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Concorso DIRIGENTI SCOLASTICI 2017
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Da: Avvocato 26/03/2018 23:18:38
Ovviamente, la mia era una provocazione, perché quanto ho detto io non c'entra nulla con il modello di scuola previsto dalla Riforma Gentile.

Da: Parliamo di cose serie27/03/2018 08:48:27
Ma la commissione che deve elaborare i quiz per la preselettiva si è insediata ? Sapete qualcosa? Se così non fosse dubito fortemente che l'8 Maggio esca la batteria ed il 29 si possa svolgere  la prova! Cosa ne pensate

Da: Gentiloni adesso27/03/2018 09:02:39
può gestire solo l'ordinaria amministrazione e questo concorso non lrientra più in questa, quindi sarà il nuovo governo a decidere cosa fare.

Da: Vaska 27/03/2018 10:26:15
Ahinoi! Normativamente il percorso è chiaro e percorribile, ma politicamente?

Da: Per quel che leggo27/03/2018 10:27:02
Ancora bazecole, bazzecole e fantasie.
Per fortuna c'è questo studioso che ci riporta alla realtà e ce la fa toccare con mano.


Meno di trentamila    03/01/2018 13.01.54
Non mi spingo ad ipotizzare che trattasi di malafede degli improvvisati analisti. Neanche posso pensare fossero errate le previsioni di 100.000 partecipanti al concorso. Tale numero si immaginava per l'applicazione di un corretto metodo scientifico e non era opera di previsioni fantasione. Come ho scritto ieri le politiche salariali ed il bonus avrebbero dovuto far raggiungere tali numeri. L'estrapolazione e la tendenza portava a prevedere l'incremento dei partecipanti rispetto al precedente concorso, un forte incremento, sostenuto dall'ampliarsi della base degli aventi titolo a partecipare. Il crollo non dico del 70% rispetto alle previsioni ma di almeno la metà richiede analisi profonde per la giusta comprensione del fenomeno e per le probabili perdite a cui andranno incontro le imprese di diversi settori dell'attività economica. Se ipotizziamo una spesa media di 300 euro per partecipante non è difficile calcolare il mancato volume di spesa ed il mancato incasso di tributi da parte dello stato. Infatti: 300 per 40.000= 12. 000.000 di euro. Da cui la perdita dell'IVA su può stimare in 9.836.065,57

Da: A per quel che leggo 27/03/2018 11:09:09
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Da: @ Per quel che leggo27/03/2018 12:13:41
L'analisi è completamente sbagliata: la spesa media è di gran lunga superiore alle 300 >Euro e le perdite non molto più grandi !

Da: Avvocato 27/03/2018 12:14:29
@ per quel che leggo

9 milioni di euro  in meno per lo Stato italiano sono 1 centesimo in meno per me.
La questione è talmente irrilevante che nessuno ci spenderebbe una riga.
E poi sono mesi che ripeti le stesse cose.
O ci prendi in giro o c'è qualcosa che non va in te.

Da: @ Per quel che leggo27/03/2018 12:26:43
Son molto più grandi !

Da: Lano Banano 27/03/2018 12:45:33
È chiaro che vi prende in giro, perché se fosse serio ci vorrebbe un bel tso classico vero.

Da: Questo "Meno di trentamila"27/03/2018 13:15:32
E' come tutti gli scenziati. Difetta di senso pratico. Come può affrontarsi un concorso con 300 Euro ? Per andare a Roma da Milano o dalla Sicilia ci vogliono molti più soldi !
L "avvocato" parla e vuole confutare uno studio fatto secondo i crismi scientifici con ragionamenti da massaio con argomentazioni che confermano lo studio e non si rende conto di questo. Cita economisti "usati" da "Meno di trentamila".

Caro "Menoi di trentamila" il tuo errore, imperdonabile, sta nel "difetto" delle cifre e non nelle conclusioni!

Da: Avvocato 27/03/2018 13:54:37
Io non volevo confutare nulla, ma solo evidenziare che il tizio scrive banalità. Se non hai capito nemmeno questo...

Da: Avvocato 27/03/2018 13:57:24
E poi, se parli di "scienziato" riferendoti a lui, due sono le cose: o sei lui oppure sei svalvolato come lui.

Da: Avvocato 27/03/2018 14:17:42
A parte che non il tizio non fa alcuna vera analisi, si tratta di un argomento che non sta, né in cielo né in terra. É come se si studiassero i pesci che "fanno il bagno".
Gli rispondo solo perché voglio capire se ci è o ci fa.

