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Riforma Forense morta e sepolta: Camere sciolte ai 1' di gennaio
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Da: orale13/12/2012 22:53:47
ma ki ha detto che se nn raggiungi un reddito minimo sei cancellato==

Da: Non c''entra il reddito!!!!!!13/12/2012 22:58:24
I criteri da rispettare per non essere cancellati verranno stabiliti solo successivamente all'entrata in vigore della riforma e non avranno assolutamente nulla a che vedere con il reddito.

Questo, parafrasando, c'è scritto nel testo del DDL che è stato approvato.

Da: Ma perché non vi informate...13/12/2012 23:00:51
...prima di scrivere ????????????

Da: non avete capito un tubo!!!14/12/2012 03:46:55
Lo sanno che i criteri di reddito sono incostituzionali, e allora hanno trovato un mezzo molto più efficace e subdolo per fotterci alla grande.

E' l'iscrizione obbligatoria alla Cassa Forense!!!

Vedrete quanti si cancelleranno, pur di non pagare la quota minima che verrà stabilita, e che oggi non è affatto obbligatoria.

Da: fufino14/12/2012 08:54:12
Se non siete iscritti alla Cassa, siete iscritti alla gestione separata INPS, con i limiti reddituali che comporta e ciò può significare solo 2 cose:

1) se sopravvivete, allora lavorate in nero;

oppure

2) non sopravvivete e vi fate mantenere dai vostri genitori o da qualcun altro.


Ben venga l'iscrizione obbligatoria alla Cassa, così da mettere in regola tutti gli avvocati, da Nord a Sud...

Da: e non solo...14/12/2012 11:12:35
CASSA FORENSE - DELIBERATI I CRITERI PER LA CONTINUITA' DELL'ESERCIZIO PROFESSIONALE
Il Comitato dei Delegati di Cassa Forense, nella sessione di lavoro di venerdì 9 novembre, ha adottato la prescritta delibera quinquennale in materia di criteri per l'accertamento della continuità di esercizio professionale. Ciò, ovviamente, con riserva di ulteriori provvedimenti in caso di approvazione della riforma dell'ordinamento professionale forense attualmente all'esame del Senato, ed in particolare dell'art. 21 della medesima.
La delibera introduce alcuni elementi assai migliorativi per gli iscritti, nella consapevolezza di dover operare per facilitare per quanto possibile, in un momento così grave di crisi come l'attuale, la validazione degli anni per il computo di quelli utili a fini pensionistici.
Questa finalità è stata da tutti condivisa, ed infatti la delibera ha riportato un solo voto contrario.
Ecco, in sintesi, i punti più rilevanti ed innovativi della nuova disciplina:
1) Dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2017 i limiti sono fissati come per il passato in euro  10.300,00 di reddito professionale netto e di euro  15.300,00 di volume d'affari, non essendosi ritenuto di operare variazioni in aumento;
2) In caso di mancato raggiungimento dei imiti previsti, è ammessa la media fra i redditi, oppure tra i volumi d'affari, relativi a due o più anni consecutivi, fino a un massimo di cinque (in luogo della media obbligatoria triennale della previgente disciplina - sarà così possibile anche recuperare eventuali annualità decorse con reddito/volume d'affari insufficiente, retroagendo sugli anni passati, sino all'anno 2008, ovvero facendo media con gli anni a venire);
3) Gli avvocati sono esonerati per il triennio iniziale di appartenenza all'Albo, dalla prova della continuità e prevalenza dell'esercizio della libera attività forense; tuttavia debbono sempre fornire la prova di avere dichiarato, per il solo terzo anno (non più per i 2 anni successivi al primo), un qualunque volume d'affari diverso da zero;
4) Nel quarto e nel quinto anno di iscrizione all'Albo, e per i titolari di pensione di invalidità, i limiti di reddito di cui al punto 1 sono ridotti a 1/3; (questa previsione è una novità assoluta)
5) Nei successivi 5 anni di esercizio professionale (e quindi dal sesto al decimo anno di iscrizione all'Albo) e dopo il compimento del 60° anno di età, i limiti predetti sono ridotti alla metà per tutti gli avvocati iscritti alla Cassa;
(dall'esame delle previsioni di cui ai numeri 3-4 e 5 emerge che il periodo di agevolazione è aumentato dagli attuali 8 ai futuri 10 anni dopo l'iscrizione, ovviamente solo per chi si iscrive all'Albo per la prima volta)
6) Nella valutazione dell'esonero dalla prova della continuità per casi di malattia o di grave impedimento, si è specificato che vengono considerati grave impedimento i casi degli iscritti vittime di catastrofi e/o calamità naturali; in tal caso gli iscritti delle zone colpite ed individuate con apposito provvedimento normativo statale sono esonerati dalla prova del reddito per un biennio, decorrente dall'anno dell'evento o da quello successivo, a scelta dell'iscritto;
7) Per la maternità, l'esonero dalla prova della continuità potrà essere disposto per l'anno antecedente la nascita del figlio solo a condizione che la professionista fosse già in stato di gravidanza;
8) E' stata introdotta ex novo una previsione relativa agli avvocati che, mantenendo l'iscrizione alla Cassa, esercitano contemporaneamente la loro attività all'estero, colà producendo reddito e fornendone attestazione: essi sono esonerati dalla prova della continuità per un periodo massimo di due anni.
Come vedete l'inyìtento è la cancellazione obbligatoria e non una scelta! Il criterio della continuità legato al reddito esiste ancora poiché se da un lato la riforma enuncia che il reddito non sarà criterio di cancellazione dalla finestra rientra il reddito poichè chi non dichiara un minimo per iscriversi alla cassa vuol dire che infrange il criterio della continuità. Vi rendete conto siete esentati dal lavorare solo se siete ammalati o per gravi e comprovati motivi! O meglio non siete liberi di lavorare per scelto o no ma dovete sempre lavorare indipendentemente dalla vostra volontà. Altro che secondo il proprio giudizio intellettuale. Cancelliamo gli ordini!!!!

