NB: La redazione di mininterno.net non si assume alcuna responsabilità riguardo al contenuto dei messaggi.
Quanti di voi sono avvocati ma hanno lasciato per un concorso pubblico?
10148 messaggi
Torna al forum - Rispondi |
Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, ..., 334, 335, 336, 337, 338, 339 - Successiva >>
Da: news | 03/08/2014 09:53:02 |
Cala ancora la disoccupazione in Svizzera. Il tasso dei senza lavoro infatti è sceso a giugno al 2,9% dal 3% indicato nel mese precedente, risultando perfettamente in linea con le attese degli analisti. Continuano a salire, seppure ad un ritmo modesto, gli occupati in Germania, che nel mese di giugno si sono attestati a 42,1 milioni di unità , segnando un aumento di 379 mila rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La variazione percentuale degli occupati è pari a +0,9%. Lo comunica Destatis, l'ufficio federale di statistica. Il numero di disoccupati è calato a 2,12 mln di unità , con un decremento del 7,4% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il tasso di disoccupazione destagionalizzato resta fermo al 5,1%. L'occupazione del Regno Unito continua a crescere, mentre la disoccupazione continua a scendere. E' quanto rileva l'Office for National Statistics (ONS) che ha snocciolato i mumeri di un mercato del lavoro che tenta di risalire la china andando in controtendenza all'andamento generale degli ultimi due anni. Nel mese di giugno il numero dei senza lavoro richiedenti sussidi alla disoccupazione è diminuito in Gran Bretagna di 36.300 unità . Nel trimestre marzo-maggio il tasso di disoccupazione è sceso rispetto al trimestre precedente, attestandosi al 6,5% come previsto dalle attese rispetto al 6,6% del trimestre -febbraio aprile e al 7,2% del trimestre novembre-gennaio. Il dato è il più basso dasl trimestre ottobre dicembre 2008. Il totale di disoccupati pari a 2,12 mln di unità (-121 mila rispetto al trimestre precedente e -383 mila rispetto allo stesso trimestre del 2013). Nello stesso periodo il numero degli occupati si è attestato a 30,64 mln di unità (+254 mila sul trimestre precedente e +929 mila rispetto all'anno prima). Infine, il tasso di crescita dei salari medi (esclusi i bonus) è cresciuto dello 0,7%, mentre quello che include i bonus è salito dello 0,3%. http://www.teleborsa.it/News/2014/07/30/l-america-crea-nuovi-posti-di-lavoro-nel-settore-privato-694.html#.U93phvl_tyw L'America crea nuovi posti di lavoro nel settore privato Cresce a luglio l'occupazione nel settore privato non agricolo, evidenziando un incremento di 218.000 unità contro le 281.000 unità di giugno. Il dato seppur positivo risulta inferiore alle attese degli analisti che erano per una crescita di 230 mila unità . A fornire la statistica è Automated Data Processing (ADP), che ogni mese pubblica questo report sul mercato del lavoro sulla base dei dati aggregati pervenuti dal settore privato. Tale report precede quello ufficiale del Dipartimento del Lavoro che verrà pubblicato venerdì prossimo. In miglioramento il settore manifatturiero (+3.000 unità ) e quello finanziario (+9.000 unità ), ma l'espansione più forte si è registrata sul mercato edile (+12.000 occupati). | |
Rispondi |
Da: abogado asino | 03/08/2014 10:05:19 |
GIUSTIZIA, OUA: DECISIONE SBAGLIATA DELLA CORTE UE SU CHI CONSEGUE IL TITOLO DI AVVOCATO ALL'ESTERO! NICOLA MARINO, PRESIDENTE OUA: "SE 230 MILA VI SEMBRANO POCHI! ANCORA PIÙ SPAZIO A CHI AGGIRA LE REGOLE DEL NOSTRO PAESE, IL TUTTO A DISCAPITO DEI MIGLIAIA DI GIOVANI CHE LE RISPETTANO. E NEI TRIBUNALI CONTINUEREMO AD AVERE AVVOCATI ... | |
Rispondi |
Da: guarda, | 03/08/2014 23:34:45 |
Non penso che qualcuno abbia lasciato la professione x un concorso pubblico, bensì x un posto pubblico ! Cambiate il titolo. | |
Rispondi |
Da: numero chiuso in giurisprudenza | 04/08/2014 09:47:51 |
E se il rimedio fosse peggiore del male? Quando, alla vigilia del voto europeo, il ministro dell'Istruzione e segretario di Scelta civica Stefania Giannini annunciò la sua ferma intenzione di mandare in soffitta i contestatissimi test di ingresso a Medicina, a brindare non furono solo le associazioni degli studenti. Anche tante famiglie di ragazzi respinti ai quiz tirarono un sospiro di sollievo: finalmente le porte di Medicina potevano aprirsi anche a chi non era riuscito a rispondere a domande spesso del tutto incongrue con la valutazione di un aspirante medico (dalla filosofia del Tao a Noam Chomsky). Con il passare dei mesi, però, l'addio ai test si sta rivelando un rompicapo molto più difficile del previsto. Tant'è che la presentazione ufficiale del nuovo sistema di selezione ispirato al modello francese (ingresso libero con sbarramento alla fine del primo anno) è stata rinviata da luglio a settembre. L'ipotesi di rottamazione dei quiz ha sollevato fin da subito forti perplessità fra i rettori preoccupati dall'onda d'urto potenzialmente devastante di un'iscrizione di massa a Medicina. Gli aspiranti camici bianchi che hanno tentato la sorte nell'ultimo test di aprile erano 65 mila per poco più di 10 mila posti. Che cosa succederebbe se a settembre 2015 le università dovessero accoglierne altrettanti come matricole? Dove