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Abolizione esame avvocato
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Da: ORDINE DEL GIORNOMarted 13 marzo 2012  Ore 1213/03/2012 00:08:59
gli asini come adepto resteranno asini!

Da: ORDINE DEL GIORNOMarted 13 marzo 2012  Ore 1213/03/2012 01:25:26
Con la Legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012)
2. All'articolo 3 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, dopo il comma 5 è inserito il seguente:
«5-bis. Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali sono abrogate con effetto dall'entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 5».
Abrogazione degli ordinamenti professionali è una dicitura che
riferisce  al Regio decreto legge 27 novembre 1933, n. 1578 (legge professionale)

Da: SAREBBE UN SOGNO13/03/2012 09:28:58
MAGARI

Da: sveglia!!!!!!!!!!!!13/03/2012 09:36:13
TITOLO II

LIBERALIZZAZIONI, PRIVATIZZAZIONI ED ALTRE MISURE PER FAVORIRE LO SVILUPPO

Art. 3  Abrogazione delle indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attività economiche
  In vigore dal 24 gennaio 2012

1.  Comuni, Province, Regioni e Stato, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, adeguano i rispettivi ordinamenti al principio secondo cui l'iniziativa e l'attività economica privata sono libere ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge nei soli casi di: (51)
a)  vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali;
b)  contrasto con i principi fondamentali della Costituzione;
c)  danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana e contrasto con l'utilità sociale;
d)  disposizioni indispensabili per la protezione della salute umana, la conservazione delle specie animali e vegetali, dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale;
e)  disposizioni relative alle attività di raccolta di giochi pubblici ovvero che comunque comportano effetti sulla finanza pubblica. (52)

2.  Il comma 1 costituisce principio fondamentale per lo sviluppo economico e attua la piena tutela della concorrenza tra le imprese.

3.  Sono in ogni caso soppresse, alla scadenza del termine di cui al comma 1, le disposizioni normative statali incompatibili con quanto disposto nel medesimo comma, con conseguente diretta applicazione degli istituti della segnalazione di inizio di attività e dell'autocertificazione con controlli successivi. Nelle more della decorrenza del predetto termine, l'adeguamento al principio di cui al comma 1 può avvenire anche attraverso gli strumenti vigenti di semplificazione normativa. Entro il 31 dicembre 2012 il Governo è autorizzato ad adottare uno o più regolamenti ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con i quali vengono individuate le disposizioni abrogate per effetto di quanto disposto nel presente comma ed è definita la disciplina regolamentare della materia ai fini dell'adeguamento al principio di cui al comma 1. (53)

[4.  L'adeguamento di Comuni, Province e Regioni all'obbligo di cui al comma 1 costituisce elemento di valutazione della virtuosità dei predetti enti ai sensi dell'art. 20, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. (60)
]

5.  Fermo restando l'esame di Stato di cui all'articolo 33, quinto comma, della Costituzione per l'accesso alle professioni regolamentate, gli ordinamenti professionali devono garantire che l'esercizio dell'attività risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta che garantisca l'effettiva possibilità di scelta degli utenti nell'ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti. Con decreto del Presidente della Repubblica emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto per recepire i seguenti principi: (57)
a)  l'accesso alla professione è libero e il suo esercizio è fondato e ordinato sull'autonomia e sull'indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnica, del professionista. La limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica, è consentita unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana, e non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalità o, in caso di esercizio dell'attività in forma societaria, della sede legale della società professionale; (52)
b)  previsione dell'obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM). La violazione dell'obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito dall'ordinamento professionale che dovrà integrare tale previsione;
c)  la disciplina del tirocinio per l'accesso alla professione deve conformarsi a criteri che garantiscano l'effettivo svolgimento dell'attività formativa e il suo adeguamento costante all'esigenza di assicurare il miglior esercizio della professione; (61)
[d)  il compenso spettante al professionista è pattuito per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista è tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente il livello della complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico. In caso di mancata determinazione consensuale del compenso, quando il committente è un ente pubblico, in caso di liquidazione giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la prestazione professionale è resa nell'interesse dei terzi si applicano le tariffe professionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia; (59) (62)]
e)  a tutela del cliente, il professionista è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale. Le condizioni generali delle polizze assicurative di cui al presente comma possono essere negoziate, in convenzione con i propri iscritti, dai Consigli Nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti;
f)  gli ordinamenti professionali dovranno prevedere l'istituzione di organi a livello territoriale, diversi da quelli aventi funzioni amministrative, ai quali sono specificamente affidate l'istruzione e la decisione delle questioni disciplinari e di un organo nazionale di disciplina. La carica di consigliere dell'Ordine territoriale o di consigliere nazionale è incompatibile con quella di membro dei consigli di disciplina nazionali e territoriali. Le disposizioni della presente lettera non si applicano alle professioni sanitarie per le quali resta confermata la normativa vigente;
g)  la pubblicità informativa, con ogni mezzo, avente ad oggetto l'attività professionale, le specializzazioni ed i titoli professionali posseduti, la struttura dello studio ed i compensi delle prestazioni, è libera. Le informazioni devono essere trasparenti, veritiere, corrette e non devono essere equivoche, ingannevoli, denigratorie.

