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MI CONSIGLIATE DI FARE L'AVVOCATO?
189 messaggi, letto 19341 volte

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Da: Ciceronexxx 11/12/2014 11:18:50
Salve a tutti,  ho 25 anni sono laureato con 108/ 110  in Giurisprudenza,  ovviamente non riesco a trovare un lavoro.  Pensavo di iniziare la pratica forense, me la consigliate?.  Quanto guadagna in media un avvocato a 30 anni e poi a 40 anni? .   Sono di Torino e non ho genitori avvocati e non navigo nell'oro.

Grazie tantissimo  per condividere le vostre opinioni  ciao

Michele
Rispondi

Da: Ziopollon 11/12/2014 12:15:05
Il voto di laurea può contare ai fini della ricerca di uno studio che ti prenda per la pratica forense.
Quello che conta è se pensi di essre portato alla professione, anche in considerazione del fatto che, con la riforma, anche la pratica stessa, sarà molto impegnativa.
Come saprai, l'esame non prevede più dal prossimo anno l'uso dei codici annotati con la giurisprudenza, all'orale sarà obbligatorio portare le due procedure, dir, civile e dir. penale, oltre a due materie a scelta e la deontologia, per un totale di sette materie e non più sei, come invece accade ancora per l'ultima volta.
Mettici pure che, se ho ben capito, ma chiedo lumi a chi ne sa più di me, che sarà obbligatorio per i preaticati, la frequenza di un corso sul tipo della SSPL.
Oltre la pratica quindi, in un anno e mezzo, si dovrà frequentare il corso e studiarsi a menadito le procedure, dir. civ e dir. penale, perchè altrimenti si rischia di non arrivare preparati nè allo scritto, (visto che non ci saranno sentenze a salvare il candidato) nè all'orale, visto che sarebbe impensabile studiare in 2 mesi e mezzo-tre, delle materie che, in condizioni normali richiedono lo stesso tempo per ognuna presa singolarmente.
Detto questo, se la pratica è fatta bene le soddisfazioni  possono esserci, a livello economico però è difficile quantificare.
La riforma non prevede più la possibilità per il praticante abilitato, di avere cause proprie, ma solo la sostituzione del dominus, questo implica che, anche a titolo acquisito è probabile che si debba rimanere comunque a stipendio dal dominus, perlomeno fin quando non si ha un numero di clienti tali da consentire di camminare da soli.
Dovresti solo sperare che il tuo dominus ti consenta di acquisire i tuoi clienti durante la pratica, firmando lui, cosicchè, una volta avvocato, potrati gestirli tu, camminando  da solo già da quel momento.
In attesa che altri utenti postino loro suggerimenti ed esperienze, spero di esserti stato ultile.
Rispondi

Da: jeep  1  - 11/12/2014 13:26:14
Michele cercati un altro lavoro dammi retta.
Se vuoi fare l'avvocato ti conviene andare all'estero, la puoi guadagnare bene.
Qui in Italia è pieno di parrucconi semi-analfabeti, che creano un danno d'immagine enorme, oltre ad impedire ai nuovi colleghi l'accesso alla professione.
Rispondi

Da: Ciceronexxx 11/12/2014 13:38:43
dunque guadagni bassi?  ma si riesce a vivere..guadagnare come in banca sui 2000 mensili?
Rispondi

Da: MR.Help 11/12/2014 15:13:51
Dipende dalle circostanze, dalle opportunità, dalla bravura, dalle condizioni, dalla realtà in cui si opera ecc... per contro considera i costi fissi fin dal principio (e sono rilevanti), la saturazione del mercato ecc.. trai le tue conseguenze.

Non è un lavoro che si può fare per calcolo di convenienza (ammesso che ve ne siano). è un lavoro che si fa per assecondare una passione / un'inclinazione ecc.. quanto alla sua redditività, come dicevo prima, concorrono troppi fattori variabili.
Rispondi

Da: Ciceronexxx 11/12/2014 15:28:15
grazie Mr. Help,  costi rilevanti quali? 

1) affitto stanza in uno studio.

2) praticante non pagato

3) massimo segretaria in condivisione, se sei gia' in buone acqua, altrimenti no.

4) versamenti cassa forense ok!