si terrebbero le lezioni? E con quali professori? In Francia esistono aule da 500 posti, ma da noi le strutture sono assolutamente inadeguate. L'aula più grande dell'Università Bicocca di Milano può contenere al massimo 150 studenti mentre quest'anno ai test se ne sono presentati 1.400. Cristina Messa (Bicocca): «Il sistema dei quiz va migliorato, non eliminato» «Che il sistema dei quiz vada migliorato lo pensiamo un po' tutti - dice Cristina Messa, rettrice della Bicocca -. Ma la soluzione non è eliminarli. Semmai bisognerebbe puntare molto di più sull'elemento attitudinale, che è fondamentale nella nostra professione». Dello stesso parere è Roberto Lagalla, rettore dell'Università di Palermo e vice presidente della Conferenza dei rettori con delega alla Medicina. «La selezione preliminare tramite i test va mantenuta - dice Lagalla -. Il punto è che dovrebbero essere molto più coerenti con i saperi liceali». Secondo Giuseppe Novelli, rettore dell'Università di Tor Vergata a Roma, potrebbero essere anticipati al quarto anno per evitare sgradevoli sovrapposizioni con la maturità . Una volta passato lo scoglio dei test, si potrebbe sì pensare a un modello simile al sistema francese come ipotizzato dal ministro Giannini. Novelli (Tor Vergata): «Ci vorrebbe un primo anno comune a Medicina, Odontoiatria, Farmacia e Biotecnologie» «Un primo anno comune a corsi di laurea affini come Medicina, Odontoiatria, Farmacia e Biotecnologie - spiega Novelli - con 5 insegnamenti di base (chimica, fisica, biologia, informatica e statistica medica) ed esami finali per accedere al secondo anno». Perché, e su questo il ministro Giannini è stata chiara fin dal principio, test o non test, Medicina resta a numero chiuso con un contingente di posti stabilito in base al fabbisogno delle singole regioni. Pecorelli (Brescia): «Nei Paesi anglosassoni la pre-scuola dura due anni, da noi potrebbe durarne uno solo» L'ipotesi di una pre-scuola «biomed» piace anche a Sergio Pecorelli, rettore dell'Università di Brescia: «Nei Paesi anglosassoni dura due anni, da noi potrebbe durarne uno solo». Ma come si svolgerebbe la selezione per accedere alla vera e propria scuola di Medicina? Il sistema dei test, per quanto imperfetto, dà infatti maggiori garanzie di obiettività di un esame orale che è molto più esposto a favoritismi e raccomandazioni. Lagalla (Palermo): «Per evitare raccomandazioni agli esami, la prova di fine anno dovrebbe essere una specie di Invalsi uguale per tutti» «Se si vuole veramente garantire a tutti la stessa opportunità , ci vuole una prova preparata a livello nazionale, una specie di Invalsi che faccia riferimento alle materie studiate nel primo anno», suggerisce Lagalla. Da Lagalla a Novelli, da Cristina Messa a Pecorelli, tutti però insistono sul fatto che nessun meccanismo può essere realmente meritocratico se non tiene conto anche del percorso scolastico dei ragazzi. Il problema è che da noi il voto di maturità non serve allo scopo: troppe le disparità fra le regioni, come dimostrato una volta di più dai risultati di quest'anno che hanno visto un record di 100 e lode al Centro-Sud e punteggi molto più stretti al Nord. L'obiettivo di questo complesso sistema di selezione in due tappe (dal liceo alla pre-school e da qui al corso di Medicina vero e proprio) è uno solo: formare dei bravi medici. «Oggi il chirurgo è diventato un grande tecnocrate - osserva Pecorelli -: oltre alle capacità manuali, deve possedere una serie di conoscenze tecniche. Ma soprattutto deve avere un grande giudizio clinico, sapere se tagliare da una parte o dall'altra, avere una rapida capacità di sintesi». Ecco perché individuare il giusto sistema di valutazione dei ragazzi è così importante. | |
Rispondi |
Da: futuro prossimo | 05/08/2014 09:06:03 |
- Possibilità di lavoro per operai specializzati, conduttori di impianti, addetti alle vendite e alla ristorazione, poco lavoro invece per impiegati e tecnici: sono queste le previsioni di assunzioni nel settore privato secondo quanto contenuto nel Sistema Informativo Excelsior, di Unioncamere e Ministero del Lavoro. Il rapporto evidenzia come le aziende puntino su addetti alla produzione e progettisti per provare ad agganciare la ripresa: sono questi i profili professionali sui quali si concentreranno le 96mila entrate in più rispetto al 2013 previste da imprese di industria, servizi e agricoltura . Buone possibilità anche per quanto riguarda ingegneri e profili scientifici, mentre per le figure del back office non ci sono ancora segnali di ripresa. | |
Rispondi |
Da: 555 | 05/08/2014 17:27:41 |
x guarda, Alcuni lasciano la professione per poter studiare per un concorso pubblico... senza avere la certezza di vincere il posto... | |
Rispondi |
E' disponibile l'App ufficiale di Mininterno per Android. Scaricala subito GRATIS! |
Da: | 05/08/2014 18:06:23 |
mi chiedo quale sia il senso di queste discussioni | |
Rispondi |
Da: 556 | 06/08/2014 07:39:56 |
x 555 che se poi falliscono non resta loro che il suicidio . E' questo il senso delle discussioni: evitare fallimenti e conseguenti suicidi. | |
Rispondi |
Da: guarda, | 06/08/2014 08:15:32 |
