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Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
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Da: Per Adam 09/11/2018 08:06:30
Vesto di stamigna. :)
Rispondi

Da: des geneys09/11/2018 20:46:41
Immaginatevi...
Il dipendente pubblico 40enne che in estate (ma non per forza in estate) prende la compagna/famiglia e se ne va in vacanza tot giorni e in più durante l'anno si concede svariate gite fuoriporta...
Contemporaneamente invece c'è l'avvocato 40enne che è costretto a guardare il suo coetaneo formarsi una famiglia, mantenere uno stile di vita quantomeno "comodo"...ma l'avvocato si farà forza dentro di sè...e perché direte?
Perché lui ha il prestigio....
Rispondi

Da: Scordatevi il prestigio. 09/11/2018 21:38:55
Da oggi il prestigio non esiste più.
Se brami uno stile di vita top level. Se non ti accontenti più delle ferie, ma desideri essere in vacanza ogni giorno. Se vuoi mantenere non una, bensì due o tre famiglie. Se un solo psicanalista non ti basta più...  
Un'unica cosa ti permette questo e altro.
Quella cosa è...
Prestije

E ricordatevi: bastano solo due spruzzi

'Eau de toilette Prestije'
     Nei migliori negozi
Rispondi

Da: Prestigio arbitrale 09/11/2018 21:54:22
L'arbitrato nel mercato dell'arte. Anticipazioni dal convegno veneziano
    By Raffaella Pellegrino - 8 novembre 2018
Intervista all'avvocato Elena Olivetti, fra i relatori del convegno in arrivo a Venezia, dedicato all'arbitrato nelle controversie sul diritto d'autore, nel mondo dello spettacolo e dell'arte.

Sempre più spesso si sente parlare di metodi di risoluzione alternativa delle controversie (Alternative Dispute Resolution, ADR), come modi per definire delle controversie diversi (alternativi, appunto) rispetto alla tradizionale strada della causa promossa davanti a un Tribunale.
Oltre alla mediazione c'è l'arbitrato, che devolve la decisione di controversie (già insorte o future) a degli arbitri, soggetti privati, imparziali, neutrali e indipendenti, anche se nominati dalle parti. L'utilità dei metodi ADR è legata principalmente alla celerità con cui si giunge alla definizione della controversia, in quanto i tempi sono più brevi rispetto al normale iter giudiziario. Ci possono essere dei vantaggi anche sul piano dei costi, che sono prestabiliti sulla base di tariffari.
Per parlare di arbitrato nel mondo dell'arte e del diritto d'autore, nelle giornate di venerdì 9 e sabato 10 novembre, l'associazione Arbitrando ha organizzato il convegno L'arbitrato nelle controversie sul diritto d'autore, nel mondo dello spettacolo e dell'arte, che si terrà presso la sede della Fondazione La Biennale di Venezia.
Il convegno si pone come un momento di confronto tra operatori del settore, giuristi e non solo, per approfondire gli aspetti più problematici legati al mondo del diritto d'autore e dell'arte. Ad aprire l'incontro sarà proprio il presidente della Fondazione, Paolo Baratta, a dimostrazione dell'interesse che tale argomento suscita non solo tra i giuristi. Per conoscere meglio l'istituto dell'arbitrato, è stata intervistata l'avvocato Elena Olivetti, relatrice al convegno e membro del consiglio direttivo dell'associazione Arbitrando, organizzatore dell'evento.......

Quali sono le controversie in materia di diritto d'autore che più frequentemente sono devolute alla decisione degli arbitri?
In generale, possono essere devolute in arbitrato tutte le controversie che non abbiano a oggetto diritti indisponibili. Nella materia del diritto d'autore, quindi, tutte le controversie che hanno a oggetto i diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno.

