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RESPINTI 115 ASS.CONT.MINISTERO INTERNO:VI ASPETTO.
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Da: che bello22/06/2009 01:36:22
il solsizio d'estate

Da: excel22/06/2009 12:25:59
ma come mai questo matrix scrive nel forum dei respinti e nn va ad illuminare il topic dei 115 ......

Da: giusy22/06/2009 12:40:45
Chi sa chi sa chi sei... è il solito guerrafondaio!

Da: excel22/06/2009 12:50:01
vai a prepare la minestrina , è ora di pranzo!!!

Da: x matrix22/06/2009 12:54:30

- Messaggio eliminato -

Da: giusy22/06/2009 12:57:28
almeno io la so preparare la minestrina, tu non sai fare nemmeno quello.
ahahahaha

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Da: giusy22/06/2009 13:04:28
tiè, prendi e porta a casa và...

Da: Giocchio22/06/2009 13:30:17
Rodetevi...

Da: excel22/06/2009 13:48:22
sei deprimente ed il riso abbonda sulla bocca degli stolti per cui se sei capace , trai tu le conseguenze.

Da: Posso dire!!!!22/06/2009 14:26:27
é una tristezza tanto studio e ore sprecate e poi vedere che qualcuno che non merita passa per la corsia privilegiata......mi viene anche da ridere per chi gode di vincita....tanto sei solo uno sfigato che con 1200 euro al mese di oggi non camperai neanche i tuoi figli.....e ammuffirai negli uffici insieme a colleghi cadaverici.!! Per gli esclusi...siete fortunati trovatevi altro nella vita.....passare 40 anni nei ministeri è da falliti!!!!!!

Da: beh nn esageriamo22/06/2009 14:31:31

- Messaggio eliminato -

Da: marco22/06/2009 15:13:25
ma fatemi il piacere tu che scrivi "posso dire!!!!".La fallita sarai tu e tutti quelli che la pensano come te!!!oggi giorno un lavoro al ministero a 1200 euro al mese è oro.insomma...nn c'è che sentire in questo mondo!!!

Da: °°°°°°°°°°°°°°°°°°°25/06/2009 23:00:01
faccio presente agli iscritti di questo forum che ho intenzione di segnalare comportamenti diffamatori e allusivi ai miei danni.

Visto che dopo la denuncia il reato è procedibile d'ufficio e avendomi qualcuno gentilmente avvisato dello squallore che si aggira alle mie spalle, sarò bel felice di adoperarmi affnchè giustizia sia fatta nel migliore dei modi.

Da: bene!26/06/2009 00:01:35
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.













Da: bene!26/06/2009 00:01:45
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.













Da: bene!26/06/2009 00:02:07
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.





On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



























Da: bene!26/06/2009 00:02:20
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.





On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



























Da: bene!26/06/2009 00:02:31
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.





On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



























Da: bene!26/06/2009 00:02:45
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.





On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



























Da: bene!26/06/2009 00:02:56
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.





On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



























Da: bene!26/06/2009 00:03:10
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.





On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



























Da: bene!26/06/2009 00:03:22
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.





On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



























Da: bene!26/06/2009 00:03:35
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.





On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.41.43
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.



























Da: bene!26/06/2009 00:06:49
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene!26/06/2009 00:07:11
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene!26/06/2009 00:07:32
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene!26/06/2009 00:07:59
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene!26/06/2009 00:08:57
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene!26/06/2009 00:09:59
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene!26/06/2009 00:20:57
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.






































































































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







































On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







Da: bene! 25/06/2009 23.40.46
On. Ministro, appare più che mai evidente come lâesigenza di sicurezza dei cittadini richieda una serie di interventi non più procrastinabili. Lâimpiego di 3.000 soldati in compiti di polizia ha richiesto un notevole sforzo economico da parte dello Stato in un momento di profonda crisi a causa della quale le leggi di bilancio determinano pesanti tagli sul welfare ed in particolare sulla scuola, sulla sanità e sui dipendenti contrattualizzati dello Stato che con le loro retribuzioni faticano ad arrivare alla fine del mese. Eâ paradossale constatare come nella nostra Amministrazione 25.000 poliziotti sul territorio nazionale, molti dei quali in servizio presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, vengano adibiti a compiti prettamente amministrativi identici a quelli che svolgono i dipendenti contrattualizzati con un aggravio di spesa di circa 2.000.000 di euro mensili rispetto allâutilizzo di personale dellâAmministrazione Civile dellâInterno. Eâ scandaloso che 25.000 poliziotti la cui formazione ed equipaggiamento incide notevolmente sui capitoli di spesa del Bilancio dello Stato vengano impiegati per compiti burocratici che nulla hanno a che vedere con la pubblica sicurezza poichè si occupano di pratiche relative a pensionamenti, retribuzioni, contratti nonché utilizzati per il trasporto di fascicoli, spedizione lettere, fotocopie e quantâaltro. Eâ scandaloso che costoro percepiscano retribuzioni che vanno dal 30% al 50% in più dei dipendenti contrattualizzati, che abbiano uno âscontoâ del 20% sullâanzianità ai fini pensionistici, che abbiano diritto mediamente a 42 giorni di ferie, a 30 giorni di congedo straordinario, che effettuino un ammontare di ore di straordinario di gran lunga superiore a quello che effettuano i loro colleghi impiegati in compiti operativi, per i quali detti trattamenti sono ampiamente giustificati, beneficiando di provvedimenti economici e normativi âad hocâ anche per quanto riguarda i periodi di malattia ( vedi legge n.133/08 cd. Legge Brunetta). Questo personale, infine, percepirà pensioni mediamente pari al doppio di quelle percepite dagli impiegati contrattualizzati pur avendo svolto la medesima attività. Resta da precisare che non si tratta in gran parte di poliziotti 50enni âusuratiâ da sevizi esterni ma spesso di 20/30enni che godono di ottima salute. Infine occorre dire che nonostante gli interventi di precedenti Ministri destinati a restituire i poliziotti ai loro compiti dâistituto, il loro utilizzo in compiti meramente amministrativi e contabili sta aumentando. Ciò a scapito di nuove assunzioni di personale contrattualizzato che comporterebbe sicuramente minori oneri. Tutto questo sta aumentando la deriva della nostra Amministrazione verso un Ministero di Polizia. Auspichiamo una piena applicazione della normativa riguardante i poliziotti (art.36 legge n.121/81) in quanto questa situazione ci penalizza come cittadini, come contribuenti, come impiegati dellâAmministrazione Civile, in particolare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Con la presente queste R.S.U. richiedono formalmente un incontro nel corso del quale verranno esposte le sopracitate contestazioni Le Rappresentanze Sindacali Unitarie del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.







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