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raccomandazioni e concorsi pubblici
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Da: Vaclav | 24/01/2009 15:38:59 |
Alex che tu sappia sono mai stati annullati concorsi o comunque modificate valutazioni per correzioni fatte dalla commissione palesemente errate? | |
Da: Dipende | 24/01/2009 17:18:43 |
In un concorso per dirigente è capitato che la commissione abbia assegnato un compito in cui veniva richiesta la redazione di un provvedimento amministrativo. La correzione, effettuata con voto più motivazione sintetica (tipo: buona l'esposizione, sufficienti i contenuti), per alcuni concorrenti faceva riferimento ad un provvedimento amministrativo diverso da quello assegnato dalla commissione, pur se talora redatto congiuntamente. La questione pende tuttora davanti il TAR Lazio. Vi terrò informati. | |
Da: alex | 25/01/2009 08:25:34 |
per vaclav, per la questione da te proposta dovrebbe risponderti un buon amministrativista, con esperienza nei concorsi, - le mie indicazioni come penso dei colleghi, sulla base di ricerche internet o di altro sono assolutamente da prendere cum grano salis- comunque normamente quando non si e' soddisfatti della propria correzione, qualora vi siano i presupposti minimi, si chiede l'annullamento ( in via generale del verbale, della graduatoria di ogni altro atto definitivoâ etc) del singolo provvedimento di esclusione adducendone i vizi, che ., nella mmaggior parte dei casi si fanno risalire all'eccesso di potere o violazione di legge , per mancanza di motivazione incogruenza etc( i classici vizi sintomatici dell'eccesso di potere)- si ribadisce che e' possibile travolgere la valutazione della commissione -discr tecnica-solo mediante violazione di eccesso di potere- orbene in tale siutuazione gli elaborati e la conseguente valutazione dovrebbero presentare tali situazioni di fatto: non presentare correzione i criteri valutativi essere talmente generici e non definiti il voto espresso in termini numerici- sintetizzando tutto cio porta ad attaccare il signgolo provvedimento di esclusione, e difficilmente potrebbe portare ad un annullamento della graduatoria del verbale etc.di tutto il concorso- veniamo alle questioni: sono attaccabili le valutazioni degli elaborati oggetto di una valutazione comparativa, esempio concorsi univ con presenza di titoli e di monografie, i concorsi per avvocato mediante ricorso ad una perizia tecnica dei opropri elaborati cd perizia pro veritate.- per in concorsi da dirigenti ,invece ,non e' possibile, non essendoci una valutazione comparativa, l'unico rimedio e' quello prospettato ( mancaza di motivazione,e conseguente violazione di legge, eccesso di potere) petitum annullamento del singolo provvedimento di eslusione e successiva valutazione della commissione o diversa- norme attuali- l'adunanza plenaria, cristallizza l' orientamento della sufficienza di motivazione ( e quindi non sarebbe piu' violazione di legge) quanto tale valutazione sia espresse mediante votazione numerica con griglie ben predefinite - questo consolidamento dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato rende poco probabile la fondatezza di ricorso al tar per il provvedimento di esclusione legato al proprio elaborato per i motivi di cui sopra. precedenti ve ne sono pochi ( molti per concorsi a valutazione comprarativa come accennato, e ricorsi pro veritate concorsi altamente tecnici giuridici avv, notai) un precedente rilevantye concorso scandalo 1992 , andato a sentenza definitiva dopo 15 anni non si e' chiuso a favore del ricorrente vittorioso- comunque un singola valutazione o piu' valutazioni anche se giudicate carenti di motivazione, e riammesse dal giudice tar non potrebbero comportare, a mio parere ,l'annullamento dell'intera procedura, prima perche' e' possibile rimediare mediante una nuova valutazione- secondo e' necessario che la commissione nel proprio agire valutativo e procedurale tenga un comportamento attuativo che in concreto realizzi un vero e proprio obrobrio amministrativo, | |