5-bis.  Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali in contrasto con i princìpi di cui al comma 5, lettere da a) a g), sono abrogate con effetto dalla data di entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 5 e, in ogni caso, dalla data del 13 agosto 2012. (58)

5-ter.  Il Governo, entro il 31 dicembre 2012, provvede a raccogliere le disposizioni aventi forza di legge che non risultano abrogate per effetto del comma 5-bis in un testo unico da emanare ai sensi dell' articolo 17-bis della legge 23 agosto 1988, n. 400. (58)

6.  Fermo quanto previsto dal comma 5 per le professioni, l'accesso alle attività economiche e il loro esercizio si basano sul principio di libertà di impresa.

7.  Le disposizioni vigenti che regolano l'accesso e l'esercizio delle attività economiche devono garantire il principio di libertà di impresa e di garanzia della concorrenza. Le disposizioni relative all'introduzione di restrizioni all'accesso e all'esercizio delle attività economiche devono essere oggetto di interpretazione restrittiva, fermo in ogni caso quanto previsto al comma 1 del presente articolo. (53)

8.  Le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attività economiche previste dall'ordinamento vigente sono abrogate quattro mesi dopo l'entrata in vigore del presente decreto, fermo in ogni caso quanto previsto al comma 1 del presente articolo. (53)

9.  Il termine "restrizione", ai sensi del comma 8, comprende:
a)  la limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una attività economica in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l'esercizio, senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente sulla base della popolazione o di altri criteri di fabbisogno;
b)  l'attribuzione di licenze o autorizzazioni all'esercizio di una attività economica solo dove ce ne sia bisogno secondo l'autorità amministrativa; si considera che questo avvenga quando l'offerta di servizi da parte di persone che hanno già licenze o autorizzazioni per l'esercizio di una attività economica non soddisfa la domanda da parte di tutta la società con riferimento all'intero territorio nazionale o ad una certa area geografica;
c)  il divieto di esercizio di una attività economica al di fuori di una certa area geografica e l'abilitazione a esercitarla solo all'interno di una determinata area;
d)  l'imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate all'esercizio di una attività economica; (52)
e)  il divieto di esercizio di una attività economica in più sedi oppure in una o più aree geografiche;
f)  la limitazione dell'esercizio di una attività economica ad alcune categorie o divieto, nei confronti di alcune categorie, di commercializzazione di taluni prodotti;
g)  la limitazione dell'esercizio di una attività economica attraverso l'indicazione tassativa della forma giuridica richiesta all'operatore;
h)  l'imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni o servizi, indipendentemente dalla determinazione, diretta o indiretta, mediante l'applicazione di un coefficiente di profitto o di altro calcolo su base percentuale;
i)  l'obbligo di fornitura di specifici servizi complementari all'attività svolta. (52)

10.  Le restrizioni diverse da quelle elencate nel comma 9 precedente possono essere revocate con regolamento da emanare ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, emanato su proposta del Ministro competente entro quattro mesi dall'entrata in vigore del presente decreto, fermo in ogni caso quanto previsto dal comma 1 del presente articolo. (53)

11.  Singole attività economiche possono essere escluse, in tutto o in parte, dall'abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8; in tal caso, la suddetta esclusione, riferita alle limitazioni previste dal comma 9, può essere concessa, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, qualora: (51)
a)  la limitazione sia funzionale a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana; (52)
b)  la restrizione rappresenti un mezzo idoneo, indispensabile e, dal punto di vista del grado di interferenza nella libertà economica, ragionevolmente proporzionato all'interesse pubblico cui è destinata;
c)  la restrizione non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalità o, nel caso di società, sulla sede legale dell'impresa.

