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Abolizione esame avvocato
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Da: Disgustato24/09/2011 08:14:21
... Così Tremonti si discolpa, e aspetta di conoscere le mosse del nuovo direttorio, vuole capire quale sarà il piano per la crescita. Perché di soldi non ce ne sono, «a meno che non si intenda contravvenire al patto del pareggio di bilancio per il 2013», né si può procedere con le dismissioni: «Lo Stato non può svendere gioielli di famiglia come l'Eni o l'Enel ora che le azioni in Borsa sono così basse». Resta l'altra strada, quella di operare «a costo zero, procedendo con le liberalizzazioni. Ma il Pdl lo accetterebbe? Perché ogni volta che ci ho provato, gli interessi corporativi hanno trovato udienza da Berlusconi...»

Vi basta? Più chiaro di così... Tremonti stesso parla di corporazioni, il che è tutto dire.

Da: esame farsa, protestiamo anche noi24/09/2011 09:08:58
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-23/anzianita-irapirpef-ridotte-sprint-213415.shtml?uuid=Aaqlk36D

"Di pari passo deve andare avanti un progetto di liberalizzazioni: ieri la presidente di Confindustria ha insistito sulle tariffe minime degli avvocati. Tutte le professioni, secondo il documento, dovranno essere liberalizzate"......qui si parla solo dei minimi tariffari però...dell'accesso CHIUSO dai pannoloni bavosi parrucconi schifosi falliti putrefatti non c'è traccia.

Da: Esame-farsa24/09/2011 09:13:23
Ma è chiaro che nella liberalizzazione è implicito anche il problema dell'accesso; altrimenti Tremonti non l'avrebbe proposto a luglio...

Da: esame farsa, protestiamo anche noi24/09/2011 09:18:22
ragazzi dobbiamo mandare e-mail alla Marcegaglia, spiegarle di dovere insistere sulle liberalizzazioni per quanto concerne L'ACCESSO alle professioni, non solo per L'ESERCIZIO delle professioni. ATTIVIAMOCI, QUI O SI FA L'ITALIA O SI MUORE

Da: x tutti24/09/2011 09:18:45
Bravo esame-farsa, mi hai anticipato, rispondendo ad "esame farsa,protestiamo anche noi".

Ecco la Marcegagli:
Di pari passo deve andare avanti un progetto di liberalizzazioni: ieri la presidente di Confindustria ha insistito sulle tariffe minime degli avvocati. Tutte le professioni, secondo il documento, dovranno essere liberalizzate.
Si parla anche di tariffe minime, la raccomandazione europea di luglio ci ha richiamato in modo molto severo sulle tariffe minime della professione forense; ecco spiegato perchè la Marcegaglia insiste anche (ripeto anche) su questo punto.
Ma è chiaro che la liberalizzazione riguarda tutti gli aspetti (tariffe, accesso, pubblicità, ordini professionali). E' proprio da questi ultimi che deve assolutamente essere svincolata la gestione da parte de ordini professionali; perchè non possono entrare le università, come accade per altre professioni?

Cmq seguiamo ogni passo di questo governo, e soprattutto FORZA MARCEGAGLIA!!!!!!
 

Da: esame farsa, protestiamo anche noi24/09/2011 09:23:40
LA CASTA BRUCIA RISORSE GIOVANILI SOTTO LA TOTALE INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI. ABBIAMO BUTTATO IL SANGUE SUI LIBRI PER POI SCONTRARCI CON CERBERO......uccidiamo il mostro e prendiamoci il nostro futuro.

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Da: esame farsa, protestiamo anche noi24/09/2011 09:35:49
Le nuove norme, pur "SALVAGUARDANDO" l'esame di Stato per l'accesso alla professione, stabiliscono che entro 12 mesi dall'entrata in vigore del decreto, cioè entro l'agosto del 2012, gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati per recepire una serie di principi: Ad esempio, libertà di accesso alla professione... vi prego colleghi di sventura, aiutatemi a vederci chiaro in questa palese contraddizione in termini...........

http://www.casaeclima.com/index.php?option=com_content&view=article&id=8838:riforma-delle-professioni-cosa-cambia-con-la-manovra-bis&catid=1:latest-news&Itemid=50

Da: esame farsa, protestiamo anche noi24/09/2011 10:01:42
Giulio Tremonti ha infatti accennato ad una norma che però separerà il destino degli ordini «costituzionalmente tutelati» dagli altri: significa che non verranno toccati gli ordini ai quali si accede «tramite esame di Stato» come medici, avvocati, notai, architetti, ingegneri, giornalisti. Secondo l'Istituto Bruno Leoni l'economia italiana è liberalizzata al 49 per cento: gli ultimi provvedimenti di questo tipo risalgono alle «lenzuolate» dell'allora ministro Bersani.
era come avevo intuito io allora.....

http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/415612/

Da: Disgustato24/09/2011 10:02:39
Secondo voi perchè Ora vogliono tutti quanti levare dal cazzo Tremonti????