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Da: e non solo...14/12/2012 11:20:41
  Passiamo all'art. 21. Esso prevedeva, nel testo originario, che il mantenimento dell'iscrizione all'albo dovesse essere vincolato alla prova della continuità di esercizio della attività professionale anche in riferimento al reddito professionale dell'avvocato. Non v'è chi non vedesse l'abnormità di tale principio. D'altra parte l'intento del CNF era stato palesemente dichiarato nel 2008 in una nota intervista pubblicata dal quotidiano la Repubblica, al presidente prof. Guido Alpa dal titolo "Fuori 35.000 avvocati dall'albo!!!"  Che dire di più? Abnorme era anche l'intento della norma.

    Ebbene, l'emendamento introdotto dalla Camera dei Deputati esclude espressamente ogni riferimento al reddito del professionista, ma introduce l'obbligo di iscrizione alla Cassa previdenziale in concomitanza dell'iscrizione all'albo professionale, lasciando la determinazione dei criteri a un regolamento del Ministero sentito il parere del CNF e della Cassa forense per quanto di competenza.

    Il comma 9 dell'art. 21 sancisce, altresì, che "La Cassa Forense, con proprio regolamento, determina entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge i minimi contributivi dovuti nel caso di soggetti iscritti senza il raggiungimento di parametri reddituali, eventuali condizioni temporanee di esenzione o di diminuzione dei contributi per soggetti in particolari condizioni e l'eventuale applicazione del regime contributivo."

    La domanda sorge spontanea. Siamo certi che non verrà utilizzato proprio lo strumento economico-reddituale dei minimi obbligatori previdenziali per obbligare gli iscritti a cancellarsi dall'albo? Come si suole dire "fidarsi è bene, ma viste le premesse e le dichiarazioni di intenti…".

Da: SCHIFATO14/12/2012 11:24:55
Io lo dicevo che sarebbe finita così, e tutti mi davate contro; invece, è andata è finire esattamente come io prevedevo. In Italia non si muoverà mai niente, nè in meglio nè in peggio. Anzi, auguriamoci sempre che non si muova mai nulla, poichè, quando si muove, è sempre in peggio e mai in meglio.
I nostri politici chiedono di essere eletti solo per derubare i 20.000 Euro al mese e fare la bella vita...