11-bis.  In conformità alla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sono invece esclusi dall'abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8 i servizi di taxi e noleggio con conducente non di linea, svolti esclusivamente con veicoli categoria M1, di cui all'articolo 6 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59. (54)

12.  All'articolo 307, comma 10, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, recante il codice dell'ordinamento militare, la lettera d) è sostituita dalla seguente:
«d) i proventi monetari derivanti dalle procedure di cui alla lettera a) sono determinati con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, tenuto anche conto dei saldi strutturali di finanza pubblica, e sono versati all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinati, mediante riassegnazione anche in deroga ai limiti previsti per le riassegnazioni, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, fino al 31 dicembre 2013, agli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per una quota corrispondente al 55 per cento, da assegnare al fondo ammortamento dei titoli di Stato, e del Ministero della difesa, per una quota corrispondente al 35 per cento, nonché agli enti territoriali interessati alle valorizzazioni, per la rimanente quota del 10 per cento. Le somme riassegnate al Ministero della difesa sono finalizzate esclusivamente a spese di investimento. È in ogni caso precluso l'utilizzo di questa somma per la copertura di oneri di parte corrente. Ai fini della valorizzazione dei medesimi beni, le cui procedure sono concluse entro il termine perentorio di centottanta giorni dal loro avvio, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 4, comma 4-decies, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 marzo 2010, n. 42, ovvero all'articolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e la determinazione finale delle conferenze di servizio o il decreto di approvazione degli accordi di programma, comportanti variazione degli strumenti urbanistici, sono deliberati dal consiglio comunale entro trenta giorni, decorsi i quali i due citati provvedimenti, in caso di mancata deliberazione, si intendono comunque ratificati. Il medesimo termine perentorio e il meccanismo del silenzio assenso per la ratifica delle determinazioni finali delle conferenze di servizi si applicano alle procedure di valorizzazione di cui all'articolo 314». (55)

12-bis.  All'articolo 8-bis del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, sono apportate le seguenti modifiche:
a)  al comma 1, le parole: «In caso di» sono sostituite dalle seguenti: «Entro dieci giorni dalla» e le parole da: «cancellate» fino a: «avvenuto pagamento» sono sostituite dalle seguenti: «integrate dalla comunicazione dell'avvenuto pagamento. La richiesta da parte dell'istituto di credito deve pervenire immediatamente dopo l'avvenuto pagamento»;
b)  al comma 2, dopo le parole: «già registrate» sono inserite le seguenti: «e regolarizzate» e le parole da: «estinte» fino a: «presente decreto» sono sostituite dalle seguenti: «aggiornate secondo le medesime modalità di cui al comma precedente». (56)

Da: sveglia!!!!!!!!!!!!13/03/2012 09:37:56
TITOLO II

LIBERALIZZAZIONI, PRIVATIZZAZIONI ED ALTRE MISURE PER FAVORIRE LO SVILUPPO

Art. 3  Abrogazione delle indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attività economiche
  In vigore dal 24 gennaio 2012

1.  Comuni, Province, Regioni e Stato, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, adeguano i rispettivi ordinamenti al principio secondo cui l'iniziativa e l'attività economica privata sono libere ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge nei soli casi di: (51)
a)  vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali;
b)  contrasto con i principi fondamentali della Costituzione;
c)  danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana e contrasto con l'utilità sociale;
d)  disposizioni indispensabili per la protezione della salute umana, la conservazione delle specie animali e vegetali, dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale;
e)  disposizioni relative alle attività di raccolta di giochi pubblici ovvero che comunque comportano effetti sulla finanza pubblica. (52)

2.  Il comma 1 costituisce principio fondamentale per lo sviluppo economico e attua la piena tutela della concorrenza tra le imprese.

3.  Sono in ogni caso soppresse, alla scadenza del termine di cui al comma 1, le disposizioni normative statali incompatibili con quanto disposto nel medesimo comma, con conseguente diretta applicazione degli istituti della segnalazione di inizio di attività e dell'autocertificazione con controlli successivi. Nelle more della decorrenza del predetto termine, l'adeguamento al principio di cui al comma 1 può avvenire anche attraverso gli strumenti vigenti di semplificazione normativa. Entro il 31 dicembre 2012 il Governo è autorizzato ad adottare uno o più regolamenti ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con i quali vengono individuate le disposizioni abrogate per effetto di quanto disposto nel presente comma ed è definita la disciplina regolamentare della materia ai fini dell'adeguamento al principio di cui al comma 1. (53)

[4.  L'adeguamento di Comuni, Province e Regioni all'obbligo di cui al comma 1 costituisce elemento di valutazione della virtuosità dei predetti enti ai sensi dell'art. 20, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. (60)
]

