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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: Tutti inattendibili 05/07/2016 00:20:43
È più facile che Cristiano Malgioglio diventi eterosessuale che il concorso da 175 arrivi a fine.
Ma qui abbiamo tanti divini Otelma che sanno perfettamente cone funzionano le cose. Anche se poi stanno tutto il giorno a far codici fiscali.

Da: ROMA LADRONA05/07/2016 12:31:44
Oggi, 5 luglio 2016, la Federazione DIRPUBBLICA, assistita e difesa dall'avv. Carmine MEDICI, torna in Corte Costituzionale, nell'udienza pubblica delle ore 09.30, intervenendo ad adiuvandum nel giudizio di costituzionalità, autonomamente promosso da 372 Colleghi del Ministero della Giustizia, dell'art. 5, c. 13°, del decreto-legge 06/07/2012 n. 95, con il quale è stata abrogata la vicedirigenza (art. 17 bis del decreto legislativo 30/03/2001 n. 165).
Con tale atto la Federazione DIRPUBBLICA, che a suo tempo promosse l'istituzione della Vicedirigenza e che, successivamente, tentò una lettura del citato articolo 17 bis indipendente dalla mediazione della contrattazione collettiva (avviando e sostenendo il contenzioso del Collega Michele Balice dell'Agenzia delle Entrate di Belluno, sfortunatamente condotto dal Tribunale del capoluogo veneto fino alla Corte Suprema di Cassazione), intende oggi, incurante di ogni rischiosità, partecipare in prima persona all'estrema battaglia per il ripristino della civiltà delle leggi e per il recupero di un elemento fondamentale di Buon Andamento della P.A. italiana.
Non da ultimo la Federazione DIRPUBBLICA intende essere accanto concretamente ai 372 Colleghi del Ministero della Giustizia che con indiscutibile, encomiabile ed altruistica tenacia hanno condotto un difficile contenzioso, ora giunto innanzi alla Corte Costituzionale.
Per gli atti precedenti (Ordinanza di remissione e nota dell'avv. Carmine Medici) si vedano http://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=1400 e http://www.dirpubblica.it/contents.aspx?id=1340

Da: x olà05/07/2016 12:56:04
si perde anche oggi?
soldi soldi soldi

Da: Studio Carmine05/07/2016 14:37:19
avviata nuova raccolta fondi per Ministero della giustizia, per intervento ad adiuvandum e incuranti di ogni rischiosità ...

Da: ROMA LADRONA05/07/2016 15:52:21
Davanti a corte cost.le non si pronuncia su condanna spese....

Da: mi pare che...05/07/2016 18:16:09
Tutti ignurant..la condanna alle spese per un ricorso alla Consulta...denota che scrivete tanto per sparare cazzate.

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Da: ROMA LADRONA05/07/2016 20:13:15
La Corte costituzionale ha dichiarato legittimo il contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro imposto dal governo Letta. La legge di stabilità 2014, infatti, aveva disposto un prelievo sugli assegni più corposi, quelli dai 91mila euro in su. La sentenza della Consulta, respingendo i ricorsi che contestavano la costituzionalità del provvedimento, scongiura così il rischio per il governo di dovere rimborsare circa 160 milioni di euro a chi ha subito il prelievo.

La Corte Costituzionale ha motivato la decisione escludendo la natura tributaria del prelievo: i giudici hanno spiegato che si tratta di "un contributo di solidarietà interno al circuito previdenziale, giustificato in via del tutto eccezionale dalla crisi contingente e grave del sistema". La Corte ha anche ritenuto che "tale contributo rispetti il principio di progressività e, pur comportando innegabilmente un sacrificio sui pensionati colpiti, sia comunque sostenibile in quanto applicato solo sulle pensioni più elevate, da 14 a oltre 30 volte superiori alle pensioni minime". Il contributo di solidarietà, che scadrà a fine 2016, è infatti articolato per scaglioni: il prelievo si attesta al 6% per le pensioni da 91 a 130mila euro, il 12% per quelle da 130 a 195, il 18% per quelle ancora superiori.