Da: metodo boffo14/12/2012 11:53:20
segnalo interessante articolo a riguardo sul corriere della sera di oggi anfirma Gian Antonio Stella:

http://uptiki.altervista.org/links.php?file=giotubl1syo8kkdtq0d.jpg

Da: proviamo ....14/12/2012 13:49:51
Riforma forense è incostituzionale: scrivi così al Presidente della Repubblica perchè non promulghi

La Commissione giustizia del Senato, il 12 dicembre 2012, ha approvato in sede referente la riforma forense, senza modificare il testo già approvato dalla Camera. Il testo sarà sottoposto all'Aula del Senato il 19 dicembre.

Scrivi anche ai Senatori (a partire dai membri della Commissione Prima "Affari costituzionali" ) e al Governo ...Ma soprattutto, per bloccare la PSEUDO riforma forense, scrivi subito una raccomandata al Presidente della Repubblica . Puoi scrivere così:

Sig. Presidente della Repubblica,
Le scrivo per segnalare sette vizi di costituzionalità che si oppongono alla promulgazione, da parte del Sua, del testo di legge di riforma forense che il Senato si accinge ad approvare senza modificare il testo licenziato dalla Camera il 31 ottobre 2012 (ora AS601-711-1171-1198-B).

Ritengo si tratti di censure di incostituzionalità che, in base alla loro evidente fondatezza, impongano al Presidente della Repubblica di non promulgare la legge che in  Senato la maggioranza delle forze politiche si dichiara pronta ad approvare solo per la ritenuta validità di una sua parte che però non intende separare nè da quegli articoli che una maggioranza ugualmente ampia riconosce inadeguati, nè da quegli articoli che sono evidentemente incostituzionali.

Le evidentissime incostituzionalità stanno:

1) nella previsione all'articolo 41, comma 11, di un vero e proprio divieto di retribuzione a favore dei praticanti avvocati nei primi sei mesi di tirocinio, in violazione evidente dell'art. 35 Cost. e, dato il diverso trattamento per il caso di pratica presso enti pubblici ed Avvocatura dello Stato, anche in evidente violazione dell'art. 3 Cost. (vedi, nel corso della seduta 366 del 26/11/2012 della Commissione Lavoro del Senato, gli interventi dei Sen. Ichino, Castro, Cristina De Luca, Passoni, e del Presidente della Commissione Giuliano, i quali, inoltre, hanno rilevato la contraddizione -incostituzionalità per disparità di trattamento- con quanto stabilito in tema di apprendistato nel decreto legislativo del 14 settembre 2011 e confermato nella legge n. 92 sul mercato del lavoro. Vedi altresì il parere della detta Commissione Lavoro).

2) nella istituzione legislativa del CNF come giudice speciale "nuovo" (per snaturamento della precedente attribuzione giurisdizionale), in violazione dell'art. 102 della Costituzione (che al secondo comma prevede che non possono essere istituiti giudici speciali).

3) nel fatto che, nonostante si realizzi un integrale ammodernamento della regolazione della professione forense, permane una grave carenza di terzietà e imparzialità del giudice speciale CNF (aggravata dal fatto che viene confermata nel CNF la promiscuità di ruoli, di natura amministrativa e giurisdizionale, rivestiti da tutti i singoli consiglieri, mentre tale promiscuità viene meno nei Consigli Nazionali delle professioni che non hanno natura di giudici della disciplina). Con ciò si viola sia l'art. 111, comma 2, della Costituzione (per cui "Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale"), sia la VI disposizione transitoria della Costituzione (che prevede che si debba procedere alla revisione degli organi speciali di giurisdizione precostituzionali -tra i quali, appunto, il CNF- rispettando la Costituzione).

4) nella previsione implicita che il CNF giudice dovrebbe operare sempre con la compresenza di tutti i suoi membri, con evidente irragionevolezza (art. 3 Cost.) per concreta impossibilità di funzionamento, dato l'elevato numero di componenti del CNF.

5) nella previsione di ingiustificabili privilegi (art. 3 Cost.), in tema di prova della continuità dell'esercizio della professione e di adempimento del dovere di formazione professionale, a vantaggio dei parlamentari avvocati e dei membri degli organi legislativi rispetto a tutti gli altri avvocati.

