nei manuali di penale si trova davvero di tutto"!

Da: -Antigone-  
Reputazione utente: +41
05/03/2020 19:10:55
@8ore
Rispecchia in pieno ciò che intendevo.

Da: @anche io ho ragionato in questo modo 05/03/2020 20:03:29
Anche io ho ragionato in questo modo!

Da: 8ore 05/03/2020 20:14:42
Per quanto mi riguarda, l'idea di giustizia la porto con me da quando ero piccolo, anche se non avevo mai capito cosa si avvicinasse di più a quell'ideale. Forse è stupido, ma a lungo ho creduto che la vera giustizia fosse quella dei supereroi.
Poi, durante il tirocinio ex art. 73, è scattato qualcosa, che è maturato solo dopo la conclusione, quando non c'erano più gli impegni del tribunale e c'era più tempo per lo studio personale e la riflessione. Mi sono reso conto che, nella nostra società, il diritto è la cosa che più si avvicina alla giustizia.
Ovviamente penso che sarebbe un errore confondere le due cose. Cioè, non si dovrebbe pensare di usare il diritto per fare giustizia, che alla fine sarebbe soltanto la propria giustizia, e nemmeno si sa se sarebbe davvero giusta. Infatti, quello che succede nei tribunali è in larga parte l'esito di una sceneggiatura scritta dagli avvocati. E il giudice si trova la tavola apparecchiata. E perciò deve solo giudicare i fatti che sono emersi in quella sede, visto che di ciò che è successo in passato lui finisce per avere una visione solo parziale. Ecco, penso che un buon magistrato dovrebbe tener sempre separate le due cose.
Sarà anche banale dirlo, ma prima del sapere il diritto e il saper fare il lavoro del magistrato, sia necessaria una buona dose di saper essere un magistrato. A parte tutto ciò, condivido anche quanto detto da Terb sul ragionamento giuridico che dà soddisfazione. Dopotutto, resto dell'idea che per affrontare gli scritti in modo adeguato sia necessario anzitutto padroneggiare le basi delle tre materie. Soltanto poi diventa importante conoscere le sentenze, che però non ho mai ritenuto imprescindibili per prendere l'idoneità.

Da: -Antigone-  
Reputazione utente: +41
05/03/2020 21:53:02
@8 ore
Bella riflessione. Mi hai fatto tornare in mente il Ferrua, quando diceva che il giudice si trova a fare i conti con i fantasmi del passato... È proprio vero, a volte purtroppo giustizia sostanziale e processuale non coincidono.
A mio parere, in quei casi il magistrato non può ergersi incondizionatamente a paladino della giustizia, ma prendere atto dei limiti della stessa. Anche se è difficile.  Anche se vuol dire assolvere quando si è certi, intimamente, della colpevolezza di un imputato.
Tutto questo, come hai detto, attiene non solo alla preparazione, ma ad un qualcosa in più.

Da: Codice 87  -banned!-05/03/2020 23:19:52
Io non assolverei mai un imputato avendo la certezza della sua colpevolezza.
Come non condanneri mai un imputato avendo la certezza della sua innocenza.

Da: 8ore 05/03/2020 23:39:31
@Antigone
Grazie, ogni tanto è bello leggere post di chi come te ha scelto questa strada perché ci crede. Poi, visto che ti riferisci al penale, penso che in quel campo più che negli altri sia importante giudicare distinguendo diritto e giustizia.
Comunque, questo concorso è un terno al lotto, le variabili sono tante, l'unica che dipende da te è la preparazione. L'obiettivo dovrebbe essere quello di uscire dalla fiera appagati sapendo di aver fatto tre temi scorrevoli, che seguono la logica e corretti. Peraltro, a volte ho l'impressione che le tracce estratte servano da spunto alle sezioni unite per fare giurisprudenza su questioni di massima di particolare importanza. Tipo il rapporto tra 393 e 629 e la natura di reato proprio esclusivo o meno del primo, che guarda caso al momento attende una sentenza delle SU. Quindi tra chi dice dovevi seguire la tesi A, chi dice era giusta la tesi B e chi dice che bisognava citarle entrambe, penso ci sia spazio anche per chi ha scritto C.

