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AGENZIA DELLE ENTRATE - 510 funzionari amministrativi-tributari
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Da: 84nico Reputazione utente: +124 | 11/06/2018 16:17:44 |
@ce4 L'altra volta tra l'ultimo turno della prima prova e la data della seconda prova è passato un mese Ovviamente le due prove si tengono in date differenti | |
Da: Pino doro | 11/06/2018 16:36:55 |
Quiz di questo sito o dì e...s per l esercitazione ? Sono un po' diversi... | |
Da: ce4 | 11/06/2018 16:47:05 |
@84nico Grazie, gentilissimo | |
Da: 84nico Reputazione utente: +124 | 1 - 11/06/2018 16:48:27 |
@Pino doro Secondo me sarebbe meglio esercitarsi su diverse tipologie | |
Da: Cip ciop | 11/06/2018 16:48:58 |
Io mi esercito su ripam vari e i questionari del 2015. Niente libri. Studio tributario sul tesauro. Che testo consigliate per ec. aziendale? Entriamo in azienda 1 e 2? | |
Da: beh | 2 - 11/06/2018 17:39:19 |
ma nessuno ha chiamato per sapere il numero di domande per regione ? | |
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Da: Cip ciop | 5 - 11/06/2018 18:04:32 |
A me del numero delle domande non interessa nulla. Se ti interessa perchè non chiami tu? | |
Da: Rainier Wolfcastle Reputazione utente: +48 | 11/06/2018 18:23:32 |
addirittura due libri per aziendale? mi pare eccessivo. siamo partiti dal manualone e stiamo finendo ai singoli manuali così. | |
Da: Rainier Wolfcastle Reputazione utente: +48 | 11/06/2018 18:24:41 |
Odisseo inglese e informatica sarebbero materie che non si possono preparare? vabbè | |
Da: X In direzione ostinata | 11/06/2018 18:35:47 |
Si deve anche considerare che INPS sono più posti di AE con in più possibilità di assunzione degli idonei non vincitori. In sostanza con delle buone prove al concorso INPS si arriva in fondo con possibilità di assunzione (per la preselettiva basta rientrare nei primi 10.000 - guardando ai risultati del concorso che si sta ora concludendo con gli orali probabilmente basta meno di 21/30; per le prove tecniche serve il 21/30 senza limite massimo di ammessi al turno successivo). Per AE senza due prove non buone ma eccezionali addio.. | |
Da: Ho controllato | 11/06/2018 18:49:02 |
Scusate ma il concorso che si sta concludendo penso faccia poco testo:se bocciano ancora sarà inutile averlo bandito. Senza togliere nulla alla loro preparazione questo dato incide sul livello di severità. Poi era un concorso sproporzionato per il ruolo da ricoprire. | |
Da: X Ho controllato | 11/06/2018 19:16:19 |
Non sono d'accordo. L'esito del precedente concorso INPS ci dice che in un concorso così strutturato se ci si prepara seriamente e si raggiunge i 21/30 (70% risp. corrette in pratica) si vince il concorso senza neppure preoccuparsi di "battere" gli "avversari". A questo giro sarà un pò diverso ma non troppo (più facile la preselettiva dove probabilmente passerà 1/4 dei candidati e qualche idoneo non vincitore giunto in fondo alla procedura che dovrà aspettare qualche tempo per l'assunzione). | |
Da: odissseoo Reputazione utente: +41 | 11/06/2018 19:16:35 |
inglese si può ripetere la grammatica ma non basta, io sto trovando un po' di difficoltà perchè ci sono termini che non conosco, senza un vocabolario da consultare non è semplice, ci sono domande anche sul lessico o sulla comprensione di piccoli brani; informatica ci sono domande semplici, diciamo da patente europea del computer, altre più complesse, cose che non conosco proprio, da dove studiare? non ho comprato ancora un manuale perchè secondo me sul simone anche se c'è una parte teorica da studiare, non sarà niente di eccezionale e vorrei evitare di spendere soldi | |