6) nella previsione, all'art. 19, di un divieto di iscrizione all'albo forense per gli insegnanti delle scuole elementari, in violazione evidente dell'art. 33 e 3 della Costituzione.

7) nella realizzazione di una organizzazione corporativa della professione di avvocato che, assommando in unico ente pubblico non economico, il CNF, la rappresentanza istituzionale degli avvocati e il potere giurisdizionale, amministrativo e legislativo di settore, viola gli art. 4, 41, 97, 101, 102, 108, 111, 113, 138 della Costituzione.  ...

Fonte:Avvocati part time de avvocato Maurizio Perelli
contatti  tratti dal sito del Senato:  membri della Commissione Prima "Affari costituzionali"
Presidente
VIZZINI Carlo, UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI vizzini_c@posta.senato.it
                                                                                                                carlovizzini@carlovizzini.it
Vicepresidenti
INCOSTANTE Maria Fortuna, PD                                                 incostante_m@posta.senato.it
Membri
BASTICO Mariangela, PD                                                   bastico_m@posta.senato.it
CECCANTI Stefano, PD                                                   ceccanti_s@posta.senato.it
DIGILIO Egidio, Per il Terzo Polo:ApI-FLI                        digilio_e@posta.senato.it
DIVINA Sergio, LNP                                                            divina_s@posta.senato.it
MALAN Lucio, PdL                                                                 l.malan@senato.it
MARINO Mauro Maria, PD                                                  marino_m@posta.senato.it
PARDI Francesco, IdV                                                          pardi_f@posta.senato.it
PASTORE Andrea, PdL                                                  pastore_a@posta.senato.it
PISTORIO Giovanni, Misto                                         pistorio_g@posta.senato.it
QUAGLIARIELLO Gaetano, PdL                              quagliariello_g@posta.senato.it
SALTAMARTINI Filippo, PdL                                       saltamartini_f@posta.senato.it
SANNA Francesco, PD                                                     saro_g@posta.senato.it

Da: fufino14/12/2012 14:00:28
Ma abbiate il coraggio di rispondere alla mie obiezioni!

Da: lxlx14/12/2012 14:44:22
noi giovani siamo una categoria senza palle incapace di organizzarsi e far valere i propri diritti,,,,tutti hanno paura di perdere quel poco che hanno,,,, per fortuna o sfortuna ci sono le famiglie che mantengono un minimo di coesione sociale....il popolo si muove solo quando ha fame, noi intellettualoidi dovremo prima svendere le case dei nostri genitori, campare di qualche espediente,,,,poi qnd ci ritroveremo senza soldi e senza possibilità di avere la pensione saremmo troppo vecchi per fare qls cosa,,,,speriamo che la prossima generazione abbia più spirito della notra altrimenti finiremo come tutte le società in declino sempre più in basso fino a quando diventeremo vassalli di un popolo più organizzato che ci dirà cosa fare............la storia è ciclica.....

Da: Scrondo14/12/2012 14:51:29
In aggiunta al giustissimo articolo di Stella da ricordare che tra mille divieti,volti a tutelare indipendenza,decoro e natura della professione forense, anche stavolta si sono "dimenticati" di stabilire l'incompatibilità tra la professione di avvocato e quella di poltico,professore universitario e dirigente di enti pubblici..complimenti!..in compenso hanno vietato le società di capitali aperte a non avvocati, forse uno dei pochi mezzi per aprire e ammodernare l'ormai defunto mercato forense..proprio la riforma che ci voleva dopo 60 anni di attesa...ma che vergogna..

Da: Scrivere a Napolitano ????????14/12/2012 17:03:27
Credete che a lui importi qualcosa ?????????
Ma se tra i politico è quello che sta meglio di tutti !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ma lo sapete che mantenere la Presidenza della Repubblica (cioè una carica onoraria ad inutile) costa agli Italiani circa 1 milione di Euro al giorno (sottolineo AL GIORNO) ????????????

Da: x scrivere a Napolitano14/12/2012 17:46:43
Mbè?! che c'azzecca quanto ci costa il Quirinale con quello che facciamo noi?...ma levate...