@Codice87
Nella veste del giudice, se vuoi forzare la legge, e condannare un imputato che sai colpevole o assolvere un imputato che sai innocente, poi devi fare i conti con la motivazione della sentenza, che, senza prove a sostegno, probabilmente crollerebbe nei successivi gradi di giudizio. Col risultato di aver applicato male la legge e non aver rimediato agli errori delle indagini

Da: Clyzya06/03/2020 00:54:19
@codice87 bisogna però sempre distinguere la certezza dal convincimento personale.
La prima presuppone elementi di prova tangibili, mentre il secondo può essere dettato da una più o meno fondata "intuizione".
Non sempre la verità processuale corre di pari passo con quella storica e, anche se è comprensibile provare un certo amaro in bocca quando quest'ultima resta in parte irrisolta/indimostrata, è compito del magistrato giudicare sulla base di quanto emerso in sede di giudizio.
Durante il tirocinio che ho svolto presso il tribunale (sezione civile) mi sono imbattuta in una vicenda che mi ha tenuta sveglia per alcune notti: percepivo che la parte destinata inevitabilmente a soccombere non solo aveva subito un danno, ma aveva agito in buona fede forse troppa,tanto da potersi dire sprovveduta.
Palesai al magistrato questa mia "impressione", da lui stesso condivisa, eppure dal punto di vista processuale non vi era soluzione salvifica per lo "sprovveduto".
Fu per me una grande lezione.

Da: Codice 87  -banned!-06/03/2020 07:05:59
Io mi auguro che voi stiate scherzando.
Io mi auguro che ci siano magistrati che leggano ciò che avete scritto.
Non posso credere a ciò che stò leggendo.

Da: 8ore 06/03/2020 07:40:23
Condivido Clyzya, il tirocinio aiuta molto a vivere il diritto in prima persona e a capire la differenza tra teoria e pratica. Anch'io l'ho fatto in civile, e di fronte ai c.d. sprovveduti ho imparato a pensare: ok, in realtà hai "ragione" tu ma qui, per come stanno le cose, ha "ragione" l'avversario. Solo che raramente il cittadino sa che una sentenza non è il giudizio di Dio, ma solo l'esito di un processo, dove vincere o perdere può dipendere anche da fattori diversi da chi ha ragione.
Durante il tirocinio, mi sono rimaste impresse le cause risarcitorie, dove pur di dare ragione al danneggiato (che ce l'aveva solo in apparenza), avrei condannato il danneggiante a pagare somme non indifferenti. Sempre meglio affidarsi all'applicazione CORRETTA della legge, che a incerti soggettivismi. Tenendo ben presente come detto sopra che la giustizia processuale non equivale a quella sostanziale.

Da: -Antigone-  
Reputazione utente: +41
06/03/2020 08:14:43
@Clyzia e @8ore
Esattamente. Come avete detto, quell'esperienza ci ha insegnato che il magistrato non "fa giustizia" a tutti i costi. Il magistrato applica la legge, seppure tentando di darle un volto umano.
Ovviamente, per ciò che riguarda il penale, resta salvo il limite del 530 comma 2.

Da: opinione06/03/2020 09:22:55
prevedo forti rallentamenti nelle correzioni degli elaborati

Da: Hoibó06/03/2020 09:35:01
La mia esperienza di tirocinio (settore civile) è stata pessima. Giudici burocrati, che altro non facevano che limitarsi a trovare il giusto precedente (che perfettamente giusto non è mai) da copiare-incollare, sentenze scarne, grandi ricerche su ilCaso.it, poco studio ed ogni volta che cercavo di mettermi a ragionare sulle questioni venivo zittito "perchè anche se hai una gran preparazione, non hai senso pratico" (o da praticone ?).

Da: 8ore 06/03/2020 09:44:43
@Hoibó
Altra ragione per cui voglio fare il magistrato: non fare il giudice del massimario (che pure ci sono).
E quindi, come dice Antigone, dare un volto umano alla legge. Anche se poi gli ideali si scontrano con le dinamiche degli uffici giudiziari. Ma questo è un altro problema.

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