Da: alex | 25/01/2009 08:49:04 |
ad adiuvandum per travolgere un concorso necessitasi di motivi gravi tesi a travolgere il perno della discrezionalita' amministrativa, mediante il vizio dell'eccesso di potere- valutazione talmente superficiale visibile all'uomo anche non dotatodi competenze tecniche,da configurarsi in eccesso di potere- cio' comporta il non realizzarsi il criterio della dicrezionalita' tecnica, dato da una valutazione di qualita' attinenti a fatti o persone, mediante norme tecniche scientifiche - esempio tipo i compiti presentano dei probabili segni di riconoscimento,la cui valutazione e accertamento e' rimessa alla commissione come espressione della discrezionalita' tecnica- la commissione non ne ha tenuto conto, tali evidenze erano spalmate ( segni evidenziatori di un possibile riconoscimento, in violazione del principio dell'anonimato degli elaborati)su molti elaborati facenti parte della graduatoria ammessi agli orali- l'uomo della commissione anche non dotato di competenze, sa che bisogna escludere gli elaborati con segni di riconoscimento( pagine conteggiate in modo alternato, fogli conteggiati con numeri romani, cancellature sugli elaborati cosi' evidenti a mo di evidenziatori, schemi sempre nella bella, disegni tipo organigrammi, presenti su una vasta percentuale di elaborati- ecco l'illegittima superficialita' nella valutazione della commissione che si concretizza in eccesso di potere- bibliografia: michele corradino -lo studio del dir amministrativo attraverso le sentenze- caso pratico il comportamento di quei ciucci della commissione concorso indap per 3 diirgenti | |
Da: x alex | 25/01/2009 10:42:07 |
ciao Alex sei informatissimo mi puoi mandare la tua mail??? ho una informazione da chiederti grazie | |
Da: x alex | 25/01/2009 10:43:23 |
sto impazzendo da giorni su internet a caccia di questa informazione ma evidentemente non ho esperienza e non la trovo sos grazie | |
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Da: alex | 25/01/2009 11:53:39 |
la mia e mail e' alessandrofalco@msn.com ma non mi funziona da giorni,su mio computer, potro' leggerla da martedi' su altro computer proviamo con altra , da 2 anni che non la apro alex.falco@virgilio.it | |
Da: x alex | 25/01/2009 12:10:34 |
fatto ale ti ho spedito una mail prova a vedere se ti è arrivata altrimenti ti scrivo sull'altra grazie | |
Da: alex | 25/01/2009 12:25:57 |
mi dispiace in msn non mi fa entrare e anche all' altro indirizzo- niente fino a martedi' | |
Da: x alex | 25/01/2009 12:37:17 |
va bene martedì ti scrivo uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa | |
Da: alex | 25/01/2009 13:30:38 |
e mail ripristinata | |
Da: xy | 26/01/2009 12:08:07 |
allora c'è speranza...se uno pensa che ci siano troppi raccomandati in un concorso si può ricorrere... "l'illegittima superficialita' nella valutazione della commissione che si concretizza in eccesso di potere"...ho capito bene? HELP ME. | |
Da: per xy | 26/01/2009 12:39:27 |
ognuno recepisce secondo il proprio schema mentale, dato dal bagaglio cuklturale e giuridico , fai tu. | |
Da: .... | 28/01/2009 10:44:38 |
cioè? non sono avvocato. | |
Da: xela | 28/01/2009 13:56:17 |