Da: ...14/12/2012 18:07:16
vorrei dei chiarimenti: l'iscrizione all'albo e la permanenza in esso comporta il raggiungimento di un reddito minimo annuale? grazie

Da: the end14/12/2012 18:37:56
io sarà ma proprio non capisco....allora,sono settimane che si sa della calendarizzazione della riforma....poi è arrivata la crisi di governo e tutti a dire che la riforma non sarebbe passata.....ora invece tutti disperati perchè passerà.....la verità è che sono anni che è in discussione questa legge e noi(come categoria) dai praticanti,agli abilitati al patrocinio ai neo abilitati(ho citato quelli che dovrebbero essere i maggiori danneggiati dalle modifiche)che cosa abbiamo fatto????niente.
abbiamo protestato qui dentro,rimbeccandoci da poveri frustrati quali siamo per un accento o un errore di battitura,deridendo chi raccoglieva adesioni su facebook...almeno loro ci hanno provato e messo la faccia.....se penso che qualsiasi categoria di lavoratori, QUALSIASI, ha un proprio sindacato o che comunque riesce ad unirsi quando vengono lesi i suoi diritti, noi che siamo giuristi i diritti ce li facciamo calpestare.....abbiamo temuto per anni l'approvazione di questa riforma senza fare nulla e ora tutti a piangere....ci sta bene,ce lo meritiamo.....migliaia di praticanti e neo abilitati che non riescono a far sentire la loro voce per anni non possono,non posiamo piangere,ce la siamo cercata....però quando si organizzano le cene dei praticanti o dei giovani avvocati nei locali fighi,lì tutti a correre vero?????

Da: Sbagli, amico mio !!!!!14/12/2012 18:57:36
"Mbè?! che c'azzecca quanto ci costa il Quirinale con quello che facciamo noi?...ma levate..."

Ecco l'Italiano medio: qualunquista ed egocentrico !!!!!!!!!!

Cosa volete che cambi qui da noi, se la gente pensa solo a se stessa ??????????????????

Gli Italiani hanno quello che meritano: padroni verso cui abbaiare finché non ricevono l'osso !!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: Artù x tutti14/12/2012 19:33:50
Sono profondamente disgustato... Come scrivevo qualche post fa, questa riforma ha lo scopo di ridurre gli avvocati. Di premiare i grandi studi legali, i figli di papà, gli avvocati anziani, a discapito dell'avvocato che lavora da solo! Mi vengono i brividi a pensare ai miei amici praticanti che, a differenza mia, hanno avuto la sfortuna di non superare ancora questo esame farsa. Una (piccolissima) parte di me avrebbe voglia di dire: "meno male che già sono avvocato" ma non ci riesco proprio... Saranno tempi pessimi per tutti, fintanto che, chi vive di questa professione non si ricordi di essere un avvocato od un dottore in giurisprudenza (dottore... quindi dotto in giurisprudenza...) ed inizi a combattere quanto prima questa legge del cazzo! Incostituzionale da capo a piede...

Da: xartù atto formula libera14/12/2012 20:13:48
nel ricopiare l'atto di penale ho saltato l'intera formula del CHIEDE....non avevo più tempo per ricopiare l'intero atto.
Tuttavia, ho scritto l'atto in maniere discorsiva, in questo modo: si chiede assoluzione (ed ho spiegato), si chiede riduzione pena (ed ho spiegato).
Credo di aver bene argomentato, ma il fatto che non abbia apposto la formula del chiede, avevo già scritto la NOMINA ecc. ecc. e non avevo più tempo, potrebbe invalidare l'atto in se'?
Insomma, alla fine è alla Corte che si scrive, no???
sono a pezzi....spero non mi boccino!

Da: Artù per atto formula libera14/12/2012 20:50:35
Allora... fammi capire bene: l'atto ha una data ed una firma, tipo "...lì... Avv..."? Se è così e nel corpo hai comunque argomentato e richiesta l'assoluzione, la riduzione di pena, le attenuanti, ecc. ecc. allora l'atto è completo. Certo, un atto stilisticamente buono prevede il cappello, i motivi, le conclusioni con le richieste. Ciononostante, se il corpo dell'atto è scritto bene, argomentato in maniera convincente, stai pur certo che la sostanza prevale sulla forma. Riguardo la nomina, c'è tutto un discorso da fare: occorre nomina e procura speciale se assumi la difesa al momento dell'impugnazione e nel cappello devi scrivere "avv... difensore di Sempronio come da atto di nomina e procura speciale in calce al presente atto". Se invece (come consigliato) preferisci non scrivere anche la nomina con procura speciale, metti nel cappello "avv... come da nomina già agli atti di questo procedimento penale".Detto questo, se vuoi continuare la discussione, ci spostiamo su altro topic, tipo atto di penale. Qui si parla d'altro e ti ho risposto giusto per correttezza.

