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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: x non dimenticare29/07/2016 10:41:39
1.2.âˆ' Ad avviso del giudice a quo, consentendo l'attribuzione di incarichi a funzionari privi della relativa qualifica, l'art. 8, comma 24, del d.l. n. 16 del 2012, come convertito, aggirerebbe la regola costituzionale di accesso ai pubblici uffici mediante concorso, in violazione degli artt. 3 e 97 Cost. Viene, a tal proposito, richiamata la giurisprudenza costituzionale che riconosce nel concorso pubblico la forma generale ed ordinaria di reclutamento per il pubblico impiego, quale procedura strumentale al canone di efficienza dell'amministrazione, ciò che, riguardo all'assegnazione di funzioni direttive, priverebbe di legittimazione arbitrarie preclusioni di accesso, riserve integrali di posti o forme di attribuzione automatica in favore del personale interno. La norma censurata, sempre secondo il giudice a quo, consentirebbe invece a funzionari, privi della relativa qualifica, di accedere, senza aver superato un pubblico concorso, ad un «ruolo» diverso nell'ambito della propria amministrazione.

L'elusione della regola del pubblico concorso determinerebbe anche un vulnus al principio del buon andamento, con conseguente ulteriore lesione, sotto questo diverso profilo, degli artt. 3 e 97 Cost. Ancora, la disposizione censurata violerebbe gli artt. 3 e 97, primo comma, Cost., in relazione ai principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa, poiché, permettendo l'attribuzione di incarichi a funzionari privi della relativa qualifica, consentirebbe la preposizione ad uffici amministrativi di soggetti privi dei requisiti necessari, determinando una diminuzione delle garanzie dei cittadini che confidano in una amministrazione competente, imparziale ed efficiente.

Il rimettente prospetta, infine, una violazione degli artt. 3 e 51 Cost., poiché l'accesso a funzioni dirigenziali sarebbe consentito, in deroga al principio di uguaglianza, pur nell'assenza dei requisiti stabiliti dalla legge (e, in particolare, dall'art. 19 del citato d.lgs. n. 165 del 2011).

Da: x non dimenticare29/07/2016 10:43:11
4.1.âˆ' Secondo la costante giurisprudenza di questa Corte, nessun dubbio può nutrirsi in ordine al fatto che il conferimento di incarichi dirigenziali nell'ambito di un'amministrazione pubblica debba avvenire previo esperimento di un pubblico concorso, e che il concorso sia necessario anche nei casi di nuovo inquadramento di dipendenti già in servizio. Anche il passaggio ad una fascia funzionale superiore comporta «l'accesso ad un nuovo posto di lavoro corrispondente a funzioni più elevate ed è soggetto, pertanto, quale figura di reclutamento, alla regola del pubblico concorso» (sentenza n. 194 del 2002; ex plurimis, inoltre, sentenze n. 217 del 2012, n. 7 del 2011, n. 150 del 2010, n. 293 del 2009).

In apparenza, la disposizione impugnata non si pone in contrasto diretto con tali principi. Essa non conferisce in via definitiva incarichi dirigenziali a soggetti privi della relativa qualifica, bensì consente, in via asseritamente temporanea, l'assunzione di tali incarichi da parte di funzionari, in attesa del completamento delle procedure concorsuali.

Tuttavia, l'aggiramento della regola del concorso pubblico per l'accesso alle posizioni dirigenziali in parola si rivela, sia alla luce delle circostanze di fatto, precedenti e successive alla proposizione della questione di costituzionalità, nelle quali la disposizione impugnata si inserisce, sia all'esito di un più attento esame della fattispecie delineata dall'art. 8, comma 24, del d.l. n. 16 del 2012.

Da: ROMA LADRONA29/07/2016 12:51:54
X anti, mi riservo. Ci devo pensare.

Da: ROMA LADRONA29/07/2016 12:54:17
Esiste, all'attualità, con riferimento alla valutazione della performance, una discrasia tra valutazione dei Dirigenti e degli incaricati e la restante categoria di lavoratori.

Laddove i primi sono destinatari di uno strutturato ed analitico excursus sulla valutazione delle performance, gli altri sono in attesa di un work in progress.