Da: lliberale24/09/2011 10:26:21
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
L'esame di stato, dicono, garantisce la professionalità e la competenza, questi sono delle bestiacce maledette che prima o poi pagheranno il conto salato che hanno verso la nostra generazione.
VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: lliberale24/09/2011 10:26:22
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
L'esame di stato, dicono, garantisce la professionalità e la competenza, questi sono delle bestiacce maledette che prima o poi pagheranno il conto salato che hanno verso la nostra generazione.
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Da: lliberale24/09/2011 10:26:22
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
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Da: lliberale24/09/2011 10:26:23
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
L'esame di stato, dicono, garantisce la professionalità e la competenza, questi sono delle bestiacce maledette che prima o poi pagheranno il conto salato che hanno verso la nostra generazione.
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Da: lliberale24/09/2011 10:26:23
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
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Da: lliberale24/09/2011 10:26:23
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Da: lliberale24/09/2011 10:26:24
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
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Da: lliberale24/09/2011 10:26:24
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
L'esame di stato, dicono, garantisce la professionalità e la competenza, questi sono delle bestiacce maledette che prima o poi pagheranno il conto salato che hanno verso la nostra generazione.
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Da: lliberale24/09/2011 10:26:24
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
L'esame di stato, dicono, garantisce la professionalità e la competenza, questi sono delle bestiacce maledette che prima o poi pagheranno il conto salato che hanno verso la nostra generazione.
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Da: lliberale24/09/2011 10:26:25
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
L'esame di stato, dicono, garantisce la professionalità e la competenza, questi sono delle bestiacce maledette che prima o poi pagheranno il conto salato che hanno verso la nostra generazione.
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Da: lliberale24/09/2011 10:26:27
La rovina dell'italia sono le persone come paniz e compagnia bella, che se ne fottono una beata minchia del futuro dei giovani che hanno studiato anni, che hanno fatto pratica, che hanno provato un assurdo esame assolutamente non meritocratico più volte, senza superarlo.
L'esame di stato, dicono, garantisce la professionalità e la competenza, questi sono delle bestiacce maledette che prima o poi pagheranno il conto salato che hanno verso la nostra generazione.
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Da: Esame-farsa24/09/2011 10:43:07
Ma caro esame farsa protestiamo, è un articolo che risale al 13 agosto, quando la manovra non era stata ancora varata. Quella fase è già passata.....

Da: esame farsa, protestiamo anche noi24/09/2011 10:55:24
mhà....non sò più cosa pensare...cmq non fermiamoci con le e-mail

Da: Forza Giulio!24/09/2011 12:02:10
http://www.corriere.it/politica/11_settembre_24/cabina-regia-tremonti-verderami_ea718142-e66c-11e0-93fc-4b486954fe5e.shtml

La cabina di regia anti-Tremonti
Letta media: se cade lui, cade il governo

Prima di partire per gli Stati Uniti, Tremonti ha tolto tutte le carte dalla scrivania del ministero. Berlusconi vorrebbe che svuotasse anche i cassetti e togliesse il disturbo dal governo. Il titolare dell'Economia è però convinto di restare, non solo perché non si dimetterà ma anche perché «non hanno strumenti per cacciarmi». In realtà, il Cavaliere aveva pensato addirittura a una mozione di sfiducia individuale pur di chiudere il rapporto, e c'è voluto del tempo prima che Gianni Letta lo riportasse alla ragione.

«Silvio, non hai capito che se cade Giulio, cade anche il governo?». «Gianni, non hai capito che quello vuol far precipitare tutto». «Ho capito, ma un conto è se fossi tu a provocare lo scontro, altra cosa è se lui si dimettesse». Così è nata l'idea del direttorio a Palazzo Chigi, una task force economica sotto l'egida di Letta da contrapporre al titolare di via XX settembre. Più che spacchettarlo - come voleva Maroni - si pensa almeno a impacchettare Tremonti, a svuotarne i poteri, costringendolo alla collegialità, alla mediazione su ogni provvedimento, fino a metterlo in minoranza nelle riunioni del Consiglio dei ministri. «E vedremo quanto a lungo resisterà».