Da: x artu Atto forma libera14/12/2012 22:03:41
Artu', si hai ragione.
Ti risposto nella discussione atto di penale.

Da: grandissimo14/12/2012 22:20:09
x me nn possono mai cancellare glia vvocati iscritti se nn posso pagare i contributi caz.....è incostituzionale sta cosa

Da: Fino alla fine!15/12/2012 00:19:54
Professione forense: Senatori Radicali rinnovano invito a contribuire con emendamente e argomenti per organizzare opposizione in aula settimana prossima

Come riportato anche dal Sole 24 Ore in un articolo giovedì 13, ma non da Stella oggi sul Corriere…, i Senatori Radicali Marco Perduca e Donatella Poretti hanno lanciato un pubblico appello su Facebook e Twitter per raccogliere ulteriori emendamenti sul disegno di legge della cosiddetta "riforma" della professione forense. In un paio di giorni sono stati raccolti oltre 100 emendamenti nuovi, nonché approfondite analisi degli aspetti di possibile inconstituzionalità del provvedimento ad adiuvandum di quanto già adottato dalla commissione dal lavoro del Senato.

Da: no alla riforma forense!15/12/2012 11:53:25
E Se Grillo avesse ragione ?
Al riparo dell'autorevolezza di Monti i partiti, trasversalmente d'accordo e con la sola opposizione della pattuglia radicale, lottano contro il tempo per far passare la riforma della professione forense alla faccia della normativa comunitaria, degli accordi internazionali e dell'interesse dei cittadini, trattati da idioti e sacrificati sull'altare del consenso elettorale. Anche "la gioiosa macchina da guerra" si è arresa ed il leader che ha legato il suo nome alle "lenzuolate" è andato a Canossa.

Così, nonostante la posizione contraria del Governo un Ddl, dettato dall'avvocatura, in meno di 4 mesi ha superato l'esame delle Commissioni Giustizia dei due rami del Parlamento (in uno i membri d'accordo non hanno presentato emendamenti e nell'altro li hanno respinti in blocco) e della Camera, così il testo blindato approderà il 19 dicembre all'Aula del Senato  per l'approvazione definitiva. Di fronte ai tanti e gravi problemi che attanagliano la vita del Paese e con un Governo in procinto di dare le dimissioni, la riforma forense ha assunto una priorità non per l'oggettiva urgenza ma per il numero degli elettori che la categoria fa credere di essere in grado di portare al seggio. E non si tratta neppure di numeri reali vista l'obbligatorietà dell'iscrizione. In corteo il 23 ottobre u.s. con striscioni e fischietti dietroAggiungi un appuntamento per oggi una bara di cartone in cui, simbolicamente, c'era il cadavere della giustizia, sfilavano, un'esigua minoranza di avvocati, pari allo 0,25% degli iscritti, nel "superiore interesse dei cittadini" i quali, invece, sono spesso costretti a difendersi dal proprio difensore, e che hanno appreso dal telegiornale, di avere nell'avvocato il disinteressato difensore dei loro diritti.

Anche il titolo del Congresso forense di Bari pone "il cittadino prima di tutto" ma in quanto cliente che, pagando la parcella, consente all'avvocato di sopravvivere. Questo cittadino dietro il quale i professionisti si nascondono, sulla cui asimmetria molti campano e del quale nessuno si preoccupa, neppure le associazioni dei consumatori che sarebbero deputate a farlo, ha ormai capito di essere il prezzo pagato dalla politica alle categorie per ottenere l'aggregazione preventiva del consenso. Il perseguimento del quale supera ogni limite anche quello della decenza.