Com'è noto il sistema di valutazione del personale delle Agenzie è in fase di progettazione e sarà implementato a partire da quest'anno ex art. 1, co. 7, D.Lgs. n. 157/2015.

Tale sistema dovrà essere coerente non solo con la normativa di riferimento, in particolare con i vincoli esistenti e i relativi costi, ex D.Lgs. 150/2009, ma dovrà anche rispettare i seguenti vincoli:

1-        Validità della valutazione;

2-        Attendibilità del sistema;

3-        Snellezza e semplicità.

Trattasi di elementi indispensabili per supportare un sistema valutativo serio, poiché in strutture macro, come quelle agenziali, occorre, innanzitutto, focalizzare ciò che si vuole maggiormente valorizzare, appunto, con la valutazione.

In particolare, un sistema valutativo ha valore solo se riesce ad arricchire le persone oggetto di valutazione o, meglio, se idoneo ad esternare giudizi che siano conformi all'effettivo tasso prestazionale reso dal personale e alle competenze dal medesimo dimostrato.

Occorrerà curare non solo la progettazione di nuovi sistemi di valutazione, ma soprattutto si dovrà introdurre una formazione costante e a regime degli attori del processo valutativo.

Per misurare bene i risultati oggetto della valutazione, occorre avere a disposizione validi ed attendibili strumenti di valutazione, laddove i valutatori dovranno essere allineati al modello di valutazione, formati al loro utilizzo e, soprattutto, consapevoli che eventuali distorsioni, in sede applicativa, posso provocare irreparabili danni nel valutato.

In parole povere, valutati e valutatori andranno entrambi allineati alle finalità del sistema e alle modalità di utilizzo degli strumenti.

Occorre porre attenzione, inoltre, all'attendibilità della valutazione o meglio alla sua validità, atteso che occorre sterilizzare non solo le difficoltà e le distorsioni di cui sopra, ma, soprattutto, occorre isolare i valutatori dal rischio dei c.d. "costi negativi" della valutazione, dal c.d. "ceiling effect", ovverosia dall'appiattimento di giudizi verso l'alto, che potrebbero uccidere ogni attendibile sistema di valutazione.

Occorrerà evitare, in sostanza, che i Dirigenti, cogliendo le differenze tra i valutati, per evitare contenziosi, preferiscano ignorarle.

In termini più chiari, la vera sfida è formare i valutatori a governare bene la relazione con i valutati, facendo loro ben comprendere le molteplici valenze della valutazione, anche per impedire che reazioni negative, ovvero sfiducia nei valutatori, creino ostilità e disimpegno operativo.

Nei sistemi di valutazione, occorre non solo curare gli strumenti, la metodologia, la comunicazione interna, la formazione dei vari attori, i processi declinatori, ma anche tutta una miriade di "riflessi organizzativi", che discenderanno, inevitabilmente, dalla valutazione.

Per creare giudizi condivisi, accettati, perché accurati, non sarà sufficiente tutto quanto sopra esposto se i sistemi di valutazione, oltre ad avere i requisiti dell'attendibilità, non siano anche pregni di semplicità e snellezza.

Illustrato quanto sopra, solo per completezza, un cenno merita sia l'art. 59 del D.Lgs. 300/99, che prevede indicatori di performance da misurare come mezzi per verificare i risultati di gestione, sia le recenti indicazioni dell'Ocse e dell'FMI, per le quali misura e indicazione di risultato di alto livello dovrebbero includere, fra l'altro, la soddisfazione e la compliance del contribuente, l'efficienza organizzativa, nonché il senso di appartenenza e la soddisfazione del personale, laddove, se volessimo lanciare lo sguardo sul mondo, vedremmo che, per garantire alti livelli di performance, diversi Paesi esteri utilizzano anche la percezione di equità nelle controversie, la correttezza delle comunicazioni interne ed esterne, l'implementazione della conformità dei contribuenti che ricevono una verifica, gli adempimenti collaborativi, la semplificazione all'accesso ai servizi, i costi di riscossione, la riduzione dell'assenteismo, ecc., il tutto per costruire la fiducia verso l'Ente che gestisce la fiscalità.

Conclusivamente, lo sguardo alle buone pratiche e ai trend internazionali fanno emergere che "la misurazione e la performance sono collegati all'efficienza generale".

