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Sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale - illegittimità incarichi dirigenziali
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Da: Non serve 13/04/2018 11:33:39
Sono già dei morti (viventi).

Da: The public manager13/04/2018 11:42:21
U livellat face a locomotiv e u management face u vagon attaccat aret...  Ergo... U management se face purtà.... U livellat se face n'culà....

Da: Cacchio che manager 13/04/2018 12:50:13
Profondità di ragionamento.

Da: ++++NEWS+++++++++++13/04/2018 13:36:16
Il capo dello Stato accelera i tempi e comincia a cercare soluzioni. La prima opzione è l'incarico istituzionale: quello della presidente del Senato (la berlusconiana di ferro Casellati) sarebbe un nome molto più digeribile per il Pd (tutto o in parte) rispetto a un leghista. La seconda carica dello Stato parla alla "Stampa" e fissa già un proramma:

"Fisco priorità assoluta".

Da: ++++NEWS+++++++++++13/04/2018 13:36:33
Il capo dello Stato accelera i tempi e comincia a cercare soluzioni. La prima opzione è l'incarico istituzionale: quello della presidente del Senato (la berlusconiana di ferro Casellati) sarebbe un nome molto più digeribile per il Pd (tutto o in parte) rispetto a un leghista. La seconda carica dello Stato parla alla "Stampa" e fissa già un proramma:

"Fisco priorità assoluta".

Da: ORPO__UNICUM13/04/2018 13:36:43
Dal Governo, via libera condizionato al nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro, per il triennio 2016-2018, relativo al personale del comparto «Funzioni locali». Nella riunione del 10 aprile scorso, il consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e della ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha infatti condiviso le osservazioni del Ministero dell'economia e delle finanze, a norma dell'art. 47, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001, in merito all'ipotesi di Ccnl sottoscritto dall'Aran e dalle confederazioni e organizzazioni sindacali di categoria il 21 febbraio. Osservazioni che attengono, ad esempio, agli aumenti tabellari eccessivi. Ricordiamo che l'art. 47 dispone che il pre-contratto, unitamente alla relazione tecnica, sia trasmesso entro dieci giorni dalla sua sottoscrizione, dall'Aran ai comitati di settore ed al Governo per l'espressione di un parere sul testo e sugli oneri finanziari diretti e indiretti. Acquisito il parere favorevole sull'ipotesi di accordo e sugli oneri finanziari, il giorno successivo l'Aran dovrebbe trasmettere la quantificazione dei costi contrattuali alla Corte dei conti. Ora, invece, il testo tornerà all'Aran, per essere adeguato ai rilievi del Mef, dopo di che passerà al vaglio della magistratura contabile per il visto necessario ai fini della firma definitiva. La Corte è chiamata a certificare l'attendibilità dei costi quantificati e la loro compatibilità con gli strumenti di programmazione e di bilancio: a tal fine, deve deliberare a Sezioni riunite entro quindici giorni dalla trasmissione, decorsi i quali, in caso di inerzia, la certificazione si intende effettuata positivamente. Infine, l'esito della certificazione viene comunicato dalla Corte all'Aran, al comitato di settore e al Governo. Se la certificazione è positiva, si procede alla firma definitiva. Se, viceversa, non fosse positiva, occorrerebbe procedere alla riapertura delle trattative. Se la certificazione non positiva fosse limitata a singole clausole contrattuali, si procederebbe alla firma definitiva, salva l'inefficacia delle clausole contrattuali non positivamente certificate.

In effetti, la Corte dei conti ha già sollevato alcuni dubbi, sia pure sul Ccnl relativo al comparto delle funzioni centrali (i c.d. ministeriali), rilevando come gli aumenti tabellari del 3,48%, quelli che dovrebbero garantire aumenti medi lordi da 85 euro a dipendente, siano eccessivi. Dito puntato, inoltre, contro la scarsa considerazione degli aspetti meritocratici, che invece erano alla base della riforma del pubblico impiego targata Brunetta (che pure è rimasta in gran parte lettera morta).

Si tratterà di vedere se tali criticità verranno rilevate anche nel caso degli enti locali, dove a complicare il quadro c'è anche il c.d. elemento perequativo, finalizzato a scongiurare il rischio di aumenti sotto-soglia. Come noto, in tal caso l'onere finanziario è interamente a carico dei bilanci locali, ma solo dopo la sottoscrizione definitiva sarà possibile procedere alle variazioni di bilancio necessarie a pagare le nuove competenze e gli arretrati.

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Da: ++++NEWS+++++++++++13/04/2018 13:36:49
Il capo dello Stato accelera i tempi e comincia a cercare soluzioni. La prima opzione è l'incarico istituzionale: quello della presidente del Senato (la berlusconiana di ferro Casellati) sarebbe un nome molto più digeribile per il Pd (tutto o in parte) rispetto a un leghista. La seconda carica dello Stato parla alla "Stampa" e fissa già un proramma:

"Fisco priorità assoluta".

Da: ++++NEWS+++++++++++13/04/2018 13:37:05
Il capo dello Stato accelera i tempi e comincia a cercare soluzioni. La prima opzione è l'incarico istituzionale: quello della presidente del Senato (la berlusconiana di ferro Casellati) sarebbe un nome molto più digeribile per il Pd (tutto o in parte) rispetto a un leghista. La seconda carica dello Stato parla alla "Stampa" e fissa già un proramma:

"Fisco priorità assoluta".