Da: Ho controllato | 11/06/2018 20:51:34 |
Ciao @xho controllato Grazie della risposta, io come ho scritto, ho avuto una differente impressione, ma in effetti la mia opinione sul concorso può essere falsata. Ti ringrazio perché fa piacere confrontarsi con persone come te,.In bocca al lupo. | |
Da: Per chi ha voglia il lavoro c''è | 11/06/2018 21:13:23 |
da Repubblica.it Le università nel Nord piacciono di più. E il 70% dei neolaureati trova subito lavoro Il rapporto di Almalaurea: Il 97% di chi abita nelle regioni settentrionali resta a studiare vicino casa, il 25% di chi vive al Sud emigra negli atenei del Centro e Alta Italia. Per la prima volta la maggior parte dei laureati è in corso 11 giugno 2018 ROMA - Il 97,4 per cento dei ragazzi diciannovenni cresciuti nel Nord dell'Italia, dopo il diploma sceglie un ateneo della sua area geografica. E di quel 2,6 per cento che si sposta, solo lo 0,5 - un diplomato ogni duecento - sceglie un'università meridionale. Al contrario, quasi un quarto dei diplomati del Sud (il 23,9 per cento) emigra nell'Italia centrale e settentrionale (metà e metà) per continuare gli studi nell'alta formazione. Il rapporto 2018 del consorzio universitario Almalaurea, "Sul profilo occupazionale e sulla condizione dei laureati", 630 mila soggetti presi in considerazione, dice che l'esodo per lo studio è forte e continuo nel nostro Paese, come già aveva sottolineato la Flc Cgil. PUBBLICITÀ inRead invented by Teads Che gli atenei del Nord abbiano la migliore fama è dimostrato da altri due dati. Gli emigranti del Centro Italia (il 10,9 per cento in tutto) in tre casi su quattro scelgono le accademie settentrionali. E così coloro che hanno studiato in scuole superiori straniere: in oltre il 90 per cento dei casi, rientrando in Italia, continuano gli studi al Centro-Nord. Alla ricerca della loro triennale o magistrale gli studenti italiani si spostano. Sono la maggioranza: il 53,8 per cento del totale degli iscritti (gli anni presi in esame sono il 2012, il 2014 e il 2016). Un quarto dei diciannovenni cambia solo provincia (25,5 per cento), un ottavo (il 12,5 per cento) si sposta ma resta nell'area geografica di appartenenza (Nord, Centro o Sud) e un altro ottavo (il 12,5 per cento) fa un viaggio lungo, verso un'altra area geografica. Poi c'è un 3,1 per cento che si diploma all'estero e, abbiamo visto, sceglie un'università italiana. I MIGRANTI CULTURALI A spostarsi sono più frequentemente i ragazzi che hanno un background socio-culturale più elevato: il 36,1 per cento di chi ha compiuto migrazioni di lungo raggio ha almeno un genitore laureato contro il 28,3 per cento di chi è rimasto nella stessa ripartizione geografica. Tendenze simili si rilevano analizzando il percorso scolastico precedente: chi ha cambiato area per motivi di studio aveva ottenuto un voto medio di diploma di 83/100 contro 80,8/100 di chi è rimasto nell'ambito dell'adolescenza. Secondo l'Organizzazione per lo sviluppo economico, l'Italia è all'ottavo posto tra i Paesi Ocse per attrattività del sistema universitario di secondo e terzo livello: su cento studenti mobili, 2,6 scelgono l'Italia. La quota di laureati di cittadinanza estera è del 3,5 per cento quando nel 2007 era del 2,6. Molto è dovuto ai figli di immigrati che sono andati a scuola in Italia. Non a caso il 12,9 per cento è cittadino albanese, l'11,2 per cento rumeno. LAUREATI UN ANNO PRIMA Dal 