5.  Fermo restando l'esame di Stato di cui all'articolo 33, quinto comma, della Costituzione per l'accesso alle professioni regolamentate, gli ordinamenti professionali devono garantire che l'esercizio dell'attività risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta che garantisca l'effettiva possibilità di scelta degli utenti nell'ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti. Con decreto del Presidente della Repubblica emanato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto per recepire i seguenti principi: (57)
a)  l'accesso alla professione è libero e il suo esercizio è fondato e ordinato sull'autonomia e sull'indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnica, del professionista. La limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica, è consentita unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana, e non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalità o, in caso di esercizio dell'attività in forma societaria, della sede legale della società professionale; (52)
b)  previsione dell'obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM). La violazione dell'obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito dall'ordinamento professionale che dovrà integrare tale previsione;
c)  la disciplina del tirocinio per l'accesso alla professione deve conformarsi a criteri che garantiscano l'effettivo svolgimento dell'attività formativa e il suo adeguamento costante all'esigenza di assicurare il miglior esercizio della professione; (61)
[d)  il compenso spettante al professionista è pattuito per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista è tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente il livello della complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico. In caso di mancata determinazione consensuale del compenso, quando il committente è un ente pubblico, in caso di liquidazione giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la prestazione professionale è resa nell'interesse dei terzi si applicano le tariffe professionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia; (59) (62)]
e)  a tutela del cliente, il professionista è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale. Le condizioni generali delle polizze assicurative di cui al presente comma possono essere negoziate, in convenzione con i propri iscritti, dai Consigli Nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti;
f)  gli ordinamenti professionali dovranno prevedere l'istituzione di organi a livello territoriale, diversi da quelli aventi funzioni amministrative, ai quali sono specificamente affidate l'istruzione e la decisione delle questioni disciplinari e di un organo nazionale di disciplina. La carica di consigliere dell'Ordine territoriale o di consigliere nazionale è incompatibile con quella di membro dei consigli di disciplina nazionali e territoriali. Le disposizioni della presente lettera non si applicano alle professioni sanitarie per le quali resta confermata la normativa vigente;
g)  la pubblicità informativa, con ogni mezzo, avente ad oggetto l'attività professionale, le specializzazioni ed i titoli professionali posseduti, la struttura dello studio ed i compensi delle prestazioni, è libera. Le informazioni devono essere trasparenti, veritiere, corrette e non devono essere equivoche, ingannevoli, denigratorie.

5-bis.  Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali in contrasto con i princìpi di cui al comma 5, lettere da a) a g), sono abrogate con effetto dalla data di entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 5 e, in ogni caso, dalla data del 13 agosto 2012. (58)

5-ter.  Il Governo, entro il 31 dicembre 2012, provvede a raccogliere le disposizioni aventi forza di legge che non risultano abrogate per effetto del comma 5-bis in un testo unico da emanare ai sensi dell' articolo 17-bis della legge 23 agosto 1988, n. 400. (58)

6.  Fermo quanto previsto dal comma 5 per le professioni, l'accesso alle attività economiche e il loro esercizio si basano sul principio di libertà di impresa.

7.  Le disposizioni vigenti che regolano l'accesso e l'esercizio delle attività economiche devono garantire il principio di libertà di impresa e di garanzia della concorrenza. Le disposizioni relative all'introduzione di restrizioni all'accesso e all'esercizio delle attività economiche devono essere oggetto di interpretazione restrittiva, fermo in ogni caso quanto previsto al comma 1 del presente articolo. (53)

8.  Le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle attività economiche previste dall'ordinamento vigente sono abrogate quattro mesi dopo l'entrata in vigore del presente decreto, fermo in ogni caso quanto previsto al comma 1 del presente articolo. (53)

9.  Il termine "restrizione", ai sensi del comma 8, comprende:
a)  la limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una attività economica in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica attraverso la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative per l'esercizio, senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente sulla base della popolazione o di altri criteri di fabbisogno;
b)  l'attribuzione di licenze o autorizzazioni all'esercizio di una attività economica solo dove ce ne sia bisogno secondo l'autorità amministrativa; si considera che questo avvenga quando l'offerta di servizi da parte di persone che hanno già licenze o autorizzazioni per l'esercizio di una attività economica non soddisfa la domanda da parte di tutta la società con riferimento all'intero territorio nazionale o ad una certa area geografica;
c)  il divieto di esercizio di una attività economica al di fuori di una certa area geografica e l'abilitazione a esercitarla solo all'interno di una determinata area;
d)  l'imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate all'esercizio di una attività economica; (52)
e)  il divieto di esercizio di una attività economica in più sedi oppure in una o più aree geografiche;
f)  la limitazione dell'esercizio di una attività economica ad alcune categorie o divieto, nei confronti di alcune categorie, di commercializzazione di taluni prodotti;
g)  la limitazione dell'esercizio di una attività economica attraverso l'indicazione tassativa della forma giuridica richiesta all'operatore;
h)  l'imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura di beni o servizi, indipendentemente dalla determinazione, diretta o indiretta, mediante l'applicazione di un coefficiente di profitto o di altro calcolo su base percentuale;
i)  l'obbligo di fornitura di specifici servizi complementari all'attività svolta. (52)