Da: ++++NEWS+++++++++++13/04/2018 13:37:20
Il capo dello Stato accelera i tempi e comincia a cercare soluzioni. La prima opzione è l'incarico istituzionale: quello della presidente del Senato (la berlusconiana di ferro Casellati) sarebbe un nome molto più digeribile per il Pd (tutto o in parte) rispetto a un leghista. La seconda carica dello Stato parla alla "Stampa" e fissa già un programma:

"Fisco priorità assoluta".

Da: The public manager13/04/2018 13:56:26
Fica priorità assoluta

Da: X The Public 13/04/2018 14:16:20
Con il tuo ultimo messaggio sei Finalmente uscito dallo stato di rincoglionimento acuto nel quale eri caduto da mesi. Stima.

Da: Adrea Agnelli13/04/2018 14:53:45
La Juventus ha pagato anche la fannullonaggine dei dipendenti pubblici. Se l'Italia avessi dipendenti pubblici rispettabili non ci avrebbero dato quel rigore contro.

Da: Servizio Informazione13/04/2018 14:57:26
l'ex vicedirettore del Sole24ORe diventa il capo ufficio stampa dell'Agenzia Entrate. Un renziano anche lui...

Da: Lettera UIL13/04/2018 14:58:53
Alla Direzione Centrale Risorse   Umane e Organizzazione
A Tutti i Lavoratori 

OGGETTO: Regolamentazione delle Attività Esterne - Lettera Aperta. 