non penso che un avvocato di cancelli dall'albo solo per studiare x concorsi pubblici ... | |
Rispondi |
Da: abogado asino | 06/08/2014 09:19:19 |
"Un giovane avvocato con un reddito annuo di 23.000 euro, pari a 1.916 euro mensili - spiega un altro legale a Retenews24 - tra studio, aggiornamento, banche dati, telefoni, computer, autovettura, contributi versati, dichiara, alla fine, circa 15.000 euro. Escludendo l'Irap un contribuente paga per Irpef il 23%, oltre alle imposte addizionale regionale e comunale, per un totale di circa 3.900 euro, pari al 26%. Ciò significa che, dopo le imposte, gli restano da spendere 11.100 euro; ma tale somma non è tutta sua perché deve versare ancora i contributi previdenziali. Gli avvocati iscritti all'ordine che esercitano la professione con un reddito di 15.000 euro, infatti, sono obbligati al versamento dei contributi previdenziali alla Cassa di previdenza forense. L'ammontare minimo del versamento è di 2.700 euro, oltre al contributo di maternità di 132 euro, per un totale da versare di 2.832 euro (che valgono una pensione di 600 alla fine della carriera). Per molti professionisti, inoltre, l'Ordine potrebbe valutare l'ipotesi di cancellazione dall'albo perché non raggiungono il reddito minimo di 10mila euro (15mila di fatturato) annui oggi necessario per iscriversi alla Cassa nazionale di previdenza forense. Tra di loro ci sono i giovani avvocati 30enni, ma anche tanti nella fascia 40-50 e alcuni in quella superiore. Un avvocato per sopravvivere economicamente quindi - continua il giovane professionista - deve avere una cinquantina di cause l'anno, ma basta fare due calcoli sulla base dei procedimenti nei tribunali della regione per scoprire che nel civile spetterebbero 12 cause ad avvocato; nel penale 2,7". | |
Rispondi |
Da: 555 | 06/08/2014 14:01:31 |
x guarda, Non si cancella dall'albo, ma dedica il suo tempo allo studio invece del lavoro. E' un investimento ad alto rischio e si discute se può avere un senso. D'altro canto, se uno esercita la professione seriamente (e, magari, ha anche la famiglia) difficilmente trova il tempo per studiare e, quindi, le possibilità di superare un concorso pubblico interessante sono praticamente nulle. | |
Rispondi |
Da: 556 | 06/08/2014 14:50:00 |
Quindi c'è un certo numero di mantenuti dai genitori iscritti all'albo degli avvocati come ultimo ripiego, per non essere riusciti a fare altro, come ad esempio vincere un concorso. | |
Rispondi |
Da: x 556 | 06/08/2014 16:48:38 |
io sono un avvocato iscritto all'albo per necessità perché pur avendo vinto (vinto, non semplicemente preso un'idoneità ) per un posto da funzionario C 1 non sono stato assunto causa blocchi dei turn over. risultato? sono quasi 5 anni che sto nell'albo a vivacchiare, aspettando l'assunzione, e levando lavoro ai miei colleghi molto più bravi e motivati, che vogliono fare questo lavoro per sempre. grazie monti ! | |
Rispondi |
Da: numero chiuso in giurisprudenza | 08/08/2014 08:28:49 |
COSA SIGNIFICA MODELLO FRANCESE? - Apertura al modello francese o il suo adattamento al contesto italiano non significa abolizione del numero chiuso tout-court, come si è spesso pensato: la selezione c'è, ma il sistema cambia. Di base, la prassi in Francia è quella di un anno comune ad accesso libero con una dura prova finale che determina l'accesso al secondo anno. Di sicuro, nonostante non si tratti della fine del tanto odiato numero chiuso, gli studenti comunque apprezzeranno il tentativo. Infatti, in un recente sondaggio del portale Skuola.net, alla domanda "Per essere votato dagli studenti, un presidente del consiglio dovrebbe…", il 35% ha risposto proprio "abolire i test d'ingresso". | |
Rispondi |
Da: numero chiuso in giurisprudenza | 08/08/2014 08:59:27 |
«È dimostrato dai numeri, assoluti e relativi, che in Italia vi è una grandissima sproporzione tra la domanda di servizi professionali e il numero di coloro che, a libero mercato, li offrono. in altre parole da noi c'è un numero di potenziali offerenti dieci e più volte superiore alla media degli altri Stati con un sistema economico paragonabile al nostro. Per non parlare del quadro normativo di riferimento poco chiaro: vale per le norme specifiche da applicare e soprattutto per la confusione su ruoli e competenze, dove non si capisce bene chi può far cosa tra diverse specialità , tra l'ambito pubblico e privato, dove le stesse decisioni della magistratura sono contraddittorie quando non sorprendenti. Verrebbe da dire che le varie riforme delle professioni sono andate a incidere negativamente sulla dignità e l'equa retribuzione del lavoro professionale ma di più, sull'effettiva tutela di interessi generali e costituzionalmente tutelati - come la sicurezza e salute fisica delle persone, la tutela del territorio e del paesaggio, oltre che dei nostri beni storico culturali, della fede pubblica - ed è semplice verificare le conseguenze di questo guardando alla qualità delle nostre città e del nostro territorio». Le conseguenze pratiche sono la perdita di migliaia di posti di lavoro, la disoccupazione silente di migliaia di professionisti e la difficoltà delle relative famiglie che non godono di alcuna tutela. Aggiungo i dati reddituali, catastrofici registrati dall'Agenzia delle Entrate e dalle casse di previdenza, la complessiva impossibilità di intere generazioni di professionisti di investire in ricerca, innovazione, competitività , impegnate come sono a cercare di sopravvivere. Le azioni prospettate dall'attuale Governo, se pur positive, appaiono come i classici pannicelli caldi, e saranno inefficaci per una ripresa del settore libero-professionale se non si modificheranno alcuni aspetti ordinamentali e di visione, che dovrebbe essere priva di demagogia e luoghi comuni, oltre che onesta intellettualmente». | |