10.  Le restrizioni diverse da quelle elencate nel comma 9 precedente possono essere revocate con regolamento da emanare ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, emanato su proposta del Ministro competente entro quattro mesi dall'entrata in vigore del presente decreto, fermo in ogni caso quanto previsto dal comma 1 del presente articolo. (53)

11.  Singole attività economiche possono essere escluse, in tutto o in parte, dall'abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8; in tal caso, la suddetta esclusione, riferita alle limitazioni previste dal comma 9, può essere concessa, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, qualora: (51)
a)  la limitazione sia funzionale a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana; (52)
b)  la restrizione rappresenti un mezzo idoneo, indispensabile e, dal punto di vista del grado di interferenza nella libertà economica, ragionevolmente proporzionato all'interesse pubblico cui è destinata;
c)  la restrizione non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalità o, nel caso di società, sulla sede legale dell'impresa.

11-bis.  In conformità alla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sono invece esclusi dall'abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8 i servizi di taxi e noleggio con conducente non di linea, svolti esclusivamente con veicoli categoria M1, di cui all'articolo 6 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59. (54)

12.  All'articolo 307, comma 10, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, recante il codice dell'ordinamento militare, la lettera d) è sostituita dalla seguente:
«d) i proventi monetari derivanti dalle procedure di cui alla lettera a) sono determinati con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, tenuto anche conto dei saldi strutturali di finanza pubblica, e sono versati all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinati, mediante riassegnazione anche in deroga ai limiti previsti per le riassegnazioni, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, fino al 31 dicembre 2013, agli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per una quota corrispondente al 55 per cento, da assegnare al fondo ammortamento dei titoli di Stato, e del Ministero della difesa, per una quota corrispondente al 35 per cento, nonché agli enti territoriali interessati alle valorizzazioni, per la rimanente quota del 10 per cento. Le somme riassegnate al Ministero della difesa sono finalizzate esclusivamente a spese di investimento. È in ogni caso precluso l'utilizzo di questa somma per la copertura di oneri di parte corrente. Ai fini della valorizzazione dei medesimi beni, le cui procedure sono concluse entro il termine perentorio di centottanta giorni dal loro avvio, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 4, comma 4-decies, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 marzo 2010, n. 42, ovvero all'articolo 34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e la determinazione finale delle conferenze di servizio o il decreto di approvazione degli accordi di programma, comportanti variazione degli strumenti urbanistici, sono deliberati dal consiglio comunale entro trenta giorni, decorsi i quali i due citati provvedimenti, in caso di mancata deliberazione, si intendono comunque ratificati. Il medesimo termine perentorio e il meccanismo del silenzio assenso per la ratifica delle determinazioni finali delle conferenze di servizi si applicano alle procedure di valorizzazione di cui all'articolo 314». (55)

12-bis.  All'articolo 8-bis del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, sono apportate le seguenti modifiche:
a)  al comma 1, le parole: «In caso di» sono sostituite dalle seguenti: «Entro dieci giorni dalla» e le parole da: «cancellate» fino a: «avvenuto pagamento» sono sostituite dalle seguenti: «integrate dalla comunicazione dell'avvenuto pagamento. La richiesta da parte dell'istituto di credito deve pervenire immediatamente dopo l'avvenuto pagamento»;
b)  al comma 2, dopo le parole: «già registrate» sono inserite le seguenti: «e regolarizzate» e le parole da: «estinte» fino a: «presente decreto» sono sostituite dalle seguenti: «aggiornate secondo le medesime modalità di cui al comma precedente». (56)