per carita' qui viene ed eâ venuta in gioco lo spirito dello studente- sai eâ stato difficile attaccare la discr tecnica della commissione mediante una supposta violazione dellâeccesso di potere, non vi sono precedenti in merito, ne ho fatto copia ed incolla- 1 inquadrare la discr tecnica- 2 trovare la norma 3adattarla in funzione dellâeccesso di potere- 4 inquadrarla in una categoria generale di eccesso di potere- Illegittimità â dovuta alla superficialitaâdella valutazione-( categoria espressa in una sola frase del libro di corradino su 500 pagine) ricostruire un presunto motivo di gravame per eccesso di potere non puoâ essere fatto risalire alla professionalitaâ dellâavvocato, ma allo spirito indomito di chi si considera eternamente studente- ti allego la particolaritaâ del sindacato del giudice tar, e d il profilo in gioco, da ricerche internet: È stato detto che il giudizio di diritto consiste nella individuazione e interpretazione della norma e nella sua applicazione al caso concreto [13]. Ciò è valido anche per la sentenza amministrativa. Ma non è sufficiente. Il sindacato del giudice amministrativo, quanto meno nel processo generale di impugnazione, non si risolve sempre nell'individuazione e nella interpretazione di una norma, della quale si deduca la violazione o, più in generale, di cui si chieda l'applicazione. La tecnica di sindacato per eccesso di potere prescinde dal metodo sillogistico dell'applicazione della norma al caso concreto, perché prescinde, in realtà, dalla norma, per avvicinarsi a un sindacato condotto per clausole generali di cui si verifica il rispetto: proporzionalità, non contraddittorietà, logicità, coerenza; il che avvicina il giudizio di diritto del giudice amministrativo al sindacato giurisdizionale esistente nei paesi di Common Law (reasonableness, fairness) e accentua il profilo creativo, quale partecipe del processo di formazione del diritto, della giurisprudenza amministrativa. Eco umberto La cultura eââânon conoscere per esempio la capitale del giappone ma ââââââââââââââââ ad una domanda riuscire a trovare sempre una risposta | |
Da: !!!!! | 29/01/2009 10:05:30 |
ma....saccenti ne girano molti...nel mondo dei raccomandati..e non. Questo è l'unico dato di certezza. | |
Da: xela | 29/01/2009 10:36:09 |
spero che tu mi abbia messo nel mondo dei non, sai e' fondamentale per me. | |
Da: ... | 02/02/2009 13:23:52 |
Il fatto di non essere raccomandati non ci deve far pensare che noi siamo i migliori, la raccomandazione per tanti serve solo ad avere l'opportunità di dimostrare che vali. Io spero di trovarla presto perchè la preparazione non mi manca. | |
Da: !!! | 03/02/2009 16:15:08 |
alla faccia di tutti io sono un raccomandato e me lo godo, perchè altrimenti non sarei mai diventato un funzionario. | |
Da: irredentista | 04/02/2009 18:38:17 |
alcuni anni fa http://www.cafebabel.com/photos/corruption.jpg La moglie, il fratello, la cognata e il segretario di Gianfranco Fini. Tutti nel business della sanità. Finché non scoppia una lite per soldi e palazzi Nella hit parade delle intercettazioni celebri sta per balzare in testa alla classifica Daniela Di Sotto. Al confronto il ritornello sui "furbetti del quartierino" del vecchio Ricucci impallidisce. La moglie di Gianfranco Fini incide il suo hit sul nastro della Polizia di Potenza alle ore 20 del 19 aprile 2005: «Io sono andata a sbattermi il culo con Storace». Scioccato da tanta schiettezza, il pm Henry John Woodcock ha piazzato su questa frase un omissis. "L'espresso" invece la pubblica integralmente perché è significativa per capire gli affari di rilevanza pubblica di cui parlano al telefono Daniela Fini e il segretario di suo marito Francesco Proietti, detto Checchino, oggi deputato. A differenza delle altre nove volte nelle quali la moglie e il braccio destro dell'ex vicepremier ricorrono alla stessa parola nel corso della telefonata, qui non c'è omissis che tenga. Lo "sbattimento" di Daniela