Da: Pendenti preselettiva superata 201127/03/2018 14:33:25
ma cosa aspettate a farvi sentire  dalla nuova maggioranza cdx e 5S? Allora loro all'opposizione presentavano emendamenti a vostro favore che venivano respinti. Ora le parti si sono invertite. Tra poco si insedierà la commissione speciale nelle Camere per l'iter di approvazione del DEF che sulla base di emendamenti potrebbe risolvere la vostra situazione. Ci sarà ovviamente il capitolo dedicato alla scuola. Quale occasione piu' propizia?

P.S. non sono una ricorrente

Da: farsi sentire? 27/03/2018 14:44:34
E come? Inviando messaggini ai politici come dice Signor X ??? Ma chi ci calcola a noi docenti !!!
Quando erano all'opposizione, i politici presentavano emendamenti in un determinato senso; ora che le cose sono cambiate, faranno leggi in senso contrario.

Da: E'' un GIGANTE.27/03/2018 15:18:47
E' un MOSTRO .

Da: Lano Banano 27/03/2018 16:31:20
Il tuo ano?

Da: Ne ho vogliaaaaaa27/03/2018 16:41:01
Oggi ne ho voglia, ne ho voglia, ne ho voglia.
E' da stamattina che ne ho voglia.
Voglia tanta.
Calore tanto e ... liquido, tanto liquido.
Ho vogliaaaaa

Da: Lano Banano 27/03/2018 16:52:26
Bah...

Da: xsignorx 27/03/2018 17:10:22
Una tisana calda liquida e un buon bicchiere di latte prima di andare a ninna, nonno. Mi raccomando, non lasciare in giro come al tuo solito la dentiera.
prosegue comunque l'opera di distrazione di massa

Da: Lano Banano 27/03/2018 17:20:18
Fa schiuma ma non è un sapone, cos'è? Si beve...

Da: Che dire?27/03/2018 17:34:01
Caro Avvocato, ogni riforma scolastica (non solo in Italia) storicamente ha rappresentato una precisa scelta di indirizzo ideologico e politico. Con la Riforma Gentile, ad esempio, i figli della ricca borghesia erano destinati a frequentare i licei classico e scientifico, mentre i figli dei lavoratori proletari erano indirizzati (quando non si fermavano al livello della terza classe elementare) verso le scuole professionali.
Volenti o nolenti, le cose stavano chiaramente così.
Oggi la società e molto più composita, complessa, articolata (e anche complicata), avanza e cambia continuamente.
E la scuola fatica a tenere il passo, ad adeguarsi, ad aggiornarsi.
Per questi motivi io troverei molto più utile che al concorso si accertassero e si valutassero conoscenze , capacità competenze dei candidati dirigenti scolastici in riferimento ad una possibile scuola del futuro, non in riferimento alla storia della scuola italiana dal 1800 ad oggi.

Da: @Che dire27/03/2018 18:41:54
Apparentemente la Scuola di oggi offre a tutti le stesse opportunità, ma di fatto la selezione viene realizzata sulla base dell'appartenenza socio-economica della famiglia. L'ascensore sociale inoltre si è guastato irrimediabilmente.

Da: Quiz? 27/03/2018 22:52:17

Quiz selettiva?
Qualcuno sa qualcosa?

Da: Al concorso 201128/03/2018 09:08:08
In alcune regioni del meridione, l'ascensore sociale ha funzionato solo a gettoni. Il concorrente entrava nella cabina, inseriva il proprio gettone nella gettoniera ed era l'ascensore a stabilire, in base al tipo di gettone introdotto, a quale piano fermarsi. Insomma, possiamo ben dire, che fu introdotto un nuovo tipo di ascensione sociale, quello basato sulla meritocrazia del gettone.

Da: Lano Banano 28/03/2018 09:59:47
Non mi sembra così nuovo questo sistema, anzi...

Da: A proposito di ascensore sociale28/03/2018 11:09:07
Tratto da il Fatto quotidiano on Line del 28 maggio 2018.

Carriere, lo studio: "La fortuna conta più del talento. Per questo i mediocri battono chi ha maggiori abilità"