Da: Mi spiegate come possano convivere questi principi13/03/2012 09:46:36
A)  Fermo restando l'esame di Stato di cui all'articolo 33, quinto comma, della Costituzione per l'accesso alle professioni regolamentate;
B) Gli ordinamenti professionali devono garantire che l'esercizio dell'attività risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralità di offerta che garantisca l'effettiva possibilità di scelta degli utenti nell'ambito della più ampia informazione relativamente ai servizi offerti.
Gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto per recepire i seguenti principi:
a)  l'accesso alla professione è libero e il suo esercizio è fondato e ordinato sull'autonomia e sull'indipendenza di giudizio, intellettuale e tecnica, del professionista. La limitazione, in forza di una disposizione di legge, del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione in tutto il territorio dello Stato o in una certa area geografica, è consentita unicamente laddove essa
risponda a ragioni di interesse pubblico, tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana, e non introduca una discriminazione diretta o indiretta basata sulla nazionalità o, in caso di esercizio dell'attività in forma societaria, della sede legale della società professionale; (52)
b)  previsione dell'obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM). La violazione dell'obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito dall'ordinamento professionale che dovrà integrare tale previsione;
c)  la disciplina del tirocinio per l'accesso alla professione deve conformarsi a criteri che garantiscano l'effettivo svolgimento dell'attività formativa e il suo adeguamento costante all'esigenza di assicurare il miglior esercizio della professione; (61)
[d)  il compenso spettante al professionista è pattuito per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale. Il professionista è tenuto, nel rispetto del principio di trasparenza, a rendere noto al cliente il livello della complessità dell'incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico. In caso di mancata determinazione consensuale del compenso, quando il committente è un ente pubblico, in caso di liquidazione giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la prestazione professionale è resa nell'interesse dei terzi si applicano le tariffe professionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia; (59) (62)]
e)  a tutela del cliente, il professionista è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale. Il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell'assunzione dell'incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale. Le condizioni generali delle polizze assicurative di cui al presente comma possono essere negoziate, in convenzione con i propri iscritti, dai Consigli Nazionali e dagli enti previdenziali dei professionisti;
f)  gli ordinamenti professionali dovranno prevedere l'istituzione di organi a livello territoriale, diversi da quelli aventi funzioni amministrative, ai quali sono specificamente affidate l'istruzione e la decisione delle questioni disciplinari e di un organo nazionale di disciplina. La carica di consigliere dell'Ordine territoriale o di consigliere nazionale è incompatibile con quella di membro dei consigli di disciplina nazionali e territoriali. Le disposizioni della presente lettera non si applicano alle professioni sanitarie per le quali resta confermata la normativa vigente;
g)  la pubblicità informativa, con ogni mezzo, avente ad oggetto l'attività professionale, le specializzazioni ed i titoli professionali posseduti, la struttura dello studio ed i compensi delle prestazioni, è libera. Le informazioni devono essere trasparenti, veritiere, corrette e non devono essere equivoche, ingannevoli, denigratorie.
5-bis.
Le norme vigenti sugli ordinamenti professionali in contrasto con i princìpi di cui al comma 5, lettere da a) a g), sono abrogate con effetto dalla data di entrata in vigore del regolamento governativo di cui al comma 5 e, in ogni caso, dalla data del 13 agosto 2012

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Da: comunque13/03/2012 10:22:16
adepto resterà asinabogado fallito!

Da: adepto asinoabogado fallito13/03/2012 11:29:09
hiiiiiiiiii hooooooooooooooooo hiiiiiiiiiiiii hooooooooooooo
asino abogado bocciato anche in spagna...ma raglio benissimo anche in spagnolo, aprite le orecchie:
hiiiiiiiiii hooooooooooooooooo hiiiiiiiiiiiii hooooooooooooo

Da: x mi spiegate13/03/2012 12:10:44
x come la vedo io la libertà  di concorrenza  ed il divieto di restrizioni si riferiscono  al mero esercizio della professione in sè, quindi  x coloro che titolati lo sono già, appunto "Fermo restando l'esame di stato"...
purtroppo ci sono troppi interessi in gioco, corporativi ed econimici (si pensi al comercio di tutti i testi  e dei codici commentati , nonché di tutti gli pseudo corsi e le pseudo scuole per preparare l'esame)  perchè si possa pensare a levare l'esame.

Da: Adepto a Italoabogado13/03/2012 12:30:32
HIIIIIIIIIIIII OHHHHHHHHHHHHH

Esame abolito per i somarelli!!!!!