Rispondi |
Da: numero chiuso in giurisprudenza | 09/08/2014 09:35:13 |
I LAVORI DESTINATI A SPARIRE L'Italia al momento abbonda purtroppo di quei tipi di lavori che lo studio identifica come 'facilmente sostituibili', e quindi destinati, se non alla sparizione vera e propria, ad un drastico ridimensionamento. Vediamo nel dettaglio quali. I LAVORI DESTINATI A SPARIRE: IMPIEGATI Ovviamente dipende dal tipo di impiego, ma laddove i processi saranno automatizzabili ci sarà inevitabilmente una ricaduta occupazionale: pensiamo ad esempio ai bancari nel momento in cui sarà possibile fare online qualunque operazione bancaria, o a tutti quegli impiegati nel settore statale o di supporto amministrativo in cui i processi burocratici potranno essere automatizzati. I LAVORI DESTINATI A SPARIRE: SEGRETARIATO Potrebbe resistere la figura del segretario/segretaria particolare, ossia quella figura che segue personalmente il top manager nell'organizzazione della giornata e degli impegni. Per il resto il lavoro di segretario/segretaria è destinato sempre più ad essere sostituito dall'automatizzazione. I LAVORI DESTINATI A SPARIRE: MAGAZZINIERI E' la professione più esposta in questo senso, giacchè per sua stessa natura lo stockaggio necessita sempre più di processi di ottimizzazione logistica. Dove oggi servono cinque o dieci magazzinieri, fra vent'anni uno sarà più che sufficiente ad impostare il lavoro delle macchine. I LAVORI DESTINATI A SPARIRE: VENDITORI E' la categoria che sorprende maggioremente ritrovare fra quelle a rischio sparizione, eppure è così. Come fa notare l'Ocse riguardo all'esperienza di Amazon sulle vendite, i computer non sanno "vendere" direttamente, ma prevedono molto meglio i gusti dei compratori in base ai loro acquisti precedenti e allo status socio-economico. I LAVORI CHE RESISTONO: RICERCATORE All'estremità inferiore della scala di sostituibilità ci sono invece quei lavori dove c'è poca ripetitività e dove conta l'intelligenza sociale. Il ricercatore scientifico, al netto di un trattamento economico ad oggi spesso insufficiente, non è una figura sostituibile. I LAVORI CHE RESISTONO: INSEGNANTI Difficilmente la scuola potrà rinunciare al valore aggiunto dato dalla presenza di un insegnante in carne ed ossa rispetto ad un computer: valore aggiunto che riguarda anche l'aspetto educativo e di rapporto umano al di là dell'aspetto puramente nozionistico. I LAVORI CHE RESISTONO: AVVOCATI Eloquio e capacità investigativa non possono essere surrogati dalle macchine, in aquesto senso l'avvocato è in una botte di ferro. In questo caso il problema, più che la sostituibilità che risulta scarsa, può essere data dall'inflazione di professionisti di questo tipo. I LAVORI CHE RESISTONO: MEDICI E INFERMIERI Ovviamente insostituibile il personale medico e paramedico. Per il quale anzi già oggi si lamenta insufficienza numerica nelle strutture italiane. I LAVORI CHE RESISTONO: ARTISTI Ovviamente insostituibili da qualsivoglia macchina ora come fra vent'anni. Il problema, al limite, è riuscire a vivere di arte. | |
Rispondi |
Da: numero chiuso in giurisprudenza | 09/08/2014 13:02:50 |
IL CERTIFICATORE ENERGETICO E' la figura professionale che certifica le prestazioni energetiche di case ed edifici. Esegue rilievi sull'immobile, verifica i libretti degli impianti elettrici e termoidraulici, stima il consumo energetico medio dello stabile. Titoli richiesti - Può bastare un diploma da perito industriale, agrario o geometra, ma sono in crescita i tecnici muniti di laurea in Ingegneria, Architettura, Scienze Ambientali, Chimica, Scienze e Tecnologie Forestali e Ambientali e Scienze e Tecnologie Agraria. L'accesso alla professione è determinato da un corso di 80 ore, con prezzo che oscilla tra i 700 e i 1300 euro a seconda della Regione che lo eroga. Stipendio - Il guadagno si proporziona al costo di un lavoro di certificazione, stimato dai 250 a 800 euro a seconda di tipologia dell'immobile, tempi richiesti e impianti analizzati. Dallo scorso 12 luglio sono stati fissati i requisiti professionali per la categoria. Il certificatore può esercitare come libero professionista o sotto contratto con enti specializzati nell'ispezione delle costruzioni edili e/o società di servizi energetici. IL MANAGER ENERGETICO Il manager dell'energia è una figura imposta per legge dal 1991 a tutte le aziende con grossi consumi energetici. Recentemente è una figura sempre più ricercata fra le piccole e medie imprese, in creca di ottimizzazione dei costi, risparmio energetico e un miglior rapporto costo-efficienza