L'operazione tuttavia non è facile, e in più è Berlusconi ad avere fretta, perché deve dare un segnale al Paese sul versante economico prima di muovere guerra alla magistratura sul fronte giudiziario. Perciò il premier era deciso a sostituire subito Tremonti con Grilli, riproponendo il copione di sei anni fa: anche allora infatti era stato un direttore generale del Tesoro (Siniscalco) a subentrare al «genio». L'idea del cambio in corsa resta, ma per il momento il Cavaliere ha dovuto ripiegare su una struttura, il direttorio, tutta da costruire e che evoca la famosa «cabina di regia» chiesta nel 2002 da Fini proprio per contenere lo strapotere del superministro: fu quello il primo passo verso il «dimissionamento» di Tremonti.

Rispetto ad allora però Tremonti non ci pensa nemmeno a fare un passo indietro, e per quanto indebolito politicamente, si dice pronto ad affidare a Berlusconi la regia: «Si assuma lui la responsabilità di stabilire i tagli ai ministeri, i tagli alle pensioni. Faccia lui, insieme a Letta». Più che un segno di disponibilità sembra una sfida, a difesa delle proprie idee che - a suo modo di vedere - erano vincenti. L'uomo del «rigore» respinge infatti la tesi di aver «sbagliato quattro manovre», come gli contestano i suoi accusatori nel governo e nella maggioranza: «La verità è che fino a quando ho gestito io la situazione, lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi era molto basso. Poi...».
E qui comincia l'arringa difensiva di Tremonti, una storia che parte dalla sconfitta alle Amministrative, «quando Berlusconi non accettò l'idea che il risultato fosse stato causato dal bunga-bunga e non dalla linea di politica economica». In quel periodo il Cavaliere provò a rilanciarsi parlando di riforma del Fisco e di un possibile taglio delle tasse, «e da quel momento i mercati iniziarono a punirci». Fino ai giorni drammatici di agosto, quando il governo si trovò costretto alla manovra d'emergenza e il premier - secondo Tremonti - «provò a fare di testa sua».

In effetti fu del Cavaliere l'idea di chiamare il presidente della Bce per avere idee alternative a quelle del superministro, «e se chiamò Trichet, lo fece perché con lui poteva parlare in francese», sottolinea con una punta d'agro: «Ma la famosa lettera l'hanno scritta a Roma, mica a Francoforte. Figurarsi se lì gli veniva in mente l'abolizione delle Province, per esempio...». È a Draghi che allude Tremonti, all'«agente tedesco che fa gli interessi di Berlino», come una volta ha definito il governatore uscente di Bankitalia: «E quando Berlusconi ricevette la lettera si mise ad urlare dalla rabbia, perché aveva capito di esser stato ingannato».

Insomma, l'imputato scarica ogni responsabilità sul suo accusatore: sarebbe stato il Cavaliere a «organizzarsi da solo la trappola in cui poi è caduto». Così Tremonti si discolpa, e aspetta di conoscere le mosse del nuovo direttorio, vuole capire quale sarà il piano per la crescita. Perché di soldi non ce ne sono, «a meno che non si intenda contravvenire al patto del pareggio di bilancio per il 2013», né si può procedere con le dismissioni: «Lo Stato non può svendere gioielli di famiglia come l'Eni o l'Enel ora che le azioni in Borsa sono così basse». Resta l'altra strada, quella di operare «a costo zero, procedendo con le liberalizzazioni. Ma il Pdl lo accetterebbe? Perché ogni volta che ci ho provato, gli interessi corporativi hanno trovato udienza da Berlusconi...». Se c'è una cosa che manda in bestia i dirigenti del Pdl è l'aura di infallibilità che si è creata attorno a Tremonti. «Non passa riunione in cui non dica di aver previsto tutto», si lamentava tempo fa Verdini durante una riunione di partito: «E quanto ce l'ha tirata con la storia del suo libro, in cui sosteneva di aver previsto la crisi mondiale. Io l'ho letto quel libro. C'è scritto che la crisi sarebbe partita dalla Cina. Invece è scoppiata negli Stati Uniti...». Ecco qual è il livello delle relazioni. E non c'è dubbio che la situazione sia davvero imbarazzante.