Tre studiosi dell'università di Catania hanno sviluppato un modello matematico che simula il percorso lavorativo di un gruppo di persone influenzate, nel bene o nel male, dalla dea bendata. I risultati smentiscono la "meritocrazia naive", cioè l'idea che successo professionale ed economico siano un riconoscimento per chi "vale" di più. Cosa che rende culturalmente più accettabili le diseguaglianze.
I risultati evidenziano come il ruolo della fortuna sia largamente sottovalutato e forniscono diversi spunti di riflessione, specie se calati nella cultura della società contemporanea in cui vige quella che i tre studiosi definiscono una "meritocrazia naive". Ossia l'idea che successo professionale ed economico siano quasi sempre un riconoscimento per chi "vale" di più e si impegna di più rendendo culturalmente più accettabili le diseguaglianze, profonde e in crescita, presenti nelle nostre società. In Italia dove sono fin troppo noti il potere delle parentele e delle "spintarelle" siamo forse vaccinati da questa parziale illusione. I risultati dello studio potrebbero sembrare la scoperta dell'acqua calda, ma sarebbe un errore, perché il modello trascende le caratteristiche dei singoli paesi e il cortocircuito logico che mette in evidenza è diverso: si tratta dell'abitudine di valutare il talento di una persona dai risultati che ha ottenuto, dimenticando che questi incorporano già il ruolo della fortuna.
"Una certa quantità di talento è necessaria per avere successo nella vita", si legge nello studio, "ma quasi mai i soggetti più dotati sono quelle che raggiungono il maggior grado di successo venendo regolarmente sopravanzati da persone con talento mediocre ma sensibilmente più fortunate". Il punto chiave è che i mediocri sono molto più numerosi dei talentuosi e quindi l'effetto benefico del caso si spalma su una platea di potenziali beneficiari della buona sorte molto più ampia, accrescendo le probabilità che uno di loro ottenga successi importanti. Non bisogna però travisare il senso di questa condizione. "Attenzione", spiegano i tre studiosi, "il messaggio che emerge non è che il talento e l'impegno professionale non contino e non vadano coltivati. Anzi, si dovrebbe fare tutto il possibile per scoprire e sviluppare i propri punti di forza. Il talento è infatti una condizione spesso necessaria per ottenere affermazioni professionali ma purtroppo raramente è sufficiente". Sia Seneca che Leopardi avevano insomma una parte di ragione.
Il modello in sostanza fornisce un sostegno a numerosi studi effettuati in precedenza. Soprattutto nei paesi anglosassoni le indagini sull'argomento infatti abbondano: si scopre ad esempio che individui che hanno un nome semplice da pronunciare vengono in media giudicati meglio o che il suono del cognome e il mese di nascita influenzano la probabilità di ricoprire incarichi di alto livello. O ancora che avere cognomi che iniziano con le prime lettere dell'alfabeto aumentano le possibilità di successo delle pubblicazioni scientifiche di un autore. Le premesse da cui muove il modello di simulazione sono relativamente semplici. La distribuzione tra la popolazione di capacità, intelligenza e talento segue una curva a campana (gaussiana), ossia ci sono poche persone molto dotate o molto poco dotate e una larga maggioranza di individui che presentano capacità nella media. Al contrario la curva della ricchezza ha una forma diversa: tanti poveri e pochissimi ricchi. E' chiaro che qualcosa interviene a distorcere quello che, a livello aggregato, dovrebbe produrre risultati differenti. Chiamiamola fortuna, in un significato esteso che comprende fattori come la famiglia o il paese in cui si nasce e di conseguenza un avanzamento o un arretramento del "punto di partenza" e la possibilità di accedere a sistemi educativi di buon livello oltre che ad una pregiata rete relazionale. Basti pensare, per avere un'idea ci quanto la geografia influenzi i nostri destini, come a rigor di numeri sia molto meglio nascere poveri in un paese ricco che ricchi in un paese povero. L'economista Dani Rodrick calcola ad esempio che pur tenendo conto delle differenze nel potere d'acquisto il povero medio di un paese ricco guadagna tre volte di più del ricco di un paese povero oltre ad avere accesso a servizi come sanità e sistema educativo di miglior livello.
Sbagli concettuali sono alla base anche degli errori nelle strategie messe in atto per cercare di favorire nuove successi disponendo di risorse limitate. La ricerca scientifica ne è un esempio. Anche in questo caso si sottovaluta il peso del caso che è alla base di innumerevoli grandi scoperte, dalla penicillina alla radioattività o al grafene, per citare solo alcune delle più note. Una simulazione contenuta nello studio mostra come puntare unicamente su chi ha già alle spalle importanti scoperte è il peggio che si possa fare in termini di resa futura. I riscontri migliori si hanno viceversa distribuendo lo stesso ammontare di risorse a tutti. Si raggiungono buone rese anche assegnando cifre più consistenti ma in modo casuale. Puntare tutto su pochi cavalli considerati, a torto, vincenti è la scelta più deludente in termini di risultati finali.

Da: ziogigio 28/03/2018 12:23:47
28 maggio 2018 mi sembra un'opinione difficilmente sostenibile, a meno di "santi in paradiso" perché, in quei  caso, ....
Per il resto, articolo interessante: anche se "il principe" diceva già la stessa cosa è nello spirito della ricerca, sia scientifica sia storica, (ri)dimostrare l'ovvio.
E l'applicazione al concorso?

Da: Ne ho vogliaaaaaa28/03/2018 14:50:17
Godimento intenso
Oggi inondooooooo

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