nell'uso delle risorse. La figura del manager energetico è obbligatoria nelle imprese dei settori di alimentare, carta, chimica, farmaceutica, meccanica, plastica e siderurgia. Sono di sua competenza la contabilità energetica dell'azienda e la redazione di un Contingency plan, l'analisi e correzione di tutte le scelte sbagliate, la verifica comparativa di prezzi per l'acquisto di energia. Il Manager controlla e valuta i macro-indicatori come l'andamento del prezzo del petrolio, il cambio in dollari Usa delle principali commodity e le percentuali obbligatorie da fonti rinnovabili. Titoli richiesti - La laurea consigliata è in Ingegneria a indirizzo energetico o ambientale. Stipendio - Dai 23mila euro dei neolaureati a una media di 35mila (lordi) dopo i primi tre o cinque anni di carriera. L'ENERGY AUDITOR L'Energy Auditor è un ingegnere specializzato in diagnosi energetiche sugli edifici. Fra i suoi compiti analisi e valutazione degli immobili, compilazione del bilancio sul fabbisogno di energia, interventi di riqualificazione, opportunità tecniche per ogni intervento, condizioni di comfort e margini di risparmio sulle spese gestionali. Il lavoro consiste soprattutto nella raccolta di dati su utenze elettriche, termiche, frigorifere e di acqua, per definire la situazione energetica e stabilire come e dove intervenire per la riduzione dei consumi. Titoli richiesti - Laurea in ingegneria. Stipendio - Per i neolaureati, la retribuzione media viaggia sopra i 23mila euro annui. MANAGER DEL GOVERNO DEL TERRITORIO Il manager del governo del territorio organizza e definisce la conoscenza del sistema fisico, socio-economico e urbano di una determinata area. Pianifica strategie di salvaguardia del territorio e attività di monitoraggio, dalla gestione integrata dei rifiuti alle verifiche della situazione idrico-ambientale. In prospettiva, gli sviluppi di carriera prevedono impieghi in associazioni, Ministeri, Regioni, enti locali e autorità di Governo. Titoli richiesti - Laurea di secondo livello, la cosiddetta 3+2, in una branca dell'ingegneria a indirizzo ambientale o energetico, più eventuale master di perfezionamento su materie come management delle risorse umane o sostenibilità ambientale ed esperienze di medio corso in enti pubblici. PROGETTISTA DI SISTEMI A ENERGIE RINNOVABILI L'esperto di progettazione di energie rinnovabili è colui che valuta l'impiego di tecnologie diverse (eolico, solare o biomassa) in contesti diversi, dalla città ai campi agricoli. Verifica requisiti e conseguenze dell'impatto: inquinamento, condizioni di ventosità , vincoli paesaggistici, ambientali, idrogeologici. Le offerte di impiego principali scattano in enti pubblici, Ministeri, Regioni, agenzia regionali ed agenzie energetiche. Titoli richiesti - Laurea in ingegneria meccanica, con l'integrazione di un master nel ramo delle Fonti Rinnovabili. Stipendio - Lo stipendio-base si aggira sui 28.500 euro l'anno. DESIGNER INTEGRAZIONE IMPIANTISTICA Si tratta del designer dell'integrazione tra edificio e impianti. Titoli - I professionisti del settore devono essere laureati in Architettura e iscritti all'albo nazionale della categoria. Dal 2014 scatterà un aggiornamento specifico, valutabile fino al 31 dicembre 2016. Gli architetti interessati dovranno maturare 60 crediti formativi. Stipendio - Il settore è dato in crescita, soprattutto all'estero, ma per ora sconta la crisi: nel 2012, lo stipendio lordo annuo non ha superato i 20mila euro. INSTALLATORE All'installatore elettrico è richiesto di disegnare lo schema dell'impianto, selezionare i materiali, provvedere a fissaggio assemblaggio e collegamento, valutare i feedback del collaudo. Le figure richieste aumentano con diffusione e uso di apparati alimentati ad energia elettrica per illuminazione, forza motrice o apparecchi elettrodomestici. Titoli richiesti - Non è richiesto un titolo di laurea, ma dal 1° agosto 2013 gli installatori che si specializzano in impianti a energia rinnovabile devono ottenere un patentino ad hoc. Stipendio - Lo stipendio, secondo i dati Istat, è di 22.700 euro l'anno. FRIGORISTA Il "tecnico del freddo" al lavoro con enti e imprese private, segue montaggio, riparazione e manutenzione degli impianti di refrigerazione e raffreddamento usati per la conservazione del cibo. Tra le funzioni previste: messa a punto degli impianti di refrigerazione, applicazione di dispositivi anticorrosivi e di isolamento termico ed acustico, registrazione dei dati tecnici. Titoli richiesti - Non è richiesto un titolo di laurea, ma i professionisti devono conseguire un Patentino per inserirsi nel Registro Telematico Nazionale. Il Registro, secondo la definizione del Ministero dell'Ambiente, elenca "imprese e persone certificate ad operare su impianti che contengono Gas Fluorurati ad effetto serra". Stipendio - Secondo i dati Istat, lo stipendio raggiunge una media di 32.600 euro lordi l'anno. | |
Rispondi |
Da: scusate.. | 09/08/2014 14:51:07 |
rapper | |
Rispondi |
Da: abogado asino | 13/08/2014 13:00:07 |