In alcune realtà lavorative, sono state nuovamente diffuse le indicazioni in merito alle modalità di svolgimento delle Attività esterne (Verifiche/Missioni/Missioni in Deroga/Servizi Esterni e Rappresentanza presso le Commissioni Tributarie). Questo reitero della regolamentazione ha comportato non poche criticità a seguito delle osservazioni diramate negli uffici dai vari Responsabili. Indicazioni che hanno portato la scrivente UILPA a porre nuovamente attenzione al tema, così come già segnalato a suo tempo, quando furono diffuse le direttive dalle strutture di vertice dell'Agenzia. Ci siamo accorti che il messaggio di questa Amministrazione, che sotto questo aspetto ormai non ci sorprende più di tanto, è sempre più orientato ad annichilire ed umiliare i Lavoratori e contestualmente la loro professionalità. Ogni regolamentazione dell'attività esterna appare orientata al controllo dei Lavoratori come se fossero tutti dei potenziali approfittatori. Il concetto a "favore dell'Amministrazione" è usato a discapito del concetto di "rispetto della qualità della vita del Lavoratore"! Il Lavoratore impegnato in attività esterna, già attua quanto segue:   Predispone in ufficio quanto necessario all'avvio dell'attività esterna con notevole attenzione e mole di lavoro.  Predispone modello di dichiarazione di eventuale "incompatibilità".  Predispone modello per l'autorizzazione all'attività esterna.  Mette a disposizione dell'amministrazione il proprio automezzo, (predisponendo altro modello) con la stessa che ne autorizza l'utilizzo solo "laddove sussista nello svolgimento del servizio una maggiore convenienza rispetto all'uso dei mezzi pubblici, costituita anche dal più rapido rientro nella sede di servizio".  Anticipa le risorse economiche di tasca propria e attende tre mesi (quando va bene) per il rimborso (il costo per l'usura dell'auto è un concetto astratto).  In caso di missione in deroga il rimborso, impostato su spese vive, viene tassato.  Mette la propria professionalità acquisita spesso "sul campo" e certamente senza una puntuale costante formazione.  Spesso ha a che fare con professionisti di elevata esperienza, incaricati dalla controparte, in contenzioso tributario, legale, amministrativo, catastale, ecc..
Rischia in prima persona in caso di eventuale criticità con la controparte (casi eclatanti di colleghi minacciati, sequestrati, denunciati).  Rientra in ufficio il giorno successivo per ultimare le attività correlate all'attività istruttoria esterna e contemporaneamente deve predisporre il materiale per la successiva missione.  Elabora su un programma (GE.Mi.), alquanto complesso e farraginoso, che richiede l'inserimento di una infinità di dati dove manca solo di conoscere il gruppo sanguigno del collega, per ottenere il rimborso di spese che, di contro, in un attimo sono uscite dalle tasche dei colleghi. A noi sembra che possa bastare per dire che i Lavoratori meritano rispetto, riconoscimento e anche, perché no, quel benessere organizzativo e di conciliazione del tempo vita/lavoro, proprio perché fanno davvero tanto per stare fuori l'ufficio per servire lo Stato e questa Amministrazione! Invece no, non basta! L'Amministrazione, presa sempre più dal vortice dell'immagine da preservare all'esterno a qualsiasi costo (immagine rovinata dal mal governo e dalla mala gestione interna con atti illegittimi e rilevanti cause in corso e non certamente dal Lavoratore) giustifica le "RESTRIZIONI" per colpa di qualche disonesto in giro nel nostro mondo lavorativo, come pensa di "salvarsi"?  