2007 ad oggi, cioè da quando è stata varata la Riforma Berlinguer dell'università italiana, la cosiddetta "3+2", l'età media di laurea è scesa di un anno: da 27 a 26. Nel 2016 era pari a 26,1 anni. Per i laureati di primo livello (tre anni) il titolo arriva mediamente a 24,8 anni, per i magistrali a ciclo unico a 27 anni, per i laureati magistrali biennali a 27,4. Anche la regolarità negli studi è migliorata in questo decennio. Se nel 2007 il 37,9 per cento dei laureati concludeva gli studi in corso, nel 2017 la percentuale ha raggiunto il 51,1, ed è la prima volta che più della metà degli universitari italiani è in corso rispetto al piano originario. Se dieci anni fa a terminare gli studi con quattro o più anni fuori corso erano 17,4 laureati su cento, oggi si sono quasi dimezzati: il 9,8 per cento. Il voto medio di laurea - 102,7 su 100 - è sostanzialmente invariato. ESPERIENZE ALL'ESTERO PER UNO SU DIECI L'11,1 per cento dei laureati del 2017 ha svolto esperienze di studio all'estero riconosciute dal corso di studi (era il 7,9 per cento nel 2007): l'8,8 per cento ha utilizzato programmi dell'Unione europea, Erasmus in primo luogo. L'8,8 per cento del complesso dei laureati ha sostenuto esami all'estero poi convalidati al rientro e il 4,7 per cento ha preparato fuori Italia una parte significativa della tesi. Dal Rapporto emerge la figura di un universitario che vanta apprezzabili conoscenze linguistiche: la quota dei laureati 2017 con una conoscenza "almeno buona" dell'inglese scritto è pari al 76,1 per cento e raggiunge l'81,3 tra i laureati magistrali biennali. E il 57,9 per cento ha compiuto un'esperienza di tirocinio curriculare o stage riconosciuta dal corso di studi (era il 50,8 dieci anni fa). In generale l'88,1 per cento si dichiara complessivamente soddisfatto dell'esperienza universitaria appena conclusa (nel 2007 era l'87,1). OCCUPATI DOPO UN ANNO A un anno dal titolo il tasso di occupazione è pari al 71,1 per cento tra i laureati di primo livello e al 73,9 per cento tra i magistrali biennali. Il confronto con le precedenti rilevazioni evidenzia un miglioramento del tasso di occupazione che, nell'ultimo quadriennio, è aumentato di 5,4 punti percentuali per i laureati di primo livello e di 3,8 punti per i magistrali biennali. Questi tassi non sono ancora in grado di colmare la significativa contrazione del tasso di occupazione intervenuta tra il 2008 e il 2013 (-17,1 punti percentuali per i laureati triennali). La retribuzione mensile netta a un anno dal titolo è, in media, pari a 1.107 euro per i laureati di primo livello e 1.153 euro per i laureati magistrali biennali. Nell'ultimo quadriennio le retribuzioni reali percepite dai laureati a un anno risultano in crescita: +9,7 per cento per i laureati di primo livello. A cinque anni dalla laurea lavora all'estero il 6,6 per cento dei magistrali biennali di cittadinanza italiana (quota stabile rispetto al 2016, +0,6 punti percentuali rispetto al 2013). Chi decide di spostarsi all'estero per motivi lavorativi risulta "mediamente più brillante" (voti negli esami e regolarità negli studi) rispetto a chi decide di rimanere in Italia a lavorare. A cinque anni dal conseguimento del titolo magistrale, l'83,3 per cento degli occupati all'estero lavora in Europa. | |
Da: ciccina81 | 11/06/2018 21:20:18 |
xtutti non bisogna sottovalutare entrambi.......più ostico inps | |
Da: X Ciccina81 | 1 - 11/06/2018 22:14:06 |