Berlusconi e Tremonti continuano a non parlarsi, ma se le mandano a dire, come fossero acerrimi avversari. «Mai però ho parlato male di lui all'estero», sottolinea il superministro: «Non fosse altro perché avrei indebolito la mia posizione negoziale». Così dicendo sembrerebbe aprirsi uno spiraglio, ma è solo un abbaglio: «Io non ho mai parlato male di Berlusconi. Altra cosa è che di lui parlino male all'estero...».

L'incompatibilità è caratteriale oltre che politica. A tenerli insieme è solo il reciproco (e contrapposto) interesse alla sopravvivenza. Eppoi c'è Bossi. È lui che può decidere le sorti della contesa. Il Senatur sta facendo molto per il Cavaliere, «andremo avanti insieme, Silvio, fino in fondo», ma resta amico di Tremonti, «a lui gli voglio bene». È l'ultimo rimasto però nella Lega, insieme a Calderoli: oltre Maroni, anche nel «cerchio magico» monta l'ostilità verso il superministro, convinto però che sia tutta tattica e che «Umberto tra qualche mese saluterà Berlusconi e porterà tutti al voto l'anno prossimo».

Francesco Verderami
24 settembre 2011 09:18

Da: Forza Giulio!24/09/2011 12:05:48
http://www.repubblica.it/politica/2011/09/24/news/tremonti_dimissioni-22144538/

Tremonti vuole resistere
"se vogliono, mi sfiducino"
Il ministro dell'Economia in bilico. Berlusconi "sonda" Grilli e attacca la Marcegaglia. Il direttore generale del Tesoro ha declinato l'offerta avanzata da Gianni Letta
di CARMELO LOPAPA

Tremonti vuole resistere "se vogliono, mi sfiducino" Giulio Tremonti
"Provino a cacciarmi, se ne hanno la forza". La trincea di Giulio è una barricata eretta al "fronte" di Washington, tra ministri economici del G20 e vertici del Fmi alle prese con la crisi globale. Resiste, Giulio Tremonti, all'assedio con il quale in quelle stesse ore lo cingono da Roma i pretoriani del Cavaliere. Chiaro che quella sfilza di peones e dirigenti che chiedono la sua testa accusandolo dell'assenza al voto su Milanese, prende le mosse da un input del presidente del Consiglio. L'inquilino di via XX Settembre ha la conferma di essere stato "sfiduciato" quando al risveglio, alle sette del mattino negli Usa (sono le 13 in Italia), i suoi gli confermano che da Palazzo Chigi non è arrivata alcuna smentita delle accuse attribuite al premier da tutti giornali: "Giulio immorale", "prima si dimette meglio è".

Tremonti chiama sottosegretari e collaboratori al ministero dell'Economia e rassicura. Se in questo caos il presidente del Consiglio non si fa da parte, è la tesi, non vede la ragione per la quale dovrebbe farlo lui. "Io sono qui a lavorare per l'interesse del Paese e Silvio che fa? Mi vuole sfiduciare? Se ne ha la forza mi cacci, provino a farlo, se ne sono capaci" è lo sfogo del ministro con i pochi che hanno avuto modo di parlargli. Sicuro di sé anche perché consapevole di quanto Berlusconi stesso e il suo governo rischino di essere travolti dall'eventuale siluramento del responsabile dell'Economia, tra borse che rimbalzano, titoli al ribasso e
spread schizzato oltre i 400 punti. Per non dire del Quirinale che, in una fase così delicata e critica, sarebbe per nulla propenso a sostituire in corsa Giulio Tremonti per affrontare un salto nel vuoto o addirittura un interim. Il professore di Sondrio dunque continua a tessere la sua tela. E a coltivare i suoi rapporti internazionali. Un breve incontro con il direttore generale dell'Fmi Christine Lagarde, poi il suo collega israeliano. Come nulla fosse.