Nel mercato dell'arte quanto è diffuso l'arbitrato?
Nel mercato dell'arte l'arbitrato è diffuso prevalentemente a livello internazionale. Tale diffusione sta aumentando al punto che recentemente è stato costituito all'Aja un Tribunale arbitrale speciale dedicato alla risoluzione delle controversie in materia di arte. Anche a livello nazionale, andando verso una maggior contrattualizzazione dei rapporti giuridici concernenti la circolazione delle opere d'arte, mi risulta che alcune istituzioni arbitrali, quali la Camera Arbitrale di Milano e la Camera Arbitrale di Venezia, si stiano focalizzando nella creazione di competenze e sezioni dedicate a questo specifico settore e che sempre più professionisti si stiano dotando di formazione specifica per affrontare le controversie anche sul piano arbitrale.

"L'arbitrato è un metodo di risoluzione delle controversie alternativo al procedimento ordinario di fronte al giudice togato".
Chi sono gli arbitri?
Gli arbitri sono soggetti privati, per la maggior parte avvocati o giuristi, ma anche professionisti di diverso genere, che vengono nominati dalle parti ovvero da determinate autorità di nomina (se così è previsto nella convenzione arbitrale), ai quali è demandata la risoluzione della controversia devoluta in arbitrato...

â' Raffaella Pellegrino
Rispondi

Da: Pochi sanno 10/11/2018 10:31:10
Articolo desunti da internet adattato e ridotto per motivi di spazio

Pochi sanno che il 47% dell'avvocatura è costituita da donne, che l'età media complessiva è di 44,1 anni, e infine che il reddito medio al 2012 era di euro  46.921 (mentre nel 1994 era di euro  58.067) con un costante decremento anno per anno.

Pochi sanno che solo una minima parte di questi è costituita da figli d'arte (infatti è stato coniato il termine proletarizzazione dell'avvocatura, fatto certamente positivo) e che ciò significa che chi inizia la professione lo fa senza capitali, senza clientela, senza welfare, dovendo pagarsi i contributi per la pensione e molteplici adempimenti obbligatori (polizze, etc.), senza nulla tranne un dominus che ti trasmette passione ed esperienza...

Pochi sanno che solo una parte dei 230.435 (probabilmente la metà) sono litigator che frequentano i tribunali. L'altra metà è composta da c.d. dipendenti (negli studi legali, nelle banche, assicurazioni, società etc.) e che dunque non vivono in alcun modo di contenziosi.

Pochi sanno che gli avvocati non hanno alcun interesse a sobillare le cause (anche se vi sono professionisti mediocri che lo fanno), né a perpetrare la lunghezza dei processi (non gestiscono né dettano i tempi processuali, governati solo dai giudici) atteso che da anni non esiste il tariffario ma si parcellizza oramai per iscritto ed a forfait, avendo dunque l'interesse contrario (a concludere nel minor tempo possibile la causa).

Rispondi

Da: Casa Desolata 10/11/2018 10:50:07
È un romanzo di Charles Dickens, uno dei meno conosciuti. Le vicende dei personaggi ruotano intorno a una causa ereditaria, le cui spese giudiziarie annullano i vantaggi dell'eredità contesa.
Nel romanzo, Dickens, che aveva fatto pratica legale, denuncia le lentezze del sistema giudiziario londinese. Il suo romanzo aiutò il processo di ammodernamento dell'intero sistema giudiziario culminato nella riforma legale del 1870. Dickens ambienta il romanzo prima delle riforme del 1842 e 1852, che avevano già abolito molti superflui passaggi burocratici per sveltire i processi.
Romanziere, giornalista, uomo di legge, Dickens non dimenticò mai la sua esperienza quale umile lavatore di bottiglie, tanto che fa fare lo stesso lavoro, anche se per breve tempo, al suo David Copperfield..., forse il suo romanzo più conosciuto.
Fate bene ciò che fate, elevatevi con ciò che farete.
Concorsi o avvocatura, la strada è sempre dura.
Buona fortuna!
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Da: notaricchia eccellenza10/11/2018 11:03:47
Caro cugino eccellenza avvocatichia,
vuoi accettare la mia proposta di lavorare alle mie dipendenze?
Con metà del mio reddito di cittadinanza, cioè ti darò 2000 euro al mese, finirai di erodere il tuo patrimonio familiare, che utilizzi per pagarti cassa forense, iscrizione all'albo e assicurazione professionale.
Lascia stare il prestigio dello schiavetto di studio legale, vieni a lavorare in un ambiente sereno.
Rispondi

Da: eccellenza cardinalizia10/11/2018 11:51:04
solo i migliori possono ambire alla porpora cardinalizia.
gli altri facessero i concorsini per laureati falliti.
Rispondi

Da: Lo ripeto 10/11/2018 11:53:11
Vesto di stamigna:)
Rispondi

Da: PiP 10/11/2018 13:17:31
La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di conoscere se stessi. Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente. Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé.