Vi piacerebbe eh???

hohihoihohiohihoihoi

Da: x mi spiegate13/03/2012 12:44:16
CONCORDO CON LA SPIEGAZIONE CHE HAI DATO ALL'UTENTE  SOPRA; MA DOPO L'EMENDAMENTO DEL GOVERNO ALL'ART.9 COMMA 7 DEL  DECRETO LIBERALIZZ., IL FERMO RESTANDO SI RIFERISCE SOLO AI MAGISTRATI, AI NOTAI, AI FARMACISTI .... E NON  AGLI AVVOCATI. IL GOVERNO , NEL SUO EMENDAMENTO HA PRECISATO COME SONO REGOLAMENTATE LE PROFESSIONI SOTTOPOSTE ALL' ESAME DI CUI ALL'ART. 33 COST. PER EVITARE CHE ANCHE PER FARE IL CALZOLAIO SI ANDASSE A SCOMODARE L'ART. 33 COST.

Da: per x mi spiegate13/03/2012 12:51:24
CONCORDO CON LA SPIEGAZIONE CHE HAI DATO ALL'UTENTE  SOPRA; MA DOPO L'EMENDAMENTO DEL GOVERNO ALL'ART.9 COMMA 7 DEL  DECRETO LIBERALIZZ., IL FERMO RESTANDO SI RIFERISCE SOLO AI MAGISTRATI, AI NOTAI, AI FARMACISTI .... E NON  AGLI AVVOCATI. IL GOVERNO , NEL SUO EMENDAMENTO HA PRECISATO COME SONO REGOLAMENTATE LE PROFESSIONI SOTTOPOSTE ALL' ESAME DI CUI ALL'ART. 33 COST. PER EVITARE CHE ANCHE PER FARE IL CALZOLAIO SI ANDASSE A SCOMODARE L'ART. 33 COST.

Da: per x mi spiegate13/03/2012 12:55:09
CONCORDO CON LA SPIEGAZIONE CHE HAI DATO ALL'UTENTE  SOPRA; MA DOPO L'EMENDAMENTO DEL GOVERNO ALL'ART.9 COMMA 7 DEL  DECRETO LIBERALIZZ., IL FERMO RESTANDO SI RIFERISCE SOLO AI MAGISTRATI, AI NOTAI, AI FARMACISTI .... E NON  AGLI AVVOCATI. IL GOVERNO , NEL SUO EMENDAMENTO HA PRECISATO COME SONO REGOLAMENTATE LE PROFESSIONI SOTTOPOSTE ALL' ESAME DI CUI ALL'ART. 33 COST. PER EVITARE CHE ANCHE PER FARE IL CALZOLAIO SI ANDASSE A SCOMODARE L'ART. 33 COST.
TUTTE LE ALTRE PROFESSIONI ( compresa la forense) SONO LIBERI; PROFESSIONI  REGOLAMENTATE SIGNIFICA CHE SONO PROFESSIONI LIBERI MA VIGILATE  DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA.

Da: per x mi spiegate13/03/2012 12:59:17
CONCORDO CON LA SPIEGAZIONE CHE HAI DATO ALL'UTENTE  SOPRA; MA DOPO L'EMENDAMENTO DEL GOVERNO ALL'ART.9 COMMA 7 DEL  DECRETO LIBERALIZZ., IL FERMO RESTANDO SI RIFERISCE SOLO AI MAGISTRATI, AI NOTAI, AI FARMACISTI .... E NON  AGLI AVVOCATI. IL GOVERNO , NEL SUO EMENDAMENTO HA PRECISATO COME SONO REGOLAMENTATE LE PROFESSIONI SOTTOPOSTE ALL' ESAME DI CUI ALL'ART. 33 COST. PER EVITARE CHE ANCHE PER FARE IL CALZOLAIO SI ANDASSE A SCOMODARE L'ART. 33 COST.
TUTTE LE ALTRE PROFESSIONI ( compresa la forense) SONO LIBERI; PROFESSIONI  REGOLAMENTATE SIGNIFICA CHE SONO PROFESSIONI LIBERI MA VIGILATE  DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA.

Da: per x mi spiegate13/03/2012 13:00:07
CONCORDO CON LA SPIEGAZIONE CHE HAI DATO ALL'UTENTE  SOPRA; MA DOPO L'EMENDAMENTO DEL GOVERNO ALL'ART.9 COMMA 7 DEL  DECRETO LIBERALIZZ., IL FERMO RESTANDO SI RIFERISCE SOLO AI MAGISTRATI, AI NOTAI, AI FARMACISTI .... E NON  AGLI AVVOCATI. IL GOVERNO , NEL SUO EMENDAMENTO HA PRECISATO COME SONO REGOLAMENTATE LE PROFESSIONI SOTTOPOSTE ALL' ESAME DI CUI ALL'ART. 33 COST. PER EVITARE CHE ANCHE PER FARE IL CALZOLAIO SI ANDASSE A SCOMODARE L'ART. 33 COST.
TUTTE LE ALTRE PROFESSIONI ( compresa la forense) SONO LIBERI; PROFESSIONI  REGOLAMENTATE SIGNIFICA CHE SONO PROFESSIONI LIBERI MA VIGILATE  DAL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA.