http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_16145.asp Cassazione: anche il figlio avvocato ha diritto al mantenimento Che gli avvocati stiano diventando ormai una nuova categoria di poveri è cosa tristemente nota. Abbiamo avuto già occasione di parlarne in un articolo a firma di Nadia Fusar Poli "Avvocati: ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande". Ora però deve essersene accorta anche la Corte di Cassazione che, con ordinanza n. 15506 dell'8 luglio 2014 ha stabilito che anche il padre di un avvocato può essere tenuto a pagare il mantenimento al figlio. Insomma, poco importa che il ragazzo abbia superato l'esame di abilitazione per l'esercizio della professione forense e non costituisce neppure indice di una raggiunta indipendenza economica il fatto che figlio avvocato frequenti le aule dei tribunali e sia presente alle udienze. E così anche gli Ermellini hanno messo in evidenza, per chi non ne fosse ancora convinto, che gli avvocati sono tutt'altro che una casta e che esercitare la professione forense oggi non è più sinonimo di ricchezza. | |
Rispondi |
Da: numero chiuso in giurisprudenza | 14/08/2014 17:29:01 |
Il rimedio? in controtendenza alle polemiche nate in questi ultimi giorni in ordine ai test d'ingresso in medicina, a mio avviso un serio rimedio a questo stato delle cose è proprio il numero chiuso nelle facoltà di giurisprudenza. La discussione in proposito potrebbe essere molto lunga, e non è peraltro oggetto del tuo intervento. Si può certamente dire tutto e il contrario pure su test d'ingresso, selezioni ecc.. fare ogni tipo di discorso su legittime aspirazioni, progetti di vita, pari opportunità , ecc... Tutti discorsi anche non privi di fascino. Mi limito quindi qui a dire soltanto che per mia forma mentis sono portato a guardare tuttavia i risultati: da quando è stato, diversi anni or sono, introdotto il numero chiuso in medicina, tutti i laureati in medicina fanno i medici! Prima dell'introduzione del numero chiuso invece si impiegavano dove potevano, spesso in settori che con la medicina non avevano nulla a che fare: anni e anni di studi e professionalità acquisita cestinati per bisogno. Oggi nella stessa condizione dei medici di allora si trovano gli avvocati. Aprire lo studio non è il vero problema, ma questo penso tu già lo sappia. E' restare all'interno della categoria che sempre più spesso diventa difficile, se non impossibile. In un mercato ormai saturo, com'è quello dei servizi legali, la preparazione (indispensabile, lo ribadisco, per qualsiasi professionista) dubito fortemente che sia di per sè sufficiente a determinare il successo. Non basta! Non solo, ma spesso non ti verrà neppure riconosciuta dai tuoi stessi clienti, che pure sanno che la possiedi . I baroni affermeranno, ne sono sicuro, certamente il contrario, e scommetto saranno pure convincenti nei confronti degli studenti in legge. Ma il loro non è un punto di vista imparziale, scevro da interessi "di parte", cioè. Ti trovi in un'università dopotutto: su cosa pensi possano porre l'accento? e d'altra parte pure tu o io se fossimo docenti saremmo totalmente concentrati sull'enormità dei guadagni proporzionali alla preparazione culturale. | |
Rispondi |
Da: abogado asino | 16/08/2014 11:44:22 |
Ingegneri selezioni via skype con aziende Si sono tenuti nei giorni scorsi all' Università Kore i primi colloqui via Skype riservati ai laureati e laureandi in Ingegneria Telematica per la azienda Info Solution che conta sedi a Milano, Genova e Roma Giovedì 14 Agosto 2014monografica,pagina 38e-mailprint Si sono tenuti nei giorni scorsi all' Università Kore i primi colloqui via Skype riservati ai laureati e laureandi in Ingegneria Telematica per la azienda Info Solution che conta sedi a Milano, Genova e Roma. La Info Solution è una azienda che opera da 15 anni su tutto il territorio Italiano e con un organico di oltre 100 tecnici, tra ingegneri ed esperti di elettronica ed informatica, vanta collaborazioni con piccole e grandi realtà del panorama industriale in diversi settori di mercato quali Aerospazio e Difesa, Energia, Telecomunicazioni, Trasporti, Telemedicina, Elettromedicale ed Elettronica di consumo. Le opportunità di lavoro che Info Solution offre costituiscono delle buone occasioni per chi vuole misurarsi con tecnologie di avanguardia. L'elevata qualifica e motivazione del personale che lavora in Info Solution sono infatti tra i fattori di maggiore successo dell'azienda. I colloqui per gli studenti dell'Università Kore sono stati promossi dal Centro Uke Pass, che si occupa di placement, apprendistato e di servizi per l'inserimento lavorativo degli studenti, in collaborazione con la Kore TV. Il Centro offre ai propri laureandi e laureati una panoramica attuale del contesto lavorativo, come ad esempio informazioni relative alle professioni, alla formazione post-laurea ed alle esigenze delle aziende e del mercato del lavoro. L'Uke Pass fornisce inoltre supporto alla crescita professionale, mediante una migliore conoscenza di se stessi e delle proprie attitudini professionali. | |
Rispondi |
Da: abogado asino | 17/08/2014 08:47:15 |