(da Demian) H. Hesse
Rispondi

Da: PiP 10/11/2018 13:25:29
Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi, non desidera più essere un albero. Non desidera essere altro che quello che è.
H. H.
Rispondi

Da: Non sono 10/11/2018 14:51:08
d'accordo. Idee vetuste, stantie che danno risalto, as usual, alla soggettività (deviata), elidendo o ignorando ciò che dovrebbe essere l'istanza massimale: il Bene oggettivo.
Rispondi

Da: Il vecchio casale 10/11/2018 14:52:23
https://www.google.it/amp/s/m.huffingtonpost.it/amp/2017/04/05/ero-un-avvocato-e-una-moglie-ma-ho-lasciato-tutto-per-aprire-un_a_22026531/
Rispondi

Da: Il vecchio casale  1  - 10/11/2018 15:04:20
Se ti riferisci alla frase presente in Demian sono d'accordo con te. Bisogna scegliere il bene oggettivo, la legge morale è una sola e va seguita. Ma cogli della frase ciò che di obiettivamente giusto essa contiene: occorre conoscere se stessi...
Rispondi

Da: Reinventarsi 10/11/2018 15:29:03
In questo articolo del 2015,si parla di Genova e di casi di autosospensione dalla professione forense.
Esiste anche questa triste realtà. Occorre allora rimboccarsi le maniche e reinventarsi.
Tra i due articoli citati un unico punto di contatto: lo spirito d'iniziativa, che implica la capacità di rimettersi in gioco per riscrivere il proprio destino...

https://genova.repubblica.it/cronaca/2015/03/10/news/avvocati_la_grande_fuga_professione_impoverita_ed_e_un_addio_di_massa-109170134/

Il mondo dei concorsi rappresenta  una risorsa importante da questo punto di vista.
Rispondi

Da: eccellenza avvocatizia10/11/2018 15:41:11
Gli avvocati bravi guadagnano tantissimo. I laureati falliti scrivono su questo forum e inseguono il posticino pubblico sfigato a 1500 euro al mese.
Rispondi

Da: Soprattutto scrivono 10/11/2018 15:46:42
scempiaggini da oltre 6 anni attaccati a questo forum. Ciao eccelle'! 😙😙😙
Rispondi

Da: Da avvocato a prete 10/11/2018 15:46:55
il passo è così breve?

https://www.miopapa.it/don-pierpaolo-da-mestre-da-avvocato-a-prete/
Rispondi

Da: 😍😍😍 10/11/2018 15:47:51
âïâïâï😘
Rispondi

Da: Gli avvocati internazionali 10/11/2018 15:53:08
Da un sito di avvocati internazionalizzati

Grazie ai nostri avvocati a New York, avvocati a Miami, avvocati a Los Angeles, avvocati a San Francisco, avvocati a Roma, lo Studio Legale Internazionale..... è in grado di prestare, DIRETTAMENTE NEGLI USA ED IN TEMPO REALE, consulenza ed assistenza tempestiva ed efficiente anche da un punto di vista economico, sia in materia giudiziale che extragiudiziale. Siamo fortemente connessi con il mondo dei privati cittadini ed investitori tanto quanto con le aziende per le quali facciamo da intermediari con la Camera di Commercio della Florida (Italy America Chamber of Commerce) in qualità di Premium Partner.

Lo Studio Legale Internazionale... è strutturato per assistere i clienti nei loro bisogni legali e fiscali relativi ai loro interessi ed investimenti, ed alle loro operazioni internazionali, con una particolare attenzione rivolta ai mercati USA, italiano.