Va da sé che, laddove gli indicatori di performance, da utilizzare come misuratori per verificare i risultati di gestione, diano informazioni sull'ammissibilità di programmi di incentivazione al personale, per determinare i livelli di accesso ai fondi, previo accordo tra MEF ed Agenzie, è lapalissiano concludere che possono essere sì sfidanti, ma sempre realistici.

Un tanto, senza tralasciare che essi non possono che essere focalizzati sull'aspetto operativo, nel rispetto del piano aziendale, nella dicotomia tra indicatori di risultato e indicatori quantitativi, sui quali occorrerà declinare riforme strategiche di efficientamento delle Agenzie, con una condizione di autonomia delle Agenzie Fiscali.

Autonomia agenziale in linea con solide pratiche internazionali, eliminati gli attuali vincoli e limiti di spesa, che violano la discrezionalità agenziale nel determinare le modalità di conseguimento dei risparmi di bilancio voluti dal Governo, in seno al complesso e lacerante processo di trasformazione in atto delle Agenzie Fiscali, che non può fare a meno della consultazione sindacale e di un chiaro focus sugli stakeholders esterni, per verificare idoneità e bontà delle strategie trasformiste di cui sopra.

Sia chiaro a tutti che la strumentalità di un idoneo sistema di valutazione ha senso se le Agenzie Fiscali avranno autonomia gestionale e contabile, come fortemente auspicato dall'esito della due diligence, commissionata l'anno scorso agli Organismi internazionali di cui sopra.



IL SEGRETARIO GENERALE

Da: anti-antares x roma ladrona 29/07/2016 13:16:42
Tu mi rispetti.Io ti rispetto.Poi, ognuno ha il diritto di avere le proprie convinzioni:-).Purche' ci sia rispetto...( da parte tua e di altri, c'è...e mi comporto conseguentemente ).

Da: ROMA LADRONA29/07/2016 13:24:04
Anti, vecchia quercia!

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Da: ROMA LADRONA29/07/2016 13:25:27
Cmq x me a fine anno arriverà una tempesta epocale....

Da: ROMA LADRONA29/07/2016 13:30:01
LA VIA ETRURIA - ARRESTATO MARIO LA VIA, AD DELLA PRIVILEGE, LA SOCIETA' FALLITA NEL 2015 CHE OTTENNE 125 MILIONI DA UN POOL DI BANCHE CAPITANATO DA ETRURIA PER COSTRUIRE UN MEGA YACHT MAI REALIZZATO. I SOLDI SONO STATI SPESI PER VILLE, AUTO DI LUSSO E ANCHE PER UNA SUPERBENEFICENZA A BERTONE

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MARIO LA VIA
MARIO LA VIA
Se mai qualcuno avrà il coraggio di varare quella carcassa di yacht arrugginito, adagiato nel cantiere abbandonato della Privilege Yard al porto di Civitavecchia, un azzeccato nome di battesimo potrebbe essere "Mangiatoia". Quel progetto, infatti, nato col preciso obiettivo di succhiare denaro a un pool di banche (Etruria, Banca Marche, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bpm e Mps) ha sfamato l'appetito di tanti: dell'ex segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, degli ex parlamentari Mario Baldassarri e Vincenzo Scotti, del presidente dell'Autorità portuale Pasqualino Monti.

E naturalmente quelli dell'imprenditore 76enne Mario La Via. L'uomo che diceva di voler costruire uno yacht, e invece regalava soldi non suoi. Mario La Via, amministratore delegato della Privilege Yard fallita nel 2015, e Antonio Battista, componente del cda e unico delegato a operare sui conti bancari della società, sono finiti agli arresti domiciliari su ordine della procura di Civitavecchia, per i reati ipotizzati di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale, reati tributari e violazione della normativa antimafia.
MARIO LA VIA 2
MARIO LA VIA 2

Con il denaro prestato dagli istituti bancari, per dire, avevano acquistato una Maserati e una Ferrari Coupé da 320mila euro. L'indagine del Nucleo tributario della finanza ricostruisce tutte le distrazioni patrimoniali attorno allo yacht mai varato. Rendendolo un corpo di reato lungo 127 metri.

