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Da: maxshrek 03/07/2014 19:12:31
io ho questi dilemmi.
Prendevo sui 400 euro al mese.
Sono avvocato da novembre 2013 ma non ancora iscritto.
Ho il sentore che abilitandomi, potrà ottenere al max 700 euro mensili (il capo non ha nemmeno la segretaria) e possibilità di trattare clienti miei.
Le alternative sono.... trasferirmi a Milano o Bergamo ma alcuni miei amici hanno fatto colloqui in quelle città e ne sono usciti con le ossa rotte.

Ho parlato con alcuni amici della possibilità di metterci in proprio ma sinceramente... credo che oggigiorno, senza uno sputo di cliente e in una realtà altamente competitiva (con tribunale del luogo soppresso) sia fare il passo più lungo della gamba.

Mi chiedo se qualcuno di voi conosca la formula magica per garantirsi il minimo sostenibile dopo i tanti sacrifici fatti. Boh
Rispondi

Da: Bastaurc 03/07/2014 19:30:52
Scusate, rinnovo la mia domanda: a quanto ammontano i contributi previdenziali da erogare alla Cassa?
X Mr Help: il problema è che, se non è ancora formalmente previsto l'obbligo di iscriversi alla Cassa, dove ci si iscrive, alla gestione separata?
Rispondi

Da: Bastaurc 03/07/2014 19:34:53
Oltretutto, dal momento in cui diventerà obbligatorio, non vorrei che mi chiedessero di versare i contributi degli anni passati, dal momento dell'iscrizione all'albo sino all'effettiva approvazione del regolamento.
Chi mi garantisce che non sarà retroattiva o semmai che, dall'approvazione del regolamento, non si produrranno gli effetti dell'obbligatorietà sin dal momento in cui la legge è entrata in vigore?
Rispondi

Da: MR.Help 03/07/2014 19:53:24
Da quando sei iscritto all'albo? La retroattività era prevista nel precedente regolamento che è stato su tale punto bocciato dal governo
Rispondi

Da: Doko 03/07/2014 20:08:49
@maxshrek

che intendi quando scrivi che i tuoi amici che hanno fatto colloqui a Milano e Bergamo sono usciti con le ossa rotte?
Rispondi

Da: noemi 86  03/07/2014 20:15:27
Buonasera ragazzi! Vi pongo una domandona da 1 milione di dollari: sono avvocato/p.avvocato (devo sostenere l ' orale) e sono domiciliataria. Per l' avvocato che mi ha incaricato ho svolto le seguenti attività: notifica atto, iscrizione a ruolo, una sola udienza (per adesso, ma credo non ce ne saranno altre data la proposta transattiva del convenuto) più diverse telefonate ed email. Secondo voi quanto dovrei chiedere? È la prima volta che sono domiciliataria e non so come muovermi in termini di compenso. Grazie a chi mi risponderà. 
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Da: maxshrek 03/07/2014 22:43:16
@doko

A Bergamo hanno offerto un posto all'interno del loro studio con "contratto" e promessa di pagare in base al n. di atti svolti per lo studio, non un vero e proprio mensile.
Inoltre minaccia di denuncia all'ordine (ovviamente risibile) in caso di allontanamento dallo studio entro un anno.

A Milano conosco solo gente che prende 1.000, 1.500 euro e lavora fino alle 22.00 di sera, sabati compresi. Oddio, parlo di due persone.

Io pratico sia il civile che il penale ma.. come ha detto qualcuno 1.000 euro al mese per un avvocato sembrano offensivo. Il problema è che io, al momento, non ne vedo la metà.