Pero' non ci muori di costi credo.
Rispondi

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Da: Ziopollon 11/12/2014 15:53:19
Scusa la franchezza Michele, ma da come hai risposta a Mr.Help ho capito che la tua è una mera questione economica, che esula dalla passione  e le soddisfazioni che potresti trovare nel fare questo lavoro.
Allora ti dico, lascia perdere..... non è questo il modo di affrontare il discorso, perchè se vuoi, il modo di andare avanti lo trovi...
Io sono diventato Avv. da poco, vivo ancora con i miei, il mio studio è la mia stanza, e se devo incontrare clienti, va benissimo la sala avvocati in Tribunale o una stnza di Studio gentilmenet concessa da persone amiche.
Quando potrò, mi permetterò anceh una stanza mia in qualche studio...

Ed allora, fatta la premessa, d ti dovrei dire di lasciar perdere per totale amncanza di presupposti, visto che non mi pare tu abbia considerato quanto ti ho scritto nel post precedente, ma solo quanto avrai nel conto a fine mese...
Ma poi mi dico, sei sicuro che con una laurea in legge un lavoro lo trovi ? Si, se in famiglia hai qualcuno copn agganci, ma altrimenti, ormai, con una laurea in legge puoi farci giusto l'avvocato..
E te lo dice uno che  non aveva previsto l'avvocatura come eventualità, ma che, ancor prima della crisi, con la sua laurea in legge, era stato chiamato al massimo a proporre spazi sulle pagine gialle ai commercianti....
Poi affrontando la pratica, mi sono  resop conto che, pur avendo molto da imparare (ancora oggi che ho il titolo in tasca) ci sono aspetti che questa professione te la fanno amare.
Detto questo, vedi tu cosa vuoi fare, e tieni conto che i 2.000,00 euro  al mese che prospettavi, magari così li fai... se invece trovi un lavoro di ufficio in amministrazione di qualche privato, quelle cifre te le sogni...
E se pure tu riuscissia d entrare in qualche uffcio legale, tranquillo cvhe prima o poi, per continuare a lavorare in quella struttura, ti chiedereanno il titolo, quindi, come successo già a tanti, o te lo prendi o ti mandano via, e magari il problema del lavoro invece che agli attuali 25, te lo dovrai porre a 30, quando per il mercato del lavoro comincerai ad essere già un pò vecchio.
Rispondi

Da: adamsberg1 11/12/2014 16:09:08
Ziopollon non sono del tutto d'accordo con te.

Non si può lavorare solo per passione, almeno secondo il mio punto di vista.

Se vai al supermercato paghi con l'amore per la professione? e l'affitto lo paghi allegando in copia il titolo da avvocato?

Un ragionamento totalmente disinteressato all'aspetto economico è possibile solo se si è fortunati. Ovvero ci si può permettere di vivere da mantenuti fino a 30 - 35 anni.
Io ho avuto la fortuna di poter avere una situazione economica tranquilla che mi ha permesso di fare 2 anni e mezzo di pratica senza prendere un soldo (anzi, tra spsostamenti e pranzi... lasciamo perdere!).

Però, c'è un però. Arriva un momento (ho 28 anni) in cui dici... cazzo ho combinato fino ad adesso? posso permettermi di restare impiccato ad un esame FARSA, perchè è una farsa, senza poter progettare una famiglia, un futuro?

Mi hanno segato allo scritto lo scorso anno, e ora ho trovato un lavoro in una società di consulenza aziendale... e sicuramente, sempre a partita iva, guadagno già più di diversi avvocati più grandi di me.

Non è vero che con giurisprudenza non si trova lavoro. Dipende anche da cosa cerchi, da come lo cerchi... e da quanto ti sai adattare.


Tornado a Ciceronexxx.
Visto che non sei figlio di avvocati, non aspettarti di fare valanghe di soldi così facilmente e rapidamente. Le prospettive sono schifose per il giovane avvocato senza appigli. Poi, magari se sei bravissimo, se hai una botta di culo (es. fai una causa famosa perchè un tuo amico fa qualche cazzata di rilevanza mediatica e tu lo difendi), se se se... allora potresti diventare milionario.
Ti dico, in breve quello che devi sapere:
1) non aspettarti soldi per 2-3 anni, salvo rari rimborsi spese
2) non aspettarti di avere qualche gratificazione, salvo rari casi di umanità
3) non aspettarti un sistema giustizia efficiente, preparati a lunghe attese nelle aule dei tribunali e in fila alle cancellerie
4) non aspettarti un esame serio e meritocratico
5) non aspettarti che una volta avvocato.. come per magia ti pioveranno i clienti in testa

Se poi tu AMI il lavoro dell'avvocato, è altro paio di maniche.
Magari tieni duro e diventi il nuovo Taormina.