I ricorrenti avevano invece fatto leva sul fatto che il prelievo riguardi la sola categoria dei pensionati, una modalità che la Corte Costituzionale aveva censurato in una precedente sentenza. "Il reddito da pensione - aveva spiegato Vittorio Angiolini, avvocato dei ricorrenti  - non ha ragione di contribuire di più rispetto ad altri redditi alle entrate e uscite pubbliche. Qui invece si ha il paradosso che se si prendono più di 300mila euro di reddito non pensionistico, si concorre di meno che se se ne prendono altrettanti di pensione".

Da: Il post05/07/2016 20:35:44
Si dara' esecuzione o 17 mesi?

Da: ROMA LADRONA05/07/2016 20:37:22
Più che altro così non devono restituire ...

Da: nessuna05/07/2016 21:41:39
Esecuzione!!!

Da: Callipo Maledetto06/07/2016 01:05:15
Consiglio a tutti, con un bagno vicino, di leggere il divertentissimo:

La solitudine del capo team.


http://www.salfi.it/index.php?option=com_content&task=view&id=7610&Itemid=2

Da: Squallido Callipo06/07/2016 07:45:01
Dato che non ci sono più incarichi dirigenziali da fare assegnare ai propri iscritti, le strategie di il marketing sindacale del salfi si rivolgono ad una categoria da sempre bistrattata in primis dagli stessi sindacati. Ma poi la proposta del salfi non aggiunge niente di nuovo a quanto di fatto già sia offerto dall'amministrazione. L'area dei quadri con accesso mediante selezione interna di fatto  sono i pos, l'area di coordinamento sono tutti gli art. 17 e 18. Boh ... il solito squallido callipo

Da: Bravissimi 06/07/2016 07:51:38
Comunque non l'ha scritto Callipo (peraltro, non è nel suo stile...)
Le OOSS del pubblico impiego sono la principale causa di scarsa credibilità del movimento sindacale nel nuovo millennio

Da: allora06/07/2016 08:41:12
la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile l'intervento ad adiuvandum per la questione vicedirigenza ..... ma perchè  continuiamo a farci del male? non è ora di cambiare strada, strategia e forse anche avvocato, mi sembra che finora non è che dirpubblica abbia vinto così tante volte. O sceglie cause sbagliate, o agisce in maniera errata o che altro? Colleghi non vi siete ancora stancati di spendere soldi in questa attività?

Da: Storie di ordinaria meritocrazia italiana06/07/2016 09:35:35
Chissà se emigreranno anche gli eccelsi incaricati...

Un Paese che detesta la scienza

Il caso della studiosa Ilaria Capua, assurdamente accusata di aver posto «le condizioni per il reato di epidemia» e ora chiamata a lavorare negli Stati Uniti, dimostra che l'Italia disprezza il rigore della ricerca e sta creando una nuova categoria di migranti
                                             di Paolo Mieli

Tutto è iniziato in America. Dopo l'11 settembre 2001, gli Stati Uniti si preoccuparono di essere infettati dai terroristi islamici con qualche virus e diedero incarico alla Homeland Security di svolgere indagini accurate sulle aziende che avrebbero potuto rendersi complici di tale misfatto. Nel 2003 ne fu individuata una, Maine Biological Laboratories: rapida e accurata istruttoria, altrettanto veloce processo e nell'agosto di due anni dopo era già pronta una sentenza di condanna.
 

Nelle pieghe dell'investigazione fu messo sotto il riflettore un manager della branca veterinaria del colosso Sanofi, Paolo Candoli, accusato di essersi fatto spedire in Italia un ceppo dell'aviaria. Poche settimane prima che il processo giungesse a conclusione (nel 2005), gli americani inviarono ai nostri Nas i verbali di Candoli perché accertassero se in merito a quella spedizione c'era stato qualcosa di irregolare. E fin qui...

