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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: x gia13/07/2016 22:18:40
Svolge funzioni pubbliche non delegabili a privati, come la gdf!!! Gli ufficiali della gdf per avanzare di carriera e passare ad ufficiali superiori (dirigenti) fanno dei concorsi pubblici aperti a tutta la pubblica amministrazione??

Da: Gia13/07/2016 22:23:22
Ma voi siete nel comparto ministeri sarete. E poi la gdf fa parte delle forze di polizia. Anche a me piacerebbe fare la mia carrierina tutta riservatina. A chi non piacerebbe? Soldi pubblici concorsi pubblici. Tutti geni e smazzano a parole

Da: anti-antares x x gia 13/07/2016 22:30:40
Gli ufficiali gdf diventano dirigenti ( colonnello - primo dirigente ) anche solo per anzianita' ( Una parte ).Chi non dovesse arrivare al grado di colonnello, viene, comunque, remunerato da dirigente ( con l'indennita' di perequazione dirigenziale...attribuibile per mera anzianita' anche ad un semplice tenente del ruolo speciale/tecnico...)...Al compimento del 13esimo anno di servizio, gli ufficiali gdf e cc ( e I funzionarii PS, cfs e polpen ) percepiscono lo stipendio da colonnello...al compimento del 23esimo ( o del 26esimo ) quello da generale di brigata-questore-dirigente superiore...Uguale ad ae, vero?

Da: x gia13/07/2016 22:32:28
Si, concorsi pubblici riservati agli interni!!! O si cambiano le regole o non si faranno mai concorsi per dirigenti né vicedirigenti!!! Piuttosto si farà a meno dei dirigenti, come era in passato!!!

Da: x gia13/07/2016 22:35:00
Lo so bene come funziona in gdf, e penso che possa essere applicata una regola simile in ae!!! Altrimenti ZERO CONCORSI!!!

Da: sono d''accordo13/07/2016 22:53:02
Concorso riservato ai funzionari con almeno 5 anni in ae, altrimenti niente concorsi!

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Da: ROMA LADRONA13/07/2016 22:57:04
Anti, domani devo andare in ufficio...non scrivere ste cose,altrimenti non ce la faccio....

Da: Ha14/07/2016 06:44:34
Ragione per gia' se volete concorsi tutti per voi, pagati dal contribuente l'unica strada e' uscire dalla pa. Non e' che uno si fa le regole a piacimento

Da: x già14/07/2016 07:45:56
che cazzo dici? fai l'esempio di una pubblica amministrazione che ha fatto recentemente un concorso solo interno da dirigente.... 1 sola.... le citi lo saprai quali sono. 

Da: Bravissimi 14/07/2016 07:49:35
La Consulta dice tutto e il contrario di tutto
La questione che gli ex incaricati siano stati pagati per le funzioni svolte è un falso problema
Anche i precari della scuola sono stati pagati per la funzione svolta, ma il conferimento di incarichi temporanei oltre 36 mesi è incostituzionale
Lo stesso per gli ex incaricati, pari pari
L'agenzia (per quel che ne so, ma non sono parte in causa) dice che hanno solo svolto mansioni superiori
A me mi pare una stronzata, come dicevano i tre tre
Detto ciò , ribadisco che in ogni caso il sistema delle agenzie è superato: chissà chi e quando ne prenderà atto

Da: Vorrei ma non POS14/07/2016 14:45:21
Elementari principi di economia edi efficienza avrebbero richiesto l'espletamento di una preselezione oggettiva data l'elevato numero (12000) di candidati, e ciò ancora di più alla luce dela pronuncia giurisdizionale che ha in pratica annullato la rilevanza dei titoli. È del tutto irragionevole portare avanti un concorso con 12000 candidati basato su una prova orale. Nessuno lo dice?