Rispondi

Da: Dalla Toga alla clausura 10/11/2018 15:57:51
Dal Corriere di Boligna

Amelia, dalla toga al convento
«Cari colleghi, vi lascio tutto»
L'avvocato prende i voti e va in clausura
la storia

Amelia, dalla toga al convento
«Cari colleghi, vi lascio tutto»

L'avvocato prende i voti e va in clausura

TRENTO â" «Ho deposto la mia toga di avvocato perché chiamata ora a indossare un'altra toga, più impegnativa, dentro un ordine monastico». Una scelta difficile, meditata nel tempo. «Una risposta all'arroganza, all'egoismo che ho visto nel mondo» ha scritto, prima di prendere i voti, in una lunga lettera l'avvocato Amelia Tommasini Bisia, originaria di Baselga di Pinè, 48 anni, per anni avvocato civilista a Trento e poi a Bologna, ora diventata suor Amelia. Un commiato dall'ordine degli avvocati trentini e ai colleghi bolognesi ai quali è molto legata. Una specie di testamento morale, ma anche materiale perché l'avvocato Tommasini prima di appendere al chiodo la sua toga ed entrare nel convento di clausura di Bologna, dove ora si trova da più di due anni, ha deciso di spogliarsi di tutti i suoi beni, anche di quelli ai quali era più legata affettivamente, come l'albergo Corona che, insieme al papà Carlo, Amelia aveva trasformato nel Museo del turismo trentino.

IL LASCITO â" Ha lasciato il suo studio di Bologna, per il quale aveva appena finito di pagare il mutuo per acquistarlo, ai suoi collaboratori in città dove aveva condotto il suo lavoro nell'ambito della contrattualistica, del diritto commerciale e del recupero crediti. Sotto le Due Torri aveva anche scritto, collaborando con il quotidiano Il Domani su temi a carattere giudiziario. In Trentino ha costituito la «Fondazione per la cultura e la formazione professionale e personale in campo umanistico », nominando come presidente e curatore Corrado Tononi, conosciuto quando curava per Radio Dolomiti la rubrica «Viaggio nella scrittura», nella quale ha fatto convergere tutti i suoi beni. Un atto di grande generosità, prima di abbandonare quella vita, divisa tra le aule dei tribunali, la radio e la televisione (nel '91 aveva curato un programma di poesia su Raidue), che l'ha accompagnata per tanti anni. Amelia ha intrapreso una strada diversa, lasciando l'avvocatura, «professione nobilissima » â" scrive â" ma che lei non bastava più. «A fronte di questa pseudocultura dominante e devastante non basta una toga da avvocato, non bastano le leggi...». Così Amelia ha deciso di donare se stessa alla vita spirituale e i suoi beni alla cultura, «non alla mera erudizione ma alla cultura â" aveva spiegato â" che è conoscenza ed educazione al rispetto dell'uomo ».

IL PROGETTO â" E uno dei primi atti, frutto dei desideri di Amelia, è già diventato realtà. Si tratta di un progetto socio-culturale, ideato dall'ordine degli avvocati di Trento e condiviso dall'ateneo e dalla Provincia, mirato all'applicazione dell'analisi economica del diritto penale e del criterio dell'efficienza al fenomeno dei reati in materia di stupefacenti. Parliamo di una ricerca scientifica, che è stata condotta dall'avvocato Francesca Pesce e dal professore Gabriele Fornasari, responsabile del progetto, e che ha come obiettivo principe l'analisi delle normative e degli strumenti che garantiscano meglio il recupero della tossicodipendenza e l'assenza di recidiva per i reati in materia di droga. Una novità assoluta in ambito nazionale, i cui risultati potranno essere utilizzati dall'assessorato provinciale alla Sanità per capire meglio come investire le risorse per avere risultati migliori, anche sotto il profilo dei costi sociali. Il progetto di ricerca e i molti altri in cantiere sono il simbolo di quei valori sociali e di giustizia che Amelia ha sempre inseguito. «Ancora oggi â" ha ricordato ai suoi colleghi, prima di prendere i voti â" non ho smesso di occuparmi del mondo della giustizia». Ha deciso di farlo in un modo diverso, restando nella città che l'ha vista crescere professionalmente â" Bologna â" prendendo parte alla comunità del convento di clausura, attivando progetti culturali e lasciando ai colleghi che l'hanno affiancata la gestione dello studio in centro, a due passi dalle Due Torri, dove la sua vita è cambiata.