Rispondi

Da: Ra84  11/12/2014 16:15:13
A 30anni molti non son neppure ancora Avv., in ogni caso i costi ci sono..i costi che elenca Ciceronix aggiungi 1) iscrizione all'albo che varia da cdo a cdo
2)assicurazione professionale obbligatoria
É consigliabile un'assicurazione privata sugli infortuni/malattia
3)commercialista (a meno che tu non sia molto bravo in tema fiscale)
E non son pochi costi..(solo iscrizione e cassa a metà (fino35 anni) son 2000euro  minimo minimo..

Guadagni..ad oggi gli studi non pagano poi molto un neoavv..e chiedono sacrifici importanti... 2000euro  al mese al momento son un miraggio..

30anni, avv da1e3 mesi in "importante" studio legale in veneto..(senza famiglia di supporto)
Rispondi

Da: MR.Help 11/12/2014 16:29:58
"1) affitto stanza in uno studio."

Considera che all'inizio non hai entrata: quindi è tutto puro costo.

Quindi: o hai un capitale per partire, oppure .. potresti scambiare

"2) praticante non pagato"

Direi che prima di pensare a prendere un praticante ci vogliono diversi anni (poi, qualcosa gli devi comunque dare).


"3) massimo segretaria in condivisione, se sei gia' in buone acqua, altrimenti no."

Direi che all'inizio la segreteria no.

"4) versamenti cassa forense ok!"

Ecco.

Poi c'è l'assicurazione (almeno quella obbligatoria), la firma digitale, il commercialista .. non sono grandi importi, ma all'inizio, ripeto, è pur costo.
Rispondi

Da: Tucanotto 11/12/2014 16:59:45
Cerchiamo di dire la mia, nella speranza di essere utile a qualcuno.

Premessa: 33 anni, avvocato da ottobre 2014.

Dai 28 ai 31 ho fatto pratica in un noto Studio.

Sono uno dei pochi (fortunati) protagonisti di un'esperienza  forense molto positiva: la mia pratica è stata ben remunerata ed estremamente formativa.

Per non nascondere niente, il 10 di ogni mese ricevevo un sontuoso bonifico (data la situazione di mercato)  di poco inferiore alle mille euro.

Segreteria, postazione, computer, codici, banche dati ecc. gratuiti.

Pensate che, addirittura, mi passavano i buoni pasto e fruivo di un paio di mensilità extra (agosto e dicembre).

Insomma, una situazione idilliaca per un praticante.

Ad aprile dello scorso anno ho partecipato ad una selezione per l'ufficio legale di una nota multinazionale e, scalino dopo scalino, ho ricevuto una proposta di lavoro.

Ho accettato, non perché la professione mi dispiacesse (tutt'altro), ma in quanto gli orari da dipendente mi avrebbero consentito di star più vicino a mia moglie ed alla mia famiglia.

Non nascondiamoci dietro a un dito: il "monte ore" richiesto dall'avvocatura è spesso sovrumano.

Per di più, lo stipendio è migliore di quanto viene offerto nel mio vecchio studio ai neo avvocati (vi assicuro che, come per i praticanti, sono piuttosto generosi).

Se tornerei alla professione?

Per passione certamente si; tenuto conto del resto, assolutamente no.

Tutto sta nell'aver chiare le proprie priorità :-)