Facendo sentire moralmente TUTTI i Lavoratori degli scorretti, non "obbedienti" a questa Amministrazione e alle sue regole e al proprio "credo"?... tutto ciò perché non dedicano ogni secondo della propria esistenza alla "dea Entrate", perché non tornano in ufficio dopo aver svolto attività a molti chilometri di distanza e dopo aver preso svariati mezzi pubblici ed essere stati sballottati per ore sugli stessi mezzi, aver operato davanti a professionisti mantenendo elevato il target professionale e di immagine dell'Agenzia delle Entrate… quest'ultima pretende che tornino verso l'ufficio, senza pensare ad una necessaria e sufficiente pausa pranzo, per completare ore di lavoro fino all'ultimo secondo, assimilando, quindi, l'attività esterna alle ordinarie giornate di presenza in servizio!  Se la sofferenza psicologica che provano i Responsabili degli Uffici è così esasperata, possiamo solo immaginare gli incubi che avranno per non avere sotto controllo quotidiano l'operato dei colleghi in telelavoro....... E se il rientro in ufficio non avviene? guai a pensare che non si può… e no, è che non si vuole..... Allora si chiede di produrre una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà (sostitutiva di cosa??). Per scaricare le responsabilità alla Dirigenza? Per dichiarare non si sa cosa? Perché si pensa sempre che i Lavoratori se ne approfittano? Allora, lo diciamo noi: Basta! Proprio perché i Lavoratori sono chiamati alla particolare tipologia di lavoro hanno bisogno di serenità lavorativa per operare bene, hanno il diritto a non essere trattati come approfittatori del sistema pubblico e, soprattutto, alla tutela della propria vita lavorativa e personale. Pertanto la Scrivente Organizzazione Sindacale comunica all'Amministrazione: - Considerato che è il Lavoratore a richiedere l'autorizzazione all'utilizzo del mezzo proprio e considerato l'aggravio dei costi di manutenzione per l'aumento del chilometraggio della stessa, diffida l'Amministrazione ad effettuare qualsiasi tipo di pressione sui colleghi, che ovviamente, con il peggioramento delle proprie condizioni economiche per l'aumento dei costi che si riflettono negativamente sulla loro vita familiare, non chiederanno, in presenza di tali condizioni, l'autorizzazione del mezzo proprio. - Si dovrà provvedere all'anticipo delle spese per effettuare l'attività esterna con l'utilizzo dei mezzi pubblici, acquistando preventivamente i necessari biglietti e, ove necessario, occorrerà predisporre i buoni taxi in caso di problematiche connesse ai collegamenti con i mezzi pubblici tra le zone disagiate delle Attività Esterne e le sedi di lavoro. - Specifica convenzione con aziende Lungo Noleggio o Noleggio con conducente per istituire auto di servizio, anche al fine di evitare i rischi di ritiro della propria patente ma anche per non limitare chi non è in possesso della stessa. - Prevedere la semplice autocertificazione del Dipendente (come per altro già indicato sulle richieste di autorizzazione alle missioni) e non certificazione sostitutiva dell'atto di notorietà. Infine, riteniamo che tutte le competenze in materia siano a carico al Dirigente e dei Responsabili delegati, che devono predisporre, sotto la propria responsabilità, tutte le fasi del lavoro da svolgere ed i tempi di esecuzione, considerando anche le variabili in base al tipo e modalità dell'Attività Esterna. Ai Lavoratori chiediamo di tutelarsi contro gli eventuali eccessi amministrativi, pensando prima di tutto al rispetto della dignità personale e poi a quella lavorativa (e non al contrario come accaduto fino ad ora). La scrivente Organizzazione Sindacale si riserva l'attivazione di azioni legali a tutela dei Lavoratori in presenza di indebite forme di pressione nei loro confronti o derivanti da condotte illegittime dei Responsabili degli uffici finalizzate a richieste operative inaccettabili soprattutto se fatte seguire impropriamente dall'illegittima attivazione di procedimenti disciplinari ed, inoltre, verificherà l'eventuale persistere dell'assegnazione ai lavoratori di "mansioni superiori".

Roma, 10 aprile 2018

Il Coordinamento Nazionale         UILPA Entrate

Da: Lettera UIL13/04/2018 14:59:09
Alla Direzione Centrale Risorse   Umane e Organizzazione
A Tutti i Lavoratori 

OGGETTO: Regolamentazione delle Attività Esterne - Lettera Aperta. 