Effetto Schettino docente alla Sapienza su invito dei baroni del diritto. Università , nessuna italiana nella top 150. Bologna la migliore, seconda Milano La classifica dell'università Jao Tong di Shanghai: su 500 eccellenze, solo 21 sono in Italia. Podio tutto a stelle e strisce, con Harvard in prima posizione. Ma anche gli atenei di Seul, Taiwan e Brasile ci superano i nostri atenei. Migliori risultati nella lista delle 200 università dove studiare matematica: Milano, Pisa e La Sapienza di Roma tra le 100 più brillanti È l'università di Bologna la migliore d'Italia. Ma nella classifica delle top 500 nel mondo l'Alma mater si piazza solo dopo il 150esimo posto. Magro risultato per l'accademia italiana, quello che risulta dalla classifica dell'università Jao Tong di Shanghai. Che ogni anno a metà agosto pubblica l'Academic Ranking of World Universities (Arwu), un elenco dei 500 migliori atenei del mondo. Dopo i primi cento, elencati nel dettaglio, la classifica divide le università mondiali per fasce (100-150, 150-200 eccetera), quindi non è dato sapere a che punto, esattamente, si piazzi quella del capoluogo emiliano. In ogni caso quelle di Milano, Padova, Pisa e Roma (La Sapienza) sono ancora più indietro. E non si tratta di giudizi trascurabili, se l'ex ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha commentato su Twitter che "oggi quasi tutti i ricercatori vanno a vedere quale sia la posizione dei propri istituti nei ranking Arwu". Tra gli indicatori qualità insegnamento e ricerca - In tutto, nella classifica generale mondiale si contano solo 21 atenei italiani, cifra ben lontana dalle 146 presenze statunitensi. Tra gli indicatori presi in esame per la valutazione ci sono la qualità dell'insegnamento, delle facoltà e della ricerca e le performance di ciascun istituto rispetto al numero degli iscritti. Podio tutto a stelle e strisce - Il podio è tutto statunitense: al primo posto Harvard, seguita da Stanford e Massachusetts institute of technology (Mit). A dire il vero, sulle prime diciotto posizioni ben sedici vanno ad atenei basati negli States e due alle britanniche Oxford e Cambridge (rispettivamente in quinta e nona posizione). Buoni risultati anche per l'istituto di tecnologia di Zurigo (19esima posizione), le università di Tokyo e Kyoto e diverse francesi. Conquistano posizioni, tra le prime cinquanta migliori del mondo, anche l'università di Copenaghen (39esima), di Melbourne (44esima) e due istituti tedeschi: Heidelberg e Monaco. Gerusalemme, Seul, Taiwan e Brasile: meglio dei nostri atenei - Fuori da Europa, Stati Uniti, Canada, Australia e Giappone, il primo istituto in classifica è l'università ebraica di Gerusalemme, 70esima, seguita da quella di Mosca (84esima posizione). Ma nella fascia 101-150, si trovano anche i nuovi ingressi di Taiwan, Cina, Seul, Brasile. Si deve arrivare alla fascia successiva (150-200) per incontrare i nomi di sei atenei italiani: Bologna, Milano, Padova, Pisa, La Sapienza di Roma, e l'università di Torino. Interessante notare che nella stessa fascia si trovano anche, a pari merito, due università degli Emirati Arabi Uniti e gli atenei di Praga, Barcellona e Dublino. Appartiene alla fascia 201-300 il Politecnico di Milano, così come l'università di Firenze, mentre in penultima posizione (tra 301-400) ci sono la Federico II di Napoli e la Bicocca di Milano. Tra gli ultimi cento atenei, nove istituti italiani, tra cui La Cattolica di Milano, ma anche l'università di Cagliari, Palermo, Genova e Trieste. L'Italia si difende in matematica: 13 atenei in top 200 - L'Arwu ha però diffuso anche la classifica delle 200 migliori università per lo studio della Matematica. Qui l'Italia conta tredici atenei, con Milano, Pisa e La Sapienza nella top 100 e a seguire il Politecnico di Milano, la Normale di Pisa e gli atenei di Padova, Pavia e Parma. Buono anche il risultato dell'Università di Padova (51-76 posizione) e della Sapienza (76-100). Nella classifica delle migliori 200, ci sono anche la Normale, Firenze, Pisa, Torino (101-150). E Ancora Catania, Genova, Bicocca, Federico II, Pavia, Tor Vergata e Trieste (151-200). Milano e Torino le migliori per medicina - Secondo lo studio sono due atenei del nord ovest, Milano e Torino, i migliori per lo studio della Medicina: a livello mondiale si piazzano tra la posizione 76 e 100. Seguono Bologna e Padova (101-150), Firenze, Genova, Federico II di Napoli e La Sapienza (151-200). Buona posizione per Milano anche per quanto riguarda l'economia. L'Università Bocconi, assente nella classifica generale, è al 101-150 posto delle università mondiali per l'insegnamento dell'Economia. La Statale di Milano si piazza invece tra il 151-200 posto. Sono le uniche due italiane nella classifica mondiale. Insegnamenti come informatica e tecnologie contano solo quattro atenei nostrani nella top 200, e non ai primissimi posti: si tratta di Politecnico di Torino e Sapienza (101-150), Politecnico di Milano e Università di Trento (151-200). | |
Rispondi |
Da: w_la_foca | 17/08/2014 13:18:18 |
ma avete preso questo thread per spam? e basta con queste copie di articoli che non si legge nessuno! | |
Rispondi |
Da: Mala tempora currunt | 17/08/2014 13:41:10 |
Un portiere vive meglio di un avvocato così come a che un operaio spefializzato | |
Rispondi |
Da: invece | 18/08/2014 12:42:52 |