Sottovalutare mai nulla.. Secondo me per chi lavora e/o comunque ha poco tempo da dedicare allo studio sono entrambi molto difficili (non impossibili). Per chi ha tempo di prepararsi INPS è fattibile.. con tre buone prove si arriva all'orale ed almeno una idoneità la si porta a casa (certo occorre studiare). Per AE non è così.. bisogna eccellere e forse non basta se gli altri eccellono più di te (specie nella prima prova). La difficoltà non è nelle materie (se facili lo sono per tutti, se difficili lo sono per tutti) ma nel livello di selezione imposto dal concorso... dato determinato dai numeri di posto e dalle modalità di concorso che pongono "barriere" per il passaggio dei turni più o meno restrittive. | |
Da: odissseoo Reputazione utente: +41 | 1 1 - 11/06/2018 22:28:59 |
per "chi ha voglia il lavoro c'è" con laurea in giurisprudenza non esiste differenza tra nord e sud. Non c'è lavoro né al nord né al sud né al centro. Ormai con la laurea in giurisprudenza non mi vogliono più nemmeno i call center. L'unica speranza sono questi concorsi | |
Da: in direzione ostinata | 1 - 11/06/2018 22:31:19 |
Ragazzi io comunque sono confusissima, perché sono propensa per Ae ma credo che pure Inps sia un'opportunità che sarebbe meglio non lasciarsi sfuggire 😅 Il 3 luglio vediamo che comunicazioni ci saranno, nel frattempo studiamo 😎 | |
Da: odissseoo Reputazione utente: +41 | 1 - 11/06/2018 22:35:54 |
anche io sono confuso, bisogna considerare anche quanti si presenteranno qui e quanti a Inps. La scelta dipende anche dalla conoscenza che si ha delle materie di entrambi i concorsi | |
Da: X odisseo | 11/06/2018 23:23:42 |
Ti capisco, anch'io sono nella tua stessa situazione, ma evidentemente (parlo ovviamente solo per me) credo di aver sbagliato qualcosa. Tutti i miei colleghi hanno trovato quasi subito occupazione e lavorano. Mah... | |
Da: X Odisseoo | 12/06/2018 00:15:53 |
Al Nord c'è anche.. ma in provincia devi riuscire a trovarti tuoi clienti (e che paghino).. un'operazione non facile e che comunque richiede anni (ben oltre i 30) di lavoro praticamente gratuito o quasi. A Milano qualche opportunità c'è (non per tutti) ma va colta al volo oppure è persa e comunque non sempre soddisfa. | |
Da: Per rainer | 12/06/2018 01:11:31 |
- Messaggio eliminato - | |
Da: Rainier Wolfcastle Reputazione utente: +48 | 12/06/2018 07:49:26 |
inglese dai libri del liceo andrebbe benissimo, grammatica da una parte e libri intermediate dall'altra (o partendo dal pre intermediate per chi ne ha bisogno). | |
Da: eternal Reputazione utente: +104 | 12/06/2018 09:26:35 |
Inglese per il concorso è irrilevante Una pura formalità Potreste anche non saperne nulla Idem informatica | |
Da: concorrente forse | 1 - 12/06/2018 09:49:34 |
eternal ciao,credo si stiano riferendo ad inps. Ma voi lo fate?Io non lo so. | |
Da: odissseoo Reputazione utente: +41 | 12/06/2018 09:58:09 |
cosa fanno i tuoi colleghi? che tipo di lavoro hanno trovato? a parte fare l'avvocato o i concorsi con giurisprudenza in azienda non si fa nulla ma proprio nulla, al massimo recupero crediti telefonico cioè un call center | |
Da: Rainier Wolfcastle Reputazione utente: +48 | 12/06/2018 10:08:16 |
si parlavo di preselezione Inps | |
Da: Per rainer | 12/06/2018 10:41:11 |
- Messaggio eliminato - | |
Da: AdE 2018 | 1 - 12/06/2018 11:19:25 |
Scusate, mi consigliate un testo per i quiz della I prima attitudinale? Finora ho fatto i quiz online, ma vorrei acquistare un testo, perchè ho visto velocemente in libreria che alcuni quiz dei libri sono completamente diversi da quelli online. Grazie mille! | |
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