I nostri â€" in principio i Nas poi il magistrato Giancarlo Capaldo â€" ci misero quasi dieci anni prima che del loro lavoro, compiuto prevalentemente con le intercettazioni, si sapesse qualcosa. E quando nel 2014 se ne ebbe notizia, ciò avvenne all'italiana: qualcuno passò le «carte» all' Espresso che ci costruì sopra un servizio da copertina in cui si denunciava un «traffico internazionale di virus, scambiati da ricercatori senza scrupoli e dirigenti di industrie farmaceutiche, tutti pronti ad accumulare soldi e fama grazie alla paura delle epidemie».
I «trafficanti» â€" spiegava il settimanale che faceva il dover suo dal momento che nessun giornalista avrebbe gettato nel cestino un incartamento così incendiario, per di più vidimato da carabinieri e magistrati â€" sarebbero stati disposti «a pagare decine di migliaia di euro pur di impadronirsi degli agenti patogeni» dal momento che «averli prima permette di sviluppare i vaccini battendo la concorrenza». Si era in presenza, insomma di un «business delle epidemie» riconducibile a una «cinica strategia commerciale»: gli accusati avrebbero amplificato «il pericolo di diffusione e i rischi, spingendo le autorità sanitarie ad adottare provvedimenti d'urgenza che si trasformano in un affare da centinaia di milioni di euro per le industrie». 

Tra gli indagati compariva un nome destinato a fare sensazione, quello di Ilaria Capua, accusata di aver commerciato l'«H7N3 Pakistan», un virus che qui da noi avrebbe potuto provocare un'epidemia di volatili nonché una strage di esseri umani. Ma chi è Ilaria Capua? È una delle più importanti studiose italiane, nel 2006 aveva individuato un ceppo dell'aviaria e, anziché brevettare quella scoperta, l'aveva resa pubblica. Di più: aveva promosso una campagna internazionale a favore del libero accesso ai dati sulle sequenze genetiche dei virus. Nel 2007, Scientific American l'aveva inserita tra i cinquanta scienziati più importanti del mondo e nel 2008 la rivista americana Seed l'aveva inclusa tra le cinque revolutionary minds.

Anche per questo Mario Monti l'aveva voluta con sé in politica e nel 2013 era stata eletta in Parlamento dove l'avevano poi scelta come vicepresidente della Commissione Cultura. Un anno dopo, all'improvviso, si ritrovava â€" assieme al marito, a dirigenti del ministero della Salute e dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie â€" indagata per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, abuso di ufficio, traffico illecito di virus. Ma soprattutto â€" e questo riguardava lei sola â€" veniva accusata di aver posto «le condizioni per il reato di epidemia». Punibile con l'ergastolo.

Quando finalmente poté leggere anche lei gli incartamenti che la riguardavano, la Capua pensò che l'iter giudiziario di quella vicenda â€" ancorché fosse trascorsa un'eternità dall'inizio della stessa: nove anni â€" avrebbe avuto «tempi americani». Ciò che le avrebbe consentito di spiegare ai magistrati qualche dettaglio che era rimasto fuori dalle intercettazioni: che l'«H7N3 Pakistan» si era diffuso â€" come si poteva evincere dal nome â€" in Pakistan e non in Italia; che comunque neanche lì si era dato un solo caso in cui quel virus avesse infettato un essere umano; che la «società segreta 444» in cui lei avrebbe occultato i proventi dei suoi commerci illegali altro non era che «il centro di costo che afferiva al suo laboratorio di Padova»; che le royalties del suo «brevetto milionario» ammontavano a poche migliaia di euro, peraltro ancora nelle casse dell'Istituto. Invece niente, nessuno la chiamò.