Il maxi finanziamento concesso alla Privilege dal consorzio di banche (Etruria era la capofila) ammonta a 190 milioni di euro, di cui circa 125 milioni effettivamente erogati. Un progetto che non stava in piedi fin dall'inizio ma che ebbe sponsor di alto livello e coperture. Risulta agli atti una lettera di garanzia da parte della Barclays, ottenuta «ricorrendo a pressioni di organi amministrativi e politici ». Non solo.

ANTONIO BATTISTA
ANTONIO BATTISTA
L'ex ministro Vincenzo Scotti della Privilege era presidente onorario. Lui e l'ex parlamentare Fli Mario Baldassarri andarono di persona a una riunione con esponenti di Banca Etruria per perorare la causa di La Via. Lo ha raccontato ai finanzieri Carlo Maggiore, il responsabile della Direzione Corporate Finance di Etruria. E che c'entra Baldassarri? È il rappresentante legale della Economia Reale srl, società che ottiene da Privilege un paio di consulenze, «per attività svolta presso Unicredit e Intesa al fine di concretizzare la loro partecipazione al pool bancario».

CANTIERE PRIVILEGE
CANTIERE PRIVILEGE
Il compenso era di 500mila euro. Quando i finanzieri vanno a perquisire la mega villa di Mario La Via a Roma in zona Quarto Annunziata â€" una sobria dimora di 4 piani con sala cinema, discoteca, palestra, 3 saloni di rappresentanza, parco, campo da tennis, piscina e spogliatoi, ristrutturata con 4 milioni di euro stornati dalle casse della Privilege e fatta passare come la foresteria della società â€" scoprono un dettaglio minimo, ma che racconta molto. «Sono stati rinvenuti segnaposti per cene eleganti con personaggi di prestigio e la corrispondenza con il cardinale Bertone».
Tarcisio Bertone
TARCISIO BERTONE

mario baldassarri
MARIO BALDASSARRI
Ecco che viene fuori quanto ricostruito da Repubblica e Libero nelle settimane scorse: 700mila euro di bonifici erogati a favore di associazioni italiane ed estere «su richiesta, indicazione e sollecitazione di Tarcisio Bertone, tra il febbraio 2008 e il novembre 2012». Privilege Yard pagava anche l'affitto della casa di Pasqualino Monti, il presidente dell'autorità portuale di Civitavecchia che ha concesso l'area del cantiere, per una somma complessiva di 43.200 euro, «a circa il triplo dei valori medi di mercato per gli anni 2011 e 2012». Ma per Mario La Via i soldi non erano un problema.

Da: anti-antares x roma ladrona 29/07/2016 14:11:32
Se vince la Clinton, saranno cazzi amari...lei odia Putin, la Russia e gli Sciiti...Trump ( se fara' quanto promesso: ripristino Glass-Steagal act, uscita da wto,depotenziamento Nato, congelamento ttip ecc ) potrebbe esser molto meno peggio di lei...( e' come se si stessero confrontando un neo-monroviano-Jacksoniano --Trump e un'epigone dei neocons in salsa bnai brith...Clinton).Il destino dell'ebete dipende anche da quanto accadra' a novembre...p.s: Trump e' amico personale di Putin

Da: pos ci sono news29/07/2016 19:18:50
ci sono news di qualunque tipo sulle pos? tipo ricorsi

Da: Buon senso29/07/2016 20:07:09
Penso bisognerà aspettare fine settembre/ottobre per le sentenze sulle pos e sul concorso da 403

Da: ROMA LADRONA29/07/2016 22:09:19
Concordo

22 giugno 2016  - TAR LAZIO - Udienza di merito contro il concorso a 403 posti da dirigente nell'Agenzia delle Entrate;

Da: ROMA LADRONA29/07/2016 22:18:58
gip di Genova Roberta Bossi ha archiviato l'inchiesta su Tiziano Renzi, padre del premier Matteo, indagato nell'ambito della bancarotta della Chil post, la società di distribuzione di pubblicità e giornali con sede a Genova. Tiziano Renzi era indagato per bancarotta fraudolenta.

Il pm Marco Airoldi aveva chiesto l'archiviazione per Tiziano Renzi per due volte, ma la prima volta il gip aveva respinto e chiesto ulteriori accertamenti. Per il pubblico ministero Renzi senior non avrebbe influito sul crac della società.