Rispondi

Da: Bastaurc 03/07/2014 23:18:06
No Mr Help, non sono ancora iscritto, ma, esito orale permettendo, dovrei iscrivermi da gennaio in poi. Che dici?
Rispondi

Da: MR.Help 03/07/2014 23:44:17
Beh ma quindi non devi proprio preoccuparti del 2013 i contributi degli anni passati non te li chiedono e non possono chiederteli. Non preoccuparti
Rispondi

Da: Ra84 04/07/2014 08:34:28
1000 euro  al mese...ci farei firma! Al momento ho sentito proposte solo sui 500euro  (e neppure garantiti..tipo Agosto "vai in ferie per forza, quindi noi non ti paghiamo", a dicembre "dipende per quanto teniamo chiuso lo studio" e via dicendo..) con orari 08-13/15-20.
Salvo urgenze, per cui "è ovvio che resterai tu in studio" e salvo udienze nella pausa pranzo che non è recuperabile, il sabato orario continuato 08-14 (ma anche 15 o 16 se c'è bisogno).

Anche io vengo da un foro con soppressione di  diverse sedi staccate..ed un numero di fallimenti impressionante. Lo studio dove lavoravo non solo ha "cacciato" me, ma sta riducendo l'orario alla segretaria e hanno dubbi sul tenere un collaboratore (che è lì da oltre 10 anni ed è la vera anima dello studio). Facendo molta contrattualistica la crisi si sente parecchio, la chiusura delle distaccate poi ha inciso molto, se a ciò aggiungiamo il deposito telematico degli atti, la soppressione di molti uffici del GdP si capisce subito che gli studi avranno sempre meno bisogno di personale.
Specifico che la sede distaccata dove lavoravo dista un'ora circa dalla centrale (Venezia), per cui lo studio aveva diversi dottori cui veniva demandata l'attività di cancelleria, ma anche le udienze atteso che erano molte in diverse sedi, per cui -non avendo il dono dell'ubiquità- erano necessarie diverse persone quotidianamente.
E questo è un discorso che tutto sommato non fa una piega.

Al momento non ho rinunciato alla professione, ma non è più in cima alle mie priorità. Pensare di aprire uno studio con qualche collega è dura. I costi sono piuttosto elevati, un po' di clienti ci sarebbero..ma riescono a pagare? Anche gli studi medi hanno difficoltà a farsi pagare.
Altro colloquio finito con: "cioè, noi avremmo bisogno di un giovane avvocato intraprendente come lei, ma le chiederemmo di recuperare i crediti dello studio..e di fatto non so se riusciremmo a pagarla, dipende da quanto recupera.." E la conclusione non è stata neppure la proposta di una % sul recuperato... Anzi! Intato venga, poi vedremo..
In sintesi propongono uno schiavismo regolamentato..

Alla fine sto chiedendo SOLO che mi assicurino il pagamento dell'iscrizione all'Ordine, l'Assicurazione, la Cassa Forense e 200euro  di apertura partita IVA. Bhe pare troppo anche questo.
Di fatto mi costa meno essere a casa, che andare a lavorare in queste condizioni.
Da praticante almeno il rimborso spese ed un piccolo guadagno lo avevo. Ora no. Ed ai colloqui uno dei motivi per cui mi  han scartata un paio di volte è "ma col titolo se le arriva un'offerta da uno studio legale ci abbandona" e vai a s piegargli che la vita da Avv è così impraticabile che faresti anche la segretaria! ;-)

[scusate lo sfogo..è che vorrei solo lavorare ed essere retribuita..un minimo..non fare i milioni..]
Rispondi

Da: Doko  04/07/2014 10:01:29
A Milano purtroppo ci sono anche studi mediocri che si atteggiano a grandi law firms (basta che ci siano già un paio di associati e fanno una gran scena), ti pagano una miseria, 200 o 300 euro, poi una volta abilitato le condizioni cambiano con "guadagni una percentuale sui clienti che porti, niente fisso, recuperi crediti per lo studio e se ci riesci porti a casa la metà".

Va bene la gavetta, ma questo è schiavismo che tentano di giustificare solo perché a loro volta i loro domini hanno fatto così.