Nel frattempo, mentre queste ombre sinistre compromettevano la sua possibilità di esercitare sia l'attività scientifica che quella parlamentare, il processo è stato spostato e poi «spacchettato» tra Roma, Pavia, Padova e Verona. Senza che la reputazione di Ilaria Capua potesse trarre beneficio (o essere definitivamente compromessa) dal vaglio delle accuse. E senza che le fosse concessa l'occasione di difendersi.

Tutto è cominciato, dicevamo all'inizio, in quell'America che ha risolto il caso in un paio di anni. E tutto paradossalmente si concluderà negli Stati Uniti dove un prestigioso ateneo della Florida ha notato che la Capua era qui da noi, per così dire, inattiva, e â€" tramite un'organizzazione internazionale â€" l'ha convocata per affidarle un incarico da full professor, nonché la direzione di un Centro di Eccellenza. Da parte americana nessun problema di visto per una «stragista» passibile di ergastolo sia pure nei presupposti bislacchi che abbiamo brevemente sunteggiato. Negli Stati Uniti, anzi, si accingono ad accogliere la nostra scienziata che oltretutto sarà chiamata a far parte di un programma di reclutamento di altri studiosi internazionali.

Ovviamente, prima di trasferirsi in Florida, la Capua si dimetterà dal Parlamento italiano. Cioè di un Paese, il nostro, che â€" lo ripetiamo ancora una volta â€" non mostra alcuna sensibilità nei confronti dei metodi e del rigore che si addicono al mondo della scienza. Ma che, complice anche il nostro sistema giudiziario, a questo mondo è adesso in grado di offrire un proprio originale contributo: la creazione della categoria dei «migranti scientifici».

Da: Se  nutrivate06/07/2016 14:12:38
...qualche dubbio sul conferimento di incarichi ...basta che leggiamo l articolo del corriere della sera sulla nomina del fratello di Alfano ed è tutto ANCORA UNA VOLTA maledettamente chiaro.Ma l agenzia delle entrate non è  inagata???????????

Da: State sempre06/07/2016 14:25:57
lì a generalizzare, a fare tutto un' erba é un fascio in modo acritico come pecore prive di proprio intelletto. Utilizzando la tua tecnica induttiva dovrei sostenere che tutti i funzionari dell'AE sono corrotti dato dalla stessa inchiesta  è emerso che vi sono due colleghi indagati per corruzione.

Da: TAR Lazio06/07/2016 15:49:35
Pare che il TAR Lazio abbia accolto il ricorso di una ex incaricata che aveva impugnato il provvedimento di revoca dell'incarico emesso dalla Orlandi il 25 marzo 2016.

Da: TAR Lazio06/07/2016 15:50:11
Pare che il TAR Lazio abbia accolto il ricorso di una ex incaricata che aveva impugnato il provvedimento di revoca dell'incarico emesso dalla Orlandi il 25 marzo 2015.

Da: sandrone 5106/07/2016 15:59:30
ancora avete il coraggio di parlare e di rispondere........REPRESSI