Rispondi

Da: Ziopollon 11/12/2014 17:00:53
@adamsberg1:
Augurati che il nostro Michele diventi qualcuno meglio di Taormina.... :-)
Ma  a parte gli scherzi, di dove sei ? io sono a Roma, e ti dico che, quando mi sono laureato (tardi, il che mi ha un pò segato le gambe) da queste parti non c'era nulla.
La consulenza azienda o del lavoro era subordinata ad un ulteriore corso, con ulteriore sborso economico di soldi che purtroppo non avevo (mi sono pagato gli studi collaboranndo con la società di uno zio in cui comunque non avrei potuto proseguire), e con ulteriore perdita di tempo, che in teoria non avrei dovuto avere, e senza la certezza di un lavoro.
Guarda, io tutto avrei voluto fare, meno che continuare a studiare dopo la laurea, avrei voluto sedermi dietro una scrivania, fare il mio lavoro otto ore al giorno  e trovarmi lo stipendio accreditato a fine mese...
Ho studiato moltissimo per prendere sto benedetto titolo, in un età che di certo non aiuta ad affrontare dieci ore al giorno almeno  di massima concentrazione per portare sei materie in  due mesi e mezzo, una volta passato lo scritto.
E sullo scritto, dopo averlo affrontato un bel pò di volte, ed averlo superato due, alla seconda passando pure l'orale, ti dico che:
Non sono più convinto che sia del tutto una farsa, come la maggior parte dei candidati affermano, ma che sicuramente il passaggio sia subordinato ad una serie di variabili e condizoni essenziali ( a volte poco chiari) che inducano la commissione ad apprezzare l'elaborato, che altrimenti neanche viene considerato.
Prima di tutto una buona grafia, visto che altriementi ( e non a torto) neanche lo leggono (d'altra parte è pretesa anche a scuola, dove in assenza di essa il voto di un tema poteva essere negativo).
Dare modo di far capire che si conosce l'istituto posto alla base della questione e soprattutto contetualizzare la giurisprudenza citata, affinchè si veda che è parte di un discorso logico e non citata a casaccio solo perchè è stata trovata sul codice, cosa che possono tranquillamente fare tutti.
Ecco, queste sono alcune delle condizioni essenziali per avere possibilità di rientrare nella percentuale annuale di ammessi all'orale, questo si vero problema, poichè ritengo folle poter solo pensare che per partito preso, anche se formalmente idonei, molti siano costrettia  rifare l'esame
solo perchè altrimenti all'orale "passano in troppi".
E comunque lo stesso discorso vale per l'orale,  qui a Roma siamo "sempre troppi" anche se allo scritto è stata fatta già selezione, motivo per cui quei 45-50 miniti davati alla commissione diventano un secondo gioco a premi.
Poi puoi trovare, come successo a me la seconda volta, una commissione che ha improntato l'eame da un punto di vista pratico(almeno nelle materie più importanti) e non universitario, ho sfruttato l'esperienza della pratica e tutto è andato bene.
Rispondi

Da: marcolex 11/12/2014 22:27:37
Io spero sempre di trovare "altro". Un buon impiego da 8 ore al giorno ma remunerato (dai 1200 ai 1800 mensili andrebbe bene).
Conosco avvocati in gamba che hanno iniziato alla fine degli anni 90 e soltanto da 5 anni si sono messi in proprio.
Per prendersi una casa in affitto, a 49 anni suonati, una di queste ha atteso di portare a casa 5.000-6000 euro di media al mese. Questo perchè devi scalare tutti i costi della professione: anticipazioni, benzina, corsi aggiornamento, cassa, tasse, affitto studio, spese studio etc. etc.
Senza contare che dopo i 35 anni saremo costretti a versare circa 3000 euro all'anno per una pensione da miseria (questo proprio non mi va giù).
Ripeto, io spero sempre di trovare "altro" ma ormai, psicologicamente, faccio persino fatica a mandare curricula in giro.
Legal intern, aree legali in banche o società di consulenza.
Alla fine, mi iscriverò all'albo con la speranza di una chiamata...
Rispondi

Da: Ciceronexxx 12/12/2014 09:39:55
insomma peste e caresti per gli avvocati?  non sono ricchi e potenti!!!???
Rispondi

Da: Gladiatore82 12/12/2014 10:47:09
Innanzitutto, non devi farti consigliare da altri se fare l'avvocato o meno...
già se ti poni questo dubbio ti consiglio di non farlo...
Comunque in ogni caso a prescindere dalla domanda, ti consiglio di non farlo.
Rispondi

Da: Ciceronexxx 12/12/2014 10:52:04
ha ha gladiatore hai ragione,  e' solo che ho paura di fare la fame fino a 40 anni e oltre,  pero' non trovo nessun lavoro e dunque ....
Rispondi

Da: marcolex 12/12/2014 13:08:49
Cicerone, se vuoi un consiglio spassionato:
1) non fare pratica legale (io la faccio da 5 anni e sono ultrapentito).
2) se trovi qualche azienda o ditta che ti propone un contratto (anche a tempo determinato) fiondati subito.
3) impara bene l'inglese. Se domani ci troveremo con il c. a terra, siamo sempre in tempo a emigrare.
Rispondi

Da: jeep 12/12/2014 13:28:45
E soprattutto caro Michele non credere a quelli che dicono che l'esame di stato non è una farsa.
Perchè in Italia l'esame di Stato per l'abilitazione (mi riferisco agli scritti ovviamente) è una enorme presa per il culo!!!
Io ho chiesto l'accesso agli atti per 2 volte e i miei scritti non presentavano nessun segno di correzione, non li hanno manco letti!!
Alla faccia della meritocrazia!!
Vergogna!!!
Rispondi

Da: Ciceronexxx 12/12/2014 14:12:59
gia' sentita sta storia Jeep!!!   Ma con che criterio alcuni li correggono e altri no?  concorso truccato pure quello?   Non ci voglio credere!!!  La legge e' uguale per tutti.
Rispondi