Da: Inutile 14/07/2016 15:12:05
Certo che è irragionevole ma è anche più semplicemente manovrabile. Dispiace solo che persone serie come il presidente di sezione della corte di cassazione possano piegarsi a questi giochetti

Da: ROMA LADRONA14/07/2016 17:09:03
ZANETTI, FORA DAI BALL! IL VICEMINISTRO DELL'ECONOMIA PROVA A CREARE UN GRUPPO UNICO CON I VERDINIANI E I QUATTRO GATTI DI "SCELTA CIVICA" SI RIBELLANO E LO CACCIANO - LUI ESCE DAL PARTITO CON TRE DEPUTATI E ROSICA: "SONO PRONTO A PORTAR VIA IL SIMBOLO" - SE SALTA IL GRUPPO ALLA CAMERA, SALTA UNA BARCA DI SOLDI

Ora potrebbe partire un duro contenzioso per chi deterrà il simbolo di Sc. Per il momento Zanetti e gli altri tre deputati sono passati al Misto ma a giorni, a quanto si apprende, dovrebbe realizzarsi la fusione con i verdiniani, proiezione parlamentare di un nuovo movimento che si rifà all'europeo Alde... -

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luca cordero di montezemolo enrico zanetti
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO ENRICO ZANETTI
(ANSA) - Il viceministro dell'Economia Enrico Zanetti, a quanto si apprende da fonti parlamentari, ha lasciato il gruppo di Scelta Civica assieme ad altri 3 deputati. Ieri nel corso della Direziona nazionale del partito Zanetti aveva affermato l'intenzione di ritirare il simbolo di Sc al gruppo nel caso questo non si fosse adeguato alla linea del partito, ovvero di dar vita, anche con il gruppo Ala, ad un 'polo italiano dell'Alde. Il gruppo invece ha eletto un direttivo contrario a tale linea.

Enrico Zanetti sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze
ENRICO ZANETTI SOTTOSEGRETARIO AL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
I tre deputati che avrebbero lasciato il gruppo assieme al viceministro sono Mariano Rabino, Giulio Cesare Sottanelli e Angelo Antonio D'Agostino. L'uscita di Zanetti è parsa inevitabile quando ieri sera il gruppo ha eletto il nuovo direttivo composto interamente da esponenti contrari a quella che - osserva una fonte parlamentare - definiscono un'operazione per portare i verdiniani al governo.

Nel pomeriggio di ieri, invece, il viceministro di via XX Settembre aveva convocato una Direzione nazionale del partito in cui proponeva di valutare l'opportunità di ritirare il simbolo di Sc al gruppo nel caso avesse continuato a fare "ostruzionismo" sulla linea decisa dal segretario del partito, e votata ieri a maggioranza. Gruppo che, fanno notare fonti parlamentari, è composto da parlamentari non iscritti al partito o che comunque pagano la quota di iscrizione.
VERDINI RENZI
VERDINI RENZI

Da: amateci 14/07/2016 17:18:40
LA PROVA ORALE.....I CANDIDATI RACCONTERANNO LE LORO ESPERIENZE LAVORATIVE ...NON SARA' UNA PROVA VERA. SECONDO ME LO SARA' SOLO PER GLI SFIGATI, INVIDIOSI, FRUSTRATI, PERDENTI, COME AMANO DEFINIRCI ALCUNI COLLEGHI VINCENTI.

Da: ROMA LADRONA14/07/2016 17:20:18
Nel corso dell'incontro tenutosi ieri13.07.2016 le scriventi OO.SS. hanno posto all'Agenzia delle Entrate la "pregiudiziale finanziaria" in merito alla proposta dell'ennesimo taglio di oltre 45 milioni di euro sulle somme dell'ex comma 165, assegnate dal Ministro con il relativo Decreto per il finanziamento del salario accessorio per l'anno 2014.



Trattasi di un'inaccettabile ulteriore decurtazione, oltre a quelle già operate a monte del finanziamento di detto istituto incentivante.



L'Agenzia ha imputato tale taglio all'interpretazione degli organi  di controllo di legittimità contabile.



Sulla scorta di quanto sopra abbiamo dichiarato la nostra indisponibilità a sottoscrivere un accordo che prevedesse tali tagli, ed abbiamo chiesto ed ottenuto dall'Agenzia una sospensione del confronto, allo scopo di attivare tutte le iniziative necessarie per rimuovere gli ostacoli frapposti, che appaiono sempre più inaccettabili alla luce degli obiettivi sempre più sfidanti chiesti al personale, in un'Agenzia alle prese con l'ennesima, discutibile, riorganizzazione operativa.