26 febbraio 2017
Rispondi

Da: Sempre di vocazione 10/11/2018 15:58:53
si tratta! 😍😍😍
Rispondi

Da: Ragazziiiiiiii 10/11/2018 17:32:33
Non scoraggiatevi parlo per esperienza personale. Ho letto buona parte di questo forum,non arrendetevi perché come avvocati bastano quelle 5-6 pratiche al mese e i soldi arrivano. Non è vero cvd si fa la fame non sempre,dovete trovare i percorsi giusti da seguire farvi conoscere e i clienti arrivano. Credetemi è così,se vi piace la professione andate avanti con 6 pratiche anche di basso tenore da 500 euro mensili se moltiplicate per 6 sono 3000 netti! Non mollate ragazzi buona fortuna
Rispondi

Da: E se i clienti non arrivano 10/11/2018 17:47:34
lo stesso, che si fa?
Aspettiamo che arrivino?
Nel frattempo, non è mai tempo sprecato studiare...in chiave concorsuale.
Rispondi

Da: Amici di Pilu'' 10/11/2018 17:55:12
http://www.giornaledibarga.it/2017/01/lo-sportello-legale-difendiamo-gli-animali-aperto-anche-a-lucca-249165/
Rispondi

Da: Ahahahah... 10/11/2018 18:43:25
Ancora con 'sta minchiata dei 3000 euro netti mensili? Nuovo psicanalista di eccellenza avvocaticchia dove sei?Non si vedono miglioramenti all'orizzonte, il paziente non esce dal tunnel.
Rispondi

Da: Nuovo psicanalista di eccellenza avvocatizia 10/11/2018 18:49:45
Datemi tempo. Sto adottando una nuova tecnica di ipnosi per indurre il paziente a recuperare ricordi e traumi dal passato. Siate fiduciosi
Rispondi

Da: Carissimi, 10/11/2018 19:05:30
vi sarete domandati come mai una così ampia rassegna di esperienze avvocatizie...
Due le ragioni:
1) l'avvocatura non è l'unica strada percorribile per la realizzazione umana-professionale del giurista
2) se invece si intende  perseguire questa via, occorre specializzarsi ( internazionale, societario, difesa dei diritti civili o degli animali... decidete voi).
In ogni caso, è necessario studiare.
Queste parole sono state spese solo per dare speranza a chi in un tunnel magari si trova davvero o sosta davanti a un bivio, l'ennesimo che presenta la vita. Non scoraggiatevi mai! Prendete a modello una persona che con  impegno e dedizione ce l'abbia fatta. Imitatelo.
Il suggerimento è di Seneca.

Rispondi

Da: Ragazziiiiiiii10/11/2018 20:18:07
Ma perchè vi scoraggiate? Perchè non credete      in voi? Se volete fare l'avvocato non mollate!!! I clienti arrivano se non arrivano è perchè non vi fate conoscere. Dovete girare,proporvi,specializzarvi in qualche materia,settorializzarvi. Arrivano arrivano e se non sono 3000 saranno 2000 o 1000 qualche volta ma almeno è sempre qualcosa. Se volete studiare nel frattempo fatelo,studiate per altro ma se vi piace la professione forense non dovete mollare. Lasciate stare l'ironia ve lo dico col cuore,se volete provare provate almeno le avrete tentate tutte e non vivrete di rimpianti. Nessuno vieta di fare i concorsi ma non pensate che non ci sia un avvocato che abbia buoni guadagni,ce ne sono ce ne sono tanti fidatevi.
Rispondi

Da: xsopra 10/11/2018 20:21:36
ehhhhh a da vede' quanti ce ne sono...
Rispondi

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