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Da: aba17/12/2008 10:53:04
caspita, ma chi se ne frega se stanno dettando o se devono dettare...SMETTETE DI FARE SPAAAAM!!
Nn ci si capisce nulla, stiamo tutti zitti ad aspettare che chi sa qualcosa cn certezza scriva...

Chi non sa qualcosa fa come me, prende e RILEGGE LE ULTIME PAGINE!!!!!

Da: manu17/12/2008 10:53:05
a reggio hanno dettato

Da: aba17/12/2008 10:53:31
caspita, ma chi se ne frega se stanno dettando o se devono dettare...SMETTETE DI FARE SPAAAAM!!
Nn ci si capisce nulla, stiamo tutti zitti ad aspettare che chi sa qualcosa cn certezza scriva...

Chi non sa qualcosa fa come me, prende e RILEGGE LE ULTIME PAGINE!!!!!

Da: x alessandro17/12/2008 10:53:54
POTRESTI POSTRAE:

TRACCIA 1

1' STUDIO COLLEGATO
2' STUDIO COLLEGATO

GRAZIE

Da: aba17/12/2008 10:53:57
caspita, ma chi se ne frega se stanno dettando o se devono dettare...SMETTETE DI FARE SPAAAAM!!
Nn ci si capisce nulla, stiamo tutti zitti ad aspettare che chi sa qualcosa cn certezza scriva...

Chi non sa qualcosa fa come me, prende e RILEGGE LE ULTIME PAGINE!!!!!

Da: dom17/12/2008 10:54:14
manji la prima traccia è sulla diffamazione a mezzo stampa, per intero:
Da giorni nel liceo della città Alfa è in corso un'occupazione studentesca, accompagnata da forti polemiche. Un gruppo di genitori si riunisce e chiede lo sgombero coattivo del liceo.
Il telegiornale della più importante emittente televisiva cittadina trasmette un servizio sull'evento .Mentre l'autore del servizio riferisce gli accadimenti, scorrono vecchie immagini di repertorio in cui, tra l'altro, si vede il preside parlare al micorofono di un giornalista. L'autore del servizio, nel frattempo, riferisce che il preside ha dichiarato che non richiederà alla polizia lo sgombero coattivo del liceo. In verità il preside non ha mai rilasciato una dichiarazione del genere. Arrabbiato per l'attribuzione di tale dichiarazione, presenta querela per diffamazione nei confronti dell'autore del servizio e del direttore del telegiornale. Quest'ultimo- asserisce il preside nella querela- aveva l'obbligo di impedire l'evento diffamatorio e, comunque, è responsabile a norma dell'art. 57 c.p.
Il direttore del telegiornale e l'autore del servizio giornalistico si recano insieme dall'Avvocato penalista e chiedono di conoscere quale è la situazione in cui versano.
Il candidato- assunte le vesti del legale- rediga motivato parere, illustrando gli istituti e le problematiche sottesi alla fattispecie in esame

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Da: emi17/12/2008 10:54:14
2° traccia