L'Agenzia si è impegnata a rappresentare all'Autorità politica e agli organi di controllo la necessità di non penalizzare ulteriormente il personale dell'Agenzia, impegnato nello svolgimento di compiti sempre più impegnativi al servizio del Paese.



Le Scriventi OO.SS.,  dal canto loro,  attiveranno da subito tutti gli interventi presso l'Autorità politica, anche in vista della riunione sulla firma delle Convenzioni 2016/2018, per impedire tali decurtazioni che, ove non scongiurate, sarebbero non solo inaccettabili a fronte dell'impegno e della professionalità profusa, ma  produrrebbero i suoi effetti negativi anche sugli anni a venire  sull'entità  complessiva delle somme a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici dell'Agenzia.

Da: ROMA LADRONA14/07/2016 17:28:19
Il prologo si svolge martedì sera all'Ambasciata d'Abruzzo, ristorante dei Parioli. Attovagliati con Denis Verdini i big del suo partito. A loro, l'ex plenipotenziario di Berlusconi spiega che, nelle ore successive, avrebbe preso corpo il progetto di consolidamento del "centro", per stabilizzare la maggioranza che sostiene Renzi. Progetto che, di qui al referendum, porterà - se tutto va come deve andare - alla creazione di un nuovo partito.

Racconta uno dei presenti: "I comitati per il sì guidati da Pera saranno l'embrione di un nuovo soggetto di centro, gruppi parlamentari e partito. Denis ne ha parlato con Alfano, con Casini che spera ancora in un incarico internazionale, e con quel che resta di Scelta Civica, perché Zanetti ci sta. Per Verdini è il modo per per entrare in maggioranza, per Renzi di stabilizzarla". Ecco che, di lì a poche ore, Alfano alla riunione dei suoi senatori, spiega che il governo non è in discussione e ai suoi ribelli che chiedevano l'appoggio esterno concede il contentino di una linea più dura sui temi cari ai centristi. E, soprattutto, di lì a poche ore, Zanetti spacca il suo partito portandolo dritto all'abbraccio con Verdini.

Il primo risultato della grande "stabilizzazione" al centro è il voto, al Senato, sulla riforma del bilancio degli enti locali. Fino a una settimana fa si parlava di "possibile incidente" a causa delle inquietudini dei senatori, mercoledì è andato tutto liscio. Prosegue la fonte di Ala: "Renzi ordina, Verdini e Alfano eseguono. Con Denis che promette incarichi di governo dopo il referendum e soprattutto una modifica della legge che elettorale che ne riporti una decina in Parlamento".

L'unico intoppo si verifica dentro Scelta Civica, il partitino che fu di Monti, che scappa di mano al suo leader Zanetti. Ieri pomeriggio, dopo oltre 5 ore di direzione, Zanetti va alla conte e toglie l'uso del simbolo e del nome al suo gruppo parlamentare di 19 deputati. Il motivo è che nel gruppo la sua linea di creazione dell'Alde italiana i mitici "liberali" era minoritaria. Ad animare la fronda contro questa prospettiva, ovvero l'abbraccio con Verdini attraverso i comitati del sì guidati dal liberale Marcello Pera, una decina di parlamentari tra cui Giovanni Monchiero, Gianfranco Librandi, Giovanni Palladino, il sottosegretario alla ai Beni culturali Antimo Cesaro e il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Andrea Mazziotti.

Questa mattina il segretario del partito Zanetti, un unicum nella storia del Parlamento, ha lasciato il suo gruppo insieme a Mariano Rabino, Giulio Cesare Sottanelli e Angelo D'Agostino. La collocazione immediata è nel misto. La prospettiva è la fusione con Ala che alla Camera ha una dozzina di parlamentari, consentendo in tal modo di formare un gruppo parlamentare raggiungendo la cifra di 20 deputati: "Non aderiamo ad Ala - spiegano - ma faremo con Ala una cosa nuova, l'Alde italiana". Che traghetterà Verdini in maggioranza.