In alcune realtà lavorative, sono state nuovamente diffuse le indicazioni in merito alle modalità di svolgimento delle Attività esterne (Verifiche/Missioni/Missioni in Deroga/Servizi Esterni e Rappresentanza presso le Commissioni Tributarie). Questo reitero della regolamentazione ha comportato non poche criticità a seguito delle osservazioni diramate negli uffici dai vari Responsabili. Indicazioni che hanno portato la scrivente UILPA a porre nuovamente attenzione al tema, così come già segnalato a suo tempo, quando furono diffuse le direttive dalle strutture di vertice dell'Agenzia. Ci siamo accorti che il messaggio di questa Amministrazione, che sotto questo aspetto ormai non ci sorprende più di tanto, è sempre più orientato ad annichilire ed umiliare i Lavoratori e contestualmente la loro professionalità. Ogni regolamentazione dell'attività esterna appare orientata al controllo dei Lavoratori come se fossero tutti dei potenziali approfittatori. Il concetto a "favore dell'Amministrazione" è usato a discapito del concetto di "rispetto della qualità della vita del Lavoratore"! Il Lavoratore impegnato in attività esterna, già attua quanto segue:   Predispone in ufficio quanto necessario all'avvio dell'attività esterna con notevole attenzione e mole di lavoro.  Predispone modello di dichiarazione di eventuale "incompatibilità".  Predispone modello per l'autorizzazione all'attività esterna.  Mette a disposizione dell'amministrazione il proprio automezzo, (predisponendo altro modello) con la stessa che ne autorizza l'utilizzo solo "laddove sussista nello svolgimento del servizio una maggiore convenienza rispetto all'uso dei mezzi pubblici, costituita anche dal più rapido rientro nella sede di servizio".  Anticipa le risorse economiche di tasca propria e attende tre mesi (quando va bene) per il rimborso (il costo per l'usura dell'auto è un concetto astratto).  In caso di missione in deroga il rimborso, impostato su spese vive, viene tassato.  Mette la propria professionalità acquisita spesso "sul campo" e certamente senza una puntuale costante formazione.  Spesso ha a che fare con professionisti di elevata esperienza, incaricati dalla controparte, in contenzioso tributario, legale, amministrativo, catastale, ecc..
Rischia in prima persona in caso di eventuale criticità con la controparte (casi eclatanti di colleghi minacciati, sequestrati, denunciati).  Rientra in ufficio il giorno successivo per ultimare le attività correlate all'attività istruttoria esterna e contemporaneamente deve predisporre il materiale per la successiva missione.  Elabora su un programma (GE.Mi.), alquanto complesso e farraginoso, che richiede l'inserimento di una infinità di dati dove manca solo di conoscere il gruppo sanguigno del collega, per ottenere il rimborso di spese che, di contro, in un attimo sono uscite dalle tasche dei colleghi. A noi sembra che possa bastare per dire che i Lavoratori meritano rispetto, riconoscimento e anche, perché no, quel benessere organizzativo e di conciliazione del tempo vita/lavoro, proprio perché fanno davvero tanto per stare fuori l'ufficio per servire lo Stato e questa Amministrazione! Invece no, non basta! L'Amministrazione, presa sempre più dal vortice dell'immagine da preservare all'esterno a qualsiasi costo (immagine rovinata dal mal governo e dalla mala gestione interna con atti illegittimi e rilevanti cause in corso e non certamente dal Lavoratore) giustifica le "RESTRIZIONI" per colpa di qualche disonesto in giro nel nostro mondo lavorativo, come pensa di "salvarsi"?  Facendo sentire moralmente TUTTI i Lavoratori degli scorretti, non "obbedienti" a questa Amministrazione e alle sue regole e al proprio "credo"?... tutto ciò perché non dedicano ogni secondo della propria esistenza alla "dea Entrate", perché non tornano in ufficio dopo aver svolto attività a molti chilometri di distanza e dopo aver preso svariati mezzi pubblici ed essere stati sballottati per ore sugli stessi mezzi, aver operato davanti a professionisti mantenendo elevato il target professionale e di immagine dell'Agenzia delle Entrate… quest'ultima pretende che tornino verso l'ufficio, senza pensare ad una necessaria e sufficiente pausa pranzo, per completare ore di lavoro fino all'ultimo secondo, assimilando, quindi, l'attività esterna alle ordinarie giornate di presenza in servizio!  Se la sofferenza psicologica che provano i Responsabili degli Uffici è così esasperata, possiamo solo immaginare gli incubi che avranno per non avere sotto controllo quotidiano l'operato dei colleghi in telelavoro....... E se il rientro in ufficio non avviene? guai a pensare che non si può… e no, è che non si vuole..... Allora si chiede di produrre una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà (sostitutiva di cosa??). Per scaricare le responsabilità alla Dirigenza? Per dichiarare non si sa cosa? Perché si pensa sempre che i Lavoratori se ne approfittano? Allora, lo diciamo noi: Basta! Proprio perché i Lavoratori sono chiamati alla particolare tipologia di lavoro hanno bisogno di serenità lavorativa per operare bene, hanno il diritto a non essere trattati come approfittatori del sistema pubblico e, soprattutto, alla tutela della propria vita lavorativa e personale. Pertanto la Scrivente Organizzazione Sindacale comunica all'Amministrazione: - Considerato che è il Lavoratore a richiedere l'autorizzazione all'utilizzo del mezzo proprio e considerato l'aggravio dei costi di manutenzione per l'aumento del chilometraggio della stessa, diffida l'Amministrazione ad effettuare qualsiasi tipo di pressione sui colleghi, che ovviamente, con il peggioramento delle proprie condizioni economiche per l'aumento dei costi che si riflettono negativamente sulla loro vita familiare, non chiederanno, in presenza di tali condizioni, l'autorizzazione del mezzo proprio. - Si dovrà provvedere all'anticipo delle spese per effettuare l'attività esterna con l'utilizzo dei mezzi pubblici, acquistando preventivamente i necessari biglietti e, ove necessario, occorrerà predisporre i buoni taxi in caso di problematiche connesse ai collegamenti con i mezzi pubblici tra le zone disagiate delle Attività Esterne e le sedi di lavoro. - Specifica convenzione con aziende Lungo Noleggio o Noleggio con conducente per istituire auto di servizio, anche al fine di evitare i rischi di ritiro della propria patente ma anche per non limitare chi non è in possesso della stessa. - Prevedere la semplice autocertificazione del Dipendente (come per altro già indicato sulle richieste di autorizzazione alle missioni) e non certificazione sostitutiva dell'atto di notorietà. Infine, riteniamo che tutte le competenze in materia siano a carico al Dirigente e dei Responsabili delegati, che devono predisporre, sotto la propria responsabilità, tutte le fasi del lavoro da svolgere ed i tempi di esecuzione, considerando anche le variabili in base al tipo e modalità dell'Attività Esterna. Ai Lavoratori chiediamo di tutelarsi contro gli eventuali eccessi amministrativi, pensando prima di tutto al rispetto della dignità personale e poi a quella lavorativa (e non al contrario come accaduto fino ad ora). La scrivente Organizzazione Sindacale si riserva l'attivazione di azioni legali a tutela dei Lavoratori in presenza di indebite forme di pressione nei loro confronti o derivanti da condotte illegittime dei Responsabili degli uffici finalizzate a richieste operative inaccettabili soprattutto se fatte seguire impropriamente dall'illegittima attivazione di procedimenti disciplinari ed, inoltre, verificherà l'eventuale persistere dell'assegnazione ai lavoratori di "mansioni superiori".