Da: alessandro17/12/2008 10:54:38
È innegabile che alcune recenti modifiche al codice di procedura penale, ancorché dettate ovviamente secondo criteri generali e astratti, abbiano inciso in modo notevole sulla disciplina dei processi per diffamazione, ivi comprese le ipotesi di diffamazione a mezzo stampa, con risultati che possono suscitare non lievi perplessità. In particolare, corrisponde senza dubbio a una necessità avvertita da molti che alcuni reati di non elevata gravità (tra i quali, per l' appunto, anche la diffamazione) siano oggi attribuiti alla competenza del tribunale in composizione monocratica, cioè al giudizio di un unico magistrato. Come pure corrisponde al più ampio indirizzo volto al contenimento dell' area delle impugnazioni che siano stati previsti dei limiti alla possibilità dell' appello, escludendolo nei confronti delle sentenze di condanna alla sola pena pecuniaria. Poiché, tuttavia, nella maggior parte dei casi, le sentenze di condanna per diffamazione a mezzo stampa applicano la sola pena della multa, ciò significa che contro tali sentenze (ormai pronunciate da un unico giudice) non è più possibile l' impugnazione nel merito, cioè l' appello, ma soltanto il ricorso per cassazione. A questo punto, qualche fondata riserva è lecita, soprattutto quando si pensi che, nelle ipotesi di diffamazione a mezzo stampa, l' accertamento posto alla base della condanna penale rappresenta normalmente la premessa per ulteriori condanne (spesso assai cospicue) al risarcimento dei danni contro l' autore dell' articolo e il direttore del giornale. Per conseguenza, anche nel quadro più generale del bilanciamento tra le esigenze della giustizia e le esigenze della libertà di stampa (che potrebbero essere pregiudicate da accertamenti troppo sommari, non seguiti dalla possibilità di appello di fronte a un giudice collegiale, e nondimeno concretamente vincolanti per la successiva condanna civilistica a favore del danneggiato del reato), sarebbe buona cosa tornare a riflettere sulla ragionevolezza di una simile scelta legislativa. Una scelta le cui ripercussioni vanno certo al di là degli stessi propositi del legislatore, genericamente diretti alla riduzione dell' ambito dell' appello. A questo riguardo, tra le molte proposte avanzate sull' argomento, merita di essere valutata con attenzione quella (condivisa anche dal presidente della Camera, Luciano Violante) che fa leva su un serio impiego dell' istituto della rettifica, quale strumento di riparazione delle offese all' onore recate a mezzo stampa. Non solo configurandolo come adempimento adeguato a soddisfare, in tutto o in parte, la pretesa risarcitoria della persona danneggiata dalla diffamazione, ma addirittura come adempimento idoneo, sotto determinate condizioni, a estinguere la stessa procedibilità in sede penale. A parte questa peculiare prospettiva, sembra comunque opportuno rimeditare (allargando il discorso anche ad altri reati, soprattutto alle varie ipotesi di lesioni colpose) sulla assolutezza di un divieto di appello tanto rigido, come quello oggi stabilito indistintamente per tutte le sentenze di condanna a pena pecuniaria, oltreché per le sentenze di proscioglimento relative a reati puniti con la sola pena pecuniaria o con pena alternativa. In ogni caso, che la materia dei delitti contro l' onore, per la delicatezza degli accertamenti che vi sono implicati, debba ricevere una disciplina particolare sul terreno delle impugnazioni, è dimostrato dal diritto già attualmente riconosciuto alla persona offesa dal reato, costituitasi parte civile, di proporre impugnazione contro le relative sentenze, anche agli effetti penali. Sicché l' odierno limite posto alla possibilità dell' appello, nelle ipotesi finora considerate, finisce per riflettersi, in termini negativi - e con effetti per vari aspetti discutibili - anche sulla stessa posizione di quanti si ritengono danneggiati dal reato di diffamazione.

Da: MAIA17/12/2008 10:55:29
INFATTI BASTA....E POI NON CHIEDETE CHI CORREGGE CHI........ C''è UN NUMERO VERDE TELEFONATECI! MA CHE CRETINI!

Da: paola17/12/2008 10:55:45
L ispettore Tizio tiene a bada ammanettato il pericoloso bandito Caio nel salone della villa dove si era nascosto, dopo averlo disarmato ed arrestato poco prima insieme con i colleghi Sempronio e Mèvio. Costoro, intanto , frugano tra gli oggetti della stanza alla ricerca di armi e documenti. Caio improvvisamente asserisce di sentirsi male e vuole stendersi sul divano. Tizio , sicuro di sé, libera Caio, dalle manette, supponendo di essere in grado di tenerlo sottocontrollo. Caio, tuttavia, repentinamente spintona Tizio, facendogli perdere l equilibrio ed impossesandosi della sua pistola, quindi spara all indirizzo di Sempronio e Mèvio . Quest ultimo, pùr ferito lievemente ad una gamba, reagisce uccidendo il bandito nel corso del conflitto a fuoco. Purtroppo, ùn proiettile sparato da Mèvio fora il vetro di una finestra che affaccia sul giardino e colpisce mortalmente al capo ùn giovane inserviente, che, di ritorno a casa, si accingeva a ussare alla porta. Tizio si reca dall avvocato penalista e chiede di conoscere qual è la situazione in cui versa. Il candidato, assunte le vesti del legale, rediga motivato parere , illustrando gli istituti e le problematiche sottèsi alla fattispecie in esame.