Questa classe politica funge da cinghia di trasmissione degli interessi organizzati, asseconda servilmente un'avvocatura che ha scelto di suicidarsi, orienta le scelte con la bussola elettorale e si compatta ogni qual volta vengono messe in discussione le proprie prerogative.

E se Grillo avesse ragione ? Coglie i frutti dall'albero, forse acerbi ma certamente meno contaminati e, anche per questo, conquista il consenso degli asimmetrici
fonte Il cappio de:Avvocato Riccardo Cappello

Da: Durini15/12/2012 13:51:20
intanto i figli di presidenti,consiglieri vanno a prendereil titolo in spagna
ahaha

Da: Un consiglio15/12/2012 15:22:29
VOTATE GRILLO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Da: non ci sono parole....15/12/2012 18:28:20
Il presidente Alpa replica all'articolo di GianAntonio Stella: "Critiche pretestuose e astiose"
14/12/2012 - Leggi il testo della riforma forense AS 601-B

Cari Colleghi,
l'articolo pubblicato oggi sul Corriere della Sera a pag. 33 di GianAntonio Stella sul progetto di riforma forense la cui discussione in aula è prevista per il prossimo 18 dicembre, a conclusione di un iter durato più di quattro anni, è offensivo per il Presidente del Senato, per il Presidente e i Componenti della Commissione Giustizia e per il Senatori che hanno il titolo di avvocato.
E' gravemente lesivo dei doveri professionali del giornalista, è pretestuoso e mentitorio.
E' mia premura, per ragioni etiche e istituzionali innanzitutto, contestarne i toni e i contenuti, e per evitare che i Senatori possano essere sfiorati dalle proditorie insinuazioni dell' autore e si possano formare una valutazione distorta del provvedimento in esame.
Molto brevemente. Non è vero che l'unico provvedimento da approvare tra i rimanenti di questa legislatura sia stato quello che interessa gli avvocati-Senatori: è il testo che aveva ottenuto più letture, è stato discusso nei minimi dettagli per quattro anni, è atteso da più di cinquanta anni (tanti ce ne sono voluti per arrivare a questo punto, sul filo di lana, dal Congresso di Genova del 1961 in cui era stata annunciata l'approvazione imminente di un testo innovativo rispetto a quello oggi ancora vigente del 1933); è il provvedimento che introduce principi di civiltà e di tutela dei cittadini perché richiede all'avvocato di qualificarsi e gli dà l'opportunità di specializzarsi, istituisce l'obbligo di iscrizione contestuale all'albo e alla Cassa di previdenza forese, migliora l'accesso dei giovani alla professione, qualifica le Scuole forensi che dànno un sussidio alle Scuole di specializzazione legale delle Università, le quali non possono soddisfare l'enorme richiesta degli aspiranti avvocati, e innova tanti altri aspetti della professione che, non lo si deve dimenticare mai, è costituzionalmente garantita. Se l'autore dell'articolo infamante avesse letto il testo approvato dalla Camera e poi confermato al Senato senza emendamenti - piuttosto che ossequiare i potentati economici - avrebbe capito che le notizie che voleva diffondere sono false e le sue critiche del tutto pretestuose oltre che astiose. L'autore insiste sul fatto che i praticanti non avrebbero un compenso adeguato e sarebbero sfruttati dagli studi legali.
Per i praticanti il testo prevede un rimborso adeguato, commisurato al periodo dedicato al tirocinio e alla preparazione dell'esame.
L'articolo è scritto per colpire caste immaginarie, esistenti solo nella fantasia di chi vuol radicare pregiudiz , creare sconcerto, disagio, odio sociale.
Il progetto di legge di riforma forense è stato esaminato in quattro anni sotto tutti i profili, nessun rilievo di costituzionalità è fondato, nessuna vessazione sarebbe legittimata.
Di tutto ciò sono ben consapevoli Deputati e Senatori, e sarebbe un delitto, oltre che un'offesa per i cittadini, buttare a mare un lavoro immenso che rimedia ai ritardi del legislatore.
Con molti cordiali saluti
Guido Alpa
c'è qualcuno che si fida? Alpa DIMETTITI!!!

Da: offesa per i cittadini...15/12/2012 21:47:40
... i cittadini sono offesi attualmente da ben altro...

Da: Avvocato neo15/12/2012 23:43:56
che schifo............o

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