Da: ROMA LADRONA06/07/2016 16:25:26

Dopo oltre due mesi di confronto oggi FP CGIL, CISL FP e UIL PA, hanno sottoscritto il verbale d'intesa con la Direzione Regionale sui temi posti alla base della mobilitazione unitaria delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Agenzia delle Entrate della Lombardia. Nel merito l'accordo fissa una serie di impegni utili a ripristinare corrette relazioni sindacali sia a livello regionale sia in ogni ufficio territoriale, in particolare prevedendo in caso di necessità un'azione congiunta di amministrazione e organizzazioni sindacali regionali per rimuovere gli ostacoli in sede locale. Sul tema delle Voluntary Disclosure importante è l'impegno delle parti a evitare penalizzazioni sull'erogazione dei fondi di salario accessorio. Impegno che le parti ritengono di dover richiedere anche al livello nazionale per la definizione di un utile accordo centrale. E, in ogni caso, per le organizzazioni sindacali firmatarie dovranno determinarsi le condizioni per l'adeguato riconoscimento economico delle lavorazioni VD, auspicando anche risorse economiche aggiuntive al normale Fondo di Salario Accessorio. Il verbale d'intesa prevede l'accordo regionale sulla mobilità cui sono allegati i criteri di attuazione delle graduatorie. Finalmente, grazie all'accordo, la Direzione attiverà a breve i bandi interni per una conclusione positiva di un confronto in atto da oltre un anno e che permetterà, sia pure in due step a gennaio e luglio 2017 (si era però partiti dalla richiesta di traguardare gli effetti a dicembre 2017), a un significativo numero di lavoratori di vedere accolte le proprie istanze di trasferimento ad altro ufficio per motivi riconducibili a bisogni famigliari. Peraltro dando garanzia ai lavoratori coinvolti da processi di riorganizzazione/soppressione di uffici di essere ricollocati nelle sedi preferite anche in sovrannumero. Sul piano di razionalizzazione degli uffici già definito a livello nazionale abbiamo condiviso con la Direzione l'impegno al mantenimento del principio di prossimità ai cittadini attraverso l'attivazione di specifici tavoli di confronto con i Comuni e la Regione Lombardia per individuare nuove sedi di servizio realizzando così in altro modo la riduzione dei costi per fitti passivi. Cgil, Cisl e Uil sono impegnate a sollecitare e favorire tale confronto. L'accordo sui trasferimenti di sede e di chiusura le clausole di garanzia a favore del dipendente nella scelta della sede di riassegnazione. Sui percorsi formativi si è fatta chiarezza sulla corretta e piena applicazione di tutti gli istituti contrattuali normalmente previsti per lo svolgimento delle attività di servizio anche per i lavoratori impegnati in attività di formazione. Viene inoltre prevista la possibilità alle RSU e alle organizzazioni sindacali territoriali di intervenire sia sull'individuazione dei fabbisogni formativi sia sul concreto rispetto di criteri finalizzati all'informativa, alla partecipazione alla formazione per tutto il personale interessato. Relativamente agli istituti per il benessere del personale si è affermato l'impegno della Direzione Regionale perché in ogni luogo di lavoro siano attivati concretamente. Abbiamo inoltre impegnato la Direzione a costituire un tavolo tecnico di confronto per monitorarne lo stato di applicazione. Fino a stabilire che sarà cura del livello regionale favorire proficue relazioni sindacali in sede locale ove "dovessero registrarsi disapplicazioni, parziali o totali, di accordi già sottoscritti" o non dovessero crearsi le condizioni per definire accordi in tal senso. Quanto al tema della sicurezza e dello stress lavoro correlato il verbale d'intesa stabilisce la costituzione dell'Osservatorio bilaterale che, attraverso anche il coinvolgimento di RLS e RSPP dei singoli uffici, analizzerà lo stato di attuazione degli strumenti previsti anche dal D. L.vo 81/08 e promuoverà iniziative finalizzate a garantire il lavoro in sicurezza di tutti i lavoratori dell'Agenzia, prevedendo un incontro su base almeno annuale tra la Direzione, le organizzazioni sindacali, gli RRLLSS, e l'RSPP per una verifica nel merito delle azioni intraprese e da intraprendere. Con il verbale d'intesa si è sottoscritto anche l'accordo per la stabilizzazione del personale distaccato. Entro il prossimo mese di novembre 2016 le parti faranno poi il punto sull'immissione in organico dei nuovi assunti al fine di verificare le situazioni di criticità e valutando l'impatto con l'organizzazione per aggiustamenti da attuarsi. 2 L'intesa affronta poi il tema del Responsabile del procedimento, partendo dalla nota della Direzione Centrale, e dalla nota della DR che impegna tutti i Responsabili territoriali ad attivare le procedure previste dalla nota. L'accordo prevede inoltre la copertura delle spese legali (anche con eventuale anticipo) da parte dell'amministrazione in caso di contenzioso verso il lavoratore. Le segreterie regionali di FP CGIL, CISL FP e UIL PA, giudicano l'intesa sottoscritta oggi un importante passo avanti nella vertenza dei lavoratori dell'Agenzia delle Entrate, perché riesce a mettere solide basi nella costruzione in ogni luogo di lavoro di corrette e utili relazioni sindacali e assume impegni finalizzati a risolvere i problemi posti dai lavoratori facendo i conti con le reali prerogative e responsabilità dei livelli regionali e locali dell'amministrazione. Per questo, pur avendo ritenuto concluso, con la firma dell'intesa, il confronto di merito con la Direzione Regionale, queste organizzazioni sindacali hanno dichiarato, con una propria nota a verbale, che non vengono meno le motivazioni della mobilitazione del personale, in quanto soluzioni definitive dovranno venire ora dalla definizione dell'accordo nazionale sul salario accessorio (in particolare per quanto riguarda le maggiori risorse da destinare al riconoscimento dell'attività per le VD) e dal rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che dovrà riconsegnare alle RSU e alle Organizzazioni Sindacali di categoria la titolarità a contrattare l'organizzazione del lavoro e dei servizi in un rinnovato sistema di relazioni sindacali più partecipato e democratico, oggi impedito dalle cosiddette leggi Brunetta.