Quando ci uniremo tutti, praticanti, praticanti abilitati, neo avvocati e giovani avvocati, in stile sindacato, sarà sempre troppo tardi
Rispondi

Da: maxshrek 04/07/2014 12:13:29
Ra, tutta la mia solidarietà. Mi viene da ridere quando illudono gli avvocato del Mezzogiorno raccontando la favola che al Nord si fanno i soldi.
Io lavoro per due avvocati (uno fattura tra i 3.500 e i 6.000 euro al mese) l'altro tra i 6.000 e i 9.000 euro. Non hanno segretarie. Non sapevano un piffero di d.i. telematici e ora saranno in difficoltà con il pct. Io ho abbassato la testa per anni facendo tanta attività di studio e cancelleria ma poche udienze.
Ti posso dire che il periodo post-titolo ho rischiato un esaurimento nervoso. Ho letto tanto, forse troppo, sulla situazione attuale degli avvocati. 100.000 rischiano l'esclusione dall'albo, molti si cancellano per i bassi fatturati etc etc.
Nella mia città, sicuro al 100%, più di 1.000 euro non prendi. E se li prendi lo studio ti fagocita i tuoi clienti (quindi diventi il classico dipendente senza partita iva).
La mia situazione è un po' diversa perché lavoro in uno studio con due avvocati che fatturano quanto sopra indicato e non hanno segretarie.
Ho due clienti che chiamare tali mi vergogno e sto attuando una collaborazione con un altro avvocato della mia città per le pratiche che non riesce a trattare e/o snellire.

A luglio dovrò pur fare un discorso al mio capo. L'ultima volta ho tentato di farlo mentre eravamo in trasferta a Milano e mi sono sentito dire che non ha soldi per comprare una macchina nuova.... mi sono cadute le braccia.

Ripeto... il periodo post-titolo, soprattutto gennaio-febbraio, l'ho vissuto malissimo. Aggiungete che sono pessimista di natura.

Boh.
Rispondi

Da: Doko  04/07/2014 12:34:09
Infatti è quello che cercavo di spiegare su Milano.

Questa città è in crisi come le altre, se non di più. Se ci si fa un giro in centro, nelle zone adiacenti al tribunale o quelle importanti e di rappresentanza c'è di media un annuncio di locazione studio professionale quasi ogni palazzo.

Il primo studio dove ho iniziato pratica si è dissolto e ognuno degli avvocati ha preso strade diverse. Sento dai colleghi attuali diverse esperienze simili.

Comunque non bisogna abbattersi, ma cercare di lottare, per quanto si può, per ottenere almeno il rispetto di condizioni dignitose a livello remunerativo, soprattutto a fronte di grande impegno lavorativo.

I piagnistei degli avvocatonzi che dicono di non guadagnare per imporre ai propri collaboratori remunerazioni più basse di quelle di una colf sono spesso solo scuse.

Rispondi

Da: Ra84 04/07/2014 13:49:39
Sul piagnisteo se ne può parlare... Lo studio dove lavoravo so per certo che naviga in acque un po' infelici. Lavoravo molto per imprese edili (società edilizie, scavi, condizionamento, ristrutturazioni storiche, etc..) e non è un bel momento per il settore, quando guardi il registro dei fallimenti e scopri che 9-10 clienti son falliti, capisci che il lavoro non può essere come quando ho cominciato la pratica e questo ci sta.
Il momento di crisi generalizzato aiuta ad evitare il contenzioso (aumentano i sinistri che non vanno in causa, ma concludono in via stragiudiziale con l'aiuto di società di mediazione stragiudiziale e non passano da avvocati). E questi son ragionamenti che mi stanno anche bene.
Ignorare che per esercitare per te ho delle spese (che conosci benissimo!) mi fa girare le scatole!! Parlando con un avv mi ha detto "beh, se ti pagano quanto una segretaria andrebbe bene, no?" Sì, in linea teorica andrebbe anche bene..se non fosse che la segretaria a parità di retribuzione ha già i contributi versati...io invece devo pagarmi tutte le tasse... (e se prendi sopra 850euro  circa mensili, la Cassa Forense ammonta a 4000euro /anno..). Se mi assumono come segretaria lavoro anche! "ah, ma così non fai le udienze..." Già...e quindi che posso fare?! Cercare un lavoro dignitoso, di qualunque genere..
E per la serie "i laureati stanno bene a casa e certi lavori non li accettano" avrei anche fatto la cameriera. Ho esperienza..di gioventù.
MA: "La ringraziamo per averci preso in considerazione. Purtroppo la sua formazione eccede quanto da noi ricercato, sarebbe desiderabile averLa nel Nostro Ufficio Amministrativo ma al momento è completo. Sarebbe davvero sprecata al servizio ai tavoli. AugurandoLe la miglior fortuna per il suo futuro professionale"