Roma, 10 aprile 2018

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Da: Lettera UIL13/04/2018 14:59:25
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In alcune realtà lavorative, sono state nuovamente diffuse le indicazioni in merito alle modalità di svolgimento delle Attività esterne (Verifiche/Missioni/Missioni in Deroga/Servizi Esterni e Rappresentanza presso le Commissioni Tributarie). Questo reitero della regolamentazione ha comportato non poche criticità a seguito delle osservazioni diramate negli uffici dai vari Responsabili. Indicazioni che hanno portato la scrivente UILPA a porre nuovamente attenzione al tema, così come già segnalato a suo tempo, quando furono diffuse le direttive dalle strutture di vertice dell'Agenzia. Ci siamo accorti che il messaggio di questa Amministrazione, che sotto questo aspetto ormai non ci sorprende più di tanto, è sempre più orientato ad annichilire ed umiliare i Lavoratori e contestualmente la loro professionalità. Ogni regolamentazione dell'attività esterna appare orientata al controllo dei Lavoratori come se fossero tutti dei potenziali approfittatori. Il concetto a "favore dell'Amministrazione" è usato a discapito del concetto di "rispetto della qualità della vita del Lavoratore"! Il Lavoratore impegnato in attività esterna, già attua quanto segue:   Predispone in ufficio quanto necessario all'avvio dell'attività esterna con notevole attenzione e mole di lavoro.  Predispone modello di dichiarazione di eventuale "incompatibilità".  Predispone modello per l'autorizzazione all'attività esterna.  Mette a disposizione dell'amministrazione il proprio automezzo, (predisponendo altro modello) con la stessa che ne autorizza l'utilizzo solo "laddove sussista nello svolgimento del servizio una maggiore convenienza rispetto all'uso dei mezzi pubblici, costituita anche dal più rapido rientro nella sede di servizio".  Anticipa le risorse economiche di tasca propria e attende tre mesi (quando va bene) per il rimborso (il costo per l'usura dell'auto è un concetto astratto).  In caso di missione in deroga il rimborso, impostato su spese vive, viene tassato.  Mette la propria professionalità acquisita spesso "sul campo" e certamente senza una puntuale costante formazione.  Spesso ha a che fare con professionisti di elevata esperienza, incaricati dalla controparte, in contenzioso tributario, legale, amministrativo, catastale, ecc..
Rischia in prima persona in caso di eventuale criticità con la controparte (casi eclatanti di colleghi minacciati, sequestrati, denunciati).  Rientra in ufficio il giorno successivo per ultimare le attività correlate all'attività istruttoria esterna e contemporaneamente deve predisporre il materiale per la successiva missione.  Elabora su un programma (GE.Mi.), alquanto complesso e farraginoso, che richiede l'inserimento di una infinità di dati dove manca solo di conoscere il gruppo sanguigno del collega, per ottenere il rimborso di spese che, di contro, in un attimo sono uscite dalle tasche dei colleghi. A noi sembra che possa bastare per dire che i Lavoratori meritano rispetto, riconoscimento e anche, perché no, quel benessere organizzativo e di conciliazione del tempo vita/lavoro, proprio perché fanno davvero tanto per stare fuori l'ufficio per servire lo Stato e questa Amministrazione! Invece no, non basta! L'Amministrazione, presa sempre più dal vortice dell'immagine da preservare all'esterno a qualsiasi costo (immagine rovinata dal mal governo e dalla mala gestione interna con atti illegittimi e rilevanti cause in corso e non certamente dal Lavoratore) giustifica le "RESTRIZIONI" per colpa di qualche disonesto in giro nel nostro mondo lavorativo, come pensa di "salvarsi"?  Facendo sentire moralmente TUTTI i Lavoratori degli scorretti, non "obbedienti" a questa Amministrazione e alle sue regole e al proprio "credo"?... tutto ciò perché non dedicano ogni secondo della propria esistenza alla "dea Entrate", perché non tornano in ufficio dopo aver svolto attività a molti chilometri di distanza e dopo aver preso svariati mezzi pubblici ed essere stati sballottati per ore sugli stessi mezzi, aver operato davanti a professionisti mantenendo elevato il target professionale e di immagine dell'Agenzia delle Entrate… quest'ultima pretende che tornino verso l'ufficio, senza pensare ad una necessaria e sufficiente pausa pranzo, per completare ore di lavoro fino all'ultimo secondo, assimilando, quindi, l'attività esterna alle ordinarie giornate di presenza in servizio!  Se la sofferenza psicologica che provano i Responsabili degli Uffici è così esasperata, possiamo solo immaginare gli incubi che avranno per non avere sotto controllo quotidiano l'operato dei colleghi in telelavoro....... E se il rientro in ufficio non avviene? guai a pensare che non si può… e no, è che non si vuole..... Allora si chiede di produrre una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà (sostitutiva di cosa??). Per scaricare le responsabilità alla Dirigenza? Per dichiarare non si sa cosa? Perché si pensa sempre che i Lavoratori se ne approfittano? Allora, lo diciamo noi: Basta! Proprio perché i Lavoratori sono chiamati alla particolare tipologia di lavoro hanno bisogno di serenità lavorativa per operare bene, hanno il diritto a non essere trattati come approfittatori del sistema pubblico e, soprattutto, alla tutela della propria vita lavorativa e personale. Pertanto la Scrivente Organizzazione Sindacale comunica all'Amministrazione: - Considerato che è il Lavoratore a richiedere l'autorizzazione all'utilizzo del mezzo proprio e considerato l'aggravio dei costi di manutenzione per l'aumento del chilometraggio della stessa, diffida l'Amministrazione ad effettuare qualsiasi tipo di pressione sui colleghi, che ovviamente, con il peggioramento delle proprie condizioni economiche per l'aumento dei costi che si riflettono negativamente sulla loro vita familiare, non chiederanno, in presenza di tali condizioni, l'autorizzazione del mezzo proprio. - Si dovrà provvedere all'anticipo delle spese per effettuare l'attività esterna con l'utilizzo dei mezzi pubblici, acquistando preventivamente i necessari biglietti e, ove necessario, occorrerà predisporre i buoni taxi in caso di problematiche connesse ai collegamenti con i mezzi pubblici tra le zone disagiate delle Attività Esterne e le sedi di lavoro. - Specifica convenzione con aziende Lungo Noleggio o Noleggio con conducente per istituire auto di servizio, anche al fine di evitare i rischi di ritiro della propria patente ma anche per non limitare chi non è in possesso della stessa. - Prevedere la semplice autocertificazione del Dipendente (come per altro già indicato sulle richieste di autorizzazione alle missioni) e non certificazione sostitutiva dell'atto di notorietà. Infine, riteniamo che tutte le competenze in materia siano a carico al Dirigente e dei Responsabili delegati, che devono predisporre, sotto la propria responsabilità, tutte le fasi del lavoro da svolgere ed i tempi di esecuzione, considerando anche le variabili in base al tipo e modalità dell'Attività Esterna. Ai Lavoratori chiediamo di tutelarsi contro gli eventuali eccessi amministrativi, pensando prima di tutto al rispetto della dignità personale e poi a quella lavorativa (e non al contrario come accaduto fino ad ora). La scrivente Organizzazione Sindacale si riserva l'attivazione di azioni legali a tutela dei Lavoratori in presenza di indebite forme di pressione nei loro confronti o derivanti da condotte illegittime dei Responsabili degli uffici finalizzate a richieste operative inaccettabili soprattutto se fatte seguire impropriamente dall'illegittima attivazione di procedimenti disciplinari ed, inoltre, verificherà l'eventuale persistere dell'assegnazione ai lavoratori di "mansioni superiori".

Roma, 10 aprile 2018

Il Coordinamento Nazionale         UILPA Entrate

Da: Lettera UIL13/04/2018 14:59:40
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OGGETTO: Regolamentazione delle Attività Esterne - Lettera Aperta. 