Da: kleinfeld800  -banned!-12/12/2014 14:44:09

- Messaggio eliminato -

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Da: Ciceronexxx 12/12/2014 14:45:15
come mai Klein? racconta tua esperienza!!!
Rispondi

Da: kleinfeld800  -banned!-12/12/2014 14:59:24

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: Ciceronexxx 12/12/2014 15:00:24
mi spiace Klein,  ma un giorno passerai il maledetto esame e sarai ripagato di Tutto!!!
Rispondi

Da: kleinfeld800  -banned!-12/12/2014 15:05:21

- Messaggio eliminato -

Rispondi

Da: Ciceronexxx 12/12/2014 15:07:35
dopo sei a cavallo!!!!
Rispondi

Da: MR.Help 12/12/2014 17:40:30
Io ho avuto modo di parlare e sentir parlare (a margine di alcune udienze) Avv. che hanno fatto parte di commissioni di esame (in un'annata successiva a quella a cui ho sostenuto io l'esame): i segni non li fanno a prescindere, anche se l'atto viene letto.

In genere (riporto quanto riferitomi) non è che ci sia un errore da segnare, semplicemente possono ritenere che il compito sia solo riproduttivo delle massime, oppure che non sia scritto in un buon italiano, che non segua uno schema logico .. o semplicemente contenga qualche ragionamento errato.

Questo non significa dire che funziona tutto bene, perché sarebbe prenderci in giro. I punti dolenti ci sono, e sono in gran parte connessi alla tipologia delle prove.

Dando una scorsa alle sentenze del TAR: spesso il problema è il poco tempo impiegato nella correzione .. l'altro ineliminabile problema (e questa è una mia opinione ricavata indirettamente) è che i correttori  sono persone diverse per età, formazione e idee (Avv. Professori Magistrati) e questo condiziona inevitabilmente il giudizio su atti e pareri che - per loro natura - non hanno niente di oggettivo.

Così magari capita che qualcuno preferisca il compito "scolastico" e chi magari vuole vedere "il taglio pratico". Non mi stupisco che compiti identici o molto simili possano ricevere diverso trattamento. è lo stesso problema di cause identiche tratte (e risolte in modo diverso) da Giudici diversi ..

Non si tratta di criticare chi corregge, ma di prendere atto di un difetto ineliminabile di un sistema, peggiorato dai numeri spesso ingestibili dello stesso esame.
Rispondi

Da: evy79 12/12/2014 18:20:06
salve! Io lavoro da 12 anni nella pubblica amministrazione, ho 35 anni e collaboro con il mio dominus.
Anche se verso in situazione di serenità economica, ciò non mi preclude di ritentare una seconda volta e dopo aver studiato seriamente, l'esame farsa per acquisire il maledettissimo titolo da avvocato.
Rispondi

Da: silviettaa 13/12/2014 12:50:32
Il mio consiglio é NO. Se nn hai alle spalle uno studio già avviato di parenti ecc (cosa non negativa, per carità anzi) inutile perder tempo, nella vana speranza che UN GiORNO la situazione migliori....passano gli anni e  il guadagno é sempre da fame.
Rispondi

Da: silviettaa 13/12/2014 12:59:49
Il mio consiglio é NO. Se nn hai alle spalle uno studio già avviato di parenti ecc (cosa non negativa, per carità anzi) inutile perder tempo, nella vana speranza che UN GiORNO la situazione migliori....passano gli anni e  il guadagno é sempre da fame.
Rispondi

Da: Ph_D 13/12/2014 17:31:45
Deprimente leggere questi discorsi di sfigati.

Ho tanti amici giovani avvocati che vincono le cause, si fanno in 4 per i loro clienti ma hanno belle soddisfazioni, anche in termini economici...

La professione di avvocato va fatta solo se avete passione per il diritto e per il ragionamento giuridico davanti al giudice. Se vi piace battagliare, discutere, scrivere, riflettere, studiare precedenti... è la professione per voi. Se non vi spaventa l'insicurezza, se amata il rischio, fatelo.

Altrimenti, se volete il posto fisso, se siete mediocri, se il diritto non vi piace ( o se siete troppo timidi e insicuri per interfacciarvi con giudici e colleghi...)... cercate altro!

Tanti avvocati sono spesso figli di avvocati. Ma per fortuna, quando sei mediocre, il giudice se ne accorge... e a anche il tuo cliente quando legge la sentenza...
Rispondi

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