La Chil post era stata dichiarata fallita il 7 febbraio 2013, tre anni dopo il passaggio di proprietà dal padre del premier Tiziano Renzi ad Antonello Gambelli e Mariano Massone (entrambi invece già a processo per la vicenda). Tiziano Renzi era stato accusato di bancarotta fraudolenta per 1,3 milioni di euro. Il curatore fallimentare aveva ravvisato alcuni passaggi sospetti nella cessione di rami d'azienda sani alla Eventi Sei, società intestata alla moglie di Tiziano Renzi, Laura Bovoli, per poco più di 3000 euro, cifra non ritenuta congrua.

Tra le situazioni anomale, secondo il curatore fallimentare anche il fatto che Chil post svolgeva gran parte del suo lavoro per Tnt, ma subito prima della cessione di Chil post, Tnt ridusse la collaborazione con l'azienda e successivamente la implementò con la Eventi Sei. Dalle nuove indagini non sarebbe emerso che questo avrebbe comportato un depauperamento della Chil post e per questo il pm aveva chiesto una nuova archiviazione, oggi accordata dal gip.

Da: giustizia amministrativa30/07/2016 08:41:03
Le condizioni per una tempesta perfetta ci sono tutte, bisogna vedere se le forze sane ed illuminate decideranno di scendere in campo. Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Mandiamo a casa chi per 15 anni ci lascisti in mutande pensando che fossimo più docili e facilmente influenzabili. Niente più contentini

Da: ROMA LADRONA30/07/2016 09:49:36
20 di decrescita dalle torri gemelle all'inferno di Dante, girone per girone...ahhhhhh

Da: Ste merde maledette30/07/2016 09:51:36
Che schiattino ste merde maledette

Da: ROMA LADRONA30/07/2016 14:07:25
Ma Ernesto Maria Ruffini è imparentato con Renato Ruffini?

Da: tecnico del suono30/07/2016 16:25:23
Più leggo questo forum
Più sono convinto che in agenzia lavorano un branco di imbecilli.

Da: giustizia amministrativa30/07/2016 17:09:50
Se ci lavori tu sicuramente sono stati assunti una manica di imbecilli. ... similes cum similibus

Da: Colmar30/07/2016 18:15:25
Sarebbe meglio smorzare i toni del confronto ed evitare insulti di ogni genere ; tutti abbiamo le nostre convinzioni specie politiche. Io ad esempio penso che Erdogan sia un pericolo per la laicità del suo paese ma non insulto chi la pensa diversamente. Tornando alla nostra ae ritengo che dare più autonomia specie nel reclutare personale ,in un settore così delicato per l'economia del paese sia una sciocchezza che nessun governo possa permettersi  e gli organi comunitari nello stillare i documenti riportati in questo forum intendevano senza dubbio incentivare la parte " propositiva " da sottoporre all'attenzione dell' esecutivo e non altro come qualcuno ha voluto intendere . Sarebbe comunque opportuno che nei concorsi per la qualifica dirigenziale almeno 80% dei posti fossero riservati agli interni ,che la prima prova sia quella preselettiva a correzione meccanica al fine di evitare inciuci ,e che le gestione sia affidata ad un ente esterno. Non è difficile essere trasparenti.

Da: Colmar30/07/2016 18:15:35
Sarebbe meglio smorzare i toni del confronto ed evitare insulti di ogni genere ; tutti abbiamo le nostre convinzioni specie politiche. Io ad esempio penso che Erdogan sia un pericolo per la laicità del suo paese ma non insulto chi la pensa diversamente. Tornando alla nostra ae ritengo che dare più autonomia specie nel reclutare personale ,in un settore così delicato per l'economia del paese sia una sciocchezza che nessun governo possa permettersi  e gli organi comunitari nello stillare i documenti riportati in questo forum intendevano senza dubbio incentivare la parte " propositiva " da sottoporre all'attenzione dell' esecutivo e non altro come qualcuno ha voluto intendere . Sarebbe comunque opportuno che nei concorsi per la qualifica dirigenziale almeno 80% dei posti fossero riservati agli interni ,che la prima prova sia quella preselettiva a correzione meccanica al fine di evitare inciuci ,e che le gestione sia affidata ad un ente esterno. Non è difficile essere trasparenti.