Da tempo, soprattutto da quando la situazione giudiziaria è diventata più preoccupante, l'ex braccio destro di Berlusconi ha provato a coinvolgere volti presentabili per coprire la sua pattuglia di cosentiniani e cuffariani. Una volta avvicinò Giacomo Portas, leader dei Moderati, dopo un incontro a Salerno con Vincenzo De Luca: "Tu sei uno bravo, mettici la faccia, e facciamo i Moderati per Renzi. All'organizzazione e alle risorse ci penso io, tu vai in tv. Non c'è problema". Portas declinò. Zanetti, il centrista più presente nei talk show ha detto sì. E come padre nobile arriva Marcello Pera, nome frutto dell'intuizione del noto Luigi Bisignani, che sul Tempo ne scrisse qualche tempo fa.

Da: ROMA LADRONA14/07/2016 19:20:03

RICORDIAMOCELO....


La direzione del partito, ieri pomeriggio, è durata oltre 5 ore. Zanetti propone di far confluire Ala in Scelta Civica, che peraltro da tempo non ha senatori. Ma soprattutto la mossa avrebbe consentito da una parte a dare più peso in maggioranza agli ex montiani e dall'altra a permettere a Ala di accreditarsi con Matteo Renzi e al presidente del Consiglio di affidare incarichi di governo e sottogoverno ai verdiniani. Ma la risposta è un no grosso come una casa. In particolare la contrarietà arrivano da Giovanni Monchiero, Gianfranco Librandi, Giovanni Palladino, Antimo Cesaro (sottosegretario alla Cultura) e Andrea Mazziotti Di Celso, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera.

Poi lo strappo. Che si è consumato durante la successiva assemblea dei deputati, a Montecitorio, per il rinnovo del direttivo. Nella riunione, che non riguardava la linea politica, Zanetti si ritrova in minoranza sulla scelta dei nomi da eleggere, molti dei quali contrari all'operazione Verdini, propone il rinvio della seduta. Anzi, cerca di far mancare il numero legale (11 su 20 componenti). Così si assenta insieme a Rabino, D'Agostino, Valentina Vezzali e Sottanelli. Secondo fonti del fatto.it chiede anche a Roberta Oliaro - un'imprenditrice di Genova - di andarsene per far sospendere l'assemblea, ma la Oliaro resta. Così l'assemblea rielegge il direttivo del gruppo di Montecitorio, con gli zanettiani in minoranza: il capogruppo resta Monchiero, sono confermati Bruno Molea e Valentina Vezzali e entrano 4 componenti nuovi, Alberto Bombassei, Roberta Oliaro, Gianfranco Librandi e Giovanni Palladino. Il risultato è che stamani Zanetti e gli altri 3 deputati hanno chiesto l'iscrizione al gruppo misto. Secondo indiscrezioni, la nuova componente parlamentare nata dalla scissione prenderà il nome di "Scelta civica-Cittadini per l'Italia". E già ieri il viceministro aveva aveva espresso l'intenzione di ritirare il simbolo del partito al gruppo nel caso questo non si fosse adeguato alla linea per dare vita - con Ala - a un polo italiano dell'Alde, il gruppo che all'Europarlamento riunisce le forze politiche liberali.

"Non so se esista un precedente di un segretario di partito che lascia il gruppo parlamentare della sua forza politica per traslocare nel Misto - commenta a ilfatto.it uno dei deputati che ha messo in minoranza Zanetti - Quel che è certo è che, ancora più incredibile, è la motivazione: fare l'alleanza con Verdini". Con un punto interrogativo, sottolineano dal gruppo di Scelta Civica, anche sulla rappresentatività di Zanetti nel governo. La cui poltrona da viceministro viene già reclamata dai suoi avversari.

Da: Colmar14/07/2016 20:34:11
Speriamo che quanto prima AE ritorni sotto l'egida del Mef . Sarà più semplice ritornare ai valori di una  p a veramente trasparente .