con Storace ha prodotto una convenzione per la clinica della famiglia Fini. Secondo il pubblico ministero Henry John Woodcock: «Francesco Proietti e Daniela Di Sotto (nome da nubile della signora Fini, ndr) fanno esplicitamente cenno all'interessamento profuso dalla Daniela Di Sotto presso Francesco Storace - all'epoca dei fatti presidente della Regione Lazio - affinché la clinica Panigea operasse in regime di convenzione l'esecuzione di esami clinici (Tac e risonanza magnetica) particolarmente costosi». Attenzione ai tempi: la richiesta di convenzione della Panigea porta la data dell'11 febbraio, il parere favorevole della Asl è del 14, la delibera della giunta (che due mesi dopo andrà a casa) è del 18, alla faccia della burocrazia regionale. La telefonata intercettata è dell'aprile 2005. Daniela Fini e Proietti dovrebbero brindare per i futuri incassi e invece sono infuriati perché a beneficiare della convenzione prodotta dallo "sbattimento" non saranno loro due ma il loro socio di maggioranza. Si chiama Patrizia Pescatori e non è un socio qualunque: è la cognata di Gianfranco Fini. Patrizia Pescatori ha sposato Massimo Fini, un dottore che lavora dal 1986 per la Tosinvest di Giampaolo Angelucci (il re delle cliniche finito ai domiciliari in un'altra indagine dei pm di Bari lunedì scorso). Massimo Fini è il direttore sanitario dell'Istituto San Raffaele, la struttura più importante del gruppo Tosinvest che ha ceduto alla fine degli anni Novanta a sua moglie il centro Panigea, mantenendovi una piccola quota simbolica. La società che gestisce il Panigea (Poliambulatorio Cave Srl) fatturava nel 2004, già prima di avere l'accreditamento, ben 2 milioni e 300 mila euro all'anno. Più piccola invece la seconda struttura della premiata ditta Daniela&Checchino: la Emmerre 3000 srl. Si tratta di un centro fisioterapico che ha visto esplodere il suo fatturato dai 30 mila euro del 2002 ai 540 mila del 2004. Anche in questo caso l'accreditamento è arrivato grazie alla giunta Storace. Il centro infatti lo aveva perso a causa del crack della società che ne era titolare. La Asl Roma C ha però espresso parere favorevole al trasferimento dell'accreditamento dalla fallita alla società dei Fini (MR 3000 Srl) il 14 marzo 2003. Nonostante gli affari vadano a gonfie vele per entrambe le società, le cognate litigano e vogliono separare le loro strade. I magistrati di Potenza descrivono così la situazione: «Socio di maggioranza del poliambulatorio Panigea è Patrizia Pescatori, la quale, al fine di acquisire l'intero controllo della struttura, propone di scambiare la quota da lei posseduta in Emmerre con le quote possedute da Daniela Fini e da Francesco Proietti in Panigea». Daniela e Checchino vogliono liberarsi della cognata ma «non intendono dismettere le loro quote in Panigea, investimento che ritengono particolarmente vantaggioso. Dal 2003, pur non comparendo ufficialmente quali soci, Proietti e Daniela Fini avrebbero investito in Panigea 100 mila euro pro capite, quota il cui valore sarebbe destinato a rivalutarsi nel tempo, proprio grazie al volume d'affari generato dalle prestazioni sanitarie effettuate in regime di convenzione». A mettere zizzania tra i due rami dei Fini è proprio la convenzione. Daniela si rammarica di avere faticato tanto per portare quattrini a una società nella quale è in maggioranza la cognata: «Lo sai qual è stato il nostro errore? Quando sono andata a sbattermi con Storace bisognava fare un'altra società a cui intestare le convenzioni della risonanza e della Tac». Che fare? Vendere no. «E che, ora che diventa il pozzo di San Patrizio te la do? 