Si può?! Amarezza..
Rispondi

Da: Bastaurc 04/07/2014 14:17:12
X Mr Help: chiarisco il mio pensiero.
La legge che prevede l'obbligatorietà dell'iscrizione alla Cassa è attualmente in vigore, ma il regolamento relativo non è stato ancora approvato. Nel momento in cui lo approveranno, è possibile che, chi si sia iscritto all'ordine dopo l'entrata in vigore della legge relativa ma prima dell'approvazione del regolamento, debba pagare i contributi relativi? Si tratterebbe, se non erro, di due anni effettivi (2013 e 2014, supponendo che io mi iscriva a gennaio 2015 e che, a quella data, ancora non abbiano pubblicato il regolamento).
Rispondi

Da: MR.Help 04/07/2014 14:35:28
Caro Bastaurc, allora ...

La normativa del 2012 prevede che l'iscrizione alla Cassa sia contestuale all'iscrizione all'albo.

Lasciamo un attimo perdere il regolamento attuativo.

La disposizione della nuova legge professionale, vuole significare solo che se io mi iscrivo all'albo il 31 dicembre 2013 sarò iscritto alla Cassa alla data stessa con "obbligo contributivo" (scusate l'atecnicismo) per il 2013.

Se io mi iscrivo all'albo nel 2020, l'obbligo contributivo riguarda solo il 2020.

Nessuno ti può chiedere importi per anni in cui non eri iscritto all'albo.

La questione del regolamento è un po' diversa e riguarda ad esempio me.

Io sono iscritto all'albo dal gennaio 2014. Se la vigenza della disposizione normativa che ho citato fosse fissata al momento dell'entrata in vigore della Legge Professionale, io sarei iscritto alla Cassa contestualmente all'iscrizione all'albo, e quindi .. da gennaio 2014 con obbligo di contribuzione .. per il 2014 (oltre che per gli anni a seguire fino a cancellazione o morte). Nessuno può chiedermi niente per il 2013, nel quale non ero iscritto all'albo.

Dal momento in cui entrerà in vigore il regolamento, chi si iscriverà all'albo automaticamente sarà iscritto alla Cassa.

Quindi, ipotizziamo che il regolamento venga approvato il 15 agosto 2014. Un avvocato che si iscrive all'albo in data 16 agosto 2014 sarà iscritto alla Cassa a partire dalla stessa data 16 agosto 2014.

Il regolamento conterrà il regime transitorio per chi alla data di entrata in vigore dello stesso non risulta iscritto alla Cassa.



Rispondi

Da: MR.Help 04/07/2014 14:41:05
Ciò non toglie amico Bastaurc, che tu una volta Avvocato, possa iscriverti alla Cassa retroattivamente ma questo solo su base volontaria.

--
Quindi ricapitoliamo:

- DOPO l'entrata in vigore del regolamento attuativo: la data di iscrizione alla Cassa coincide con quella di iscrizione all'albo;

- l'obbligo contributivo riguarda l'anno di iscrizione alla Cassa

- si può conseguire un'iscrizione retroattiva SOLO su base volontaria;

- FINO all'entrata in vigore del regolamento attuativo: l'iscrizione alla Cassa segue le regole antecedenti la Legge Professionale del 2012;

- Per chi è iscritto all'albo ma non alla Cassa alla data di entrata in vigore del regolamento attuativo, si seguirà il regime transitorio del regolamento attuativo.
Rispondi