In alcune realtà lavorative, sono state nuovamente diffuse le indicazioni in merito alle modalità di svolgimento delle Attività esterne (Verifiche/Missioni/Missioni in Deroga/Servizi Esterni e Rappresentanza presso le Commissioni Tributarie). Questo reitero della regolamentazione ha comportato non poche criticità a seguito delle osservazioni diramate negli uffici dai vari Responsabili. Indicazioni che hanno portato la scrivente UILPA a porre nuovamente attenzione al tema, così come già segnalato a suo tempo, quando furono diffuse le direttive dalle strutture di vertice dell'Agenzia. Ci siamo accorti che il messaggio di questa Amministrazione, che sotto questo aspetto ormai non ci sorprende più di tanto, è sempre più orientato ad annichilire ed umiliare i Lavoratori e contestualmente la loro professionalità. Ogni regolamentazione dell'attività esterna appare orientata al controllo dei Lavoratori come se fossero tutti dei potenziali approfittatori. Il concetto a "favore dell'Amministrazione" è usato a discapito del concetto di "rispetto della qualità della vita del Lavoratore"! Il Lavoratore impegnato in attività esterna, già attua quanto segue:   Predispone in ufficio quanto necessario all'avvio dell'attività esterna con notevole attenzione e mole di lavoro.  Predispone modello di dichiarazione di eventuale "incompatibilità".  Predispone modello per l'autorizzazione all'attività esterna.  Mette a disposizione dell'amministrazione il proprio automezzo, (predisponendo altro modello) con la stessa che ne autorizza l'utilizzo solo "laddove sussista nello svolgimento del servizio una maggiore convenienza rispetto all'uso dei mezzi pubblici, costituita anche dal più rapido rientro nella sede di servizio".  Anticipa le risorse economiche di tasca propria e attende tre mesi (quando va bene) per il rimborso (il costo per l'usura dell'auto è un concetto astratto).  In caso di missione in deroga il rimborso, impostato su spese vive, viene tassato.  Mette la propria professionalità acquisita spesso "sul campo" e certamente senza una puntuale costante formazione.  Spesso ha a che fare con professionisti di elevata esperienza, incaricati dalla controparte, in contenzioso tributario, legale, amministrativo, catastale, ecc..
Rischia in prima persona in caso di eventuale criticità con la controparte (casi eclatanti di colleghi minacciati, sequestrati, denunciati).  Rientra in ufficio il giorno successivo per ultimare le attività correlate all'attività istruttoria esterna e contemporaneamente deve predisporre il materiale per la successiva missione.  Elabora su un programma (GE.Mi.), alquanto complesso e farraginoso, che richiede l'inserimento di una infinità di dati dove manca solo di conoscere il gruppo sanguigno del collega, per ottenere il rimborso di spese che, di contro, in un attimo sono uscite dalle tasche dei colleghi. A noi sembra che possa bastare per dire che i Lavoratori meritano rispetto, riconoscimento e anche, perché no, quel benessere organizzativo e di conciliazione del tempo vita/lavoro, proprio perché fanno davvero tanto per stare fuori l'ufficio per servire lo Stato e questa Amministrazione! Invece no, non basta! L'Amministrazione, presa sempre più dal vortice dell'immagine da preservare all'esterno a qualsiasi costo (immagine rovinata dal mal governo e dalla mala gestione interna con atti illegittimi e rilevanti cause in corso e non certamente dal Lavoratore) giustifica le "RESTRIZIONI" per colpa di qualche disonesto in giro nel nostro mondo lavorativo, come pensa di "salvarsi"?  Facendo sentire moralmente TUTTI i Lavoratori degli scorretti, non "obbedienti" a questa Amministrazione e alle sue regole e al proprio "credo"?... tutto ciò perché non dedicano ogni secondo della propria esistenza alla "dea Entrate", perché non tornano in ufficio dopo aver svolto attività a molti chilometri di distanza e dopo aver preso svariati mezzi pubblici ed essere stati sballottati per ore sugli stessi mezzi, aver operato davanti a professionisti mantenendo elevato il target professionale e di immagine dell'Agenzia delle Entrate… quest'ultima pretende che tornino verso l'ufficio, senza pensare ad una necessaria e sufficiente pausa pranzo, per completare ore di lavoro fino all'ultimo secondo, assimilando, quindi, l'attività esterna alle ordinarie giornate di presenza in servizio!  Se la sofferenza psicologica che provano i Responsabili degli Uffici è così esasperata, possiamo solo immaginare gli incubi che avranno per non avere sotto controllo quotidiano l'operato dei colleghi in telelavoro....... E se il rientro in ufficio non avviene? guai a pensare che non si può… e no, è che non si vuole..... Allora si chiede di produrre una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà (sostitutiva di cosa??). Per scaricare le responsabilità alla Dirigenza? Per dichiarare non si sa cosa? Perché si pensa sempre che i Lavoratori se ne approfittano? Allora, lo diciamo noi: Basta! Proprio perché i Lavoratori sono chiamati alla particolare tipologia di lavoro hanno bisogno di serenità lavorativa per operare bene, hanno il diritto a non essere trattati come approfittatori del sistema pubblico e, soprattutto, alla tutela della propria vita lavorativa e personale. Pertanto la Scrivente Organizzazione Sindacale comunica all'Amministrazione: - Considerato che è il Lavoratore a richiedere l'autorizzazione all'utilizzo del mezzo proprio e considerato l'aggravio dei costi di manutenzione per l'aumento del chilometraggio della stessa, diffida l'Amministrazione ad effettuare qualsiasi tipo di pressione sui colleghi, che ovviamente, con il peggioramento delle proprie condizioni economiche per l'aumento dei costi che si riflettono negativamente sulla loro vita familiare, non chiederanno, in presenza di tali condizioni, l'autorizzazione del mezzo proprio. - Si dovrà provvedere all'anticipo delle spese per effettuare l'attività esterna con l'utilizzo dei mezzi pubblici, acquistando preventivamente i necessari biglietti e, ove necessario, occorrerà predisporre i buoni taxi in caso di problematiche connesse ai collegamenti con i mezzi pubblici tra le zone disagiate delle Attività Esterne e le sedi di lavoro. - Specifica convenzione con aziende Lungo Noleggio o Noleggio con conducente per istituire auto di servizio, anche al fine di evitare i rischi di ritiro della propria patente ma anche per non limitare chi non è in possesso della stessa. - Prevedere la semplice autocertificazione del Dipendente (come per altro già indicato sulle richieste di autorizzazione alle missioni) e non certificazione sostitutiva dell'atto di notorietà. Infine, riteniamo che tutte le competenze in materia siano a carico al Dirigente e dei Responsabili delegati, che devono predisporre, sotto la propria responsabilità, tutte le fasi del lavoro da svolgere ed i tempi di esecuzione, considerando anche le variabili in base al tipo e modalità dell'Attività Esterna. Ai Lavoratori chiediamo di tutelarsi contro gli eventuali eccessi amministrativi, pensando prima di tutto al rispetto della dignità personale e poi a quella lavorativa (e non al contrario come accaduto fino ad ora). La scrivente Organizzazione Sindacale si riserva l'attivazione di azioni legali a tutela dei Lavoratori in presenza di indebite forme di pressione nei loro confronti o derivanti da condotte illegittime dei Responsabili degli uffici finalizzate a richieste operative inaccettabili soprattutto se fatte seguire impropriamente dall'illegittima attivazione di procedimenti disciplinari ed, inoltre, verificherà l'eventuale persistere dell'assegnazione ai lavoratori di "mansioni superiori".