Da: anti-antares x colmar 30/07/2016 18:29:14
Io, invece, penso che il laicismo ( laicita' ) non sia, di per se', un valore...( anch'esso puo' assurgere al rango di religione...).E non mi sembra di offendere chi si limita ad esporre le proprie, da me non condivise, idee...Altro paio di maniche e' in riferimento agli idioti...
E non credo che I pareri fmi ed ocse siano cosi' "neutrali" come calippo e soci vorrebbero far intendere...( un calippo che, poi, ha anche elogiato l'introduzione del sistema di valutazione...oggettivo cone quello applicato nelle progressioni...che ha premiato, gradatamente, I leccaculo...).

Da: Colmar30/07/2016 18:57:27
Penso che i pareri ocse e fmi siano stati formulati da persone che non conoscono le peculiarità è le particolarità del nostro paese ,se no li avrebbero formulati diversamente . In buona sostanza vanno bene ove vi è un senso dello stato radicato non dove possono crearsi pericolosi centri di potere............  Quindi torniamo al Mef con concorsi preceduti da prove preselettive a lettura ottica. Concorsi di questo tipo si possono svolgere in pochi  mese e magari piacerebbe anche a russi ed americani !!

Da: X Colmar31/07/2016 00:07:04
Praticamente torniamo al 1900. Mi sembra una risposta sensata.
Comunque stai sereno che i pareri sono stati scritti da persone che conoscono bene la realtà di qiesto paese e dell'Agenzia delle entrate in particolare. Posso concederti questa: sono sicuramente degli ottimisti che credono (malgrado tutto) che questo possa diventare un paese,  più o meno, normale

Da: soluzione al problema31/07/2016 20:57:39
È certo che non riuscendo a coprire entro gennaio i posti da dirigente ed essendosi messo di traverso il toscano sull'ipotesi proposta dalla capa di proroga pot gli ho sentito dire con il suo accento che ha previsto l'inserimento in prossimo dl l'obbligo ex lege di assumere 150 dirigenti da graduatoria idonei di altro concorso. Assunzioni entro ottobre, corso a gennaio. I neo dirigenti verranno inviati a coprire posti strategici per quali è necessario il dirigente. Alla chiusura del concorso a 175 assunzione altri dirigenti.

Da: sempre che ...31/07/2016 22:49:13
...il toscano sia ancora a capo del governo

Da: giustizia amministrativa01/08/2016 09:17:11
Qui gatta ci cova....non ci troviamo difronte a negligenze ma alla volontà di fermare tutto. È mai posdibile che oltre un anno e non si ha la seppur minima idea se e quando si farà un concorso pubblico per dirigenti? Temo che vogliano aspettare l'ennesima riforma del P.Impiego ...per fare cosa?...ed in tutto questo il Salfi va in ferie per tutto il mese.

Da: anaclerio7601/08/2016 10:35:40
Io credo faranno una s.p.a.; se ciò fosse vero, quindi nessun concorso potrà giungere a conclusione. Avete visto l'accorpamento dei forestali ai carabinieri? Anche lì diritto di opzione..peraltro previsto anche nel caso della trasformazione dell'Enit in s.p.a.