Nelle stesse ore, a Roma, il presidente del Consiglio tesse altro genere di tele, con l'obiettivo dichiarato di disarcionarlo, o meglio, di costringerlo alle dimissioni. Ma intanto deve fronteggiare l'accerchiamento - non solo quello delle inchieste - che si fa sempre più asfissiante. La leader degli imprenditori Marcegaglia torna ad attaccare il governo, a invocare il cambiamento, pronta ormai a guidare la "rivolta" di Confindustria ("Salviamo noi l'Italia"). Berlusconi, raccontano, è furente dopo l'ultimo exploit: "La presidentessa è a fine mandato. Pensa al suo futuro in politica e di poter diventare il leader che il centrosinistra sta cercando" è il commento velenoso che gli attribuiscono. Certo, l'accerchiamento il governo lo avverte eccome, "c'è una elite lontana dal popolo che lavora contro il governo" va ripetendo Maurizio Sacconi anche alla kermesse Pdl organizzata da Alemanno alla quale partecipa con Alfano nel pomeriggio.

Ma in cima alle preoccupazioni del Cavaliere c'è soprattutto Tremonti e la risoluzione del rapporto. Non ne avrà parlato giusto con Sabina Began - 90 minuti nella residenza del premier - ma è il nodo al centro dei colloqui che seguono a Palazzo Grazioli con Angelino Alfano e poi con Renato Brunetta. Berlusconi lascia trapelare, non a caso, che i decreti per il rilancio dell'economia sono già in gestazione a Palazzo Chigi, che il ministero nei fatti è "esautorato". Ma si prepara alla guerra intestina, convinto com'è che "tanto Giulio non lascerà, perché sa bene che con le dimissioni uscirebbe di scena per sempre".

E così, ha tutto il sapore della provocazione, che non dell'effettivo tentativo di convincere l'interlocutore, il sondaggio riservato fatto nelle ultime ore con Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro. L'invito affinché accetti il dicastero di via XX Settembre viene rivolto dallo stesso Berlusconi e da Gianni Letta, nell'eventualità remota che il ministro getti la spugna. Grilli, uomo forte di Tremonti - scavalcato dal direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni nella corsa alla successione a Draghi alla guida di Palazzo Koch - avrebbe cortesemente declinato la proposta, com'era prevedibile. Ma il fatto che sia stata avanzata è risuonato come l'ennesimo avvertimento all'indirizzo del ministro. Come pure lo è la girandola di nomi che dal quartier generale di via dell'Umiltà hanno iniziato a far girare ventilando una successione: da Maurizio Sacconi ad Antonio Martino. Pedine improbabili.

Tremonti resta dov'è, quasi a ripetere quel "hic manebimus optime" già proclamato il 13 luglio scorso. Sempre più isolato, questo sì, ora che anche la sponda leghista appare meno solida per lui. Raccontano i dirigenti di via Bellerio che l'assenza al voto su Milanese abbia sorpreso e amareggiato anche il Senatur, che pure ha dovuto ingoiare il rospo al cospetto della sua base. "Giulio è stato scandaloso" è lo sfogo al quale si è abbandonato Umberto Bossi, amico di sempre del ministro. Tremonti resiste. Ma al rientro a Roma tutto sarà più difficile.

(24 settembre 2011)

Da: waiting for the sun24/09/2011 12:06:39
BEN DETTO  ESAME FARSA....BEN DETTO!

Da: Disgustato24/09/2011 12:34:50
Spero che cada tutto. Questa marmaglia non merita più di stare a governare il MIO paese. Forza Tremonti comunque... non è riuscito a tirarci su per colpa delle caste, e non solo in merito alla liberalizzazione delle professioni. Si sono opposti per ogni proposta concreta ed efficace che lui ha fatto. Fanculo a questi maledetti

Da: praticante24/09/2011 13:37:21
Se non lo vogliano asbolire almeno lo rendano serio. Io non voglio l'orale ( ho gia fatto 20 e passa esami teorici) inoltre sono un civilista e penale mai fatto. Pertano anche lo scritto solo sulla mia materia

Da: Disgustato24/09/2011 13:57:37
Loro non mirano alla qualitá del servizio. Lo si evince dal fatto che,prima parlano di specializzazioni in singoli rami del diritto( lo prevede la riorma tanto volita da alda) e poi ti fanno sostenere un esame enorme,vastissimo,con numerose materie diverse. Una palese contraddizione. È LAMPANTE PER CHIUNQUE CHE L ESAME SERVE SOLO A LIMITARE GLI ACCESSI

Da: Esame-farsa24/09/2011 14:31:36
Si, infatti serve solo a questo....

Da: TheMoon24/09/2011 14:48:23
anche io la penso così. meschini!!

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