Milano, 4 luglio 2016

   FP CGIL Lombardia                CISL FP Lombardia             UIL PA Lombardia
Il segretario generale               Il segretario generale      La segretaria generale
     Florindo Oliverio                        Antonio Tira                    Eloisa Dacquino
            
                                                                               

Da: TAR Lazio 06/07/2016 16:42:46
06/07/2016 15.50.11
Pare che il TAR Lazio abbia accolto il ricorso di una ex incaricata che aveva impugnato il provvedimento di revoca dell'incarico emesso dalla Orlandi il 25 marzo 2015.

Da: si devono vergognare06/07/2016 18:41:41
ncarichi dirigenziali e POT.
Strasburgo:
Son usurpatori che hanno operato illegittimamente in un ruolo superiore senza concorso.
Tutti gli atti firmati da loro SONO NULLI. eccezione.
Tutto DEVE andare alla Corte dei Conti e alla procura penale per giudicare i vertici delle Agenzie.
http://www.laleggepertutti.it/92727_dirigenti-agenzia-ent

Da: ti devi vergognare!!!06/07/2016 19:04:55
Gli incaricati hanno gestito con grande responsabilità gli uffici garantendo obiettivi ed incassi, con personale invidioso, impreparato, fannullone che remavano contro!!! Dovrebbero far loro delle statue!!!! E anziché revocare gli incarichi piuttosto avrebbero dovuto licenziare i fannulloni che hanno rubato e continuano a rubare soldi pubblici!!!!

Da: Colmar06/07/2016 19:35:17
Ma cosa ne pensate degli incarichi assegnati ex art 19,6 comma ad ex incaricati . Come è possibile definirli esterni ? Non è un modo per aggirare la sentenza 37 del 2015 ?

Da: Bravissimi 06/07/2016 19:35:36
Su giustizia amministrativa non c'è niente
99/100 è una bufala

Da: io certamente non mi vergogno06/07/2016 19:52:54
visto che non ho mai fatto parte di giri magici come forse tu che ti risenti tanto di fronte ad una sentenza della Corte europea.
La violazione sistematica delle regole ,l'abuso perpetrato per 15 anni non ti indignano ma ti irrita la evidente legittima constatazione
Complimenti

Da: io06/07/2016 19:53:03
Non studio!!!

Da: Io06/07/2016 20:02:56
Sono un coglione!!!

Da: amateci 06/07/2016 20:03:22
Faccio fatica a lavorare circondato dall'illegalità interna
spero si possa trovare una soluzione accettabile per chi crede nelle regole  

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