Da: ROMA LADRONA01/08/2016 12:51:19
Riscuotere i crediti fiscali è una missione quasi impossibile, in Italia. Secondo i dati diffusi dalla Corte dei conti e da altre fonti ufficiali, in quindici anni, dal 2000 al 2015, sono stati affidati a Equitalia 785 miliardi di euro. Ne sono stati riscossi 35 (altri 14 mld sono rate ancora da riscuotere). Una percentuale di successo, al netto delle rate, inferiore al 5%. Va un po' meglio per i crediti dell'Inps, dove si riesce a portare a casa più del 15%. I casi sono due: o l'ente della riscossione non sa fare il suo lavoro, oppure gli italiani sono degli abili truffatori, in grado di sgusciare tra le maglie del fisco, meglio dei serpenti tra le pietre del deserto.
Ma vediamo più in dettaglio i numeri di questo disastro. Bisogna premettere che prima di Equitalia, fino al 2006, la riscossione era affidata a società private di natura bancaria che riscuotevano meno di 3 miliardi all'anno. Con la nascita di Equitalia la media annua dei crediti fiscali riscossi è arrivata a superare gli 8 miliardi di euro. La maggior parte degli insoluti, 243 miliardi, è la conseguenza di azioni esecutive tentate senza successo. Vuol dire che per ogni miliardo affidato a Equitalia, si tenta di riscuotere 300 milioni ma se ne portano a casa solo le briciole, meno di 50 milioni. E gli altri crediti che fine fanno? Nella maggior parte dei casi si tratta di un debito fasullo, del quale il contribuente riesce a ottenere lo sgravio: succede per il 22% dei carichi affidati alla riscossione, annullato dalla stessa Agenzia delle entrate, in quanto ritenuto indebito (cioè non dovuto dai contribuenti) a seguito di provvedimenti di autotutela o di decisioni dell'autorità giudiziaria.
Altre volte ci si trova di fronte a soggetti falliti o deceduti o ad aziende che ormai non esistono più (23% dei crediti). In un caso su dieci invece c'è un debitore che all'anagrafe tributaria risulta nullatenente.
Al confronto, la quota dei crediti inesigibili delle banche, che in questi mesi sta mettendo in fibrillazione il sistema finanziario, è modestissima, equivale infatti al 5% circa del valore complessivo dei prestiti. È anche vero che le due situazioni non si possono mettere direttamente a confronto perché le banche erogano crediti a fronte, solitamente, di garanzie reali, mentre difficilmente Equitalia riesce a trovare beni sui quali soddisfare il proprio credito. Resta il fatto che una percentuale di riscossione inferiore al 5% ha qualcosa che non funziona.
Sarà forse per questo che a più riprese Matteo Renzi ha annunciato pubblicamente l'intenzione di riformare Equitalia. La prima uscita è del 18 maggio, confermata con un'intervista radiofonica del 12 luglio. Il premier ha anticipato una riforma complessiva del sistema di riscossione da attuare entro fine anno. L'obiettivo è quello di rendere più efficiente il braccio armato dello Stato ma al contempo utilizzare un approccio soft per i crediti di minore importo. Secondo indiscrezioni raccolte da ItaliaOggi, Renzi vuole accorpare Agenzia delle entrate ed Equitalia in un'unica società in modo da migliorare il passaggio di dati tra un ente e l'altro. In pratica, il modello adottato dai principali paesi europei, dalla Francia al Regno Unito, dove chi effettua controlli e accertamenti è lo stesso soggetto che poi si incarica di recuperare le somme evase. Al contempo Renzi vuole proseguire sulla linea, già intrapresa da tempo, della graduale riduzioni degli strumenti di riscossione più oppressivi, come ganasce fiscali, sequestri, pignoramenti. Tanto che si sta studiando la possibilità di far precedere gli atti di riscossione, per gli importi inferiori a 2000 euro, da una sorta di avviso bonario, inviato in modo informale (Renzi ha parlato addirittura di sms) nel quale si avvisa il contribuente della necessità di regolarizzare la propria posizione.
I problemi non mancano, a cominciare dalla difficoltà ad amalgamare i contratti di lavoro pubblico dei 40 mila dipendenti dell'Agenzia con quelli degli 8 mila dipendenti di Equitalia che sono contratti privatistici (un problema che si era già posto con l'assorbimento dei dipendenti delle Dogane e fu comunque risolto senza con l'assorbimento graduale delle differenze). Possibile che la riforma della riscossione si inserisca in una più ampia riforma fiscale che Renzi sembra aver messo allo studio, improntata all'obiettivo di migliorare la compliance dei contribuenti grazie a un fisco più gentile. In questo pacchetto, oltre alla voluntary disclosure 2, già annunciata, non è escluso che all'ultimo momento, spinta dalle esigenze di gettito, non spunti anche una sanatoria, nel tentativo si recuperare qualche miliardo dalla montagna di crediti che Equitalia non riesce a incassare.

Da: pos ci sono news01/08/2016 18:31:12
Se si bandiva un nuovo concorso quando è uscita la mitica sentenza, a quest'ora avevamo un sacco di nuovi dirigenti, tutto tempo perso..........

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