'A bella...!», dice Daniela parlando della cognata A complicare ulteriormente le cose, secondo i pm di Potenza, arriva «un nuovo vantaggioso affare di cui Proietti è stato l'abile e occulto regista, ovvero l'acquisto, ad un'asta giudiziale, della struttura in cui è ubicata la Emmerre». Il prezzo basso per il valore effettivo dello stabile (un milione e 150 mila euro) è stato sostenuto con un mutuo da Daniela e Checchino che ora non vogliono assolutamente spartirlo con la cognata. Insomma il classico intreccio di soldi e parenti nel quale chiunque metta il dito rischia di farsi male. Saggiamente Gianfranco Fini se ne tiene alla larga. Per il pm Woodcock il leader di An è all'oscuro di tutto. Comunque in un'intercettazione Daniela dice a proposito della questione dell'immobile: «Gli ho fatto vedere il foglio a Gianfranco. Dico: "Io ho tirato fuori 'sti soldi, e a te non t'ho chiesto niente. Perché tu mi hai detto "non mi mettete più in mezzo". Ok. Però tu sappi che se tiri fuori mille lire per tuo fratello, andiamo a litigare io e te. Secondo poi, mi sono rotta il cazzo che la gente c'ha le cose quando pagano gli altri». Il culmine della tensione si tocca quando l'amministratore della Panigea, Marco Bertucci, convoca l'assemblea con la cognata senza avvertire Daniela che si infuria: «Gli ho detto: Marco, tu vai a rubare a casa dei ladri. Ricordati che l'unica università che ho conosciuto io a differenza di te, è quella della strada, hai capito?». Proietti con involontaria ma esilarante ironia corregge: «Quella del marciapiede». Lei presa dal discorso conferma sempre più arrabbiata: «Esatto. Io ho conosciuto quella di università e con quella io ti spacco il culo!». Anche le nuove leve fanno la loro apparizione. La figlia di Gianfranco Fini sponsorizza l'amico del cuore. Mamma Daniela prima pensa a farlo assumere come portantino da Giampaolo (probabilmente Angelucci) poi Francesco Proietti tira fuori dal cilindro una soluzione: «Alle Poste. Lo posso fa piglia' subito tre mesi per tre mesi con la società interinale e poi lo faccio assumere direttamente». Ma il ragazzo inspiegabilmente rifiuta. Checchino lo chiama sorpreso: «M'ha chiamato Susan, la segretaria dell'amministratore delle Poste, Massimo Sarmi. Mi ha detto che ti hanno chiamato e tu gli hai detto che avevi un altro lavoro, è vero?». «Mica le Poste», risponde l'amico della figlia di Fini, «un'agenzia di lavoro interinale, Obiettivo Lavoro, mi ha chiamato. E io gli ho detto no che sto aspettando una chiamata per lavoro a tempo indeterminato». Il ragazzo è poco sveglio o fa il difficile. Comunque Proietti non si dà per vinto: «Richiamo per andare a parlare con l'amministratore delegato». Per i magistrati di Potenza «non v'è dubbio che le vicende in esame, sia per ciò che riguarda la convenzione con la Regione Lazio, sia per ciò che riguarda più specificamente i rapporti societari tra Proietti e Daniela Fini, i loro prestanomi e gli altri soggetti interessati alle società impongono un particolare ulteriore approfondimento investigativo». E chissà che non si muova anche l'Antitrust. La legge sul conflitto di interessi imponeva a Daniela Fini di dichiarare le sue società per vigilare sul conflitto di interessi con il marito. A "L'espresso", risulta che abbia dichiarato solo la Davir Srl, società che ha comprato tra maggio e giugno le quote di Panigea (10 per cento) e Emmerre (44 per cento). Eppure Daniela Fini si sentiva padrona ben prima. All'amministratore che non la considerava socia di Panigea replicava: «Che cazzo vuol dire che io non ho le quote? Oh! Non ce le ho intestate, che è differente. Non è che non ce l'ho». fonte Espresso-Repubblica -------------------------------------------------------------------------------- | |
Da: irredentista | 04/02/2009 18:40:23 |