a me questi articoli interessano | |
Rispondi |
Da: news | 18/08/2014 20:01:57 |
Qualcuno vorrebbe cancellare dall'albo + di 50.000 avvocati (macelleria sociale), invece di introdurre il numero chiuso nelle facoltà di giurisprudenza. | |
Rispondi |
Da: sia chiaro | 19/08/2014 08:26:02 |
qua nessuno cancella nessuno. Vabbene ?? | |
Rispondi |
Da: marcolex | 22/08/2014 14:44:00 |
Quindi, leggendo le 19 pagine di questo post, se oggigiorno un trentenne decidesse di iscriversi all'albo avendo dalla sua tanta buona volontà e determinazione ma non avendo però che pochi sparuti clienti.... sarebbe un "cretino"? Quante chances avrebbe costui di costruirsi un futuro? E soprattutto, quali alternative sono ipotizzabili per un trentenne senza raccomandazioni? Le assunzioni nel settore bancario sono ferme, forse legale interno di qualche azienda o ridimensionamento a mansioni impiegatizie. | |
Rispondi |
Da: numero chiuso in giurisprudenza | 23/08/2014 22:41:57 |
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/18/pensioni-la-rivolta-dei-giovani-avvocati-no-al-contributo-minimo-alla-cassa-forense/884193/ Prima chi percepiva un reddito inferiore ai 10.300 euro non era costretto a registrarsi all'ente previdenziale. I nuovi iscritti a basso reddito avranno diritto a un regime agevolato, che però consentirà loro di vedersi riconosciuti solo sei mesi di anzianità contributiva per ogni anno. Per i primi cinque anni, anche in caso di reddito prossimo allo zero, il minimo da versare sarà di 800-850 euro l'anno pena la cancellazione dall'albo I contributi per la pensione mettono a rischio la loro attività . E i giovani avvocati non ci stanno. Il nuovo regolamento della Cassa forense, il loro ente di previdenza, è una mazzata. Perché d'ora in poi, questa è la questione, anche chi ha un reddito basso sarà costretto a versare un minimo contributivo, pena la cancellazione dall'albo. I responsabili del gruppo Facebook 'No Alla Cassa Forense Obbligatoria' nei giorni scorsi hanno indirizzato una lettera all'ormai ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini, che insieme al titolare dell'Economia deve dare l'ok definitivo, per chiedergli di non approvare il testo. La novità è conseguenza della riforma della legge professionale portata a termine dal governo Monti, che ha reso obbligatoria per tutti gli avvocati l'iscrizione alla Cassa forense. Prima chi percepiva un reddito inferiore ai 10.300 euro, corrispondenti a circa 15mila euro di fatturato, non era costretto a farlo. I nuovi iscritti a basso reddito avranno comunque diritto per otto anni a un regime agevolato, che però consentirà loro di vedersi riconosciuti solo sei mesi di anzianità contributiva per ogni anno di contributi versati. Per i primi cinque anni, anche in caso di reddito prossimo allo zero, il minimo da versare sarà di 800-850 euro all'anno, tra contributo soggettivo di base e contributo di maternità . Nei successivi anni, fino all'ottavo, il versamento minimo, che includerà una quota del contributo integrativo, sarà di quasi 1.200 euro. Una volta terminato il periodo agevolato, saranno dovuti alla cassa almeno 3.700 euro all'anno. Pubblicità Per gli avvocati che hanno scritto al ministro del Lavoro, le agevolazioni non sono sufficienti: "Costringere chi ha un reddito basso a farsi carico di un contributo fisso, seppur edulcorato al 'minimo', rappresenta un'evidente violazione del principio di proporzionalità e progressività contributiva previsto dalla Costituzione", si legge nella missiva. Una soluzione più equa sarebbe stata "mantenere una soglia di esenzione per i redditi bassi e un'imposizione contributiva fondata sul criterio della proporzionalità al reddito prodotto". Per protestare contro "l'imposizione di versamenti obbligatori d'importi iniqui e vessatori in un momento economico drammatico" su Facebook è nato anche il gruppo 'No alla Bozza di Regolamento Cassa Forense contributo minimo'. Ora il rischio è che molti dei 50mila avvocati che dovranno iscriversi all'ente previdenziale non avranno i soldi per farlo. E saranno quindi costretti a cancellare il proprio nome dall'albo professionale. Secondo Marco Pellegrino, uno dei responsabili del gruppo 'No Alla Cassa Forense Obbligatoria', non è insolito che un avvocato all'inizio della propria attività incassi pochissimo: "Le nostre parcelle - spiega - vengono spesso pagate solo dopo la chiusura della pratica. E anche nel caso in cui si incassi un acconto, questo basta a malapena a coprire le spese. L'avviamento di un avvocato che non sia figlio di avvocati dura sette-otto anni". I minimi da versare per la pensione rischiano così di tagliare le gambe a molti giovani. E si aggiungono agli altri costi introdotti dalla riforma della legge professionale, come l'assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile e quella contro gli infortuni. | |
Rispondi |
Da: w_la_foca | 24/08/2014 06:07:25 |
forse non sapete che i commercianti pagano 3500 euro di inps l'anno? e già dal primo anno! | |
Rispondi |
Pagina: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ..., 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, ..., 334, 335, 336, 337, 338, 339 - Successiva >>