Roma, 10 aprile 2018

Il Coordinamento Nazionale         UILPA Entrate

Da: Hiram13/04/2018 17:33:40
Ok abbiamo capito...

Da: The public manager13/04/2018 17:51:35

- Messaggio eliminato -

Da: The public manager13/04/2018 17:54:17

- Messaggio eliminato -

Da: lambada  -banned!- 1  - 13/04/2018 19:18:42

- Messaggio eliminato -

Da: ORPO__UNICUM13/04/2018 20:14:05
Polemica a Livorno per i braccialetti elettronici di cui sono stati dotati gli operatori ecologici, che "certificano" lo svuotamento dei nuovi cestini con la spazzatura. A riportare la notizia è il quotidiano Il Tirreno.


La Fp Cgil nazionale oggi è insorta contro il sistema, spiegando che ricorda il caso dei braccialetti ideati da Amazon, e parlando di «misura inaccettabile che lede la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori». Il Comune di Livorno replica che «non c'è nessun controllo dei dipendenti» perché il braccialetto, dotato di tecnologia Rfid, «è privo di Gps e non monitora gli spostamenti o la produttività dei lavoratori».

Il braccialetto, introdotto dall'azienda Avr che gestisce in appalto il servizio di pulizia strade per conto della municipalizzata Aamps, "dialoga" con i 2500 nuovi cestini installati in città, che sono dotati di chip Rfid, ed emette un bip ogni volta che uno di questi viene svuotato. Per la Fp Cgil «ci sono già i superiori delle aziende a controllare se il servizio è svolto o meno, oltre che molti mezzi muniti di Gps. Ci sembra assolutamente inadeguato andare oltre queste misure, più che sufficienti». 

Il sindacato chiede risposte e si dice pronto «a proclamare lo stato di agitazione di tutto il comparto a difesa e tutela della dignità dei lavoratori che operano nell'igiene ambientale». Il Comune afferma che «il braccialetto è un semplice lettore, come quelli usati quando si fa la spesa al supermercato, che certifica solo lo svuotamento di un cestino. Un servizio simile è già in uso a Lucca per la raccolta porta a porta dei rifiuti. È una tecnologia al servizio del cittadino per gestire meglio il servizio per il quale viene pagata la Tari, e non ha nulla a che fare con il modello Amazon». 

Da: altopiano 1  - 13/04/2018 20:17:44
ma perchè questo forum che partiva da una sentenza della Consulta è diventato luogo frequentato da impiegatucci insoddisfatti e incapaci?

Da: lambada  -banned!- 1  - 13/04/2018 20:35:21

- Messaggio eliminato -

Da: Bobiltreno 13/04/2018 21:21:35
Dai bambiniii! Ciouf ciouf!!!

Da: Luieeee..13/04/2018 21:47:49
Belen tutte bugie

Da: livellatiiiii13/04/2018 23:21:39
Ppppppppppppppppppppppprrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! La uil vi difende.........ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzhzzhhzzhhzhzhzhz

Da: Forum di imbecilli14/04/2018 07:34:03
X lettera uil
Finitela di difendere sti palloni gonfiati di funzionari in verifica che mettono a disposizione il mezzo proprio! Quando escono e si fanno i cazzi loro fate finta di non saperlo? E che finalmente imparino a richiedere il rimborso come si deve, ora l'applicativo GeMi gli farà capire le minchiate che hanno fatto fino ad ora!

Da: X imbecille 14/04/2018 08:22:43
perché non ci vai tu in verifica? Se il mezzo non si mette non ci sarà nessuno da difendere: facile no?

Da: X imbecille 14/04/2018 08:27:11
PS io Gemi l'ho utilizzato: il risultato è che la pratica è "in valutazione" da un mese. I tempi dei rimborsi vogliono equiparati a quelli dei rimborsi ai contribuenti evidentemente. È questione di sana mentalità verso il dipendente: tanti colleghi e responsabili sono più realisti del re per carrierismo, omologazione, paura della propria ombra e irresponsabilità.

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