Parentopoli" a La Sapienza? pubblicato: lunedì 08 ottobre 2007 da Higgins in: Cronaca: attualità e notizie Abitare a Roma Lo scandalo che sta coinvolgendo alcuni atenei italiani sembra investire anche La Sapienza: la Procura di Roma vuole fare chiarezza sulle commistioni tra incarichi dâoro e docenze. In particolare, la Guardia di Finanza ha esaminato atti e acquisito la documentazione del parcheggio interrato che dovrà liberare dalle auto la città degli studi. Lâopera, partita nel marzo scorso e costata quasi nove milioni di euro, è stata appaltata dal provveditorato per i Lavori pubblici e poi affidata alla Compagnia progettazione e costruzioni (Cpc) il cui presidente è lâarchitetto Leonardo di Paola, docente di Estimo. Lâamministratore delegato, già presidente dei giovani costruttori Ance, è suo figlio Marco e peratro docente a contratto ad Architettura. I finanzieri si sono anche fatti consegnare gli atti sul concorso per lâarea di Estimo, vinto dalla figlia maggiore dellâattuale rettore Maria Rosaria Guarini. | |
Da: irredentista | 04/02/2009 18:42:41 |
Cassino, la figlia del Rettore ricercatrice. Eâ notizia della settimana scorsa ma il caso è scoppiato solo ieri sera. La figlia del Rettore dellâUniversità di Cassino ha vinto il concorso di ricercatrice per la facoltà di Scienze motorie in âFisiologia umanaâ. Come è accaduto in altri atenei câè già chi parla di parentopoli anche a Cassino. «Ma non è così - commenta Paolo Vigo - Intanto perché la figlia di mia moglie ha vinto un concorso nazionale ed è stata valutata da una commissione esterna che non conosco neppure, in una facoltà che non è la mia. Sono sicuro che in tutto ciò non vi è nulla di penalmente rilevante e neppure di moralmente contestabile, per questo martedì porterò il caso allâesame del Senato Accademico». Il Rettore che ieri è stato a Roma alla turbolenta inaugurazione dellâanno accademico vuole citare proprio il neo Rettore Frati: «Ha ragione quando dice che non è importante che sia parente, è importante che sia brava. Mia figlia ha fatto lâUniversità a Napoli, il dottorato a Bologna nella migliore scuola dâItalia, ha fatto la sua carriera e la commissione ha abbondantemente validato le sue qualità. Comunque sottoporrò al Senato accademico il singolo episodio, mi sospenderò per il tempo necessario a che il Senato esamini e valuti gli atti. Sono amareggiato ma resto sereno e tranquillo, convinto di poter dimostrare che tutto è stato fatto alla luce del sole». Il Rettore non ha intenzione di dimettersi: «Se qualcuno dovesse chiedermelo - spiega Paolo Vigo - sarò in grado di difendermi». Né ha mai pensato, in questi giorni, di chiedere alla figlia di rinunciare: «Sono il Rettore ma sono anche un padre, non lo farei mai. Allora preferisco rinunciare io». via Il Messaggero | |
Da: momento di riflessione | 04/02/2009 18:49:24 |
Oltre la Coltre âQuando i molti governano, pensano solo a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertàâ. Luigi Pirandello | |
Da: !!! | 06/02/2009 09:57:15 |
finalmente qualcosa di concreto. | |
Da: anna | 07/02/2009 17:10:58 |
hai capito, anche fini coinvolto in queste storie! | |
Da: x anna | 07/02/2009 18:40:33 |
non lo sapevi che fini si è separato dalla moglie? secondo me si sono mollati proprio per questo, fini è una persona onesta | |
Da: uno del forum concorsi.it | 08/02/2009 00:22:12 |
...di passaggio su questo forum,non posso che essere d'accordo con Karragan e stigmatizzare Paola,veramente VOLGARE in modo gratuito,per giunta.....che vergogna!such a shame! | |
Da: anna | 09/02/2009 18:56:27 |
ho letto ora "paola" hai ragione anche lei dev'essere una raccomandata. | |
Da: | 23/02/2009 22:02:23 |
è una vergogna | |
Da: | 24/02/2009 21:17:05 |
vergogna | |
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