Da: W zanetti14/07/2016 21:41:59
'ennesimo taglio di oltre 45 milioni di euro sulle somme dell'ex comma 165, assegnate dal Ministro con il relativo Decreto per il finanziamento del salario accessorio per l'anno 2014.

Viceministro Zanetti salvaci tu

Da: ROMA LADRONA14/07/2016 22:29:11
Un uomo un perchè

Da: Pausa dal sole15/07/2016 08:06:20
Governo Renzi, Scelta Civica: "Ora Verdini ha un viceministro: Zanetti". Lui: "Alleati? Non guardo alle fedine penali

Quindi? Non oso immaginare chi abbia messo nelle Agenzie

Da: Inae15/07/2016 08:43:17
Ma Zanetti fino a ieri era il vostro eroe.

Da: Bravissimi15/07/2016 08:45:03
Il padre della patria

Da: ROMA LADRONA15/07/2016 08:45:57
Veramente no, ha fatto casini (ehmmm) e appena avuto l'incarico, muto e silente...

Da: ROMA LADRONA15/07/2016 12:19:17
Il cognato di Matteo Renzi, Andrea Conticini, è indagato dalla Procura di Firenze per riciclaggio e la sua abitazione di Rignano sull'Arno è stata perquisita. Secondo l'accusa avrebbe reimpiegato denaro sottratto dai suoi due fratelli Alessandro e Luca - a loro volta sotto inchiesta per appropriazione indebita - a organizzazioni umanitarie come Unicef e Operation Usa. L'indagine è stata rivelata oggi dalla Nazione di Firenze. Andrea Conticini, manager di origine bolognese, è sposato con Matilde Renzi, sorella del presidente del consiglio. Non solo. Andrea Conticini è stato agente della Dot Media, società di comunicazione di fiducia di Matteo Renzi (ha curato anche il sito "pro trivelle" in occasione del recente referendum). Socio di Dot media è l'altro indagato, Alessandro Conticini.

Secondo quanto riporta il sito del quotidiano, i pm Luca Turco e Giuseppina Mione indagano su una triangolazione di denaro transitato da importanti organizzazioni come Unicef, di cui Alessandro Conticini ha diretto la sede di Addis Abeba, od Operation Usa e sarebbe finito alla "Play Therapy Africa Limited", diretta sempre da Alessandro Conticini. Da qui, è la tesi degli inquirenti, i soldi sarebbero poi stati girati sui conti personali dello stesso Alessandro, "in assenza di idonea causale". Le operazioni sarebbero continuate fino al 2015 e ai due fratelli Luca (gemello di Andrea) e Alessandro (il maggiore) è contestata l'appropriazione indebita. Ma quale sarebbe stato il ruolo del cognato di Matteo Renzi? Per i pm i fondi sarebbero stati poi affidati ad Andrea Conticini, che li avrebbe impiegati, nel 2011, per acquistare quote di una società. Da qui l'accusa di riciclaggio.

Sulle cifre in ballo vige ancora il riserbo, scrive La Nazione, ma si tratterebbe di centinaia di migliaia di euro, tanto da aver allertato la Banca d'Italia, che ha segnalato l'operazione alla Procura di Firenze. Da qui le perquisizioni nelle abitazioni della sorella del premier e a Castenaso (Bologna) dove vivono gli altri due Conticini.

Da: Vorrei ma non POS15/07/2016 15:29:29
Ma in tutto questo delle udienze del 22 giugno non si è saputo ancora nulla?

Da: credo15/07/2016 21:12:14
Le abbiano archiviate, talmente banale e inutile era la problematica!!! Almeno hanno evitato la condanna alle spese per dirpubbblica!!!!

Da: noooooo15/07/2016 21:21:51
Una condanna alle spese di duecentomilaeuro x dritpubblica ci starebbe molto bene....

Da: Colmar15/07/2016 21:39:28
Basta ! Torniamo al Mef ,torniamo alla legalità.

Da: Colmar15/07/2016 21:39:44
Basta ! Torniamo al Mef ,torniamo alla legalità.

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