Da: Emma17/12/2008 10:56:12
L ispettore Tizio tiene a bada ammanettato il pericoloso bandito Caio nel salone della villa dove si era nascosto, dopo averlo disarmato ed arrestato poco prima insieme con i colleghi Sempronio e Mèvio. Costoro, intanto , frugano tra gli oggetti della stanza alla ricerca di armi e documenti. Caio improvvisamente asserisce di sentirsi male e vuole stendersi sul divano. Tizio , sicuro di sé, libera Caio, dalle manette, supponendo di essere in grado di tenerlo sottocontrollo. Caio, tuttavia, repentinamente spintona Tizio, facendogli perdere l equilibrio ed impossesandosi della sua pistola, quindi spara all indirizzo di Sempronio e Mèvio. Quest ultimo, pùr ferito lievemente ad una gamba,  reagisce uccidendo il bandito nel corso del conflitto a fuoco. Purtroppo, ùn proiettile sparato da Mèvio fora il vetro di una finestra che affaccia sul giardino e colpisce mortalmente al capo ùn giovane inserviente, che, di ritorno a casa, si accingeva a bussare alla porta. Tizio si reca dall avvocato penalista e chiede di conoscere qual è la situazione in cui versa. Il candidato, assunte le vesti del legale, rediga motivato parere , illustrando gli istituti e le problematiche sottèsi alla fattispecie in esame.


Da: gio17/12/2008 10:56:14
tutti zitti
lasciate lavorare quelli che lavorano
non chiedete nulla
tanto si sa cosa occorre fare
non rompete i co.....

Da: immax17/12/2008 10:56:19
II  traccia??????????????????
la I la sappiamo non perdete tempo

Da: angela17/12/2008 10:56:24
ok

Da: dido17/12/2008 10:56:29
Ragazzi ma della seconda traccia nessuna notizia?

Da: ---17/12/2008 10:56:54
Ragazzi la seconda traccia è questa:

L ispettore tizio tiene a bada, ammanettato, il pericoloso bandito caio nel salone della villa dove si era nascosto, dopo averlo disarmato ed arrestato poco prima insieme con i colleghi sempronio e mevio. Costoro, intanto,fruganano tra gli oggetti della stanza alla ricerca di armi e documenti. Caio improvvisamente asserisce di sentirsi male e vuole stendersi sul divano. Tizio, sicuro di se, libera caio dalle manette, supponendo di essere in grado di tenerlo sotto controllo. Caio, tuttavia, repentinamente spintona tizio, facendogli perdere l equilibrio ed impossessandosi della sua pistola, quindi spara all indirizzo di sempronio e mevio. Quest ultimo,pur ferito lievemente ad una gamba, reagisce uccidendo il bandito nel corso del conflitto a fuoco. Purtroppo, un proiettile sparato da mevio fora il vetro di una finestra che affaccia sul giardino e colpisce mortalmente al capo un giovane inserviente,che, di ritorno a casa, si accingeva a bussare alla porta. Tizio si reca all avvocato penalista e chiede di conoscere qual è la situazione in cui versa. Il candidato-assunte le vesti del legale-rediga motivato parere, illustrando gli istituti e le problematiche sottesi alla fattispecie in esame.

Da: Emma17/12/2008 10:57:34
http://docs.google.com/View?docid=dck39pgw_2dhpszkch

su questio sito sono scitte le due tracce dell'esame.

Da: dalila17/12/2008 10:57:46
alessandro uesta è la soluzione'' grazie anticipatamente

Da: mario17/12/2008 10:57:53
alessandro una domanda:ma quello che hai scritto tu sulla prima traccia va bene?o serve altro?

Da: alessandro17/12/2008 10:58:32
596 bis c.p.â ai sensi del quale se il delitto di diffamazione è commesso col mezzo della stampa, le disposizioni relative al reato di diffamazione si applicano anche al direttore o vicedirettore responsabile, allâeditore e allo stampatore.