Da: @ per x mi spiegate13/03/2012 13:00:49
Ma lo dici perché ci credi, o giusto per fare polemica?

Da: per@ per x mi spiegate13/03/2012 13:09:41
tutte e due! cmq, per adesso la legge dice così,  e poi ci sarà sempre  qualcuno che  cercherà anche di negare l'evidenza, visto tanti interessi coinvolti .

Da: In Italia13/03/2012 14:13:37
invece il fine è solo quello di sfruttarli coem segretaria!


Praticanti, il 90% entra in studio Andrea Altavista - Italia Oggi -
Praticanti legali: la possibilità di essere confermati negli studi dopo la pratica per l'abilitazione alla professione è molto alta. Almeno in Inghilterra. Due studi inglesi, Allen & Overy e Freshfields Bruckhaus Deringer hanno reso nota la loro 'retention rate' per il 2011, cioè la percentuale di praticanti a cui viene offerto un contratto di lavoro. Da Allen & Overy 52 praticanti su 57 hanno ricevuto un'offerta. Da Freshfields, invece, 42 su 46. Dati positivi anche per altri studi come Clifford Chance e Linklaters che hanno tenuto in studio rispettivamente l'83 e il 93% dei praticanti. Per Norton Rose il dato è sceso al 78%. Va considerato, però, che in Inghilterra l'iter per arrivare ad un contratto di lavoro è più lungo e complesso di quello italiano.

Da: Adepto a Italoabogado13/03/2012 14:37:22
esame abolito? allora sarò avvocato in italia e non più asinabogado fallito!!!!! ma sicuro che vale anche per chi, come me, è già stato bollato pure in spagna?
HIIIIIIIIIIIII OHHHHHHHHHHHHH
HIIIIIIIIIIIII OHHHHHHHHHHHHH
HIIIIIIIIIIIII OHHHHHHHHHHHHH

Da: ci spiace13/03/2012 14:43:24
ma gli asinabogadi falliti come adepto resteranno asini!
lo richiede il decoro della professione!

Da: Avv. Prof. FETENTE vero13/03/2012 14:44:10
E BASTA !!!

CHIUDETE QUESTA STANZA !!!!!

L'ESAME RIMARRA' SEMPRE, ASINI !!!!!

Da: Avv. Prof. FETENTE vero13/03/2012 14:47:32
A quel coglione che mi imita e quotidianamente mii invita a pulire i cessi.

M'HAI PROPRIO ROTTO, praticante di merda !!!!!

VACCI TU, STRONZO PEZZENTE !!!!!!!!!!!!

IO FACCIO L'AVVOCATO !!!!!!!!!!

Da: Avv. Prof. FETENTE registrato13/03/2012 14:56:31
Io non faccio l'avvocato
Io pulisco i cessi in cui cacano gli avvocati veri
Io sono un pezzente
Io sono uno stronzone
Io sono un lavacessi

Da: Avv. Prof. FETENTE vero13/03/2012 14:57:57
E VAFFANC... A TUTTI I PRATICANTI !!!!!!!!!!!!!!

Siete il lerciume della nostra società !!!!!!!!!!!!

Da: Avv. Prof. FETENTE registrato13/03/2012 14:59:13
Io sono il lerciume della società
Sono una merda
E lavoro a stretto contatto con la merda

Da: Avv. Prof. FETENTE vero13/03/2012 14:59:45
Vaffanc..., stonzo !!!!!

I cessi li pulisci tu con la tua lingua affetta da candidosi !!!!!!!!!!!!!

Da: Avv. Prof. FETENTE vero13/03/2012 15:01:08
Fallito sei e da fallito creperai !!!!!!!!!!!!!!!

INSETTO !!!!!!!!!!!!!!

Da: Avv. Prof. FETENTE registrato13/03/2012 15:01:48
Merda sono
E da merda creperò!!!!

Da: Avv. Prof. FETENTE registrato13/03/2012 15:03:09
Io amo pulire i cessi
Sono una merdaccia

Da: condicioiuris 13/03/2012 15:03:49
Ciao fetente :)
Ovviamente io sono esclusa dal novero di praticanti di cui sopra ehehehe
Sono l'eccezione che conferma la regola!
Per venire incontro alle vostre capacità mentali direi l'ecceZZione!

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