Da: emma83 04/07/2014 15:00:23
regolamento attuativo che in sostanza dice che l'iscrizione a Cassa Forense non retroagisce al gennaio dell'anno in cui ci si iscrive all'albo (come dovrebbe essere, posto che l'anno previdenziale inizia a decorrere dal primo mese dell'anno), ma dal momento di adozione del regolamento medesimo (quindi in questi giorni).

questo mi lascia un pò perplessa visto che io ho sempre applicato l'aliquota del 4% a favore di Cassa (con l'intento d'iscrivermi all'istituto di previdenza durante l'anno 2014 e di versare nel 2015 i contributi accantonati).

siccome io mi sono iscritta all'albo a gennaio 2014, da quel mese ad oggi a quale istituto previdenziale sarei iscritta?

devo versare volontariamente a Cassa Forense dopo l'iscrizione? Forse sì....






Rispondi

Da: MR.Help 04/07/2014 15:08:04
Emma, leggi qui

"Gli avvocati, iscritti SOLO agli albi e NON alla Cassa, devono versare solo il contributo integrativo nella misura del 4% (in luogo della percentuale del 2% vigente fino al 31/12/2009) sul volume d'affari IVA, comunicato con il modello 5."

https://www.cassaforense.it/Cassafor/notiziecassa/notiziecassa_pg.cfm?area=01&urlannonotizia=2014#A1_08

Un link al regolamento.

https://www.cassaforense.it/Cassafor/NotizieCassa/Anno2014/A01/files/REGOLAMENTO_ART_21_LEGGE_247_2012.pdf

Rispondi

Da: emma83 04/07/2014 15:10:16
Caro Help, sei uno sportello informativo vivente.
Ti ringrazio!
Rispondi

Da: maxshrek 04/07/2014 15:30:26
concordo con help. Una mia amica è iscritta da dicembre 2013 ma l'ordine gli ha detto che può benissimo evitare di iscriversi alla Cassa, per il momento.
Rispondi

Da: MR.Help 04/07/2014 15:43:35
Grazie a voi dell'occasione reciproca di confronto, specie su un punto delicato come quello della Cassa.
Rispondi

Da: noemi 86  04/07/2014 18:33:44
Buonasera ragazzi! Vi pongo una domandona da 1 milione di dollari: sono avvocato/p.avvocato (devo sostenere l ' orale) e sono domiciliataria. Per l' avvocato che mi ha incaricato ho svolto le seguenti attività: notifica atto, iscrizione a ruolo, una sola udienza (per adesso, ma credo non ce ne saranno altre data la proposta transattiva del convenuto) più diverse telefonate ed email. Secondo voi quanto dovrei chiedere? È la prima volta che sono domiciliataria e non so come muovermi in termini di compenso. Grazie a chi mi risponderà. 
Rispondi

Da: MR.Help 04/07/2014 19:42:15
Dunque purtroppo dopo l'abolizione delle tariffe è un po' complicato. . Non so se valga ancora la regola del dimezzamento al 50% per i praticanti ... in ogni caso dipende anche dal valore della controversia. ..
Rispondi

Da: Ra84 04/07/2014 22:19:56
e non solo il valore..ma anche il Giudice competente (Trib o GdP?) Si trovano ancora le vecchie tabelle..applica quelle a metà... così per aver una guida ed essere onestissimissima..
Rispondi

Da: AmsterdamXXX 04/07/2014 23:05:58
mai stato meglio

finalmente LIBERO professionista

farmi pagare un fisso da un pari-collega?

piuttosto mi do alla pizza al taglio
Rispondi

Da: Bastaurc 04/07/2014 23:16:18
Caro Mr Help, ti ringrazio per i preziosi chiarimenti!
Rispondi

Da: MR.Help 05/07/2014 00:15:11
Di nulla.

Rispondi

Da: marcolex 05/07/2014 07:26:19
Neomi io me la caverei con 250, 300 euro anche per non perdere il dominus che ha richiesto la domiciliazione
Rispondi

Da: noemi 86  05/07/2014 13:56:32
Grazie a tutti voi di avermi chiarito le idee!Buon week-end ragazzi!
Rispondi

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