Da: provetta17/12/2008 10:58:56
ottimo

Da: alessandro17/12/2008 10:59:22
Per fare un poâ di chiarezza in argomento, è utile ricordare che in tema di diffamazione a mezzo stampa può essere riconosciuta l'esimente dell'esercizio del diritto di cronaca qualora vengano dal cronista rispettate le seguenti condizioni:

   1.

      che la notizia pubblicata sia vera;
   2.

      che esista un interesse pubblico alla conoscenza dei fati riferiti;
   3.

      che l'informazione venga mantenuta nei limiti della obiettività.

Questi principi, hanno rilevanza oltre che per il giornalista autore dell'articolo, anche per il direttore responsabile, con la differenza che per quest'ultimo deve farsi riferimento alla peculiare funzione del suo ruolo. Egli, infatti, oltre a vigilare a che nessuno venga offeso attraverso gli articoli del giornale, ha la funzione di disporre o quanto meno approvare, l'impaginazione e quindi la presentazione degli articoli, attraverso la loro disposizione nelle pagine, e la redazione grafica e letterale dei titoli. L'aggressività di alcune espressioni, usate da un giornalista o, da un intervistato, non comporta in modo automatico la responsabilità del direttore, ma va valutata la correttezza dell'informazione anche in relazione alle modalità di presentazione della notizia.
Ed infatti, la responsabilità del gestore di un blog, così come quella di un direttore di una testata giornalistica, per il reato di diffamazione trova il suo fondamento nella posizione di preminenza che egli riveste, che si estrinseca anche nellâobbligo di controllo, nel potere di censura e nella facoltà di sostituzione. Ne deriva che âsussiste lâipotesi di reato proprio del direttore medesimo, quando egli ometta il dovuto controllo nellâambito dellâesercizio dei menzionati poteri, volti ad impedire la consumazione di fatti penalmente rilevantiâ (Cass. pen. sez. V 85/169149).

Da: sUgo17/12/2008 10:59:27
II Traccia:
Tizio deve fare la I traccia perché Caio non gli dà la II. Sempronio però, avendo il mal di pancia, scrive cazzate sul forum in attesa di aiutini.
Il candidato non discuta e faccia la I traccia.

Da: iside7917/12/2008 11:01:05
TRACCIA 2

L ispettore Tizio tiene a bada ammanettato il pericoloso bandito Caio nel salone della villa dove si era nascosto, dopo averlo disarmato ed arrestato poco prima insieme con i colleghi Sempronio e Mèvio. Costoro, intanto , frugano tra gli oggetti della stanza alla ricerca di armi e documenti. Caio improvvisamente asserisce di sentirsi male e vuole stendersi sul divano. Tizio , sicuro di sé, libera Caio, dalle manette, supponendo di essere in grado di tenerlo sottocontrollo. Caio, tuttavia, repentinamente spintona Tizio, facendogli perdere l equilibrio ed impossesandosi della sua pistola, quindi spara all indirizzo di Sempronio e Mèvio. Quest ultimo, pùr ferito lievemente ad una gamba,  reagisce uccidendo il bandito nel corso del conflitto a fuoco. Purtroppo, ùn proiettile sparato da Mèvio fora il vetro di una finestra che affaccia sul giardino e colpisce mortalmente al capo ùn giovane inserviente, che, di ritorno a casa, si accingeva a bussare alla porta. Tizio si reca dall avvocato penalista e chiede di conoscere qual è la situazione in cui versa. Il candidato, assunte le vesti del legale, rediga motivato parere , illustrando gli istituti e le problematiche sottèsi alla fattispecie in esame.

Da: SPERANZA17/12/2008 11:01:06
PER LA PRIMA LA SENT. è 10735/08?

Da: giumar17/12/2008 11:01:31
ma perchè cazzo non li lasciate in pace? poi finice che vanno in aula a fare figure di merda

Da: Frank17/12/2008 11:01:40
scusa alessandro... ma quello che hai scritto l'hai preso da qlk parte? o è la tua risoluzione della traccia?

Da: elsa17/12/2008 11:02:02
quindi è sicuro che la sentenza della prima traccia è 10735/2008?

Da: Ma vergognatevi17/12/2008 11:02:31
Da: in ansia 17/12/2008 10.46.08
usciamo la seconda traccia!!!!!
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Prima di copiare sarebbe meglio imparare a parlare l'italiano!

Da: steff17/12/2008 11:02:33
sapete napoli se ha dettato?

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