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Anonimato nelle prove scritte dei concorsi pubblici
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Da: gennaro92 05/02/2017 11:20:11
Buongiorno, vorrei una informazione.Nei concorsi pubblici vige il principio dell'anonimato delle prove scritte? In modo da evitare eventuali raccomandati? Sapete se è un principio realmente effettivo o che di rado non viene mai rispettato?
In particolare vorrei sapere per quale motivo in certi bandi di concorso al quale tra l'altro sono interessato, chiedono oltre il luogo data anche il voto di laurea e curriculum malgrado in base al bando sia una selezione per soli esami.
Quindi vorrei capire se in generale la commissione prima di correggere un elaborato legge il curriculum del candidato e dopodichè lo corregge.
Sapete bene come funziona?
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Da: franklin 223 06/02/2017 12:27:05
Il principio dell'anonimato esiste e il Consiglio di Stato l'ha ribadito in più occasioni ultimamente (c'è anche un'Adunanza Plenaria sul punto).
Ultimamente, peraltro, vi è stato anche un reviriment giurisprudenziale nel senso che il g.a. ha ritenuto che l'anonimato fosse violato anche in presenza di un pericolo astratto (e non più solo concreto).
La questione si è posta relativamente all'utilizzo di buste "trasparenti" all'interno delle quali, come da procedura concorsuale prevista ex lege, vanno inseriti i cartoncini contenenti i dati anagrafici dei candidati.
Se le buste risultano essere trasparenti e quindi leggibili anche in controluce la prova va annullata e ricorretta ad opera di una nuova commissione dopo chiaramente aver reimbustato tutti i cartoncini.
Il problema vero è che al di là di questi formalismi la correzione dei compiti avviene nelle segrete stanze.
Quindi anche in presenza di buste di cemento armato la commissione, se vuole, può fare nefandezze di tutti i tipi.
Così come, in teoria, una correzione che si fosse svolta senza favoritismi di sorta potrebbe essere annullata in presenza di buste trasparenti.
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Da: gennaro92	05/02/2017 11:20:11
Buongiorno, vorrei una informazione.Nei concorsi pubblici vige il principio dell'anonimato delle prove scritte? In modo da evitare eventuali raccomandati? Sapete se è un principio realmente effettivo o che di rado non viene mai rispettato? In particolare vorrei sapere per quale motivo in certi bandi di concorso al quale tra l'altro sono interessato, chiedono oltre il luogo data anche il voto di laurea e curriculum malgrado in base al bando sia una selezione per soli esami. Quindi vorrei capire se in generale la commissione prima di correggere un elaborato legge il curriculum del candidato e dopodichè lo corregge. Sapete bene come funziona?
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Da: franklin 223	06/02/2017 12:27:05
Il principio dell'anonimato esiste e il Consiglio di Stato l'ha ribadito in più occasioni ultimamente (c'è anche un'Adunanza Plenaria sul punto). Ultimamente, peraltro, vi è stato anche un reviriment giurisprudenziale nel senso che il g.a. ha ritenuto che l'anonimato fosse violato anche in presenza di un pericolo astratto (e non più solo concreto). La questione si è posta relativamente all'utilizzo di buste "trasparenti" all'interno delle quali, come da procedura concorsuale prevista ex lege, vanno inseriti i cartoncini contenenti i dati anagrafici dei candidati. Se le buste risultano essere trasparenti e quindi leggibili anche in controluce la prova va annullata e ricorretta ad opera di una nuova commissione dopo chiaramente aver reimbustato tutti i cartoncini. Il problema vero è che al di là di questi formalismi la correzione dei compiti avviene nelle segrete stanze. Quindi anche in presenza di buste di cemento armato la commissione, se vuole, può fare nefandezze di tutti i tipi. Così come, in teoria, una correzione che si fosse svolta senza favoritismi di sorta potrebbe essere annullata in presenza di buste trasparenti.
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